ASSOCIAZIONE PER LA PREVENZIONE

E LA CURA DEI TUMORI IN PIEMONTE - O.N.L.U.S.

home chi siamo Organi Presidi Centro Tumori lotta al cancro contributo aiutaci
conoscere il cancro visita gratuita  sabato articoli prevenzione giovani I vostri dubbi... ...le nostre risposte

 

...le nostre risposte

Su questa pagina pubblicheremo le risposte dei nostri specialisti ai quesiti che porrete loro (vedi "I vostri dubbi..."). Per ragioni di riservatezza le risposte saranno anonime, potrete riconoscerle dallo pseudonimo che indicherete nei messaggi, si consiglia anche di indicare il comune di residenza.

Poichè  in passato abbiamo avuto dei problemi di connessione (come capita a tutti) che ci hanno impedito di rispondere con tempestività,  in futuro, in questi casi, per recuperare in parte il ritardo, invieremo anche  la risposta direttamente al vs/ indirizzo di posta elettronica. Per cortesia specificate nelle domande se gradite tale soluzione. 

I quesiti (e relative risposte) vengono pubblicati nell'ordine temporale in cui ci sono pervenuti.

Se volete ricevere gratuitamente il nostro giornale, inviateci il vostro indirizzo con l'autorizzazione al trattamento dei dati ai sensi della legge 675/96 (legge sulla privacy)

La pagina comprende i quesiti pervenuti nell'anno 2005, per quelli pervenuti precedentemente andare a: risposte2004, risposte2003risposte 2002 , risposte 2001

Attenzione: Ai sensi della legge 675 sulla privacy, si avverte che i dati personali e di e-mail da voi indirizzatici, anche se conservati in forma anonima come memoria storica, non verranno utilizzati che per lo scopo specifico d'origine. Indirizzare richieste alla rubrica  "I vostri dubbi... le nostre risposte" e` da ritenersi a tutti gli effetti accettazione implicita da parte del compilatore stesso, in ottemperanza della succitata legge dello Stato italiano, sia per la loro pubblicazione che per l'archiviazione elettronica. 

Si rammenta inoltre che i consigli medici che potrete trovare a risposta dei quesiti postici NON hanno la pretesa di essere esaustivi e/o risolutivi. Si raccomanda di rivolgersi SEMPRE ad un Medico di Vostra fiducia al fine di effettuare un'accurata visita medica specialistica.


DICEMBRE 2005

29 dicembre 2005 - "Diagnosi gastrite"
28 dicembre 2005 - Monia, sesso F "Beanza cardiale"
19 dicembre 2005 - Liliana, "Ernia iatale  da scivolamento ed Helicobacter pilori"
12 dicembre 2005 - Manu "Microcitoma"
7 dicembre 2005 - Paola, "recidiva di tumore al colon"
6 dicembre 2005 - Italo 77, anni 77, sesso F "Problemi intestinali"
3 dicembre 2005 - FarfallaFly "TAC addome completo"
3 dicembre 2005 - "POLIPO ADENOMATOSO TUBULARE"

NOVEMBRE 2005

28 novembre 2005 - Biggrevus "Adenocarcinoma prostatico"  (vedi 19 novembre 2005)
27 novembre 2005 - Antonio, sesso M "Neoplasia prostatica incidentale"
23 novembre 2005 - Sonia, "Fenomeni diffusi di Metaplasia intestinale - positiva la ricerca dell'Helicobacter Pylori."
19 novembre 2005 - Dario, sesso M, anni 42, La Spezia "Iingrossamento del cardias"
19 novembre 2005 - Biggrevus "Adenocarcinoma prostatico"
15 novembre 2005 - Wanda, sesso F, anni 72,  "BIOPSIA ANTROGASTRICO"
15 novembre 2005 - Giovanni, sesso M, anni 20 "neoplasia"
14 novembre 2005 - Rosanna, sesso F, anni 47 "gastrite cronica"
8 novembre 2005 - pseud. 8 Agosto, sesso F, anni 45 "Cistectomia..."
7 novembre 2005 - Cuoricino, Trapani "Adenocarcinoma prostatico" (vedi 9 ottobre 2005)
5 novembre 2005 - Nicla, Thiene (VI) "DIAGNOSI DI UN ESAME DI GASTROSCOPIA"
4 novembre 2005 - Baseluna "cancro prostata"

OTTOBRE 2005

31 ottobre 2005 - AliasGent "Carcinoma papillare"
30 ottobre 2005 - Dome, s, anni 58, Prov. AL "Parere su TAC addominale"
27 ottobre 2005 - Pino "Taxolo"
27 ottobre 2005 - Pistoia "Adenocarcinoma prostatico"
25 ottobre 2005 - Rod, sesso M, " Tumore colon-retto ??"
24 ottobre 2005 - RR, anni 72, sesso F, Lodi "Adenocarcinoma dello stomaco"
21 ottobre 2005 - Angela "Interpretazione diagnosi"
18 ottobre 2005 - Annarita "Adenocarcinoma prostatico"
16 ottobre 2005 - Palmira, Napoli "Metastasi ossee"
9 ottobre 2005 - Cuoricino, Trapani  "Adenocarcinoma prostatico"
8 ottobre 2005 - Giuseppe, anni 53, sesso M, "Metaplasia ed esofagite"
5 ottobre 2005 - Ella, anni 27, sesso F "NODULO LATERO CERVICALE+ERNIA"
3 ottobre 2005 - "Tumore prostata"

SETTEMBRE 2005

28 settembre 2005 - Ermanno, anni 41, sesso M, "Microcitoma esofageo livello cardias"
25 settembre 2005 - Nanni, Roma "Adenocarcinoma allo stomaco"
23 settembre 2005 - Sandra, Riccione "TC spirale"
22 settembre 2005 - Rosi "POLIPO GHIANDOLARE DI TIPO FUNDICO DELLO STOMACO"
16 settembre 2005 - Paolo "GASTRITE ANTRALE ERITEMATOSA"
13 settembre 2005 - Roberto, "Adenocarcinoma ulceroso dell'intestino grosso"
9 settembre 2005 - Gloriana, sesso F, anni 45, Milano "Chiarimenti RX stomaco"
8 settembre 2005 - Carlo, "Esito esame istologico"
7 settembre 2005 - Mario73mp "Adenocarcinoma polmonare con metastasi cerebrali "
7 settembre 2005 - Maurizio, anni 41, sesso M, "Dopo colonscopia"
7 settembre 2005 - Luca, sesso M, anni 47 "Alterazione dell'alvo"
6 settembre 2005 - Maria, sesso F, anni 54 "MICROFOCOLAIO DI METAPLASIA INTESTINALE"
4 settembre 2005 - Carmelino "Gastrite conica con HP"
2 settembre 2005 - Edina "RESPONSO SU ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO"
1 settembre 2005 - Achille "Carcinosi peritoneale" 

AGOSTO 2005

30 agosto 2005 - River, sesso F, anni 26 "Nevo di tipo composto"
30 agosto 2005 - Tifereth, anni 69, sesso M, "Polipo nella vescica"
29 agosto 2005 - Baseluna, Alessandria "Adenocarcinoma prostatico"
29 agosto 2005 - Giovanna "Problemi alla prostata"
25 agosto 2005 - Chiara , Napoli "Tiroide"
24 agosto 2005 - Giorgia, anni 24, sesso F "EPENDIMOMA"
21 agosto 2005 - Nicola, sesso M, "Linfoadenopatie inguinali"
19 agosto 2005 - Maria, Livorno "Carcinoma all'esofago"
18 agosto 2005 - Laura, Roma "Glucagonoma"
9 agosto 2005 - Achille "Carcinosi delle masse"
3 agosto 2005 - Feeling sesso F, anni 20 "Tumore al fegato e markers"

LUGLIO 2005

30 luglio 2005 - Serena "Linfonodi del collo"
23 luglio 2005 - Rachel "Prostide?"
23 luglio 2005 - C46 "Cancro laringeo"
20 luglio 2005  - Susi, anni 49, sesso F, "Sospetta ectasia mucinosa intraduttale al pancreas"
19 luglio 2005 - Stefania "Stato psicologico di un paziente"
19 luglio 2005 - Alex81 "Gastrite cronica quiescente"
16 luglio 2005 - Peppi65 "carcinoma del grande omento"
14 luglio 2005 -  Bodo, sesso M, anni 43 "Gastroscopia con polipectomia"
9 luglio 2005 - Lorenzo "Adeno carcinoma mucinoso dell'appendice con pseudo mixoma peritonei."
5 luglio 2005 - Maria Lucia "Placche pleuriche"

GIUGNO 2005

30 giugno 2005 - Ade, sesso F, anni 60, Bergamo "Iperplasia"
30 giugno 2005 - Anto "Eteroplasia del giunto esofago gastrico"
23 giugno 2005 - Geronimo 28 "Carcinoma uroteliale papillare e non papillare"
21 giugno 2005 - Claido, anni 41, sesso M, "Metaplasia intestinale"
20 giugno 2005 - Ivan "Adenocarcinoma prostatico"
18 giugno 2005 - Franz "Ttumore al rene metastatico"
14 giugno 2005 - Arrigo "Tumore alla vescica"
11 giugno 2005 - Preoccupato 73, Umbria "adenocarcinoma prostatico"
10 giugno 2005 - FRB "Cancro al colon, metastasi al fegato"
10 giugno 2005 -Maria Pia sesso F. Reggio Emilia "Carcinoma a celle transizionali..."
9 giugno 2005 - Damiano "Linfonodi"
9 giugno 2005 - Francesco, anni 61, sesso M, Sardegna "cistectomia radicale"
8 giugno 2005 - Astrea "Duodeno carcinoma"
3 giugno 2005 - Elisabetta "Carcinoma squamocellulare lingua"
3 giugno 2005 - Leonardo, sesso M , anni 65 "Metaplasia intestinale"
1 giugno 2005 - Francesco, sesso M, anni 29 "Prevenzione tumori"

MAGGIO 2005

31 maggio 2005 - Odry  "Liposarcoma"
31 maggio 2005 - Angela "Glioblastoma"
31 maggio 2005 - Fabiola, sesso F, " POLIPO IPERPLASTICO"
31 maggio 2005 - Valter ""Stomite con displasia medio-grave"
30 maggio 2005 - Gabriele "Polipo sessile situato nel colon"
28 maggio 2005 - Liberato, sesso M, anni 48, Napoli "Bruciore in bocca"
27 maggio 2005 - Fanny, sesso F, anni 45 "Carcinoma pancreas"
27 maggio 2005 - Baldassarre "carcinoma papillare transizionale"
24 maggio 2005 - Paolo "Domanda su carcinoma gastrico"
24 maggio 2005 - Roger " NEOPLASIA PROSTATICA MICROFOCOLAIO GLEASON 6 A SINISTRA"
17 maggio 2005 - Raffaele "Tumore alla colecisti"
17 maggio 2005 - Matteo, sesso M, anni 58  "Diagnosi preoccupante??"
15 maggio 2005 - Antonella "Pariet 20 mg"
15 maggio 2005 - Graziella "Polipi a ghiandole fundiche"
13 maggio 2005 - Gloria , sesso F, anni 19, MILANO " Pangastrite con Helicobacter pylori"
12 maggio 2005 - MPS "Calo dell'emoglobina"
11 maggio 2005 - Ugo, sesso M "Lipoma renale"
9 maggio 2005 - Gino, sesso M, anni 73 "Rif. messaggio preced. STENOSI NEOPLASTICA DEL COLEDOLO"
9 maggio 2005 - Maria Grazia "Rif. preced. messaggio: nodulo di 18 mm alla tiroide"
6 maggio 2005 - Antonio, sesso M,  anni 57 "Microadenoma tubulo villoso"
6 maggio 2005 - Alberto "Esito gastroscopia"
4 maggio 2005 - Vale, sesso F "Carcinoma del colon"
3 maggio 2005 - Marika "Polipo"
2 maggio 2005 - sesso F, anni 51, Cosenza "Angiomi al fegato"
2 maggio 2005 - Angelo, sesso M, anni 70 "Fibrosi retroperitoneale"

APRILE 2005

28 aprile 2005 - Gino68 "Adenocarcinoma colon retto"
27 aprile 2005 - Maddalena, " Linfoma polmonare ragazzo di 33 anni"
26 aprile 2005 - Leila "CEA"
25 aprile 2005 - Alberto, sesso M, anni 40 "Carcinoma tiroideo"
23 aprile 2005 - Paolo 83, sesso M, anni 22  " Linfoma di hodgkin"
19 aprile 2005 - SMCB, sesso M, anni 42 ":Gastroscopia"
19 aprile 2005 - Polbrunic, sesso M, anni 56 "Ernia iatale"
18 aprile 2005 - Davide "Adenocarcinoma prostatico"
14 aprile 2005 - Gino, sesso M, anni 73 " STENOSI NEOPLASTICA DEL COLEDOLO"
14 aprile 2005 - Filippo, anni 55, sesso M "Adenocarcinoma colon"
13 aprile 2005 Antonella "ETEROPLASIA del moncone gastrico"
11 aprile 2005 - Giovanni sesso M, anni 58 "ADK al retto"
8 aprile 2005 - Maria Grazia, sesso F, "Nodulo di 18 mm"
7 aprile 2005 - Vesela, sesso F, anni 33 "neoplasia sierosa papillare cistica borderline"
5 aprile 2005 - Davide, sesso M, anni 31   "Gastroscopia"
5 aprile 2005 - Tiz64 sesso F, anni 41 "Prevenzione e famigliarità"
4 aprile 2005 - sesso M, anni 63 "Esito esame istologico"
3 aprile 2005 - ste72 "Adenocarcinoma del grosso intestino"

MARZO 2005

31 marzo 2005 - Odry, sesso F, anni 35 " Liposarcoma"
31 marzo 2005 - Francesco M, anni 23, sesso M Varicocele"
30 marzo 2005 - Papi, Pesaro "Carcinoma lingua"
29 marzo 2005 - Assunta, sesso F, anni 76 "Melena"
26 marzo 2005 - Marilinda, anni 65, sesso F, Vigevano "Tamoxifene e maculopatia"
24 marzo 2005 - Elena "TC polmoni "
23 marzo 2005 - Maga, sesso M, anni 50 "Colite?"
21  marzo 2005 - M.M., sesso F, anni 84 "Riferimento quesito del gennaio 2005, rif.to "Pseudomixoma peritonei"
21 marzo 2005 - Ago... "diagnosi"
20 marzo 2005 - Gianluca " Amianto a scuola"
19 marzo 2005 - Valeria "Dolori alla spalla"
11 marzo 2005 - Giucar "Risultato PET-CT )
7 marzo 2005 - Mara, sesso F, anni 54 "Adenocarcinoma del sigma"
6 marzo 2005 - Andrea "Eteroplasia nodulare"
4 marzo 2005 - Ernesto "Ipertermia e trattamento tumore della vescica"
2 marzo 2005 - Noemi, sesso F, anni 26 "Polipo al colon"

FEBBRAIO  2005

27 febbraio 2005 Giugiu, anni 50, sesso M "Gastrite cronica"
27 febbraio 2005 - Mizar1 "Adenocarcinoma intestino retto"
26 febbraio 2005 - Cinderella 66 Pavia "Occlusione intestinale con carcinosi peritoneale"
25 febbraio 2005 - Roberta 53 "TUMORE ALLA TIROIDE CON METASTASI POLMONARE"
25 febbraio 2005 - Manola "LNH lamellare"
23 febbraio 2005 - Monica 64 " TUMORE AL FEGATO"
23 febbraio 2005 - Laura "Informazioni su l'immunoterapia"
21 febbraio 2005 Pacifico sesso M anni 82 "Escrescenze interne alla vescica"
19 febbraio 2005 Lelloboss sesso M anni 36  "Linfoma non Hodgkin dello stomaco"
18 febbraio 2005 Sara "Nevo melanocitico composto lentigginoso"
16 febbraio 2005 - Damiano "Tumore al colon"
14 febbraio 2005 - A, sesso F, anni 24, Padova "Gastrite acuta"
11 febbraio 2005 - Luisa sesso F, anni 74 "Aumento delle piastrine"
10 febbraio 2005 - Gloria, sesso F, anni 38, Verbania "Gastrite cronica"
8 febbraio 2005 - Paolo, Savona " Stadiazione nodulo polmonare "
5 febbraio 2005 - The Rock , sesso M, anni 28 Napoli "Sospetta Esofagite"

GENNAIO 2005

27 gennaio 2005 - Fausto "displasia della laringe"
27 gennaio 2005 Palmiro anni 33, sesso M "Uso del cellulare"
25 gennaio 2005 LF61, ROMA "adenocarcinoma del colon-retto M1" seguito quesito del 3 gennaio 2005
23 gennaio 2005 Stella 29 anni 29 sesso F "Ernia iatale"
21 gennaio 2005 Stefania "adenocarcinoma mucinoso piccolo intestino."
16 gennaio 2005 - Marina "formazione fibrotica polmonare"
15 gennaio 2005 - Manuela, sesso F, anni 59 "Stomaco, Linfoma tipo Malt gastrico"
13 gennaio 2005 Riccardo, Ascoli Piceno "Biopsia gastrica"
12 gennaio 2005 . MM. anni 84, sesso F "Pseudomixoma"
8 gennaio 2005 David, anni 45, sesso M "Adenocarcinoma gastrico"
5 gennaio 2005 Ermanno anni 17, sesso M Bolzano "Microcitoma polmonare"
3 gennaio 2005 Giovanni - Alessandria "Utilizzo della PET"
3 gennaio 2005 Mattia - Bergamo "Tumore squamocellulare" seguito quesito del 22 dicembre 2004

DICEMBRE 2005

29 dicembre 2005 - "Diagnosi gastrite"

"Sono una donna di 50 anni, ad aprile operata di tumore al seno allo stato iniziale e curata con radioterapia e terapia ormonale. In questi giorni mi è stata diagnosticata, dopo gastroscopia, una gastrite atrofica con reflusso gastrico ed helicobacter assente 

VORREI SAPER SE C’è UNA CURA CHE RIESCE A RISOLVERE IL MIO PROBLEMA DI DIGESTIONE LENTA. SE I FARMACI TIPO OMEPRAZOLO SONO DANNOSI OPPURE UTILI IN QUESTO CASO ? ALTRIMENTI COSA MI CONSIGLIATE DI FARE PER CURARMI? Grazie . cordiali saluti"

risposta

"Gent Sig.ra la terapia con farmaci tipo l'omeprazolo è quella di prima scelta nel suo caso, in considerazione della negatività della ricerca per l'Helicobacter Pylori. Dopo terapia farmacologica si rivaluta la sintomatologia. Se persistono i disturbi potrebbe essere utile effettuare una manometria + PH metria per valutare il tipo di reflusso (acido o alcalino) in modo da reimpostare la terapia. Cordiali saluti"

28 dicembre 2005 - Monia, sesso F "Beanza cardiale"

"Gentile dottore, questa mattina mio marito (34 anni) è andato a fare la gastroscopia con biopsia (soffre di disturbi allo stomaco, fastidi nella parte destra dell'addome soprattutto dopo aver mangiato molto, gonfiore di stomaco ed improvvisi attacchi di fame, difficoltà a digerire anche le cose + leggere). Stiamo ancora attendendo l'esito della biopsia ma sul referto che ci hanno consegnato questa mattina, risulta come diagnosi BEANZA CARDIALE. Il medico ci ha confermato che mio marito soffre di gastrite ma cos'è il BEANZA CARDIALE? E' una cosa grave (tumore, cancro...) o è un termine utilizzato per indicare la gastrite?

La ringrazio in anticipo per la cortese attenzione."

risposta

"Gent Sig.ra, può stare assolutamente tranquilla la beanza cardiale non è un tumore e non lo diventa neanche con il passare degli anni. La biopsia probabilmente è stata effettuata per valutare se vi è la presenza di una infezione da parte dell'Helicobacter Pylori (un batterio) che può essere responsabile della gastrite. La beanza cardiale vuole dire che l'ultimo tratto dell'esofago, il cardias, è un po' più "lasso" di quello che dovrebbe essere e può favorire il reflusso del succo gastrico verso l'esofago. Niente di tumorale. Stia tranquilla. Cordiali saluti."

19 dicembre 2005 - Liliana, "Ernia iatale  da scivolamento ed Helicobacter pilori"

"Buongiono, circa un mese fà sono stata a letto più di una settimana con nausea, pressione bassa(56-84 circa) giramenti di testa,disinteria e talvolta mi capitava di sentire che mi si ribaltava lo stomaco, con poco dolore, tutto questo senza febbre, non mi andava di mangiare e ho perso 2 kg. generalmente sono una persona tranquilla, ma durante questa malattia che il dottore me l'ha segnalata come influenza allo stomaco, mi sembrava d'impazzire (mentalmente) e tutt'ora sono abbastanza agitata.

Ho fatto una esofagogastroduodenoscopia e il referto è:

L'introduzione dello strumento avviene senza difficoltà e l'esame è ben tollerato dal paziente. Lo pneumogastrio è ben tollerato e distende un viscere di forma conservata. Il liquido di secrezione è limpido e presente in quantità normale. La peristalsi è valida e ben condotta su tutto l'ambito. La mucosa si solleva regolarmente in pliche che hanno forma e consistenza regolari. Si segnala iperemia della mucosa antrale.Il cardias appare incontinente con presenza di ernia iatale da scivolamento. Nel bulbo e nel duodeno non si evidenziano patologie di rilievo. L'esofago è canalizzato e privo di lesioni.

Prestazioni eseguite: anamnesi e valutazione breve, esofagogastroduodenoscopia, test rapido alla ureasi Ricerca Helicobacter Pylori con test rapido all'ureasi positiva.

Conclusioni:quadro endoscopico compatibile con gastropatia eritematosa ed ernia iatale da scivolamento.

Le chiedo gentilmente di darmi un suo parere,in questo momento mi sento mentalmente fragile e avverto dei dolori non forti allo stomaco e continuo a digerire.

Ringraziandola anticipatamente per una sua risposta le porgo i miei più distinti saluti."

risposta

"Gent. Sig.ra Liliana, la gastroscopia è rassicurante nel senso che non vi sono segni di malattia tumorale. La gastropatia eritematosa è molto frequente, così come la positività all'Helicobacter Pylori, che va trattata farmacologicamente con terapia eradicante (il Suo medico Curante potrà darLe la terapia indicata). Anche l'ernia jatale è molto frequente è può essere successivamnte studiata meglio con un Rx transito esofago gastrico per valutarne l'entità ed il reflusso eventuale che va poi valutato con manometria esofagea. In alcuni casi l'ernia  jatale va corretta chirurgicamente (se è presente esofagite da reflusso o non risponde alla terapia medica) Cordiali saluti "

12 dicembre 2005 - Manu "Microcitoma"

"Vi scrivo nuovamente sperando di avere una risposta che l'ultima volta non è arrivata. Il caso riguarda una persona di 40 anni affetta da carcinioma microcitoma con metastasi già diffuse in tutto il corpo. Ha saputo di averlo da circa un mese e mezzo, mentre a sua insaputa era già in circolo da un anno. I medici non danno speranze...cosa possiamo fare? Ci sono centri specializzati? Se è si dove, inoltre quanto può vivere una persona con questo tipo di malattia a questo stadio così avanzato, attualmente è in chemioterapia. Aspetto una risposta(è urgente). Grazie, mille aspetto una risposta"

risposta

"Il carcinoma polmonare a piccole cellule (microcitoma) rappresenta circa il 25% di tutti tumori del polmone. Quando la malattia è avanzata (multiple sedi di metastasi o IV stadio)l'unica possibilità di trattamento è la chemioterapia secondo schemi standard che generalmente possono essere somministrati presso qualsiasi Centro Oncologico. Purtroppo la prognosi risulta infausta per la quasi totalità dei pazienti, malgrado l'istotipo sia considerato chemio-radio sensibile."

7 dicembre 2005 - Paola, "recidiva di tumore al colon"

"Mia madre è stata operata di un tumore del colon t4, apparentemente senza metastasi, adesso sembra esserci una recidiva di tumore mucinoso nell'alveo ileo-psoas. I chirurghi temono che l'operazione dia molti problemi e in attesa dell'esito definitivo della biopsia ci hanno già  dato poche speranze. vorrei dei chiarimenti sull'argomento e eventuali segnalazioni di centri più idonei per questo tipo di patologie (per eventualmente discuterne coi medici in seguito). grazie"

risposta

"Gent. Sigra Paola, putroppo lo stadio T4 è quello più avanzato ed indica i tumori che hanno già invaso gli organi vicini al retto, pertanto le recidive sono  frequenti. L'invasione dello psoas con il seguente intervento può  presentare delle complicanze importanti, ma andrebbe esaminata una TC e  altri esami per poter essere più precisi.  Sicuramente andrebbe vista in un Centro di Colonproctologia (sono presenti in quasi tutte le maggiori città italiane ove i chirurghi si occupano  pressochè esclusivamente della chirurgia colorettale in modo da avere un  approccio estremamente specialistico al problema. In Italia le 2 società di Colonproctologia sono la SIUCP e la SICCR che trova su internet e dalle quali può essere informata sul Centro specialistico a Lei più vicino (non è stata comunicata la sua residenza). A disposizione."

6 dicembre 2005 - Italo 77, anni 77, sesso F "Problemi intestinali"

"Mi riferisco con maggiore precisione su quanto richiesto dal messaggio precedente su problematiche intestinali: sono affetta da forma diarroica che contrasto senza successo con fermenti lattici , è il caso di fare un controllo con la vostra prevenzione tumori o altro indirizzo Grazie "

risposta

Gent Italo 77, i sintomi da tenere in considerazione sono il cambiamento dell'alvo (diarrea, stipsi o alvo alterno in pazienti che prima evacuavano regolarmente), comparsa di sanguinamento (anche in sangue rosso vivo può essere di origine tumorale), la presenza di muco (sostanza bianca gelatinosa) nelle feci, la presenza di falsi stimoli alla defecazione o il senso di incompleto svuotamento. Se presenti questi sintomi (anche solo alcuni)l'indagine più indicata è la colonscopia che permette di escludere la presenza di patologie tumorali o infiammatorie ed eventualmente di effettuare biopsie nel corso dell'indagine.

3 dicembre 2005 - FarfallaFly "TAC addome completo"

"Gent.mi, vorrei avere delucidazioni sul referto che di seguito vi invio in un paziente ricoverato per bronco polmonite e sospetto carcinoma. La persona in questione (mio padre, 67 anni) ha avuto da circa 40 gg un decadimento fisico che lo ha portato a dimagrire quasi 15 kg e ad avere problemi respiratori , affanno. Mio padre è inoltre ammalato di Macroglobulinemia di Waldstrom:

Nel lobo polmonare superiore di destra, a sede subpleurica, lateralmente, è presente una fomazione solida disomogenea, a margini sfrangiati, di dimensioni di circa cm3 che prende contatto con la superficie pleurica, focalmente ispessita. Reperto analogo, di dimensioni inferiori (mm17), ed a margini lievemente meno spiculati è apprezzabile caudamente al precedente, a livello dell'apice. Anch'esso prende rapporto conm la superficie pleurica ispessita. Focale ispessimento della pleura parietale a livello segmento anteriore lobo superiore, ed in paramediastinica, sia a livello del lobo superiore che del lobo inferiore sempre a dx. A sx, non sono apprezzabili addensamenti a focolaio, in presenza di limitato ispessimento pleurico basale, verosimilmente in esiti. Non segni diversamento pleuro-pericardico. Nei limiti la trachea e le diramazioni bronchiali principali. Nei cavi ascellari, ed in particolare a dx, sono apprezzabili multiple tumefazioni linfoadenopatiche delle dimensioni fino a cm2. Per quanto valutabile all'esame diretto, alcuni linfonodi entro il cm si apprezzano in sede pretracheale, inferiormente all'arco aortico e verosimilmente, nella loggia di barety. Ai limiti superiori il calibro dell'aorta ascendente prossimale. Fegato di dimensioni diffusamente incrementate; nel II segmento epatico focalità ipodensa di cm. 1 circa; non ulteriormente caratterizzabile al solo esame diretto. Sostanzialmente nei limiti dimensionali la milza.

RX Non alterazioni morfologiche dei reni; conservato il calibro dell'aorta addominale che mostra calcificazioni di parete nel tratto distale e a livello delle biforcazioni. Segni diincoluzione adiposa a livello del corpo e della coda pancreatici; in assenza di piani di clivaggio adiposo, la regione della testa pancreatica appare scarsamente definibile; così come il tronco comune portale, che sembra comunque di calibro aumentato. Non riconoscibili tumefazioni in sede surrenalica. Per quanto valutabile all'esame diretto, alcuni linfonodi sembrano apprezzarsi in sede inter-cavo-aortica. Affastellate nelle pelvi le anse del tenue. Non evidenti falde fluide in addome.

C:R:: presenza di due addensamenti parenchimali nel lobo superiore dx, verisimilmente di significato evolutivo. Presenza di multipli focali ispessimenti della pleura parietale, sempre a dx, alcuni dei quali forse riferibili ad esiti. Linfoadenopatie multiple ascellari. Scarsa definizione della regione cefalo-pancreatica e del tronco comune portale, per i quali potrebbe essere utile approccio ecografico.

Vi ringrazio anticipatamente"

risposta

"Dal referto della TC eseguita pare trattarsi di sospetta duplice lesione neoplastica in sede polmonare nella compagine del lobo superiore destro con sospetto interessamento di natura metastatica dei linfonodi ascellari bilateralmente e forse della pleura parietale omolaterale. Questo è quanto si può dirimere dalle informazioni riferite, ma non si possono fare supposizioni senza prendere visione direttamente degli accertamenti clinici eseguiti. Non è in prima ipotesi neppure possibile stabilire se si tratti di neoplasia polmonare primitiva in progressione o se ci si trovi di fronte ad un interessamento di natura metastatica dell’apparato respiratorio a partenza da neoplasia misconosciuta di altra sede e/o di altra natura: infatti non è frequente la metastatizzazione linfonodale extratoracica a partenza da neoplasia polmonare senza alcun coinvolgimento delle strutture linfonodali del mediastino (lo spazio intratoracico compreso tra i due polmoni e sede di cuore, grossi vasi e numerose strutture linfatiche). Inoltre, come recitato dal referto inviato, non è chiaro il reperto in sede addominale che necessita di ulteriori indagini.

Si suggerisce quindi di approfondire l’iter diagnostico tramite:

PET Total Body per valutazione dell’intera quantità di tessuto metabolicamente attivo e sospetto per neoplastico nell’intero organismo Biopsia delle strutture linfatiche in sede ascellare dapprima per via percutanea (ETG o TC guidata) e se non dirimente a cielo aperto per verificare l’interessamento neoplastico supposto ed avere un dato morfologico che possa dirimere l’origine della presunta neoplasia ETG addominale completa come correttamente prescritto Successiva visita oncologica per valutazione ed impostazione di piano terapeutico, dal momento che il paziente in esame non pare in prima ipotesi candidabile a terapia chirurgica Se i risultati porteranno a dati che si discostano dall’atteso a disposizione per ulteriore parere o consulenza.

Cordialità"

3 dicembre 2005 - "POLIPO ADENOMATOSO TUBULARE"

"A mio padre é stato diagnosticato un "POLIPO ADENOMATOSO TUBULARE CON DISPLASIA ALTO GRADO AL DI SOPRA DELLA PUPILLA DI VATER"...i medici non c'hanno illuminato. Potreste schiarirmi le idee? Grazie"

risposta

"I polipi adenomatosi sono una degenerazione frequente a livello intestinale. La diagnosi di adenoma tubulare con displasia di alto grado indica che  siamo in presenza di un polipo che va asportato endoscopicamente, se possibile, o chirurgicamente per evitare la sua possibile e probabile degenerazione in un tumore. Se il polipo è già stato asportato completamente è sufficiente effettuare dei controlli nel tempo per escludere la recidiva del polipo o la formazione di ulteriori polipi. A disposizione eventualmente per visionare gli esami. Cordiali saluti."

NOVEMBRE 2005

28 novembre 2005 - Biggrevus "Adenocarcinoma prostatico    (vedi 19 novembre 2005) 

"Abbiamo fatto la visita dal radioterapista e ci è stato consigliato di effettuare dapprima una disostruzione per via endoscopica, in modo da ridurre le dimensioni della prostata e poter togliere così il catetere. Ciò per evitare di fare la radioterapia con il catetere, cosa giudicata non molto positivamente in quanto pare crei notevoli complicazioni. Pertanto verrà effettuata dapprima tale operazione e poi successivamente bisognerà aspettare almeno due mesi perché la situazione si stabilizzi e si possa togliere il catetere per poi cominciare la radioterapia. La terapia ormonale dataci precedentemente è stata giudicata poco efficace per questo sono state predisposte due nuove analisi: la cromogranina A ( come da lei indicato precedentemente ) e la NSE. C'è da dire che i medici non sono stati tutti concordi sulla sospensione della terapia ormonale in quanto è stato obbiettato che seppure il tumore non fosse di natura completamente endocrina la terapia ormonale andrebbe effettuata anche per una sola cellula ormonodipendente, in quanto potrebbe essere quest'ultima a creare metastasi. 

Cosa ne pensa di tale questione? La malattia è stata definita 'localmente avanzata' sulla base dell'esplorazione rettale e penso a seguito dell'ecografia da me allegata. Cosa pensa di questa situazione? La ringrazio per la sua precedente risposta in quanto è stata molto esaustiva. Con affetto Dario"

risposta

"Gentile Signore, se la malattia ha componente neuroendocrina va trattata come precedentemente descritto, normalmente nella nostra pratica clinica non sospendiamo la terapia ormonale. Spero che l'intervento disostruttivo proposto dia come risultato lo svezzamento da catetere vescicale e permetta una migliore irradiazione. Cordiali saluti."

27 novembre 2005 - Antonio, sesso M "Neoplasia prostatica incidentale"

"Buongiono. Mio padre il mese scorso si è sottoposto ad intervento, perchè aveva  problemi alle vie urinarie. Tutto sembrava di routine. Quando dopo un mese ha fatto visita di controllo e il dottore, dall'analisi del tessuto ha  prognosticato: "adenocarcinoma prostatico incidentale, modello di GLEASON  SCORE 2+3=5 che interessa meno del 5% del tessuto" 

Mio padre tra 2 mesi  dovrà di nuovo essere rioperato, per poi vedere il da farsi. Si è capito che sono uscite cellule tumorali...Mi potete aiutare a capire un pò a cosa si va incontro in questi casi, e il grado di pericolosità di questo tumore.  Ringrazio in anticipo"

risposta

"Gentile Signore, per rispondere avrei necessità di sapere l'età di Suo Padre e il PSA di partenza, ancora quale intervento deve eseguire è perchè. E' comunque un riscontro di piccola malattia incidentale (trovata per caso) quindi in base alla risposta che gentilmente vorrà inviarmi potremo valutare se è sufficiente un controllo periodico attento con visita ed esami o se è opportuno eseguire una visita dal Radioterapista per decidere se utile irradiare la prostata rimanente."

23 novembre 2005 - Sonia, "Fenomeni diffusi di Metaplasia intestinale - positiva la ricerca dell'Helicobacter Pylori."

"Ill.mi Medici,

Gradirei sottoporre al vosto esame la diagnosia di un referto istologico a cui mia madre, di anni 55, si è sottoposta in seguito a ricovero ospedaliero dovuto a disturbi di stomaco e fenomeni ripetuti di stitichezza.

DIAGNOSI: GASTRITE CRONICA ATROFICA DI GRADO MODERATO CON ATTIVITA' DI MODERATA ENTITA'. DIFFUSI FENOMENI DI METAPLASIA INTESTINALE. POSITIVA LA RICERCA DELL'HELICOBACTER PYLORI.

Mia madre aveva già fatto altri esami gastroscopici, ma la presenza dell HP era sempre risultata negativa e non erano mai stati riscontrati fenomeni di metaplasia intestinale, per lo più diffusi. Sono seriamente preoccupata. Vi sarei molto grata se riusciste a darmi una risposta in merito e magari se potreste indicarmi quali, secondo voi, sono le cure più idonee alle quali mia madre dovrebbe sottoporsi. Non mi pare di ricordare che nella famiglia di mia madre ci siano stati casi di carcinomi allo stomaco.

Ringrazio in anticipo e auguro buon lavoro a tutti voi!"

risposta

"Cara Sonia,

1) Sua madre dovrebbe sottoporsi ad una cura antibiotica e antisecretiva per l'eradicazione del Helicobacter Pylori

2) Mancano le caratteristiche della metaplasia intestinale: - e' completa o incompleta ? - e' presente displasia ? Se come, avviene nella maggioranza dei casi, si tratta di metaplasia completa senza displasia o atipie non vi e' da preoccuparsi, e si trattasse di metaplasia incompleta con displasia e/o atipie sarebbe necessario un controllo periodico (annuale) endoscopico per il rischio di trasformazione carcinomatosa.

Cordiali saluti"

19 novembre 2005 - Dario, sesso M, anni 42, La Spezia "Iingrossamento del cardias"

"Spett. dottori,

Nel settembre del 2004 toccandomi l'addome all'altezza del cardias sentii come un'ingrossamento ed un leggero fastidio nel comprimerlo con le dita al che mi sono recato dal mio medico che mi ha consigliato 3 esami, raggi per esofago e stomaco, ecografia addominale e gastroscopia. Io feci i raggi che diedero il seguente esito: Beanza scivolamento cardiale e concomitante rge spontaneo a pieno canale. Bulbo regolare. L'ecografia rilevo' solo un'accentuato meteorismo gastro colico e fegato-reni-colecisti-vie biliari sono regolari. Da qui evitai di fare l'esame gastroscopico in quanto ritenevo non fosse necessario vista la mancanza di rilevazioni sospette negli altri 2 esami ed anche per il fatto che la gastroscopia e' piu' invasiva e poco simpatica. 

Dopo aver eseguito una terapia a base di Esopral e di Geridon mi sono limitato all'assunzione di aloe pura in gel vista l'efficacia che ha nei problemi gastrici. In questo periodo dopo l'assunzione di capsule di olio di pesce per diminuire i trigliceridi alti, sento ogni tanto come un nodo allo stomaco e continuo ad avere questo ingrossamento del cardias con il piccolo fastidio nel toccarlo. Vi chiedo se e' un sintomo pericoloso e se sia necessaria una gastroscopia per individuare meglio le cause e la situazione prospettata. Ringraziandovi anticipatamente, mando un grosso saluto!"

risposta

"Caro Dario,

e' probabile che quello che Lei apprezza palpatoriamente non abbia nulla a che fare con l'ernia iatale e il reflusso gastroesofageo. Si faccia visitare da un chirurgo, e' possibile si tratti di un'ernia della parete addominale.

In caso di disturbi aspecifici gastrici e comunque indicata una gastroscopia.

Cordiali saluti"

19 novembre 2005 - Biggrevus "Adenocarcinoma prostatico"

"Al mio papà settantaquatrenne è stato diagnosticato un adenocarcinoma prostatatico score Gleason 4+5 (9) localmente avanzato con PSA 1.4. La prima domanda che le pongo è come mai il PSA è così basso mentre il tumore è molto avanzato e molto aggressivo? Il mio papà ha precedentemente avuto un'epatite C curata con Interferone, ed ha avuto tempo fa un piccolo infarto. Il quadro clinico è degenerato con la Biopsia in quanto è sopraggiunta una ritenzione acuta d'urina a seguito della quale è stato ricoverato in ospedale. E' stata effettuata sia la T.A.C. sia la scintigrafia ossea, risultate entrambe negative. E' stato dimesso con il catetere e con la seguente cura ormonale: Casodex 50 mg 1 cp al giorno e Decapeptyl 3.75 1 fiala ogni 28 giorni. La ritenzione vescicale ha continuato a creare problemi e la presenza di grumi di sangue ha creato un globo vescicale che per poco non ha causato un blocco renale. Il problema è che a causa dell' aspirina cardiopatica papà fa fatica a risolvere la situazione creatasi a seguito della biopsia. Il nostro dubbio è stato soprattutto relativo alla cura ormonale in quanto ci è stato detto che con un PSA così basso sicuramente il tumore è refrattario alla terapia ormonale per cui nell'ultima visita, l'urologo ha consigliato di interrompere l'inutile terapia ormonale ed intraprendere la radioterapia; il passo successivo è quello di ridurre mediante intervento chirurgico le dimensioni della prostata ormai enorme che mina la funzionalità della vescica. L'unico dubbio che ha espresso l'urologo è stato quello di capire, con la consulenza del radioterapista, se effettuare eventualmente prima l'intervento e poi la radioterapia o viceversa. L'urologo ha anche detto che tale forma tumorale è molto aggressiva. Cosa pensa di questo quadro clinico. Secondo lei quali sono le linee guida da attuare. Ringraziandola anticipatamente le invio i miei più cordiali saluti."

risposta

"Gent. Signore, la situazione di localmente avanzato penso si basi sul riscontro emerso alla visita (mi riferisco alla esplorazione rettale), è probabile che sia una forma tumorale aggressiva con PSA basso: consiglio di dosare la Cromogranina A su sangue e se alterata si può valutare l'indicazione ad analoghi della somatostatina, se invece è nella norma e la procedura consigliata dall'Urologo di fiducia non dovesse dare risultati consiglio la visita dall'Oncologo per eventuale terapia con Taxotere. Purtroppo, da quanto descrive, la situazione di ostruzione urinaria va valutata e penso che l'intervento dell'Urologo sia a fini palliativi per avere una disostruzione. Resto in attesa di una Sua cortese risposta per sapere quale intervento è stato proposto e su quale base la malattia è localmente avanzata. Cordiali saluti"

15 novembre 2005 - Wanda, sesso F, anni 72,  "BIOPSIA ANTROGASTRICO"

"Spett.le Associazione sono la signora Wanda di anni 72 e con la presente e-mail desidererei avere dei chiarimenti a proposito di una biopsia a cui sono stata sottoposta. L'esito della biopsia recita: " FRAMMENTI DI NEOPLASIA VILLO-GHIANDOLARE CON DISPLASIA GRAVE, DA RIVALUTARE SU MATERIALE+RAPPRESENTATIVO.CONSISTE MUCOSA GASTRICA CON IPERPLASIA FOVEOLARE. METAPLASIA INTESTINALE ED INFILTRAZIONE FLOGISTICA CRONICA DELLA TONACA PROPRIA".

Vi Ringrazio Anticipatamente"

risposta

"Gent. sig.ra Wanda

Ritengo Le sia stata fatta una gastroscopia (per quali sintomi ?) nel corso della quale abbiano riscontrato e biopsiato una neoformazione dell'antro gastrico. Data la presenza di displasia grave puo' essere preso in considerazione, valutando il quadro clinico nel suo insieme, un intervento chirurgico di resezione gastrica senza ulteriori accertamenti. In alternativa si puo' eseguire un'ecoendoscopia per valutare se vi sono segni di infiltrazione della tonaca sottomucosa e/o muscolare : se presente infiltrazione, necessario intervento chirurgico; se assente infiltrazione, ripetizione gastroscopia e biopsia oppure, se tecnicamente possibile, polipectomia endoscopica per via sottomucosa.

Mi scuso per i termini molto tecnici. ne discuta a voce con il Suo curante.

Cordiali saluti"

15 novembre 2005 - Giovanni, sesso M, anni 20 "neoplasia"

"Buonasera,due settimane fa ho subito un intervento alla vescica e pochi giorni fa ho ricevuto l'esito dell'esame istologico; è una neoplasia uroteliale a basso grado di malignita.Vorrei sapere se i lavaggi con chemio sono una terapia adeguata e se possono provocare danni alle sacche seminali o ad altro.Dimenticavo visto che sono un atleta professionista ,avrò problemi con la mia attività?vi ringrazio anticipatamente"

risposta

"Gent. Signore, la chemioterapia di contatto endovescicale non dovrebbe dare problemi alle vie seminali se non vi sono fenomeni di irritazione (infiammazione). Nel suo caso, vista la giovane età, è fondamentale un monitoraggio stretto e seguire le indicazioni dell'Urologo Curante perchè se si ripresenta la malattia si trovi in un momento precoce e si attui un intervento di pulizia. Cordiali saluti"

14 novembre 2005 - Rosanna, sesso F, anni 47 "gastrite cronica"

Ho 47 anni. Un anno e mezzo fa mi sono sottoposta ad una gastroscopia a causa di una persistente dispepsia. L'esito è stato il seguente: 

ESAME CONDOTTO FINO AL DUODENO II PORZIONE - ESOFAGO REGOLARE, NON SEGNI DI ESOFAGITE DA REFLUSSO, NON SEGNI DI ERNIA IATALE - STOMACO CON PLICHE CONSERVATE, MUCOSA SOFFICE, FINEMENTE IPEREMICA - SI ESEGUONO BIOPSIE MULTIPLE - PILORO FACILMENTE TRANSITABILE - BULBO DUODENALE E DUODENO II PORZIONE REGOLARI. Conclusioni: GASTRITE CRONICA SUPERFICIALE DI GRADO LIEVE. Diagnosi: GASTRITE CRONICA LIEVEMENTE ATTIVA. PRESENTI I MICROORGANISMI H. P. - like (+ - - ). 

In seguito a cura con farmaci procinetici i sintomi sono scomparsi fino a circa un mese fa, quando, a seguito di una cura anti-infiammatoria per un mal di schiena, sono ritornati. Le mie domande sono queste: La mia gastrite è preoccupante? Non si può guarire? Dovrei fare la cura eradicante per l' H P? Considerando che è un esame poco simpatico, è necessario eseguire una nuova gastroscopia? Vi ringrazio molto"

risposta

"Cara Rosanna

L'eradicazione del Helicobacter Pylori e' utile. La gastrite non e' di per se' preoccupante. Limiti l'uso di anti-infiammatori e analgesici (cosiddetti FANS). Se necessari, si puo' usare il paracetamolo che e' poco gastrolesivo oppure associare ai FANS dei gastroprotettori.

Cordiali saluti"

8 novembre 2005 - pseud. 8 Agosto, sesso F, anni 45 "Cistectomia..."

"Buongiorno, mi rivolgo a Voi sperando mi possiate consigliare. A metà agosto 2005 ho effettuato una ecografia pelvica a seguito di ricorrenti "cistiti"mai risolte, che ha rilevato una placca anulare. di circa 1,5 cm nella parete laterale dx della vescica.A seguito di ciò a fine agosto ho effettauto una cistoscopia che ha dato come reperto endoscopico: neoformazione vescicale a larga base di impianto(b,c) parete dx verso l'alto di 2 cm; numerose altre neoformazioni tipo b e mucosa mammellonate sulla cupola e sulla parete dx; richiesta turv. Effettuata poco dopo una urografia che non ha rilevato niente di significativo ho subito l'intervento in anestesia spinale con successivo esame istologico a metà settembre: carcinoma uroteliale di alto grado(G3) con aspetti adenoidei e residui papillari, infiltrante il connettivo subepiteliale e alcuni fasci di tonaca muscolare. A ottobre ho effettuato una tac di stadiazione che è risultata assolutamente negativa. Ora mi è stata fatto un ulteriore controllo cistoscopico in anestesia che ha rilevato una parete vescicale già compromessa ad occhio nudo e pertanto non è stata fatta nessuna biopsia per controllo istologico. la soluzione proposta ora è quella della cistectomia radicale che, precedentemente era stata solo paventata vista la giovane età ( 45 anni). Chiedo cortesemente se questa è assolutamente l'unica strada, se non sia possibile preservare utero e ovaie almeno per qualche altro anno, visto che si dice sia un intervento che non rende facile la vita dopo. Grazie per la Vostra disponibilità. "

risposta

"Gentile Signora, quando una neoplasia vescicale invade la zona muscolare dell'organo la cistectomia radicale è l'intervento di scelta con tutte le possibili conseguenze e le complicanze che può portare. Vista la giovane età, nella nostra pratica clinica si esegue comunque una ri-stadiazione endoscopica con resezione e istologico per avere la certezza di malattia infiltrante e procedere con l'intervento demolitivo proposto. Cordiali saluti resto a disposizione "

7 novembre 2005 - Cuoricino, Trapani "Adenocarcinoma prostatico" (vedi 9 ottobre 2005)

"Shalom, Intanto grazie per avermi contattato, il PSA di partenza, se ci riferiamo a quando ha cominciato ad avere i pimi sintomi del disturbo, risale a circa due anni fa ed era di 13,50 totale, è stato trattato con alcuni farmaci tipo proscar, avotard, xatral. Quando è stato accertato che questi farmaci non avevano nessuna efficacia allora si è proceduto agli altri accertamenti che hanno portato alla diagnosi descritta nella mail precedente; l'ultimo valore di PSA è di 7,15 totale. Sono state effettuate TAC con contrasto e scintigrafia ossea: entrambe non rilevano tracce di metastasi. Mio padre ha 71 anni ed è, per il resto, in buona salute. Questo è quanto mi chiedeva la ringrazio anticipatamente per la risposta. "

risposta

"Gentile Signora, da quanto mi descrive penso ad una malattia con aggressività media. Cordiali saluti Resto a disposizione"

5 novembre 2005 - Nicla, Thiene (VI) "DIAGNOSI DI UN ESAME DI GASTROSCOPIA"

"Pregiatissimi Dottori, sono la figlia di una signora di 76 anni che il 14.10.2005 ho accompagnato a fare la gastroscopia. Vi trascrivo per intero quanto scritto nel REFERTO:

-esofago regolare per lunghezza calibro e aspetto della mucosa cardias in sede, continente stomaco normotonico con regolare quantità di secreto plicatura regolare mucosa iperemica biopsie antrale duodeno bulbo ben distensibile con mucosa rosea 2 porzione apparentemente regolare si segnala ipertrofia della papilla si eseguono biopsie esami richiesti : istologico di biopsie allo stomaco (antro) per servizio di istologia esame istologico di biopsie del duodeno (reg.para vateriana) per servizio di istologia

CONCLUSIONI: -gastrite iperemica neoformazione del duodeno (reg.paravateriana)

Il giorno 31.10 sono andata a ritirare l'esame con la seguente DIAGNOSI:

1)Frammenti di mucosa del piccolo intestino uno dei quali con flogosi sub acuta diffusamente erosiva con focale iperplasia ghiandolare e reperto indefinito per displasia. 

2)Frammenti bioptici di mucosa gastrica con lieve flogosi cronica e lieve fibrosi del chorion.

Il medico di base da me subito contattato mi ha consigliato di rivolgermi ad un chirurgo in quanto la diagnosi non gli risulta molto chiara. Ha comunque ordinato a mia madre delle pastiglie per la gastrite. Mi è sorto spontaneo un grosso dubbio. La situazione è grave? Si tratta forse di un cancro? Vi sono profondamente grata se potete aiutarmi a capire e grazie per ciò che potete fare. se desiderate mandarmi un e-mail."

risposta

"Cara Nicla,

Non si tratta di un cancro.

Con molto "pessimismo" si potrebbe considerare la formazione paravateriana (la papilla di Vater e' lo sbocco comune della via biliare principale e del dotto pancreatico nel duodeno) una situazione di iniziale pre-cancerosi.

Controllo endoscopico in mani esperte fra 6-12 mesi."

4 novembre 2005 - Baseluna "cancro prostata"

"Torno a scrivervi per un'ulteriore domanda. Mio padre a 74 anni ha subito  un'intervento di prostectomia radicale a causa di un ADK, e cercando di  raccogliere più informazioni possibili in rete ho, su alcuni siti che  trattano di problemi urologici, letto che esiste una famigliarità. Siccome  purtroppo tale malattia è molto diffusa tra gli ultrasettantenni, basta un  caso in famiglia per parlare di famigliarità devono presentarsi più casi  anche in età più giovane nella stessa famiglia (fratelli zii ecc) o ne  basta  uno come nel mio caso. Devo rassegnarmi in quanto figlio maschio ad  ammalarmi anch'io, ed esistono laboratori in cui si effettuano test  predittivi per questa malattia. Se ritenete potete anche rispondermi  privatamente. Grazie per il servizio che svolgete. Baseluna.

risposta

"Gentile Signore, al momento non abbiamo possibilità di predire con esami il rischio di malattia: consiglio di rivolgersi all'Urologo che segue Suo Padre per definire quando iniziare i controlli (normalmente in anticipo su quello consigliato alla popolazione generale dai 50 anni). In allegato le invio alcune informazioni su tumori prostatici familiari ed ereditari. Cordiali saluti"

Storia famigliare e carcinoma prostatico ereditario - documento Word

OTTOBRE 2005

31 ottobre 2005 - AliasGent "Carcinoma papillare"

"Buonasera, avrei bisogno di chiarimenti se fosse possibile sull'esame istologico di un carcinoma papillare di epitelio transizionale della vescica effettuato su mia madre di età 55 anni. In particolar modo sul significato di: G2pta. 

Ringrazio anticipatamente. 

risposta

" Alias, le caratteristiche dell'esame istologico depongono per una malattia superficiale pTa (se è presente la muscolare nel campione bioptico) ovvero una malattia che non ha radici profonde e che necessita comunque di controlli cistoscopici periodici ed esami radiologici e citologici urinari periodici (la malattia può purtroppo ripresentarsi nel tempo). Il G oggero grado 2 è una descrizione di "quanto sono alterate le cellule" del tumore: il grado massimo è 3. Cordiali saluti resto a disposizione"

30 ottobre 2005 - Dome, s, anni 58, Prov. AL "Parere su TAC addominale"

"Mi chiamo Domenico ed ho effettuato una visita specialistica gastroenterologa e mi sono stati riscontrati nei tre esami delle feci, solo nel terzo campione, una presenza di sangue occulto. Io penso sia provocato dalle emorroidi. Mi si è riscontrata anche la presenza di elicobattero piloris. L’enterologo mi ha consigliato un accertamento endoscopico sia rettale che per lo stomaco. Ho sentito per televisione che vi sono ospedali dove praticano la TAC addominale ed io sarei favorevole a questa soluzione perché molto meno invasiva dell’endoscopia.

Vi pregherei farmi sapere cosa ne pensate e possibilmente dove posso eseguire questa TAC, IO abito a Cremolino in provincia di Alessandria. Nel ringraziarvi anticipatamente sia per l’eventuale risposta sia per lo scopo veramente umanitario dell’associazione porgo tanti saluti"

risposta

"Egr. Dome

L'esame del sangue occulto nelle feci ricerca la presenza di sangue non visibile a occhio nudo nelle feci stesse, in quanto frequentemente una lesione dell'apparato digerente (sia neoplastica che non neoplastica) perde almeno piccole quantita' di sangue nel lume intestinale. La ricerca del sangue occulto nelle feci, relativamente alla diagnosi precoce di carcinoma del colon-retto, e' un esame sensibile* (dipende peraltro dal metodo usato) ma poco specifico**. * "sensibile"(sempre relativamente alla malattia di cui si cerca la diagnosi) significa che ha pochi "falsi negativi", cioe' che pochi soggetti ammalati hanno l'esame negativo. ** "specifico" (sempre relativamente alla malattia di cui si cerca la diagnosi) significa che ha pochi "falsi positivi", cioe' che pochi soggetti sani hanno l'esame positivo per altre cause (es. sindrome emorroidaria).

In parole piu' semplici, pochi pazienti che hanno un carcinoma del colon retto non hanno sangue occulto nelle feci, mentre molti pazienti che hanno sangue occulto non hanno un carcinoma colo-rettale.

La sensibilita' e la specificita' dipendono dal metodo usato per rilevare il sangue occulto.

Il metodo piu' usato fino ad alcuni anni fa non e' molto sensibile (deve essere di norma ripetuto su tre campioni di giorni differenti) e soprattutto e' poco specifico per i tumori colo-rettali perche' mette in evidenza sangue che puo' provenire da tutto il tubo digerente (anche, per esempio, da varici della base della lingua). Per questo aveva il vantaggio, pero', di essere utile per diagnosticare, con l'ausilio di esami strumentali ulteriori, patologie non colo-rettali (es. il cancro gastrico). Inoltre non ha la possibilita' di distinguere fra emoglobina (contenuta nel sangue) e altre proteine come la mioglobina, contenuta nella carne. Infatti, usando questo metodo, per fare una corretta ricerca di sangue occulto il paziente deve fare una dieta senza carne per almeno tre giorni dall'inizio della raccolta dei campioni di feci. Questo aumenta la scomodita' dell'esame e la possibilita' di errori dovuti a una erronea preparazione.

Con il metodo immunologico, attualmente in uso nella maggioranza dei laboratori, aumentano sia la sensibilita' (l'esame in molti centri viene fatto su di un solo campione di feci) che la specificita', perche' viene riconosciuta solo l'emoglobina e non altre proteine simili. Se vogliamo, ha lo svantaggio di porre il sospetto (ribadisco: porre il sospetto, e non porre diagnosi) solo di neoplasie del colon-retto e non di tratti a monte del tubo digerente, perche' la metodica mette in evidenza solo l'emoglobina integra e non quella anche solo in parte digerita dagli enzimi digestivi gastrici e intestinali.

Venendo al suo caso specifico, non so con quale metodica e' stato fatto l'esame. Se non le hanno prescritto una dieta acarnea prima della raccolta dei campioni delle feci, e' verosimile che sia stato fatto con metodo immunologico, e viceversa.

In ogni caso una presenza di sangue occulto impone uno studio completo del colon-retto, anche se vi fossero delle patologie (come le emorroidi) che potrebbero giustificare la presenza del sangue, ma che potrebbero "mascherare" una diagnosi piu' severa. Il consiglio aumenta di "forza" se fra i Suoi consanguinei di primo grado (genitori, fratelli e sorelle, figli) vi e' qualcuno che e' stato affetto da carcinoma o da adenoma del colon-retto. Tenga inoltre conto che alcuni autori propugnano, come prevenzione, una coloscopia totale "una volta nella vita" intorno ai 60 anni di eta' per tutti i soggetti, indipendentemente dalla familiarita'.

Al momento attuale non vi e' ancora la certezza che la coloscopia virtuale (cioe' la TAC con particolare elaborazione computerizzata che permetta di visualizzare l'interno del lume colo-rettale, come Lei cita) abbia la stessa sensibilita' dell'endoscopia tradizionale. Pertanto la coloscopia virtuale, in attesa dei risultati di piu' ampi studi in corso sull'argomento, deve essere considerata un esame utile ma ancora di seconda scelta, da effettuarsi quando vi e' impossibilita' tecnica all'endoscopia tradizionale.

Cordiali saluti

27 ottobre 2005 - Pino "Taxolo"

"VORREi GENTILMENTE CONOSCERE L'IMPIEGO DELLA MONOTERAPIA CON TAXOLO NEL CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA GIA' TRATTATO CON RADIO-CHEMIO TERAPIA ED INTERVENTO CHIRURGICO.INTERESSATI 2 LINFONODI ILIACI ESTERNI,NESSUNA ALTRA LOCALIZZAZIONE.COESISTE LIEVE INSUFFICENZA RENALE CREAT.1.5,AZO 90"

risposta

"L'impiego del Taxolo in monochemioterapia dopo trattamento con radio-chemioterapia e intervento chirurgico nel carcinoma della cervice uterina è una scelta ragionevole in casi simili;
sono necessari ulteriori informazioni per prospettare l'eventuali alternative"

27 ottobre 2005 - Pistoia "Adenocarcinoma prostatico"

"Il paziente e' mio padre eta' 74, operato al cuore, valvola mitralica piu' di 16 anni fa l'urogolo ha fatto la biopsia :

diagnosi codificata T92000 M80103

diagnosi in chiaro a- biopsia prostatica della lunghezza complessiva di cm. 7 circa. adenocarcinoma prostatico score 6 (3+3) di gleason interessante il 30% del materiale bioptico in esame b biopsia prostatica della lunghezza complessiva di cm. 4,5 circa adenocarcinoma prostatico score 6 (3+3) di gleasoninteressante il 20% del materiale bioptico in esame

il psa era 60

scintigrafica ossea total body, ecografica fegato e reni non hanno evidenziato metastasi

cura: ENANTONE 11,25 mg/2 ml da effettuarsi 1 ogni 3 mesi per 6 mesi

l'urogolo ha sconsigliato l'operazione chirurgica per l'intervento pregresso al cuore

gli vuole fare la "lessazione"

vorrei sapere se la cura e' giusta, se e' vero che è e' meglio non operare e cosa e' la LESSAZIONE

grazie"

risposta

"Gentile Signore, non conosco il termine lessazione, penso si possa riferire o alla radioterapia o ad un intervento disostruttivo palliativo se il Paziente ha problemi minzionali. Attendo Vostre notizie per sapere quale procedura vuole utilizzare il Vostro Urologo di fiducia. Cordiali saluti" 

25 ottobre 2005 - Rod, sesso M, " Tumore colon-retto ??"

"Buonasera, mia moglie (40 anni) circa un mese fa' ha fatto degli analisi del sangue dove e' stata riscontrata una certa anemia (valori della Ferritina, HGB,HCT,MCV e dell' MCH al disotto del valore minimo). Da un po' si sente molto stanca, a volte ha dei lievi giramenti. Da domenica, dopo aver passato la mattinata a vomitare ogni, circa 10-15 minuti, soffre di "diarrea" (molto strano per lei, perche' generalmente e' un po' stitica). Quello che mi spaventa e' che, leggendo su internet, la somma dei sintomi (anemia + diarrea ecc...) potrebbe essere riconducibile a un probabile tumore al colon/retto.

Secondo Lei c'e' veramente da preoccuparsi ?

Cordiali Saluti"

risposta

"Caro Rod,

un'anemia, verosimilmente sideropenica, impone uno studio completo del tubo digerente per evidenziare eventuali perdite ematiche da lesioni (non necessariamente neoplastiche, ma ache infiammatorie, ulcerose ...) del tubo digerente stesso.

Per prima cosa farei una ricerca del sangue occulto nelle feci e, indipendentemente dal risultato di questo esame, una colonscopia totale.

L'episodio di vomito puo' avere molteplici cause.

cordiali saluti"

24 ottobre 2005 - RR, anni 72, sesso F, Lodi "Adenocarcinoma dello stomaco"

"Buongiorno, mia madre è stata portata in pronto soccorso per uno svenimento. Dalla prima indagine è risultata anemica in modo allarmante. In sede di gastroscopia gli è stato parzialmente tolto un polipo di 4-5 cm, che alla biopsia è risultato un adenocarcinoma ulcerato. Non avendo tolta la parte ancorata alla parete gastrica si ritiene necessaria un¹ulteriore biopsia. Mi parlano di un intervento per asportare tutto e mi danno buone speranze. Vorrei sapere se è vero e quanto queste speranze ci siano a lungo termine. Come sarà la sua vita dopo l¹intervento? Dovrà fare chemioterapia? Siamo ancora in fase di accertamenti (non è ancora stata fatta un¹ecografia al fegato, mentre la lastra ai polmoni fatta al PS mi dicono sia a posto) Ringraziandola rimango in attesa di una sua cortese risposta. Gradirei ricevere la risposta anche sulla mia mail. Saluti"

risposta

"Il primo trattamento per il carcinoma gastrico e' lasportazione chirurgica oncologicamente "adeguata". La prognosi a lungo termine si basa sullo stadio patologico (cioe' sull'esame istologico del pezzo operatorio). L'indicazione a una chemioterapia postoperatoria si basa anch'essa sullo stadio ed e' comunque discussa, anche se studi recenti ne consiglierebbero l'uso. E' ovvio che si debba in primo luogo tenere conto delle condizioni generali della paziente."

21 ottobre 2005 - Angela "Interpretazione diagnosi"

"Cosa significa la diagnosi: Esofagite cronica attiva ed erosiva con tessuto di granulazione ed iperplasia pseudoepiteliomatosa?

risposta

"Esofagite = infiammazione, cronica = che perdura nel tempo, attiva = che attualmente e' in fase di attivita', tessuto di granulazione = tessuto di riparazione/cicatrizzazione, iperplasia pseudoepiteliomatosa = tentativo di riformare il normale rivestimento mucoso (un tipo di epitelio) dell'esofago con un "eccesso" di proliferazione cellulare.

Sarebbe interessante conoscere il referto dell'esame endoscopico, nel corso del quale suppongo siano state eseguite le biopsie che hanno dato luogo a questa risposta istologica.

La causa piu' comune di queste esofagiti e' il reflusso gastro-esofageo."

18 ottobre 2005 - Annarita "Adenocarcinoma prostatico"

"Gentile Dottore, mio padre ha eseguito un test per valutare il PSA ed era 7.4. Ha fatto la biopsia prostatica e questo è il referto: Ghiandola periferica laterale SX-ghiandola periferica medio-laterale SX-zona di transizione SX: adenocarcinoma prostatico somma 7 (4+3) sistema di Gleason. sono presenti immagini di infiltrazione neoplastica perineurale. Ghiandola periferica laterale DX-ghiandola periferica medio-laterale DX:parenchima prostatico esente da figure riferibili a neoplasie con evidenza di focolai di flogosi cronica e immagini di atrofia ghiandolare. Io sono molto preoccupata.Mi potrebbe dire Lei che consiglio terapeutico mi darebbe?Mio padre ha 66 anni, è vitale, energico.Soffre di leggera ipertensione e ipercolesterolemia che però controlla con farmaci. La prego, mi aiuti. Cordiali saluti"

risposta

"Gentile Signora, la malattia diagnosticata, dai dati che mi invia, va trattata con un intervento con intento radicale: o chirurgia (prostatectomia radicale), oppure radioterapia. La decisione della procedura da adottare dovete prenderla con il vostro Urologo di fiducia che potrà identificare l'atteggiamento più idoneo per il Paziente con l'ausilio di esami di stadiazione che sicuramente vi avrà consigliato. Resto a Vostra disposizione. Cordiali saluti"

16 ottobre 2005 - Palmira, Napoli "Metastasi ossee"

"Egregio Professore, Le scrivo perchè a mio padre, che ha 81 anni,sono state riscontrate, da una scintigrafia ossea, metastasi in più punti. Mio padre ha da tempo problemi prostatici, ha anche effettuato una biopsia, un anno fa, ed è risultata negativa. Ora ha il valore del PSA 700 e dolori in tutto il cosrpo. Io vorrei sapere se si può ancora fare qualcosa o se bisogna solo cercare di alleviare questi dolori ossei. Che possibilità di sopravvivenza ha? La ringrazio anticipatamente."

risposta

"Gentile Signora, i valori del PSA alti e soprattutto se alla visita la prostata è francamente sospetta e dalla visita clinica non si possono ipotizzare altri tumori responsabili della situazione, richiede il trattamento con farmaci che bloccano gli ormoni maschili (castrazione chimica). Per i dolori da metastasi consiglio una visita da Ortopedico, consulenza antalgica, valutazione del Radioterapista (se sono poche le sedi ossee che creano dolore per radioterapia a scopo antalgico) o visita Medico Nucleare se i dolori sono molto diffusi per valutare l'utilità di tentare una terapia con farmaci che si possono localizzare in sede delle metastasi ed alleviare i dolori. Resto a disposizione"

9 ottobre 2005 - Cuoricino, Trapani  "Adenocarcinoma prostatico"

"Shalom, 

a mio padre è stato diagnosticato un adenocarcinoma prostatico a media e bassa differenziazione, Gleason 7 (3+4), (1 - lobo destro; 2 - lobo sinistro). La diagnosi è stata effettuata con agobiopsia prostatica. Per favore potete dirmi qual'è l'aggressività di questo tumore. Il mio pseudonimo è CUORICINO. Scrivo da Trapani gradirei un risposta anche sulla casella di posta elettronica. Grazie"

risposta

"Gentile Signore, per rispondere alla Sua domanda mi occorre sapere il PSA di partenza, l'età del Signore e se già eseguiti gli esiti della TAC e della scintigrafia ossea. Resto in attesa di queste informazioni per dare una risposta corretta. Cordiali saluti "

8 ottobre 2005 - Giuseppe, anni 53, sesso M, "Metaplasia ed esofagite"

"Preg.mi Dottori, alcune settimane orsono ho inviato il quesito( che rispedisco ) per sapere -avendo una certa storia gastrica alle spalle- se una metaplasia, una esofagite e tutto quanto descritto, possano diventare un tumore gastrico. Se si ritiene che l'argomento non possa interessare i navigatori di internet, Vi sarei molto grato poter ricevere la risposta al mio indirizzo di posta elettronica. Grazie per ciò che potrete fare.

Portatore di ulcera gastroduodenale dall'età di 23 anni. Curato con i vari farmaci disponibili nel tempo ( tribenzoica, tagamet, ecc...).

Novembre 2000 EGDS diagnosi di H.P. ++. Effettuata eradicazione.

Settembre 2003 EGDS diagnosi : accenno di ernia iatale da scivolamento;gastrite ecchimotica antrale con aspetti iperplastici (riscontro istologico e ricerca hp) duodenite eritematosa in bulbo cicatriziale. Diagnosi istopatologica : lembi di mucosa gastrica di tipo antrale con lieve gastrite cronica inattiva, lieve fibrosi della lamina propria e focolaio di metaplasia intestinale completa. Ricerca hp neg.

Gennaio 2004 Referti di manometria esofagea stazionaria e ph metria esofago-gastrica 24 ore : ipotonia del LES con alterazioni motorie specifiche del corpo esofageo. Quadro ph metrico positivo per malattia da reflusso gastroesofageo acido. Maggio 2004 EGDS diagnosi : ernia iatale attualmente non complicata, gastroduodenite eritematosa.

Maggio 2005 EGDS diagnosi : ernia iatale da scivolamanto con ipotonia cardiale, reflusso ed esofagite distale di I° grado, gastrite eritematosa antrale lieve.

Eseguo cicli trimestrali di pantoprazolo 40 mg.

In alternativa, brevi periodi (15/30 giorni), Gaviscon e Gadral con modestissima attenuazione della sintomatologia.

Sarebbe compatibile una terapia, ininterrotta nel tempo, con pantoprazolo 20 o 40 mg ?

Con quale frequenza fare i controlli endoscopici ?

E' proponibile la terapia chirurgica FUNDOPLICATIO sec. Nissen ?

Grazie dell'attenzione e dell'ottimo servizio che prestate."

risposta

"La Sua situazione mi sembra tranquilla. La terapia con IPP (Inibitori della Pompa Protonica) quali il pantoprazolo puo' essere eseguita per un tempo prolungato, ma puo' essere presa in considerazione anche una terapia con procineciti, quali la metoclopramide o il domperidone, che migliorano lo svuotamento gastrico e rafforzano il tono del LES (sfintere esofageo inferiore).

Fino a una decina di anni fa l'indicazione chirurgica era riservata ai casi in cui vi era un'esofagite di 3° grado. Ora, con la possibilita' di eseguire l'intervento con tecnica miniivasiva (laparoscopia) le indicazioni si sono un po' estese e una fundoplicatio laporoscopica puo' essere indicata anche nei casi di malattia da reflusso che richiedano un trattamento medico continuativo.

Non vi e' una regola sulla frequenza delle endoscopie. Ci si base in genere sulla sintomatologia."

5 ottobre 2005 - Ella, anni 27, sesso F "NODULO LATERO CERVICALE+ERNIA"

"E' PRESENTE UN NODULO LATERO CERVICALE+ERNIA, FEBBRE CHE SI ATTESTA 37 DI GIORNO E NOTTE SI ALZA 38 POI 1 NODULO AL LOBO SX 3 NODULI SOTTOMANDIBOLARI E LINFONODI ASCELLARI MULTIPLI, + IPOTIROIDISMO , PER INIZIARE STO FACENDO UNA SERIE DI PUNTURE PER RIDURRE LA FEBBRE E SEMBRA FUNZIONINO, VOLEVO SAPERE SE IL NODULO LATERO CERVICALE SI PUO' ASPORTARE E COSI' METTERE UN PUNTO FINE ALMENO A QUEL PROBLEMA, DOMANI MI SOTTOPONGONO AD UNA CURA PER FARE COMPATTARE IL NODULO LATERO CERVICALE, CHIEDO A VOI CORTESEMENTE PIU' INFORMAZIONI RIGUARDO ALLE MIE PATOLOGIE, RINGRAZIANDOVI E PORGENDOVI DISTINTI SALUTI"

risposta

"Purtroppo questo è un tipo di domanda a cui non si può rispondere senza aver visitato il Paziente e aver preso visione di tutta la documentazione medica , mi rendo conto dell''ansia che la Signora può provare per il suo stato di malattia , ma qualsiasi risposta non ben fondata può peggiorare la situazione e non essere di aiuto alcuno . Mi offro di visitare la Paziente o di fornirLe un indirizzo vicino a casa"

3 ottobre 2005 - "Tumore prostata"

"A mio padre , 69 anni, è stato diagnosticato a Dicembre 2004 un carcinoma prostatico PSA 35 stato Gleason 7 medio alto. il fatto mi ha fatto cadere in angoscia, l'ho portato da un professore urologo che ha deciso di non operarlo ma fare una cura ormonale di una puntura mensile di enantone e tre pillole di androcur.i valori sono scesi a 1.2, questo mese sono pero risaliti a 1.6 .la creatina inoltre a Maggio era valore 1.12 a settembre 1.24 Che significa tutto ciò. Stiamo facendo la cosa giusta .Sono disperata ."

risposta

"Gentile Signora, è sempre difficile dai pochi dati che ci inviate dare un giusto parere. Sicuramente il Collega ha agito con scrupolo dando l'indicazione più corretta. Il valore della creatinina è da controllare nel tempo, ma al momento non desta preoccupazione. Invece il valore del PSA è da ricontrollare e valutare, se è presente un progressivo aumento, la terapia ed esami che Vi verranno consigliati dall'Urologo di riferimento. Cordiali saluti Resto a Vostra disposizione"

SETTEMBRE 2005

28 settembre 2005 - Ermanno, anni 41, sesso M, "Microcitoma esofageo livello cardias"

"Scusatemi, ma mi permetto di reinviare richiesta di informazioni, relativamente alla mia patologia, nella speranza di avere un Vs. parere. Ringraziando anticipatamente, rimango in attesa. 

41 anni, oggetto diagnosticato nel mese di Giugno c.a. No fumatore, no alcolici, no metastasi resto del corpo, nessun sintomo prima delle ultime tre settimane, quando si è manifestata una difficoltà di deglutizione repentina, accompagnata da dolore toracico e febbriciattola. Programma terapeutico: 2 cicli di chemio con Cisplatino e VP16 2 cicli di chemio con Cisplatino e VP 16 + 25 sedute di RT concomitante (fase nella quale mi trovo) chirurgia 2 cicli di chemio adiuvante con Cisplatino e VP 16.

A causa del manifestarsi di una serie di effetti collaterali, tra cui la perdita dell'udito relativamente ai toni acuti, già dal secondo ciclo di chemio, dal terzo si è deciso di sostituire il Cisplatino con il Carbonplatino.

I miei dubbi: a) trattamento oncologico corretto, anche se trattato come microcitoma polmonare? b) trattandosi di un microcitoma esofageo, neoplasia discretamente rara e senza statistiche rilevanti, quante sono le probabilità che possibili metastasi vadano a depositarsi nell'encefalo? Ed ancora è pensabile un trattamento radio al capo, a livello preventivo, nonostante i possibili se non certi danni che arrecherebbe? c) essendo ben localizzato, ed interno all'esofago, alla fine del programma terapeutico, quante sono le probabilità che si riformi? d) esiste in Italia o all'Estero un Centro dove si sappia qualcosa di più di questa rara patologia?

In attesa, un grazie sincero, da chi ha fatto della speranza la sua forza!!!"

risposta :

"a)Il trattamento oncologico e' corretto

b)Essendo stati descritti in letteratura soltanto circa 200 casi di microcitoma esofageo e 50 di microcitoma gastrico non e' possibile dare percentuali se non con un margine di errore inaccettabile. Immagino che Le abbiano fatto una TAC o una Risonanza Magnetica del cranio per stadiazione (o la faranno prima dell'intervento chirurgico). Se non vi sono segni di metastasi cerebrali non vi e' indicazione a un trattamento radiante del capo.

d)Non sono a conoscenza di centri specializzati nella cura del microcitoma extra-polmonare, che viene in tutti i centri trattato come quello polmonare, in quanto si ritiene che tutti i microcitomi derivino dallo stesso tipo di cellule neuroendocrine presenti in molti differenti organi.

c)Sono descritti casi di pazienti, dopo un trattamento aggressivo come quello programmato per Lei, vivi dopo 8 anni. E' lecito sperare !

Fonte: "Textbook of uncommon cancer" 2nd Edition. Edited by D. Ravanagh et al., John Wiley & Sons Ltd 

Distinti Saluti"

25 settembre 2005 - Nanni, Roma "Adenocarcinoma allo stomaco"

"A mio marito è stato diagnosticato un tumore adonacarcinoma alla bocca dello stomaco (cardias) e parte terminale dell'esofago con diramazione puntiforme  al peritoneo e ingrossamento dei linfonodi :inoperabile, si proverà con la  chemio. Mio marito fino a venti giorni fa non aveva alcun disturbo  particolare, soprattutto alla stomaco, è forte e robusto e non ha mai  fumato, bevuto,  fatto vita sana, ecc. e ora avrebbe una sentenza di  morte: inoperabile forse camperà qualche mese ...non credo che oggi con i progressi attuali non si possa fare altro ... che palliativi...sono molto  preoccupata, ma non rassegnata, cosa ne pensate? quali strutture posso consultare? Ho letto su internet di perfusioni ipertermico antiblastiche  applicate al peritoneo oppire radiochirurgia del dr: Gil Lederman.. Cosa ne  pensate? Grazie Nanni 

risposta

"Gent. signora,

Purtroppo il tumore dello stomaco nella maggioranza dei casi non da' segni o sintomi precoci e spesso la diagnosi viene fatta in fase avanzata, come e' avvenuto per Suo marito.

Quando vi e' una diffusione al peritoneo, la chemioipertermia intraperitoneale intraoperatoria (ovvero la sommistrazione di chemioterapici ad alta temperatura - 42 °C circa - intraoperatoriamente all'interno del peritoneo) ha un'ormai dimostrata efficacia, ma : - la condizione necessaria e' l'esecuzione di un'asportazione radicale del tumore primitivo con la possibilita' di "lasciare" solo residui peritoneali inasportabili "piccoli" (non superiori a 2 mm di spessore); - l'adenocarcinoma gastrico non e' uno dei tumori piu' responsivi a questo trattamento.

Non so se e dove sia effettuata la chemioipertermia intraperitoneale nella zona di Roma. Questo trattamento e' eseguito presso la struttura presso cui lavoro: S.S.D. CHIRURGIA ONCOLOGICA E TECNOLOGIE BIOMEDICHE APPLICATE, Ospedale San Giovanni Antica Sede, via Cavour 31, Torino, tel 011.633.3782

E' ovvio che l'indicazione alla terapia (che comunque non puo' prescindere da un primario trattamento chirurgico) e' da valutare in ogni singolo caso. Ci puo' contattare al numero telefonico sopra indicato, oppure anche me personalmente via e-mail.

Cordiali saluti"

23 settembre 2005 - Sandra, Riccione "TC spirale"

"Cari signori, sono una donna che soffre di morbo di Crohn da 23 anni . ultimamente il mio chirurgo mi ha prescritto una tc spirale addome pelvico, ecco io vorrei sapere in che cosa consiste l'esame ,come si effettua. insomma qualunque informazione riguardo la cosa. Vi ringrazio anticipatamente e buon lavoro.

risposta

"Una TC (Tomografia Computerizzata) spirale e' una radiografia (con un'apparecchiatura sofisticata ma da tempo diffusa in tutta Italia) che, con un'elaborazione "computerizzata", permette di studiare gli organi interni a "sezioni" (tomografia), con la possibilita', con i software piu' recenti, di ricostruzioni anche tridimensionali. A seconda degli organi che devono essere studiati puo' essere somministrato un mezzo di contrasto endovenoso (cosa che si pratica quasi sempre), o per bocca, e quant'altro."

22 settembre 2005 - Rosi "POLIPO GHIANDOLARE DI TIPO FUNDICO DELLO STOMACO"

"Sono ROSI. dalla risposta dell'esame istologico mi viene diagnosticato POLIPO GHIANDOLARE DI TIPO FUNDICO DELLO STOMACO cosa significa per favore? grazie."

risposta

"I polipi ghiandolari di tipo fundico dello stomaco sono tumori benigni senza tendenza alla trasformazione in carcinoma. Distinti Saluti "

16 settembre 2005 - Paolo "GASTRITE ANTRALE ERITEMATOSA"

"BUON GIORNO MI CHIAMO BELLORA PAOLO MI MAMMA HA ESEGUITO UNA GASTROSCOPIA DOVE L'ESITO SI DECRIVE IN "GASTRITE ANTRALE ERITEMATOSA" CHE COSA E'? GRAZIE"

risposta

"Gent. Signore, la Gastrite Antrale Eritematosa è una infiammazione dello stomaco che può  essere acuta o cronica localizzata a livello dell'antro dello stomaco. Eritematosa in quanto la mucosa (lo strato più interno dello stomaco) appare arrossato dall'infiammazione. Può essere legata ad una infezione da parte dell'Helicobacter Pylori che è un batterio che, se presente, va trattato con terapia antibiotica specifica. Generalmente viene effettuata una biopsia in corso di gastroscopia per confermare o escludere tale eventualità. La gastrite antrale non è un tumore e viene trattata con terapia antiacida generalmente prescritta dal gastroenterologo o dall'Endoscopista. Nel futuro sono consigliabili dei controlli endoscopici per valutare il  miglioramento e/o la guarigione del quadro."

13 settembre 2005 - Roberto, "Adenocarcinoma ulceroso dell'intestino grosso"

"Buonasera.Mio papà ha 73 anni gli e stato riscontrato un adenocarcinoma ulceroso dell'intestino grosso a circa 10/15 cm dal colon retto in prossimità del sigma.ha subito l'intervento con l'asportazione di circa 50 cm di  intestino.il carcinoma e i suoi dintorni,purtroppo mio padre ha l'addome  un po'  troppo grande diciamo obeso, in se per se a sentire i primari  l'intervento  sembrava eseguito bene con l'unione delle due estremità intestinali senza dover ricorre alla sacca esterna per l'evacuazione delle feci, purtroppo dopo tre gg dall'intervento ha avuto una infezione all'interno prognosticata dai medici come un punto di sutura staccato e quindi di conseguenza la fuoriuscita di feci o altro in pancia causando gonfiore di quest'ultima e aumento di febbre quindi hanno dovuto tenerlo pulito con asportazione tramite pompetta di drenaggio, ultimamente gli hanno fatto un foro all'altezza della clavicola inserendo un tubicino per poterlo alimentare dato che le vene era diventato impossibile trovarle, passato due gg dall'inserimento di questo tubicino .i medici hanno chiesto al paziente come mai non andava in  bagno a fare feci. La mia domanda e questo tutto ciò che sta accadendo e normale? Come e possibile che non vada di corpo? dopo aver inserito questa cannula di alimentazione? Purtroppo i medici sono molto evasi alle mie domande. Puo' aiutarmi a  capire  il tutto? potete rispondermi a questo email grazie. In attesa di una vostra risposta vi porgo i miei distinti saluti."

risposta

"Gent. Sig. Roberto Priero, non è semplicissimo rispondere senza vedere il paziente e gli esami pre e postoperatori.  In ogni caso dalla Sua descrizione è possibile pensare che il decorso postoperatorio del papà sia stato complicato da una deiscenza  dell'anastomosi, ossia che la sutura che è stata fatta tra le due > estremità dell'intestino non abbia tenuto completamente e che si sia staccata in uno o più punti, causando la fuoriuscita di materiale fecale  nell'addome. Questo è causa di una peritonite postoperatoria.  Il trattamento più efficace, in genere, è l'effettuazione di un nuovo  intervento chirurgico con la pulizia dell'addome ed il confezionamento di una stomia di protezione (sacchetto esterno per la raccolta delle feci), in modo da far guarire l'interno dell'addome e dopo due-tre mesi andare a  richiudere il sacchetto ristabilendo il transito normale delle feci. Talora è possibile aspettare e vedere l'evoluzione del paziente (se non vi sono complicazioni infettive in atto) sperando che la fistola (sede della  mancata tenuta della sutura intestinale) si chiuda da sola. La cannula che è stata posizionata a livello della clavicola serve  esclusivamente a nutrire adeguatamente il paziente ma non è di ausilio nella defecazione. E' possibile che non vada di corpo in quanto è verosimile che vi sia uno stato di peritonite addominale che blocca l'intestino impedendo la progressione delle feci, o che le feci seguano la strada del drenaggio (fistola) uscendo tramite questo all'esterno. Si precisa peraltro che è una complicanza non rara quando vengono effettuati gli interventi sull'intestino. Cordiali saluti "

9 settembre 2005 - Gloriana, sesso F, anni 45, Milano "Chiarimenti RX stomaco"

"Ho 45 anni, nel 2003 ho fatto una gastroscopia (per dolori allo stomaco, nausea ed eccessivo gonfiore addominale), referto: dispepsia. Ho effettuato un mese fa tubo digerente prime vie, (sempre per gli stessi sintomi, ma più marcati anche con vomito dopo i pasti), questa è la diagnosi: 

L'esame è stato seguito con la tecnica del doppio mezzo di contrasto. Fisiologicamente rappresentate le vallecole ed i seni piriformi. Non turbe della deglutizione. Esofago regolare per decorso, calibro e canalizzazione; normotonico e normocinetico. Lo stomaco, dopo il digiuno notturno, è atteggiato ad uncino verticale con fondo atteggiato a cascata anteriore contiene discreta quantità di liquido di secrezione. A causa dell'incapacità della paziente a mantenere il mezzo di contrasto gassoso non è possibile esprimere un fine giudizio sulle pareti grastriche; utile per indagare tale distretto, a giudizio clinico, esecuzione di esame endoscopico. é' solo possibile escludere grossolane lesioni stenosanti il lume gastrico. Il piloro è pervio ed inietta di bario un bulbo a forma triangolare, ben distensibile indenne da lesioni ulcerative in atto. Regalare in ampiezza la C duodenale. Fisiologico nei tempi e nei modi il transito di mdc attraverso il duodeno e le prime anse digiunali. Il medico curante mi ha prescritto ulteriori indagini: E.C.D.S. + ev. biopsia per valutazione dispepsia ed esame istologico. 

Mi ha anche accennato ad un eventuale intervento chirurgico. Cosa potrebbe essere? Sono molto in ansia. Mi scuso per la lungaggine e spero di capire qualcosa di più in attesa degli ulteriori indagini da eseguire. Vi ringrazio anticipatamente , cordiali saluti "

risposta

"L'indagine per escludere una neoplasia dello stomaco e' l'Esofago-Gastro-Duodeno-Scopia. E' logico eseguirla in caso di disturbi aspecifici dello stomaco, in quanto una diagnosi precoce, prima di sintomi specifici, e' indispensabile per un intervento curativo. Non mi risulta vi siano interventi chirurgici per una semplice dispepsia. Utile la ricerca del sangue occulto nelle feci per valutare se e' il caso di studi piu' approfonditi nei distretti del tubo digerente piu' a valle dello stomaco."

8 settembre 2005 - Carlo, "Esito esame istologico"

"Mia moglie sessantaduenne ha subito l'asportazione di un polipo in sede di colonscopia. Di seguito trasmetto il risultato dell'esame istologico:

MACROSCOPICA :  A:Neoformazione polipoide MM 15x10x8. Superficie moriforme colorito brunastro (1-2)+pedunco-lo di MM 6(3).
DIAGNOSI : A (1-3) : Focolaio di adenocarcinoma in adenoma tubulo-villoso. Asse del polipo e del peduncolo liberi.
SNOMED : T-59300  M-82630
Il gastroenterologo le ha detto di essere stata fortunata; controllo fra sei mesi, poi ogni tre anni.
Gradirei conoscere la Vs. opinione. Grazie

risposta

In primo luogo mi scuso per l'enorme ritardo con il quale rispondo, ma la mia casella postale sovraffollata mi fa talora fare questi errori.
Per un giudizio preciso l'anatomopatologo avrebbe dovuto fornire (oltre alla non infiltrazione del peduncolo, che e' peraltro il dato piu' importante e favorevole):
- la percentuale di tessuto carcinomatoso rispetto a quello adenomatoso;
- il grado di differenziazione del tessuto carcinomatoso;
- la presenza di emboli neoplastici vascolari e/o linfatici

In ogni caso concordo, sulla base dell'unica informazione ricevuta, con il comportamento del gastroenterologo.

7 settembre 2005 - Mario73mp "Adenocarcinoma polmonare con metastasi cerebrali "

"Adenocarcinoma polmonare con metastasi cerebrali e alla trachea. Hanno dato pochi mesi di vita a mio padre, che, nonostante ciò, sembra goda di un' ottima salute. C'è una cura adatta per lui? ha 58 anni. Parlo a nome dei suoi sette figli totalmente innamorati di lui. Certi di una Vostra risposta, vi ringraziamo di tutto cuore. vi invio pure l'allegato della diagnosi.

grazie di tutto..."

risposta

"A quanto riferito pare trattarsi di neoplasia polmonare primitiva con metastasi linfonodali mediastiniche ed encefaliche multiple. Questo è quanto si può dirimere dalle informazioni riferite, ma non si possono fare supposizioni senza prendere visione direttamente degli accertamenti clinici eseguiti. Non è inoltre chiaramente riferito con quale esame sia stata eseguita la diagnosi di adenocarcinoma, verosimilmente su biopsia endobronchiale o su agobiopsia transtoracica.

Il caso in esame, così come presentato dai referti inviati, non pare in prima ipotesi, ovviamente, includibile in programma chirurgico a causa della stadiazione molto elevata, ma potrebbe essere passibile di terapia oncologica farmacologica (chemioterapia) se le condizioni cliniche del paziente e le eventuali patologie associate lo consentissero (così pare dalle buone condizioni cliniche riferite e dalla giovane età del paziente). In ogni caso i protocolli terapeutici oncologici sono a disposizione di tutti i Colleghi che si occupano del problema, appartenendo ormai a protocolli standard internazionali, che dovrebbero essere a disposizione di tutti i Centri Oncologici in Italia, se non altro nelle principali Città.

Infine la sopravvivenza non è mai calcolabile dipendendo da un delicato e complesso equilibrio che si instaura tra l'organismo ospite (il paziente) e la neoplasia e dalla risposta alle terapie eseguite che è variabile da soggetto a soggetto.

Cordialità"

7 settembre 2005 - Maurizio, anni 41, sesso M, "Dopo colonscopia"

"Mi e' stato tolto un polipo durante una colonscopia.da esame istologico:polipo iperplastico con artefatti da diatermocoagulazione.mn.  sempre in quell'esame il medico era indeciso su una presenza nel "ceco",da esame istologico:mucosa di grosso intestino con aggregato linfoide  comprendente centro germinativo.non evidenza di displasia. si consiglia colonscopia tra 5 anni.......  sono preoccupato per quel "linfoide" che significato dargli  grazie"

risposta

"Viva tranquillo, l'esame e' nella norma"

7 settembre 2005 - Luca, sesso M, anni 47 "Alterazione dell'alvo"

"Da oltre 6 settimane alterazione dell'alvo consistente nella scarsa consistenza e forma delle feci (ma con frequenza inalterata - 1 volta die),  borborigmi in posizione clinostatica, flatulenza ricorrente. Emocromo e  protidogramma nella norma, Ves=7 e PCr=3.08mg/L (rif. inf a 5 mg/L). Esami  chimico-fisico, parassitologico e sangue occulto feci negativi. Età 47  anni,  nessun parente di 1° grado con patologie colorettali.  Mi rendo conto dell'aspecificità della sintomatologia, ma vorrei sapere se  su queste basi ci si possa comunque indirizzare verso una patologia  piuttosto che un'altra. Vista la scarsa consistenza delle feci è possibile  escludere alterazioni a carico del retto?  Nell'attesa della visita gastroenterologica, a vs. parere è necessario  qualche altro esame di laboratorio?  Grazie per l'ospitalità "

risposta

"E' vero che e' prudente effettuare indagini quando compare una qualsiasi modificazione dell'alvo rispetto alle personali abitudi. L'assenza di anemia e di sangue occulto nelle feci rendono improbabile la presenza di una lesione organica del tubo digerente. Prima di effettuare ulteriori accertamenti aspetterei la visita di uno specialista gastroenterologo."

6 settembre 2005 - Maria, sesso F, anni 54 "MICROFOCOLAIO DI METAPLASIA INTESTINALE"

"Mi è stato diagnosticato, a seguito di esame isto- citopatologico: ESOFAGITE ULCERATIVA AD ALTO GRADO DI ATTIVITà IN MUCOSA GIUNZIONALE CON COMPONENTE GHIANDOLAREDI TIPO CARDIALE. HP-. NON EVIDENZA DI METAPLASIA INTESTINALE-DISPLASIA GHIANDOLARE. MUCOSA GASTICA DI TIPO CORPALE SEDE DI GASTITE CRONICA SUPERFICIALE, NON ATTIVA, CON MICROFOCOLAIO DI METAPLASIA INTESTINALE INCOMPLETA. PH-. Sono molto preoccupata di avere un tumore al colon, vorrei chiarimenti, grazie. "

risposta

"Essendo la metaplasia intestinale incompleta, sara' utile un controllo gastroscopico regolare e periodico (1 volta all'anno, inizialmente) Per quanto riguarda il tumore al colon, consulti il suo medico di fiducia e, se vi sono sintomi sospetti e/o suoi parenti di 1° grado - genitori, fratelli, sorelle o figli - hanno avuto un carcinoma o un polipo adenomatoso del colon-retto, esegua una coloscopia. In assenza di familiarita' e di sintomi esegua una ricerca del sangue occulto nelle feci ogni anno."

4 settembre 2005 - Carmelino "Gastrite conica con HP"

"Salve! dopo aver fatto un endoscopia mi hanno diagnosticato una gastrite cronica attiva con helycobacter positivo.le voglio scrivere la diagnosi:

 STOMACO. lago mucoso con abbondante quantità di liquido a digiuno. la mucosa ha una gastrite cronica attiva senza lesioni. BULBO DUODENO. si esplora fino alla seconda porzione distante dal duodeno. si osserva che la mucosa bulbare e´ congestiva, erosiva e edematosa. DIAGNOSTICO. GASTRITE CRONICA ATTIVA BULBITIS. acuta erosiva ESOFAGO NORMALE Mi hanno dato una dieta particolare verdura cotta frutta cotta pasta ect. MEDICINE. polibutin(trimebutino) 100 mg. Una pastiglia mezzora prima di mangiare, pranzo e cena. Omeprazol 40 mg 1 pastiglia 1 ora dopo cena. mi hanno detto che devo fare questa cura per 3 mesi (per cicatrizzare) dopodichè mi cureranno la helycobacter! CHE COSA NE PENSATE? voglio dire, posso fare una cura per tutto cioè gastrite e helycobacter? siccome mi trovo all'estero ed è una clinica privata non voglio che mi derubino. Un saluto aspetto una vostra risposta a presto"

risposta

"La nostra abitudine e' di trattare contemporaneamente la gastrite erosiva con inibitori della pompa protonica (Omeprazolo)e di eradicare l'Helycobacter, che puo'causare la gastrite erosiva, o comunque favorirne il mantenimento, con antibiotici specifici. L'Omeprazolo si assume di norma al mattino. Personalmente sentirei un secondo parere da uno specialista gastroenterologo.

Cordiali saluti"

2 settembre 2005 - Edina "RESPONSO SU ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO"

"Il responso dell'esame ecografico completo dell'addome effettuato a mio marito (53 ANNI) così riporta:

"IL FEGATO HA DIMENSIONI MODERATAMENTE INCREMENTATE, A MARGINI ARROTONDATI ED ECOSTRUTTURA IPERRIFLETTENTE PER STEATOSI. IN SEDE PERICOLECISTICA SI APPREZZA UN'AREA DI RELATIVA IPOECOGENICITA' DI CA. 2 CM, RIFERIBILE, IN PRIMA IPOTESI, AD AREA DI RISPARMIO DELL'INFILTRAZIONE ADIPOSA. AL PASSAGGIO DEI SEGMENTI II° E III° SI RICONOSCONO TRE FORMAZIONI CISTICHE DEL DIAM. RISPETTIVAM. DI 1, 2, 3 CM; UNA QUARTA FORMAZIONE CISTICA SI APPREZZA AL DAVANTI DELLA BIFORCAZIONE PORTALE CON DIAM. MAX. DI 12 MM. LE VIE BILIARI NON SONO DILATATE E LA COLECISTI E' PRIVA DI CALCOLI. IL PANCREAS NON E' ESPLORABILE PER IL COSTANTE SOVRAPPORSI DI METEORISMO INTESTINALE. RENI REGOLARI PER SEDE E DIMENSIONI. A DX SI RICONOSCONO ALMENO DUE FORMAZIONI LITIASICHE, INDOVATE NEL GRUPPO CALICEALE SUPERIORE ED INFERIORE, DEL DIAM. RISPETTIVAM. DI 12 e 8 mm. ANCHE A SX SI RICONOSCONO 2 CALCOLI NEL GRUPPO CALICEALE INFERIORE DE DIAM. RISPETTIVAM. DI 8 E 9 MM. LA PROSTATA E' INGRANDITA CON DIAM. TRAVERSO DI 5 CM E UNA FORMAZIONE ADENOMIOMATOSA A SVILUPPO CRANIALE DI CIRCA 2 CM DI DIAMETRO. VESCICOLE SEMINALI REGOLARI."

COSA POSSONO ESSERE LE "CISTI" IN SEDE PERICOLECISTICA ? PER LA PROSTATA: COSA SIGNIFICA FORMAZIONE ADENOMIOMATOSA A SVILUPPO CRANIALE" ? COMPLESSIVAMENTE COME GIUDICATE LA SITUAZIONE ? GRAZIE INFINITE PER VS RISPOSTA"

risposta

"Gentile Signora, rispondo per la parte urologica di mia competenza: la formazione ademiomatosa della prostata è riferibile ad ingrossamento prostatico, una patologia benigna, però deve essere valutato dall'urologo con visita e PSA su sangue. Cordiali saluti "

1 settembre 2005 - Achille "Carcinosi peritoneale" 

"Gentili medici, riguardo alla "carcinosi peritoneale" vorrei sapere se attualmente sono disponibili delle cure,se si desidererei sapere quali. Grazie per la vostra disponibilità. Cordiali saluti."

risposta

"Egr. Signore,

La carcinosi peritoneale e' la diffusione sulla superficie del peritoneo (la sottile membrana continua che riveste la parete della cavita' addominale e i visceri contenuti in essa) di un tumore primitivo del peritoneo stesso o la diffusione al peritoneo di un cancro nato in un altro organo (di solito un organo endoaddominale). La carcinosi peritoneale e' una situazione estremamente grave e spesso poco responsiva alla chemioterapia sistemica (ovvero somministrata per via endovenosa) in quanto i farmaci antineoplastici difficilmente raggiungono nella cavita' peritoneale una concentrazione utile. Attualmente il piu' efficace trattamento per la carcinosi peritoneale e' la chemioipertermia endoperitoneale intraoperatoria cioe' la sommistrazione di un chemioterapico idoneo, ad alta temperatura (42 °C circa), direttamente dentro la cavita' peritoneale durante un intervento chirurgico. Senza scendere in dettagli troppo tecnici : - Il chemioterapico deve agire direttamente per contatto, senza previa metabolizzazione, e la sua azione deve essere potenziata dal calore. - Il calore ha un effetto di per se' tumoricida e potenzia l'azione del chemioterapico specifico - L'intervento chirurgico e' necessario perche' il chemioterapico agisce solo fino a 2 millimetri di profondita', quindi : (1) devono essere asportate chirurgicamente tutte le masse di dimensioni superiori; (2) devono essere tolte tutte le aderenze in modo che il chemioterapico possa raggiungere ogni zona del peritoneo; (3) devono essere posizionati tubi nelle sedi idonee. Infatti, con la tecnica da noi usata, una volta chiuso l'addome, attraverso i tubi di entrata e uscita e per mezzo di una pompa riscaldatrice viene effettuato un "lavaggio" della cavita' peritoneale con la soluzione del chemioterapico ad alta temperatura per un ora circa a paziente amcora in narcosi. L'efficacia del trattamento dipende dal tipo di tumore (carcinoma ovarico o del colon, mesotelioma o pseudo mixoma peritonei) ma soprattutto dalla possibilita' di asportare chirurgicamente tutto il tumore visibile (lasciando eventualmente solo masse di spessore inferiore ai 2 mm), nonche' dall'assenza di metastasi extraperitoneali non asportabili. La chemioipertermia viene eseguita in Piemonte presso l'Ospedale San Giovanni Antica Sede, via Cavour 31, Torino - Divisione di Chirurgia Oncologica e Tecniche Biomediche Associate (responsabile dott. Claudio Zanon) - tel. e FAX 011 633 3782"

AGOSTO 2005

30 agosto 2005 - River, sesso F, anni 26 "Nevo di tipo composto"

"Vorrei sapere che cos'è un nevo di tipo composto e se ha a che fare con il melanoma (ovvero è un termine che indica questo tumore). Grazie per la riposta.

risposta

"Gent.ma Signora,  il nevo composto è una lesione melanocitaria benigna costituita  generalmente da una componente piana al centro della quale è presente una  parte più rilevata. Se le hanno fatto questa diagnosi su un nevo asportato non ci sono assolutamente problemi; se è una diagnosi clinica su un nevo  in sede, non ci sono lo stesso problemi, ma è meglio se fa seguire visite  di controllo indicativamente periodiche. A disposizione"

30 agosto 2005 - Tifereth, anni 69, sesso M, "Polipo nella vescica"

"Mio padre è appena uscito dall'ospedale dopo una cistoscopia alla vescica. E' stata riscontrata la presenza di un polipo nella vescica di una grandezza di circa 3-4 cm che deve essere asportato. In tutte le fonti di documentazione medica on-line e non, ho trovato che l'asportazione viene di solito effettuata per via endemica, mentre a mio padre è stato detto che in questo caso la dimensione non lo consente. Questo significa che la cosa è grave? Potrebbe intaccare la qualità della vita di mio padre dopo l'operazione? Quante sono le possibilità che sia un tumore maligno? 

Ringrazio anticipatamente della disponibilità e pongo cordiali saluti."

risposta

"Gentile Signore, normalmente i tumori vescicali di grosse dimensioni possono essere resecati anche in due tempi, non comprendo però da quanto scrive, se si tratta di una malattia invasiva oppure se è una forma particolare di tumore situato in una zona difficilmente accessibile. 

Resto in attesa di dettagli per esprimere un mio parere."

29 agosto 2005 - Baseluna, Alessandria "Adenocarcinoma prostatico"

"A mio padre è stato diagnosticato dopo agobiopsia un adenocarcinoma prostatico moderatamente differenziato, presente in 3 di 12 prelievi, gleason score 7 (4+3) PSA 14. Sarà operato perchè in ottime condizioni fisiche nonostante abbia quasi 75 anni. Se l'operazione andrà bene, tale intervento  mette al sicuro da recidive e si può parlare di guarigione oppure  nonostante certi programmi televisivi minimizzino ormai il problema cancro rimarrà solo  una cura per spostare avanti nel tempo la ripresa della malattia. Ci sono speranze che nuove terapie o vaccini a breve (7/8 anni ) sconfiggeranno  una volta per tutte questa atroce malattia? Grazie"

risposta

"Gentile Signora. L'intervento di prostatectomia radicale ha fine guaritivo, ovviamente i controlli di stadiazione (TAC e scintigrafia ossea) insieme ai valori di PSA alla diagnosi e del Gleason alla biopsia aiutano l'Urologo per l'indicazione. 

Dopo l'intervento Suo Padre sarà sottoposto a follow-up clinico-strumentale per controllare nel tempo la guarigione o iniziare per tempo una seconda terapia se si presenta una ripresa di malattia. 

Importante è l'istologico definitivo per definire che la malattia sia solamente localizzata alla prostata. Lo studio dei vaccini prosegue e sono iniziate le prime sperimentazioni: si attendono i dati, i tempi per avere questa nuova terapia non li conosciamo ma effettivamente il lasso di tempo da Lei indicato può essere giusto. 

Resto a Sua disposizione Cordiali saluti"

29 agosto 2005 - Giovanna "Problemi alla prostata"

"Egregio professore, le scrivo per avere un suo parere: mio padre ha 75 anni e da qualche anno è in cura da un urologo per una Ipertrofia prostatica benigna, effettua dei controlli periodici, analisi del sangue generali ogni 6 mesi, PSA ogni 3 mesi ed ecografia prostatica transrettale ogni 6 mesi. Ha effettuato anche delle biopsie prostatiche con risultati sempre negativi. Ogni mattina assume una capsula di pradif 0.4mg. Le analisi generali sono nella norma, ma il PSA è alto: 17,12 ng/ml ; PSA libero 1,25 ng/ml; rapporto Psa libero/psa totale 7%(effettuate in data01/07/05) 

L'ecografia transrettale effettuata il 14/07 presenta "una prostata di dimensioni aumentate (diam long.49mm, ap 35mm, trasv 52) con peso di 50g circa, ad ecostruttura disomogenea per la presenza di calcificazioni periferiche e periuretrali. Assenza di focolai eteroplasici Capsula prostatica integra. Vescicole seminali normali per dimensioni ed ecostruttura." 

Per far scendere il valore del PSA l'urologo gli ha prescritto una terapia dei seguenti farmaci da assumere per 10gg: BACTRIM FORTE 160/800MG 2 VOLTE AL GIORNO MOBIC 15 1CP DOPO PRANZO IPERTROFAN 40 1CP LA SERA Al termine della cura ha ripetuto l'esame del PSA ma il valore è aumentato a 18,76 ng/ml; PSA libero 1,22 ; rapporto PSA libero/PSA totale 7% (effettuta in data 27/07/05) 

L'urologo ora vuole effettuare l'intervento endoscopico. Gradirei avere un suo parere a riguardo, se la terapia effettuata è corretta, mi consiglia di effettuare nuovamente una biopsia visto il valore del PSA (l'ultima è stata effettuata circa 2 anni fa) e se la decisione dell'intervento è adeguata anche se mio padre non accusa gravi disturbi, solo la notte urina ogni 2-3 ore. La ringrazio e resto in attesa di una sua cortese risposta cordiali saluti.

risposta

"Signora, utile è la terapia antiflogistica per vedere se è possibile escludere una infiammazione della ghiandola prostatica con possibile rialzo del PSA. La minzione notturna ogni 2-3 ore dimostra una sintomatologia da ingrossamento prostatico. L'ecografia trans-rettale non evidenzia zone sospette. Penso che l'Urologo Curante abbia proposto questa indicazione allo scopo di migliorare la sintomatologia minzionale del Paziente (scarso beneficio con i farmaci) e per un riscontro bioptico. L'indicazione per ripetere una biopsia della prostata prima di questo intervento non è da escludere, non sono però a conoscenza di quanto emerge dalla esplorazione rettale della prostata che potrebbe meglio definire l'indicazione. 

Cordiali saluti resto a disposizione"

25 agosto 2005 - Chiara , Napoli "Tiroide"

"Salve, mia madre di anni 68 da circa 20 giorni è stata operata di tiroide, ed i medici hanno ritenuto opportuno eseguire una biopsia ai tessuti asportati, con la seguente diagnosi:

MATERIALE INVIATO:

TIROIDE

DESCRIZIONE MACROSCOPICA:

RESEZIONE TIROIDEA GIUNTA IN 2 FRAMMENTI.

FRAMMENTO A-FRAMMENTO DEI DIAMETRI DI CM. 7x5x3 DI ASPETTO MULTINODULARE AL TAGLIO CON FOCOLAI CALCIFICI.

FRAMMENTO B-FRAMMENTO NODULARE DI CM 4 DI DIAMETRO MASSIMO DI ASPETTO FIBROSO.

DESCRIZIONE MICROSCOPICA:

FRAMMENTO A-IN UN CONTESTO MORFOLOGICO RAPPRESENTATIVO DI UNA IPERPLASIA NODULARE CON FENOMENI INVOLUTIVI, SI OSSERVANO FOCOLAI DI PROLIFERAZIONE CON FOLLICOLI DI ASPETTO TUBULARE, COLLEIDE INTENSAMENTE EOSINOFILA E NUCLEI CHIARI CON NUMEROSE FISSURAZIONI (grooves) ED ISOLATI VACUOLI INTRANUCLEARI, CONFIGURANTI UNA DIAGNOSI DI CARCINOMA PAPILLARE VARIETA’ FOLLICOLARE.

FRAMMENTO B-NODULO DI IPERPLASIA CON DIFFUSI FENOMENI INVOLUTIVI DEL TIPO FIBROSI.

dato che il chirurgo che ha operato mia madre, pur consigliando un consulto oncologico, ha riferito di aver asportato tutta la tiroide e che almeno al momento non vi erano problemi preoccupanti, potrei, gentilmente avere anche un vostro parere alla predetta diagnosi? grazie"

risposta

"Si concorda con il chirurgo. L'intervento di aportazione della tiroide, nella maggioranza dei casi, risolve il problema. Considerata la diagnosi di carcinoma papillare varietà follicolare, quindi ben differenziato, può essere utile eseguire una scintigrafia con Iodio 131 per escludere la presenza di altro tessuto tiroideo ectopico ovvero di metastasi del suddetto tumore."

24 agosto 2005 - Giorgia, anni 24, sesso F "EPENDIMOMA"

"Salve, vi scrivo perchè ho un forte dubbio. Io a 7 anni fui operata di ependimoma cerebrale sopratentoriale (emisfero sx,zona motoria) ed ebbi la recidiva a 20 quando era già grande il nodulo, ma mi salvai senza riportare alcun danno.Ora ho quasi 26 anni e c'è un nodulo che mi trovaroro l'anno scorso a settembre. E' rimasto invariato fino a febbraio e ora attendo di fare la terza RM per vedere se si è mosso. Ancora sono incerti tra diagnosi di recidiva o esito postchirurgico cicatriziale. Il nodulo si presenza calcificato e ha preso contrasto, l'unica cosa che lascia dubbi. Da sempre mi hanno tutti detto che nella sfortuna sono stata fortunata perchè è a lentissima crescita e finora (19 anni) sono stata bene, segno di una non aggressività. Leggendo su internet però ho qualche dubbio. Mi sono fissata di stare per morire, ho letto tante cose e non so più qual'è la verità. Di ependimoma si può sopravvivere rioperando come di fatti a me è successo e come mi hanno prospettato nel caso fosse recidiva? O è un puro caso che io sia viva dopo tanti anni? Vi prego, ho bisogno di saperlo, sapere se vivo nel terrore senza una certezza di morte, come ormai credo. Grazie in anticipo"

risposta

"Generalmente, il comportamento biologico degli ependimomi permette di "stare tranquilli". L'intervento chirurgico, anche delle recidive, se la sede d'insorgenza lo consente, è risolutivo. In vari casi, si ricorre anche alla radioterapia. La sopravvivenza è molto lunga e talora molto simile alla popolazione senza storia di malattie neoplastiche."

21 agosto 2005 - Nicola, sesso M, "Linfoadenopatie inguinali"

"Da un brutto movimento incominciai ad avere fastidio all'interno-alto coscia, forse uno stiramento all'adduttore o una piccola ernia  inguinale... Sta di fatto che dopo esame ETG alla coscia dx, eseguito con  manovre dinamiche, si evidenzia la presenza in sede inguinale di multiple  linfoadenomegalie con diam max fino 13mm circa. Il medico ecografista mi  ha detto che non è legato a nessuna forma tumorale... che la loro  presenza può avere molteplici cause e che si denota semplicemente uno  stato infiammatorio di quella zona per cui in pochi giorni stando a  riposo dovrebbe andare a posto (oppure dovrò fare una erniografia). Vorrei avere conferma che non sia segno della presenza di un tumore magari in sede testicolare. il fastidio che sento è tra inadduttore e  testicolo (sebbene so, essendo sportivo, che uno stiramento in zona  adduttore porta ad un'infiammazione pure della zona testicolare)... Con gratitudine, Vi saluto cordialmente.

risposta

Gentile Signore, spero la situazione si sia risolta con il riposo. Difficilmente un tumore testicolare dà metastasi ai linfonodi inguinali, invece è possibile per neoformazioni del pene. Detto questo non occorre spaventarsi, se sono ancora presenti  linfoadenopatie inguinali è corretto quanto le ha detto il Collega  ecografista, utile per tranquillità una visita Urologica e dal Chirurgo. Cordiali saluti, resto a Sua disposizione

19 agosto 2005 - Maria, Livorno "Carcinoma all'esofago"

"Mio cognato è già stato operato a Pisa, dopo un anno il "carcinoma squamoso" all'esofago, ha rifatto capo; questa volta in fondo, alla fine  della precedente operazione, ora tenteranno con la chemioterapia. Vorrei  ulteriori delucidazioni sulle possibili terapie e qualche indirizzo valido  per un eventuale consulto. grazie infinite"

risposta

"Potrebbe essere presa in considerazione un'associazione fra chemioterapia e radioterapia, sempre che non abbia gia' eseguito radioterapia prima o dopo il secondo intervento."

18 agosto 2005 - Laura, Roma "Glucagonoma"

"Nel 1999 mi sono comparse delle bolle che dopo un po' scomparivano per ritornarmi dopo un po' su un altra zona del corpo. mi sono rivolta a più dermatologi ricevendo sempre la stessa risposta: orticaria cronica.

Dopo qualche mese è COMPARSA ANCHE DIARREA CON FORTE DIMAGRIMENTO.MI SONO RIVOLTA AD UN INTERNISTA IL QUALE MI HA FATTO ESEGUIRE DOSAGGIO GLUCAGONE E CROMAGRANINA A , RISULTATI MOLTO ELEVATI. MI E STATO DIAGNOSTICATO UN TUMORE NEUROENDOCRINO CHIAMATO GLUCAGONOMA, FACCIO PRESENTE CHE HO ESEGUTO SCINTIGRAFIA DOVE VENIVANO EVIDENZIATE PICCOLE AREE DI CAPTAZIONE A LIVELLO CODA PANCREAS E MILZA., HO ESEGUITO INOLTRE LA TAC CHE HA DATO ESITO NEGATIVO.ATTUALMENTE STO ASSUMENDO IPSTYL 90 OGNI 28 GIORNI, QUANDO ASSUMO IPSTYL LE BOLLE E LA DIARREA SCOMPAIONO. VORREI SAPERE QUALCOSA DI PIU' SU QUESTO TIPO DI TUMORE E SE DOVRO' ANDARE AVANTI PER TUTTA LA VITA AD ASSUMERE IPSTYL. 

VI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE"

risposta

"Si tratta di un tumore molto raro, della "famiglia" dei tumori neuroendocrini gastroenteropatici. Di solito sono molto piccoli e difficili da individuare. La diagnosi, soprattutto nelle fasi iniziali, come nel suo caso, viene sospettata per la sintomatologia correlata alla produzione abnorme di sostanze biologicamente attive, come il glucagone. Quando è possibile, l'intervento chirurgico di asportazione del tumore e delle eventuali metastasi, risulta fondamentale e spesso risolutivo. Nel suo caso lo prenderei in considerazione. Se ritiene contatti il Centro S.C. Oncologia Medica C.O.E.S. - Centro Oncologico ed Ematologico Subalpino Azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino - Molinette C.so Bramante, 88 10126 TORINO Tel-Fax 011/6335189"

9 agosto 2005 - Achille "Carcinosi delle masse"

"Gentili medici, Vorrei gentilmente sapere cosa significa "carcinosi delle masse" e "aspetto disomogeneo del peritoneo" Grazie e distinti saluti"

risposta

"Penso che "carcinosi delle masse" sia un errore diagnostico. E' molto verosimile che si tratti "carcinosi peritoneale", frequentemente dovuto alla diffusione- metastatizzazione del peritoneo, da parte di tumori a partenza da vari organi, ad esempio ovaio, stomaco, intestino, utero, mammella, raramente si tratta di un tumore primitivo del peritoneo denominato "mesotelioma"."

3 agosto 2005 - Feeling sesso F, anni 20 "Tumore al fegato e markers"

Gentile dott.ssa, sono una ragazza e ho 20 anni...la questione non riguarda me ma mia madre... volevo chiederle se è possibile che nonostante i markers siano negativi ci sia comunque un tumore al fegato... la ringrazio infinitamente...

risposta

"Si perchè talvolta i tumori non producono alcun markers, soprattutto quando sono molto aggressivi e indifferenziati.

Cordiali saluti."

LUGLIO 2005

30 luglio 2005 - Serena "Linfonodi del collo"

"Ho trovato casualmente il vostro sito. Da tre anni mia mamma soffre di una forma rara di tumore localizzato nei linfonodi del collo. Ha subito vari interventi chirurgici, 1 ciclo di radio e 2 di chemio. E' seguita all'ospedale di Rovigo (con la consulenza del centro tumori di Milano). I risultati, però, non sono incoraggianti. Cerchiamo altri medici specialisti del settore per una consulenza. Mi potete aiutare? Grazie."

risposta

"Prima di esprimere un giudizio è fondamentale avere informazioni più dettagliate sul tipo istologico del tumore oltre che della chemioterapia eseguita.

Cordiali saluti."

23 luglio 2005 - Rachel "Prostide?"

"Volevo gentilmente sapere in quali casi si ricorre al farmaco prostide. So che si usa principalmente nei casi di ipertrofia prostatica, ma non credo sia il caso di un ragazzo di 29 anni.

E' possibile che venga usato come integratore per il body building? Non sono riuscita a trovare su internet questo tipo di collegamento, ma ho questo dubbio.

Attendo una cortesissima risposta"

risposta

"Certamente a 29 anni non viene usato per l'ipertrofia prostatica. Vi sono segnalazioni di uso improprio tipo sostanza dopante.

Cordiali saluti."

23 luglio 2005 - C46 "Cancro laringeo"

"Buona sera, chiedo scusa in anticipo per la mancanza di precisione nell'esposizione. Brevemente; dopo circa due anni di fastidio e successivo dolore e difficoltà di deglutizione a mio padre (forte fumatore con passato uso di alcool), di anni 50, è stato diagnosticato un cancro laringeo. Si è parlato di un carcinoma posizionato male. Il medico ha parlato, qualora fosse possibile, di un'intervento sub- totale, quindi di un'asportazione della sola massa se all"apertura" si mostrasse possibile e se i BORDI fossero NEGATIVI. Che cosa significa? Inoltre vorrei sapere la possibilità di "guarigione" ed il tasso di mortalità. Ho letto che la possibilità di sviluppare un nuovo cancro è molto elevata(soprattutto in un fumatore), quale potrebbe essere l'epilogo più probabile? Forse non è necessario specificarlo ma è stato diagnosticato tardivamente. Ringrazio anticipatamente"

risposta

"Gentile Signore, le notizie da Lei inviate sono piuttosto vaghe e confuse, ma ci pare di capire che a suo padre sia stato proposto un intervento di laringectomia parziale della laringe, che permetterebbe di conservare le funzioni di respirazione e fonazione. La decisione del tipo di intervento è subordinata alla sede ed all'estensione del tumore, evidentemente i colleghi hanno valutato la possibilità di eseguire un intervento conservativo. Durante l'intervento si valuterà la reale estensione della neoplasia in modo da avere la certezza di una radicale asportazione (controllo istologico intra-operatorio dei margini di exeresi). Nei tumori laringei, se trattati correttamente e in assenza di metastasi, la prognosi è buona, e chiaramente dovrà evitare i fattori di rischio come alcool e fumo. Distinti saluti."

20 luglio 2005  - Susi, anni 49, sesso F, "Sospetta ectasia mucinosa intraduttale al pancreas"

"Buongiorno, mi rivolgo a Voi per sottoporVi la mia domanda, nella speranza che possiate darmi utili consigli. Ho 49 anni, sposata con due figli. Da pochi mesi vivo un altro incubo: Sospetta ectasia mucinosa intraduttale al pancreas. Facendo un'ecografia all'addome, di routine, hanno visto un grappolo di cisti localizzate sulla testa del pancreas (processo uncinato), la prima ecoendo evidenziava una diffusa pancretite cronica diffusa e dotti lievemente dilatati. Diagnosi finale : sospetta ectasia mucinosa o in seconda ipotesi semplici cisti sierose. Fatta TAC con liquido di contrasto. Nessuna adenopatia, nè metastasi, tutto regolare. Probabili cisti sierose. A maggio seconda ecoendo. Situazione immutata, non si evidenzia muco uscire dalla papilla, dotti lievemente dilatati. referto assai suggestivo per ectasia mucinosa. 

Al 7 luglio colangio wirsungrafia in risonanza magnetica con e senza contrasto. Referto: Prima ipotesi TUMORE MUCINOSO intra duttale. Contattati più chirughi e ognuno di parere contrastante. a SETTEMBRE proposta BIOPSIA. Dopo l'esito eventuale intervento di DUODENO CEFALO PANCREAS. Mi sono documentata e ho appreso che questo intervento è demolitivo e molto pericoloso. Vorrei avere vostro parere. Vi ringrazio.

risposta

"Alla biopsia, doverosa, associerei una PET, una delle cui indicazioni e' la diagnosi differenziale fra neoplasie benigne e carcinoma del pancreas.

Se gli esami preoperatori lasciassero ancori dubbi di diagnosi, ad una mia paziente quarantanovenne in buone condizioni generali consiglierei l'intervento, anche se e' sicuramente impegnativo e con qualche rischio.

Il carcinoma del pancreas e' un cancro che difficilmente viene diagnosticato precocemente e quindi ha una pessima prognosi. Personalmente non credo si tratti di carcinoma (e' pero' solo una opinione, del tutto priva di reale fondamento concreto), ma non si puo' correre il rischio, ben piu' grave dell'intervento, di non sfruttare l'occasione di una diagnosi precoce del tutto occasionale.

Con i mei piu' sentiti auguri."

19 luglio 2005 - Stefania "Stato psicologico di un paziente"

"Ho sentito più volte parlare e ho più volte letto il fatto che tra le cause di un tumore viene citato l' aspetto psicologico di un paziente; nel senso che una persona depressa o dei grossi dispiacere nella vita possono indurre alla formazione di un cancro. Esiste realmente questa correlazione.grazie"

risposta

"Vi sono numerosi osservazioni che sembrerebbero correlare l'insorgenza di tale malattia con lo stress. Le consiglio contattatare il nostro servizio di Psiconcologia, indirizzo e- mail: rtorta@molinette.piemonte.it.

Cordiali saluti."

19 luglio 2005 - Alex81 "Gastrite cronica quiescente"

"Salve,vorrei sapere il significato di questa parola (GASTRITE CRONICA QUIESCENTE); la persona in questione è un'uomo di circa 50anni maschile con alle spalle un'intervento di esportazione di un carcinoma microembrionale allo stomaco, e ora gli è stata riscontrata un'ulcera sempre allo stomaco. Attendo risposta e nel frattempo ringrazio tutto lo staff per la cortese attenzione."

risposta

"Gastrite cronica quiescente non ha significato clinico. Un'ulcera in un gastroresecato per neoplasia merita un controllo endoscopico a breve termine (max 3 mesi) con ripetizione biopsie."

16 luglio 2005 - Peppi65 "carcinoma del grande omento"

"Le invio il risultato della TAC fatta a mio padre: " Falda ascitica periepatica, perisplenica, libera in addome fino al douglas. Disomogeneo ispessimento ed impegno produttivo del grande omento di tipo eteroplastico con ispessimento micronodulate delle pliche mesenteriali e fine disomogeneità del cellulare lasso sovra mesocolico e sottomesocolico. In sottoepatica, a sede paramediana destra, a ridosso della parete addominale e del grande omento, rilievo di tessuto isodenso con un diametro massimo traverso di 5.5 cm, che mostra un tenue enhancement dopo MDC ev. ..." 

Mio padre aveva 74 anni ed è morto 12 giorni dopo questa TAC. Avvertiva stanchezza, sideremia a 14 e rigonfiamento dell'addome. Vorrei sapere quanto tempo prima ha avuto origine la sua malattia ? come avremmo potuto accorgercene prima? cosa è possibile oggi per combatterla? è possibile la prevenzione e quando e in che modo farla? La prego di rispondermi...la ringrazio. "

risposta

"Mi sembra chiaro che Suo padre non sia stato operato e presumo non sia stata fatta un'autopsia.

La diagnosi TAC non e' chiara. Potrebbe trattarsi di un tumore primitivo dell'omento (si tratta di una parte del peritoneo) oppure un tumore secondario (metastatico) di un tumore primitivo localizzato in qualche parte dell'addome.

Nel primo caso, i tumori primitivi peritoneali non danno sintomi finche' non sono molto avanzati e una diagnosi precoce e' solo occasionale con esami eseguiti per sintomi magari non dipendenti dal tumore stesso (anche in questo caso la prognosi non e' buona).

Nel secondo caso, da come mi descrive la storia della malattia, il tumore primitivo doveva essere molto aggressivo se non aveva dato sintomi o segni prima di una cosi' grave diffusione endoaddominale. Pertanto anche una diagnosi piu' tempestiva non avrebbe permesso una guarigione."

14 luglio 2005 -  Bodo, sesso M, anni 43 "Gastroscopia con polipectomia"

"Gentili Dottori, sono stato sottoposto a gastroscopia dopo un periodo di bruciore allo stomaco presente in alcune ore della giornata.La gastroscopia ha evidenziato la presenza di polipi i quali sono stati polipectomizzati per accertamento istologico.Sul referto vengono evidenziate le seguenti patologie:1) POLIPO IPERPLASTICO DELL' ANTRO GASTRICO(n°6 lesioni) 2)MUCOSA GASTRICA DI TIPO ANTRALE E TRANSIZIONALE CON CONGESTIONE VASCOLARE. Desidererei conoscere il vostro parere e qualche consiglio per capire il significato di questa diagnosi. Vi ringrazio e Vi porgo distinti saluti"

risposta

"I polipi iperplastici gastrici non sono considerati una precancerosi."

9 luglio 2005 - Lorenzo "Adeno carcinoma mucinoso dell'appendice con pseudo mixoma peritonei."

"In data 08/07/05 mia sorella è stata sottoposta ad intervento chirurgico c/o OO.RR. di Foggia per l'asportazione di una tumefazione nella fossa iliaca destra ??? adenoma carcinoma mucinoso dell'appendice con pseudo-mixoma peritonei, anche se l'esame istologico non è stato ancora eseguito ed i  tempi di attesa si presentano alquanto lunghi .  Il primario ha effettuato un intervento chirurgico di citoresezione, asportando una massa gelatinosa, pari alla grandezza di una arancia ( 10 > cm. circa), osservando che il tutto partiva dall'appendice. La TAC effettuata precedentemente all'intervento chirurgico metteva in risalto una massa abnorme che non intaccava, a parere del medico  radiologo, organi importanti del sacco viscerale nonchè i linfonodi si presentavano liberi. L'unico valore degli esami ematochimici alterati risultava essere la CEA  pari a 10,7 a fronte di un massimo pari a 5,5. Nel sottoporre questo caso alla Vs. competenza desidererei sapere se  esiste  un trattamento chemioterapico mirato a tale diagnosi di cui all'oggetto. Sicuro di un Vs. sollecito riscontro resto in attesa di ulteriori chiarimenti "

risposta

"In questi casi è fondamentale valutare la possibilità i sottoporre il paziente ad un intervento molto particolare che soltanto pochi chirughi sono in grado eseguire, tale intervento di peritonectomia spesso si associa alla chemio-ipertermia. La nostra ASO San Giovanni Battista o ad esempio l'Ospedale di Empoli, sarebbero in grado di eseguire tali trattamenti.

Cordiali saluti."

5 luglio 2005 - Maria Lucia "Placche pleuriche"

"SONO MARIA LUCIA VORREI SAPERE COSA SONO LE PLACCHE PLEURICHE CHE MI SONOP STATE DIAGNOSTICATE NELLA IV COSTA POLMONE"

risposta

"Gentile signora Maria Lucia, le placche pleuriche, di cui lei mi fa menzione, costituiscono una patologia benigna della pleura. Vengono anche definite placche da lavoro dovute allo sfregamento tra pleura viscerale e pleura parietale. E' necessario però eseguire una TC del torace e tenerle sotto controllo perchè potrebbero evolvere in una patologia maligna della pleura soprattutto in pazienti con attività lavorativa in ambienti con presenza di amianto.Può inoltre trovare indicazione l'esecuzione di una PET-TC.

Cordiali saluti"

GIUGNO 2005

30 giugno 2005 - Ade, sesso F, anni 60, Bergamo "Iperplasia"

"Esame istologico: 1- Antro pilorico 2 - Corpo gastrico.

Da 5 anni ero affetta da metaplasia intestinale. Dall'ultimo controllo, settembre 2004, la metaplasia intestinale è risultata essere assente, ma è stata fatta la seguente diagnosi:

1 - 2 - IPERPLASIA FOVEOLARE.

Gradirei sapere che differenza c'è tra metaplasia e iperplasia e se la situazione è peggiorata.

Grazie"

risposta

"Gent.ma Ade, la tranquillizziamo subito dicendole che la situazione è in netto miglioramento. La metaplasia intestinale è la sostituzione delle cellule della mucosa con cellule di tipo intestinale per effetto di sussulti (sovente di tipo infiammatorio cronico) alla parete dello stomaco. L´iperplasia è invece una modificazione, sempre di natura infiammatoria, ma delle cellule che normalmente ricoprono la parete gastrica. Il Comitato Scientifico."

30 giugno 2005 - Anto "Eteroplasia del giunto esofago gastrico"

"Mio padre, anni 78, da circa due mesi accusava dolori allo stomaco, perdita di peso e di appetito. L'esito della esofagogastroduodenoscopia, effettuata in data odierna, è il seguente: Esofago con aspetto regolare; a livello del cardias si rileva formazione ulcerata delle dimensioni di circa 3 cm., che viene biopsiata; stomaco, piloro, bd e dd con aspetto regolare. Eteroplasia del giunto esofago gastrico.

Il medico ha prescritto un intervento chirurgico di asportazione dello stomaco, con esito quasi sicuramente nefasto. Quali prospettive di vita possiamo aspettarci? Il decorso è molto doloroso? Che altro possiamo fare? Ringraziando anticipatamente, aspettiamo con ansia la risposta."

risposta

Gent. Anto, se le condizioni cliniche del paziente, nonostante la non più giovane età, sono buone, l´intervento chirurgico prospettato è la soluzione che meglio controlla la malattia tumorale (pur non essendo esente da rischi e complicanze). Il decorso post operatorio è generalmente sovrapponibile a quello di un intervento di chirurgia maggiore. Nel caso specifico della gastrectomia il paziente dovrà abituarsi ad alimentarsi con pasti piccoli e frequenti e sottoporsi ad esami e controlli come da suggerimento del chirurgo o dell´oncologo che segue il caso; per il resto non dovrà cambiare abitudini e stile di vita. Il Comitato Scientifico.

23 giugno 2005 - Geronimo 28 "Carcinoma uroteliale papillare e non papillare"

"Gentile redazione, se possibile, vorrei capire di più sul da farsi dopo che è stato riscontrato un Carcinoma uroteliale papillare e non papillare di alto grado, all’interno della vescica.L’esame istologico ha riscontrato che la neoplasia infiltra i fasci di muscolatura parietale compresi nel prelievo “G3 p T2”.

Il paziente ha 77 anni, e fa una cura per la prostata.

Grazie"

risposta

"Gentile Signore, in base ai pochi dati in possesso si tratta di una malattia invasiva della vescica che, se non vi sono controindicazioni, richiederebbe l'asportazione della vescica ed il confezionamento di una derivazione urinaria. Resto a disposizione Cordiali saluti "

21 giugno 2005 - Claido, anni 41, sesso M, "Metaplasia intestinale"

"Recente diagnosi istologica: gastrite cronica atrofica con focolai di metaplasia intestinale,  scarsamente attiva con aspetti rigenerativi. HP- Vorrei un Vs cortese riscontro sull'interpretazione di questa diagnosi,  e come dovrei comportarmi. Grazie per il Vs intervento"

risposta

"Gent. Sig. Claido, la sua è una forma di gastrite piuttosto comune. La presenza di metaplasia intestinale sta a significare la sostituzione, per effetto infiammatorio cronico, delle cellule della mucosa con cellule di tipo intestinale. Ad una adeguata terapia con inibitori di pompa eviti, per quanto possibile, i comportamenti e l´assunzione di cibi e/o farmaci potenzialmente nocivi per la salute dello stomaco: succhi di frutta, cibi grassi e piccanti, pepe, caffè, alcool, fumo, farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e antinfiammatori non steroidei - FANS (sempre a stomaco pieno). Poi effettui un controllo endoscopico a 12 mesi. Il Comitato Scientifico."

20 giugno 2005 - Ivan "Adenocarcinoma prostatico"

Gentilissimi signori...,  ricevo adesso la vostra e-mail di risposta e vi sono estremamente grato  per avermi dato attenzione.  Riassumo velocemente il problema: la stadiazione di mio padre (carcinoma  prostatico) pare sia, purtroppo, T3 n1 m1.  io avevo chiesto informazioni sulle cure e voi mi avete risposto,  competentemente, a proposito della durata della terapia ormonale, della  esistenza di nuovi chemioterapici, di alcuni esami medici stadianti  (dosaggio della cromogranina A e della Enolasi neuronospecifica) e del  valore di PSA. Purtroppo le metastasi ossee pare che ci siano (tutti gli urologi e gli  oncologi hanno confermato questo problema) e l'elevato valore della  fosfatasi alcalina sembra confermarlo, oltre che la scintigrafia ossea  che mostra degli addensamenti nelle ossa del bacino sterno e coste) In realtà, però, non è stato eseguito alcun trattamento del tipo da voi  indicato (dosaggio della cromogranina A e della Enolasi  neuronospecifica) che non so bene cosa siano. Sono altri esami che voi  ritenete sarebbe opportuno fare??? Riguardo al PSA anche gli altri medici si sono dichiarati molto sorpresi  dall'evoluzione del male, che si è diffuso anche senza presenza di  valori di PSA elevato. Il valore del PSA misurato alla data della  biopsia (fine aprile) era 18, e la misura effettuata poco tempo dopo era  già circa 50.  il problema è che, come vi ho già detto. il dato a novembre del 2004 era  4.6, e a gennaio 2005 5.6. Poi il medico ha detto di fare un  antinfiammatorio!!!!!! Siamo stati a sentire 2 urologi ed un oncologo.  tutti ci hanno consigliato di fare la cura con casodex 50 (ogni giorno)  ed enantrone 375 (ogni mese) e di fare esami mensili da portare alla  loro visione ogni tre mesi. I due urologi hanno consigliato anche una visita radioterapica, per  valutare la possibilità di fare radioterapia alla prostata in un futuro, l'oncologo ha detto che per ora non serve. noi siamo un po' incerti perchè l'oncologo si è dimostrato molto  professionale e sicuro ma, ovviamente, l'idea di fare radioterapia alla  prostata per evitare che altre cellule partano e se ne vadano in giro  per il corpo di mio padre mi sembrava un ipotesi non del tutto  peregrina!! Voi cosa consigliate??? Ho letto nella vostra e-mail che sembra stiano nascendo nuovi  chemioterapici contro questo male, sapete dirmi il loro nome, in modo  che possa informarmi al più presto??? o comunque i centri in italia in  cui questa applicazione chemioterapica ha ottenuto migliori risultati o viene sperimentata con buone prospettive??? mio padre non ha assolutamente alcun sintomo al momento ma mi preoccupa molto l'aspetto osseo per il futuro...  nessuno tra gli specialisti ci ha consigliato l'uso dei bifosfonati, secondo voi potrebbero essere utili in questa fase??? Vi ringrazio tantissimo per la vostra risposta, inaspettata (siamo in Italia!!) e anche per questo cento volte di più gradita....Attendendo una vostra gentile risposta, Cari e distinti saluti 

risposta

Gentile Signore, attualmente, con le informazioni fornite, ritengo che la cromogranina e l'enolasi non diano informazioni aggiuntive per i valori di PSA: occorre vedere la risposta alla terapia proposta e se il PSA diminuisce significa che la malattia è ormono sensibile. Qualora i valori di PSA tendano ad aumentare nel tempo sarà oppotuno valutarli per definire se la malattia è diventata ormonorefrattaria: ovvero le cellule non rispondono alla cura. L'utilizzo di chemioterapici o altri farmaci è il secondo livello quando il tumore della prostata trattato iniozialmente con terapia ormonale diventa resistente a tale terapia e tutti i centri oncologici conoscono i farmaci e le modalità di trattamento. La malattia descritta non è più localizzata alla sola prostata: utile a mio avviso la consulenza radioterapica (deciderà il radioterapista se è indicata). Per i bifosfonati o simili consiglio una valutazione da un ortopedico che valuterà l'indicazione a questa terapia in base alla entità delle metastasi ossee. Cordiali saluti resto a Vostra disposizione

18 giugno 2005 - Franz "Ttumore al rene metastatico"

"A mio zio (età 48 anni) è stato asportato un rene per tumore maligno di natura genetica; purtroppo ci sono piccolo metastasi ai linfonodi dell'aorta e ai polmoni. I dottori hanno detto che l'unica terapia è la somministrazione di interleuchina, una specie di vaccino che lui fa a settimane alterne. Vorrei sapere se è veramente così, che probabilità ci sono che la malattia per lo meno sia bloccata e se ci sono altre terapie o centri specializzati. Io sono in Puglia. Grazie Distinti saluti"

risposta

"Purtroppo non ha fornito notizie sul tipo istologico del tumore. Generalmente l'Interleukina 2 è un farmaco utile per bloccare, talara eliminare la malattia. In Puglia a San Giovanni Rotondo o a Bari ci sono Centri Oncologici in grado di curare suo zio.

Cordiali saluti"

14 giugno 2005 - Arrigo "Tumore alla vescica"

"A mio padre (età 77 anni) a seguito di ematurie, gli è stato diagnostica un tumore alla vescica, circa tre mesi fa. L'urologo consiglia vivamente l'intervento chirurgico. Durante l'intervento viene riscontrata una metastasi diffusa del tumore e si procede all'asportazione di vescica e prostata. Il decorso operatorio è regolare e mio padre viene dimesso 15 fa dall'ospedale, in attesa di fissare un appuntamento con l'oncologo per decidere un eventuale ciclo di terapie. Dal giorno della dimissione, mio padre è immobilizzato tra letto e poltrona per forti dolori agli arti (osteolisi) e in uno stato debilitativo sia fisico che psicologico. Cosa posso fare per consentire a mio padre una vita senza dolore?

Cordiali saluti"

risposta

"Gentile Signore, consiglio urgentemente una visita presso il Centro di Terapia Antalgica di riferimento della Sua ASL (se possibile una visita collegiale con l'Ortopedico), contattare il Medico Curante è valutare se è necessario attivare l'assistenza domiciliare integrata e far sollecitare la visita presso l'Oncologo. Cordiali saluti "

11 giugno 2005 - Preoccupato 73, Umbria "adenocarcinoma prostatico"

Gentilissimi signori, a mio padre (67 anni) è stato diagnosticato tramite biopsia un adnocarcinoma prostatico con g4 8.  i dati del psa sono stati:  4,5 a febbraio 19 i primi di maggio 5 (ma anche con fosfatasi alcalina a 7000) a metà maggio quando ha fatto  la biopsia  adesso sono in attesa della scintigrafia ossea ma il dato di fofatasi  non fa ben sperare... nel caso in cui ci siano metastasi ossee... devo perdere tutte le speranze o i sono metodi e cure che possono lottare contro questa  malattia... La terapia ormonale funziona??? ci sono cure aggiuntive... dove è meglio rivolgersi??? noi siamo in umbria 

risposta

"Gentile Signore, occorre precisare che la terapia ormonale può bloccare il tumore per un determinato tempo, e mi auguro per Voi anni, ma poi dopo questo tempo si selezionano delle cellule cattive che non rispondono più a queste medicine. 

"Per fortuna nuove speranze arrivano da nuovi chemioterapici che finalmente sembrano funzionare per questa malattia. Vista la situazione del Signore non so, e si vedrà con tutti gli esami di stadiazione, se vi siano indicazioni radioterapiche o altre come una valutazione dell'Ortopedico e l'impiego di bifosfonati (se vi sono localizzazioni ossee della malattia). Quello che non mi quadra è il valore del PSA ed il sospetto di metastasi ossee: il Paziente ha eseguito un dosaggio della cromogranina A e della Enolasi neuronospecifica? 

Consiglio di farvi seguire dalla Urologia più vicina al Vostro domicilio: se necessiterete di accertamenti o trattamenti che non sono lì presenti il Vostro urologo di fiducia e l'oncologo di fiducia Vi invieranno al Centro di riferimento. Attendo Vostre notizie resto a Vostra disposizione Cordiali saluti"

10 giugno 2005 - FRB "Cancro al colon, metastasi al fegato"

"Gentili Signori, a mio padre (64 anni) e' stato diagnosticato un paio di settimane or sono un cancro al colon ascendente, con metastasi epatiche. Le metastasi al fegato sono sei, la piu' grande di ca. 3 cm al settimo segmento, le altre di 1-3 cm. E' stato operato qualche giorno fa per rischio di occlusione intestinale causata dalla massa tumorale, con asportazione di 40 cm del colon. Durante l'operazione hanno inoltre riscontrato la presenza di linfonodi all'addome e uno ad una ghiandola surrenalica, che per il momento non intendono trattare chirurgicamente, lo stesso dicasi per le metastasi epatiche. Siamo in attesa degli esiti istologici al colon e al fegato. I medici prevedono gia' ora un trattamento con Folfox. Vorrei sapere se ritenete adeguato quanto fatto sinora e i vostri consigli sulla terapia piu' corretta. 

Pur confermando la gravita' del quadro, i medici non si pronunciano chiaramente sul futuro. Nella vostra esperienza, che aspettative di vita sono ragionevoli per pazienti in queste condizioni? Abitiamo vicino a Milano, vorrei sapere se potete segnalarmi il nome di un centro o un medico per un ulteriore consulto.

Grazie"

risposta

"La terapia consigliata è l'attuale gold standard. Generalmente la sopravvivenza con tali farmaci supera i 2 anni (ma tutto dipende da come "reagisce" alla chemioterapia). 

Milano ha molti Centri Oncologici il più noto è l'Istituto Nazionale Tumori via Venezia n. 1.

Cordiali saluti."

10 giugno 2005 -Maria Pia sesso F. Reggio Emilia "Carcinoma a celle transizionali..."

"Mio padre 77 anni il 12.07.2004 veniva sottoposto a TURB il cui esito dell'esame istologico deponeva per :"Carcinoma a cellule transizionali con aspetti papillari gr 3° infiltrante estesamente il tessuto connettivo e focalmente la tonaca muscolare". 

Il 27.07.2004 è stato sottoposto a CISTOPROSTATOVESCICOLECTOMIA RADICALE URETEROILEOCUTANEOSTOMIA SEC.WALLACE II. LINFADENECTOMIA PELVICA BILATERALE, il decorso post-operatorio è stato regolare. 

Nel mese di Agosto 2004 è stato sottoposto ad un ciclo di chemioterapia (9 volte), che l'oncologo ha consigliato solo per prevenzione. Nel mese di Maggio 2005 dall'esame del sangue sono stati riscontrati dei valori tumorali alti, percio' è stato sottoposto nuovamente alla Tac e scintografia ossea ed il risultato è stato il seguente: -Dalla scintografia ossea non è emerso nulla di grave -Mentre dalla Tac sono stati riscontrati dei linfonodi all'addome e ai polmoni consigliandogli nuovamente la Chemioterapia. La mia domanda è questa: Mio padre riuscira' a vivere o sara' un'agonia come quasi tutti i malati che sottoposti alla chemio dopo ci lasciano le penne?"

risposta

"Gent. Signora, non è possibile ed è ingiusto fare prognosi senza conoscere personalmente la Persona che si cura e tutta la storia clinica. Questo perchè i Medici spesso si travano ad affrontare malattie che non guariscono, che si ripresentano, ma che per fortuna sono curabili. Con il termine curabile intendo dire che anche se non guariranno, già con le cure antalgiche e palliative si cerca di dare la massima qualità di vita ai nostri Pazienti. Per rispondere alla Sua domanda voglio sperare che Suo padre risponda alla terapia e se malauguratamente non ci sarà risposta confido nelle cure palliative perchè abbia il meglio e tutta l'umanità che la medicina può in questo momento offrire. Ancora, la chemioterapia non è per tutti eguale: farmaci diversi e combinazioni diverse per ogni malattia, ma sopratutto effetti collaterali diversi e Pazienti che presentano diversamente gli effetti collaterali e secondari.

Cordiali saluti"

9 giugno 2005 - Damiano "Linfonodi"

"Gentilissimo Professore, mi chiamo Damiano, in data 09/06/2005 ho eseguito un'ecografia collo per linfonodi, il Radiologo ha refertato quanto segue: In sede laterocervicale e sottomandibole bilateralmente si apprezzano alcuni linfonodi di tipo reattivo; i due più voluminosi, in sede giugulodigastrica, presentano diametro massimo di 33mm a dx e 27 mm a sn.

In attesa di un vostro consiglio medico, Colgo l'occasione per porgervi distinti saluti."

risposta

"Utile controllo ematochimici (escludere ad esempio Mononucleosi, Toxoplasma), visita ORL e se persistono eseguire biopsia di uno dei linfonodi.

Cordiali saluti."

9 giugno 2005 - Francesco, anni 61, sesso M, Sardegna "cistectomia radicale"

"Gentilissimo Dottore, innanzitutto grazie per il servizio straordinario che offrite, valido e utile per i malati e per i familiari che cercano di districarsi nel difficile mondo delle patologie cliniche, senza purtroppo grandi supporti. 

Sono la figlia di Francesco, 61 anni affetto da neoplasia vescicale, stadiazione ed esito dell'esame istologico t3, g3. Gli è stata praticata cistectomia radicale, dato che non è stata possibile alcuna ricostruzione, visto lo stadio avanzato. Ha subito l'intervento una settimana fa e ancora i medici non si sono pronunciati sull'esito dell'intervento ne sulle terapie che seguiranno, chemio e radio. La mia domanda è questa: la chemio viene eseguita in tutti i casi per escludere o al limite tamponare evetuali metastasi? se ci fossero già state metastasi saremo state avvertite o sono necessai ulteriori esami? Potrebbe essere utile un esame eseguito con la Pet, portata di recente al'ospedale brotzu di cagliari, per valutare la presenza di cellule cancerogene? Non riesco a capacitarmi della gravità della situazione e l'atteggiamento di vaghezza dei medici di certo non aiuta. Le chiedo quindi, anche per poter fare domande più precise ai medici, qual'è l'iter medico dopo un intervento del genere? La ringrazio di cuore"

risposta

"Gentile Signora, La malattia T3G3 di vescica è importante e la prima cosa da fare è , quando possibile, l'intervento. Nella Sua lettera manca una parte importantante dell'esame istologico l'N: ovvero quanti linfonodi erano presi dalla malattia ed il risultato della Tc addome completo con mezzo di contrasto. Con queste informazioni l'Oncologo può valutare la terapia successiva all'intervento se con chemioterapici, radioterapia o combinazioni. Per quanto riguarda la PET attendo risultati a lungo termine per comprendere se può essere d'aiuto per questa malattia, nel senso che al momento non viene richiesta in stadiazione. 

Resto a Vostra disposizione per ulteriore risposta con i dati che Vi richiedo: da quei dati l'oncologo può già decidere la terapia successiva. Cordiali saluti"

8 giugno 2005 - Astrea "Duodeno carcinoma"

"DUE SETTIMANE FA A MIO PADRE, 75 ANNI, SOFFERENTE DI ARTRITE GOTTOSA CRONICA, E, REDUCE DA 8 ANNI DI UN ISCHEMIA CORONARICA, E' STATO DIAGNOSTICATO UN DUODENO CARCINOMA MODERATAMENTE DIFFERENZIATO, ULCERATO, CON FRUSTOLI TOTALMENTE NEOPLASTICI. NON HA MAI ACCUSATO DOLORI GESTRICI, CAMPANELLO DI ALLARME E' STATA UN ANEMIA E PRESENZA DI SANGUE NELLE URINE. IN ATTESA DI TC E VISITA CHIRURGICA, VORREI SE POSSIBILE AVERE UN PARERE,E SAPERE QUALI SONO GLI INTERVENTI DA ADOTTARE ANCHE NEL CASO NON DOVESSE ESSERE OPERABILE. GRAZIE PER IL VOSTRO AIUTO"

risposta

Un carcinoma del duodeno (di quale porzione duodenale?) richiede generalmente un intervento maggiore con concomitante asportazione della testa del pancreas. Intervento a rischio elevato la cui indicazione deve essere attentamente valutata in base allo stadio della malattia (TC) e alle condizioni generali del paziente. Interventi palliativi possono essere di exeresi minore (se del duodeno distale) o di by-pass (gastro-enteroanastomosi o derivazione biliare interna) se esistessero, o fossero incipienti, turbe del passaggio alimentare e/o del deflusso biliare.

 

3 giugno 2005 - Elisabetta "Carcinoma squamocellulare lingua"

"Gentile dottore, ad un mio amico di 40 anni e' stato diagnosticato un carcinoma squamocellulare mediamente infettato alla lingua. E' stato operato ed e' stata asportata una grossa porzione di lingua. Gli e' stata fatta una plastica ma la porzione di lingua non si è attaccata. Ora il pezzetto di lingua che gli e' rimasto e' talmente piccolo che e' costretto a mangiare solo cibi liquidi o frullati e i dottori dicono che non potra' fare diversamente per il resto della vita. 

Vorrei sapere se esiste un centro specializzato dove e'possibile fare una ricostruzione della lingua, in Italia o all'estero, il mio amico abita a Bologna. Grazie mille per la vostra risposta."

risposta

"Gentile Signora in primo luogo a Bologna esiste una ottima scuola di Chirurgia Maxillo Facciale diretta dal Prof Marchetti , se Lei si è già rivolta a questa struttura dovrebbe aver avuto tutte le assicurazioni di cura che sono sempre al massimo livello. Se desidera conoscere quali sono i centri di cura in Italia deve cercare su internet www.sicmf.org oppure www.sipmo.it in entrambi i casi troverà i centri nazionali di eccellenza che si occupano di queste patologie"

3 giugno 2005 - Leonardo, sesso M , anni 65 "Metaplasia intestinale"

"Mi è stata diagnosticata una metaplasma intestinale completa e incompleta, vorrei gentilmente avere dei chiarimenti in merito. RingraziandoVi porgo cordiali saluti"

risposta

"I dati sono troppo scarsi. Vi sono sul sito gia' molte risposte sulla metaplasia intestinale"

1 giugno 2005 - Francesco, sesso M, anni 29 "Prevenzione tumori"

"Salve vi scrivo per avere un chiarimento sulla prevenzione dei tumori.. Nel mio caso non ho nessun sintomo che mi possa portare a pensare che abbia un tumore, ho 29 anni, e in questo caso posso pensare comunque a delle analisi di prevenzione e di che tipo.

Grazie in anticipo per la risposta

Distinti saluti

risposta

"A 29 anni, salvo rischi legati a malattie ereditarie o esposizione ambientale- professionale a fattori di rischio noti, l'unico consiglio è non fumare.

Cordiali saluti."

MAGGIO 2005

31 maggio 2005 - Odry "Liposarcoma" rif. messaggio precedente

"Grazie per la cortesia di avermi risposto. E' davvero apprezzabile e cosi'  importante per la mia famiglia. In sintesi quel che e' successo finora e' che mia madre aveva fatto una  biopsia 2 mesi fa a Vicenza che aveva portato ad un risultato inconcludente.  A Padova e Vicenza avevano escluso l'intervento chirurgico. Nel  frattempo avevamo chiesto un altro consulto a Modena e il prof De Bernardinis ha deciso per l'operazione. La massa tolta era del peso di 5.0 Kg circa.

 Il risultato dell'esame istologico, che allego e che non ci e' stato ancora "letto", e'stato ricevuto solo sabato. Parla di liposarcoma, purtroppo. Credo che ora la strada sia la chemio e/o la radio terapia. So che a Padova (vicino a dove la mia famiglia vive) e a Milano ci sono dei  centri sarcomi. Quel che vorrei capire e' se in Italia c'e' un esperto in liposarcomi a cui ci possiamo rivolgere.  La ringrazio anticipatamente per il suo tempo. Cordiali Saluti 

risposta

"Il Centro di Padova è sicuramente in grado di offrire le migliori opportunità terapeutiche. Anche l'Istituto Nazionale Tumori di Milano può essere un riferimento riconosciuto a livello internazionale (Dr. Casali).

Cordiali saluti."

31 maggio 2005 - Angela "Glioblastoma"

"Gentili signori,

ho una mamma di 61 anni che e' stata recentemente operata con asportazione totale di una lesione cerebrale paratrigonale dx, dall'esame istologico e' risultato essere un glioblastoma ( IV grado WHO).

descrizione microscopica Neoplasia gliale altamente cellulata costitutita da elementi astrocitari con marcato pleomorfismo. Sono presenti numerosi mitosi, necrosi con pseudopalizzate e proliferazione vascolare. L'indagine immunoistochimica ha rilevato positivita' per GFAP, espressione per EGFR e negativita' per P53. L'indice di proliferazione valutato con il Ki67 e del 10%.

Cosa significa questa descrizione, vorrei sapere se possibile da quanto tempo poteva essere presente la neoplasia, in quanto tempo potrebbe riformarsi se e' certa la recidiva, se può esserci guarigione, quali sono le percentuali di sopravvivenza, se la chemio e la radio sono efficaci per questo tipo di tumore.

GRAZIE"

risposta

"Viene descritta una neoplasia molto maligna...l'unica possibilità è l'asportazione radicale (per fortuna è il caso di sua mamma) generalmente seguita da Radioterapia. Le recidive dipendono da molti fattori ad esempio le dimensioni, la sede...purtroppo sono frequenti e poco sensibili ai comuni trattamenti.

Cordiali saluti."

31 maggio 2005 - Fabiola, sesso F, " POLIPO IPERPLASTICO"

"MI SONO STATI TOLTI N. 2 POLIPI IPERPLASTICI ALLO STOMACO IN APRILE 2005 LA MUCOSA E' NORMALE MI PERMANGONO BRUCIORI DI STOMACO ACCOMPAGNATI DA UN PO DI ESOFAGITE HO PRESO PER 2 MESI LUCEN PRESCRITTO DAL GASTROENTEROLOGO MI E' STATO PRESCRITTO DAL GASTROENTEROLOGO SEROXAT MA NON L'HO ANCORA PRESO PERCHE' HO DELLE PERPLESSITA'. IL MIO MEDICO DI BASE DICE DI PRENDERE RIOPAN GEL + VALPINAX SONO MOLTO CONFUSA COSA DEVO FARE ? POSSO GUARIRE? GRAZIE SE VOLETE RISPONDERMI"

risposta

"Gent.ma Fabiola, se la mucosa gastrica è normale può provare con la terapia consigliata dal suo medico di famiglia (può essere che parte dei suoi disturbi siano da relazionarsi al suo stato emotivo). Nel frattempo può provare con alcuni consigli: · Dormire con la testiera del letto alzata di 10-15 cm. · Abolire fumo e alcool. · Moderare l'assunzione di succhi di frutta, cibi grassi e piccanti, caffè e farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e antinfiammatori non steroidei (FANS). 

Faccia poi un controllo endoscopico tra 1 anno. Il Comitato Scientifico."

31 maggio 2005 - Valter ""Stomite con displasia medio-grave"

"Gentilissimi medici, mio padre, che ha 72 anni e pesa 56 kg, circa 40 anni fa fu sottoposto a resezione gastroduodenale per ulcera duodenale e dopo poco tempo ad asportazione dell'appendice. Negli ultimi 15 anni mio padre ha sempre convissuto con sintomi di gastrite più o meno intensi, oltre a reflusso esofageo notturno occasionale. Dopo un episodio di salmonellosi nel 1996, un controllo nel 2000 evidenziò una seria anemia microcitica (ma sangue occulto nelle feci assente) e la carenza di vitamina B12: con i farmaci la prima è stata poi normalizzata (ma la ferritina è tuttora bassa), mentre la seconda risulta insufficiente ancora oggi. Ovviamente a mio padre fu consigliato di controllare lo stomaco: nel 2001 con una prima EGDS e biopsie fu diagnosticata displasia moderata e il gastroenterologo prescrisse inibitori di pompa protonica con dosaggio medio-forte a cicli. 

Nei 4 anni trascorsi da allora mio padre è stato sottoposto ad altre 6 gastroscopie in follow up e ha seguito costantemente la terapia; la displasia è stata diagnosticata 4 volte moderata e 2 volte lieve; l'Helicobacter Pylori, riscontrato soltanto in uno degli esami, è stato facilmente eradicato con l'antibiotico. L'ultimo controllo (un mese fa), però, ha dato i seguenti risultati: 

Referto EGDS: Esofago regolare, peristalsi presente, mucosa di aspetto e colorito normali. Cardias pervio apparentemente continente. Stomaco resecato al terzo superiore secondo Billroth II; mucosa gastrica in sede di stomia congesta, in presenza di reflusso biliare abbondante; si eseguono biopsie di controllo. Anse anastomotiche pervie ed apparentemente funzionanti. 

Referto istologico: Macroscopia: biopsie corpo gastrico. 3/2 TI Diagnosi: Quadri di stomite cronica ed acuta con iperplasia villiforme ed aspetti rigenerativi dell'epitelio nel quale si osservano anche limitate superficiali aree di displasia focalmente medio-grave.

 Il gastroenterologo, dubbioso, ha affidato ad un collega, chirurgo nello stesso ospedale, la scelta tra il follow up (in ambiente chirurgico) o un intervento di radicalizzazione; nel frattempo mio padre è stato sottoposto subito alla TAC addominale, che comunque non ha rilevato nulla di anomalo. Ora il chirurgo, dopo averci spiegato che la displasia grave inevitabilmente si trasforma in tumore in tempi più o meno rapidi, ha consigliato come risolutivo l'intervento di gastrectomia totale, vista l'assenza di altre patologie (salvo verifica degli esami preoperatori ora mancanti) e il fisico relativamente robusto di mio padre, da sempre abituato ad una vita molto attiva. Per individuare la causa della carenza di ferro, prima dell'eventuale intervento, mio padre è stato sottoposto a colonscopia (sino al cieco), che però ha rivelato soltanto diverticolosi del sigma. Il chirurgo intende intervenire al più presto, mentre mio padre, memore della passata esperienza, è molto indeciso e teme il decadimento della sua vitalità dopo l'operazione, sebbene è consapevole del rischio che corre. Per aiutarlo nella scelta Vi chiedo di chiarirci i seguenti dubbi: 

1) E' vero che la displasia grave si trasforma sempre in tumore? Anche se si assumono costantemente i farmaci del caso? E' noto per quanto tempo potrebbe restare stabile, per rimandare l'eventuale intervento? 

2) Se un intervento è necessario, la gastrectomia totale è una tecnica giustificata nel caso di mio padre, oppure sono possibili e più adatte tecniche meno radicali (ad esempio per via endoscopica, oppure piccoli interventi graduali)? E' da evitare la gastrectomia totale allargata ai linfonodi, se sani? E' opportuno affidarsi ad un centro specializzato? 

3) Quali sono le complicanze e i "danni collaterali" che più frequentemente si verificano a causa di un intervento importante come la gastrectomia su un paziente anziano? Quanto sono probabili? 

Scusatemi se Vi chiedo troppo! Grazie mille per le risposte e per tutti i suggerimenti che ci potrete dare, oltre che per il Vostro generoso servizio! 

Distinti saluti. E' gradita la risposta diretta per e-mail."

risposta

"1) La displasia grave e' una precancerosi, e la storia di suo padre fa del tutto prevedere un'evoluzione a carcinoma. Bisogna inoltre tenere conto che le biopsie endoscopiche sono ovviamente limitate e potrebbero (sottolineo potrebbero) esservi gia' dei focolai di trasformazione carcinomatosa. Il carcinoma su di un moncone gastrico e' una realta' relativamente frequente.

2) L'intervento, se venisse deciso, dovrebbe essere quello di totalizzazione della gastrectomia, con asportazione solo dei linfonodi limitrofi allo stomaco (D1) che necessariamente vengono asportati con lo stomaco stesso.

3) L'intervento non e' esente da rischi. La qualita' di vita dopo l'intervento non e' significativamente peggiore di quella dopo una gastrectomia parziale.

E' chiaro che la decisione di eseguire un intervento maggiore per una lesione preneoplastica in un paziente di 72 deve essere attentamente valutata nell'ambito del quadro clinico nel suo complesso."

30 maggio 2005 - Gabriele "Polipo sessile situato nel colon"

"A mia zia di 80 anni è stato da poco individuato tramite colonscopia un polipo sessile nel colon, il medico ha consigliato, dopo l'esame istologico, l'asportazione chirurgica assieme ad alcuni centimetri del tratto intestinale. 

La mia domanda era rivolta alla presunta durata della degenza post-operatoria. In ospedale ci è stata detta consistere in circa 10 giorni ma quello che mi interessava sapere è cosa succederà una volta tornata a casa, quali saranno le cure da approntare e per quanto tempo mediamente."

risposta

"Gent. Sig., una volta che la paziente viene dimessa dall'ospedale può riprendere la sua vita di tutti i giorni. Sarà cura dei chirurghi fissare la data per i successivi controlli clinici. Il Comitato Scientifico."

28 maggio 2005 - Liberato, sesso M, anni 48, Napoli "Bruciore in bocca"

"Gent.mo dottore, grazie innanzitutto per lo straordinario servizio. Ecco la mia domanda. Sono un ex fumatore maschio di 48 anni, ed è già qualche anno che sul lato sinistro all'interno della bocca, sulla guancia, è apparsa una leggera macchia di circa due centimetri : più chiara, visibile invero solo se si stira un po' il tessuto della guancia stessa (tirandola). nella stessa zona comunque si trovano anche un aggregato di millimetriche macchiette del tutto bianche, a mo' di piccoli depositi di grasso. In questa zona ho quasi sempre una sensibilità che sempre più spesso si trasforma in bruciore e, pare, che al momento, la situazione benché non peggiori nemmeno migliora. A chi mi devo rivolgere per far prendere seriamente il mio caso? visto che nessun dottore al momento ha pensato che valesse la pena di soffermarsi più di tanto? Posso fare una visita presso un oncologo generico, oppure è necessario uno specialista della bocca?

 In quest'ultimo caso a quale figura professionale devo rivolgermi?

Vivo a Napoli, nel caso vogliate consigliarmi qualche Istituto a cui rivolgermi.

Grazie di cuore,"

risposta

"Egregio Sig Liberato certamente Lei ha bisogno di una visita specialistica presso un competente di patologia orale , la descrizione che Lei fa non pare evidenziare nulla di preoccupante ma ovviamente nulla si può dire senza vedere direttamente di che cosa si tratta. Se lei si connette al sito www.sipmo.it troverà una voce centri nazionali,  se clicca lì sopra troverà gli indirizzi dei principali centri italiani tra cui quelli della Campania "

27 maggio 2005 - Fanny, sesso F, anni 45 "Carcinoma pancreas"

"Nel '96 ho subito isterectomia, annesiectomia totale e omentectomia per un adenocarcinoma ad un ovaio (terzo stadio). Il tumore è stato asportato completamente. Ho praticato sei cicli di chemioterapia adiuvante. Alla fine del '97 si sono presentate due piccole metastasi epatiche, curate con altri sei cicli di chemioterapia (taxolo):la remissione è stata completa. I successivi controlli di routine sono stati negativi. Tac maggio 2003 "si osserva l'aspetto ingrandito della testa del pancreas che mostra, in sede anterosuperiore un'area rotondeggiante di tenue e disomogenea ipodensità (reperto da valutare con ulteriori accertamenti ed anche in base al quadro clinico)". Nel giugno 2003 la Rmn, eseguita per chiarire la natura dell'area individuata dalla Tac, risultò completamente negativa (così come gli esami di laboratorio). Tac giugno 2004 " pancreas di aspetto disomogeneo con evidenza nel contesto di multiple minute areee focali ipodense, di aspetto cistico. Non linfoadenopatie". L'oncologo che mi segue ha ritenuto non vi fosse niente di preoccupante. Nella Tac eseguita il 25 maggio 2005 "a livello del versante anteriore della testa pancreatica, in contatto con la vena mesenterica superiore, si evidenzia areafocale ovalare di densità disomogenea, del diam. max di 22 mm (linfoadenopatia?lesione pancreatica); necessaria correlazione con esame ecografico e esami di laboratorio. Alcuni piccoli linfonodi, non superiori al cm, a livello mesenterico." (le ultime due tac sono state eseguite in struttura diversa dalla tac del 2003) Vorrei sapere se quanto rilevato dalla ultima tac è compatibile senz'altro con una diagnosi di carcinoma o se è invece compatibile con altra malattia del pancreas. E quali esami sono più indicati per una diagnosi certa (Rmn piuttosto che ecografia). Vi ringrazio Cordiali saluti "

risposta

"Talora sia la TAC che LA RMN non consentano di discriminare con esattezza "lesioni benigne da quelle maligne", consiglierei una PET.

Cordiali saluti."

27 maggio 2005 - Baldassarre "carcinoma papillare transizionale"

"Avrei piacere di conoscere qualche cosa in piu' alla mia diagnosi: 

Referto. frammenti di carcinoma papillare transizionale, basso grado ( G1, WHO ), intrauroteliale. 

Certo di avere una risposta in merito Cordialmente Distinti saluti"

risposta

"Si tratta di una forma iniziale di un tumore maligno delle vie urinarie. Generalmente un intervento locale seguito da trattamenti con farmaci somministrati localmente risolvono il problema.

Cordiali saluti."

24 maggio 2005 - Paolo "Domanda su carcinoma gastrico"

"Salve vi scrivo per una consulenza su un carcinoma gastrico avuto da mia madre, operata il 10 aprile scorso. Questa è la sua risposta istologica completa:

Macroscopica:

Resezione duodeno-gastrica secondo Billroth II. Segmento gastrico mm 150 X 90 mm; frammento omentale 195 X 160 mm. T1-4) ulcera perforata del corpo presso la piccola curva, mm 20 X 15; MS) margine superiore; MI) margine inferiore; P) linfonodi della piccola curva (-); G1-2) linfonodi della grande curva (8); OM) omento; S1-4) sezioni antro-piloriche in corrispondenza di stenosi e di inspessimento della parete.

Diagnosi:

Adenocarcinoma gastrico a basso grado di differenziazione (infiltrativo di Ming, Tipo diffuso di Lauren), ulcerato e perforato, infiltrante le tuniche muscolari , gli stromi perigastrici e la sierosa (T1-4, S1-4, P).Nessuna proliferazione cancerigna negli 8 linfonodi della grande curva (G1-2), nei margini di sezione (MS,MI), e nel frammento omentale esaminato (OM). [G3; PT3 pNo pMx L0 V0 R0 (Stadio II)]

L'oncologo col quale ho parlato mi ha detto che purtroppo c'è un rischio di recidiva a 5 anni ma mi ha escluso l'utilizzo di terapia adiuvante vi voglio chiedere perchè non viene fatta, visto che ho trovato su internet numerosi articoli che sembrano confermare il vantaggio sulle percentuali di sopravvivenza già da 3 anni a questa parte, credo ci influisca anche la mancanza di fondi per questi farmaci o sbaglio (tipo fluorouracile/leucovorin (5-FU/LV)? Aspetto 1 sua risposta a ultima cosa, come posso fare per avere 1 consulto con 1 altro oncologo senza coinvolgere mia mamma, ormai assestata sul fatto che se la tac di sabato prossimo è negativa, perchè il dottore le ha già dettto che non le farà terapia? Degli studi clinici che mi dite devo passare per forza per il mio medico di famiglia o dall'oncologo dell'ospedale dove è stata operata per poter farvi partecipare mamma? Ultima cosa, purtroppo i linfonodi non li hanno tolti perchè era in condizioni precarie di salute (pertitonite da ulcera gastrica perforata). Grazie, aspetto la vostra risposta, non mi deludete Cordiali saluti"

risposta

"Gent. Sig. Paolo, ci sono due scuole di pensiero circa l'opportunità e l'efficacia della chemioterapia sui tumori dello stomaco operati. Alcuni studi dicono che la chemioterapia per il tumore gastrico è inefficace o molto poco efficace e dopo l'operazione il paziente va seguito nel tempo e vanno trattate solo eventuali ripresa di malattia, altri sono convinti di un reale beneficio circa le aspettative e la qualità di vita per questi pazienti. Sicuramente non è un problema di mancanza di fondi per il trattamento (almeno per ora). Se però non è convinto della decisione presa dall'oncologo che ha consultato può sempre effettuare un'altra consulenza altrove, meglio se con la paziente e non solo con gli esami, perché la decisione di effettuare altre terapie si prende comparando gli esami con l'età e le condizioni cliniche del paziente (che come si evince dalla sua e.mail sembrano però precarie). Il Comitato Scientifico."

24 maggio 2005 - Roger " NEOPLASIA PROSTATICA MICROFOCOLAIO GLEASON 6 A SINISTRA"

"GENTILISSIMO PROFESSORE,

IL PAZIENTE E' RESIDENTE NELLA REGIONE VENETO E PRECISAMENTE IN PROVINCIA DI VICENZA(VI) HA 72 ANNI E' DA CIRCA 10 ANNI SOFFRE DI PROBLEMI ALLA PROSTATA TENUTA SOTTO CONTROLLO CON IL MEDICINALE XATRAL.

IL GIORNO 23-05-2005 GLI E' STATA DIAGNOSTICATA LA SEGUENTE PATOLOGIA: IL PAZIENTE E' AFFETTO DA NEOPLASIA PROSTATICA(MICROFOCOLAIO GLEASON 6 A SINISTRA) DA OGGI INIZIA LA CURA CON CASODEX 50 MG. UNA AL GIORNO PER 20GG E PROGRAMMARE DELLE INIEZIONI TRIMESTRALI CON RL-LL ANALOGO. (SPERO DI AVER SCRITTO CORRETTAMENTE) NEL FRATTEMPO SI EFFETTUERA' UNA TAC TORACE-ADDOMINALE GIA' PROGRAMMATA E UNA SCENTIGRAFIA OSSEA.

FACCIO PRESENTE CHE FINO A MAGGIO DEL 2004 IL PAZIENTE AVEVA IL PSA IN REGOLA E' SOLO DALL'ULTIMA VISITA SONO STATI RISCONTRATI DEI VALORI TOTALMENTE ALTI .

IN ATTESA DI UNA RISPOSTA SU EVENTUALI SUGGERIMENTI E DI ISTITUTI ALL'AVANGUARDIA.

CORDIALMENTE SALUTO E RINGRAZIO PER L'OPPORTUNITA OFFERTAMI."

risposta

"Gentile Signore, da quanto descrive ci troviamo di fronte ad una patologia tumorale della prostata. Corretta è l'impostazione degli esami di stadiazione: TAC e Scintigrafia ossea. Mancano dati molto importanti per giustificare la terapia proposta e successiva: il PSA al momento della biopsia e l'esito della esporazione rettale. Con gli esiti degli esami di stadiazione, in base alla situazione clinica del Paziente, verrà valutato dal Vostro Urologo di fiducia se proseguire con un trattamento ormonale o bensì cercare un trattamento con intento guaritivo (radioterapia o chirurgia). Non so quanto francamente siano alti i valori di PSA ed il risultato della visita che mi permetterebbe di essere più esaudiente nella risposta. Attualmento ogni centro Urologico è all'avanguardia per la diagnosi e la terapia del tumore prostatico e qualora siano necessarie terapie non eseguite dall'Urologo o in un particolare centro sarete indirizzati nel Centro di riferimento. Resto a Vostra disposizione e posso essere contattato tramite l'Associazione. Cordiali saluti "

17 maggio 2005 - Raffaele "Tumore alla colecisti"

"Ho assistito alla trasmissione porta a porta sulla cura Di Bella (era presente anche una vostra associata) vi sarei grato se potreste indicarmi una terapia compatibile con il tumore diagnosticato a mia suocera

A mia suocera è stato diagnosticato un tumore alla colicisti non operabile (perchè ha invaso entrambi i lati del fegato abbiamo consultato anche un Chirurgo Prof. Prati) attualmente l'oncoloco ci ha consigliato una terapia a base di fluorouracile attraverso catetere venoso che sta eseguendo da sabato 14 maggio 2005, vorrei sapere se è possibile eseguire anche un'altro tipo di terapia per allungare il più possibile la vita ? Nel caso fosse necessari i risultati di altri esami potete comunicarmelo (attualmente sono in mano all'oncologo dell'Ospedale del mio Paese) Dott. Di Leo e Prof. Di Renzo Ospedale Oncologico Regionale di Basilicata (sede di Rionero in Vulture (PZ)

ho trascritto alcuni esami che ha fatto

TAC TORACO-MEDIASTINICA CON MDC Unico nodulo polmonare alla base di destra, di circa mm 8, con le caratteristiche dei secondarismi parenchimali. Non evidenti linfonodi mediastinici o altri rilievi.

TAC ADDOME SUPERIORE CON MDC Massa solida plurinodulare che interessa il letto colecistico e che sembra partire dal viscere stesso. La massa, caudalmente si confonde con la flessura epetica del colon e con il cellulare lasso circostante che risulta infiltrato, per cui si rende necessario esamen endoscopico, per escludere un eventuale primitivo da questa origine, e lo stato di infiltrazione della parete. Nel restante parenchima epatico, sono evidenti diversi altri noduli secondari di dimensioni pericentimetriche, prevalenti a carico del III, del V e dell’VIII segmento. Nodulo surrenalico sx di mm 12, verosimilmente non patologico. Minima falda ascetica periepetica e nel Douglas. Normali i reni, il pancreas e la milza. Non evidenti adenomegalie lombo-aortiche.

COLONSCOPIA IN SEDAZIONE COSCIENTE CON BIOPSIA Esame condotto fino al cieco. Il viscere è ben distendibile in tutti i tratti, l’austratura è conservata. In prossimità della valvola ileo-cecale, controlateralmente ad essa e pochi cm più distante, si segnala rilevatezza sessile depressa centralmente, diam max 1 cm, soffice al contatto. Biopsie. Non si osservano lesioni nei tratti esaminati.

ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA Esofago regolare per calibro, decorso e superficie mucosa. Cardias in sede, continente. Cavità gastrica, noemoespansibile. Non lesioni nel fondo, nel corpo e nell’antro gastrico. Piloro centrale. Non lesioni nel bulbo ed in seconda porzione duodenale.

Biopsia Adenocarcinoma della colicisti

Distinti saluti"

risposta

"La terapia che sta effettuando è quella considerata tra le più attive. Se le condizioni cliniche lo consentono, talora si possono associare al 5- FluoroUracile altri chemioterpaici come ad esempio il Cisplatino o la Gemcitabina.

Cordiali saluti."

17 maggio 2005 - Matteo, sesso M, anni 58  "Diagnosi preoccupante??"

"Gentili dottori buogiorno. Da parecchi tempo soffro di dolori allo stomaco e il mese scorso mi sono recato in ospedale a fare una gastroscopia e relativo prelievo di tessuto per la biopsia. Sul referto vengono indicate le seguenti patologie: Due frostoli di mucosa gastrica con lieve flogosi cronica della lamina propria, focale modesta, iperplasia faveolare. Mi sono stati prescritti farmaci per curare a detta del dottore una semplice gastrite. Posso stare tranquillo o necessitano altri controlli? Inoltre la mia patologia può portare con il tempo a degenerazioni tumorali?

Ringraziandovi porgo distinti saluti"

risposta

"Gent. Sig. Matteo, stia tranquillo e segue fiducioso i consigli del suo medico. Al più può effettuare una gastroscopia di controllo a 1 anno o alla ricomparsa dei sintomi. Il Comitato Scientifico."

15 maggio 2005 - Antonella "Pariet 20 mg"

"Buona sera e da circa un mese che sto assumendo il pariet 20 mg solo che quasi alla fine di 2 confezioni mi sono accorta che le pastiglie nella parte posteriore indicava i giorni della settimana il dottore non ha detto nulla. A che cosa vado incontro? sono preoccupata vorrei gentilmente ricevere una risposta. Vi ringrazio"

risposta

"Nessun problema.Cordiali saluti."

15 maggio 2005 - Graziella "Polipi a ghiandole fundiche"

"Gentile associazione, desidererei conoscere il significato di : polipi a ghiandole fundiche e quale tipo di cura e/o prevenzione è possibile attuare. Grazie Graziella"

risposta

"Gent.ma Graziella, ci lascia pochi elementi per risponderle. Presumiamo si tratti di polipi dello stomaco. In questo caso sono lesioni generalmente benigne di un'area dello stomaco detto fondo gastrico (da qui il termine fundiche). A seconda delle dimensioni e del numero vanno asportate o eventualmente monitorate con biopsie da effettuarsi ad ogni controllo endoscopico. Il Comitato Scientifico"

13 maggio 2005 - Gloria , sesso F, anni 19, MILANO " Pangastrite con Helicobacter pylori"

"Salve, mi è stata diagnosticata una severa pangastrite con Helicobacter pylori che sto sconfiggendo con pesanti antibiotici, vorrei sapere se questa "malattia" può apparire a causa di attacchi di bulimia altrimenti quali sono le cause e quali possono essere i comportamenti da mantenere per non fare ritornare il virus, es. mangiare sano, bere molta acqua... Ringrazio anticipatamente.

Cordiali saluti"

risposta

"Gent.ma Gloria, a tutt'oggi non sono stati riscontrati alimenti che veicolino questo batterio. È opportuno invece al termine della cura effettuare un controllo per verificarne l'efficacia e l'eradicazione. Ad esempio con il "Breath test " o test del respiro.

Il Comitato Scientifico."

12 maggio 2005 - MPS "Calo dell'emoglobina"

"Navigando su internet sono entrata in contatto col vostro sito. Mia madre di anni 71 già da circa 5 anni soffre di periodici cali dell'emoglobina. Circa 5 anni fa si era sottoposta a gastroscopia e le avevano riscontrato un'ernia iatale oltre all'elycobacterio pylori (non so se l'ho scritto correttamente). Ha fatto le cure somministratele e all'esame successivo sembrava tutto superato. Un anno fa dagli esami del sangue si è evidenziata un'emoglobina pari a 7 con ferritina e sideremia sotto i minimi. Le è stata somministrata una cura di ferro (Ferrosprint - fiale) per 3 mesi; ai controlli successivi l'emoglobina era pari a a13. Da circa 3 - 4 mesi si sente molto stanca, accusa spesso sbalzi di pressione (con minima alta), calo di peso (circa 1 - 2 kg); dagli esami clinici si è riscontrata nuovamente un'emoglobina di 9, 30 - ferritina di 10 - sideremia pari a 22 - globuli rossi: 4,12 e globuli bianchi 5,46. Lo specialista che l'ha visitata inizialmente le ha consigliato di sottoporsi a gastroscopia e colonscopia per individuare la causa di questa periodica siderpenia. Mia madre non ne vuole sapere, è terrorizzata dall'idea di questi esami invasivi. 

Per "accontentarla" il medico le ha prescritto di fare prima l'esame del sangue occulto nelle feci e poi, se negativo, di riprovare a fare un altro ciclo di cura di ferro per ulteriori 3 mesi. 

Al termine un nuovo controllo per verificare la situazione. Sono molto preoccupata, non vorrei ci fossero possibili dubbi di eventuale carcinoma e in tal modo, perdere tempo prezioso. Aggiungo che spesso mia madre accusa pesantezza di stomaco, difficoltà di digestione e a volte qualche irregolarità intestinale. La prego mi dia un consiglio di come procedere e a chi rivolgermi. Attendo fiduciosa un suo parere al più presto. Grazie. Cordiali saluti."

risposta

"Gent.ma MPS, la paura della mamma di eseguire esami indaginosi non trova giustificazioni. Fare lo struzzo non serve a nulla e fa perdere tempo prezioso per arrivare alla diagnosi. Il test del sangue occulto nelle feci ha grossi limiti, ma potrebbe essere un primo passo (specie dal punto di vista psicologico) per la mamma che entrerebbe nell'ordine di idee di venire a capo della sua anemia. La rassicuri dicendole che sia la gastroscopia che la colonscopia vengono effettuate previa somministrazione di farmaci che rendono decisamente tollerati gli esami. Una visita gastoenterologica potrebbe toglierle tutti i dubbi. Il Comitato Scientifico."

 11 maggio 2005 - Ugo, sesso M "Lipoma renale"

"Egregi Signori,

Vivo in Spagna dove mi hanno diagnosticato in base al referto medico e dopo un’ecografia e una TAC, una lesione di 3,4 x 2,8 dipendente dalla ghiandola surrenale rene destro. Il 16 di questo mese ho un’altra visita medica presso il reparto di chirurgia per ulteriori accertamenti. Non ho capito se si tratta di lipomatosi (cosi mi sembra di aver capito), e quindi di un tumore benigno, oppure qualcos’altro. 

Dall’ecografia risultava essere un angioma al fegato pero con la TAC si è rivelata una lesione al rene. Ho dei piccoli dolori nella parte lesionata (rene destro) e vorrei sapere 1) Se nella chirurgia tradizionale è necessario asportare tutto il rene; 2) se anche il lipoma può produrre dolori continui anche se lievi o se invece i dolori si presentano soltanto in caso di tumore maligno; 2) Se esiste in Italia un trattamento alternativo come la chirurgia laser, o biologica-immunologica o tecniche di radio frequenza (sperimentate con successo negli Stati Uniti presso la "Wake Forest Baptist Medical Center" e pubblicato dalla rivista “American Journal of Roentgenology”. Grazie!"

risposta

"Gentile Signore, senza vedere gli esami e senza visitare il Paziente è sempre difficoltoso comprendere al meglio la situazione e dare precisi suggerimenti. Dalla lettera non comprendo bene se la lesione interessa il surrene oppure il rene. Se è una malattia del rene, in base a diversi parametri, si può tentare una asportazione della massa chirurgicamente; il dolore non è legato ad un tipo specifico di patologia (verosimilmente può essere causato da fenomeni compressi della massa), i trattamenti alternativi come le radiofrequenze esistono, a mia conoscenza solo per sospetti tumorali e non per altre patologie, e vengono eseguiti di certo nell'ASO Molinette San Giovanni Battista di Torino. Resto a Sua disposizione Cordiali saluti"

9 maggio 2005 - Gino, sesso M, anni 73 "Rif. messaggio preced. STENOSI NEOPLASTICA DEL COLEDOLO"

"LA RINGRAZIO PER LA SUA RISPOSTA, NEL FRATTEMPO LA AGGIORNO SULLA SITUAZIONE DI MIO PAPA':

HA ESEGUITO MEDIANTE ERCP L'APPLICAZIONE DELLO STENT CHE HA AVUTO ESITO POSITIVO. LA BIRULIBINA ( SPERO SIA SCRITTA ESATTA) E' PASSATA DAL GIORNO DELL'APPLICAZIONE DELLO STENT ED ESATTAMENTE IL 19/04/05 DAL VALORE DI 19 ALL'ATTUALE 6 IN ULTERIORE DISCESA.

NEL FRATTEMPO IL 27/04/05 HA ESEGUITO BIOPSIA EPATICA E STO ASPETTANDO I RISULTATI CHE DOVREBBERO ARRIVARE DOMANI 10/05/05.

SONO D'ACCORDO IN OSPEDALE, CHE MI RILASCIANO TUTTE LE COPIE DI QUANTO E' STATO ESEGUITO SU MIO PAPA', EVENTUALMENTE, MI PUO' MANDARE UN SUO INDIRIZZO ED IL SUO NOME PER UN CONSULTO ? NOI SIAMO DI BERGAMO, VENIRE A TORINO NON E' UN PROBLEMA.

LA RINGRAZIO INFINITAMENTE E SE POTESSE RISPONDERMI VELOCEMENTE ( SO DI CHIEDERE MOLTO) POTREMMO RIAGGIORNARCI PRESTISSIMO.

GRAZIE MILLE"

risposta

"Sono contento che la situazione clinica del papà stia lentamente migliorando, anche se l'esame istologico potrebbe confermare la natura neoplatica sospetta della lesione.

A Bergamo c'è un ottima oncologia medica diretta dal Dr. Labianca che è uno dei migliori esperti italiani nelle patologie tumorali gastroenterologiche per cui credo sia un'ottima scelta rivolgersi a tale struttura.

Disponibile per ulteriori informazioni."

9 maggio 2005 - Maria Grazia "Rif. preced. messaggio: nodulo di 18 mm alla tiroide"

 "Mi scuso tantissimo per la mia distrazione parlavo della tiroide, aspetto notizie grazie"

risposta

"Sono da eseguirsi le prove di funzionalità tiroidea con dosaggio ormonale,  una scintigrafia tiroidea per valutare se si tratta di un nodo caldo o  freddo e un eventuale agoaspirato sotto guida ecografica, ma soprattutto è  consigliabile farsi seguire da un endocrinologo, esperto di patologie  tiroidee.  Il Comitato Scientifico"

6 maggio 2005 - Antonio, sesso M,  anni 57 "Microadenoma tubulo villoso"

"Dopo aver fatto una colonscopia e relativa biopsia di un polipo mi è stato diagnosticato un micro adenoma tubulo villoso, vorrei sapere di cosa si tratta esattamente e cosa dovrò fare in futuro."

risposta

"Gent. Antonio, si tratta di un polipo intestinale (patologia abbastanza comune), una patologia benigna che però lasciata a sé può andare incontro a trasformazione. Dalla sua e-mail non ci dice le dimensioni del polipo e la posizione, né se è stato portato via del tutto o se sono stati fatti solo dei prelievi per la campionatura istologica. Ovviamente va asportato. Inoltre, generalmente nel referto istologico viene indicato anche il grado di displasia dell´adenoma (che è un indice di modificazione cellulare e che può essere basso, moderato o di alto grado): questo dato è importante per decidere qual è il timing per effettuare un successivo controllo che dovrà comunque fare a distanza di tempo. Per avere questa informazione porti il referto dell´esame in visione ad un gastroenterologo o ad un coloproctologo.

 Il Comitato Scientifico"

6 maggio 2005 - Alberto "Esito gastroscopia"

"Gentili Signori,

Di seguito il referto di un esame istologico a completamento di una gastroscopia. La paziente è una donna di 82 anni in buone condizioni di salute, che si è sottoposta agli esami a causa di frequenti bruciori di stomaco.

"Lembi di mucosa di tipo fundico infiltrata da adenocarcinoma scarsamente differenziato, con componente di cellule ad anello con castone. La ricerca di Helicobacter pylori ha dato esito negativo.

In un linguaggio meno tecnico significa.......

Grazie"

risposta

"Gent. Sig., l´istologico si riferisce alla presenza di un tumore dello stomaco. Tenga presente che nelle persone anziane l´evoluzione delle malattie tumorali ha un decorso certamente più lento che non nel giovane adulto. Ma se le condizioni cliniche generali della paziente sono buone e lo permettono (come lascia presupporre dalla sua lettera) e non ci sono controindicazioni assolute (ad esempio di tipo cardiologico o anestesiologico) per il suo trattamento sarebbe indicato l´intervento chirurgico di resezione gastrica. Faccia fare una consulenza chirurgica alla paziente.

 Il Comitato Scientifico."

4 maggio 2005 - Vale, sesso F "Carcinoma del colon"

"Mia sorella, età 44 anni, ha avuto un'occlusione intestinale, e la diagnosi della lettera di dimissione è: Occlusione intestinale da neoformazione stenosante del sigma. Polipi del sigma. Accertamenti eseguiti: colonscopia: a 50 cm neoformazione stenosante, a 15 cm ed a 25 cm polipi sessili. Ciecostomia e successiva emicolectomia sinistra. decorso post-operatorio regolare. Con l'emicolectomia è stato asportato un tratto di intestino di circa 50cm, comprendente la neoformazione stenosante ed il polipo sessile a 25 cm. Su 18 linfonodi asportati solo 1 era interessato da metastasi. Dall'esame istologico della formazione stenosante è risultato un carcinoma. La sigla con cui è stato classificato è: pT3PN1M0. Le è stata consigliata una chemioterapia adiuvante, secondo lo schema FOLFOX-4, studio MOSAIC, un ciclo di 6 mesi con il porta sotto la clavicola ed un'applicazione al mese di circa 48 ore. L'esame istologico del terzo polipo, a 15 cm, grandezza circa 1,5 cm, ha evidenziato un adenoma con displasia grave. La prox settimana farà la colonscopia per asportarlo interamente, o almeno così è stato detto. Vorrei chiederle se ritiene appropriato quanto finora fatto, e quanto verrà fatto a seguire. Quando inoltre potrà essere tolta la deviazione a livello del cieco e potrà essere ricanalizzato l'intestino? Ci possono essere complicazioni ulteriori? La prego se può di rispondermi al più presto. La ringrazio fin d'ora"

risposta

"Gent.ma Vale, l´approccio terapeutico seguito finora è da ritenersi adeguato per la patologia riscontrata alla sorella. Dopo i cicli di chemioterapia viene solitamente fatta una nuova stadiazione per verificare l´efficacia della terapia e vengono poi programmati i controlli da effettuarsi nel tempo e da concordare con l´oncologo che segue il caso. Se le condizioni cliniche lo permettono può anche essere presa in considerazione la ricanalizzazione con la chiusura della ciecostomia. Gli individui debilitati possono andare incontro più facilmente a complicazioni (che di per sé sono le stesse per tutti i pazienti). Sarà quindi il chirurgo che valuterà il momento più idoneo per poter affrontare l´intervento. Il Comitato Scientifico."

3 maggio 2005 - Marika "Polipo"

"E' stato diagnosticato un polipo fibro-vascolare del  canale cervicale con aspetti erosivi dell'epitelio.  vorrei sapere se è una cosa grave o se causa la morte  o le possibili cure.  attendo con ansia la risposta,  ringrazio anticipatamente. "

risposta

"Si tratta di una lesione che conviene asportare e analizzare istologicamente, quasi mai fonte di malattia grave nè tantomeno mortale, per cui può tranquillizzarsi. Il Comitato Scientifico"

2 maggio 2005 - sesso F, anni 51, Cosenza "Angiomi al fegato"

"Sono una sig.ra di 51 anni abito a cosenza, e da controlli periodici mi hanno riscontrato(eco+tac) due angiomi al fegato , uno d1 15mm e l'altro di 40mm.

dalla precedento eco (anno 2001)non rislutava nulla,sono molto preoccupata,cosa devo fare???? necessita qualche visita specialistica???? se aumentano

di volume vanno operati???? esiste qualche cura?????

ringrazio anticipatamente le la Vs gentile risposta"

risposta

"Gli angiomi al fegato sono lesioni benigne che devono essere controllate nel tempo con una ecografia da eseguire tra qualche mese.

Se sta eseguendo terapie ormonali è meglio discutere con il suo medico l'opprtunità di proseguirle.

Il Comitato Scientifico"

2 maggio 2005 - Angelo, sesso M, anni 70 "Fibrosi retroperitoneale"

"Circa 2 anni fa, a mio padre (70 anni) è stata diagnosticata una Fibrosi Retroperitoneale ( iatrogena? ) che è andata a circondare a "manicotto" la mesenterica: continua ad ingrandirsi e ad oggi ha raggiunto i 6 cm di diametro. I sintomi accusati sono : * forti dolori addominali che lo costringono ad assumere antidolorifici di continuo * inappetenza * calo ponderale ( in 18 mesi è dimagrito di circa 20 Kg: ora ha raggiunto i 47Kg di peso!) * stanchezza "cronica" * fino a circa un mese fa, dissenteria

Il Professore presso il quale è in cura sostiene che, trattandosi di Fibrosi, non è possibile intervenire chirurgicamente per asportare l'accumulo formatosi; si sta quindi tentando di combattere la patologia con il solo ausilio farmacologico. E' veramente proibitivo intervenire chirurgicamente? I farmaci che ha assunto fino a questo momento si sono verificati inefficaci, anzi, la massa fibrotica continua ad accrescersi!! Ora sembra che gli abbia procurato una ostruzione delle vie biliari, quindi dovrà essere operato per eseguire una deviazione di tale condotto. Non c'è veramente nulla che si possa fare per arrestare la crescita di questa fibrosi? oggi si tratta di questo, domani cosa andrà a ostruire/comprimere?? Quali farmaci sono indicati e quali potrebbero dare i risultati migliori?

Sarebbe superfluo eseguire una biopsia della massa fibrotica per verificarne la natura e risalire alle cause scatenanti, così da poter meglio mirare la cura?

A quale centro specializzato potremmo rivolgerci?

Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per qualunque indicazione mi fornirete in merito. Cordiali saluti"

risposta

"Credo che nel caso clinico in questione, vista l'evoluzione della malattia, sia utile una valutazione per eventuale intervento chirurgico, sicuramente di difficile esecuzione, ma potenzialmente utile per evitare complicanze legate alla infiltrazione e compressione che la malattia esercita sugli organi interessati e per meglio definirla istologicamente. La valutazione può essere fatta da un valido chirurgo generale o da un urologo. Esistono strutture adatte in numerosi ospedali italiani e migliori indicazioni possono essere date solo conoscendo la residenza del paziente. Il Comitato Scientifico"

APRILE 2005

28 aprile 2005 - Gino68 "Adenocarcinoma colon retto"

"EGREGGI DOTT. MIO PADRE DOPO ESSERE STATO OPERATO AD ADENOCARCINOMA COLON RETTO DOPO DUE ANNI HA ESEGUITO QUESTA RM , COSA NE PENSATE ? L' ESAME RM ESEGUITO NELLE SEZIONI ASSIALI , SAGITTALI E CORONALI ( TECNICA FSE , SE E FSEIR ) NELLE SEGUENZE PESATE IN T1 , T2 SENZA E CON SOPPRESSIONE DEL TESSUTO ADIPOSO E T1 DOPO SOMMINISTRAZIONE DI GADOLINIO , HA MOSTRATO FEGATO NORMALE PER MORFOLOGIA E DIMENSIONI , ESENTE DA APPREZZABILI ALTERAZIONI FOCALI SIA NELLE SEGUENZE DI BASE CHE DOPO SOMMINISTRAZIONE DI GADOLINIO. MILZA AI LIMITI ALTI DELLA NORMA PER DIMENSIONI. NELLA NORMA IL PANCREAS , LE GHIANDOLE SURRENALI , IL RENE DI DESTRA E LA VESCICA . FORMAZIONE CISTICA , DI CIRCA 1.5 CM , IN SEDE MESORENALE SINISTRA. PROSTATA AUMENTATA DI DIMENSIONI , AD INTENSITA' DI SEGNALE DISMOGENEA , CON CONTESTUALI MICROCALCIFICAZIONI ; CAPSULA PROSTATICA A PROFILO FINEMENTE IRREGOLARE. ESITI DI RESEZIONE ANTERIORE DEL RETTO ; ALLA MEDESIMA ALTEZZA LUNGO LA PARETE LATERALE SINISTRA , AREA DI ALTERATO SEGNALE , DI CIRCA 2 CM DI DIAMETRO , IPOINTENSA IN T1 ED IPERINTENSA IN T2 , CON SCARSO ENHANCEMENT NELLE SEGUENZE CONDOTTE DOPO M.DI.C. , VEROSIMILMENTE IN RAPPORTO A FENOMENI NECROTICO - COLLIQUATIVI INTRALESIONALI ; NON CHIARAMENTE APPREZZABILE IL MUSCOLO ELEVATORE DELL' ANO OMOLATERALE. ASSENZA DI LINFOADENOMEGALIE RETROPERITONEALI , DELLE REGIONI ILIACHE ED OTTURATORIE. L' ASPETTO ICONOGRAFICO RISULTA SOSPETTO PER RECIDIVA DEL PROCESSO DISCARIOCINETICO NOTO. VORREI COSA NE PENSATE E COSA FARE? GRAZIE

risposta

"Gent. Sig., la descrizione della RM sembra suggestiva di recidiva di malattia. Tuttavia i dati a nostra disposizione sono troppo pochi per poter dare una risposta definitiva. Non sappiamo nulla del paziente (età, condizioni cliniche generali), quali altri esami ha già eseguito (se ad esempio ha già fatto una rettoscopia che abbia evidenziato modificazioni della parete a livello dell´anastomosi? negli ultimi due anni ha per caso monitorizzato alcuni marcatori tumorali? e sono rimasti sempre stabili?), per quale motivo ha eseguito una RM (lamentava dei sintomi? è stato il primo esame che gli è stato consigliato o aveva già eseguito altri accertamenti prima ?). Solo dalla raccolta completa dei dati si può arrivare ad una conclusione univoca e quindi decidere l´eventuale trattamento. 

Si affidi all´equipe chirurgico-oncologica che ha seguito il papà: sapranno certamente trovare la soluzione più idonea al suo caso. Il Comitato Scientifico."

27 aprile 2005 - Maddalena, " Linfoma polmonare ragazzo di 33 anni"

"A mio cugino di 33 anni è stato diagnosticato a seguito di analisi del sangue e dell'esame del TAC un linfoma che non ha coinvolto solo i polmoni, ma il collo e la zona inguinale. Gi hanno riferito che l'esame successivo sarà quello istologico per poter procedere con l'adeguata terapia. So che esistono due tipi di linfoma di Hodgkin e non Hodgkin e sulla base dei sintomi da lui accusati ossia prurito, tosse, perdita di peso, e febbre gli hanno riferito che potrebbe essere di Hodgkin. 

Essendo profana in materia vorrei sapere se effettivamente le cure effettuate lasciano uno spiraglio di sopravvivenza o se nel caso di mio cugino dove il linfoma ha interessato diverse zone allungano l'agonia e ovviamente il grande dolore, c'è qualche spiraglio qualche speranza non dico di guarigione completa ma di poter vivere ancora? Ed inoltre vorrei sapere se in realtà per questi tipi di linfoma ci sono in Italia o anche all'estero centri specializzati ( so ad esempio che per la cura dei sarcoma Bologna è un ottimo centro). RingraziandoVi anticipatamente e confidando in un Vostro aiuto Vi porgo i miei più cordiali saluti. "

risposta

"Le possibilità di cura dei linfomi sono buone per entrambi i tipi di malattia da lei segnalati, più elevate nei linfomi di Hodgkin. E' comunque molto importante conoscere il tipo istologico di linfoma perchè la terapia differisce notevolmente. In Puglia e in particolare a Bari ci sono ottimi centri presso i quali si può essere trattati correttamente. Disponibile per ulteriori informazioni, mi scuso per il ritardo della risposta dovuto a motivi tecnici. Il Comitato Scientifico"

26 aprile 2005 - Leila "CEA"

"Buongiorno, a mio padre, che ha 67 anni, a seguito di alcuni esami effettuati è stato riscontrata una gastrite cronica Helicobacter pylori positiva. Contestualmente il suo valore di CEA è di 23.5. E' possibile che le due cose siano correlate? Vi ringrazio fin d'ora per l'attenzione. Distinti saluti"

risposta

"Gent.ma Leila, non risulta che il CEA alterato sia legato alla sola presenza di Helicobacter Pylori corresponsabile della gastrite cronica del papà. Ci domandiamo però per quale motivo ha dosato quel marcatore. Un singolo valore alterato ha scarso significato. Occorrerebbe conoscere meglio i disturbi che hanno portato il medico ha prescrivere il dosaggio dell´antigene carcino-embrionario. Comunque essere HP positivi presuppone iniziare una terapia per la sua eradicazione. 

Il Comitato Scientifico."

25 aprile 2005 - Alberto, sesso M, anni 40 "Carcinoma tiroideo"

"Nel dicembre 2004 mi è stato asportato un carcinoma papillare alla tiroide - 0,8 cm - varietà incapsulata, la neoplasia infiltrava la capsula senza superarla - assenza di linfonodi positivi - con relativa asportazione parte sinistra della tiroide (il carcinoma è stato individuato solo in fase di referto istologico- l'intervento è stato eseguito per l'asportazione di un grosso nodulo - 5 cm - negativo all'agoaspirato - purtroppo c'era la sorpresa). Nel gennaio 2005 mi è stato asportata la restante tiroide (parte destra). Nel febbraio 2005 eseguita scintigrafia per valutazione residuo tiroideo - Si è rilevato un elevato residuo tiroideo, 12% (per completezza aggiungo che il chirurgo mi aveva avvisato di questo possibile elevato residuo dovuto ad una sua valutazione in sede operatoria che teneva conto della neoplasia e della particolare mia conformazione della tiroide e quindi del rischio di ledere il nervo delle corde vocali). Viene programmata per aprile 2005 iodio terapia con somministrazione di 50 mci di iodio 131. Dagli inizi di marzo 2005 ho dei continui e fastidiosi dolori alle ghiandole salivari, alla gola , al collo in genere e mi sono comparsi (evidenziati da una ecografia) nella parte sinistra alcuni linfonodi reattivi. Il 18 aprile ho effettuato la iodio terapia senza nessun effetto collaterale (devo confessare che crea più problemi l'attesa - sospensione eutirox - e relative ansie sulla terapia che la terapia stessa - se qualcuno con il mio problema legge questo mio scritto e deve ancora fare la iodio terapia affronti la cosa con molta serenità - ripeto sono più le paturnie che ti vengono che la terapia stessa). Ho eseguito anche una scintigrafia Total body che non ha rilevato altre zone di captazione oltre al residuo tiroideo, quindi si presume che i linfonodi sopradetti non siano coinvolti nella neoplasia. Fatto tutto lo spiegone mi piacerebbe sapere cosa ne pensate soprattutto dei mie dolori alla gola e al collo (è possibile collegare una infezione alle ghiandole salivari ai problemi legati agli ormoni tiroidei ed al TSH? Se si quale terapia si può eseguire?) oltre naturalmente alla mia patologia e ai suoi possibili sviluppi (Che aspettative di vita ho?) . Naturalmente mi hanno già spiegato l'alta percentuale di sopravvivenza di chi a questi tipi di tumore (oltre il 90%) ma capirete e comprenderete la mia ansia quando si trattano questi tipi di argomenti. Grazie per il vostro prezioso ed insostituibile lavoro."

risposta

"Per problemi informatici ho potuto legger solo oggi la sua richiesta. Effettivamente la patologia da cui è affetto nonostante il residuo tiroideo può andare incontro a una completa guarigione in un elevato numero di casi. Circa i disturbi da lei lamentati credo che possano essere correttamente affrontati solo dopo una accurata visita ORL. 

Mi pare che sia stato sinora seguito con competenza e correttezza nelle scelte terapeutiche. Il Comitato Scientifico"

23 aprile 2005 - Paolo 83, sesso M, anni 22  " Linfoma di hodgkin"

"In seguito a varie visite cominciate perchè accusavo dolori ad 1 gamba,circa 6 mesi fa mi è stato diagnosticato un linfoma di hodgkin (tramite PET). Ho fatto 4 mesi di chemio,poi ho fatto 1 TAC per vedere la cura come procedeva.

Risultato: si vedevano alcune macchie al torace non meglio definibili, quindi ho fatto la PET di cui le riporto qui di seguito i risultati: aumentato metabolismo a livello di struttura del mediastino(loggia del barety e al di sotto della carena) dell'ilo polmonare dx e della catena iliaca comune di sx altre aree iperattive a livello osseo a processo spinoso soma di L4 3° discale dello streno . 2 all'ileo 1 nella regione acetabolare 1 in prossimita sincrotosi. i referti descritti sono riferibili a lesioni eteroformativo. La prego di rispondermi se possibile anche all'indirizzo mail, la ringrazio anticipatamente distinti saluti"

risposta

"La situazione clinica evidenziata dalla PET richiede la prosecuzione delle cure presso un centro di comprovata preparazione per il trattamento dei linfomi. Disponibile per ulteriori informazioni, scusandomi per il ritardo della risposta dovuto a motivi tecnici. Il Comitato Scientifico"

19 aprile 2005 - SMCB, sesso M, anni 42 ":Gastroscopia"

"Ho effettuato una gastroscopia il cui referto è il seguente: esofago regolare per calibro, peristalsi e aspetto della mucosa al III superiore e medio. A livello del III inferiore sono presenti due strie di iperemia a partenza dal cardias. A livello del cardias la mucosa si presenta con irregolarità della linea Z, molto iperemica. Cardias di aspetto continente. Stomaco normoconformato, lago mucoso chiaro, pareti e pliche elastiche e distensibili e rivestite da mucosa normale. Alla retroversione assenza di lesioni del fondo, corpo ed angulus. In visione frontale a livello del corpo, parete anteriore versante della piccola curva è presente minuta formazione polipoide dura su cui si praticano biopsie. A livello dell'antro la mucosa si presente iperemica. Piloro, bulbo duodenale e II porzione indenne.

Il referto dell'esame istologico è il seguente: Polipo gastrico di tipo "fundico".

Posso sapere di cosa si tratta in concreto?

Grazie e cordiali saluti

risposta

Un polipo gastrico non e' di per se' una precancerosi. A parte un controllo a 1 anno di distanza, non vi e' altro da fare di concreto. Sarebbe interessante sapere comunque perche' ha fatto una gastroscopia.

20 aprile 2005 - SMCB, sesso M, anni 42 ":Gastroscopia"

"La gastroscopia l’ho fatta perché avevo dei continui bruciori di stomaco. Mi ero curato per una quindicina di giorni con Pariet 20mg. Appena terminata la cura erano ripresi i bruciori di stomaco. Allora ho pensato di sottopormi a gastroscopia.

Nel ringraziarVi per la solerte risposta, permettetemi un’ulteriore domanda: il controllo tra 1 anno è a mero scopo cautelativo oppure vi sono fondati e seri motivi per effettuarlo?

Grazie ancora e Dio Vi renda merito per la mostra attività."

risposta

"Il controllo gastroscopico a 1 anno ha uno scopo puramente cautelativo.

Dall'esito della gastroscopia e dai sintomi e' possibile che lei soffra di un reflusso gastro-esofageo. Consulti un gastroenterologo di sua fiducia."

19 aprile 2005 - Polbrunic, sesso M, anni 56 "Ernia iatale"

"Soffro da circa 4 mesi di disfagia, ovvero mi si blocca il cibo a livello della valvola del Cardias mi hanno diagnosticato tramite gastroscopia una lieve "ernia" iatale. Non riesco più a mangiare tranne che alimenti tipo yogurt o gelato che pian piano a poche dosi riesco a deglutire a volte mi si blocca al punto tale da dover vomitare anche piccolissime dosi di alimenti . Sono molto preoccupato il medico mi ha consigliato anche la "Tac" .Tutto questo puo' essere dovuto anche a eventuale distonia neurovegetativa? visto che il problema mi è sorto in concomitanza di problemi e un periodo di intenso lavoro e stress fisico se gentilmente mi può consigliare o spiegarmi cosa posso fare per migliorare la possibilità di poter mangiare in attesa di risposte di esami grazie dell'attenzione cordiali saluti"

risposta

"Gent. Polbrumic, se non ci sono ostacoli evidenti (come presuppongono i dati che ci ha dato circa la sua gastroscopia) il consiglio è quello di effettuare uno studio funzionale della motilità gastro-esofagea presso un adeguato centro di gastroenterologia. Nell´attesa le risposte se è fornite già lei stesso: tranquillità, pasti piccoli e semisolidi se il disturbo persiste. Il Comitato Scientifico."

18 aprile 2005 - Davide "Adenocarcinoma prostatico"

"A mio padre (75 anni di eta) e' stato diagnosticato un adenocarcinoma prostatico di grado 8. E' stato consigliato l'intervento per rimuovere tutto. Ho letto anche che la radioterapia puo' essere consigliata. Mio padre e' cardiopatico. Mi sapete per favore consigliare un centro per la cura e per la rimozione del tumore? Siamo in Toscana. Cordiali Saluti"

risposta

"Gent. Signore, attualmente ogni Urologia è in grado di eseguire una prostatectomia radicale. Le consiglio il centro urologico più vicino alla Sua abitazione, se invece per i problemi cardiologici Le suggeriranno la radioterapia l'urologo di fiducia le segnalerà il centro di radioterapia di riferimento. Resto a disposizione Cordiali saluti "

14 aprile 2005 - Gino, sesso M, anni 73 " STENOSI NEOPLASTICA DEL COLEDOLO"

"EGR. DOTTORE, A MIO PADRE, ATTUALMENTE RICOVERATO IN OSPEDALE, E' STATO DIAGNOSTICATO UN TUMORE "STENOSI NEOPLASTICA DEL COLEDOLO". NON SONO ANCORA RIUSCITA A CAPIRE CON PRECISIONE DI COSA SI TRATTA, COMUNQUE TUTTO E' NATO DA UN RESTRINGIMENTO AD UNA VIA BILIARE CHE NON FA PASSARE LA BILE CON CONSEGUENTE VALORI NEL SANGUE DI RIFERIMENTO "SBALLATI" BIRUBILINA VALORE 13, COLORE GIALLO ECC. 

HA ESEGUITO UNA SERIE DI ESAMI, TRA CUI UN'INDAGINE ERCP E NON ULTIMA UNA TAC CON CONTRASTO CHE HA EVIDENZIATO UN TUMORE DI LUNGHEZZA 48 MM ALLE VIE BILIARI ALL'INTERNO DEL FEGATO. ORA MI HANNO INFORMATO CHE ESEGUIRANNO ANCORA UN ESAME SIMILE ALL'ERCP MA CON TENTATIVO DI INTRODURRE UN "TUBICINO" CHE PERMETTE DI LIBERARE IL CANALE. LA DIAGNOSI CHE MI HANNO RIFERITO, NON DA NESSUNA SPERANZA DI GUARIGIONE E NEANCHE DI CURA. SO DI NON ESSERE STATA ESAUSTIVA NELLA SPIEGAZIONE DI QUANTO LE HO DESCRITTO, MA PURTROPPO LA MIA CONOSCENZA E' MOLTO LIMITATA. MI PUO' AIUTARE QUANTO MENO A CAPIRE E SOPRATUTTO SE HO UNA SPERANZA ALMENO DI CURA?

LA RINGRAZIO INFINITAMENTE E CORDIALMENTE LA SALUTO."

risposta

"Purtroppo rispondo molto in ritardo alla sua domanda per motivi tecnici e chiedo scusa.

La situazione clinica descritta è molto grave e il primo intervento proponibile è proprio quello suggerito di cercare di tenere pervia la via biliare in modo di riconsentire alla bile di raggiungere il duodeno.

Dal momento che la malattia ha una evoluzione che prevede rapidi cambiamenti è utile essere aggiornati nuovamente sull'attuale situazione."

14 aprile 2005 - Filippo, anni 55, sesso M "Adenocarcinoma colon"

"Sono stato da recente operato al colon ed il referto istologico ha evidenziato un adenocarcinoma moderatamente differenziato infiltrante, ulcerato (pT3), con margini della resezione chirurgica liberi da neoplasia e i linfonodi prelevati (9 ) sono negativi (pN0). Vi chiedo se dopo l'intervento avvenuto il 28 marzo scorso devo sottopormi a d un trattamento di chemioterapia, e di quale tipo visto che ho avuto pareri medici discordanti. Qual'è il significato delle sigle che sono indicate sull'esame istologico?. Vi ringrazio per la risposta"

risposta

"Gent. Filippo, sul trattamento chemioterapico successivo all´intervento chirurgico resettivo a cui lei è già stato sottoposto ci sono effettivamente pareri discordi in letteratura, ma riteniamo che data la sua giovane età possa avere significato intraprendere i cicli che i protocolli internazionali prevedono per questo tipo di malattia e che sono standard e a disposizione di tutti (e quindi validi anche in ospedali più piccoli e decentrati). Per quanto riguarda l´esame istologico la siglia pT3 sta a significare che la lesione ha invaso alcuni strati più profondi della parete colica (più precisamente la sottosierosa), mentre la sigla pN0 significa che i linfonodi attorno alla lesione (chiamati regionali) sono indenni dalla malattia e che questa è perciò più circoscritta. Il Comitato Scientifico."

11 aprile 2005 - Giovanni sesso M, anni 58 "ADK al retto"

"Individuo di sesso maschile di anni 58, abruzzese. Operato nel 2001 per ADK al retto (stadio C di Duke). Sottoposto a 6 cicli di chemioterapia e 28 sedute di radioterapia. Recidiva nel 2002 e intervento di Miles. Asportazione metastasi polmonare. 10 cicli di chemioterapia (Folfox). Nuova recidiva a livello pelvico acclarata dopo biopsia dall'esterno e nuova metastatsi polmonare, questa sotto controllo fino ad oggi. Terza serie di 12 cicli di chemioterapia (Folfiri) tra 2003 e 2004. 

Situazione abbastanza stabile, ma dolori alla pelvi riapparsi alla fine del trattamento e leniti con antidolorifici. Ancora 25 sedute di radioterapia estate 2004. 12 cicli di chemioterapia con Irinotecan e farmaco sperimentale Cetuximab. TAC e RMN denotano stabilità. 

Farò quarto controllo PET tra pochi giorni, ma dolore sempre uguale. Un mio amico mi ha riferito di aver ascoltato una trasmissione radiofonica a novembre scorso, nella quale un certo prof. Feo o Di Feo (o nome similare) ha detto che in un Istituto di Milano viene pratica una cura RISOLUTIVA per i tumori del colon retto e che non c'è più posto per altri pazienti. Non riesco ad essere più preciso. Gradirei un vostro parere e soprattutto se riuscite a darmi delle indicazioni su questa cura che viene pratica a Milano. Ringrazio anticipatamente. Giovanni."

risposta

"Il cognome del professore e' LEO, dell'Istituto dei Tumori di Milano. Penso che lui sia il piu' indicato a darle spiegazioni. Non ho sentito la trasmissione radiofonica da lei citata, quindi non posso esprimere alcuna opinione al riguardo. Attendo comunque che venga pubblicato qualcosa al riguardo su riviste scientifiche.

Mi scusi se Le pongo due domande: - la non indicazione a un terzo intervento chirurgico, dato che la chemioterapia avrebbe "stabilizzato" la malattia, e' stata posta da un chirurgo oncologo specializzato nei tumori del retto? - e' mai stato preso in considerazione, dopo tanta chemioterapia sistemica, un trattamento loco-regionale?

Eventualmente mi puo' contattare al Centro Accoglienza e Servizi SSD Chirurgia Oncologica Ospedale San Giovanni Antica Sede v. Cavour 31, 10123 Torino Tel. 011.633.3970 - 011.633.3975"

 8 aprile 2005 - Maria Grazia, sesso F, "Nodulo di 18 mm"

"Mi hanno riscontrato un nodulo di 18 mm a livello del lobo di sin con vascolizzazione peri ed intranodulare a margini netti vorrei avere informazione in merito ad altri accertamente che devo fare. grazie per l'attenzione e distinti saluti"

risposta

"Mi scuso per il ritardo della risposta dovuto a motivi tecnici. Le informazioni che però ha dato sono insufficienti per poter essere utile dal momento che non cita neppure l'organo a cui il lobo sinistro si riferisce e più organi del nostro corpo possiedono lobi. In attesa di ulteriori notizie porgo cordiali saluti. Il comitato Scientifico"

7 aprile 2005 - Vesela, sesso F, anni 33 "neoplasia sierosa papillare cistica borderline"

Egregi dottori,

avrei bisogno di un consiglio. Spero questo tipo di possibilità offerta da voi via mail si riferisca anche a questo genere di problemi.. Sono stata operata in laparoscopia a gennaio 2005. mi hanno esportato una ciste con neoplasia sierosa papillare cistica borderline del legamento largo, giunta aperta per l'analisi microbiologica. Non viene specificato se esportata intera o rotta durante la laparoscopia con eventuale rovesciamento di liquido nel peritoneo. A distanza di 3 mesi e mezzo l'equipe medica che ha eseguito l'operazione mi propone di fare entro la fine di questo mese, un'altra laparoscopia con washing e biopsia random. Ho consultato altri medici secondo i quali sarebbe presto per questa seconda laparoscopia definita di stadiazione, non di follow-up.

La mia domanda è: di chi dovrei fidarmi? Dei dottori che mi consigliano la laparoscopia con biopsia random a distanza di pochissimi mesi (considerato che forse avrebbero dovuto farla subito dopo la prima laparoscopia) o di quelli che mi consigliano di aspettare almeno un altro paio di mesi per avere dati certi?

Spero possiate aiutarmi. Cordiali saluti,"

risposta

"Le neoplasie borderline di tipo sieropapillare devono essere approfondite nella loro stadiazione con la ricerca di eventuali cellule neoplasiche nella cavità peritoneale e sulla superficie del peritoneo. Questo approfondimento è utile il prima possibile compatibilmente con le condizioni cliniche generali o con problemi di cicatrizzazione o di complicanze legati al precedente intervento. Mi scuso per il ritardo della risposta dovuto a motivi tecnici e resto disponibile per ulteriori informazioni Le possano essere utili. Il comitato Scientifico"

5 aprile 2005 - Davide, sesso M, anni 31   "Gastroscopia"

"A causa di bruciori gastrici dopo i pranzi e di alcuni episodi di reflusso mi è stata prescritta una gastroscopia.

Questo l'esito:

Esofago regolare. Giunzioni squamo-colonnare ed esofago-gastrica irregolari, coincidenti e normoposte.

Stomaco normale per conformazione e cinesi, dotato di pliche ben appianabili con l'insuflazione, rivestito da mucosa integra in fondo (Bx2) e corpo gastrico.

A livello del passaggio antro-gastrico, sulla grande curva, aspetto finemente nodulare della mucosa (Bx1). Mucosa antrale normale. Piloro regolare.

Bulbo duodenale di normale ampiezza, rivestito da mucosa di aspetto normale. Tratto iniziale della seconda porzione duodenale indenne.

Diagnosi: fine nodularità della mucosa al passaggio antro-corpo gastrico.

Nel precisare che non ho ancora l'esito delle biopsie eseguite, anche per la ricerca di HP, Vorrei sapere come interpretare la diagnosi.

Vi ringrazio anticipatamente per la risposta."

risposta

"Gent. Davide, il referto della gastroscopia che ha eseguito descrive un´irregolarità del pavimento del suo stomaco. Il significato istologico non si può presumere. Una condizione infiammatoria (ad esempio anche eventualmente per effetto dell´Helicobacter Pylori) può essere già motivo per creare un disordine nella compagine cellulare dello stomaco. L´importante è che segnalando questa situazione lo scrupoloso endoscopista non si sia limitato a constatarne la presenta, ma abbia provveduto a prelevarne piccoli frammenti da analizzare. Il Comitato Scientifico."

5 aprile 2005 - Tiz64 sesso F, anni 41 "Prevenzione e famigliarità"

"Gentili Signori,

a mio papa’ che ha 59 anni e’ stato diagnosticato un’adenok gastrico poco differenziato , io ho 41 anni e nella mia famiglia si sono presentati vari casi di tumori (la zia di mio papa’ tumore allo sterno,la nonna tumore al colon, la sorella tumore al seno) .Visto tutti questi casi che tipo di visite di prevenzione devo fare?

Grazie mille"

risposta

"Gentile signora Tiz64,

in primo luogo le consiglierei una consulenza genetica, che possa correttamente prendere in considerazione tutto il suo albero genealogico dal punto di vista neoplastico, in modo da decidere se e' opportuna un'indagine genetica per vedere se Lei fosse portatrice di geni predisponenti la formazione di neoplasie.

In assenza di differenti consigli da parte del genetista (nel senso di controlli preventivi piu' specifici e/o frequenti) le si puo' consigliare : - una coloscopia totale (data la presenza di un consanguineo con carcinoma colo-rettale) subito, da ripetersi ogni 5 anni, se negativa - mammografia e citologico vaginale periodici (vedi le sezioni specifiche sul sito dell'Associazione)"

4 aprile 2005 - sesso M, anni 63 "Esito esame istologico"

"Se e' possibile vorrei sapere qualcosa su tale diagnosi: frammenti bottoniformi di mucosa gastrica antrale con discreta infiltrazione flogistica linfoplasmacellulare ed eosinofila. Grazie anticipatamente"

risposta

"Gent. Sig., il significato dell´istologico a sua disposizione sta semplicemente ad indicare che lo strato di cellule che riveste parte dello stomaco è di tipo infiammatorio. Il Comitato Scientifico."

3 aprile 2005 - ste72 "Adenocarcinoma del grosso intestino"

"A mio zio nato nel 1949, l'esame istologico ha evidenziato: adenocarcinoma moderatamente differenziato, ulcerato, del grosso intestino. 

La neoplasia infiltra estesamente la tonaca muscolare propria e giunge a ridosso del tessuto fibro adiposo pericolico senza tuttavia infiltrarlo. Matastasi di adenocarcinoma in 1 linfonodo su 3 repertati del mesocolon ascendente ed in 1 linfonodo su 2 isolati del tessuto adiposo perineoplastico PTNMN: pT2; N1:Mx 

Dopo l'intervento chirurgico sta facendo terapia citotossica con Oxoliplatino 120 mg; S. Fluoronocile 600mg LV 180 mg . 

Mi potete spiegare i rischi, la mortalità, e se la terapia è corretta. Vi ringrazio sentitamente"

risposta

"La chemioterapia e' indicata e lo schema attuato (FOLFOX) e' quello considerato il piu' efficace, anche se questa valutazione di maggiore efficacia rispetto alla terapia "standard" con Fluoro-folati sulla base di un unico studio randomizzato, per quanto ampio e ben condotto.

In base allo stadio che mia ha descritto (manca pero' il dato, importante per la prognosi, del grado di differenziazione, cosiddetto Grading o, nei referti, G1, G2, G3 oppure G4), le probabilita' di sopravvivenza a 5 anni dall'intervento senza segni di metastasi o recidive locali in atto, che in pratica significa quasi certezza di guarigione, sarebbero fra il 74% e il 80%, con chemioterapia FOLFOX

Queste percentuali sono ricavate dal data-base della Mayo Clinic, U.S.A. e presuppongono un trattamento ottimale sia chirurgico che chemioterapico."

MARZO 2005

31 marzo 2005 - Odry, sesso F, anni 35 " Liposarcoma"

 "Buonasera. Ho trovato il vs sito navigando su internet. Vi sarei molto grata se  poteste aiutarmi in una ricerca che mi sta molto a cuore.  Ho scoperto che mia mamma ha un liposarcoma di notevoli dimensioni (11 cm > per 9 cm) nella zona peritoneale. Il risultato della biopsia non e' ancora  noto per cui non conosciamo il grado di aggressivita', ma la disperazione  mia e di altre 4 sorelle e' esponenziale. Il medico dell'ospedale di  Vicenza ci ha informato che non si puo' intervenire chirurgicamente  perche' e' un tumore "attaccato" ad organi vitali  Vorrei sapere quali sono i centri specializzati in Italia o all'estero per  cercare di far tutto cio' che umanamente e' possibile. So che a Padova (  vicino a dove viviamo) ce n'e' uno ma vorrei capire se ce ne sono altri o  se questo e' il migliore. Mia madre ha 65 anni. Come da vs richiesta ecco le informazioni che  chiedete per la risposta. 

Cordiali saluti."

risposta

"Per un problema informatico leggo purtroppo solo ora la sua richiesta che avrebbe avuto bisogno di una sollecita risposta e credo quindi che le scelte relative alla situazione clinica della mamma siano già state affrontate. Sono comunque disponibile ad eventuali altre comunicazioni da parte sua e porgo nel frattempo le mie sincere scuse per il disguido. Il Comitato Scientifico"

31 marzo 2005 - Francesco M, anni 23, sesso M Varicocele"

"Vorrei sapere se al posto dell'intervento per il varicocele non ci sono  cure a base  di pastiglie per far defluire meglio il sangue , perchè mi pare di aver sentito della loro esistenza...

Ho notato di avere il testicolo sx un pò abbassato, ma con gli esami ho  notato che si sta formando, ma non ho dolori l'unica cosa ho un mal di  rene sx e gamba sx molto fort(alcuni giorni non sempre) e poi con i rapporti  con  mia moglie non ho problemi e non mi fa male neanche quando sono in  piedi... 

 Per questo chiedo se c'è bisogno per forza dell'operazione chirurgica.  Per l'esame dello sperma sono fertile, se bisogna operarsi quanto si può aspettare perchè adesso non posso permettermi assenze nel lavoro!!!!!!!!! Se aspetto dei mesi ci possono essere delle complicazioni gravi???? Grazie per l'attenzione e per le risposte... Cordiali saluti"

risposta

"Gentile Signore,  il varicocele è una situazione di dilatazione delle vene spermatiche del  testicolo con possibile reflusso di sangue venoso. Normalmente le  indicazioni all'intervento sono dettate da dolore-senso di peso evocato  dal varicocele stesso o da alterazioni del liquido seminale che si  attribuiscono  a tale patologia. 

Di norma l'Urologo decide di consigliare l'intervento  quando sussiste almeno una di queste due situazioni (dolore o alterazioni  del liquido seminale). Normalmente il Paziente viene valutato con esame  del  liquido seminale + ecografia radiologica addome completo e scrotale +  ecocolordoppler funicolare. Una parte della Sua lettera è per me molto  confusa (dolore e rapporti: può spiegarsi meglio?). Il Suo Urologo di  fiducia saprà consigliarLe l'intervento se utile e spiegarLe i possibili  rischi legati all'intervento. Attendere alcuni mesi se consigliato  l'intervento di solito non pregiudica il risultato, ma questo e meglio  discuterlo di persona con chi Le ha proposto l'intervento. Purtroppo non  esistono cure mediche per tale patologia perchè il problema non è legato  ad  un sangue "viscido", ma bensì ad un alterato meccanismo di deflusso nelle  vene (molteplici sono le ipotesi come difetti anatomici, difetti delle  valvoline delle vene, etc..) Resto a disposizione.  Cordialità"

30 marzo 2005 - Papi, Pesaro "Carcinoma lingua"

"Mio marito di 53 anni e' stato operato un anno fa per un carcinoma squamocellulare moderatamente differenziato al margine laterale destro  della lingua con asportazione dei linfonodi (glossectomia parziale destra  e svuotamento laterocervicale funzionale omolaterale).  Dall'esame istologico e' risultato che tutti i linfonodi esaminati sono  liberi da neoplasia e che i  margini (profondo-anteriore-superiore-inferiore) della neoformazione  asportata non evidenziano neoplasie. 

 Il professore che ha operato mio marito ci ha detto che non era necessaria  la radioterapia e che non sarebbe stato necessario nessun altro controllo.  Possiamo veramente essere tranquilli o e' piu' prudente, ad un anno di  distanza, effettuare dei controlli? In questo secondo caso quali sono i  controlli da fare per essere sicuri che non ci siano metastasi in altre  parti del corpo? Potrebbero esserci dei linfonodi che non si e' riusciti  ad asportare e quindi ad analizzare?  Potete rispondermi anche al mio indirizzo e-mail. 

 Grazie della vostra cortesia e della vostra disponibilita' che per chi  vive situazini di ansia e preoccupazione come noi, sono molto importanti.  Cordiali saluti e buon lavoro. "

risposta

"Confermo che la situazione descritta è favorevole ed ha buona prognosi ,  l'intervento è stato corretto e giustamente non è stata eseguita la  radioterapia , non sono affatto d'accordo che non siano necessari  controlli  e dubito che i Colleghi che si sono così ben comportati per la cura  abbiano  potuto affermare questo (probabilmente c'è stato un malinteso).  In realtà sono necessari controlli che inizialmente sono più di uno  all'anno poi i tempi tra una visita e l'altra si allungano ma non devono  mai cessare completamente per tutta la vita . Il controllo consiste in una  accurata visita del cavo orale e del collo e nella richiesta di esami se  necessario.  cordiali saluti "

29 marzo 2005 - Assunta, sesso F, anni 76 "Melena"

"E’ stata fatta la gastroscopia a mia madre anni 76, che 3 mesi fa’ aveva avuto un episodio di melena per 4 giorni. Il suo medico ha sospeso immediatamente il SINTROM, mi pare si chiami così, pastiglia che prendeva da 5 anni per diluire il sangue.

ESITO DELL’ESAME: Transito regolare. Esofago integro.Cavità gastrica ben distesa,rivestita da mucosa iperemia, edematosa al corpo con isolate soffusioni petecchiali, senza lesioni focali (biopsia antro-corpale). Piloro e bulbo integri. Null’altro.

Vorrei solo sapere se possiamo mettere il cuore in pace, insomma che non è nulla di grave, grazie."

risposta

"Gent.ma Sig.ra Assunta, intanto sarebbe opportuno verificare che l´episodio non si sia ripetuto, che la paziente nel frattempo non si sia anemizzata e successivamente verificare (con la storia clinica, un esplorazione rettale ed eventualmente con la colonscopia) che la melena non sia stata causata da un problema intestinale. Il Comitato Scientifico."

26 marzo 2005 - Marilinda, anni 65, sesso F, Vigevano "Tamoxifene e maculopatia"

"Egr. Dott. ho appena scritto per un quesito, ma ora me ne è venuto in mente un altro: vorrei sapere se il tamoxifene può danneggiare ulteriormente la retina in pazienti affetti da maculopatia degenerativa. Nel caso affermativo è possibile sostituire il tamoxifene con altro farmaco con la stessa efficacia oncologica ma senzi effetti collaterali per la retina?

Grazie"

risposta

"Sono descritti, casi rari di possibile danno oculare... generalmente non interessa la retina. Precauzionalmente sostituirei il Tamoxifene con altre molecole ad esempio il Letrozolo.

Cordiali saluti."

24 marzo 2005 - Elena "TC polmoni "

"Vorrei sapere cosa significa linfonodo calcifico del diametro di 1 cm circa nella loggia del Barety. e per mia nonna che ha 83 anni. Grazie!"

risposta

"Per un disguido elettronico leggo solo ora la sua richiesta e mi scuso per il ritardo con cui la rassicuro circa una situazione che non dovrebbe causare alcun problema essendo i linfonodi calcifici dovuti il più delle volte a vecchie infezioni con poche probabilità che possano evolvere verso patologie più gravi. Se dovessero insorgere altri problemi sono comunque disponibile ad approfondimenti della situazione clinica della nonna."

23 marzo 2005 - Maga, sesso M, anni 50 "Colite?"

"Sono un uomo di 50 anni. da 3 anni soffro di problemi colitici, ho fatto 2 colonscopie che hanno escluso seri tumori. Il gastroenterologo da cui sono in cura , pensa ad un colon irritabile però, negli anni le crisi diarroiche sono peggiorate di intensità,(aumento dei dolori prima della scarica) e di frequenza tanto da condizionarmi pesantemente la vita quotidiana. Spesso le crisi vengono scatenate da un giro in bicicletta.....assurdo. Vi chiedo, dato che le feci sono sempre schiumose giallastre, acide e ricche di muco che lasciano il colon con molti bruciori , è giustificabile il tutto da una situazione dismicrobica e quali esami potete consigliarmi per approfondire eventuele IBD? grazie anticipatamente."

risposta

"Gent. Maga, nel sospetto di un IBD sarebbe opportuno in sede di colonscopia effettuare biopsie per valutare l´effettivo stato infiammatorio della mucosa intestinale (il tipo ed il grado di flogosi) e poter quindi intraprendere un´adeguata terapia. 

Il Comitato Scientifico."

21  marzo 2005 - M.M., sesso F, anni 84 "Riferimento quesito del gennaio 2005, rif.to "Pseudomixoma peritonei"

"Ringrazio per la gentile risposta e mi permetto di aggiornare, data la disponibilità offertami, con la successiva situazione, chiedendo un'ulteriore valutazione sulla base dei seguenti eventi : 

Si è verificato, il 7 marzo 2005, un episodio di probabile subocclusione (dolori addominali, vomito giallo, blocco delle feci e dell'aria) risoltosi in giorni 2 con applicazione di un sondino rettale, un clistere ed alcune flebo per ripristinare gli elettroliti risultati in parte alterati. Proprio a tale alterazione ( sodio sotto la norma), più che alla malattia vera e propria, sarebbe stato attribuito questo episodio considerato "ileo paralitico". Evidenzio che la peggiore crisi di dolore addominale si è scatenata dopo la ingestione di gelato. I valori dei marcatori, ( nella mia precedente lettera manifestavo preoccupazione per la progressione del CEA nel Dicembre 2004 da 7.50 a 9,60) sono ancora saliti nel mese di Gennaio dapprima a 11 e poi a 12,00 per poi progressivamente scendere, nel mese di Febbraio 2005, a 11, 10 sino ad arrivare, all'inizio di Marzo 2005, a 8. Gli altri marcatori 19.9 e 125 sono sempre rimasti abbondantemente nella norma. Nel corso del breve ricovero post episodio subocclusivo è stata effettuata una TAC con contrasto con il seguente esito : " Rispetto al precedente esame TAC del marzo 2004 ( effettuato dal medesimo medico) si osserva sostanziale stabilità dell'impegno peritoneale. Infatti è invariata la quota di tessuto solido evidenziata prevalentemente a livello del fianco di sinistra e non si osserva impegno degli organi parenchimatosi. Si evidenzia unicamente modesto incremento della falda ascitica inter-epatodiaframmatica. La funzione renale è conservata e le vie escretrici non sono dilatate. Non si apprezzano adenopatie". Questo esame è stato valutato positivamente, ed è risultato sovrapponibile, come refertazione, ad una ecografia effettuata il giorno precedente. Ricordo che mia madre stava prendendo 1 cp. di Endoxan a giorni alterni + 1 cp. di metotrexate due giorni alla settimana, terapia iniziata il 01.01.2005, sospesa il 7 marzo, e che adesso intenderemmo riprendere, integrandola con ulteriore terapia finalizzata a normalizzare gli elettroliti. Ringrazio ancora molto e porgo cordiali saluti."

risposta

"Mi sembra che rimangano valide le informazioni date con la precedente risposta. Attenzione ai quadri di occlusione intestinale, con una valutazione in tal caso della possibilità di una revisione chirurgica.

Nel frattempo se non compaiono particolari tossicità è utile proseguire con la chemioterapia.

Mi scuso per il ritardo della risposta dovuto a problemi tecnico-organizzativi.

IL Comitato Scientifico"

21 marzo 2005 - Ago... "diagnosi"

"Vorrei sapere con maggiore chiarezza tale diagnosi: stomaco:presenza di rilievo mucoso con ombelicatura centrale in sede prepilorica sulla piccola curva delle dimensioni di circa 1 cm"

risposta

"Quanto riportato non e' una diagnosi. E' solo un reperto macroscopico, verosimilmente in corso di endoscopia. Di sicuro saranno state fatte biopsie multiple, che permetteranno una diagnosi. Se invece si trattasse di un reperto radiografico, e' necessaria una esofago-gastro-duodenoscopia, con carattere di relativa urgenza."

20 marzo 2005 - Gianluca " Amianto a scuola"

"Gentile dottore sono preoccupato perchè ho tenuto in mano un esemplare di amianto verdino presente nella collezione di minerali della scuola. Ci tengo particolarmente ad essere informato sul suo parere in merito. Il livello di pericolosità al quale sono stato esposto è elevato?. 

PS non si può dire che io abbia "disturbato" l'esemplare, L'ho solo toccato per saggiare la sua consistenza morbida. Crede che in quelle condizioni il rilascio di fibre risulti elevato? Penso si tratti di un'actinolite. La saluto cordialmente."

risposta

"Scusandoci molto per il ritardo ...

... non si preoccupi. L'esposizione all'amianto, per poter essere pericolosa, generalmente non è occasionale."

19 marzo 2005 - Valeria "Dolori alla spalla"

"Buon giorno,mio padre ha un problema ad una spalla ha fatto la TAC ed i medici dai risultati dicono che non è nulla di preoccupante e che sono risultati i polmoni induriti. Lui continua a sentire dolori fortissimi alla spalla e non essendo tranquillo si è rivolto anche ad uno specialista che vedendo la TAC gli ha parlato di "focolai".  

Gli ha consigliato di rivolgersi al vostro centro per fare degli accertamenti più approfonditi.Mio padre ha 53 anni ha fumato per circa 20/30 anni ed ha smesso solo un mese fa di fumare.Volevo chiedervi potrebbe essere cosi grave tanto da pensare ad un tumore? Lo so che non potreste darmi una risposta precisa non vedendo i risultati dell'esame ma vorrei sapere soltanto se è pericoloso anche perchè i medici del mio paese come dicevo prima hanno preso con leggerezza il suo problema. Grazie! "

risposta

"Per un problema informatico posso leggere solo oggi la sua richiesta e non so come è evoluta la situazione di suo padre perciò resto in attesa di ulteriori sue comunicazioni.

Per avere consigli su dove eventualmente rivolgersi può essere utile conoscere il luogo di residenza.

Mi scuso per il disguido."

11 marzo 2005 - Giucar "Risultato PET-CT )

"Ho eseguito un PET-CT in data 9-3-05.L'easme è stato effettuato a digiuno con tecnica PET-CT 60 minuti dopo somministrazione endovenosa di (18F) FDG.Sono state acquisite immagini del tracciante di vitalità tumorale dalla base cranica alle pelvi (Total body) per la durata di 30' circa. Quesito diagnostico:

Caratterizzazione metabolica di nodulo polmonare di ndd in paziente con linfoma non hodgkin a basso grado. Conclusioni: Lo studio PET indica reperti polmonari sinistro e linfonodali sotto diaframmatici con caratteristiche di malattia ad elevata attivita metabolica. Sono di sesso maschile , ho 69 anni. Vorrei sapere il significato delle conclusioni e la gravità delle stesse."

risposta

"La PET-TAC è un esame che permette di acquisire informazioni sia metabolitiche (la capacità delle cellule di proliferare, in sostanza della malignità), sia morfologiche (tac = tomografia assiale computerizzata). Da quanto riportato è molto verosimile che si tratti una forma di linfoma che ha interessato anche stazioni linfonodali sottodiaframmatiche. Indispensabile consulenza ematologica.

Cordiali saluti."

7 marzo 2005 - Mara, sesso F, anni 54 "Adenocarcinoma del sigma"

"Sono stata operata da poco meno di due mesi di adenocarcinoma del sigma con resezione dello stesso. Poichè ho problemi ad evacuare senza l'uso di lassativi posso effettuare un clisma opaco a doppio contrasto onde tranquillizzarmi sulla funzionalità intestinale o è troppo presto per effettuare tale indagine? grazie"

risposta

"Gent.ma Sig.ra Mara, è normale che dopo un intervento chirurgico di resezione intestinale, che modifica l´assetto anatomico, possano verificarsi per qualche tempo degli squilibri sulla regolarità intestinale. Provi a regolarizzare l´alvo bevendo molta acqua ed assumendo alimenti ricchi di fibre. Può anche aiutarsi con alcuni prodotti da banco a base di psyllio che richiamano acqua rendendo le feci più soffici. E non dimentichi anche un po´ di moto che agevola il transito intestinale.

 Il Comitato Scientifico."

6 marzo 2005 - Andrea "Eteroplasia nodulare"

"Salve volevo sapere cortesemente l'eteroplasia nodulare è un tumore? Aspetto gentilmente una vostra risposta grazie."

risposta

"Le scarse notizie fornite consentono di confermare che "eteroplasia nodulare" debba essere considerato un tumore. Come è noto i tumori possono essere distinti in benigni e maligni. Le caratteristiche morfologiche, la rapità d'insorgenza, le condizioni cliniche e, non ultime, il tipo di cellule che costituiscono il tumore, ne condizionano la "malignità" e le possibilità terapeutiche.

Cordiali saluti."

4 marzo 2005 - Ernesto "Ipertermia e trattamento tumore della vescica"

"Spett.le Associazione

Sono nuovamente ad approfittare della Vostra estrema disponibilità per avere un parere circa la nuova tecnica (chiaramente letto su Internet) che  associa l'ipertermia, la terapia col calore, alla somministrazione di  farmaci chemioterapici che si è dimostrata efficace nel trattamento del  tumore della vescica - Brevemente Vi ricordo il mio iter :  In data 12/10/2004 sono stato sottoposto ad intervento di TURB per una  "Neoplasia superficiale di alto grado della vescica" e dall'esame  istologico è risultato : "Reperto di carcinoma uroteliale papillare di  alto grado (G3) della vescica con focolai di infiltrazione della lamina  propria nei frammenti inviati . UICC ,2002 - T1" per cui mi è stato  prescritto un ciclo di instillazioni endovescicali con immuno-BCG .-  In data 17/12/2004 sono stato nuovamente sottoposto ad intervento di TURB  e l'esame istologico ha confermato la diagnosi precedente prescrivendomi  il ciclo d'instillazioni .-  Ho , pure , iniziato il ciclo d'instillazioni e ne ho fatto già 5 su 6  settimanali .- Cosa ne pensaTe di questa tecnica e , principalmente , pensaTe che sia  risolutiva nel mio caso .-  Grazie per l'attenzione che , certamente , prestereTe nuovamente alla > presente e colgo l'occasione per distintamente salutarVi .-   Grazie."

risposta

"Gentile Signore, ritengo utile discutere la situazione clinica al termine delle instillazioni con BCG e in base al risultato dell'endoscopia con mappaggio vescicale il Suo urologo di fiducia saprà consigliare la terapia, se necessaria, più idonea. La terapia che descrive è da ritenere al momento sperimentale, mancano risultati a lungo termine, ed ogni terapia trova situazioni particolari d'impiego che vanno sempre valutate con attenzione. Resto a Sua disposizione"

2 marzo 2005 - Noemi, sesso F, anni 26 "Polipo al colon"

"BUONASERA , DOPO AVER LETTO VARIE DOMANDE E RISPOSTE , HO ANCORA MOLTI DUBBI IN MERITO A COSA SIA VERAMENTE UN POLIPO .A MIO PADRE E' STATO RISCONTRATO UN POLIPO AL COLON , PER IL QUALE DEVE ESSERE OPERATO URGENTEMENTE .NESSUNO DI NOI FAMIGLIARI HA PARLATO CON UN MEDICO O CHIRURGO . HO PAURA PERCHE ' PENSO CHE POSSA TRATTARSI DI UNA COSA GRAVE . SI TRATTA DI UN TUMORE CHE POTREBBE ESSERE MALIGNO O BENIGN ? AVREI CERCATO DELLE CLINICHE SPECIALIZZATE , MA LUI HA DECISO DI ANDARE IN UN CERTO OSPEDALE DI BOLLATE IN PROVINCIA DI MILANO .COSA MI CONSIGLIATE ?"

risposta

"Gent.ma Noemi, il polipo è una modificazione cellulare, cioè una protrusione circoscritta sulla superficie della parete intestinale. Ce ne sono di diversi tipi (sessili o peduncolati), dal diverso grado di modificazione ("displasia"), di diametri differenti. Anche la posizione può cambiare (al retto, sull´ascendente finanche al cieco). Ci sono tante variabili che non è possibile, in base ai dati lasciati, dare un giudizio obbiettivo. Ad esempio un polipo può essere assolutamente benigno ma così grosso da rendere difficoltoso il transito delle feci (da qui l´urgenza di asportarlo al più presto), altri possono essere di minori ma più maligni. È importante che parliate con il chirurgo che intende operare il papà. Parlarne (e fare tutte le domande che vi vengono in mente anche quelle che all´apparenza a voi sembrano banali e che quasi sempre non lo sono mai) aiuta i familiari ed il paziente a comprendere meglio ciò che sta accadendo. Per quanto riguarda poi la scelta dell´ospedale informatevi se è una struttura che esegue interventi chirurgici di coloproctologia. 

Il Comitato Scientifico."

FEBBRAIO 2005

27 febbraio 2005 Giugiu, anni 50, sesso M "Gastrite cronica"

"Da un esame di gastroscopia mi è stato diagnosticato : mucosa gastrica di tipo antrale con gastrite cronica atrofica. grado moderato. focale attivita di grado moderato. componente follicolare. metaplasia intestinale multifocale. ricerca micro-organismi tipo helicobacter p.+++. gradirei una risposta al mio indirizzo di posta ."

risposta

"Gent. Giugiu, la sua è un´infiammazione cronica della mucosa gastrica piuttosto frequente (specie dopo i 50 anni) che si accompagna sovente a quadri di metaplasia intestinale in cui le cellule parietali e principali sono sostituite con cellule epiteliali di tipo intestinale. La presenza di un batterio come l´Helicobacter Pylori associata alla gastrite possono nel tempo causare lo sviluppo graduale di atrofia della mucosa dello stomaco. È importante iniziare la terapia volta ad eradicare il batterio corresponsabile dello stato infiammatorio della mucosa del suo stomaco. I protocolli terapeutici sono diversi. Il suo medico di famiglia o il gastroenterologo di fiducia sapranno indicarle quelli con la miglior compliance per lei. A distanza di tempo dal termine della cura dovrà poi sottoporsi ad un controllo che verifichi l´effettiva eradicazione dell´HP con l´Urea Breath Test o test del respiro. Il Comitato Scientifico."

27 febbraio 2005 - Mizar1 "Adenocarcinoma intestino retto"

"Salve a mio padre 59 anni e' stato diagnosticato il 7 dicembre 2004 tramite colonscopia eseguita in seguito a sanguinamento del retto un adenocarcinoma colloide al retto

la tac effettuata non presenta niente nè al fegato nè ai polmoni

i valori del sangue sono nella norma

a gennaio ha iniziato 5 settimane di terapia (la prima chemio e radio poi tre di radio e l'ultima di chemio e radio) la terapia e' stata ben sopportata e solo alla fine e' stata un po' ridotta a causa di una lieve diminuzione delle piastrine.

adesso ha finito il ciclo da 2 settimane prende delle fiale per il dolore e ha problemi ad andare d'intestino siamo in attesa di parlare con il chirurgo per effettuare l'intervento.

l'oncologo ci ha detto inoltre che per effettuare un controllo tramite una nuova tac dobbiamo aspettare almeno 4 settimane come mai questa attesa? il tumore si riduce con il tempo a seguito della terapia?

mio padre si sta curando presso il reparto di oncologia dell'Ospedale di Careggi di Firenze

resto in attesa di consigli e informazioni grazie"

risposta

"Mi scuso per il ritardo, ma la strategia terapeutica (anche per quello che riguarda i tempi) era perfetta, il centro sicuramente qualificato, e non vi era nulla da aggiungere.

Attualmente Suo padre sara' stato operato, mi auguro radicalmente. Potrebbero avergli prescritto, in base all'esito dell'esame istologico del pezzo operatorio, ulteriore chemioterapia. Bisogna tenere duro e completare tutte le cure.

Un unico consiglio. Potendo il carcinoma del retto presentare un carattere familiare e' indispensabile che tutti i consanguinei di primo grado di Suo padre (genitori, fratelli, sorelle e figli) si sottopongano a coloscopie totali periodiche di controllo, iniziando subito, quelli che hanno piu' di 40 anni, o al compimento dei 40 anni, quelli piu' giovani."

26 febbraio 2005 - Cinderella 66 Pavia "Occlusione intestinale con carcinosi peritoneale"

"A mio papa' 69anni è stata fatta le seguente diagnosi dopo intervento del 13/02/05.Occlusione intestinale da neoplasia stenosante del cieco con carcinosi peritoneale diffusa.

Sottoposto alla seguente terapia: Emicolectomia destra. 

Esami chimici: Normali eccetto: GOT 67 GPT105 SID13 ECG: R.SIN BLOCCO BRANCA DX.E.A.S. Accertamenti Radiologici: RX TORACE: OBLITERAZIONE SENO COSTO FRENICO DX DA PROBABILE VERSAMENTO PLEURICO. RX ADDOME: LIVELLI I-A. E SOVRADISTENSIONE GASSOSA. 

ESAME ISTOLOGICO: ADENOca DEL CIECO: G3 pT4, N2, Mx, L1, V2 

Cosa significa tutto ciò e quale terapia sarebbe consigliata? 

Ringrazio anticipatamente per la Vs Attenzione e porgo distinti saluti"

risposta

"Gent.ma Cinderella, il caso del papà è particolarmente complesso. La severità del quadro istologico orienterebbe verso un approccio chemioterapico ma è fondamentale prima valutare le condizioni cliniche generali del paziente per poter eventualmente decidere tempi, modi e dosi dei farmaci da utilizzare (ad esempio le cardiopatie potrebbero essere un ostacolo alla somministrazione di determinati farmaci cardiotossici). 

Si affidi ad un oncologo di fiducia che saprà senz'altro consigliarvi il programma terapeutico più idoneo al vostro caso. 

Il Comitato Scientifico."

25 febbraio 2005 - Roberta 53 "TUMORE ALLA TIROIDE CON METASTASI POLMONARE"

"Buongiorno! volevo avere dei chiarimenti sul tumore alla tiroide con metastasi polmonare. Mio marito di anni 53 nel maggio 2004 è stato operato alla tiroide. Dopo vari accertamenti si è scoperto che si trattava di tumore follicolare scarsamente differenziato.

 In primo luogo ha effettuato una terapia radiometabolica e dalla scintigrafia si è scoperto che era subentrata una metastasi polmonare. Non è molto estesa, però anche dopo la 2° terapia è ancora li. La domanda è questa. Avendo fatto una PET dalla quale non è risultato nulla, vuol dire che la metastasi è superficiale, che non è invasiva e quindi non ci sono pericoli di vita?. Grazie per la risposta."

risposta

"Mi scuso per il ritardo con cui rispondo, dovuto a motivi tecnici che mi hanno consentito di leggere solo oggi la sua richiesta.

La metastasi unica polmonare, a maggior ragione se negativa alla PET, non è una situazione clinica di estrema gravità, anche se deve essere monitorata con attenzione e qualora evolvesse e restasse l'unica sede di malattia dovrebbe essere sottoposta alla valutazione di un chirurgo toraco-polmonare per una eventuale sua asportazione.

Consiglio perciò di ripetere periodicamente una TAC o se possibile una PET-TAC e di decidere gli eventuali trattamenti in base al risultato di tale esame.

Disponibile per eventuali approfondimenti.

Il Comitato Scientifico"

25 febbraio 2005 - Manola "LNH lamellare"

"Buona sera vorrei x favore, dei chiarimenti,visto che cerco e domando ma non ho alcune risposte concrete o per lo meno più precise.Il 14 di dicembre abbiamo scoperto,che mio padre è affetto di un tumore,che gli ha colpito tutti i linfonodi,a partire da quelli del collo a quelli inguinali.

Mio padre ha 51 anni. Hanno fatto la biopsia,e la risposta è stata: LNH Mantellare Stadio terzo. Mio padre ha iniziato la chemioterapia,ha fatto il secondo ciclo lunedi, ci hanno detto che dobbiamo aspettare almeno il terzo ciclo, per poi rifare gli esami,tac,per vedere se la chemioterapia sta reagendo. Io ho fatto varie ricerche, tramite internet,leggendo di quà e di là, però mi sembra d'aver capito che , questo tipo di tumore, non risponde alla chemioterapia. Io vi volevo chiedere,molto umjlmente, se per favore mi potete dare delle spiegazioni più concrete,e se per favore, mi fate capire con parole un pò più semplici, che cos'è questo LNH Mantellare .Vi ringrazio molto, cordiali saluti"

risposta

"Per motivi tecnici non posso che rispondere oggi, purtroppo con un grande ritardo, di cui mi scuso. Il linfoma mantellare è uno dei vari tipi istologici con cui si può presentare la malattia. La cura chemioterapica è corretta anche se naturalmente ne va verificata l'efficacia con una ristadiazione della malattia che valuti l'avvenuta regressione delle linfoadenopatie. E' consigliabile essere seguiti presso centri che abbiano esperienza nel trattamento di questa patologia (ematologia, oncologia medica) Il Comitato Scientifico"

23 febbraio 2005 - Monica 64 " TUMORE AL FEGATO"

"Gentile Dottore, le descrivo brevemente il problema di mio padre, anni 68 apparentemente sano come un pesce.

Ospedale di Parma:

29/06/04 TC spirale senza e con MDC. A livello del VIII segmento epatico sfumata e mal delineabile area di ipercaptazione arteriosa. Altra formazione nodulare di ipercaptazione di circa 1 cm al v segmento. Tali lesioni non presentano significativo comportamento in fase portale.

Segni di epatopatia fibrosteatosica.

27/08/04 ESAME ISTOPATOLOGICO- AGOBIOPSIA. Colangiocarcinoma intraepatico in cirrosi epatica mono e pluriacinare. TERMOABLAZIONE mediante radiofrequenza a livello del V segmento.

24/11/04 TAC no segni di vascolarizzazione a livello della lesione del V segmento epatico, la lesione a carico del VIII segmento presenta ampia area vascolarizzata alla periferia della zona avascolare trattata.

i medici ci dicono che è tutto sotto controllo, tornare i primi giorni del 2005, non parlano di intervento chirurgico nè consigliano visite oncologiche. Siamo molto tranquilli.

gennaio 2005 mio padre comincia a stare non molto bene, stanchezza lievi dolori di pancia, sollecitiamo i medici, il 28/01/05 ecografia: cirrosi epatica HCV correlata lesioni focali di ccc epatiche una delle quali sottoposta a termoablazione mediante radiofrequenza. LESIONI EPATICHE MULTIPLE. ENHANCEMENT in fase arteriosa a livello di numerose lesioni occupanti spazi di vario diametro, la maggiore di circa 2 cm, lesioni ISOVASCOLARI in fase portale e venosa. Ci dicono che la situazione è precipitata, non c'è più nulla da fare.

Andiamo all'Istituto tumori di Milano, ci dicono che non vogliono nemmeno visitarlo e che bisognava operare a giugno del 2004

Al reparto oncologico di Reggio Emilia tentano con la chemioterapia, il 21/02/05 aspirano 5 litri di liquido dalla pancia, sospesa la chemio, mio padre si sente leggero e dice di stare meglio

Cosa ci dobbiamo aspettare? quanto dolore?"

risposta

"Per un problema informatico posso leggere solo ora la grave situazione in cui è venuto a trovarsi suo padre e di cui chiedeva chiarimenti.

Temo che purtroppo le condizioni cliniche siano drammaticamente peggiorate e non posso far altro che mettermi a disposizione per eventuali altre sue comunicazioni, chiedendole sinceramente scusa per il disguido.

Il Comitato Scientifico"

23 febbraio 2005 - Laura "Informazioni su l'immunoterapia"

"Volevo delle informazioni su l'immunoterapia.mia zia settantenne è stata operata il 9 di febbraio ed ha subito una Nefrectomia radicale sinistra ,il medico che l'ha operata ha detto di aver tolto tutto e che non c'erano presenze di lesioni ulteriori e neanche l'infonodi e l'oncologo ha detto che al momento non ci sono tracce della malattia .era un carcinoma a cellule renali istotipo a cellule chiare di 6 cm di diametro grado 4 di Furhman.come cure data l'età ha proposto dei controlli periodici, però ha parlato anche dell'immunoterapia,io volevo sapere di cosa si tratta come viene effettuata e quali sono gli effetti collaterali .fatemi sapere grazie!!"

risposta

"Mi scuso per il ritardo ma per disguidi informatici leggo solo ora la sua richiesta.

Dopo un intervento chirurgico radicale come quello da lei descritto non vi sono ancora dimostrazioni che le te immunoterapie possano ritardare l'eventuale ripresa della malattia.

Nella malattia avanzata sono invece state provate terapie con interleuchine e/o interferoni con qualche sporadico buon risultato.

Sono in corso e sembrano promettenti, ma al momento eseguibili solo in alcuni centri in studi clinici sperimentali, vaccinazioni con cellule provenienti dal tumore e opportunamente trattate.

Una valutazione rischi benefici deve essere effettuata sul singolo caso clinico. Forse nel caso in questione non è sbsgliata la scelta di effettuare solo uno stretto controllo con visite e esami periodici senza indicazioni di trattamento.

Il Comitato Scientifico"

21 febbraio 2005 Pacifico sesso M anni 82 "Escrescenze interne alla vescica"

"Spett. associazione, sono un adulto maschio di anni 82, per puro caso nel corso di una ecografia effettuata per altri scopi, mi sono state evidenziate delle escrescenze interne alla vescica, le quali in seguito ad una cistoscopia sono state definite " LESIONI PAPILLARI A CELLE E COLONNE ". Premetto di non essere fumatore, di non essere mai stato a contatto con fattori inquinanti, di non avere mai avuto ematurie, nè fastidio alcuno che potesse far sospettare alcuna patologia. Senza richiedere nessun altro tipo di accertamento, mi viene consigliato di effettuare una TURB. 

Mi chiedo: -PRIMA DI DECIDERE IL TIPO DI INTERVENTO, NON SAREBBE PIU' PRUDENTE EFFETTUARE ALTRI ESAMI ( tac, RMN, CITOLOGIA DELLE URINE...) PER DEFINIRE MEGLIO LA GRAVITA' DELLA PATOLOGIA ? - SE SI TRATTASSE DI TUMORE INFILTRANTE, SAREBBE COMUNQUE OPPORTUNO EFFETTUARE UNA "TURB", OPPURE QUESTA, NON ESSENDO UN INTERVENTO RISOLUTIVO, RISCHIEREBBE DI PEGGIORARE LA SITUAZIONE, PERMETTENDO MAGARI LA PIU' RAPIDA DIFFUSIONE PER VIA EMATICA DELLE CELLULE NEOPLASTICHE RESECATE ?

Ci viene consigliato di effettuare l'intervento entro la settimana corrente, ci chiediamo perche' di tanta fretta senza effettuare ulteriori analisi. Gradirei una cortese risposta ai miei dubbi, se possibile. Anticipatamente ringrazio in attesa di una graditissima - sollecita risposta."

risposta

"Gent. Signore, il riscontro di lesioni vescicali implica la rimozione della malattia con intervento endoscopico di resezione (TURB) per avere un esame istologico e conoscere quindi le caratteristiche della malattia. Utile per l'intervento endoscopico è effettuare uno studio della via escretrice completa: urografia o TC con pose urografiche. La citologia urinaria può confermare la presenza di cellule neoplastiche, ma tale malattia, da quanto da Lei descritto, è già stata documentata con visione diretta (cistoscopia) ed io non sono a conoscenza della descrizione. Se la malattia, spero di no, fosse invasiva la TURB avrebbe carattere stadiante ed è necessaria per definire il successivo iter diagnostico-terapeutico. La TURB non crea diffusione di cellule tumorali per via ematica, le possibili metastasi viaggiano indipendentemente dalla TURB quando la malattia è molto aggressiva o avanzata. Sui tempi dell'intervento non saprei rispondere: ritengo utile chiedere delucidazioni all'Urologo Curante, forse tale programmazione è stata valutata in base al quadro cistoscopico effettuato. Cordialità"

19 febbraio 2005 Lelloboss sesso M anni 36  "Linfoma non Hodgkin dello stomaco"

"Buona sera, nel Giugno 2003 mio padre 60 anni è stato operato con gastrectomia totale + spenectomia. Il tumore era un Linfoma non Hodgkin CD20+,CD30-PanT-,Bcl2-. Il quadro morfologico mostra un infiltrazione diffusa della parete gastrica, a tutto spessore, fino alla sierosa, da parte di una popolazione linfoide,prevalentemente costituita da grandi cellule talora con nucleo irregolare. Milza indenne a neoplasia. Dal frammento adiposo si isola un linfonodo indenne da neoplasia. Dopo l'intervento Tac total body negativa,B.O.M. negativa LDH nella norma e beta2microglobuline nella norma. Vorrei sapere perchè non è stata fatta come vedo dall'esame istologico una linfectomia più radicale? Ad un anno è otto mesi ,incrociando sempre le dita, a tutti i controlli non è mai risultato niente. E' uno stadio E1?Che prognosi ha?I linfonodi non sono stati tolti per una valutazione ottimistica/pessimistica del chirurgo? I linfonodi quando hanno una metastasi che comportamento hanno si gonfiano? Grazie"

risposta

"Il trattamento chirurgico e' stato corretto. Il linfoma, in particolare quello NON-Hodgkin, e' una malattia sistemica (interessa cioe' tutto l'organismo). Anche se talora, nei linfomi gastrointestinali colti precocemente, la semplice asportazione chirurgica puo' essere definitiva, di norma il trattamento e' chemioterapico con l'aggiunta eventuale di radioterapia. Pertanto lo scopo della chirurgia e' fondamentalmente di fare una diagnosi e alleviare i sintomi, se vi sono. Quando si ha una diagnosi sicura, fatta ad esempio con una gastroscopia, e non vi sono sintomi a livello dello stomaco puo' essere preso in considerazione di non effettuare l'intervento. A maggior ragione non vi e' una indicazione ad eseguire linfoadenectomie.

Sono casi in cui e' necessaria una buona collaborazione fra chirurgo e oncologo (o ematologo). Dico di piu' (io sono chirurgo) in questi casi il chirurgo deve fare il "manovale" cioe' obbedire ed eseguire ne' piu' ne' meno quello che l'oncologo gli ordina di fare.

Cordiali saluti"

18 febbraio 2005 Sara "Nevo melanocitico composto lentigginoso"

"Mi è stato diagnosticato un nevo melanocitico composto lentigginoso, pare che oltre a quello che mi hanno tolto, ne abbia altri. Cosa vuol dire? Sono tumori? se sì, sono maligni? E' il caso di toglierli ambulatoriamente o devo rivolgermi ad un ospedale. Grazie."

risposta

"I nevi sono lesioni benigne che presentano tuttavia, in base all'aspetto clinico, un differente, anche se globalmente molto basso, rischio di trasformazione tumorale Il nevo che le hanno asportato è benigno. Se ha tanti nevi, è utile effettuare visite periodiche di follow-up clinico o con ausili computerizzati (dermoscopia digitale). Non è necessario pertanto asportare tutti o molti nevi indistintamente. Se desidera prendere un appuntamento presso Ambulatorio di Lesioni Pigmentate della Clinica da me diretta: 011/633.58.78 (mercoledì pomeriggio) Cordiali saluti"

16 febbraio 2005 - Damiano "Tumore al colon"

"A mia madre di recente è stato diagnosticato un adenocarcinoma del colon-retto. E’ stata sottoposta a intervento chirurgico e la classificazione istologica del tumore è la seguente: adenocarcinoma infiltrante T4N1MX su 7 linfonodi analizzati sono presenti 2 metastasi, il peritoneo appare localmente perforato. Dopo l’intervento è stata sottoposta a 16 cicli di chemioterapia. Vorrei sapere se la situazione è già compromessa."

risposta

"La chemioterapia era indicata.

In base allo stadio che mia ha descritto (mancano pero' i dati, importanti per la prognosi, dell' eta' di sua madre, del grado di differenziazione del tumore, cosiddetto Grading o, nei referti, G1, G2, G3 oppure G4, del tipo di chemioterapia eseguita), le probabilita' di sopravvivenza a 5 anni dall'intervento senza segni di metastasi o recidive locali in atto, che in pratica significa quasi certezza di guarigione, sarebbero fra il 40% e il 60%, con chemioterapia.

Queste percentuali sono ricavate dal data-base della Mayo Clinic, U.S.A. e presuppongono un trattamento ottimale sia chirurgico che chemioterapico."

14 febbraio 2005 - A, sesso F, anni 24, Padova "Gastrite acuta"

"Buonasera, vorrei delle informazioni rispetto alla diagnosi dell' EGDS: "Stomaco: gastrite acuta eritematosa"e del relativo esame istologico:"Gastrite cronica antrale ad intensità moderata con metaplasia intestinale focale ed iperplasia foveolare. Lembi di mucosa gastrica corpo-fundica esenti da alterazioni di rilievo. Gastro-esofagite ad intensità moderata. H.P. negativo".

Da cosa può essere causata? E' grave? Seguendo cura farmacologica (limpirex 30 mg) guarirò completamente o si attenueranno solo i sintomi? Devo fare altri esami diagnostici e con che frequenza sottopormi a EGDS? Ringraziandovi, cordiali saluti."

risposta

"Gent.ma A., analizzando l´istologico che ci ha inviato si evince che ha un´infiammazione dello stomaco essenzialmente a livello dell´antro gastrico (una parte dello stomaco) e che pare non interessi il corpo e il fondo gastrico (le altre due parti in cui è suddiviso lo stomaco). La metaplasia intestinale è la trasformazione dell´epitelio gastrico normalmente secernente in epitelio intestinale assorbente ed è un effetto dell´infiammazione cronica sulla parete dello stomaco. A volte l´infezione gastrica è legata alla presenza di un batterio l´Helicobacter Pylori (ma non è il suo caso dal momento che è risultato negativo). 

Attenzione all´assunzione di succhi di frutta, cibi grassi e piccanti, pepe, caffè, alcool, fumo, farmaci antiinfiammatori ed aspirina. La terapia intrapresa va portata avanti per diverse settimane. Un ulteriore controllo a 3-6 mesi potrebbe confermare l´efficacia della terapia e la remissione dello stato infiammatorio a carico del suo stomaco. 

Il Comitato Scientifico."

11 febbraio 2005 - Luisa sesso F, anni 74 "Aumento delle piastrine"

"Un progressivo aumento delle piastrine- nel giro di soli 2 anni sono ora a 700.000-(piastrinosi) in concomitanza con un aumento della CEA( intorno a 7). Cosa fare???"

risposta

"E' consigliabile una visita ematologica per studiare il motivo dell'aumento piastrinico.

Il CEA non dovrebbe mai essere dosato da solo senza uno specifico motivo o sospetto clinico, perchè molte sono le cause di un suo aumento sia dovute a malattie infiammatorie che tumorali.

Gli apparati più frequentemente coinvolti sono il gastroenterico e il respiratorio.

Disponibile per ulteriori approfondimenti."

10 febbraio 2005 - Gloria, sesso F, anni 38, Verbania "Gastrite cronica"

"Gentilissimi

Nel 2000 ho eseguito una gastroscopia con biopsia per episodici gonfiori allo stomaco. Risultato:gastrite cronica lieve, atrofia antrale lieve, metaplasia intestinale completa focale. Reflusso duodeno-gastrico.Negativo HP

Ogni anno eseguo la gastroscopia di controllo ma la biopsia non parla più né di reflusso nè di metaplasia, ma solo di gastrite cronica lieve e dà come conclusione: gastrite ipotrofica antrale.

Gradirei perciò conoscere

1) E’ possibile la scomparsa della metaplasia?

2) E’ possibile guarire la gastrite anche se cronica, considerando che una cura non l’ho mai fatta?(Solo una compressa di Maalox plus ogni tanto)

Consideri anche che è quasi del tutto asintomatica, solo un po’ di fastidio (senso di gonfiore o leggero bruciore) a stomaco vuoto (dovrei sempre mangiucchiare qualcosa)

3) L’atropia è dovuta alla troppa acidità o all’alcalinità della bile?(questo per sapere che cibi

privilegiare)

4) E soprattutto, la percentuale di rischio di evoluzione in cancro

Ho 38 anni, casalinga un po’ ansiosa e un po’ disordinata nell’alimentazione.

Grazie infinite"

risposta

"Gent.ma Gloria, se l´assetto di produzione dei succhi gastrici si regolarizza e gli insulti alimentari vengono meno il nostro stomaco è in grado passare da uno stato infiammatorio (che a lungo andare può generare anche atrofia) ad una condizione di ritrovata restitutio ad integrum, cioè di normalità. Quindi la metaplasia può scomparire e la gastrite anche cronica può guarire. Sui rischi di evoluzione in cancro il processo è lungo e comporta diversi passaggi dalla mucosa normale passando per diversi gradi di displasia, ma considerando le informazioni che ci ha presentato non sembra proprio essere il suo caso. Attenzione invece all´assunzione di succhi di frutta, cibi grassi e piccanti, pepe, caffè, alcool, fumo, farmaci antiinfiammatori ed aspirina. Il Comitato Scientifico."

8 febbraio 2005 - Paolo, Savona " Stadiazione nodulo polmonare "

 

"Gentilissimo Professore ,

volevo porle in visione un esame effettuato da mio recentemente da mio padre all'istituto Humanitas di Milano , può per gentilezza darmi un Suo parere personale.

Grazie per la risposta e buon lavoro

PET GLOBALE CORPOREA

Radio Farmaco : 18 F - FDG

Attività Somministrata : 511 MBq

Quesito Diagnostico : Stadiazione nodulo polmonare sn

Glicemia : 118 mg/dl

L'indagine è stata eseguita 60 minuti dopo la somministrazione del radiofarmaco , utilizzando un Tomografo dedicato FULL-RING con cristalli di LSO , in modalità di acquisizione 3D e correzione per l'attenuazione . Sono state ricostruite immagini TOTAL-BODY assiali , coronali e sagittali .

All'analisi delle immagini si evidenzia una iperfissazione del radiofarmaco riferibile a lesione neoplastica ( SUV Max 8.8 diam. 30 mm. ) in corrispondenza del segmento anteriore del lobo superiore sinistro . Si segnala aumentata fissazione riferibile a involontaria attività muscolare in particolare in corrispondenza del dorso e dell'arto superiore sn . Disomogeneità in corrispondenza del rachide , in particolare di alcuni metameri lombari , in accordo con i noti fenomeni su base osteoporomalacica in anamnesi .

Aspecifica attività in corrispondenza delle anse intestinali . Fisiologica attività in corrispondenza degli ureteri ."

risposta

"Pare trattarsi di una lesione polmonare suggestiva di essere un tumore.

La lesione è limitata al solo polmone e quindi potenzialmente asportabile con possibilità di buon controllo della malattia. Naturalmente solo la visita clinica e un approfondimento diagnostico possono consigliare il trattamento ottimale.

Consiglierei una visita interdisciplinare toracopolmonare presso un'ospedale con chirurgia toraco-polmonare"

5 febbraio 2005 - The Rock , sesso M, anni 28 Napoli "Sospetta Esofagite"

"Sono un ragazzo di Napoli e ho 28 anni. Da circa un mese sputo (scusate il termine poco corretto) sangue che credo provenga dalla gola.

Al mio medico di famiglia non ho ancora detto nulla al riguardo. Sto facendo una cura con gocce di propoli; lo saprete sicuramente meglio di me, è una sostanza resinosa che le api raccolgono da certe piante e che usano per impermeabilizzare il loro alveare o per mummificare insetti che non riescono ad espellere dal nido. Suddetta sostanza ha funzioni cicatrizzanti ed è consigliata anche in uomini sani dato che non ha controindicazioni (almeno così è scritto sul foglio illustrativo).

Apparentemente, c'è un certo miglioramento, ma appena faccio qualche colpetto di tosse, si ripresenta il sintomo.

Vorrei, se possibile, sapere se c'è qualche medicinale che può risultare migliore della propoli per la cicatrizzazione di qualche eventuale ferita dell'esofago.

Purtroppo, debbo riconoscere che nonostante l'età, ho un'avversione per gli aghi e per tutti i tipi di esami che richiedano l'introduzione di tubi e sonde nella gola (gastroscopia, endoscopia, esofagoscopia etc.)

Ah, oltre a questo problema, mi fanno anche male le orecchie, come se non si trattasse di altro che una marcata infiammazione otorinolaringoiatrica, ma vorrei qualcheconsiglio da voi, Grazie!"

risposta

"Per appurare la provenienza del sanguinamento è sicuramente opportuno eseguire innanzi tutto un'accurata visita ORL seguita, se necessario, da un esame endoscopico con fibre ottiche. Sarebbe utile associare, a completamento degli accertamenti, una radiografia del torace (eventuale visita pneumologica) ed un Rx ipofaringe-esofago con pasto opaco. Distinti saluti."

Clicca subito qui per una casella gratis da 300 MB su Lycos Mail!

 

GENNAIO  2005

27 gennaio 2005 - Fausto "displasia della laringe"

"La cheratosi ipercheratosica della laringe può evolvere in carcinoma della laringe anche se con esame istologico sostanzialmente negativo e quindi considerarla una lesione precancerosa ? ? e nel caso di risposta affermativa e' corretto un controllo a sei mesi ?"

risposta

"L'ipercheratosi costituisce uno dei possibili quadri della laringite cronica. Da un punto di vista istologico le lesioni dell'epitelio laringeo si possono così distinguere : 1° stadio : IPERPLASIA semplice, diffusa o circoscritta, con o senza metaplasia epiteliale (trasformazione cornea degli strati superficiali dell'epitelio, esitante in una cheratosi piana - LEUCOPLASIA - oppure in una cheratosi esofitica o verrucosa - IPERCHERATOSI -) 2° stadio : DISPLASIA iperplasia, con o senza metaplasia dell'epitelio, associata ad atipie cellulari 3° stadio : CARCINOMA cancerizzazione epiteliale (cancro in situ) se la membrana basale non è interrotta, carcinoma microinvasivo nel caso contrario.

L'ipercheratosi è pertanto da considerarsi una lesione precancerosa e necessita di periodiche visite di controllo ogni 4-5 mesi."

27 gennaio 2005 Palmiro anni 33, sesso M "Uso del cellulare"

"Forse questa è una domanda senza risposta… o forse ve l’hanno fatta un sacco di volte e io non l’ho letta… comunque sarò breve…

Vorrei sapere se e quanto l’uso del telefonino può favorire i tumori al cervello o in altre sedi… ho cercato in un sacco di posti, ho trovato tutto e il contrario di tutto… e ovviamente non si capisce mai quanto le notizie siano fuorviate da avvocati che puntano a un risarcimento o da i produttori che hanno tutto l’interesse a dire che il telefonino è innocuo… (le pagine che ho trovato si riferiscono a cause intentate contro i produttori di telefonini da parte di ammalati di tumore al cervello)…

Ammetto che uso abbastanza il cellulare (diciamo un’ora al giorno), anche se meno rispetto ad altre persone (alcuni miei colleghi fanno assistenza al telefono e il loro cellulare squilla in continuazione)

Considerato che non fumo e non bevo e a parte qualche colossale mangiata non ho alcun comportamento a rischio a parte il cellulare, sarebbe stupido ammalarsi per una cosa simile…

Vi ringrazio tanto"

risposta

"Non esistono dati al momento che abbiano dimostrato una sicura correlazione tra l'uso del cellulare e la durata del suo utilizzo con l'insorgenza di tumori nè cerebrali nè in altri organi. La potenziale mutagenicità delle onde utilizzate nella telefonia senza fili per la trasmissione dei messaggi deve tuttavia far seguire con cautela il diffondersi dell'uso dei telefonini e ha spinto ad iniziare numerosi studi epidemiologici per la valutazione del rischio che sono tuttora in corso.

Disponibile per ulteriori informazioni."

25 gennaio 2005 LF61, ROMA "adenocarcinoma del colon-retto M1" seguito quesito del 3 gennaio 2005

"Egregi dottori  stiamo controllando giorno per giorno il Vostro sito, ma a tutt'oggi non  leggiamo Vostra risposta.  Viviamo a Roma.  

Vi informo che in data 20/12/04 mio cognato ha effettuato Tc di  controllo,  con il seguente riscontro:  

Cospicuo incremento in dimensioni del fegato, in ragione delle multiple  confluenti alterazioni secondarie che occupano la maggior parte del  parenchima, visibilmente incrementate rispetto al precedente dell'agosto  17/8, con diametro massimo a carico della maggiore lesione conglomerata  del lobo destro di circa 17 cm.  Nelle stazioni celiache e paraortiche si osserva la presenza di alcuni  linfonodi morfologicamente e dimensionalmente aspecifici. Non  alterazioni a carico di pancreas milza e reni. Non alterazioni focali a carico del  parenchima polmonare, non tumefazioni linfonodali mediastiniche.  In data 24/1 ha iniziato trattamento chem. con Fluorouracile/Acido  Folinico/Irinotecan (regime Folfiri), da effettuarsi per 12 cicli ogni  15  giorni (2 ore in ospedale + 48 ore tramite port-a-chat in attesa di  applicazione).  

Potete rispondere molto sinceramente, indicando eventuali altre strade  sia  terapeutiche che logistiche (andare all'estero cambierebbe qualcosa?).  Dobbiamo dedurre dalla mancata risposta che, come purtroppo pensiamo, ci  sono alte probabilità che non riesca a sconfiggere la malattia, e di  conseguenza rispondete solo ai casi piccolo/medio gravi ?  Scusate, ma siamo tutti nel ..... pallone ...Cordialità "

3 gennaio 2005 LF61 

"Egregi dottori,  mio cognato, di anni 49, è stato operato in data 13/7 u.s.., in seguito ai seguenti esami ai quali è stato sottoposto durante il suo ricovero:  TC addom. ha evidenziato la presenza di lesioni secondarie multiple del  fegato, minima falda fluida periepatica e linfoadenopatie in sede  paraortica sin ed intercavoaortica, della mesenterica superiore e > >> dell'ilo epatico ed ispessimento concentrico della giunzione del sigma. Una successiva colonscopia ha evidenziato una neoformazione stenosante  della giunzione sigmoidorettale positiva all'esame per adenocarcinoma.  Per tale motivo è stato sottoposto ad intervento chirurgico.  Alla laparotomia esplorativa è stato evidenziata una neoplasia della  giunzione rettosigma infiltrante la vescica e le ripetizioni epatiche  già  descritte.  E' stata effettuata una emicolectomia sinistra con anastomosi termino  terminale sul retto medio e biopsie del tessuto perivescicale.  L'esame definitivo del preparato operatorio ha mostrato un  adenocarcinoma del colon scarsamente differenziato (G3), esteso con modalità di tipo  espansivo fino al tessuto adiposo perintestinale metastatico in 6 dei  19  linfonodi esaminati. Le biopsie sul tessuto perivescicale sono  risultate  positive.  La classificazione risultante è R1 - pT4 - pN2 - cM1 (LIV) Stadio Iv  della Class. UICC2002.  In data 20/8 è stato ricoverato 3 giorni per nuovo e controllo e inizio  trattamento chemioterapico.  La Tc total body effettuata durante tale periodo ha evidenziato:  numerose  localizzazioni secondarie epatiche in parte confluenti nel lobo dx  presentano complessivamente diam max 15 cm. Modesto ispessimento  surrene  sin.  E' stato quindi avviato a trattamento chemioterapico sperimentale con  oxaliplatino (220 mg.), capecitabine ed iressa.  Ha eseguito 6 cicli in day hosp. (ogni 3 settimane) associati a 15  giorni  di terapia a casa con Xeloda 500 mg (3 al mattino, 4 alla sera) +  farmaco  sperimentale Iressa.  E' in attesa di effettuare nuova Tc di controllo.  Ovviamente la risposta che preme di più avere è che possibilità di  guarigione/sopravvivenza ha (se ne ha), e tipologia di vita.  Per fortuna pare sopporti bene i cicli di chemio, ma è sempre debole,  dolorante, sia alla ferita dell'intervento che per dolori alle ossa  etc.  Non ha ancora per questo motivo ripreso attività lavorativa.  Attendo se possibile urgente riscontro. Grazie e buon anno"

risposta

"Purtroppo un adenocarcinoma del colon-retto M1 (metastasi a distanza, come il fegato o il polmone) ha poche possibilita' di sopravvivenza a 5 anni se le metastasi stesse non sono asportabili chirurgicamente (in contemporanea o successivamente all'intervento chirurgico per il tumore primitivo). Il tipo e la progressione delle metastasi epatiche avvenuta sotto chemioterapica nonche' la verosimile presenza di residui tumorali a livello paravescicale contrindicano anche la semplice ipotesi di un trattamento chirurgico epatico. Ogni trattamento ha in questo caso un significato palliativo. Deve essere attentamente valutato il rapporto fra "costi" (intesi come danni psicologici e fisici procurati al paziente) e "benefici" (intesi come prolungamento della vita e miglioramento della qualita' della stessa).

Nel caso di suo cognato eseguirei una PET per vedere se al momento attuale le metastasi sono confinate al solo fegato. In questo caso puo' essere presa in considerazione una chemioterapia selettiva intra-arteriosa epatica.

Cordiali saluti"

23 gennaio 2005 Stella 29 anni 29 sesso F "Ernia iatale"

"HO 29 ANNI, SESSO F HO ESEGUITO UNA GASTROSCOPIA PER CONTINUI PROBLEMI ALLO STOMACO, E' DALL'ETA' DI 15 ANNI CHE ASSUMO IL DIFMETRE PER IL MAL DI TESTA DAL 1996 (NEL CORSO DEGLI ANNI HO ASSUNTO DIDERGOT-CAFERGOT-IMIGRAN -INDERAL40- EFFERALGAN EFFERVESCENTE- FLUXARTEN 5- NORITREN10- NORITRE25- MAXALT), NATURALMENTE SEMPRE SOTTO CONTROLLO MEDICO MA NESSUNO MAI MI HA DATO QUALCHE FARMACO PER PROTEGGERE LO STOMACO E SOLTANTO QUANDO UN ANNO FA HO INIZIATO A LAMENTARE IL MAL DI STOMACO MI HANNO PRESCRITTO DELLE PASTIGLIE DA MASTICARE "GADRAL 8OOMG". ORA COME PROFILASSI ASSUMO DELLE COMPRESSE DI TOPAMA 50 MG ED IL DIFMETRE X LE CRISI DI MAL DI TERSTA. IL RISULTATO DELLA GASTROSCOPIA E' IL SEGUENTE ESOFAGO:CILIDRICO, REGOLARE X DECORSO E CALIBRO, CARDIAS INCONTINENTE A CIRCA 36 CM DALLA RIMA BUCCALE CON LIEVE IPEREMIA DELL'AREA PERICARDIALE E DELL'ESOFAGO DISTALE.

STOMACO:AMPIO, DISTENSIBILE, RESIDUO MUCOSO SUBLIMPIDO, MUCOSA IPEREMICA A LIVELLO ANTRALE.PILORO PERVIO.

DUODENO:BULBO REGOLARE, SECONDA PORZIONE NELLA NORMA.

C.P. TEST PER PER HELICOBACTER PYLORI : NEGATIVO

BIOPSIA: NO

DIAGNOSI: ERNIA IATALE CON MRGE, LIEVE GASTRITE ANTRALE.

IO NON BEVO E NON FUMO E NON HO MAI PRESO LA PILLOLA X I PROBLEMI CON LA CEFALEA, VISTA LA DIAGNOSI DEVO PREOCCUPARMI DI EVENTUALI PARTICOLARI SVILUPPI O SEGUENDO UNA DIETA PARTICOLARE POSSO RIUSCIRE A RISOLVERE IL PROBLEMA IN MODO DEFINITIVO SENZA DOVER ASSUMERE ALTRI FARMACI?"

risposta

"Gent.ma Sig.ra Stella, il reflusso gastro-esofageo, sovente accompagnato da ernia jatale, oltre ad una corretta terapia medica di supporto, può trovare giovamento da alcuni stili di vita e consigli alimentari. · Dormire con la testiera del letto alzata di 10-15 cm. · Non abusare di succhi di frutta, cibi grassi e piccanti, caffè, alcool. · No al fumo. · Attenzione ai farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e agli antinfiammatori non steroidei (FANS). Se i sintomi persistono si faccia seguire da un gastroenterologo. Il comitato scientifico."

21 gennaio 2005 Stefania "adenocarcinoma mucinoso piccolo intestino."

"Mio padre paziente dializzato è stato operato nel maggio 2004 per un adenocarcinoma mucinoso al piccolo intestino T4 N1 M0 - liquido peritoneale negativo; l' operazione ha rimosso la massa di circa 4 cm al tratto di intestino ileo ma il chirurgo ci ha comunicato che permaneva una carcinosi miliare (puntini piccolissimi) nella cavità addominale.E' seguita la chemioterapia adiuvante per sei mesi con fluororacile e acido folico, alla fine della quale sono stati effettuati i raggi ai polmoni e un' ecografica addominale. L'esito dell' ecografia addominale è il seguente: Presenza di abbondante meteorismo gassoso intestinale, che limita l'esplorazione di gran parte delle regione retroperitoneali. Il fegato appare ingrandito, con ecostruttura diffusamente disomogenea, senza tuttavia evidenza di lesioni focali. Regolare la vena porta. Colecisti con pareti diffusamente ispessite, alitiasica. In corrispondenza del passaggio corpo-coda pancreatici si apprezza formazione nodulare solida ovalare con asse maggiore di circa cm.3. Milza con dimensioni ancora nei limiti (diametro bipolare di circa 11 cm), senza evidenza di alterazioni ecostrutturali. Non visualizzabile il rene di sinistra, mentre a destra si rende apprezzabile solamente il polo superiore del rene, che presenta spessore parenchimale ridotto. In tutto l' ambito addominale si apprezza l' ispessimento delle parete delle anse intestinali ed evidenza di tessuto solido, suggestivi per carcinosi. Vescica scarsamente distesa. Non sono possibili ulteriori rilievi in ambito pelvico.

Il nostro oncologo accompagna gli esiti con lettera in cui scrive che tali esami eseguiti hanno dato esito negativo e che rivedrà il paziente fra 4 mesi con esami del sangue completi di dosaggio CEA Ca/99; a suo avviso, la terapia eseguita ha avuto un buon risultato. La situazione al momento dell' operazione mi era stata data per gravissima e le parole positive attuali non sono comunque riuscite a tranquillizzarmi; gradirei il suo parere al riguardo soprattutto relativamente al fatto di cosa la chemioterapia è riuscita a fare e a cosa posso aspettarmi per il futuro. Le chiedo anche se ritiene il follow-up proposto giusto nel senso ci si può affidare al solo marcatore CEA o è meglio eseguire anche degli altri esami ecografici e non. Grazie. Cordiali saluti."

risposta

"Mi sembra che il referto dell'ecografia addominale meriti l'esecuzione di una TAC Addome e, se si decidesse un comportamento "aggressivo", eventualmente una PET. Ovviamente lo stato di dializzato limita le possibilita' terapeutiche.

Credo inoltre che il caso nel suo complesso meriti un colloquio con l'oncologo e non una semplice lettera di accompagnamento.

Cordiali saluti"

16 gennaio 2005 - Marina "formazione fibrotica polmonare"

"Un uomo i 65 anni di età dalla TAC si è visto una formazione fibrotica polmonare.

1. cosa vuol dire? 

2. rischi? 

3. cure

Grazie mille"

risposta

"Gentile signora Marina, la dizione "formazione fibrotica polmonare" non significa nulla.

Sarebbe necessario visionare le lastre della tac per una diagnosi più precisa. Non dobbiamo dimenticare che il tumore del polmone può presentarsi sotto diversi aspetti radiologici"

15 gennaio 2005 - Manuela, sesso F, anni 59 "Stomaco, Linfoma tipo Malt gastrico"

"Mia mamma è affetta da Linfoma di tipo Malt gastrico, causato da HP. 

L'eradicazione dell'HP non è stata sufficiente a debellare il Linfoma; dopo 4 mesi dall'eradicazione ad un ulteriore controllo con gastroscopia la descrizione al microscopio è la seguente: "MULTIPLI FRAMMENTI DI MUCOSA GASTRICA DI TIPO ANTRALE CON FOCALE METAPLASIA INTESTINALE COMPLETA, RADDENSAMENTO ED EDEMA STROMALE. SI OSSERVA UN INFILTRATO LINFOIDE PLURIFOCALE, PREVALENTEMENTE PERIGHIANDOLARE, COSTITUITO DA CELLURE DI PICCOLA E MEDIA TAGLIA, CHE FOCALMENTE REALIZZANO COMPLESSI LINFO-EPITELIALI. HP: NEGATIVO".

La diagnosi è la seguente: "LINFOMA DI DERIVAZIONE DAI B-LINFOCITI PERIFERICI, DELLA ZONA MARGINALE AD INSORGENZA EXTRANODALE, TIPO MALT. RISPETTO ALLA BIOPSIA PRECEDENTE L'INFILTRATO RISULTA LIEVEMENTE AUMENTATO".

Ci hanno prospettato che la cura è la chemioterapia. Mi sapreste dire in quali dosi viene somministrata e per quanto tempo dura circa la terapia, se viene fatta in ospedale, con punture o con flebo? Inoltre quali possono essere gli effetti collaterali (tipo perdita di capelli, vomito, indebolimento, ecc.).

In attesa di una Vostra risposta ringrazio."

risposta

"Gent.ma Manu, la terapia per questo tipo di patologia si avvale di un cocktail di farmaci (chemioterapici) che viene somministravo per via endovenosa generalmente in ospedale (anche in regime di day hospital). La terapia viene spesso adeguata e personalizzata (nei tempi e nelle dosi) considerando anche l´età del paziente e le sue patologie concomitanti. Per gli eventuali effetti collaterali (non sempre presenti) la medicina dispone oggi di efficaci antidoti. Il Comitato Scientifico."

13 gennaio 2005 Riccardo, Ascoli Piceno "Biopsia gastrica"

"Riporto l'esito della biopsia gastrica:

la mucosa gastrica del corpo è cosparsa di piccoli polipi si eseguono 4 biopsie sulle formazioni, peristalsi valida. contenuto gastrico mucoso,antro gastrico indenne. referto microscopico: a-b frammenti di mucosa gastrica sede di lieve gastrite cronica con iperplasia foveolare e ghiandole talora ectasiche. negativa la ricerca su sezione dell'helicobacter pylori"

risposta

"Gent. Sig. Riccardo,

dalla sua lettera non specifica quali sintomi abbia. Tuttavia potrebbe provare ad assumere per un po´ inibitori di pompa protonica a basso dosaggio (20 mg al dì). A questo associ l´abolizione del fumo, alcool, e moderazione nell´assunzione di succhi di frutta, cibi grassi e piccanti, caffè e farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e agli antinfiammatori non steroidei (FANS). Controllo endoscopico tra 1 anno. Il comitato scientifico"

12 gennaio 2005 . MM. anni 84, sesso F "Pseudomixoma"

"A mia madre (anni 84, h. 169 - kg 55) è stato diagnosticato, nel febbraio 2004, uno pseudomixoma peritonei originatosi nel moncone appendicolare, circostanza appurata in corso di intervento chirurgico di asportazione di ciste dermoide all'ovaio dx con contemporanea asportazione del suddetto moncone. L'esame istologico dell'Istituto Tumori ( Prof. Rosai) parla di "tumore a basso grado di malignità - G1 - ben differenziato" E' risultato interessato da microfocolai buona parte del peritoneo, incluso omento, sierosa tuba di Falloppio. Indenni fegato, pancreas, reni, milza, colecisti, vescica, utero Prima dell'intervento tutti i marcatori tumorali erano nella norma, eccetto il CEA, risultato a 6,5. Due mesi dopo l'intervento, fermi nella norma tutti gli altri marcatori, il CEA saliva a 9,60 per arrivare, a Luglio 2004, a 13,60. Veniva iniziata ad Agosto una terapia a base di una pastiglia di Endoxan 50 mg a giorni alterni e di una compressa di metatrexate 2,5 per 2 volte ogni settimana. Nel complesso veniva assunta una scatola di Endoxan e una di Metatrexate, terminando la terapia a metà di Ottobre 2004, senza effetti collaterali. In corso di terapia il CEA scendeva a 7,50 - 7,1 - 6,7 - 6,5 (quest'ultimo a Ottobre 2004). Quattro ecografie addominali sup. ed inf., rispettivamente aprile, luglio, settembre e fine novembre relazionano una stazionarietà della malattia. A partire da metà novembre 2004 il CEA è lentamente risalito a 7,5 - 7,9 - per arrivare a 9,30 alla fine di dicembre. La circonferenza addominale, controllata pressochè quotidianamente, è stabile, anche se è tuttavia avvertibile visivamente un leggero ingrossamento addominale, sicuramente favorito da concomitante ernia inguinale. Leggera stipsi controllata con olio di vaselina, saltuariamente Laevolac o Frutta e fibre. Una recente ulteriore indagine immunostochimica ha evidenziato EGFR (Epitelial Grove Factor....) positivo nel 100% delle cellule neoplastiche. Mia madre non soffre di nessun altro disturbo o malattia, ed è, allo stato, ancora asintomatica in relazione allo pseudomixoma peritonei. Dovremmo iniziare un altro ciclo di Endoxan - metratrexate a giorni. Condividete tutto ciò o potete suggerirmi terapie alternative o mirate, soprattutto in relazione al recente riscontro dell'EGF? Sono da ritenersi MOLTO preoccupanti gli ultimi valori del CEA o rientrano ancora in una tolleranza accettabile ? Grazie della Vs. attenzione. Scusate la prolissità ma ritengo che un parere possa essere dato solo in presenza di precisi e approfonditi riferimenti. Grazie infinite per tutto quello che fate"

risposta

"Lo pseudomixoma tende a recidivare sempre all'interno della cavità peritoneale e quindi è importante non tanto il valore del CEA quanto i sintomi che possono insorgere: dolori addominali, subocclusioni, tensione addominale ecc. La terapia da preferire se le condizioni cliniche generali lo consentono è quella chirurgica anche con eventuali reinterventi: nel caso in questione l'età rappresenta sicuramente un fattore da tenere in alta considerazione prima di una tale scelta. Non esiste una terapia standard di tipo medico e credo che quella prescelta possa essere giudicata un'ottima scelta nel caso specifico. La positività per l'EGF potrebbe rendere utilizzabili molecole che abbiano come bersaglio tale recettore, ma nella patologia specifica avrebbero comunque un uso al momento solo all'interno di una sperimentazione clinica, non essendovi ancora dati circa la loro effettiva utilità in tali situazione clinica.Disponibile per eventuali altre delucidazioni possano essere utili in futuro."

8 gennaio 2005 David, anni 45, sesso M "Adenocarcinoma gastrico"

"Mio cognato di 36 anni e' stato operato nel febbraio del 2000 di "adenocarcinoma gastrico" T2N1M0 trattato in seguito con chemioterapia adiuvante; dopo 5 anni di follow up negativo c'e' ancora rischio di ripresa di malattia, se si in quale misura. Grazie saluti"

risposta

"Gent. Sig., più ci allontaniamo dal tempo "zero", cioè dall´intervento chirurgico, minori sono le probabilità statistiche di una ripresa della malattia, tanto che dopo diversi anni si avvicina sempre più alla probabilità statistica della popolazione in generale di ammalarsi. La cosa più importante è affidarsi ad un gastroenterologo, un oncologo o il chirurgo che l´ha operata perché decida i tempi più corretti di esecuzione degli esami di follow up. Il comitato scientifico"

5 gennaio 2005 Ermanno anni 17, sesso M Bolzano "Microcitoma polmonare"

Egregio dottore, circa sei mesi fa è stato diagnosticato a mia mamma (47 anni) un microcitoma polmonare a cell oat. Successivamente è stata sottoposta a terapia (chemio in concomitanza a radioterapia ). Fortunatamente ha risposto bene al trattamento tant'è che la tac ha evidenziato  la remissione totale del tumore. Sapendo che per essere considerata completamente guarita devono trascorrere almeno 5 anni dalla prima diagnosi, volevo chiederLe le seguenti cose: - se il tumore dovesse ricomparire quali sono le prospettive, vi sono cure alternative, bisogna riprendere la chemio ? - vi sono centri specializzati più indicati per un eventuale cura al di fuori della nostra regione ? La ringrazio per l'attenzione 

risposta

gentile signore Ermanno, ritengo che sua madre abbia avuto una buona risposta alla terapia e che il centro medico dove è in cura sia di buona qualità.

Sono necessari controlli periodici e nell'eventualità si ripresentasse la malattia saranno necessari ulteriori cicli di chemioterapia.

Nei controlli è utile dosare il NSE per evidenziare eventuali riprese di malattia.

Cordiali saluti

3 gennaio 2005 Giovanni - Alessandria "Utilizzo della PET"

"Buongiorno. Vorrei conoscere quali condizioni sono previste per l'utilizzo della  Pet-Tc: per la prevenzione, in casi particolari, ecc., e come e dove è  possibile/consigliato prenotare l'esame. 

P.S. chiedo se è possibile avere risposta anche alla mia e-mail.  Ringrazio anticipatamente, 

risposta

"Non vi sono al momento indicazioni all'uso della pet per scopi preventivi.  E' utile solo in presenza di una diagnosi di neoplasia per poter stimare  in  modo ottimale l'estensione della malattia e assumere decisioni  terapeutiche  molto più mirate.  A Torino vi sono due pet funzionanti, una a Cuneo e si sta avviando il  servizio anche a Novara."

3 gennaio 2005 Mattia - Bergamo "Tumore squamocellulare" seguito quesito del 22 dicembre 2004

"Grazie per la risposta!

Effettivamente c'era un errore di battitura (TxN2M0 non T0N2M0).

Mi resta un dubbio: è ragionevole pensare che la radioterapia sia stata sufficiente nel trattamento del linfonodo non asportato (veda l'email riportata sotto)?

La ringrazio ancora per la disponibilità: a causa dell'elevato numero di malati facciamo fatica a parlare con i medici che stanno curando mio padre e il servizio che fornite è davvero molto utile.

risposta

La radioterapia e il cisplatino possono aver portato ad una regressione completa della lesione.

Se è rimasta una massa residua sulla cui vitalità neoplastica è possibile indagare eventualmente con una Pet vi è indicazione all'exeresi chirurgica, se tecnicamente possibile.

Rimane naturalmente l'incognità della primitività, per cui restano validi i consigli dell'attenta periodica rivalutazione clinica del paziente."

22 dicembre 2004 Mattia - Bergamo  "Tumore squamocellulare"

"Buongiorno e grazie per la disponibiltà nell'ascoltare i miei dubbi.

Mio padre (52anni) è stato operato per uno svuotamento latero cervicale sx dei linfonodi del collo. Durante l'operazione sono stati asportati 40 linfonodi di cui (dim.circa 3cm) uno presentava tracce di tumore squamocellulare. Un secondo linfonodo delle stesse dimensioni e presumibilmente nelle stesse condizioni non è stato asportato ed è stato trattato con radioterapia e chemioterapia (cisplatino) che si sono concluse da tre settimane. Esami vari (Ecografia, TAC, PET, biopsie di cavo orale, faringe, laringe, polmoni, bronchi) non sono stati in grado di trovare ne il tumore primario ne eventuali metastasi. La situazione è stata classificata come N0T2M0. I medici hanno parlato di un "caso anomalo". Come dobbiamo comportarci? Quali sono le prospettive?

Grazie ancora per l'attenzione dedicata ai miei quesiti"

risposta

"Credo ci sia stato un errore di battitura essendo la classificazione Tx N2 M0.

La terapia è stata sino a questo momento del tutto corretta.

Ora occorre fare periodiche visite di controllo tese ad evidenziare precocemente eventuali ricadute locali o il rivelarsi del tumore primitivo, le cui sedi più frequenti in tali casi sono le prime vie aereodigestive e il polmone."

GIUGNO  2004