...le
nostre risposte NELL'ANNO
2003
|
Su questa pagina pubblicheremo
le risposte dei nostri specialisti ai quesiti che porrete loro (vedi
"I
vostri dubbi..."). Per ragioni di
riservatezza le risposte
saranno anonime, potrete riconoscerle dallo pseudonimo che indicherete
nei messaggi, si consiglia anche di indicare il comune di residenza.
Poichè in
passato abbiamo avuto dei problemi di connessione (come capita a tutti)
che ci hanno impedito di rispondere con tempestività, in futuro,
in questi casi, per recuperare in parte il ritardo, invieremo
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I quesiti (e
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La pagina comprende i quesiti
pervenuti nell'anno 2003, per quelli pervenuti precedentemente andare a:
risposte
2002
o risposte
2001
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DICEMBRE
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31
dicembre 2003 Lupin "Adenocarcinoma ovarico"
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17
dicembre 2003 Lucio "Infiammazione intestinale"
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15
dicembre 2003 Una figlia preoccupata "Adenocarcinoma del
retto-sigma"
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13
dicembre 2003 Stargard "Adenocarcinoma"
|
11
dicembre 2003 Gennaio 1948, sesso F, anni 56 "Gastrite e
duodenite"
|
9
dicembre 2003 Marco anni 27 "Protuberanza sotto la pelle del
pene"
|
9
dicembre 2003 Giancarlo sesso M "Mesotelioma pleurico"
|
7
dicembre 2003 Anna, Napoli "Metastasi ossea"
|
5
dicembre 2003 Laurabia, anni 32 "Problemi vescicali"
|
NOVEMBRE
|
30
novembre 2003 MAX20, sesso M anni 20 "Dubbi sui testicoli"
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26
novembre 2003 Giovanni sesso M, anni 57 "Infiltrazione flogistica
linfoplasmacellulare"
|
21
novembre 2003 Massimo, anni 23, sesso M "Papilloma uroteliale
invertito"
|
20 novembre 2003
Pesce-e - sesso F, anni 57 "Informazioni su Colonscopia"
|
19
novembre 2003 Cemmy anni 52, sesso F, Milano "Gastropatia iperemica"
|
19
novembre 2003 Vins16176, sesso M, anni 27 "Coliche addominali"
|
18
novembre 2003 Sara, sesso F "Mesotelioma pleurico"
|
18
novembre 2003 Nadir, sesso M, anni 57 "Metaplasia Intestinale
incompleta"
|
18
novembre 2003 Cristina, Grosseto "Tumore nella 4° età"
|
18
novembre 2003 Eschi, sesso F, anni 30 "Gastro-duodenite"
|
17
novembre 2003 Ennio 57, "Tumore alla mammella"
|
15
novembre 2003 MB, sesso M anni 40 Gaeta "Metaplasia"
|
14
novembre 2003 Ory, sesso F, "Adenocarcinoma
al retto sigma"
|
9
novembre 2003 Mala, sesso F "Adenocarcinoma al colon"
|
8
novembre 2003 Ciccio, anni 37, sesso M "Protuberanza sotto la pelle
del pene"
|
7
novembre 2003 Saladino, sesso M, Roma "Adenoma intestinale"
|
6
novembre 2003 Eli, sesso F, anni 35 "Metaplasia intestinale"
|
3
novembre 2003 Stefano "Cisti parapielica"
|
OTTOBRE
|
31
ottobre 2003, Luca, "Tumore al fegato"
|
30
ottobre 2003, Oriana, anni 45, sesso F "Polipo al sigma-retto"
|
24
ottobre 2003 Mediterraneo, anni 32, sesso M, "Adenocarcinoma"
|
17
ottobre 2003 Giulietta, Roma "Adenocarcinoma"
|
17
ottobre 2003 Antonino, "Adenocarcinoma"
|
23
ottobre 2003 - Rina, sesso F, "Gastrite cronica"
|
7
ottobre 2003 Mattia, sesso M, Travedona M. (VA) "Dolori allo
stomaco"
|
6
ottobre 2003 Lolla, Bergamo "Problemi intestinali"
|
1
ottobre 2003 Valentina sesso F "Nevo melanocitico"
|
SETTEMBRE
|
29
settembre 2003 Marisa "Adenocarcinoma"
|
26
settembre 2003 Anna, sessoF "Carcinoma alla lingua"
|
26
settembre 2003 Graziella, sesso F, "Gastrite con atrofia ghiandolare-
metaplasia-iperplasia foveolare"
|
24
settembre 2003 Lella, sesso F, anni 37 "Polipi del retto"
|
18
settembre 2003 Luigi, sesso M, anni 65 "Gastrite cronica"
|
16
settembre 2003 Massimo "Leucoplachia"
|
11
settembre 2003 Angela, sesso F, anni 38 "Gastroscopia e
rettosigmoidoscopia"
|
8
settembre 2003, cangaceiro, 27 anni,sesso M "Infiammazione
intestinale"
|
6
settembre 2003 Antonio, sesso M, anni 15 "Sangue e muco nelle
feci"
|
3
settembre 2003 Marco, sesso M, anni 36 "Sangue nelle feci"
|
AGOSTO
|
25 agosto 2003 Sabina, "Metastasi polmonare"
|
31
agosto 2003 Consi, sesso M, anni 56 "Cancro al fegato"
|
7
agosto 2003 Alexandria, sesso F, anni 42 "Adenoma"
|
6
agosto 2003 Giulia "Tumore del pancreas"
|
LUGLIO
|
22
luglio 2003 - Rosy, sesso F, anni 21 "Fastidio alla gola"
|
21
luglio 2003 - Luigi, sesso M, anni 65 "Gastrite cronica"
|
16
luglio 2003 Mauro "Carcinoma mammario"
|
14
luglio 2003 - Vidal, sesso M, anni 36 - "Displasia lieve al colon
ascendente"
|
15
luglio 2003 - Mauro, sesso M, anni 35 - Torino - "Polipo del
retto"
|
6
luglio 2003 - Romana - "Carcinoma vescicale infiltrante"
|
GIUGNO
|
30
giugno 2003 - Daria, sesso F, anni 51, "Carcinoma a cellule
chiare"
|
26
giugno 2003 - Sara, sesso F, anni 63, Pisa - "Adenocarcinoma
intestinale"
|
25
giugno 2003 - Stefania - "Adenocarcinoma gastrico"
|
20
giugno 2003 - Gianlorenzo, anni 63, sesso M, Verbania
-"Adenocarcinoma pancreatico"
|
12
giugno 2003 - Zabe, sesso F - anni 42 - Torino - "Melanoma
maligno"
|
9 giugno 2003 -
Fioretto, sesso F, anni 44 "Tumore al retto"
|
MAGGIO
|
24
maggio 2003 - Antonio, sesso M - "Lesioni epatiche"
|
22 maggio 2003 -
Rocco, sesso M - "Metaplasia intestinale"
|
16
maggio 2003 - Francesco, sesso M
- "Tumore uroteliale"
|
3
maggio 2003, mustadv, sesso M,- "Problemi ai testicoli"
|
APRILE
|
14
aprile 2003, PICCOLA, sesso F,
- "Tumore del colon retto"
|
4 aprile 2003, Eneyna, sesso F,
Torino - "adenocarcinoma papillare sieroso ovarico"
|
MARZO
|
6
marzo 2003 B77 " metaplasia intestinale
e iperplasia linfoide"
|
3
marzo 2003 Vincent68, sesso M, Torino - "Carcinoma del colon destro
in IV stadio (metastasi epatiche)"
|
FEBBRAIO
|
15
febbraio 2003 Loredana - " Carcinoma all'esofago"
|
1
febbraio 2003 Massimiliano
- "Carcinoma duttale infiltrante"
|
GENNAIO
|
20
gennaio 2003 Grazia
- "Carcinoma gastrico"
|
|
|
31
dicembre 2003 Lupin "Adenocarcinoma ovarico"
"A mia madre
(53 anni), nel gennaio 2001 è stato asportato l'ovaio sx per sospetta
cisti in via laparoscopica (CA 125= 21 e risonanza magnetica negativa) e
subito dopo l'intervento il chirugo mi ha tranquillizzata ribadendo che
trattavasi si semplice cisti ovarica. Dopo 15 gg. il risultato
dell'esame istologico "Cistoadenocarcinoma sieroso papillifero
g3". E' stato effettuato un secondo intervento: isterectomia
totale, annessiectomia destra, appendicectomia e omentectomia. I
successivi esami istologici sono stati tutti negativi. Il medico ci ha
detto che il tumore era localizzato all'ovaio sx e si trattava di I
stadio ma che per precauzione era neessario un consulto oncologico.
L'oncologo ha consigliato 6 cicli di chemio con Taxolo e carboplatino.
Mia madre è fuori terapia da giugno 2001 e tutti i controlli fatti
finora sono stati negativi (eco addominale epelvica ogni 6 mesi e rx
torace, Ca 125 = 7, visita ginecologica e oncologica). Ha fatto anche la
scintigrafia ossea (negativa) e una RMN lo scorso anno (negativa).
L'oncologo è ottimista anzi mi ha detto che il periodo più a rischio
era il primo anno. Cosa ne pensa? Quali sono le probabilità di
guarigione completa? Dopo quanto tempo si può tirare un sospiro di
sollievo? Grazie mille."
risposta
"La
percentuale di guarigione a 5 anni del tumore ovarico al I stadio è
intorno al 95%. Le possibili sorprese possono derivare da un eventuale
coinvolgimento dei linfonodi pelvici (15% dei casi al I stadio) che in
questa occasione non sembrerebbero essere stati asportati." |
17
dicembre 2003 Lucio "Infiammazione intestinale"
"A mio marito
è stata fatta una colonscopia con rilevamento di 4 reperti bioptici. il
referto dell'esame istologico è così descritto: Notizie cliniche -
paziente con 2/3 scariche/dì, rettorragia, retto con proctite-petecchie,
edema n. 4, sigma con discromia mucosa n.3, valvola ileo-colica con
edema n.2, ileo con iperplasia di placche Peyer n.1. Diagnosi: A.B.:
frammenti di mucosa di tipo ileale con noduli di iperplasia linfoide.
C.D.: frammenti di mucosa colica con corredo ghiandolare
normorappresentato e modici infiltrati flogistici cronici a pattern
nodulare del corion. Sta facendo una cura con ASACOL 500 mg.
Mi potete dare la
Vostra opinione in merito? Grazie e buona giornata."
RISPOSTA:
"Dalle
informazioni che riferisce l'iter diagnostico è stato condotto in
maniera corretta (la colonscopia è stata eseguita fino al cieco e non
solo nei distretti più distali del colon) e in considerazione di un
quadro di malattia infiammatoria cronica intestinale le biospie sono
state eseguite in tutti i principali distretti colici e non solo in
quelli sedi di infiammazione evidente. Anche la cura sembra adeguata
(anche se non precisa nè la formulazione nè la posologia del
farmaco).
Quello che è
però importante è il controllo nel tempo. Le malattie infiammatorie
intestinali si curano, ma vanno tenute sotto controllo. In ogni ospedale
c'è un gatroenterologo o un coloproctologo a cui far riferimento; se
non lo ha ancora fatto ne parli prima al suo medico di famiglia che
saprà consigliarle." |
15
dicembre 2003 Una figlia preoccupata "Adenocarcinoma del
retto-sigma"
Gentile
dottore
Mio padre (75
anni) ricoverato per ETPL del Retto e laparocele, dopo un ciclo di
RT preoperatorio, ha subito il 19/11 l'intervento di RESEZIONE
ANTORIORE DEL RETTO-SIGMA E PLASTICA DELLA PARETE CON RETE IN
DEXON. L'esame istologico ha evidenziato un'adecona
G2pT3NOMO. I medici assicurano che il tumore non ha intaccato
altri organi, che il decorso postoperatorio è stato regolare e che dal
punto di vista clinico non ci sono problemi (il drenaggio
addominale è stato rimosso e la ferita è spuntata). Mio padre
però non si sente affatto bene, non ha ancora (dopo 27 giorni)
riacquistato la capacità di controllare l'evacuazione, e dice di
sentire dolore dove è stato operato. Non vuole sedersi sul water
perchè gli provoca dolore. Non riesce a stare sdraiato, ha dolori
ai glutei e alle gambe. Non ha appetito, mangia poco ed
alterna alcuni giorni in cui non si scarica a due/tre giorni di
quasi dissenteria.
Non riusciamo a
capire (anche perchè lui non ne vuole parlarne) se si
tratta di un problema psicologio o se effettivamente, ci sia
qualcosa di fisico. Vorremmo qualche consiglio e anche
qualche chiarimento sul tipo di tumore che gli è stato asportato.
La ringrazio
molto. .
RISPOSTA
Un adenocarcinoma
del retto pT3 pN0 M0 G2, pur essendo biologicamente "maligno"
(nel senso che lasciato a se' crescerebbe e invaderebbe l'organismo fino
a portare a decesso il paziente affetto) ha, dopo un trattamento
corretto, almeno il 75% di probabilita' di guarigione completa.
Il trattamento e'
stato corretto, in quanto l'effettuazione di una radioterapia
preoperatoria e' la migliore strategia terapeutica.
Dopo un simile
intervento (+ RT preoperatoria) il decorso puo' essere complesso,
soprattutto in un paziente ultrasettantenne. Certamente pero' il decorso
di Suo padre non puo' essere definito "normale". Di sicuro non
e' soltanto un problema psicologico. Di piu' non si puo' dire senza
visitare il paziente.
Cordiali saluti |
13
dicembre 2003 Stargard "Adenocarcinoma"
Buongiorno, a mio
suocero, dopo gastroscopia per sospetta ulcera, è stata fatta la
seguente diagnosi: "Morbus ulcerosus susp." Durante la
gastroscopia stessa sono stati prelevati 6 "pezzi" e il
risultato Histopatologico è stato il seguente: "Infiltratio
carcinomatosa. Adenocarcinoma G2." Nei prossimi giorni (lui è
all'estero in Polonia) è stata programmata l'operazione (asportazione
parziale o totale dello stomaco). Sulle basi di questa diagnosi,
prima dell'intervento, è possibile prevedere una prognosi? Il
medico curante non ha lasciato intravedere buone prospettive,
anzi. Grazie di cuore.
RISPOSTA
I dati forniti
sono insufficienti per formulare una prognosi. Comunque l'intervento e'
necessario ed e' l'unica terapia possibile. Una prognosi si potra' fare
solo sulla base dell'esame istologico del pezzo asportato. |
11
dicembre 2003 Gennaio 1948, sesso F, anni 56 "Gastrite e
duodenite"
"Ho
eseguito in data odierna gasatroscopia, come tutti gli anni, e la
diagnosi - oltre a gastrite cronica atrofica ed ernia iatale, mi è
stata diagnosticata una duodenite erosiva, mucosa iperemica, edematosa,
con alcune erosioni acute ricoperte da fibrina. Il consiglio è stato di
prendere MEPRAL, ma poichè non sono molto amante dei farmaci - perchè
da 20 anni mi curo con l'omeopatia - chedo a Voi se si può assumere
tranquillamente, anche perchè momentaneamente prendo già 1 cps di
Cardioaspirin 100 e fino al mese di luglio 2003 (dopo 7 anni) ho assunto
anche Inderal 40 (1/4 per 3) perchè a parere dei medici ipertesa
/mentre era solo emicrania con aura. Dimentico di segnalare che sono di
sesso femminile, compirò 56 anni a gennaio prossimo e dopo 35 anni di
lavoro da impiegata sono in pensione rivedibile perchè da qualche anno
a questa parte non sto molto bene. ho sofferto di vertigini da non
alzarmi dal letto, stanchezza, mal di testa e tante altre piccole cose.
Grazie
RISPOSTA
Il Mepral
appartiene a una classe di farmaci, gli inibitori della pompa protonica
che riducono la secrezione acida gastrica, largamente usati senza che
siano stati riportati effetti collaterali seri e senza controindicazione
al contemporaneo uso di acido acetilsalicilico (Cardioaspirina) |
9
dicembre 2003 Marco anni 27 "Protuberanza sotto la pelle del
pene"
Come per il
signore di 37 anni Ciccio anch'io da circa un mesetto mi sono accorto di
avere una sottile protuberanza sotto la pelle,come un nervo indurito
appena sotto la testa del pene.Probabilmente e' come dice il dottore un
vaso linfatico infiammato,ma e' giusto che mi si sia ingrossato anche se
non di tantissimo un linfonodo inguinale?In attesa di una sua risposta
le porgo i miei piu' cordiali saluti.
risposta
L'ipotesi di un
vaso linfatico infiammato è possibile ma l'ingrossamento di un
linfonodo inguinale difficilmente può essere correlato .
Per il linfonodo
senta il parere del medico di Famiglia. |
9
dicembre 2003 Giancarlo sesso M "Mesotelioma pleurico"
"Buongiorno .
A mia madre di 70 anni è stato diagnosticato un mesotelioma
pleurico,che sembrerebbe al primo stadio. Per l'età ci hanno
sconsigliato l'operazione e abbiamo iniziato la chemioterapia con un
nuovo farmaco sperimentale, l'ONCONASE assieme alla duxorubicina. Questa
cura palliativa, a detta dei professori, potrebbe garantire una
sopravvivenza di 7-8 anni. Vorrei gentilmente sapere da voi se ciò può
essere veritiero e inoltre se esiste qualche centro, anche all'estero,
che utilizzi già le cellule staminali . Grazie"
risposta
"Sono
d'accordo nello sconsigliare l'intervento vista l'età. Non conosco l'ONCONASE,
ma ogni Oncologo sa consigliare la terapia più adeguata alla malattia
ed al paziente. Credo sia impossibile prevedere gli anni di
sopravvivenza; l'uso delle cellule staminali va deciso dall'Oncologo." |
7
dicembre 2003 Anna, Napoli "Metastasi ossea"
"Mio padre ha
sviluppato un carcinoma prostatico con una metastasi ossea alla colonna
vertebrale.
Vivo a NAPOLI, a
chi mi posso rivolgere? grazie"
risposta
Si rivolga alle
strutture della CLINICA UROLOGICA (prenotare visita ai loro ambulatori)
presso l'Ospedale Policlinico . La terapia generalmente è molto
efficace con le metastasi ossee. |
5
dicembre 2003 Laurabia, anni 32 "Problemi vescicali"
"Mio padre ha
65 anni, è stato curato 3 anni fa per un linfoma di Hodgkin con
chemioterapia e radioterapia e non ha più avuto recidive di questo >
male. A giugno di questo anno è stato operato ad un'ernia inguinale.
Adesso nell'ultimo controllo le analisi delle urine danno questo
risultato: "presenza di cellule uroteliali isolate ed in gruppi
papillariformi, con discrete atipie citonucleari miste a granulociti
neutrofili ed eritrociti." Il medico ha consigliato una
cistoscopia, dando possibile la presenza di un polipo. Si tratta
di un tumore alla vescica? Vi ringrazio in anticipo per la vs. risposta.
"
risposta
"Polipo
vescicale è una definizione non esatta. Probabilmente si può trattare
di un tumore vescicale a basso stadio di malignità ma sempre
molto importante da diagnosticare. La cistoscopia è un'esame
indispensabile per la diagnosi. La terapia ,generalmente, è
basata su interventi endoscopici, cioè senza "tagliare
" la vescica." |
30
novembre 2003 MAX20, sesso M anni 20 "Dubbi sui testicoli"
"Ho dei seri
dubbi sulla posizione reale (orizzontale o verticale) dei testicoli
quando sto in piedi. Quale è la posizione effettiva? Grazie!!!!!!!!"
risposta
"Generalmente
la posizione dei testicoli in piedi è quasi verticale. Piccole
variazioni di posizione non sono importanti . Importante è controllare
che non vi siano noduli e/o siano dolenti." |
26
novembre 2003 Giovanni sesso M, anni 57 "Infiltrazione flogistica
linfoplasmacellulare"
"Ho 57 anni
Giovanni sesso maschile con la seguente diagnosi:
" ERNIA
IATALE DA SCIVOLAMENTO DI DISCRETE DIMENSIONI. MUCOSA GASTRICA ANTRALE
DI ASPETTO MAREZZATA. NULLA A CARICO DEL BULBO DUODENALE".
Inseguito ad esame istologico però mi è stato diagnosticato: Frammenti
di mucosa gastrica antrale con discreta infiltrazione flogistica
linfoplasmacellulare e con focolai di fribrosi. Gastrite cronica
aspecifica. Negativa la ricerca dell'Helicobacte pylori".
Vorrei sapere in
parole povere il significato di questa diagnosi e se devo preoccuparmi
per il futuro per le possibili ed eventuali complicanze. C'è una
terapia che posso seguire per migliorare il mio stato? Ringraziamenti
anticipati"
risposta
Gent. Sig.
Giovanni, la gastrite cronica che le è stata riscontrata giustifica la
presenza di infiltrato infiammatorio della mucosa del suo stomaco.
La terapia si
avvale di alcuni farmaci antisecretori (chieda al suo medico di
famiglia) e di alcuni semplici consigli alimentari. Privilegiare quindi
frutta e verdura a carne e cibi grassi. Pochi caffè, alcolici, spezie e
cioccolato.
Utile poi un
ulteriore controllo endoscopico a distanza dopo 6 mesi di terapia. |
21
novembre 2003 Massimo, anni 23, sesso M "Papilloma uroteliale
invertito"
Sono un ragazzo di
23 anni a cui 3 mesi fà è stato asportato un papilloma uroteliale
invertito, mi hanno detto che il mio "caso" è raro.. volevo
delle informazioni a tal proposito, su cosa sia un papilloma uroteliale
invertito, quali sono le sue potenzialità di danno, quali le cause che
ne abbiano favorito l'insorgenza, sulla sua eventuale ricomparsa e sui
controlli da fare.
Grazie in anticipo
per il tempo dedicatomi
risposta
PAPILLOMA
INVERTITO
I papillomi
invertiti (PI) sono definiti lesioni benigne proliferative determinate
dalla infiammazione cronica o dall'ostruzione del collo vescicale, ma
recenti studi hanno evidenziato una possibile malignità di tale
patologia. La sede è soprattutto a livello del trigono e del collo
vescicale, molto rara la possibilità di lesioni multiple. I PI sono
rari e meno del 2% delle neoformazioni vescicali e possono insorgere a
qualunque età. I PI sono più comuni nei maschi e sono spesso
riscontrati con ematuria (sangue nelle urine) e/o bruciore minzionale.
Studi
ultrastrutturali hanno evidenziato aspetti simili all'epitelio normale
dell'apparato urinario ed all'epitelio di tumori papillari di basso
grado di malignità.
Si possono
osservare 2 tipi di PI: 1) trasecolare , 2) ghiandolare (forma di
cistite ghiandolare considerata una potenziale lesione
pre-cancerosa).
Al momento non
esistono strategie per definire l'eventuale potenziale maligno dei PI.
Le frange del PI si proiettano nello stroma fibrovascolare della vescica
piuttosto che nel lume vescicale. La lesione è di solito coperta da un
sottile strato di epitelio uroteliale normale. I PI vengono usualmente
rimossi con la resezione transuretrale e la diagnosi è formulata dopo
la revisione istologica. La storia naturale del PI è benigna solo con
rari esempi di recidiva documentata. Tuttavia sono descritte
associazioni di carcinoma transizionale in altre zone vescicali e PI e
rari casi di trasformazione maligna; cosicché un controllo periodico
della lesione resecata è comunque necessario. I PI possono trovarsi
anche nelle vie urinarie superiori (più rari come sede e con un
potenziale maligno maggiore rispetto a quelli vescicali): a livello
ureterale è riportata un'incidenza di trasformazione maligna del 18%,
anche in associazione con altri tumori uroteliali.
Sono indicati
controlli periodici per escludere lo sviluppo di tumori a cellule si
transizione a livello delle alte vie urinarie o della vescica.
CONCLUSIONI: · La
tendenza del papilloma invertito è benigna, ma è prudenziale un
controllo periodico (soprattutto vista la sua giovane età) con
cistoscopia a 6 mesi e successivamente con ecografia ed esame delle
urine ogni 6 mesi per valutare eventuali lesioni vescicale e
microematuria e quindi stabilire se necessaria una cistoscopia (dalla
letteratura si consigliano controlli per non meno di 2 anni dalla
diagnosi); ·
Se è fumatore è
prudenziale smettere (sembra aumentare il rischio di insorgenza di
neoplasie vescicali); ·
Per individuare
eventuali cause e/o fattori di rischio vorremmo conoscere la Sua
attività lavorativa, eventuali patologie pregresse o attuali, terapie
farmacologiche, hobby ed eventuale utilizzo di sostanze chimiche, se
nella Sua famiglia vi è storia di tumori, Suoi viaggi all'estero;
·
Il rischio di
ricomparsa della malattia dalla letteratura risulta intorno al 7%; i
dati sulla possibilità di sviluppare un tumore uroteliale non sono
chiari; ·
Vorremmo anche
sapere se la malattia si è presentata con ematuria (=sangue nelle
urine) in tal caso sarebbe utile eseguire una urografia per
valutare tutto l'apparato urinario. · Esistono diversi approcci a tale
patologia ed al momento non vi sono linee guida utili a stabilire una
condotta univoca: pertanto è possibile anche una condotta di controlli
molto più semplice o più articolata in base all'esperienza del suo
Urologo. |
20 novembre 2003
Pesce-e - sesso F, anni 57 "Informazioni su Colonscopia"
"Sono una
signora di 57 anni. a seguito di colonscopia con prelievo di materiale
per biopsia così demoninati: 1) SIGMA 2) GIUNZIONE
RETTOSIGMOIDEA. dall'esito dell'esame istologico è emerso questo
risultato:
1) adenoma
tubulare con displasia di basso grado; 2) frammenti di
adenocarcinoma infiltrante. Snomed T68200 M82110
M81404
Gradirei una
"traduzione" di questo esito. Vi ringrazio e Vi auguro buon
lavoro
risposta
Ho difficolta' a
pensare che il Suo medico di famiglia, o chi per esso, non Le abbia gia'
fornito una "traduzione" del suddetto esito. E' peraltro
giustificato e comprensibile che Lei desideri un cosiddetto
"secondo parere", cioe' un confronto fra due
"traduzioni". Mi mancano pero' troppe informazioni per un
parere preciso e forse il mezzo di comunicaizone non e' il piu' adatto
per comunicazioni dirette con un paziente in situazioni di tale
importanza e impatto emotivo. Sono pertanto costretto a una risposta e a
un invito forse piu' generici di quanto Lei desideri.
La risposta e' che
un adenocarcinoma infiltrante della giunzione fra il sigma e il retto e'
sicuramente un problema sanitario serio e importante, ma che offre
possibilita' di guarigione completa molto ampie, a patto che sia
trattato in modo ottimale.
L'invito e' quindi
quello di rivolgersi per la cura ad un centro oncologico specializzato
nella cura dei tumori del colon-retto, come e' il Dipartimento
Oncologico presso il quale presto servizio come Chirurgo :
"Dipartimento Oncologico", Ospedale San Giovanni Antica Sede,
via Cavour 31, 10123 Torino.
Cordiali saluti. |
19
novembre 2003 Cemmy anni 52, sesso F, Milano "Gastropatia iperemica"
Mio marito
53 anni è stato sottoposto a esofago-gastro-duodenoscopia e come
diagnosi è risultata una "gastropatia iperemica" E'
stato eseguito anche un esame istologico di biopsie di antro
inclusa ricerca Hp con la seguente diagnosi: - Mucosa gastrica di
tipo antrale sede di gastrite cronica attiva con focale
metaplasia intestinale completa Hp +++ La parola " metaplasia
intestinale " mi spaventa un pochino e gradirei > avere da Voi
un chiarimento: - mi devo preoccupare? cosa deve fare mio marito
in seguito a queste diagnosi ? il fatto che lui sia sempre nervoso e
preoccupato e soprattutto gli piaccia molto mangiare e bere avrà influito
a causare questi problemi?
Vi ringrazio molto
per la Vs cortese risposta.
risposta
Gent.ma Cemmy,
Il termine "metaplasia
intestinale", che tanto la preoccupa, indica la sostituzione delle
cellule della mucosa gastrica con cellule di tipo intestinale ed è un
effetto dell'infiammazione cronica della parete dello stomaco. La
gastrite cronica è comunemente associata all'infezione del batterio l'Helicobacter
Pilori. È importante che suo marito inizi la terapia idonea alla sua
eradicazione. Si tratta di un'associazione di alcuni farmaci
(generalmente antibiotici e inibitori di pompa protonica) da assumere
per diversi giorni a cui farà seguito, a distanza di un mese circa, il
Breath Test (chiamato comunemente Test del Respiro) per controllare
l'efficacia del trattamento. Sicuramente le cattive abitudini alimentari
e la smodata assunzione di alcolici non aiuta. |
19
novembre 2003 Vins16176, sesso M, anni 27 "Coliche addominali"
"Vi scrivo
queste righe per avere, se possibile qualche consiglio. Ho ventisette
anni e mi chiamo vins16176, convivo da parecchi anni con improvvise
coliche addominali e scariche diarroiche abbastanza frequenti.
Nel marzo del 1999
decisi di sottopormi a visita medica effettuando clisma opaco e altri
esami clinici del sangue tutti "buoni". Rx clisma aveva il
seguente risultato: "viscere canalizzate, con completa
visualizzazione di tutte le anse che presentano pareti elastiche e
normale calibro. non si evidenziano lesioni infiltranti nè gettanti nel
lume." Per quattro anni ho sopportato le continue coliche
assillanti che mi lasciavano in una stato di stordimento e oppressione.
nel 2000 ho avuto per la prima volta una crisi di ansia in autostrada e
fui costretto a richiedere l'intervento del 118. pensai allora di
rivolgermi ad un amico Psichiatra pensando forse che avrei risolto anche
il problema delle coliche intestinali.
Nel marzo 2003,
ancora in cura psichiatrica, le coliche e le schariche diarroiche
diventano così frequenti e dolorose che il mio psichiatra mi consigliò
una visita Gastroenterologica. mi sono rivolto al migliore (così mi
hanno detto) di Cosenza, il quale mi sottopone immediatamente ad una
colonscopia dal seguente referto: "l'esame viene eseguito
fino al cieco, con imbocco dell'ultima ansa ileale. La mucosa del retto
non presenta alterazioni di rilievo. La mucosa del sigma e del
discendente appare diffusamente edematosa, con chiazze di iperemia. si
eseguono biopsie at random. Il colon a monte appare nei limiti della
norma. valvola ileocecale regolare. ultima ansa ileale, esplorata per
circa 10cm, indenne da lesioni". Subito dopo l'esame endoscopico
effettuo l'esame istologico dei tessuti delle biopsie con la seguente
diagnosi: " il quadro morfologico mostra mucosa colica con focale
riduzione della quota ghiandolare, edema, congestione, microstravasi
emorragici ed un moderato infiltrato infiammatorio cronico attivo a
livello della lamina propria. si associano immagini di criptite e
microascessi criptici. reperto di tipo infiammatorio, attivo anche con
caratteri di specificità, da correlare al dato clinico
endoscopico". Vengo sottoposto ad una cura con asamax 2,4g al g.
Tutto ciò è stato fatto nel mese di maggio c.a. Il 10 luglio c.a
richiedo ricovero presso il reparto di gastroenterologia dove vi rimango
per 6 giorni durante i quali mi viene somministrata (sperimentata) una
sostanza la Longastatina e in più altri accertamenti tutti
"buoni". nessun risultato apprezzabile sulla mia condizione di
salute . Decido di mia volontà di fare fuori dall'ospedale una ricerca
di intolleranza alimentare che si rivela positiva per alcuni alimenti.
tolgo dall'alimentazione tali alimenti e mi sento meglio per diversi
giorni durante i quali per la prima volta avverto lo stimolo normale
alla defecazione, e feci ben conformate. Dopo pochi mesi le coliche
ricominciano e oggi 18/11/2003 ripeto la colonscopia con gli stessi
risultati di quella precedente. attualmente faccio uso di asamax 0,50 3
compresse al giorno e di un antispastico. sono come gia detto un
soggetto con ansia generalizzata ( come dice il mio amico psichiatra),
sono sposato, lavoro da impiegato civile presso una Questura, sono
studente in ingegneria e mi mancano altri nove esami per finire, studio
continuamente e faccio poca attività sportiva( mi alleno circa 20minuti
al giorno sul mio tapis roulant), fumatore(14-15 al giorno).
DOMANDA - E'
possibile, visti i referti su elencati, che la mia patologia sia legata
al mio modo di vivere? all'eventuale stress? all'ansia? oppure è un
fatto organico a sè e tutte le altre sono elementi scatenanti dei
sintomi come le coliche che mi attanagliano? Inoltre vi prego, se
possibile indirizzarmi verso quale rimedio usare per attenuare il dolore
delle coliche che a volte sono talmente forti(ho una soglia del dolore
bassa) che mi lasciano stordito e mi creano palpitazioni e senso di
paura.
risposta
Il mio consiglio
e' quello di rivolgersi ad un centro specializzato in malattie
infiammatorie intestinali, almeno per una revisione dei preparati
istologici.
A Torino potrebbe
rivolgersi alla Divisione di Gastroenterologia, Ospedale San Giovanni
Antica Sede, v. Cavour 31, 10123 Torino, 011.633.3565" |
18
novembre 2003 Sara, sesso F "Mesotelioma pleurico"
Salve,circa 4 mesi
fa mio nonno è stato ricoverato a causa di un versamento pleurico, che
si è poi rivelato un mesotelioma pleurico maligno. è sempre stato in
buona salute e non ha mai avuto malattie in precedenza ora ha 65
anni.nel giro di un mese i medici dopo accurati esami hanno deciso di
intervenire chirurgicamente con l'asportazione della pleure del polmone
sinistro, quello intaccato. però sono ancora presenti dei mammelloni
che sembrano avere intaccato parzialmente la aorta e il diaframma. da
una settimana ha iniziato il primo ciclo di chemioterapia (3 chemio in 3
mesi). gli esami sono buoni ma riscontra sintomi di vomito dimagrimento
dolori muscolari a livello delle spalle e addominali.
Vorrei sapere : la
chemioterapia andrà a buon fine? Sarà possibile fermare i mammelloni
presenti? E ultima cosa con queste cure è possibile prolungare la vita
del paziente? La ringrazio e spero mi risponda al più presto.
risposta
Non è possibile
dare un giudizio senza vedere il paziente e la documentazione. |
18
novembre 2003 Nadir, sesso M, anni 57 "Metaplasia Intestinale
incompleta"
"Da un
controllo endoscopico è emerso quanto segue: 1) Biopsia antro gastrico:
Mucosa gastrica di tipo antrale con flogosi (grado lieve) focalmente
attiva, iperplasia rigenerativa, focale metaplasia intsstinale
incompleta, atrofia (grado moderato). Positiva la ricerca per
Helicobacter pylori 2) Biopsia quadro gastrico: Mucosa gastrico di tipo
fundico con note di flogosi cronica Positiva la ricerca per Helicobacter
pylori Vorrei sapere cortesemente che cos'è esattamente questa
diagnosi, la sua pericolosità in relazione a sviluppi tumorali e
cosa devo fare da subito (fare altri controlli, sentire uno
specialista ecc.) grazie tante"
risposta
"Sul problema
della metaplasia intestinale a livello gastrico vi sono gia' alcune
risposte sul sito dell'Associazione, a cui rimando.
Data la presenza
di metaplasia intestinale definita "incompleta", e' opportuno
un consulto con uno specialista gastroenterologo." |
18
novembre 2003 Cristina, Grosseto "Tumore nella 4° età"
"Un paziente
di 86 anni in buone condizioni di salute fisica, portatore di
pace-maker, ha manifestato da circa un anno sintomi di Alzheimer che sta
progredendo abbastanza velocemente (è irrequieto, ha perso interesse
alla lettura, talvolta si è alzato di notte disorientato,...). Nel
corso di accertamenti prescritti per microematuria, è stata
diagnosticata la presenza di un urotelioma al rene sinistro di 45 mm +
15 mm uretere sn. Ultimamente ha accusato anche tremore alle gambe
(mentre prima il tremore era confinato agli arti superiori).Si pone ora
il pesante dilemma se procedere o meno ad un intervento di nefrectomia:
1. Può un
intervento chirurgico in un paziente di quest'età migliorare la
QUALITA' e/o la DURATA della vita (considerando i rischi a cui può
andare incontro a livello fisico e neurologico in seguito ad un
intervento, nonché la possibilità di recrudescenza stessa del tumore
una volta operato)?
2. A che cosa e
fra quanto tempo potrebbe indicativamente andare incontro il paziente se
non viene operato? Esistono regole dietetiche e di comportamento da
seguire nel frattempo (acqua da bere, cibi poco zuccherati, ecc.)?
3. Nella speranza
che la progressione del tumore sia lento (considerata l'età, nonché il
fatto che finora gli episodi di macroematuria sono stati sporadici), è
possibile attuare una terapia per contrastarne l'avanzare? Una cura
artigianale di ALOE, al di là dell'efficacia terapeutica non provata
scientificamente, ha delle controindicazioni per un simile paziente?
4. L'avanzare
dell'Alzheimer in maniera esponenziale (fino all'anno scorso era stato
trovato in buone condizioni, compatibili con l'età) ed il tremore
esteso agli arti inferiori, può essere connesso con il generale
indebolimento provocato dal tumore? Il paziente può assumere i FARMACI
"anti-Alzheimer" (prima della diagnosi oncologica ci stavamo
interrogando sulla necessità di avviare una terapia), o questi possono
ulteriormente compromettere la funzione renale?
Chiedendo scusa
per l'eccessiva lunghezza della presente e con la speranza almeno di
essere stata chiara, confido in una vostra cortese risposta e ringrazio
anticipatamente.
Cordialità."
risposta
"Rispondiamo ai
quesiti posti per il paziente di 86 anni a cui è stato diagnosticata
una neoplasia uroteliale a carico del rene e dell'uretere di sinistra.
1)
L'intervento chirurgico è da considerare a questa età solo per
migliorare la qualità di vita in considerazione del possibile
peggioramento della sintomatologia legata al tumore con emorragie e
dolori importanti. 2) e 3) non vi sono regole dietetiche o altre terapie
che possano controllare il progredire del tumore. Una cura artigianale
di Aloe come Lei chiede non ha controindicazioni ma presumibilmente non
ha effetti. 4) L'avanzare dell'Alzheimer non è correlabile alla
malattia neoplastica; se necessaria il paziente può seguire una terapia
neurologica specifica.
A disposizione per
ulteriori chiarimenti porgo i più
Cordiali saluti" |
18
novembre 2003 Eschi, sesso F, anni 30 "Gastro-duodenite"
Vi invio una
diagnosi di una gastroscopia sostenuta tre giorni addietro chiedendovi
cortesemente dei chiarimenti sull'iter da seguirecirca cinque anni fa ho
avuto una gastrite erosiva da farmaco (aulin) da allora seguo una
alimentazione molto regolare faccio delle cure periodiche di zoton e
riopan gel al cambio di stagione interrotte pero da un anno, da circa
tre settimane rigetto succhi gastrici ed accuso oltre a lenta digestione
anche forti dolori alla bocca dello stomaco.
Dalla gastroscopia
è stato rilevato quanto segue: Esofago iperemico. Presenza di
incontinenza cardiale costante. Mucosa gastrica con aspetto flogistico
in attivita', chiazze eritematose a "carta geografica" della
regione antrale: duodeno iperemico. CP test negativo. Conclusioni
diagnostiche: Esofagite. Gastroduodenopatia ativa. ringraziandovi
anticipatamente per la risposta .
risposta
Gent.ma Sig.ra
Eschi,
per la correzione
della sua gastro-duodenite la terapia si avvale di antiacidi ed
inibitori di pompa protonica (quelli di ultima generazione sono
particolarmente efficaci). La sua esofagite è il risultato di un
reflusso gastro-esofageo legato all'incontinenza del cardias. Per una
più corretta valutazione del suo problema occorrerebbe che facesse una
manometria esofagea + ph metria e poi un nuovo controllo gastroscopico
dopo adeguata terapia medica (chieda nell'ospedale di zona, al suo
medico di famiglia o al gastroenterologo di fiducia).
Di seguito le dò
alcuni consigli semplici e utili che può seguire fin da ora. Eviti i
farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e gli
antinfiammatori non steroidei (FANS) (comunque mai a stomaco vuoto)
riduca l'assunzione di: succhi di frutta, cibi grassi e piccanti,
spezie, caffè (anche quello decaffeinato), alcool e bevande gassate.
Non dimentichi che un comportamento da evitare è il fumo. Eviti il
clinostatismo post-prandiale (coricarsi subito dopo aver mangiato).
Eviti di mangiare nelle tre ore che precedono il riposo notturno. Eviti
l'uso di cinture ed abiti stretti. Eviti gli sforzi fisici in fase
post-prandiale precoce. Dorma con il capo sollevato rispetto all'asse
del corpo (sollevare la testiera del letto di 15-20 cm). Riduca il peso
corporeo se si è sovrappeso. Faccia pasti piccoli e frequenti. |
17
novembre 2003 Ennio 57, "Tumore alla mammella"
Mia moglie (57
anni) è stata sottoposta ad intervento di quadrantectomia >mammella
sinistra e dissezione ascellare omolaterale per carcinoma mammario
duttale invasivo multifocale (pT 1C, G 3, N O/11, ER-ICA positivo, PgR
positivo, Herceptest 3+ fortemente positivo). Attualmente è sottoposta
a chemioterapia adiuvante contenente antracicline (adriamicina per 4
cicli, poi seguirà CMF 1-8/28 per 4 cicli). Volevo chiedere:
a) Questo tipo di
tumore in quale stadio può essere inquadrato e quale sono i potenziali
pericoli futuri.
b) Cosa significa
il test Herceptest 3+ fortemente positivo e se c'è una relazione sulla
pericolosità del tumore.
c) E' giustificata
una chemio così pesante?
In attesa di una
risposta, ringrazio e porgo cordiali saluti
risposta
a) Si tratta di un
tumore al I stadio con 80% di sopravvivenza a 5 anni
b) Hercept test 3+
è una caratteristica biologica del tumore che sembra predire una
maggiore responsività alla chemioterapia con antracicline
c) Lo schema di
chemioterapia indicato è uno di quelli standard che molti centri
utilizzano per questo tipo di tumore. In considerazione del PgR
positivo, può essere utile far seguire terapia ormonale per 5
anni.
Cordiali saluti. |
15
novembre 2003 MB, sesso M anni 40 Gaeta "Metaplasia"
"Buongiorno,
A seguito di forti
dolori intestinali ho eseguito delle gastroscopie che hanno
rilevato delle ulcere gastriche e degli esami istologici. Tuttora
nessuno mi ha saputo rispondere se ho un tumore. Questa è
l'ultima diagnosi: "FRAMMENTI DI MUCOSA GASTRICA
CARATTERIZZATA DA GASTRITE CRONICA ATTIVA SEVERA, METAPLASIA
INTESTINALE COMPLETA ED AREEE DI DIPLASIA MODERATA. PRESENZA DI FLORA
MICROBICA COMPATIBILE CON HELICOBACTER PYLORO". Per favore
potreste aiutarmi? Desidero sapere due cose: 1) Da cosa sono
realmente affetto? 2) Quali sono i centri medici cui posso rivolgermi,
in particolare nella mia regione? Grazie comunque per
il servizio da Voi reso. "
risposta
"Sul problema della
metaplasia intestinale a livello gastrico vi sono gia' alcune risposte
sul sito dell'Associazione a cui rimando. In ogni caso il referto da Lei
inviato non parla di lesione tumorale. Nella diagnosi e trattamento
delle lesioni ulcerative gastriche e' fondamentale la qualita'
dell'esame endoscopico, dei prelievi bioptici e dell'esame istologico.
Non conosco centri specializzati vicino al Suo domicilio, ma di sicuro a
Roma i centri universitari di gastroenterologia Le potranno dare una
prestazione di eccellenza."
|
14
novembre 2003 Ory, sesso F, "Adenocarcinoma
al retto sigma"
"In data 6/11/03 mi è stato
asportato per via endoscopica un polipo di circa 4cm che al
successivo esame istologico ha dato questo risultato: Adenoma
tubulo-villoso peduncolato con focolaio di trasformazione in
adenocarcinoma ben differenziato, infiltrante la tonaca sottomucosa
ed interamente asportato. Al livello del margine si osserva mucosa
adenomatosa di basso grado. Sede del prelievo: P-1101: Tumorectomia,
T-677: Sigma, M-81403,M8263 .
Il chirurgo mi ha fissato una nuova
endoscopia rettale per il 28/11/03 Sono molto preoccupata. Vi
ringrazio per la Vs. risposta. Ory
risposta
Gent. sig.ra Ory
La descrizione
istologica non consente di poter dare un parere sul fondamentale quesito
se sia stata sufficiente l'asportazione per via endoscopica oppure se
fosse consigliabile un intervento chirurgico di resezione del colon.
Sarebbe utile fare rivedere i preparati istologici (vetrini), per una
seconda opinione, presso un centro specializzato (es. Dipartimento
Oncologico, Ospedale San Giovanni Antica Sede, via Cavour 31, 10123
Torino).
In ogni caso, nonostante la diagnosi parli di adenocarcinoma,
Lei ha praticamente la certezza di guarire. E' solo necessario decidere
quale trattamento Le offra le migliori garanzie di guarigione.
|
9
novembre 2003 Mala, sesso F "Adenocarcinoma al colon"
Mio marito(anni
50)e stato operato per adenicarcinoma al colon nel mese di gennaio. Ha
poi effettuato i cicli di chemioterapia come da protocollo ma di qui si
è sviluppata una carcinosi peritoneale. Nell'istituto presso cui è in
cura non sono favorevoli alla terapia chemioipertermica perfusionale nè
ad un intervento chirurgico sul peritoneo anche se la carcinosi è
ancora localizzata e non sono presenti metastasi su organi vitali.
Vorrei conoscere il Vostro parere su tale terapia e su un eventuale
intervento chirurgico sul peritoneo con asportazione dei noduli di
adenocarcinoma. Nell'ipotesi in cui Il Vostro parere fosse favorevole
vorrei sapere quali sono i centri italiani che applicano tale terapia.
Vi ringrazio anticipatamente anche per una Vostra celere risposta.
risposta
Gent.ma Sig.ra
Mala,
il caso di suo
marito è particolarmente delicato e presupporrebbe un discorso molto
articolato. Occorrerebbe, intanto, conoscere nei dettagli tutta la
storia clinica e terapeutica del paziente. È probabile che
l'atteggiamento dei medici sia giustificato dalle condizioni di salute
generali o dall'estensione della malattia, per cui la terapia
ipertermico-antiblastica potrebbe sottoporre il paziente a rischi troppo
gravi. Tenga presente che l'approccio alla carcinosi peritoneale è
sempre duplice: da una parte la citoriduzione chirurgica (peritonectomia)
dall'altra la somministrazione di farmaci antiblastici tossici. I
migliori risultati di questa terapia sono ottenuti quando siano presenti
noduli di tumore nella cavità addominale di dimensioni non superiori ai
5 mm (dai suoi dati però non si evince). Il trattamento chirurgico è
comunque particolarmente aggressivo e prevedere un'accurata asportazione
di tutta la malattia macroscopica prima della chemioterapia
intraperitoneale. Per rispondere più direttamente al suo quesito le
comunico che in tutta Italia ci sono diverse strutture sanitarie
qualificate che eseguono questo tipo di terapia (tra gli altri
l'Ospedale di Padova, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Ospedale
S. Giovanni Antica Sede di Torino, Nuovo Ospedale S. Giovanni di Dio di
Firenze, Ospedale Forlanini e Istituto Regina Elena di Roma).
Per ulteriori
informazioni provi ad inserire in un motore di ricerca le parole chiave
Società Italiana Terapie Integrate Locoregionali in Oncologia. |
8
novembre 2003 Ciccio, anni 37, sesso M "Protuberanza sotto la pelle
del pene"
Da qualche
giorno al tatto mi sono accorto di avere una sottile protuberanza sotto
la pelle del pene appena sotto la testa. é come se fosse un nervo o una
vena che gira tutt'intorno il pene immediatamente
sotto la testa e sottopelle, nervo che non avevo mai notato prima.
Vorrei saperne cortesemente di più, non è un nodulo interno ma come un
nervo indolore sottopelle. grazie.
risposta
Si tratta quasi
certamente di un vaso linfatico localizzato al solco balano prepuziale
ora probabilmente infiammato e per questo motivo più visibile. Non è
un fatto grave. E' solo necessario applicare localmente una pomata tipo
Lasonil 2 volte al giorno per 30 giorni.
Se aumentasse o
diventasse dolente o per qualunque altro problema consultare il Medico
di Medicina Generale.
Cordiali saluti. |
7
novembre 2003 Saladino, sesso M, Roma "Adenoma intestinale"
Attraverso una
colonscopia mi è stato trovato a 25 cm dalla rima anale un polipo di
circa 2 cm, munito di corto peduncolo. Di forma ovale e ricoperto da
mucosa iperemica e lievemente irregolare . esso mi è stato resecato con
ansa diatermica. Un altro piccolo polipo dessile di cica 6mm. ricoperto
da mucosa liscia e di aspetto normale mi è stato rilevato a 15 cm.
dall'ano.Del polipo rimosso è stata fatta la biopsia con il seguente
responso. ( adenoma tubolare semplice, del diametro ci mm.15 con
displasia epiteliale di grado lieve/moderato. il corto peduncolo ed i
margini di resezione sono esenti di alterazioni, iI 1 dicembre prossimo
venturo dovrò fare di nuovo la colonoscopia per rimuovere il piccolo
polipo e controllare la ferita dell'asportazione del primo.
Prego volermi dare
ampie delucidazioni circa la probabile evoluzione che potrebbe avere il
polipo toltomi. e in considerazioni alle sue condizioni rilevate quali
controlli e in che tempi e necessario sottopormi. grazie
risposta
Gent. Saladino,
la tranquillizzo
subito dicendole che una volta effettuata l'exeresi del polipo per via
endoscopia non deve temere alcunché specie nel suo caso in cui la base
di impianto era normale. È importante invece che controlli che la
colonscopia che ha effettuato abbia esplorato tutti i distretti colici
(fino al cieco). In base all''istologia del piccolo adenoma tubulare che
le hanno estratto il consiglio è quello di eseguire una prima
colonscopia totale dopo un anno e se il colon è libero da adenomi una
ogni 3 anni. |
6
novembre 2003 Eli, sesso F, anni 35 "Metaplasia intestinale"
A seguito di una
gastroscopia e di un conseguente biopsia endoscopica allo stomaco, mi è
stata consegnata la seguente diagnosi: GASTRITE CRONICA SENZA ATROFIA CON
FOCOLAIO DI METAPLASIA INTESTINALE, HP NEGATIVO, MUCOSA ANTRALE. Vorrei
sapere cos'è un focolaio di metaplasia intestinale e se ha a che vedere
con un inizio di formazione tumorale? Distinti saluti.
risposta
Gent.ma Sig.ra Eli,
la metaplasia
intestinale è la sostituzione delle cellule della mucosa gastrica con
cellule di tipo intestinale. La concomitante presenza di gastrite atrofica
può in una certa misura far aumentare un po' il rischio di degenerazione
(ma non è il suo caso). Il consiglio, comunque, è quello di eseguire
controlli endoscopici periodici associati ad uno stile di vita adeguato
che prevede l'abolizione del fumo, una dieta ricca di frutta e verdura,
povera di grassi animali e di alimenti ricchi di additivi e conservanti.
|
3
novembre 2003 Stefano "Cisti parapielica"
A mia suocera di anni 74 dopo una
ecografia è stata diagnosticata la presenza di cisti parapielica al
polo superiore del rene sx di 2 cm di grandezza. Vorrei sapere da voi di
che cosa in realtà si tratta in quanto alla mia domanda al motore di
ricerca google la risposta mi invia al vs sito. Inoltre vi informo
che è stata sottoposta ad operazione per l'asportazione di un sarcoma
maligno retroperitoneale circa tre anni fa.
Grazie e distinti saluti
risposta
La cisti parapielica non è una
neoplasia maligna. Di solito asintomatica, tranne nei casi di dimensioni
molto grandi tale da esercitare un effetto massa. Sono raccolte di liquido
o di urina. Comunque non vi sono relazioni tra l'intervento subito dalla
paziente circa tre anni or sono e la formazione di cisti.
|
31
ottobre 2003, Luca, "Tumore al fegato"
Buon giorno, mia madre di anni 57 ha
subito l'asportazione di un tumore all'intestino il problema che ora ha
intaccato pesantemente il fegato. Abbiamo iniziato da poco la chemio
ma vorrei sapere se esiste qualche altra tecnica... I risultati
degli esami dopo l'operazione sono: Tac addome : fegato ingrandito, nel
suo contesto sono riconoscibili multiple formazioni che
assumono disomogeneamente il m.d.c. di dimensioni tra2 e 12 cm compatibili
con lesioni di tipo ripetitivo. Nulla a milza pancreas e surreni.
Alcune formazioni cistiche renali bilateralmente. Colecisti
regolare. Nulla alle vie escretrici renali e bilari. Non adenomegalie
lombo-aortiche. Bilateralmete linfonodo di circa 1 cm. in sede inguinale.
Non versamento libero. Colonscopia: Esaminata fino al cieco. A 10 cm.
neoformazione vegetante che occupa i 4/4 della circonferenza, di cui si
asporta una porzione per es. istologico. Polipo penduncolato viene
asportato a livello del sigma distale. Es. Istologico dei Polipi:
Retto= adenok. moderatamente differenziato. sigma= focolai di adenok.
moderatamente differenziato intraepiteliale intramucoso in polipo
adenomatoso tubolo-villoso. Asse stromale e base d'impianto indenni.
Gastroscopia: gastrite iperemica Es. Istologico: gastrite cronica attiva
ed erosiva H.P. positiva. Fatemi sapere grazie... Luca
risposta
Purtroppo l'estensione della
malattia non consente almeno per ora un approccio chirurgico sul fegato.
Unica possibilità realistica rimane la chemioterapia sistemica o
intra-arteriosa epatica.
A scopo palliativo potrebbe essere
utilizzata, per le metastasi più piccole, la termoablazione con le
radiofrequenze.
Cordiali saluti.
|
30
ottobre 2003, Oriana, anni 45, sesso F "Polipo al sigma-retto"
Ho 45 anni, risiedo
in provincia di Ancona . A seguito endoscopia fatta la scorsa settimana mi
hanno trovato un polipo di cm. 3.5/4 al sigma retto con base peduncolare;
hanno prelevato dei tessuti che al successivo esame istologico pervenuto
quest'oggi è risultato un adenoma tubolare non canceroso. Si tratta però
di tessuti prelevati solo in superficie per cui mi hanno prescritto una
ulteriore endoscopia per prelevare tessuti anche alla base e in quantità
più numerosa. Ho 45 anni e non ho mai avuto problemi salvo una lievissima
traccia di sangue visto circa 5 mesi fa. Le chiedo che possibilità ci
possono essere perchè il male possa rilevarsi un tumore. Al tatto in sede
di endoscopia il medica ha notato che il polipo è morbido e conformato
regolarmente.
La ringrazio in
anticipo e La saluto
risposta
Gent.ma Sig.ra
,
La cosa più
semplice, nel suo caso, sarebbe quella di eseguire direttamente una
polipectomia per via endoscopica con ansa diatermica. Dalla sua
descrizione il polipo ha un peduncolo e questo semplifica l'exeresi della
formazione. Sarebbe buona norma, prima dell'esame, sapere come vanno i
suoi indici di coagulazione (generalmente è sufficiente sapere i valori
di PT, PTT e Fibrinogeno). In questo modo l'assenza di coagulopatie ci
mette al riparo da un possibile sanguinamento dopo tale procedura terapeutica.
|
24
ottobre 2003 Mediterraneo, anni 32, sesso M, "Adenocarcinoma"
Carissimi, mia
mamma, età 69, è stata sottoposta a Laparotomia mediana xifo-pubica.
Resezione anteriore del retto. L'esame istologico dice: "Adenocarcinoma
mediamente differenziato, ulcerato, del grosso intestino, infiltrante la
parete intestinale a tutto spessore ed il tessuto adiposo periintestinale.
Discreto infiltrato linfoide e granulocitario reattivo intra e
peritumorale. Margini di resezione chirurgica prossimale, distale e
radiale, reperiti in situ, indenni da infiltrazione neoplastica.
Istiocitosi dei seni ed iperplasia follicolare secondaria nei 12 linfonodi
isolati
CONCLUSIONI:
Adenocarcinoma del grosso intestino pT3 N0 G2 (Stadio B sec. Dukes).
La paziente dovrà effettuare terapia antiblastica. Ha già iniziato
terapia (Kemio "leggera"); dosaggio continuo per 48 ore ogni 15
giorni per 06 mesi (in ricovero) Potreste spiegarmi meglio il caso,
lo stadio della malattia, se la cura è ok e le prospettive di vita?
Grazie Tante.
risposta
Si tratta di un
carcinoma del retto che sembra essere stato diagnosticato e operato in una
fase in cui era ancora localizzato al retto stesso, la descrizione
istologica del pezzo operatorio suggeriscono che l'intervento sia stato
oncologicamente corretto, pertanto le probabilita' di guarigione sono
buone. Non vi sono dati sufficienti (farmaci usati, dosi) per dare un
giudizio sulla chemioterapia.
|
17
ottobre 2003 Giulietta, Roma "Adenocarcinoma"
Mio padre ha 76 anni
e lamentava un dolore intestinale. Sottoposto a colonscopia con
biopsia il risultato è stato: su 5 parti di mucosa 3 affette da
adenocarcinoma infiltrante del ceco.. Mio padre soffre da 10 anni di un
adenocarcinoma prostatico tenuto sotto controllo(ultimo esame a
luglio 2003). Il gastroenterologo ci consiglia di operare anche se
per lui già ci sono metastasi in corso. Mio padre a luglio, in
concomitanza con i controlli per la prostata aveva fatto Risonanza
Magnetica addominale, scintigrafia ossea, gastroscopia, transrettale e
tutto risultava ok. Lo ricoveriamo questa settimana in un ospedale romano
per l'operazione intestinale. Viste le due patologie tumorali che
possibilità ha di sopravvivenza? Già ci è stata sconsigliata la
chemio, perchè? E' normale sapere tutto solo dalla risposta di una
biopsia? Grazie, ma non so cosa fare.
risposta
Cara Giulietta, se
il tumore e' sintomatico (dolore intestinale), e' indicato l'intervento
chirurgico anche se vi sono metastasi in corso (del K prostatico ?).
L'indicazione precisa a una chemioterapia postoperatoria puo' essere data
solo sulla base dell'esame istologico del pezzo operatorio. L'eta'
superiore ai 70 anni, la concomitanza con un tumore in fase metastatica e,
forse, le condizioni generali di suo padre possono pero' avere gia' fatto
escludere a priori una chemioterapia.
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17
ottobre 2003 Antonino, "Adenocarcinoma"
Innanzitutto mi
scuso con voi per avervi mandato alcuni giorni orsono, un messaggio senza
il testo ma è stato un mio sbaglio. Adesso veniamo alla mia domanda
> questa estate è stato operato un mio carissimo amico di 48anni di un
tumore all'intestino ho letto l'esame istologico che qui vi
riassumo: RESEZIONE ANTERIORE RETTO PER K RETTO III MEDIO > SIGMA E 2/3
PROSSIMALI RETTO ADENOCARCINOMA MODERATAMENTE DIFFERENZIATO DEL GROSSO
INTESTINO. G 2 ypT3 N0 > tipo di crescita: espansiva Embolizzazione
neoplastica dei vasi extramurali :non rilevabile. Componente
adenomatosa residua : assente. Infiltrazione linfocitaria
peritumorale :lieve MARGINI DI RESEZIONE CHIRURGICA INDENNI > F=PARETE
COLICA CON EDEMA E FIBROSI DELLA SOTTOMUCOSA. STADIO--GRADO pT3 pN 0
pM Grading 2 Se gentilmente poteste spiegarmi di che genere di tumore si
tratta e il suo grado di gravità con parole semplici e comprensibili
anche da parte di persone come me che non hanno conoscenze mediche
approfondite. Certo di una vostra risposta vi ringrazio
anticipatamente.
risposta
Si tratta di una
neoplasia del retto che, dalla descrizione istologica, appare
correttamente trattata chirurgicamente con buone probabilita' di
guarigione completa dato che non vi era ancora stata una diffusione ai
linfonodi regionali
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23
ottobre 2003 - Rina, sesso F, "Gastrite cronica"
Scrivo per mia
suocera. Da circa 1 mese è inappetente e lamenta sfozi di vomito senza
però vomitare. con diagnosi di possibile gastrite è stata effettuata una
biopsia gastrica. Riporto di seguito l'esito: "DESCRIZIONE
MACROSCOPICA - cinque frammenti diametro 0,3 cm. REPERTO MICROSCOPICO -
cinque campioni di mucosa di tipo antrale con diffusi quadri di metaplasia
intestinale completa ed incompleta, lieve flogosi cronica ed iperplasia
foveolare. Il soggetto ha 78 anni .
Gradirei sapere se
è necessario fare ulteriori esami e che cure sono necessarie.
Grazie
risposta
il referto
istologico si riferisce ad un quadro di gastrite cronica, cioè un quadro
di infiammazione cronica della mucosa dello stomaco. E' una lesione
piuttosto frequente. Tra le cause più comunemente accertate c'è un
batterio chiamato HELICOBACTER PYLORI.
Generalmente lo si
ricerca (si accerti se è stato fatto). Qualora sua suocera risultasse
positiva, per debellarlo, occorre programmare con lo specialista
gastroenterologo un piano terapeutico che include l'utilizzo di
antibiotici e inibitori di pompa protonica. A distanza di tempo, poi, va
controllata l'efficacia della terapia con un esame semplice chiamato
BREATH TEST.
Tuttavia non vanno
trascurati i sintomi da lei segnalati (l'inappetenza e il vomito) che
possono invece essere manifestazioni di patologie sistemiche o comunque
non a carico dello stomaco. Non ho elementi sufficienti per farle una
lista degli esami che dovrebbe fare per ottenere una diagnosi corretta. In
questo caso il medico di famiglia, che sicuramente conosce bene la
paziente e soprattutto può visitarla, è la persona più giusta per
capire meglio il problema e che può programmare gli esami del sangue e/ostrumentali
più utili al suo caso.
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7
ottobre 2003 Mattia, sesso M, Travedona M. (VA) "Dolori allo
stomaco"
BUONA SERA SONO IL
PAPA' DI ELENA , UNA BIMBA DI 8 ANNI, CHE ORMAI DA DUE ANNI CIRCA ACCUSA
DOLORI ALLO STOMACO OGNI VOLTA CHE MANGIA . DOPO SVARIATI CONTROLLI E CURE
MEDICHE SENZA ALCUN RISULTATO, CI SIAMO RIVOLTI AD UNA CLINICA DI MILANO
DOVE IL GASTROENTEROLOGO HA PRESCRITTO L'ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA CON
BIOPSIA CON IL SEGUENTE REFERTO: "ESAME BEN TOLLERATO , PARETI
ESOFAGEE ELASTICHE E BEN DISTENSIBILI CON IPEREMIA DELLA MUCOSA DEL TERZO
DISTALE, LINEA RISALITA E RIPETUTI PROLASSI DI MUCOSA GASTRICA.PARETI
GASTRICHE CON MUCOSA IPEREMICA A LIVELLO DEL CORPO ED ANTRO.PILORO
PERVIO,BULBO E DUODENO DISCENDENTE CON MUCOSA NORMALE."
IL RISULTATO
INVECE DELLA BIOPSIA E' IL SEGUENTE: " MATERIALE INVIATO ( SEDE
DEL PRELIEVO): >A) GIUNZIONE CARDIO-ESOFAGEA B) ANTRO E PILORO GASTRICO
DIAGNOSI A) MUCOSA DELLA GIUNZIONE ESOFAGO-GASTRICA: - SUL VERSANTE
ESOFAGEO: NULLA DI PATOLOGICO. - SUL VERSANTE GASTRICO: GASTRITE
CRONICA INATTIVA, PRESENZA DI PICCOLO AGGREGATO LINFOIDE. NEGATIVA LA
RICERCA > DELL' HELICOACTER PYLORI. B) MUCOSA ANTRO-PILORICA (
FRUSOLI SUPERFICIALI ): GASTRITE CRONICA INATTIVA LIEVE SUPERFICIALE,
FOCOLAIO DI METAPLASIA INTESTINALE COMPLETA. NEGATIVA LA RICERCA
DELL' HELICOBACTER PYLORI. DESCRIZIONE MACROSCOPICA A) 1 FRUSTOLO B)
2 FRUSTOLI
MI E' STATO DETTO
CHE OLTRE ALLA GASTRITE CRONICA INATTIVA NON C'E' ALTRO. HANNO PERO'
PRESCRITTO UN ULTERIORE ESAME: LA RADIOGRAFIA COMPLETA DEL TUBO
DIGERENTE EFFETTUATO IL GG. 3. U.S. E LA PHMETRIA ANCORA DA
EFFETTUARE. MI SONO RIVOLTO A VOI SPERANDO CHE MI POSSIATE SPIEGARE
BENE SOPRATTUTTO COSA SIGNIFICANO IN REALTA' I SEGUENTI TERMINI
MEDICI: - PRESENZA DI PICCOLO AGGREGATO LINFOIDE - GASTRITE
CRONICA INATTIVA LIEVE SUPERFICIALE - FOCOLAIO DI METAPLASIA
INTESTINALE COMPLETA IN QUANTO LA SPIEGAZIONE DATAMI NON E' STATA MOLTO
CHIARA E MI HA CREATO MOLTI DUBBI E PREOCCUPAZIONI ED INOLTRE VI CHIEDO
ANCHE DEI CONSIGLI PER COME POSSO "MUOVERMI" PER LA SALUTE DELLA
MIA ELENA. GRAZIE. DISTINTI SALUTI
PS.GRADIREI CHE ,
PER CORTESIA , LA RISPOSTA MI VENGA INVIATA ALL'INDIRIZZO DI POSTA
ELETTRONICA
Risposta
Per quello che
riguarda la metaplasia intestinale veda la risposta del 22.05.2003
Un piccolo aggregato
linfoide (cioe' un accumulo localizzato di un tipo di globuli bianchi - i
linfociti -) di per se' ha scarso significato clinico a livello gastrico,
cosi' come ha scarso significato una gastrite inattiva. E' possibile che
il disturbo sia piu' funzionale che organico. Completi gli esami, ma nulla
di quanto mi ha comunicato puo' destare preoccupazioni.
Cordiali saluti
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6
ottobre 2003 Lolla, Bergamo "Problemi intestinali"
A giugno in vacanza
in Spagna ho avuto un gastroenterite, dissenteria con crampi per 3/4
giorni per poi sparire improvvisamente.Dopo circa due settimane dal
rientro accuso ancora problemi gastroenterici (ho la gastrite pero' da
sempre...sono una persona piuttosto ansiosa), tipo crampi
gastrointestinali, giramenti di stomaco e pancia con alcuni sporatidi casi
di dissenteria (piuttosto saltuari...) Ho sempre giramenti a vuoto di >
stomaco con sensazione di liquidita', ma spesso per ragioni psocologiche....Il
mio medico mi ha consigliato di assumere ranibloc per circa 20 gg.e di aspettare
l'effetto fatto..poi decideremo se fare altri esami.
Alla fine di agosto
ho fatto dei normali esami del sangue che non hanno riscontrato
nulla di strano, al di fuori che una leggera carenza di ferro che presento
solitamente, in quanto non consumo carne rossa.....Puo' darsi che si
tratti di qualche cosa di piu' grave??? Preciso che ho 28 anni e nessun
caso di cancro al colon-retto in nessun famigliare. Qual'e' il
vs.consiglio???..Premetto che sono una ragazza molto emotiva.Grazie, e
complimenti sinceri per il vs.sito.
risposta
La sintomatologia
riferita e' del tutto aspecifica e richiede un colloquio diretto
medico-paziente con visita clinica. L'unica indicazione di carattere
generale, come e' nelle finalita' del sito, che si puo' dare e' quella che
in caso di carenza di ferro e' opportuna una ricerca del sangue occulto
nelle feci per evidenziare se vi siano piccole perdite ematiche
intestinali.
Cordiali saluti
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1
ottobre 2003 Valentina sesso F "Nevo melanocitico"
Salve, io ho
tanti nei o nevi e mi hanno consigliato di toglierne uno per
adesso. Il risultato dell'esame istologico e' il seguente:
"Nevo melanocitico composto lentigginoso. Margini di resezione
chirurgica esenti da alterazioni". Che vuol dire esattamente?
Che e' benigno? Che vuol dire "melanocitico", che sembra un
melanoma? Grazie - Valentina
risposta
Per nevo
melanocitico si intende una descrizione istologica inerente alla presenza
di un agglomerato melanociti normali (non patologici come quelli del
melanoma). Il termine composto sta per presenza di melanociti nel derma
superficiale-medio e alla giunzione dermo epidermica.
In poche
parole il suo era un nevo e non un melanloma.
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29
settembre 2003 Marisa "Adenocarcinoma"
vorrei sapere, se
possibile, i rischi che ha mio padre di sviluppare una recidiva, dato che
nel maggio del 2002 gli hanno tolto con ansa diatermica un adenoma
tubolare villoso con ampio focolaio di adenocarcinoma inizialmente
filtrante la sottomucosa, il polipo è rivestito da mucosa di colica
normale, non è stato possibile ampliare l'intervento poichè tolto il
polipo non è stata effettuata alcuna marcatura della zona abolendo quindi
la possbilità di individuarla e asportarla chirurgicamente, mio padre sta
facendo periodicamente questi esami: t a c , colonscopia .
Mio padre ha 67 anni
e non ha malattie concomitanti .Vi ringrazio per la vostra cortese
attenzione, ed aspettando una vostra risposta vi porgo i miei più
cordiali saluti . GRAZIE!!
risposta
Gent.ma Signora, in
considerazione della storia clinica di suo padre e dell'impossibilità di
evidenziare con certezza la sede della polipectomia è utilissimo
sottoporre il paziente ad uno stretto follow up, cioè seguirlo con visite
di controllo ed esami strumentali (quali quelli che lei ha citato) da
effettuarsi periodicamente e da concordare con lo specialista. In questo
modo possiamo scoprire in fase precoce qualunque modificazione della
mucosa colica ed intervenire tempestivamente su eventuali recidive locali.
IL COMITATO
SCIENTIFICO
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26
settembre 2003 Anna, sessoF "Carcinoma alla lingua"
Eppure molto spesso
anche con una diagnosi precoce non si riesce ad intervenire
adeguatamente, non sempre si incontrano medici in grado. Il caso di
mia madre 75 anni ben portati, ad aprile di quest'anno dopo qualche
settimana di fastidio alla lingua e una piccola lesione, io e mia
sorella la accompagniamo da un chirurgo maxillo facciale di un noto
ospedale romano, da molte persone indicato come un eccellente medico. Si
esegue velocemente una biopsia, dalla quale risulta un carcinoma
squamoso. Si decide velocemente per l'intervento, escissione di metà
lingua e asportazione di alcuni linfonodi, evidenziati da una ecografia al
collo.
Il radioterapista
ritiene che non c'è bisogno di un trattamento di chemioterapia prima
dell'intervento. Mia madre a giugno viene operata, rimane un mese in
ospedale, l'estemporanee durante l'intervento sono buone un campione
di 17 linfonodi asportati sono negativi., e anche per quanto riguarda
l'estemporanea della pelle della lingua rimanente analizzata è
negativa. Evviva ci siamo detti.....il mostro almeno per il momento è
stato estirpato e anche se tornerà succederà non troppo presto, anche
quei medici sostenvano che a quell'età la tregua è molto lunga. Dopo
l'intervento ancora una volta il radioterapista ci dice che non c'è
bisogno di cura, i protocolli non prevedono cura quando i risultati
sono di quel tipo, e poi è meglio evitarla ad una signora così
anziana. A metà agosto il gonfiore laterale sotto il collo ( che a noi
figlie non ci sembrava mai sparito del tutto) Si ripresenta
fortemente, con una pustola vicino all'orribile cicatrice che si apre
dalla quale comincia ad uscire siero e poco sangue.
La portiamo di nuovo
all'ospedale per l'ennesimo controllo molto preoccupate, il chirurgo ci
tranquillizza dicendo che è tutto sotto controllo e che un caso su un
miliardo che si tratta di una recidiva. Di nuovo risonanza magnetica
ecografie ago aspirato che ci conferma di nuovo la diagnosi "
Carcinoma squamoso". Doccia fredda... E ci invia dal solito
radioterapista, che ci invita a tornare per far iniziare a mia madre
una cura di chemioterapia. Bè, a questo punto decidiamo di portarla
all'ospedale ********, il 3 settembre la visitano, poi sembrano
dimenticarsi di noi ,dopo aver lasciato tutti i nostri telefoni. Io
e mia sorella telefoniamo cerchiamo di trovare i contatti riusciamo
a parlare con una dottoressa la quale ci dice che deve eseguire un doppler
e un ecocardiogramma, a pagamento di fretta facciamo fare questi
esami a mia madre, aspettiamo di nuovo una telefonata per sapere
quando finalmente inizierà la cura. Passano altri giorni finalmente
ci chiama e ci dice che ci dobbiamo presentare per far mettere il
"port" a mia madre,e quel girorno speriamo di poter parlare con
qualcuno, ma in quel grande ospedale ci si perde, e nessuno è disponibile
a spiegarti un minimo.
Al momento siamo
riuscite a sapere da un medico che non dobbiamo preoccuparci se la
cura inizia oggi o tra una settimana perchè non cambia molto allo stato
attuale, forse perchè non si tratta di sua madre? Le ricordo che
mia madre ha avuto la ricaduta da due mesi circa.....Mi domando a
cosa serve la prevenzione, ma soprattutto chi è in grado di farla?
La cura di chemioterapia mia madre la inizierà quando avrà le metastasi?
dato che 2 settimane fa il doppler rivelava una buona situazione, e cioè
non c' erano ancora infiltrazioni.
Cosa staranno ad
aspettare? mi dicono che sono i tempi tecnici , ma quelli umani? Mi scusi
lo sfogo, ma a volte l'amarezza prende il sopravvento anche perchè non è
la prima volta che mi trovo ad affrontare questo problema. sarei lieta di
avere un commento sulla mia lunga lettera.
Grazie e cordiali
saluti.
risposta
Faccio alcune
considerazioni di ordine generale premettendo che non ho nessun dato
certo per poter provare che ciò che dico è vero nel caso in esame
:
1.nel caso
raccontato per quel che capisco NON C'E' NULLA DI PERTINENZA DELLA
PREVENZIONE , nel caso dei tumori della bocca si fa prevenzione
quando si scopre una precancerosi o una lesione tumorale piccola ed
iniziale e la si asporta con un piccolo intervento . Se è vero che è
stata eseguita una escissione di metà lingua e sono stati asportati i
linfonodi altro che lesione piccola e altro che prevenzione , siamo nel
campo dei classici tumori conclamati! quando si scopre una lesione
veramente piccola e iniziale si asporta solo la lesione e sovente
l'intervento si esegue in ambulatorio e in day hospital e la sera il
paziente va a casa.
2. Dal
racconto deduco quindi che si trattava di un tumore conclamato della
lingua che è stato giustamente asportato nel modo più adatto dal Collega
Chirurgo , la successiva Radioterapia non è stata eseguita perchè i dati
dell'esame microscopico probabilmente dicevano che l'asportazione era
stata completa ; se le cose stanno così tutto è stato eseguito nel più
corretto dei modi .
3.quello che a
questo punto va commentato è la Vostra (di Voi familiari) probabile
carenza di informazione sulla possibile gravità di un tumore
linguale conclamato , non posso sapere quanto siate stati informati
su questo punto ma certamente a mio parere la Famiglia deve sapere
che in alcuni casi è possibile un andamento anche particolarmente
aggressivo di un tumore della lingua anche se la malattia è stata
trattata nel modo giusto (come a me pare essere in questo caso) .
Quanto è successo rientra in una piccola percentuale di casi
particolarmente sfortunati ma la cui esistenza e possibilità è ben
conosciuta dagli specialisti . In questi casi deve essere ripresa la
cura come in effetti è stato programmato.
4.I tempi lunghi
necessari per le cure successive non possono che essere commentati
negativamente e Lei ha ragione di voler iniziare prima possibile , i
ritardi dipendono da situazioni locali che io non conosco e sulle
quali non posso dare pareri o consigli MA TUTTO CIO' NON HA NULLA A
CHE VEDERE CON LA PREVENZIONE , anzi proprio questo caso dimostra
tutta la necessità della prevenzione, se si fosse arrivati prima
alla diagnosi ( Lei stessa dice "qualche settimana di fastidio
alla lingua" ) probabilmente le cose sarebbero andate
diversamente. Quanto detto, ripeto , sono argomentazioni di ordine
generale , mi scuso di non poter andare oltre senza una
documentazione precisa
Cordiali
saluti
|
26
settembre 2003 Graziella, sesso F, "Gastrite con atrofia ghiandolare-
metaplasia-iperplasia foveolare"
Gentili signori ,
mio marito, che ha 49 anni, ha rifatto dopo 3 mesi la gastroscopia nello
stesso ospedale. Nella prima avevano diagnosticato: "gastrite cronica
da Hp, grado e attività lieve, senza atrofie ghiandolari, con metaplasia
intestinale attivazione del tessuto linfatico associato alle mucose con
iperplasia linfofollicolare." Nella seconda, dopo terapia
eradicante con triplice farmaco, l'esito è stato: "pangastrite
cronica a eziologia indeterminata (Hp-), grado e attività lieve, con
atrofia ghiandolare grado lieve, focale metaplasia intestinale, iperplasia
foveolare (USS 1996)." Le nostre domande sono:
- che
differenza c'è tra la gastrite e la pangastrite?
- L'atrofia
ghiandolare può comparire in pochissimo tempo? Oppure non è stata
vista alla prima gastroscopia?
- Come
facciamo a capire se la metaplasia è completa oppure
incompleta?
- Oltre a controlli
periodici , quale/ quali tipi di attività preventive vanno previste
(es. che tipo di dieta/ cure farmacologiche...)
Vi ringrazio e porgo
cordiali saluti.
Graziella
Risposta
1) "Pangastrite"
indica una gastrite che interessa tutto lo stomaco. Evidentemente nella
seconda gastroscopia sono stati eseguiti prelievi in piu' parti dell
stomaco per cui l'anatomopatologo ha potuto dare questo giudizio
2) Le differenze
istologiche fra una mucosa normale e un'atrofia di grado lieve non sono
cosi' assolute. In questi casi vi e' sempre una certa soggettivita' nel
giudizio.
3) La domanda va
posta all'anatomopatologo che ha eseguito l'esame. Generalmente, se non si
descrivono atipie, si tratta di metaplasia completa.
4) Abolizione del
fumo, riduzione dell'alcool. Evitare gli stress. Da valutare con il
curante, in base ai sintomi l'utilita' dell'uso di farmaci che inibiscono
la secrezione acida gastrica o migliorano lo svuotamento dello stomaco.
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24
settembre 2003 Lella, sesso F, anni 37 "Polipi del retto"
Buon giorno ho un
problema di polipi a circa 8/9 cm dall'ano.Mi sono stati diagnosticati 13
anni fa con una risposta dell'esame istologico di "adenoma tubulo
villoso" . Sono sempre stati tolti con il metoto tradizionale ma
nonostante questo crescono di continuo.Da circa 4 anni è stato usato il
metodo con laser perchè mi è stato detto che le pareti dell'intestino
sono diventate più fini (infatti non so se dipende da questo ma quando mi
vengono tolti sento una gran dolore e la parte senguina molto cosa che
prima non succedeva ).I controllo vengono fatti ogni 3/6 mesi per poi
passare ad un anno (cosa che non è successa perchè nel frattempo ho
avuto dei sanguinamenti ed ho dovuto fare un controllo ed e' venuto fuori
che nella zona dei polipi si sono formati tanti piccoli polipi che da
l'esame istologico è risultato tessuto di granilazione. Mi e' stato
detto di tornare dopo 1 anno. Vorrei sapere se è giusto questo tempo di
attesa? Possono portare al tumore ? Rischio di avere una perforazione
dell'intestino continuando a fare queste polipectomie? Ci sono altri
metodi?
In attesa di
ricevere una Vostra risposta con l'occasione porgo i più cordiali saluti.
risposta
Gli adenomi del
colon e del retto sono tumori benigni. Tutti gli adenomi colo-rettali, in
particolare quelli con componente "villosa" come il Suo, possono
(anche se non obbligatoriamente) trasformarsi in carcinomi, ovvero
acquisire nel tempo la capacita' di invadere la parete del colon-retto e
gli organi circostanti, nonche' di dare metastasi a distanza.
Fortunatamente questo processo di trasformazione e' lento e pertanto puo'
essere interrotto eseguendo periodiche coloscopie con asportazione dei
polipi che vengono riscontrati. Il controllo periodico con polipectomie a
cui Lei e' sottoposta, pur essendo non certo "gradevole" e non
esente da qualche rischio (perforazione intestinale, sanguinamento -
eventi peraltro rari in mani esperte) e' attualmente il piu efficace e
dovrebbe garantirLe di non sviluppare nel corso della vita un carcinoma.
L'intervallo fra un coloscopia e la successiva dipente da svariati
fattori, ma di sicuro. dopo una coloscopia durante la quale siano stati
asportati in modo radicale tutti i polipi che sono stati evidenziati, e'
del tutto improbabile (se non impossibile) che in un solo anno si possa
formare un carcinoma invasivo.
Nel Suo caso
specifico, la giovane eta' alla prima diagnosi e la spiccata tendenza del
suo colon-retto a produrre nuovi polipi potrebbero porre l'indicazione a
un test genetico e, forse, a un intervento chirurgico. Per dare consigli
corretti in tal senso e' pero' indispensabile avere informazioni piu'
ampie e dettagliate, che si possono ricavare solo da una diretta
interrogazione del paziente sulla sua storia familiare e da un esame
diretto della documentazione clinica. Le consiglierei pertanto di
effettuare quanto prima una visita presso un centro specializzato in
materia.
A Sua disposizione
per ulteriori delucidazioni.
|
18
settembre 2003 Luigi, sesso M, anni 65 "Gastrite cronica"
Buona sera, questa
e-mail a far seguito a quanto espresso con altra del 21 luglio 2003. Torno
a scriverVi nella speranza di avere alcuni chiarimenti in merito
all'evoluzione della situazione di mio padre, quindi se vorrete potrete
inviarmi risposta anche solo mezzo e-mail Il primo referto indicava:
"Stomaco distensibile; all'antro, sulla grande curva, area di mucosa
irregolare, depressa al centro, di 3-4cm di diametro, su cui si eseguono
biopsie e, in sede pre pilorica, rade erosioni tipo variola. Piloro e
duodeno nella norma." La prima Biopsia di cui la precedente mail
diceva: " Gastrite cronica attiva ed erosiva di grado elevato della
mucosa di tipo antro. Metaplasia intestinale di tipo incompleto.
Iperplasia ghiandolare riparativa. Alterazioni citologiche regressive da
rivalutare dopo terapia. > HP presenti in discreto numero (++), diffusi
(GIEMSA mod.)." Ora, a distanza di 2 mesi, dopo terapia antibiotica (Klacid
500mg, Velamox 1g 1+1 comp. 2 volte die, X 7gg;in associazione con altro
farmaco: Lucen 20mg, tuttora in somministrazione), viene effettuata la
nuova EGDS con la seguente documentazione: Referto: > "Reperti
sostanzialmente immodificati rispetto all'osservazione del luglio us. In
particolare la mucosa dell'antro e dell'angulus appare irregolare, a
chazze edematosa, iperemica (biopsia reperto istologico N2); in questo
contesto sulla grande curva permane area di mucosa rilevata, depressa al
centro su cui si ripetono biopsie (pezzo istologico N1)."
Biopsia: "Rif. A Biopsia antro gastrico: Gastrite cronica
quiescente della mucosa di tipo antro. Iperplasia ghiandolare e foveolare
rigenerativa. Plurifocale metaplasia intestinale completa ed incompleta.
Focolaio di displasia di basso grado dell'epitelio ghiandolare
metaplastico. HP assenti (GIEMSA mod.). Rif. B biopsia antro angulus
gastrico: Gastrite cronica attiva di grado moderato della mucosa di tipo
antro e corpo. Iperplasia ghiandolare e foveolare rigenerativa.
Plurifocale metaplasia intestinale completa ed incompleta. HP assenti (GIEMSA
mod.)." E' stata consigliata la continuazione con terapia Lucen 40mg
1/die per 20 gg, quindi Lucen 20mg 1/die per 40gg. Ripetizione dell'EGDS
fra 6 mesi. Oso allegare le immagini ricavate dalla prima EGDS, a quanto
pare identiche alla seconda. Ora davanti a questa evoluzione e
tenendo conto delle Vs. osservazioni chiarificatrici della volta
precedente, rimaniamo perplessi e francamente un pò preoccupati: cosa
dobbiamo aspettarci da quest'area di 3-4cm che permane, e da questa
situazione relativa a questo luogo definito "angulus gastrico"
(che anatomicamente non so' bene dove sia). Alcuni termini, che ho
sottolineato, destano anche solo per la loro origine semantica, qualche
tipo di ansia, in particolare la parte in rosso. In breve il timore
è quello di essere di fronte a qualche forma (forse iniziale) di tumore,
ma nessuno esprime un parere ne positivo ne negativo in merito. Si stanno
facendo le cose ne giusto ordine oppure si potrebbe agire in maniera
diversa? Rimango in attesa di qualunque notizia vorrete farmi pervenire, e
nel ringraziarVi calorosamente per l'importante servizio informativo che
decidete di dare a tutti noi Vs. corrispondenti, porgo i miei più
cordiali saluti.
Buongiorno, il
risultato della biopsia che ha ricevuto oggi mio padre recita:
"Gastrite cronica ed erosiva di grado elevato della mucosa tipo
antro, metaplasia di tipo incompleto, iperplasia ghiandolare riparativa,
alterazioni citologiche regressive da rivalutare dopo terapia. EP: marcata
(++) e diffusa presenza". Preciso che mio padre non presenta nessun
tipo di disturbo nella digestione. E' stata iniziata oggi stesso una
terapia antibiotica per Elicobacter pilori + farmaci legati alla cura
della gastrite, in seguito (ai primi di settembre) verrà ripetuta la
gastroscopia con nuova biopsia. Qual'è il significato esatto delle
indicazioni che ho sottolineato, e cosa sta succedendo? Ringrazio
anticipatamente e attendo Vs. indicazioni. Cordiali saluti
RISPOSTA
Suo padre ha una
gastrite cronica con metaplasia intestinale (vedi risposta del 22 maggio
2003). Il fatto che l'Helicobacter Pylori sia stato eradicato e' un'ottima
cosa. La presenza di metaplasia intestinale "incompleta" e la
presenza di displasia, anche se di basso grado, impongono pero' un
controllo endoscopico periodico e regolare in quanto si tratta di uno
stomaco con rischio aumentato per lo sviluppo di un carcinoma. Vedo con
piacere che questi controlli sono stati programmati correttamente.
Cordiali saluti
|
16
settembre 2003 Massimo "Leucoplachia lingua"
La richiesta si
riferisce a mia madre, di anni 63. Circa dieci anni fa, a seguito
della formazione di una macchia bianca sulla parte interna della
guancia sinistra, le è stata diagnosticata una leucoplachia.
Probabilmente causata dalle correnti indotte dalla presenza di un
"dente a trapianto" contemporaneamente ad otturazioni
nella stessa zona. Data la diagnosi, non è stato eseguito
alcun intervento e per fortuna in questi dieci anni non ci
sono stati problemi (le otturazioni sono state eliminate) e non ci
sono denti vicini nella zona vicina della mandibola e della mascella
(mia madre usa solo la dentiera mobile superiore). Circa 10
giorni fa è apparsa sulla parte laterale sinistra della lingua (in
adiacenza alla guancia interessata da leucoplachia) una macchia
rossastra contornata da bordi bianchi abbastanza definiti. La
macchia è stata accompagnata da leggero bruciore. Rivoltisi a specialisti
di odontostomatologia, ci è stato detto che molto probabilmente si
tratta di leucoplachia ma per accertarlo occorre fare degli esami
più accurati (biopsia) per escludere problemi più gravi. Le
domande che pongo sono:
1) ho letto, e ci è
stato detto, che talvolta, la biopsia può comportare la
proliferazione di un eventuale .... Quanto è vero
questo?
2) abbiamo sentito
parlare di una indagine non invasiva chiamata PET: è possibile
realizzarla e quali sono i suoi vantaggi e svantaggi?
3) è meglio fare la
biopsia oppure è meglio non fare nulla come dieci anni fa? In
attesa di un riscontro in merito, porgo Distinti saluti
risposta
in presenza di
una lesione che non guarisce in 15 giorni la biopsia è l'unico
esame da praticare ed è sempre necessario , avrebbe dovuto essere
praticato anche 10 anni fa (il fatto che in questi 10 anni non sia
per fortuna successo nulla non cambia il problema). In particolare
la lesione descritta sulla lingua può solo avere una diagnosi
attraverso la biopsia che è un esame sempre innocuo. Naturalmente
deve essere effettuato da un odontostomatologo competente . Un
consiglio : anche se la biopsia non dovesse essere positiva per
cancro o precancro la lesione va asportata se non guarisce .La PET
non serve a nulla in questa fase di diagnosi. Cordiali saluti
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11
settembre 2003 Angela, sesso F, anni 38 "Gastroscopia e
rettosigmoidoscopia"
Buongiorno, ho
ritirato oggi i referti di esami istologici fatti dopo aver eseguito una gastroscopia ed una rettosigmoidoscopia, vorrei avere capire
in termini più semplici e se esiste una cura efficace.
Grazie.
Materiale esaminato:
a) biopsia antro gastrico b) biopsia corpo gastrico c) biopsia II porzione
duodenale
Diagnosi istologica:
a) lembi di mucosa
gastrica di tipo antrale con lieve flogosi cronica attiva, con
fenomeni di metaplasia HELYCOBACTER PYLORI +++. b)
lembi di mucosa gastrica di tipo fundico con marcata flogosi cronica attiva
c) lembi di mucosa duodenale priva di modificazioni
strutturali di rilievo
Materiale esaminato:a) biopsia sigma
b)
biopsia retto Diagnosi istologica a) lembi di mucosa
del grosso intestino priva di modificazioni strutturali di
rilievo, con lieve edema e teleangectasie nella lamina propria. b) lembi di mucosa del grosso intestino con note di flogosi cronica.
Grazie
ancora per l'aiuto.
RISPOSTA
Lei ha una gastrite
cronica attiva HP positiva. E' utile l'eradicazione dell'Helicobacter
Pylori. Uno specialista gastroenterologo potra' darLe la cura idonea,
previa visita e valutazione di anamnesi e sintomi. Le biopsie del retto e
del sigma sono sostanzialmente indifferenti. Bisogna pero' correlarle ai
motivi per cui ha ha eseguito la rettosigmoidoscopia.
Cordiali saluti
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8
settembre 2003, cangaceiro, 27 anni,sesso M "Infiammazione
intestinale"
Ho da circa un anno
un infiammazione che interessa l'intestino.questa infiammazione all'
inizio pensavo riguardasse la prostata.in effetti l'urologo mi ha detto
che la prostata era infiammata,ma che la causa era da ricercarsi nell'intestino.il
gastroenterologo mi ha prescritto della mesalazina in gel rettale.cmq l
infiammazione e' rimasta.ho fatto la colonscopia il referto dice: la
mucosa ileale e' iperemica e presenta alcuni rilievi mucosali, biopsie. Anche
la valvola ileo ciecale e' iperemica, biopsie. I restanti tratti di colon
sono regolari ad eccezione della mucosa della porzione piu' distale del
retto che si presenta iperemica e interessata da multiple ulcerazioni
lineari,biopsie. Le biopsie dicono: mucosa dell'ileo terminale con
iperplasia linfoide.
COSA VUOL DIRE MI
DEVO PREOCCUPARE?.MUCOSA DELLA VALVOLA ileo ciecale con lieve flogosi
cronica. Mucosa rettale con flogosi cronica e ulcerazione. Potro' guarire?
GRAZIE PER L
ATTENZIONE.
risposta
da quanto Lei scrive
probabilmente non c’è motivo di gravissima preoccupazione; purtroppo
non posso rispondere con maggior precisione ai suoi quesiti in quanto
culturalmente, filosoficamente ed eticamente ritengo che un parere medico
corretto non possa prescindere da una visita accurata del paziente, da una
visione diretta degli accertamenti diagnostici eseguiti e da un rapporto
interpersonale di fiducia medico-paziente. E’ mia convinzione che la
Medicina non possa in nessun caso essere ricondotta ad un semplice scambio
di informazioni o di messaggi e-mail; Le consiglio di rivolgersi al suo
medico curante che, se lo riterrà opportuno la indirizzerà agli
specialisti di competenza.
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6
settembre 2003 Antonio, sesso M, anni 15 "Sangue e muco nelle
feci"
Salve, mi chiamo Antonio
e ho 15 anni, Da due anni circa vedo nelle mia feci un po' di muco,
ma adesso c'e anche del sangue non secco, ma liquido. Che cosa
potrà essere???? io ho un po' di paura! il mio medico dice
che sia sono un po' di emorroidi. Tre anni fa sono stato
ricoverato in ospedale per una colica addominale sinistra, e dopo
una settimana mi hanno rilasciato. Spero che mi rispondiate
grazie !!!
risposta
Gent. Antonio, i
sintomi potrebbero essere semplicemente indice di sindrome del colon
irritabile (magari con una componente emorroidaria aggiunta che
giustificherebbe le perdite ematiche nelle feci) o i prodromi di una
malattia infiammatoria intestinale. Una visita proctologica o
gastroenterologica è il primo passo da fare. L'esecuzione di un esame
poco invasivo e generalmente ben tollerato dal paziente come la
rettosigmoidoscopia, eseguito ambulatorialmente e senza alcun tipo di
anestesia, poi, potrebbe fare diagnosi differenziale segnalandoci lo stato
di salute della mucosa del tuo colon.
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3
settembre 2003 Marco, sesso M, anni 36 "Sangue nelle feci"
Gentili
corrispondenti, è un po di tempo che quando vado in bagno nel
fare le feci mi esce sangue, ma ultimamente il male e
maggiore, allora mi son detto saranno le emorroidi, questa sera con
curiosita' ho preso uno specchio e con una lampada mi sono dato
un'occhiata ho notato che oltre le solite emorroidi, attorno ad esse
ho come delle piccole cisti bianche e dure come delle piccole
bollicine che toccandole con le dita fanno tanto ma tanto male
,creandomi un fastidio non indifferente, essendo ignorante in materia mi
rivolgo alla vostra sapienza , e vi diro' anche che mi son preso
molta paura, cosa potranno essere quelle piccole e bianche
cisti?? Vi prego cortesemente di rispondermi almeno dicendomi cosa
potrebbero essere ,vi ringrazio in anticipo della risposta che
vogliate darmi, vi faccio i miei complimenti per la vostra formidabile
rubrica - buon lavoro. saluti Marco
risposta
Gent. Marco, in base
ai dati che ci hai rilasciato non è semplice darti una risposta precisa.
Lo specialista trae preziose informazioni anche dalla forma, dalle
dimensioni, dal numero delle lesioni e non ultimo dalle modificazioni di
queste nel tempo. Potrebbe trattarsi semplicemente di piccole ciste
sebacee perianali che una eventuale sovrapposta componente di trombosi
emorroidaria renderebbe dolenti oppure espressione di una dermatosi
virale. Tra le lesioni genito-anali appartenenti al gruppo dei Papova
virus i condilomi acuminati sono tra le più frequenti: sono neoformazioni
epiteliali benigne vegetanti con aspetto finemente digitato o verrucoso.
Ovviamente solo un accurato esame obiettivo permetterà di fare una
diagnosi esatta e trovare la cura adatta al tuo caso. Rivolgiti al tuo
medico di famiglia e prenota una consulenza proctologica e/o
dermatologica.
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25 agosto 2003 Sabina, "Metastasi polmonare"
Mio padre è stato operato di adenocarcinoma polmonare
ad aprile dell'annoscorso (T2NoMo) con interessamento della pleure e
aderenze alla costola. a seguito dell'intervento il nostro
oncologo non ha ritenuto di fare cicli di chemio ma solo
radioterapia sul polmone operato. ora a distanza di 9 mesi ha una
metastasi al polmone sano si 2 cm, ha eseguito 3 trattamenti
chemio terapia ed ora ha fatto la tac di controllo e risulta che la
massa non è diminuita ed ancora non sono presenti altre metastasi al cranio o al fegato.
Il Prof. Marmiroli (FateBeneFratelli
di Roma) ci hanno sconsigliato la radioterapia stereotassica per
il momento a causa della irregolarità della massa da
trattare.Ma vi può comunque essere un'utilità nel fare il trattamento visto che la massa non diminuisce con i cicli di
chemio al platino? volevo sapere se può essere utile interessarmi per una
eventuale radioimmunoterapia o altri trattamenti visto che con la chemio i dottori
parlano di 6/9 mesi di sopravvivenza. Grazie dell'aiuto.
risposta
Una metastasi controlaterale a distanza di un anno è segno di un
tumore aggressivo e tutte le terapia avranno efficacia relativa. Io
proverei a fare della radioterapia sul nodo del polmone sano, pur sapendo
che può essere poco efficace
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31
agosto 2003 Consi, sesso M, anni 56 "Cancro al fegato"
Buon giorno, sono il
nipote di un malato di cancro al fegato ed ho saputo che a Torino esiste
un ospedale che ha una nuova tecnica x combattere questa malattia,
praticamente tramite una flebo agiscono sul DNA del tumore. Solo che non
so quale sia ne come trovarlo. Spero che voi possiate essermi di aiuto,
ringraziandovi infinitamente attendo una vostra risposta. Grazie
ancora..............
risposta
I
dati a disposizione non consentono di esprimere alcun giudizio sulle
eventuali opzioni terapeutiche.
Per
quanto riguarda la notizia riportata non risultano alla ns equipe studi in
corso sull'uomo.
Comunque
gli esperti epatologi delle Molinette sono c/o Divisione di
Gastroenterologia del Prof. Rizzetto.
A
disposizione. Cordiali saluti.
|
7
agosto 2003 Alexandria, sesso F, anni 42 "Adenoma"
SONO UNA DONNA DI 42 ANNI , HO FATTO
UNA COLONOSCOPIA E MI HANNO TROVATO UN POLIPO CHE E' STATO REFERTATO IN
QUESTO MODO: ADENOMA TUBOLARE DISPLASTICO. DISPLASIA DI BASSO GRADO
( EPITELIO DISPLASIA LIEVE FOCALMENTE MODERATA ) MUCOSA DELLA BASE
DI IMPIANTO NON VISIBILE. MI POTRESTE DARE UN AIUTO PER CAPIRE LA
DIAGNOSI?
GRAZIE
RISPOSTA
Prima di tutto mi scuso per il
ritardo nella risposta, che credevo di avere gia' inviato.
Un adenoma del colon-retto e' un
tumore benigno che in taluni casi puo' trasformarsi in carcinoma. Nel Suo
caso, essendo stato l'adenoma asportato, non potra' ovviamente avvenire
questa trasformazione. Pertanto deve essere serena. Il termine "tubulare"
indica il tipo di architettura delle cellule. La forma tubulare ha minore
tendenza alla trasformazione carcinomatosa. La "displasia" e'
costituita dalle progressive alterazioni cellulari dallo stato di
normalita' a quello di carcinoma. Puo' essere lieve (o di basso grado),
moderata o grave. Il suo polipo era quindi solo all'inizio di una
possibile trasformazione maligna (che richiede almeno un paio di anni)
Quello che Lei deve pero' fare e' di
sottoporsi a regolari coloscopie totali periodiche perche' e' probabile
che il suop colon produca in futuro altri polipi che dovranno essere
riconosciuti e rimossi prima che si trasformino. Se la sua coloscopia, nel
corso della quale e' stato asportato il polipo, e' stata completa sara'
utile ripeterla fra un anno (gli intervalli per le successive verranno
decisi di volta in volta). Se la coloscopia non fosse stata completa sara'
utile eseguirne una completa entro l'anno in corso.
Cordiali saluti
|
6
agosto 2003 Giulia "Tumore del pancreas"
Mia mamma ha 53 anni
e le hanno diagnosticato un tumore alla testa del pancreas con
coinvolgimento delle strutture mesentrico-portali e del tripode celiaco,
hanno riscontrato inoltre una lesione al fegato ed un nodulo al polmone,
dicendo che non vi è indicazione all'intervento chirurgico;al momento è
sottoposta a trattamento chemioterapico con gemcitabina e oxaliplatino.
Sono la figlia e vorrei tanto capire perchè non si possa operare, chiedo
se gentilmente è possibile avere qualche delucidazione a proposito, se la
terapia in atto può servire alla mia mamma per fermare il male e se
esiste un centro specializzato sul pancreas in italia o all'estero.
Vorrei tanto trovare
un rimedio. Sperando in una risposta positiva Vi ringrazio tanto, Cordiali
Saluti
Giulia
risposta
La terapia
consigliata alla madre della Signora, rappresenta un possibile schema
standard riconosciuto a livello internazionale (soprattutto per quanto
riguarda la Gemcitabina) nella cura delle neoplasie pancreatiche
metastatiche. In questo stadio della malattia l'intervento chirurgico è
inutile e forse anche dannoso, perchè non radicale e con forti
ripercussioni sulla possibilità di continuare un trattamento
chemioterapico che, sebbene ad intento palliativo, può giovare per il
controllo del dolore . In Italia e/o all'estero tutti i maggiori Centri
Oncologici sono in grado di affrontare le problematiche cliniche che il
caso clinico presenta.
Cordiali saluti
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22
luglio 2003 - Rosy, sesso F, anni 21 "Fastidio alla gola"
Volevo porvi una
domanda; e' da due mesi circa che ho un fastidio tremendo alla gola
oltre ad avere le ghiandole molto gonfie,sono andata a farmi controllare e
mi e' stato detto di avere la Faringite...il mio medico mi ha
preschitto degli aantibiotici che ho preso per 5gg. All'inizio sembrava
che il fastidio se ne fosse andato, (anche se il gonfiore era rimasto,
pero' in modo piu' lieve)dopo qualche giorno ero come prima....anzi forse
peggio di prima. Adesso sono passate tre settimana circa dalla cura. E' da
precisare che io sono una fumatrice. La mia domanda e'.......e' possibile
che sia un tumore alla gola? Grazie infinite
risposta
Se il suo medico le
ha diagnosticato una faringite ad andamento subacuto con evidente
risentimento dei linfonodi laterocervicali è possibile che la
sintomatologia perduri ancora dopo 2 mesi soprattutto se sono interessate
dal processo flogistico anche le tonsille e soprattutto se la causa non è
di tipo batterico ma virale. Ciononostante sarebbe opportuno il consulto
di uno specialista ORL per approfondire la natura di tale processo
verosimilmente infettivo. Quanto alla possibilità di una natura
neoplastica della sua malattia è improbabile vista la sintomatologia e la
sua giovane età anche se questi non sono fattori assoluti. La aspettiamo
quindi un Sabato per una visita presso i centri dell'Associazione. La
prenotazione si ottiene telefonando dal lunedì al venerdì dalle 9.15
alle 12.45 allo 011817.39.30 oppure 011836984.
Cordiali saluti.
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21
luglio 2003 - Luigi, sesso M, anni 65 "Gastrite cronica"
Buongiorno, il
risultato della biopsia che ha ricevuto oggi mio padre recita:
"Gastrite
cronica ed erosiva di grado elevato della mucosa tipo antro, metaplasia di
tipo incompleto, iperplasia ghiandolare riparativa, alterazioni
citologiche regressive da rivalutare dopo terapia. EP: marcata (++) e
diffusa presenza".
Preciso che mio
padre non presenta nessun tipo di disturbo nella digestione. E' stata
iniziata oggi stesso una terapia antibiotica per Elicobacter pilori +
farmaci legati alla cura della gastrite, in seguito (ai primi di
settembre) verrà ripatuta la gastroscopia con nuova biopsia. Qual'è il
significato esatto delle indicazioni che ho sottolineato, e cosa sta
succedendo?
Ringrazio
anticipatamente e attendo Vs. indicazioni.
Cordiali saluti
risposta
Purtroppo non sempre
le gastropatie sono sintomatiche. Il batterio Helicobacter Pilori è il
responsabile di parte delle infiammazioni della mucosa gastrica come la
gastrite cronica (che nel tempo porta all'atrofia gastrica), ma e' anche
causa di ulcere gastriche e duodenali. La sua eradicazione, che si avvale
del trattamento combinato che ha gia' intrapreso suo papa', molto spesso
determina anche la scomparsa dell'infiammazione. La biopsia specifica
semplicemente che la modificazione della mucosa gastrica e' compatibile
con la presenza di questo microrganismo.
Per rivalutare
ancora la presenza o meno dell'Helicobacter Pilori esiste un test meno
invasivo (Breath Test - o test "del respiro"). Solo una nuova
gastroscopia con biopsie puo', pero', dirci anche il grado di remissione
dello stato infiammatorio.
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16
luglio 2003 Mauro "Carcinoma mammario"
mia moglie è stata
operata ad ottobre del 2001 aveva 38 anni per un carcinoma mammario
duttale infiltrante di 1,6 cm con un linfonodo su 20 positivo G1p T2p N1i
; ha fatto la chemioterapia con le varie conseguenze es.perdita di capelli
poi la radioterapia e attualmente è in terapia con NOLVADEX e DECAPEPTYL
vorrei sapere il grado di gravità del tumore e se riuscirà a guarire.
grazie
risposta
Dalla terapia in
atto sembrerebbe trattarsi di tumore ormonoresponsivo - particolare che
non è stato precisato -, quindi il trattamento in corso è quello
standard in questi casi. Questi tipi di tumore hanno una prognosi migliore
rispetto a quelli che non rispondono alla ormonoterapia, con alte
possibilità di guarigione definitiva.
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14
luglio 2003 - Vidal, sesso M, anni 36 - "Displasia lieve al colon
ascendente"
Ho fatto una
colonscopia totale per un dolore continuo all'addome sinistro (poco sopra
la milza) e mi e' stato trovato un "adenoma tubulare con displasia
lieve" di circa 12 mm nel tratto ascendente. ho letto su
pubblicazioni internet che questi polipi possono poi portare con il tempo
ad un cancro del colon. le chiedo se sia giusto levarlo, se l'intervento
richiede particolare attenzione o e' di "routine" (va tolta una
parte piu' ampia intorno o basta togliere il solo polipo) e se ci sono
cure o attenzioni da seguire. la ringrazio
risposta
Caro Vidal, il
polipo che ti e' stato riscontrato e' una lesione intraepiteliale benigna,
ma anche se e' a basso grado di displasia va comunque tolto. Gli adenomi
tubulari, come il tuo, rappresentano la maggior parte degli adenomi . Se
e' peduncolato (dalle tue informazioni non si deduce) la sua rimozione per
via endoscopica e' ancor piu' facilitata. Ovviamente si toglie
completamente il polipo fino a comprendere anche tessuto sano. Si puo'
fare in regime di day-hospital o anche ambulatorialmente.
Le cautele, se
il paziente non ha particolari problemi di salute (ad es. di tipo
coagulopatico) sono le stesse dell'essere sottoposti ad una colonscopia,
che e' comunque un esame invasivo. Parlane con il tuo medico di famiglia,
con il gastroenterologo o il chirurgo coloproctologo di fiducia, prenota
l'esame con calma e non dimenticare di ritirare l'istologico definitivo
eseguito sull'intero adenoma e non solo su un frammento di questi.
Se la diagnosi
rimane quella della biopsia iniziale e' ragionevole fare una colonscopia
di controllo dopo 1-2 anni (ad es. le linee guida inglesi propongono
invece una sorveglianza a 3 anni).
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15
luglio 2003 - Mauro, sesso M, anni 35 - Torino - "Polipo del
retto"
Buongiorno, sono
Mauro, età 35 anni, domiciliato a Torino dal dicembre 2002. Il 4
luglio scorso mi è stata effettuata una sigmorettoscopia della quale
riporto l'esito:
***
Monitoraggi: SaO2: si FC: si
Inserzione
dello strumento fino al raggiungimento del giunto sigma-discendente. Il
viscere esplorato è ovunque ben distendibile, rivestito da mucosa rosea e
lucente e con reticolo vascolare evidente; nel retto distale, a circa 5
cm. dal bordo anale in risalita si reperta un polipo peduncolato di circa
1,5 cm. di diametro, iperemico. Il canale anale è regolare. ***
Dalle risposte
date sul vostro sito ho più o meno compreso il significato di 'peduncolato',
mentre 'iperemico' mi pare significhi 'molto irrorato di sangue.' è
giusto? Significa forse che il polipo ha un'attività intensa e devo far
presto a toglierlo? Sapreste anche indicarmi qualche indirizzo qui a
Torino per effettuare l'operazione? (sono qui da poco tempo, per motivi di
lavoro) C'è bisogno di un centro specializzato in questo tipo di
interventi?A mio padre a fine 2001 hanno tolto un polipo di ca. 0,5 cm.
semipeduncolato che è risultato essere 'adenoma tubolare a focale
displasia di alto grado'. Avendo una sorella di 33 anni di età è
consigliabile che anche lei si sottoponga ad una rettoscopia di controllo?
Grazie per l'attenzione
risposta
"IPEREMICO"
e' un aspetto esteriore, macroscopico, del polipo, ma non ha un
significato clinico. Il fatto che sia di 1,5 cm di diametro impone
un'asportazione a tempi brevi, anche se non d'urgenza, (entro 3 mesi e' un
termine ragionevole)
L'asportazione puo'
essere endoscopica o chirurgica, data la vicinanza al margine anale. Il
primo approccio e' comunque endoscopico. E' necessario effettuare una
coloscopia totale perche' vi potrebbero essere polipi a monte del giunto
retto-sigma, che devono, se presenti, essere diagnosticati e asportati
anch'essi.
Si puo' presentare
con richiesta mutualistica per "coloscopia totale + polipectmia di
polipo del retto" alla segreteria della S.C. di Gastroenterologia (Dir.
dott. Foco) - Ospedale San Giovanni Antica Sede, Dipartimento Oncologico,
via Cavour 31, Torino, 3° piano, ore 8 - 14 E' sicuramente il centro con
maggiore esperienza al riguardo
Mi auguro che Suo
padre abbia eseguito una coloscopia totale, comunque essendo presente nel
polipo una displasia di alto grado, deve mettersi in un programma
"intensivo" di regolare e periodica sorveglianza endoscopica.
Lei ha ereditato una
predisposizione a produrre polipi del colon-retto e dovra', dopo
l'asportazione del polipo gia' presente, inserirsi anche Lei in un
programma di sorveglianza intensivo, data la sua goivane eta'. Sua sorella
ha il 50% di probabilita' di avere ereditato la medesima predisposizione.
Deve anche lei effettuare quanto prima una coloscopia totale, da ripetersi
periodicamente.
La diagnosi, con
asportazione, dei polipi del colon-retto e' la piu' efficace forma di
prevenzione del carcinoma colo-rettale
Cordiali saluti
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6
luglio 2003 - Romana - "Carcinoma vescicale infiltrante"
A mio padre, 67
anni, è stato diagnoticato: fustoli quasi totalmente neoplastici di
carcinoma transizionale scarsamente differenziato, infiltrante il
detrusore spesso fino ai limiti d'exeresi (1,2) T2 o > G3. Siamo in
attesa dell'esito dell'URO TAC e successivo consulto oncologico, come
consigliatoci. Cosa ci dobbiamo aspettare, e cosa stanno ad indicare le
sigle T2 G3? Ringrazio anticipatamente
risposta:
Per quanto riguarda
la sigla T2 indica a che livello di profondità in seno alla parete
vescicale è arrivata la lesione ( si va da Ta a T4 ) per ciò che rigurda
il G sta ad indicare la differenziazione delle cellule ( va da G1 a G3 ).
Se gli esami in corso non evidenzieranno metastasi l'indicazione è di
tipo chirurgico demolitivo : cistectomia radicale con derivazione urinaria
da decidere in base all'insieme dei dati clinici.
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30
giugno 2003 - Daria, sesso F, anni 51, "Carcinoma a cellule
chiare"
Ho 51 anni. Sono
stata operata un anno e mezzo fa:isteroannessiectomia totale omentectomia.
IL mio problema è un esame istologico incompleto fatto da un patologo che
presumibilmente non era all'altezza della situazione.L'esame al
congelatore era negativo, ma il chirurgo,considerata la mia età, ha
preferito procedere come sopra. Diagnosi: Cisti ovarica per metà liquida
per metà cistica.All'apertura la neoplasia appare costituita da cellule
chiare cuboidali talora che circoscrivono cisti, talora con formazione di
tipo solido. Non c'è il nome del tumore, non c'e il grado , non c'è
nulla. Solo non ci sono infiltrazioni neoplastiche in nessun altro organo.
Il ca 125 dopo l'intervento era negativo e lo è anche oggi (12). Ho visto
tre oncologi non mi hanno saputo dire se era un tumore borderline. Io so
che il carcinoma a cellule chiare è molto complesso e l'atipia cellulare
è marcata e ci sono diversi tipi di cellule. poligonali, "hobnail"
ed altre ancora, ed è proprio la particolarità di queste cellule diverse
tra loro che aiuta il patologo nella diagnosi. A me hanno trovato cellule
chiare cuboidali che possono essere anche indicative di adenofibromi
sierosi e a cellule chiare sia benigni che borderline. Vorrei il vostro
parere.
Grazie. ps. non mi
hanno assegnato alcuna terapia di consolidamento.
risposta
La descrizione
dell'esame istologico appare approssimativa e non consente quindi di
esprimere un parere definitivo sulla vera natura della lesione.
Consiglierei di richiedere i vetrini e portarli in visione presso un
reparto di anatomia patologica di un centro qualificato. Cordialità
|
26
giugno 2003 - Sara, sesso F, anni 63, Pisa "Adenocarcinoma
intestinale"
Gentili corrispondenti,
il 9/6,
sono stata sottoposta ad intervento chirurgico che ha dimostrato una
"neoplasia del colon ascendente ascessualizzata in parete ed ha
confermato il sospetto piometra". Si è pertanto proceduto
all'intervento chirurgico di "emicolectomia destra con
anastomosi ileo-colica latero-laterale, escissione della parete
infiltrata e isteroannessiectomia " In data 22/6 sono stata
dimessa, con prima visita di controllo prevista per il 9/7 prossimo.
Recentemente l'esame istologico ha svelato "Tessuti
molli con infiltrazione di adenocarcinoma ben differenziato di tipo
intestinale" Vorrei sapere se posso aspettare con
tranquillità la visita del 9/7 oppure mi occorre urgentemente
una terapia, nel qual caso vi prego di indicarmi una sede (anche
privata) dove possa ottenere immediatamente le terapie necessarie.
Grazie per la cortese attenzione
risposta
Gent. Sig.ra
Sara, E' verosimile, sulla base dei dati inviati, che lei necessiti di
chemioterapia. La chemioterapia deve essere iniziata appena possibile, ma
le condizioni della paziente devono essere sufficientemente buone da
poterla tollerare. Data la complessita' dell'intervento da lei subito,
penso che un mese dalla data dell'intervento sia un intervallo
ragionevole. Auguri.
|
25
giugno 2003 - Stefania - "Adenocarcinoma gastrico"
Buongiorno sono stefania mia
madre ha subito un intervento i primi di giugno per displasia intestinale
togliendosi un pezzettino di stomaco sul frammento campionato
intraoperatoriamente i reperti corrispondevano a displasia severe dalla
mucosa gastrica in un contesto di gastrite cronica atrofica con metaplasia
intestinale ma l'ultetriore campionamento effettuato per l'esame
definitivo comprendente l'intero frammento inviato ha evidenziato la
presenza di un adenocarcinoma gastrico di tipo intestinale secondo lauren,
infiltrante fino alla tonaca muscolare compresa. i quattro linfonodi
repertati nel tessuto adiposo perigastrico come pure il linfonodo
sentinella risultano esenti da metastasi. Ora vi chiedo: vogliono
sottoporre mia madre ad un nuovo intervento per togliere tutto lo stomaco:
che possibilità ha di sopravvivere, come dovra' nutrirsi, dovra'
fare la chemio? scusatemi ma sono disperata
saluti stefania
risposta
Gent. sig.ra Stefania,
L'intervento subito da Sua madre ha
avuto, di fatto, un'utilita' solo diagnostica. E' necessario un intervento
chirurgico radicale, con una asportazione di stomaco e di linfonodi
(parziale o totale) in relazione alla sede della lesione asportata. Dato
che i linfonodi prossimi al carcinoma erano esenti da metastasi, le
prospettive di guarigione sono buone. Anche per quello che saranno le
funzioni digestive (anche in caso di asportazione totale dello stomaco),
non vi saranno eccessivi problemi. La chemioterapia dopo intervento
radicale (come sono sicuro potra' essere effettuato a Sua madre) e'
raramente. Ci sono buoni motivi per non disperarsi. Auguri
|
20
giugno 2003 - Gianlorenzo, anni 63, sesso M, Verbania
-"Adenocarcinoma pancreatico"
Buongiorno, In
seguito al protrarsi e all'intensificarsi di dolori addominali connessi a
difficoltà digestive (unici sintomi macroscopici) ho eseguito una
Ecografia e una TC dell'addome superiore unitamente agli esami
sangue/urine, esami (riportati in calce) che hanno evidenziato una massa
solida. Poi è stato fatto un prelievo. Il risultato dell'esame istologico
parla chiaro: adenocarcinoma pancreatico. Mi è stato detto che il tumore
non è resecabile, dunque mi accingo ad affrontare con qualche
perplessità la chemioterapia ben conscio del fatto che purtoppo la mia
speranza media di vita è comunque ridotta ai minimi termini. In base ai
dati riportati chiedo, se possibile, delle opinioni in merito a questi
dubbi:
1-
Sono sufficienti i dati acquisiti per effettuare un diagnosi così precisa
e categorica o ne servirebbero degli altri?
2-
Avrebbe senso sottoporsi ad un intervento per verificare eventualmente la
possibilità della resezione dell'intero pancreas?
3-
Viste le implicazioni della chemioterapia questa andrebbe fatta in ogni
caso o si dovrebbero fare valutazioni del tipo qualità /allungamento
della vita?
4-
Se dovessi rispondere positivamente alla chemioterapia di quanto potrebbe
aumentare l'aspettativa di vita?
5-
In base ai dati riportati è possibile fare una stadiazione del tumore per
valutare più precisamente l'aspettativa media di vita? (tenendo presente
che 7 mesi fa, in occasione di un intervento per un aneurisma dell'aorta
addominale, avevo chiesto di ispezionare l'addome per vedere se c'erano
neoformazioni sospette e mi era stato confermato che non c'era nulla).
6-
E' possibile che l'intervento che ho subito 7 mesi fa per ridurre
l'aneurisma all'aorta addominale mediante inserimento di una protesi sia
stato causa scatenante o concausa dell'insorgere del tumore?
7-
TC, TAC, e TAC SPIRALE sono sinonimi o sono metodi d'indagine ben
distinti?
Ringrazio in
anticipo tutto lo staff per la disponibilità. (eventualmente è gradito
l'invio delle risposte all'indirizzo del mittente)
Esami
sangue/urine
tutti
i valori nell'intervallo normale tranne:
GICA
(CA 19-9)
MET.
CHEMILUMINESCEN. 7547 UI/ml ML (VN < 37 UI/ml)
ECOGRAFIA
ADDOME SUPER.
L’esame
mostra la presenza di espanso ipoecogeno del passaggio corpo coda
pancreatico che misura 32 millimetri, che sembra disposto a ridosso del
tripode celiaco mentre non sembra interessare l’arteria mesenterIca
superiore.
A
livello epatico non si osservano alterazioni focali.
Non
apprezzabili tumefazioni linfoghiandolari nelle stazioni e lungo le catene
dell’addome superiore.
TC
Addome superiore (con e senza contrasto)
L’esame
TC dell’addome superiore, eseguito in scansioni di base e durante
iniezione e.v. di m.d.c. organo-iodato idrosolubile, utilizzando
protocollo trifasico sulla loggia pancreatica, conferma il riscontro di
espanso solido, a margini policiclici e contorni sfumati, ipodenso e
caratterizzato da scarso contrast enhancement prevalentemente periferico,
delle dimensioni di circa 30 x 55 x 42 mm, localizzato al passaggio fra
corpo e coda del pancreas. I.a lesione, mal clivabile dalla confluenza
spleno-portale e dalla vena lienale, determina parziale ectasia del
Wirsung ed é sospetta per processo discariocinetico, meritevole quindi di
approfondimento diagnostico mediante prelievo agobioptico.
Attualmente
non sono evidenziabili significative alterazioni morfo-densitometriche
focali a carico fegato (ad eccezione di microcisti a livello dell’VIII
segmento), milza, surreni e rene dx. Rene sn caratterizzato dalla presenza
di voluminosa formazione cistica parapielica, di dimensioni attuali
intorno ai 40 mm, e di piccola iperdensità presumibilmente calcifica ad
essa limitrofa, sospetta per microlita. Regolare funzionalità escretoria
renale bilaterale.
Non
sono rilevabili grossolane linfoadenomegalie intra- ed extra-peritoneali;
in particolare non si apprezzano linfonodi di dimensioni superiori al cm.
In
esiti di recente intervento chirurgico di endoprotesi a livello dell’aorta
addominale sottorenale, il calibro dell’asse arterioso aorto-bisiliaco
risulta nei limiti della norma.
Esame
istologico
Materiale
ricevuto: Nodulo peritoneale radice del menestere.
Diagnosi:
Metastasi peritoneale nodulare di adenocarcinoma pancreatico duttale
discretamente differenziato (nodo solido del diametro massimo di 1 cm); pT
pN G 2
risposta
1.I
dati acquisiti sono sufficienti per impostare un trattamento.
2.
Non vi è indicazione a trattamento chirurgico per l'infiltrazione
vascolare documentata
dalla
TC.
3.
In questo stadio di malattia lo scopo della chemioterapia è:
.
migliorare i sintomi della malattia
.
migliorare quindi la qualità di vita
.
se risposta alla chemioterapia migliorare anche la sopravvivenza
4.
Gli studi finora svolti hanno dimostrato un aumento mediano della
sopravvivenza di
circa
9 mesi.
5.
Non vi è indicazione ad ulteriori indagini per la stadiazione.
6.
No
7.
TC e TAC sono due sigle che identificano la tomografia assiale
computerizzata-
La TC spirale è una
metodica più raffinata dello stesso esame diagnostico.
A disposizione invio
cordiali saluti.
|
12
giugno 2003 - Zabe, sesso F - anni 42 - Torino - "Melanoma
maligno"
S
risposta
Gentile Signora, in considerazione
dei parametri istologici del melanoma a Lei asportato è consigliabile
l'esecuzione del linfonodo sentinella se non vi sono documentati segni di
altre localizzazioni. E' pertanto necessario valutare un Rx torace ed una
ecografia dell'addome superiore ed inferiore, oltre ovviamente ad un
accurato esame clinico, che ritengo abbia eseguito. Il successivo iter
sarà condizionato dalla presenza o meno di cellule metastatiche nel
linfonodo sentinella. Qualora nel linfonodo sentinella siano presenti
cellule di melanoma, è necessaria la linfadenectomia radicale. Ritengo
comunque che queste indicazioni già Le siano state fornite dal medico che
ha eseguito l'intervento chirurugico. Resto comunque a disposizione per
ulteriori chiarimenti
|
9 giugno 2003 -
Fioretto, sesso F, anni 44 "Tumore al retto"
Operata da circa un anno di tumore al
retto ricanalizzata, soffro di continue scariche diarroiche ogni volta
che mi alimento esami tutti negativi, non segni di malattia, sono seguita
da un gastroenterologo con esiti non soddisfacenti non riesco piu' ad
avere una mia vita privata e sociale tutto quello che faccio lo svolgo a
digiuno; perchè non riesco a tenere i pasti principali, attendo vostra
risposta.
risposta
Cara "Fioretto"
Problemi funzionali dopo
interventi chirurgici per tumore del retto sono comuni, e il paziente di
norma viene reso edotto di questi, quando gli viene spiegato il tipo di
intervento a cui sara' sottoposto.
Questi problemi funzionali
sono tanto piu' importanti e frequenti quanto piu' il tumore e' vicino
all'ano e qualche volta possono causare un importante detrimento
della qualita' della vita, come nel Suo caso. Sono stati messi a punto
interventi chirurgici con particolarita' tecniche atte a ridurre la
frequenza e la gravita' di queste disfunzioni. Nel Centro in cui presto
Servizio (Dipartimento Oncologico - Ospedale S. Giovanni Antica Sede, v.
Cavour 31, Torino, tel 011.633.3804) tali interventi sono ormai di
routine.
Il tumore del retto e' uno di
quei tumori che deve necessariamente essere trattato in Centri
specificatamente specializzati, sia per una corretta chirurgia, sia per
una ottimale integrazione, eventuale, fra chirurgia, radioterapia e
chemioterapia.
Queste considerazioni sono di
carattere generale. Nel Suo caso specifico mi mancano troppi dettagli per
poter esprimere un qualsiasi giudizio, ma penso che la situazione possa
sicuramente essere migliorata. Data la complessita' di queste situazioni
e' indispensabile una visita e un colloquio diretto. Puo' contattare al
sopra citato ospedale il Responsabile Gruppo
Interdisciplinare Cure per i Tumori del Colon-Retto, tel. 011.633.3804.
A risentirLa
|
24
maggio 2003 - Antonio, sesso M - "Lesioni epatiche"
02/05/03 ho ricevuto questa mattina l'esito di una tac su mia madre che
recita cosi:
L'esame è stato eseguito previa opacizzazione delle anse
intestinali per os, prima e dopo infusione endovenosa di mdc, con
tecnica multifasica.
Il IV segmento epatico è estensamente occupato da una
voluminosa lesione solida, disomogenea, prevalentemente ipodensa con
presenza di alcune componenti ad elevata impregnazione contrastografica
in fase arteriosa.
Essa assume ampia superficie di contatto con la parte mediale
della colecisti che appare aumentata di volume e nel cui infundibolo è
identificabile una formazione calcolotica.
A carico del II e del III segmento epatico si rilevano alcune
formazioni nodulari satelliti, ipodense con diametro massimo di circa 1
cm. Altra formazione nodulare disomogeneamente ipodensa con diametro di
circa 15 mm è apprezzabile nel V segmento, in sede pericolecistica.
Non vi sono sicuri elementi di giudizio circa la natura primitiva o
secondaria della lesione, pertanto si consiglia approfondimento
diagnostico con esame bioptco. Non si documentano alterazioni tdm
a focolaio a carico di altri organi parenchimatosi dell'addome
superiore, nè tumefazioni adenopatiche intra e retro-peritoneali.
Non è presente liquido libero in tutti gli ambiti addominali.
Sono distrutto dal dolore vorrei un consiglio. Ad oggi 20/05/03
Dopo la biopsia si è certi che il problema è alle vie biliari
(primitivo)
La prego di darmi un consiglio.
risposta
La situazione descritta dalla TAC e confermata dalla biopsia e'
purtroppo estremamente sfavorevole, come sicuramente Le avranno gia'
comunicato. L'unico consiglio che Le posso dare e' quello di rivolgersi,
se non l'avesse gia' fatto, a un Centro altamente specializzato nel
campo. (Per la zona di Torino : IRCC di Candiolo, oppure prof. Salizzoni
- Molinette)
|
22 maggio 2003 -
Rocco, sesso M - "Metaplasia intestinale"
MI E' STATO
DIAGNOSTICATO, A FRONTE DI UN ESAME ENDOSCOPICO AL SETTORE GASTRICO E
SUSSEGUENTE ESAME ISTOPATOLOGICO :
1) "MICROFOCOLAIO
DI METAPLASIA INTESTINALE, DI TIPO COMPLETO, DELL'EPITELIO FOVEOLARE"
2) "MUCOSA
GASTRICA ANGOLARE CON NOTE DI EDEMA DEL CHORION"
Vorrei avere
conoscenza della diagnosi in termini più semplici e gli eventuali
immediati interventi terapeutici.
risposta
La
Metaplasia Intestinale (MI) a livello gastrico e' la trasformazione
della mucosa gastrica in un epitelio di tipo intestinale con
l'apparizione di cellule caliciformi. La MI puo' essere completa (tipo
1) o incompleta (tipo 2 o 3).
Di
per se' la MI e' una lesione banale la cui frequenza aumenta con
l'età'. Il suo significato clinico consiste nel fatto che,
essenzialmente la forma "incompleta", può essere associata a
lesioni displastiche (cioè' zone di mucosa alterata con possibilità'
di trasformazione in carcinoma) o a lesioni carcinomatose in atto.
In pratica il riscontro di metaplasia intestinale, soprattutto se
completa come nel suo caso, non deve generare timori particolari.
E'
comunque opportuno un controllo gastroscopico periodico, come le avranno
certamente consigliato.(Fonte : Encyclopédie Medico-Chirurgicale,
Gastro-entérologie) L'edema del chorion, cioe' della sottomucosa,
significa che vi e' solo un modesto stato infiammatorio.
|
16
maggio 2003 - Francesco, sesso M
- "Tumore uroteliale"
Gentili
dottori, mi chiamo Francesco, ho 43 anni e nell'anno 2000 ho subito
diversi interventi a causa di un tumore Uroteliale, con asportazione del
rene dx e relativo uretere. C'è la seria possibilità che tale male sia
stato causato dal lavoro che svolgevo, come tecnico riparatore di
fotocopiatrici per oltre 18 anni di mestiere. Sarò ben lieto di dare le
mie informazioni se ciò può servire a evitare tante altre tragedie;
sarei anche interessato a sapere se esistono altri casi simile al mio,
con il mio stesso lavoro. Ciò potrebbe essermi utile per il
riconoscimento della malattia professionale. Mi sembra di lottare contro
mulini al vento, e sul mio caso ci sarebbe tanto da dire come sulle
inutili indicazioni sulle schede di sicurezza dei toner, in cui non
vengono prese in seria considerazione molte sostanze, come i coloranti ,
il nerofumo, etc.
saluti
Francesco.
risposta
A
proposito del quesito a noi pervenuto (urotelioma e toner dei
fotocopiatori):
Si
sa che l'aumento di incidenza del tumore uroteliale è associato alle
seguenti professioni: lavoratori delle industrie automobilistiche, i
pittori, i camionisti, i lavoratori del cuoio, quelli che lavorano con i
macchinari meccanici e tutti quelli che sono a contatto con le sostanze
chimiche di natura organica come i pulitori a secco, lavoratori
dell'industria cartacea, fabbricatori di spaghi e corde, tecnici
odontoiatri, parrucchieri. Le sostanze che possono fungere come
cancerogene sono: coloranti anilici, 2-naftilamina, xenylamina,
benzidina, i gas di combustione, ceneri del carbone e idrocarburo
clorurati alifatici, amine aromatiche. Comunque sarebbe curioso sapere
qual'èe l'esatto contenuto del toner, è da segnalare che a noi non
risultano casi simili ma ciò non significa che non esiste una
correlazione tra la malattia e la professione esposta dal paziente.
|
3
maggio 2003, mustadv, sesso M,-
"Problemi ai testicoli"
"Un
paio di giorni fa dopo aver terminato di fare degli esercizi in
palestra, ho avvertito un fastidio al testicolo sinistro, palpandolo ho
avvertito la presenza di una pallina minuscola la quale già in
passato esisteva ma non mi aveva mai dato fastidio. il giorno dopo il
fastidio non c'era più. Qualche giorno dopo però, dopo aver fatto una
sfacchinata in bici, il fastidio è tornato e toccando la
"famosa" palina sentivo un leggero dolorino quasi
insignificante. Vorrei sapere se è possibile che degli esagerati
sforzi fisici possano creare dei dolori ai testicoli. Ci tengo a
sottolineare che non ho mai avuto problemi di questo genere nè io
nè i membri della mia famiglia, inoltre ripeto che quella
pallina grande come una perlina per fare collanine la ho da
moltissimo tempo. Grazie. "
risposta
"La
pallina già presente in passato non è preoccupante in se, ma se
questo dolore è ancora presente specie dopo i sforzi fisici
potrebbe trattarsi di diverse cose come causa del dolore:
1)
idatide del morgagni che con i sforzi accentua il dolore probabilmente
da flogosi;
2)
cisti epididimo;
3)
varicocele;
4)
ernia inguinale che dà dolore e quindi riscontro occasionale
della pallina.
conclusione:
la prima cosa da fare è visita urologica.
|
14
aprile 2003, PICCOLA, sesso F,
- "Tumore del colon retto"
Mi hanno detto che
il tumore del colon-retto si eredita dal padre e non dalla madre ed è
difficile che compaia nella primogenita femmina, vorrei sapere se è
vero. Mia madre è deceduta per questa malattia, nella sua famiglia è
stata l'unica con questo tipo di tumore. Io sono molto spaventata.
Grazie!
risposta
La PREDISPOSIZIONE
(sottolineo il termine predisposizione, in contrapposizione al termine
"eredita'") ad avere nel corso della vita un carcinoma del
colon-retto puo' essere trasmessa ai figli sia dal padre che dalla
madre. Tutti i figli, compresi i primogeniti e indipendentemente dal
sesso, hanno lo stesso rischio (50%) di ricevere da un genitore uno o
piu' geni che favoriscono la formazione del carcinoma del colon-retto.
Maggiori dettagli li potrai ottenere consultando il sito
dell'associazione, che riserva all'argomento una sezione specifica.
Questo e' il lato negativo di avere un consanguineo affetto da carcinoma
del colon-retto.
Vi e' pero' un
importante lato positivo : il sapere di essere un soggetto a rischio
aumentato puo' fare mettere in atto quella strategia di prevenzione piu'
aggressiva (COLOSCOPIA TOTALE PERIODICA) che garantisce non solo una
diagnosi precoce di carcinoma in una fase di sicura curabilita', ma
soprattutto da' la possibilita' di riconoscere e asportare eventuali
lesioni precancerose (POLIPI ADENOMATOSI) prima che si trasformino in
carcinomi. Questa e' una vera ed efficace forma di prevenzione.
Non devi essere
spaventata: se farai la corretta prevenzione (ripeto: Coloscopie totali
periodiche) il tuo rischio di avere un carcinoma colo-rettale diventera'
pressoche' nullo. Dipende in realta' solo da te.
Saluti
|
4 aprile 2003,
Eneyna, sesso F,
Torino - "adenocarcinoma papillare sieroso ovarico"
Mia
mamma è stata dimessa in data 8 marzo c.a., con diagnosi di
adenocarcinoma papillare sieroso ovarico stadio pT3c FIGO IIIC.
Prima del ricovero lamentava da qualche mese algie addominali per cui
eseguiva ecografia sospetta per neoformazione vescicale ed una TC addome
che documentava una neoformazione ovarica destra 60x50 mm con sospetta
infiltrazione del tenue, utero e cupola vescicale. In ospedale le hanno
eseguito una cistoscopia (negativa) e successivamente ha subito un
intervento di omentectomia + annessiectomia bilaterale. Ora dovrà
iniziare un ciclo di chiemioterapia.
A cosa effettivamente andrà incontro la mamma?
risposta
Confermo
che la prognosi a 5 anni rimane severa in considerazione dell'avanzato
stadio iniziale della malattia. Il 50% di queste pazienti è destinato a
soccombere
in 2-3 anni. La possibilità di un aspettativa di vita di più lunga
durata con buona qualità della stessa è legata alla chemioterapia,
verso la quale
il tumore all'ovaio si mostra responsivo nel 80% dei casi. Quindi
considerazioni più precise si potranno fare al termine del ciclo di
chemioterapia dopo
aver valutato la risposta della paziente alla terapia stessa.
|
6
marzo 2003 B77 -
" metaplasia intestinale
e iperplasia linfoide" A
mio papà, 59 anni sono state diagnosticate una metaplasia
intestinale più una iperplasia linfoide, vorrei saperne di più e i
comportamenti, soprattutto alimentari che dovrà mantenere per il
futuro. Siamo tutti piuttosto preoccupati, ce n'è ragione?
Grazie anticipatamente per l'attenzione che mi vorrete prestare e per la
risposta.
risposta
La Metaplasia Intestinale (MI) a livello gastrico e' la trasformazione
della mucosa gastrica in un epitelio di tipo intestinale con
l'apparizione di cellule caliciformi.
La MI puo' essere completa (tipo 1) o incompleta (tipo 2 o 3). Di
per se' la MI e' una lesione banale la cui frequenza aumenta con l'età'.
Il suo significato clinico consiste nel fatto che, essenzialmente la
forma "incompleta", può essere associata a lesioni
displastiche (cioè' zone di mucosa alterata con possibilità' di
trasformazione in carcinoma) o a lesioni carcinomatose in atto.
L'iperplasia linfoide non ha un chiaro significato clinico. In pratica
il riscontro di metaplasia intestinale, soprattutto se completa, non
deve generare timori particolari. E' comunque opportuno un controllo
gastroscopico periodico, come avranno certamente consigliato a Suo
padre. (Fonte : Encyclopédie Medico-Chirurgicale, Gastro-entérologie)
|
3
marzo 2003 Vincent68, sesso M, Torino -
"Carcinoma del colon destro in IV stadio
(metastasi epatiche)"
A
seguito di febbricola persistente, mio padre è stato sottoposto, circa
una decina di giorni fa, a colonscopia con biopsia dalla quale è stato
diagnosticato quanto segue: "frustoli di carcinoma scarsamente
differenziato in adenoma tubulo-villoso con displasia epiteliale di alto
grado".
La
Tac ha evidenziato un sovvertimento strutturale del parenchima epatico
sostituito da piccoli nodi a carattere secondario confluenti e disseminati
su tutto il tessuto ghiandolare. Presenza di ispessimento patologico a
carattere produttivo delle pareti del cieco e del colon dx contornato da
lesioni adenopatiche secondarie. Non si rilevano lesioni polmonari o
pleuriche. Surreni regolari.
Prossimamente
dovrà essere visitato da un oncologo che, probabilmente, lo indirizzerà
verso la chemioterapia.
Ritenete
che possa essere operato?
Ritenete
che la chemioterapia possa ridurre il tumore o possa bloccare la malattia?
E se si per quanto tempo?
Infinite
grazie!
risposta
Suo
padre ha un carcinoma del colon destro in IV stadio (metastasi epatiche)
La
descrizione della TC, che mi ha fornito, deporrebbe per metastasi epatiche
non suscettibili di trattamento chirurgico
Il
trattamento previsto in questo caso, compatibilmente con le condizioni
generali del paziente, dal protocollo del Gruppo Interdisciplinare Cure
per i Tumori del Retto-Colon che dirigo e' costituito da : 1°
chemioterapia per 2 mesi 2° intervento chirurgico sul tumore primitivo
(in caso di riduzione o stazionarieta' delle metastasi epatiche) 3°
ulteriori 4 mesi di chemioterapia Se durante questa terza fase le
metastasi epatiche rientrassero con la chemioterapia : - entro i limiti
dell'operabilita' (interessamento solo piu' di una porzione circoscritta
di fegato) intervento di resezione epatica ; - di numero inferiore a
5 e di diametro < 3 cm (ma non operabili per interessamento
"sparso" del fegato) trattamento con radiofrequenza.
E' evidente da
questa sintesi, di necessita' breve di un problema terapeutico pero'
piuttosto complesso, che vi e' l'assoluta necessita' che i pazienti come
Suo padre siano curati in un Centro che possa offrire un'ottimale
integrazione fra le due discipline - chirurgia e oncologia medica - per
poter ottenere il miglior risultato terapeutico possibile.
Non e' possibile
prevedere anticipatamente la risposta alle terapie da parte del paziente.
L'esperienza internazionale e nostra personale dimostra che vi e' una
significativa percentuale di pazienti responsivi al trattamento con lunghe
sopravvivenze, per cui consiglierei senza dubbio a un paziente di 59 anni
in condizioni generali accettabili di affrontare questo iter terapeutico
per quanto gravoso, affidandosi a un equipe oncologica medico-chirurgica
idonea.
Cordiali saluti e
sentiti auguri
|
15
febbraio 2003 Loredana - " Carcinoma all'esofago"
"IN DATA 23-04-2001 MIO MARITO
HA AVUTO UN INTERVENTO ALL'ESOFAGO PER CARCINOMA EPIDERMIDE POCO
DIFFERENZIATO PSEUDOSARCOMATOSO. - IN DATA 15-10-2001 A SEGUITO
GASTROSCOPIA CON PRELIEVO E' STATO DIAGNOSTICATO, NON SI E'
POTUTO APPURARE, SE PER RECIDIVA O ALTRO, UN CARCINOMA
SPINOCELLULARE MODERATAMENTE DIFFERENZIATO.
IN DATA 20-12-2001 E'
STATO
SOTTOPOSTO NUOVAMENTE A INTERVENTO - E' STATO EFFETTUATO UN
INTERVENTO DI ESOFAGECTOMIA SUBTOTALE E RICOSTRUZIONE DELLA VIA
ALIMENTARE CON ESOFAGOCOLONGASTROPLASTICA INTRATORACICA. IL
REFERTO OPERATIVO E' STATO CARCINOMA SQUAMOSO MODERATAMENTE
DIFFERENZIATO SENZA SEGNI DI METASTASI LINFONODULARI.
AI MEDICI OSPEDALIERI NON E'
STATO RITENUTO UTILE SOTTOPORLO A CHEMIOTERAPIA O RADIOTERAPIA. A
TUTT'OGGI NON RISULTA RIPRESA DELLA MALATTIA. FISICAMENTE E' IN
CONDIZIONI NORMALI COMPATIBILMENTE CON I DUE INTERVENTI SUBITI
HA 51 ANNI. VERSO LA FINE DI APRILE DESIDEREREMMO TRASCORRERE UNA
SETTIMANA ALLE MAURITIUS, PUO' ESSERE CONTROINDICATO QUESTO VIAGGIO
???? NON NECESSITANO VACCINAZIONI m CI HANNO ASSICURATO CHE GLI
ALBERGHI SONO PULITI E CHE NON C'E' PERICOLO DI INFEZIONI- MA IL
CLIMA TROPICALE PU0' AVERE CONTROINDICAZIOI????
VI RINGRAZIO DELLA VS.RISPOSTA
A UNA DOMANDA CHE MAGARI SEMBRERA' FUTILE MA IO VIVO NEL
TERRORE E QUANDO DEVO DECIDERE ANCHE UN PICCOLA COSA MI TROVO
NEL PANICO PERCHE' NON SO MAI COME COMPORTARMI "
risposta
"Cara
Loredana,
Gli
unici comportamenti che Tuo marito deve seguire sono :
Per
il resto puo' fare tutto cio' che desidera.
Cercate
di godere tutte le cose piacevoli che la vita Vi puo' offrire
Auguri
di serenita'"
|
1
febbraio 2003 Massimiliano
- "Carcinoma duttale infiltrante"
"Mi sono permesso di scrivere perchè
mia madre; che ha 55 anni, in seguito all'ultima mammografia effettuata ha
scoperto di avere un carcinoma duttale infiltrante. Verrà operata nel
Policlinico Monteluce di Perugia, la città dove abitiamo. Mi permetto di
inviare i risultati dei vari accertamenti cui è stata sottoposta in
questi giorni che precedono l'operazione, nella speranza di avere in
risposta quattro righe di commento il più schietto possibile. Brevemente
i fatti. Lo screening mammografico recita "la mammografia fa
apprezzare a sinistra, pressochè a cavaliere dei quadranti interni,
microcalcificazioni distribuite in tre gruppi lungo la linea equatoriale,
il più grande situato profondamente, uno in posizione intermedia e uno
più piccolo in sede pariareolare". In seguito a ciò è stata fatta
l'agobiopsia. Questo il referto: Tipo esame: isto Materiale: core biopsy
mammella sinistra 1 gruppo micro profonde 2 micro intermedie A
Macroscopica: 1 - 4 frustoli 2 - 4 frustoli (co) B
Diagnosi: 1 - Carcinoma duttale infiltrante 2
- Frustoli di stroma fibroadiposo
Grazie dell'eventuale risposta"
risposta
"E' necessario sottoporre la paziente ad
intervento chirurgico per asportare le microcalcificazioni su cui
richiedere l'esame istologico definitivo e per valutare l'eventuale
interessamento dei linfonodi ascellari. Quest'ultimo dato si può ottenere
con la dissezione immediata dei linfonodi o, se possibile, con la più
recente tecnica del linfonodo sentinella. La necessità di ulteriori cure
e la prognosi si potranno conoscere dopo aver avuto tutte queste
informazioni. Saluti"
|
20
gennaio 2003 Grazia -
"Carcinoma gastrico"
"Buongiorno, ho letto le risposte che
date a chi Vi scrive e Vi ringrazio in anticipo per il tempo che dedicate
a noi profani. Vi scrivo per chiederVi cortesemente un parere sul caso di
mio papà: ha 75 anni ed a maggio 2002 gli è stato riscontrato un
adenocarcinoma gastrico tubulare non operabile (egds + ei ) e con la tac
hanno riscontrato N+ tripode celiaco,ilo epatico e retroperitoneali fino
al medistino inferiore. E' stato trattato con CT di I linea schema Elf ( 8
cicli ). Egli è in cura da ca. 7 anni per Parkinson con trattamento
farmacologico (madopar,comtan,mirapexin )+ Prostide .Ora la situazione è
stazionaria,c'è stata riduzione del marker CEA da 411 a 167, gika
superiore a 5000, ed un miglioramento del quadro endoscopico, con lesione
meno vegetante.I medici hanno deciso per una pausa
terapeutica, lasciando evtl ct di II linea in caso di franca progressione
di malattia.Posso cortesemente chiederVi se si può fare
qualcosa di più che aspettare il peggiorarsi delle condizioni? ringrazio
sentitamente"
risposta
"Cara Grazia,penso che il comportamento dei medici che
hanno in cura Suo padre sia piu' che corretto. Purtroppo, il carcinoma
gastrico ha come unica possibilita' terapeutica la chirurgia. Nel
carcinoma non operabile la chemioterapia ha solo un significato palliativo
dei sintomi e bisogna valutare ogni volta il rapporto fra
"costi" (cioe' gli effetti collaterali, spesso non indifferenti
con questo tipo di chemioterapia) e "benefici" per il paziente
(comunque difficilmente elevatissimi)."
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