ASSOCIAZIONE PER LA PREVENZIONE

E LA CURA DEI TUMORI IN PIEMONTE - O.N.L.U.S.

home chi siamo Organi Presidi Centro Tumori lotta al cancro contributo aiutaci
conoscere il cancro visita gratuita  sabato articoli prevenzione giovani I vostri dubbi... ...le nostre risposte

IL PIU' ANTICO CENTRO TUMORI

cartolina San Giovanni Vecchio

ll Centro Tumori dell'Ospedale S. Giovanni A.S. di Torino è il più antico d'Italia essendo stato fondato nel 1923.

Costituito inizialmente da un Centro di Radioterapia e da alcuni letti di degenza fu dotato successivamente di una "Sezione di ormonochemioterapia per la cura dei tumori " e di alcuni Ambulatori generali e specialistici.

Nel 1953 il Centro fu trasformato con delibera pubblica in "Istituto di Oncologia di Torino per studio e la cura dei tumori".

Un importante impulso venne successivamente impresso all'Istituto oncologico nel 1960 con la ultimazione dei lavori di sopraelevazione dell'intero terzo piano sul fronte di via Cavour, in cui venne allogata una Divisione di Chirurgia specializzata con annesso il "Centro per la diagnosi precoce dei tumori femminili" attività diagnostica erogata in forma gratuita alla Popolazione e alle Maestranze torinesi ed estesa comunque a tutti i richiedenti della Regione Piemonte e di altre parti d'Italia: questo costituì il primo esperimento italiano a livello pubblico di prevenzione dei tumori in forma gratuita.

Il successo legato alla prevenzione ed alle attività chirurgiche specialistiche fu tale che si rese necessario nel giro di pochi anni procedere ad un ulteriore ampliamento dell'Istituto con la sopraelevazione di un altro piano che venne assegnato alla Chirurgia in continua espansione. Tali ampliamenti furono realizzati grazie a generosi contributi della FIAT SPA, del professor Valletta e dell'avvocato Agnelli.

Inizia così il trentennio di massimo fulgore dell'Istituto Oncologico che diviene sede della Cattedra di Oncologia Chirurgica dell'Università di Torino, della Scuola di Specializzazione di Oncologia Clinica e quindi di Oncologia, dirette dal professor Leonardo Caldarola, scuole che in circa trent'anni hanno diplomato in oncologia oltre 400 medici di ogni parte d'Italia. Tali iniziative sotto il profilo clinico, scientifico e didattico in campo oncologico, peraltro prioritarie nel nostro Paese, consentirono la fondazione in Torino della Società Italiana di Terapia dei Tumori (1972). In virtù dei suoi meriti clinico-scientifici l'Istituto diviene nel 1972 "Full Member della Unione Internazionale contro il Cancro".

Sono gli anni nei quali, unitamente ad una fervida operosità clinica a livello di tutte le componenti istituzionali, si sviluppa una attività di ricerca della massima importanza: il "trattamento loco-regionale dei tumori e quello endoarterioso con radioisotopi e chemioterapici" riservato ai tumori maligni in fase avanzata. Tale metodica realizzata dalla equipe chirurgica dell'Istituto ebbe largo consenso internazionale a tal punto che nel 1972 da autorevoli colleghi degli Stati Uniti venne richiesto ad alcuni esponenti della chirurgia la stesura di un capitolo sul "trattamento endoarterioso con isotopi radioattivi" per una delle più importanti collane medico chirurgiche americane diretta da Pack and Ariel e precisamente su "Progress in Clinical Cancer" (1972). 

Fin dagli anni sessanta l'Istituto organizza Congressi nazionali ed internazionali nel campo delle neoplasie ed operatori sanitari delle diverse discipline sono presenti in qualità di relatori in numerose riunioni scientifiche nazionali ed internazionali. Proseguono le ricerche in molti settori e con la collaborazione di un gruppo di ricerca della RBM (Ricerche Biomediche) della società Olivetti SPA si affronta un capitolo sullo studio dei "recettori ormonali nel cancro della mammella", che, a suo tempo consentì di riferire tempestivamente in sede nazionale le prime osservazioni sul loro significato e sui riflessi connessi sul piano della terapia del cancro della mammella e delle sue metastasi. L'Istituto lavora a pieno ritmo con pieno consenso non solo locale, ma anche con riconoscimento nazionale ed internazionale.

Una delegazione di radiologi e chirurghi cinesi si ferma a Torino alcuni giorni per apprendere una tecnica particolare: quella della "ipofisectomia radiobiologica con isotopi radioattivi per via transnasosfenoidale" efficace nel trattamento delle metastasi del carcinoma mammario e particolarmente di quelle ossee. L'affluenza all'Istituto di giovani laureandi e la frequenza di specializzandi in oncologia risulta importante e qualificante per l'organizzazione, che si avvale del grande impegno dei medici e di tutto il personale, che vedono gratificato dai risultati il loro non facile lavoro di tutti i giorni. Agli inizi degli anni ottanta l'Istituto Oncologico torinese attua nell'Italia settentrionale, per la cura dei tumori del fegato, i primi interventi di epatectomie con la "digitoclasia ", tecnica questa pervenuta dall'oriente, che consente l'asportazione di grandi porzioni di fegato interessato dal male in maniera rapida e senza perdite di sangue.

L'Istituto, intanto, continua a rafforzarsi nelle strutture radiodiagnostiche, radioterapiche e chemioterapiche, in quelle di laboratorio, di citologia ed istopatologia, di endoscopia digestiva, di Day Hospital e Centro Stomizzati, dando segni evidenti di un complesso operativo valido e competitivo con analoghe organizzazioni esistenti in Italia e all'Estero: a giusto titolo costituisce, in virtù dell'esperienze acquisite, il punto di riferimento reale per una efficace impostazione di sviluppo dell'Oncologia torinese.

E' auspicabile ora che nella riorganizzazione della rete oncologica regionale, tuttora allo studio, si tenga conto di un patrimonio clinico - scientifico così importante che l'Istituto di Oncologia del San Giovanni rappresenta e che per Torino costituisce una tradizione di grande rilievo.