ASSOCIAZIONE PER LA PREVENZIONE

E LA CURA DEI TUMORI IN PIEMONTE - O.N.L.U.S.

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...le nostre risposte

Su questa pagina pubblicheremo le risposte dei nostri specialisti ai quesiti che porrete loro (vedi "I vostri dubbi..."). Per ragioni di riservatezza le risposte saranno anonime, potrete riconoscerle dallo pseudonimo che indicherete nei messaggi, si consiglia anche di indicare il comune di residenza.

Poichè  in passato abbiamo avuto dei problemi di connessione (come capita a tutti) che ci hanno impedito di rispondere con tempestività,  in futuro, in questi casi, per recuperare in parte il ritardo, invieremo anche  la risposta direttamente al vs/ indirizzo di posta elettronica. Per cortesia specificate nelle domande se gradite tale soluzione.

I quesiti (e relative risposte) vengono pubblicati nell'ordine temporale in cui ci sono pervenuti.

Se volete ricevere gratuitamente il nostro giornale, inviateci il vostro indirizzo con l'autorizzazione al trattamento dei dati ai sensi della legge 675/96 (legge sulla privacy)

La pagina comprende i quesiti pervenuti nell'anno 2004, per quelli pervenuti precedentemente andare a: risposte2003risposte 2002 , risposte 2001


DICEMBRE  2004

30 dicembre 2004 Raffaello "Neoplasia dopo colecistectomia"
22 dicembre 2004 Mauro, anni 51, sesso M , Firenze "Info su Mesotelioma"
20 dicembre 2004 Umberto "Fibrosi del corion"
20 dicembre 2004 P.S. anni 40, sesso M "Indurimento dell'ano"
18 dicembre 2004 Rita anni 48 sesso F "Metaplasia intestinale"
12 dicembre 2004 Catia anni 38 sesso F "Gastrite antrale"
10 dicembre 2004 Gela "Esofagite"
7 dicembre 2004 Paola "Metastasi ossee"
7 dicembre 2004 Alex "Adenocarcinoma intestino"
4 dicembre 2004 Filippo 71 "Tumore al colon retto con metastasi al fegato"
3 dicembre 2004 Merano anni 67 sesso F "Gastrite "

NOVEMBRE  2004

30 novembre 2004 Peppe "adenoma polmonare macrocistico tipo I"
29 novembre 2004 "Tumore al colon" seguito del messaggio del 2 novembre con lo stesso oggetto
26 novembre 2004 Costas anni 47 sesso M "Dolori addominali"
23 novembre 2004 Gio72 sesso M anni 32 "Visita per formazioni filiformi anali"
19 novembre 2004 Jersey, sesso M, anni 39 "TUMORE ALL' INTESTINO"
19 novembre 2004 Christian sesso M, anni 30 "microfocolaio di metaplasia intestinale"
17 novembre 2004 Pietro.pda "gastrite cronica atrofica"
17 novembre 2004 Pino 944 sesso M anni 60 "Carcinoma urorietale"
16 novembre 2004, Marco "neoplasia gastrica"
15 novembre 2004 Davide sesso M anni 42 Torino "gastrite con metaplasie intestinali"
13 novembre 2004 RITIC, sesso F, anni 35, Perugia "Gastrite antrale"
9 novembre 2004 Tony, sesso M, anni 37 Serrastretta (CZ) "Gastrite erosiva con HP+ e papilloma"
9 novembre 2004 Alessandro "Ves elevata"
5 novembre 2004 Roberto P 67, sesso M,  Reggio Emilia "Richiesta di informazioni su adenocarcinoma"
3 novembre 2004 Daniele Sassari "Adenocarcinoma mucosercernente"
2 novembre 2004 Ing M  " tumore al colon"

OTTOBRE  2004

31 ottobre 2004 Paolo "Alimentazione post-operatoria"
30 ottobre 2004 Sandro "Bruciori nella minzione"
28 ottobre 2004 Davide, sesso M, anni 42, Torino "Gastrite con metaplasia"
28 ottobre 2004 Gianni 33, sesso M, anni 71 "ADENOMA TUBOLARE CON DISPLASIA GHIANDOLARE"
28 ottobre 2004 Albatros sesso F, anni 55 "metaplasia intestinale"
26 ottobre 2004 Cristina sesso F, anni 75 "metaplasia intestinale completa"
26 ottobre 2004 Tony sesso M anni 37 Serrastretta (CZ) "Gastrite erosiva con HP+ e papilloma"
25 ottobre 2004 Beneduce  "Adenocarcinoma prostatico"
25 ottobre 2004 Domenico "Eteroplasia pancreatica"
23 ottobre 2004 Marco 38 sesso M "Problemi alla prostata"
22 ottobre 2004 Macri "Adenocarcinoma grosso intestino G2"
19 ottobre 2004 Astrid "Microcitoma polmonare"
19 ottobre 2004 Paolo "PAPILLOMA VESCICALE"
14 ottobre 2004 Maurizio "Colorito giallastro"
13 ottobre 2004 Elenaf anni 32, sesso F  "Gastropatia antrale erosiva con HP positivo"
11 ottobre 2004 Giuseppe "Mesotelioma sarcomatoide"
8 ottobre 2004 Arwen anni 27 sesso F "Tumore al pancreas"
7 ottobre 2004 Oriana, sesso F, anni 46 Ancona "Adenocarcinoma"
5 ottobre 2004 Davina 70 sesso F anni 34 "Nodulo iperplastico tiroideo"
1 ottobre 2004 Marco, sesso M, anni 31"Dolore al testicolo"

SETTEMBRE  2004

27 settembre 2004 Maria "Reperto macroscopico"
27 settembre 2004 M.A. sesso M anni 52 "Adenoma tubolare con displasia lieve"
24 settembre 2004 Carlotta sesso F, anni 70 "adenomi tubolari"
24 settembre 2004 Luca "Dimensioni carcinoma gastrico"
22 settembre 2004 Serenissima "EPATITE C E ADENOCARCINOMA"
20 settembre 2004 Samam, sesso F, anni 36 "Adenocarcinoma gastrico"
18 settembre 2004 Paga, sesso M, anni 67 "Gastrite cronica atrofica con metaplasma intestinale"
17 settembre 2004 Francesca "Recidiva e metastasi. La differenza"
15 settembre 2004 Ada "ADENOCARCIROMA IN PARTE ULCERATO"
11 settembre 2004 Alessandro, sesso M, anni 20  "Varicocele"
11 settembre 2004 Adriano anni 46, sesso M "GASTROSCOPIA - GASTRITE CRONICA ATTIVA SUBATROFICA"
10 settembre 2004 Monica "Carcinoma mammario e recidiva al polmone"
10 settembre 2004 Ariel "Disturbi intestinali"
9 settembre 2004 Maria "Adenocarcinoma"
7 settembre 2004 F.L. di AL "Tumore al colon"
7 settembre 2004 Iella "Tumore del pancreas"
6 settembre 2004 Thomas "Metaplasia intestinale incompleta"
6 settembre 2004 Giò 50 “Adenocarcinoma nel sigma “
5 settembre 2004 Larry 60 sesso M anni 44 "Prevenzione per un quarantenne"

AGOSTO  2004

17 agosto 2004 Daffinya sesso F anni 36 Roma "esofagogastrodenoscopia"
16 agosto 2004 Antonio anni 45 sesso M "Ernia jatale"
15 agosto 2004 Dario "Fibrosi retroperitoneale"
12 agosto 2004 Cristian "Lesione adenomatosa"
4 agosto 2004 Simona "ETP gastrico con metastasi al fegato"
3 agosto 2004 Alessandria "PET-CT e cancro al colon"
2 agosto 2004 Teresa "Tumore al fegato"

LUGLIO  2004

31 luglio 2004 Michele "Papilloma intro anale"
29 luglio 2004 Luigi sesso M  "Gastrite cronica duodenite erosiva in fase attiva negativa la ricerca h.p"
28 luglio 2004 Cecilia "Carcinoma mammario"
27 luglio 2004 Kiadm sesso F anni 25  "Malattia di Crohn"
27 luglio 2004Maria "Adenocarcinoma"
27 luglio 2004 Aledar sesso F "Carcinoma gastrico"
27 luglio 2004 Silvestro "Neoplasia Vegetante del Retto"
26 luglio 2004 Carmine, sesso M anni 37 "Malattie neoplastiche ereditarie del colon retto"
24 luglio 2004 Fulvio sesso M anni 73 "Adenocarcinoma infiltrante alla vescica"
22 luglio 2004 Simona  "ETP gastrico con metastasi al fegato"
22 luglio 2004 Polpetta "Adenocarcinoma al colon"
21 luglio 2004 Dic75 Firenze "ETP al colon ascendente"
20 luglio 2004 "Polipi del retto"
16 luglio 2004 Silvana "Polipo rettale"
16 luglio 2004 "Prurito anale"
15 luglio 2004 Francesco "Marker tumorali"
15 luglio 2004 Silva "Disturbi allo stomaco"

12 luglio 2004 Camoscino seguito richiesta info del 21 giugno 2004

7 luglio 2004 Stefania "Adenocarcinoma mucinoso piccolo intestino"
4 luglio 2004 Amleto 61 "Tumore allo stomaco GIST"

GIUGNO  2004

30 giugno2004 Janisa "Neoplasia cerebrale"
29 giugno 2004 Lucia, sesso f, anni 38 "Accertamenti diagnostici"
28 giugno 2004 Germano, sesso M, "Polipo sessile"
27 giugno 2004 Luigi "Recidiva"
25 giugno 2004 Amleto 61 "Tumore allo stomaco GIST"
24 giugno 2004 Paola seguito richiesta info del 16 giugno 2004
24 giugno 2004 Francesca sesso F anni 33 Milano  "Adenocarcinoma intestinale"
23 giugno 2004 Gianni anni 57 sesso M "TAC polmonare"
22 giugno 2004 Lucio, sesso M, "CEA e carcinoma mammario"
21 giugno 2004 Camoscino "Adenocarcinoma intestinale"
20 giugno 2004 Emanuel 69 "Gastroscopia"
18 giugno 2004 "Polipo  alla vescica"
16 giugno 2004 Paola  "Carcinoma vescica"
15 giugno 2004 Donata sesso F Lichen planus"
13 giugno 2004 Sabrina, sesso F, Bitonto "Lichen"
12 giugno 2004 Fabio "Tumore al pancreas"
11 giugno 2004 Pilgrim "Adenocarcinoma intestinale"
8 giugno 2004 Luciana, sesso F, anni 62  "Gastropatia atrofica severa dell'antro"
8 giugno 2004 Amica alfa "Ano proctite erosiva"
7 giugno 2004 Simona "ETP gastrico"
4 giugno 2004 Cirillo "Polipi intestinali con displasie"
4 giugno 2004 Marilena seguito richiesta info del 31 maggio
4 giugno 2004 Gaspare sesso M, "Neoplasia del retto"
3 giugno 2004 Andrew sesso M, anni 46  "Tumori gigantocellulari dell'osso"
3 giugno 2004 CISA "Metaplasia intestinale"

MAGGIO  2004

31 maggio 2004 Marilena, anni 32 "Metastasi secondarie"
29 maggio 2004 Antonio "Adenocarcinoma alla vescica"
28 maggio 2004 Marco - seguito richiesta info del 19 aprile
25 maggio 2004 Dilex, anni 30, Livorno "Papilloma vescicale"
25 maggio 2004 Lucia "Adenocarcinoma al retto in donna di 82 anni"
24 maggio 2004 Linda "69 anni maschio cancro intestino"
22 maggio 2004 Dennis "Tumore dello stomaco"
21 maggio 2004 Polpetta "Adenocarcinoma al colon"
21 maggio 2004 Francina, sesso F, anni 30 Bergamo "Carcinoma ovarico"
17 maggio 2004  Pinky "Adenocarcinoma polmonare in IV stadio"
17 maggio 2004 Michi, anni 44, sesso F "Nodulo al fegato"
16 maggio 2004 Giovanni il radioamatore "Richiesta notizie sul microcitoma"
16 maggio 2004 Ernesto, anni 44, sesso M "Adenocarcinoma di tipo intestinale del duodeno"
14 maggio 2004 Pier  "Erosione rilevata nello stomaco"
10 maggio 2004 "Reperto biopsia endoscopica"
5 maggio 2004 Thomas sesso M, anni 38  "Gastrite antrale"

APRILE 2004

30 aprile 2004 Gida "Adenocarcinoma al colon"
27 aprile 2004 Cocò sesso M anni 50 Bologna "Colangiocarcinoma"
27 aprile 2004 Elax sesso F anni 24 "Dermatofibroasarcoma protuberans"
27 aprile 2004 Francesca sesso F "Carcinoma ovarico"
26 aprile 2004 PS sesso F "Alterazione marker tumorali"
24 Aprile 2004 - Adriana, sesso F., anni 33 "Referti gastroscopia"
24 aprile 2004 milani03, sesso F anni 39 "Adenocarcinoma gastrico"
23 aprile 2004 Eugenius  "Piccola pallina testicolo sinistro"
23 aprile 2004 MD "Velocita dei tumori al colon"
21 aprile 2004 silvestrienrico 73 sesso F anni 50 "Adenocarcinoma al colon"
19 aprile 2004 Marco "Adenocarcinoma del colon"
18 aprile 2004 Edumail Prato "Neoplasia vescicale"
16 aprile 2004 Blond2004 "Infezione al pene"
16 aprile 2004 Franz "Microcitoma polmonare"
 11 Aprile 2004 -Salvo, sesso M, anni 26- " Displasia moderata-severa"
10 aprile 2004 Fabio sesso M, Roma "Linfoma allo stomaco"
8 aprile 2004 Patrizia "Papilloma"
8 aprile 2004 Cecilia sesso F "Carcinoma mammario"
6 aprile 2004 Gips Rimini "Neoplasia del colon destro"
2 aprile 2004 Libero sesso M anni 55  - Milano "Carcinoma mammario maschile"
1 aprile 2004 GVA "Urografia"

MARZO 2004

31 marzo 2004 TCO99S450 "Gastrite cronica atrofica - Metaplasia intestinale"
27 marzo 2004 Paola72: "Carcinoma"
8 marzo 2004 Mylvius, anni 18 sesso M "Cause dei tumori"
7  marzo 2004 Larry, sesso M, anni 42 "Può essere il caso di un controllo alla prostata"
6 marzo 2004 Bibi sesso F "Esame allo stomaco"
6 marzo 2004 RG "Carcinoma del colon"
5 marzo 2004 Blond61 "Papilloma vescicale"
2 marzo 2004 Fabio, sesso M, anni 35 "Focolaio metaplasia intestinale; probabilita' di trasformazione"
1 marzo 2004 Carlo "Adenocarcinoma al colon"

FEBBRAIO 2004

25 febbraio 2004 GP, "ecografia dell'addome"
23 febbraio 2004 Chantal "Inserimento in un programma di cura sperimentale"
21 febbraio 2004, John, sesso M, anni 70 "adenocarcinoma gastrico"
20 febbraio 2004 Filomena "Effetti collaterali farmaci"
20 febbraio 2004 Inonia63 sesso F, "Polipo duodenale"
20 febbraio 2004 Bombetta sesso F, anni 40 "Biopsia III porzione duodenale"
19 febbraio 2004 Inonia63 "Polipi del bulbo duodenale"
14 febbraio 2004 Harmony1 sesso M, anni 24 "Autopalpazione testicoli"
10 febbraio 2004 Giovanni, sesso M, "Rigonfiamento linfonodi inguinali"
7 febbraio 2004 Kgrom, sesso M, anni 40 "Sospetto lipoma"
3 Febbraio 2004 Libera sesso F "Diagnosi di adenocarcinoma polmonare"
3 febbraio 2004 Carmen, sesso F, anni 60 - Vibo Valentia "Nuove cure per il lichen planus"
2 febbraio 2004 Amy "Prevenzioni tumori al colon"
2 febbraio 2004 Antonella, sesso F, anni 48 "Metaplasia intestinale"
1 febbraio 2004 Francesca "Papilloma vescicale"

GENNAIO 2004

31 gennaio 2004 ULU sesso M, anni 62 "Papilloma invertito alla vescica"
31 gennaio 2004  Alfia, anni 43 sesso F "Epatectomia dx allargata al IV posteriore, linfoadenectomia ilare, colangiocarcinoma" 
29 gennaio 2004 Rio, anni 54, sesso M "TCC linfonodale"
22 gennaio 2004 Paola "Carcinoma alla vescica"
20 gennaio 2004 "Velocità di crescita di un adenocarcinoma"
19 gennaio 2004 Alba "Tumore alla pleura"
17 gennaio 2004 Mum "Linfonodo mediastinico"
13 gennaio 2004 Claudia, sesso F, anni 25 "Papilloma vescicale"
13 gennaio 2004 anni 69 sesso M "Adenocarcinoma del grosso intestino"
10 gennaio 2004 Tullio "Carcinoma dell'endometrio"
9 gennaio 2004 Carol, sesso F, anni 50 "Polipo adenomatoso"
8 gennaio 2004 Brain sesso M anni 36 "Linfonodite cronica"
2 gennaio 2004 Cristina "Metastasi ossea"

DICEMBRE  2004

30 dicembre 2004 Raffaello "Neoplasia dopo colecistectomia"

"In un paziente operato di colecistite calcolosa e dove in sede operatoria non viene eseguito esame istologico, dopo 18 mesi circa, si reperta una neoplasia con piccola massa sul letto colecistico (neoplasia gia’ presente al momento della colecistectomia (scrive il chirurgo), con lo stesso deceduto dopo sei mesi circa, come poteva evolvere la situazione se eseguendo l’esame istologico, si fosse reintervenuti e chirurgicamente e medicalmente?

Quali potevano essere le prospettive di vita, dato che la neoplasia si e’ sviluppata sintomatologicamente dopo 18 mesi circa e che con molta probabilita’ era in situ nella colecisti, visto che all’esame ecografico non si notavano immagini lacunari, a parte la colecisti calcolosa, cosa che poi si e’ notato dopo 18 mesi.

Cosa dice la letteratura in merito?

Anche se ormai e’ tutto passato purtroppo, sarei davvero interessato a sapere, grazie di cuore e Tanti Auguri per il Nuovo Anno.

paziente donna di anni 71 all'epoca dei fatti."

risposta

Il carcinoma della colecisti può essere curato in una percentuale piccola di casi e solo con una asportazione chirurgica. Una eventuale chemioterapia e/o radioterapia può avere solo un effetto palliativo di controllo dei sintomi.

Disponibile per ulteriori informazioni possano esserle utili

22 dicembre 2004 Mauro, anni 51, sesso M , Firenze "Info su Mesotelioma"

"Gentile associazione, sono Mauro  di Firenze, ho 51 anni e da circa un mese sono entrato in una grande avventura senza confini....mi è stato diagnosticato un MESOTELIOMA PLEURICO EPITELIALE di cui non conosco il livello di stadiazione.

Su internet ho verificato che non è un tumore comune, è legato alla lavorazione dell'amianto/asbesto (non è il mio caso perchè lavoro da 31 anni in una azienda di Finmeccanica a FI come progettista e capo progetto di sistemi elettro-ottici). Ho capito quindi che occorre trovare un grande centro di eccellenza in Italia o anche all'estero, che abbia già molta esperienza sul trattamento di questo tumore. Le domande che vi pongo sono le seguenti: 

1) esiste un riferimento nazionale ( ente o persona) che funga da coordinamento sul trattamento di mesoteliomi pleurici? 

2) Quali sono i centri in Italia e/o in EU a cui potersi rivolgere con la ragionevole certezza di trovare competenza e terapie sviluppate su ambia casistica di pazienti? 

3) Ho avuto la segnalazione dell'ospedale Umberto 1° di Mestre, come un centro evoluto sul trattamento chirurgico/oncologico dei mesoteliomi, Vi risulta? 

4) Come sempre quando c'è un possibile intervento chirurgico c'è da trovare il "bisturi d'oro"; avete info su chirurghi di questo tipo con esperienza diretta operatoria in zona Veneto, tipo Verona? Ho la segnalazione da FI di un eccellente chirurgo di cui naturalmente non faccio il nome ma vorrei alcuni riscontri da altre fonti.... per non incorrere in problemi oltre che fisici ed emozionali anche di costo...in case di cura private.... 

5) a Milano c'è IEO e INT oltre al San Raffaele; sapete se hanno esperienza ampia ( di eccellenza) sul trattamento dei mesoteliomi pleurici? 

6) Che cosa potete indicarmi a Torino? anche se tra tutte le città è molto disagevole per me e per i miei familiari, ....ma se ne vale la pena...andrei anche in INDIA.... 

7) Qual'è la vs posizione sulla cura Di Bella?

Grazie in anticipo per la vs risposta, vi auguro Buone Feste"

risposta

Gentile signore,

presso la nostra divisione di chirurgia toracica dell'università di Torino abbiamo in essere un protocollo per la terapia medica e chirurgica del mesotelioma pleurico.

Se lei desidera, può recarsi presso il nostro ambulatorio (Ospedale Molinette - via Genova 3 Torino- Ambulatorio di chirurgia toracica - Direttore: Prof. Alberto Oliaro ) e sarà da noi visitato. E' necessaria unicamente una richiesta mutalistica di visita di chirurgia toracica ed una sua prenotazione al numero 011 6336631.

Cordiali saluti"

20 dicembre 2004 Umberto "Fibrosi del corion"

"Salve, ho fatto una gastroscopia e nel contempo mi hanno fatto biopsie antro+hp (estraendomi 2 frammenti di tessuto fibromucosi) dalla quale è risultata una fibrosi del corion; cosa significa?"

risposta

"Gent. Sig., la fibrosi del corion della sua mucosa gastrica potrebbe essere il risultato di un processo infiammatorio cronico. Se la biopsia gastrica risulta positiva per la ricerca di HP faccia la cura adeguata (il suo gastroenterologo di fiducia o il suo medico di famiglia sapranno consigliarle il protocollo a lei più indicato). 

Il comitato scientifico"

20 dicembre 2004 P.S. anni 40, sesso M "Indurimento dell'ano"

 

"Carissimi dottori. Ho 40 anni M Premetto che ho sofferto negli ultimi anni di epididimiti, prostatiti, proctite e calcoli renali.

Sono circa tre anni che ho i seguenti sintomi: Indurimento dell'ano, arrossamento del pene, mancanza di stimolo dell'urinare.

La mia preoccupazione maggiore è la possibile presenza di un polipo al retto, visto che faccio anche difficoltà nel defecare.

Il mio medico generico per esplorazione anale, l'anno scorso, ha escluso un tumore e fui curato con medicamenti per emorroidi.

Ora però sento come se qualcosa avvolgesse il retto. Noto questo, al solo palpare la zona anale.

Devo preoccuparmi? Fare delle analisi specifiche? Rivolgermi ancora ad ulteriori specialisti?

Grazie mille"

 

risposta

 

"Gent. Sig. P.S., l´esplorazione rettale digitale è un indagine importante ma talora non sufficiente a fare diagnosi corretta. Sarebbe utile eseguire un´anoscopia o una rettoscopia per capire meglio cosa causa i disturbi che riferisce. Cerchi nel suo ospedale di riferimento se c´è un servizio di coloproctologia (specialità che si occupa in particolare di tutti gli aspetti legati ai problemi intestinali ed anali) cui affidarsi per le cure del caso. Per il problema urinario e testicolare è invece utile consultare un urologo. Il comitato scientifico"

18 dicembre 2004 Rita anni 48 sesso F "Metaplasia intestinale"

"Salve, ho eseguito una gastroscopia digestiva, è stato diagnosticato GASTRITE ANTRALE ATROFICA, in fase attiva e con METAPLASIA INTESTINALE DI TIPO COMPLETO più HELICOBACTER PYLORI, mucosa gastrica di tipo OSSINTICO nei limiti istologici della norma. Vorrei sapere se c'è pericolo di un tumore. Grazie"

risposta

"Gent.ma Sig.ra Rita, la possibile insorgenza di tumore gastrico non è un evento così automatico. Tuttavia la gastrite cronica, benché condizione abbastanza frequente, è la manifestazione di una sofferenza della mucosa del nostro stomaco. La metaplasia intestinale poi indica la sostituzione delle cellule della mucosa gastrica con cellule di tipo intestinale ed è un effetto dell´infiammazione cronica della parete dello stomaco. È importante pertanto salvaguardare il nostro stomaco. Per prima cosa va trattato l´HP con una terapia adeguata a base di antibiotici ed inibitori di pompa protonica (chieda al suo gastroenterologo di fiducia o il suo medico di famiglia il protocollo a lei più indicato). Anche uno stile di vita potrebbe aiutarla. Attenzione quindi a: · Succhi di frutta; · Cibi grassi e piccanti; · Pepe (il solo alimento che studi obiettivi indicano come dannoso); · Caffè (anche quello decaffeinato); · Alcool, che stimola la secrezione acida, possibilmente assunto in piccole quantità e diluito; · Fumo; · Farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Qualora si rendesse necessaria una loro assunzione, mai effettuarla a stomaco vuoto. Il comitato scientifico."

12 dicembre 2004 Catia anni 38 sesso F "Gastrite antrale"

"Buona sera, vi scrivo per chiedere un informazione sul risultato di una gastroscopia "incontinenza cardiale; gastrite antrale micronodulare; test all'ureasi negativo", la mia domanda è se la cura datami è esatta dato che dopo 13 giorni della stessa non ho miglioramenti; (ESOPRAL 40 mg. per 20 gg.) farmaco prescritto dal medico curante,mentre l'ospedale consigliava NEXIUM 40 mg. vi chiedo inoltre se un senso di gonfiore localizzato nell'addome superiore destro irradiato alla scapola detra è correlato alla gastrite, o potrebbe essere qualche problema relativo al colon? vi chiedo questo poichè mi è stata prescritta una colonscopia vi ringrazio per la cortese attenzione in attesa di una vostra risposta cordiali saluti!"

risposta

"Gent.ma Sig.ra Catia, la terapia è corretta (il dosaggio del farmaco è adeguato). Il solo dolore senza altri disturbi legati all´evacuazione raramente è sintomo di un problema colico di tipo organico (ma non possiamo escludere la sindrome del colon irritabile). La richiesta di una colonscopia totale come prima scelta di indagine diagnostica sembra essere un atteggiamento un pochino aggressivo, ma dalla sua e.mail non si è a conoscenza di molti aspetti che potrebbero invece giustificarla.

 Il comitato scientifico"

10 dicembre 2004 Gela "Esofagite"

"Salve sono di gela ed o un problema di esofagite da circa 4 anni,un mese fa o fatto degli esami :gastroscopia,ph metria, e radiografie con mezzo di contrasto. il risultato gastrite cronica moderata e malattia da gastro reflusso questo e cuanto mi anno detto consigliandomi di fare un intervento chirurgico per l'esofagite, ma io non mi fido tanto, anche perchè è da 4 anni che faccio uso di farmaci senza mai interrompere e sono le pariet 20. vi prego datemi un consiglio voi grazie"

risposta

"Gent. Sig., se le è stato consigliato l´intervento chirurgico di plastica antireflusso per correggere l´esofagite è probabile che le condizioni cliniche lo impongano, avvalorate dal fatto che anche la terapia farmacologica non ha l´efficacia sperata. Si affidi all´equipe chirurgica che l´ha in cura o, se vuole, per scrupolo, si consulti ancora con un altro gastroenterologo o con un chirurgo che effettua questo tipo di intervento (che si può effettuare anche in videolaparoscopia). Il comitato scientifico"

7 dicembre 2004 Paola "Metastasi ossee"

"Gentile Dottore,  ho già scritto altre volte alla vostra rubrica.  Purtroppo la situazione di mio padre, affetto da carcinoma infiltrante  della  vescica G3 con infiltrazione al retto, si è ulteriormente aggravata. Dopo  mesi di chemio abbiamo ora scoperto diverse metastasi ossee in diversi  punti,  tra i quali colonna vertebrale e femore.  Lui soffre parecchio, anche se con gli antidolorifici la situazione sembra più sotto controllo, almeno fino a quando faranno effetto.  Ora vorrebbero tentare ulteriore chemio (data la quantità delle metastasi)  e la radio per quella al femore.  Mi chiedo, anche con un pò di rabbia, a cosa serve tutto questo  accanimento?  Fargli sopportare di nuovo la chemio aggravata dalla radio! Quanto può  sopravvivere  ancora?"

risposta

"In una situazione clinica come quella descritta occorre valutare sempre  con  molto equilibrio le scelte terapeutiche. Sicuramente la malattia non è più  guaribile e lo scopo del trattamento è garantire la miglior qualità di  vita  controllando i sintomi. La radioterapia sulle ossa ha sicuramente un buon  effetto antalgico e può ridurre il rischio di fratture patologiche.  La chemioterapia di seconda linea deve essere valutata con un attento  esame  dei costi e benefici attesi.  Un oncologo esperto può essere un punto di riferimento per una corretta  decisione. "

7 dicembre 2004 Alex "Adenocarcinoma intestino"

"Mia madre di 70 anni è stata sottoposta ad intervento chirurgico allo stomaco (gastrectomia parziale) a seguito di gastroscopia evidenziante un’ulcera. Il risultato dell’esame istologico è stato: adenocarcinoma scarsamente differenziato infiltrante a tutto spessore con interessamento di strati parietali e struttura vascolare. Linfonodi metsatatici 4 su 27 esaminati PT 2b n.1. L’intervento chirurgico è perfettamente riuscito con completa asportazione. Vorrei sapere se si può considerare clinicamente guarita oppure è consigliabile iniziare un ciclo di chemioterapia? L’oncologo che l’ha visitata ha detto che va fatta solo a titolo di prevenzione ed in questo caso la scelta spetta a noi.

Grazie per il consulto

Cordiali saluti. Alex"

risposta

"Le linee-guida pubblicate sull'argomento indicano un beneficio nella somministrazione di terapia adiuvante postoperatoria (radio-chemioterapia o sola chemioterapia) ai pazienti operati radicalmente per carcinoma gastrico con metastasi linfonodali.

E' comunque evidente che in ogni singolo paziente deve essere attentamente valutato il rapporto costi(effetti tossici e collaterali, effetti psicologici) - benefici (aumento della sopravvivenza)

La decisione spetterebbe al paziente correttamente edotto dall'oncologo dei pro e contro della scelta. Sono situazioni in cui un buon rapporto medico-paziente e' fondamentale."

4 dicembre 2004 Filippo 71 "Tumore al colon retto con metastasi al fegato"

"Ho un famigliare di 51 anni di età al quale è stato diagnosticato un tumore al colon retto con metastasi al fegato. Quante probabilità ci sono in percentuale di sopravvivere e per quanto tempo? Siamo indecisi sulla scelta della struttura ospedaliera e se sia utile o meno ascoltare più di un consulto. Abitando in Piemonte qual'è la struttura che da le maggiori garanzie? Grazie."

risposta

"Caro Filippo '71

La presenza di metastasi epatiche ovviamente rende le possibilita' di guarigione molto incerte.

La prognosi dipende da svariati fattori, sia legati al tumore primitivo, sia, soprattutto, alla severita' della metastatizzazione epatica.

E' comunque indispensabile un trattamento multidisciplinare (chirurgico, chemioterapico e, forse, radioterapico) correttamente coordinato per ottenere il migliore risultato, sia in termini di sopravvivenza, che di qualita' di vita.

Il Gruppo Interdiscilplinare Cure per i Tumori del Colon-Retto (GIC Colon-Retto) del Polo Oncologico Torino-Est puo' sicuramente fornire al Suo familiare un trattamento di ottimo livello. Puo' prenotarsi una Visita Oncologica Collegiale (cioe' un visita oncologica con la contemporanea presenza di un chirurgo oncologo, un oncologo medico e un radioterapista) in tempi brevissimi al Centro Accoglienza e Servizi - GIC ColonRetto dell'Ospedale S. Giovanni Vecchio (sig.ra Gobbi al 011.633.3975 - oppure sul cellulare operativo 333.522.8238).

Cordiali saluti."

3 dicembre 2004 Merano anni 67 sesso F "Gastrite "

"Vi scrivo da parte di mia madre che dopo un periodo di costanti dolori allo stomaco si è appena sottoposta a controlli. Premessa:  già in passato gli era stata trovata gastrite, trascurata.

I controlli hanno dato seguente risultato:

GASTRITE CRONICA HP POSITIVO (++) DUODENITE CRONICA

-DA BIOPSIA: GASTRITE CRONICA METAPLASIA INTESTINALE NEL 30% DELLE GHIANDOLE HP POSTIVO (++)

POTETE PER FAVORE DARMI INDICAZIONI

Grazie"

risposta

"Gent.ma Sig.ra, va iniziata al più presto un´adeguata terapia per debellare il batterio responsabile del grave stato infiammatorio della mucosa del suo stomaco. Ci sono diversi protocolli di cura che durano alcune settimane (tutti comunque a base di antibiotici e inibitori di pompa). Chieda al suo medico di famiglia o al gastroenterologo di fiducia quello più tollerabile per lei (lei non menziona ad esempio se è allergica a qualche antibiotico). Al termine della terapia deve poi fare un esame (il breath test o test del respiro) per controllare di aver eradicato il batterio. Il comitato scientifico."

NOVEMBRE  2004

30 novembre 2004 Peppe "adenoma polmonare macrocistico tipo I"

"Non è ancora nato il bambino, gli è stato diagnosticato un adenoma polmonare macrocistico di tipo I lobo inf. polmone dx,non vascolarizzato.

Chiedo:questa forma di tumore è sempre benigna.Quando deve essere operato e se è proprio necessario. A quali rischi si è sottoposti.Dove in Lombardia sono meglio attrezzati per questi interventi? GRAZIE TANTE"

risposta

"Ho letto il Suo email e mi chiedo come abbiano potuto fare una diagnosi di adenoma broncogeno prima della nascita. Può darsi che sia stata osservata una mancata ventilazione di un lobo polmonare. Ma allora in questo caso di tratterebbe di un sequestro polmonare. Mi faccia sapere qualcosa in merito e a Sua disposizione per visionare la Sua documentazione.

Cordiali saluti."

29 novembre 2004 "Tumore al colon" seguito del messaggio del 2 novembre con lo stesso oggetto

"Grazie per la risposta, nel frattempo mio padre è stato operato e l'intervento è stato definito radicale, l'istologico definitivo è T3N0M1, G2, i margini di resezione sono liberi, mio padre sta bene sia fisicamente che psicologicamente, gli è stata proposta una terapia FOLFIRI bisettimanale con infusione in vena centrale con port per 48 hr, per sei mesi con controllo a due mesi. E' la terapia giusta? Un altro oncologo mi ha detto che dato l'avanzamento della malattia sarebbe meglio incominciare con il FOLFOX. Grazie per la disponibilità "

risposta

"Gent. Sig., l´utilizzo di un trattamento chemioterapico dipende da tanti fattori. In linea generale possiamo dire che il trattamento di "prima linea" è il FOLFIRI. La scelta dipende anche dalle condizioni generali del paziente e dal grado di aggressione della malattia, dal momento che questi farmaci non sono privi di effetti collaterali anche importanti. Se fosse possibile magari un consulto a tre (paziente e i due oncologi a cui si riferisce) potrebbe portare alla scelta terapeutica più idonea al suo caso.

 Il comitato scientifico"

26 novembre 2004 Costas anni 47 sesso M "Dolori addominali"

"Da circa un mese ho dei dolori all'addome. I dolori sono tipo quelli che si provano quando si fa sport dopo tantissimo tempo. Esame dell'urina e sangue non hanno riscontrato nulla così pure la ecografia addominale (solo parziale al pancreas per meteorismo).Non riesco a convincermi alla gastroscopia. Non ho altro da fare? Vi prego aiutatemi Ho 47 anni, maschio."

risposta

"Gent. Signore, sarebbe opportuno sapere se ci sono alterazioni dell´alvo, quando compaiono i dolori (se a digiuno o sono legati alle abitudini alimentari), dove è localizzato di preciso il dolore, se ha fatto recentemente sforzi fisici o altro. A motivo di un referto ecografico pressoché negativo la scelta di una gastroscopia può essere un´opzione corretta per escludere determinate patologie o per far diagnosi corretta ed intraprendere una cura adeguata. Il comitato scientifico"

23 novembre 2004 Gio72 sesso M anni 32 "Visita per formazioni filiformi anali"

"Buongiorno! Qualche anno fa ho sofferto di emorroidi esterne, curate semplicemente con una crema. Negli ultimi 5 anni non ho più avuto fastidi, però ho notato la formazione di due escrescenze filiformi del diametro di circa 2 mm e lunghe meno di 1 cm scarsamente irrorate e prive di sensibilità, poste sull'ano, che però non mi danno alcun fastidio. Ho uno zio di 60 anni che è stato già operato in passato di emorroidi ed ora gli hanno tolto alcuni polipi intestinali. E' il caso che mi sottoponga a una visita specialistica preventiva? Una colonscopia? Grazie mille per l'ottimo servizio che svolgete! "

risposta

"Consigliabile una visita proctologica. Per quanto riguarda la necessita' di una coloscopia, e' necessario valutare prima le condizioni di Suo padre o di Sua madre (a seconda che si tratti di zio paterno o materno)

Cordiali saluti"

19 novembre 2004 Jersey, sesso M, anni 39 "TUMORE ALL' INTESTINO"

"Buongiorno , vi scrivo per ottenere alcune informazioni . Il mio pseudonimo e' JERSEY , ho trentanove anni e sono di sesso maschile . Ventotto anni fa mi mamma mori' a causa di un tumore all' intestino ; non sono in grado di specificare che tipo di malattia ed altri particolari in quanto non ho trovato alcuna documentazione medica , tranne un responso di un radioterapista che avverte dell' inutilita' della sua terapia per un simile male .
Le domande che vorrei sottoporvi sono le seguenti  . Puo' esistere ereditarieta'
del tumore ? Io devo sottopormi ad un programma di prevenzione ? Se si quale ?
Grazie"

risposta

"Gent. Jersey,
alcuni studi hanno confermato l'esistenza di una predisposizione familiare allo sviluppo di una neoplasia intestinale. Questo significa che il rischio di sviluppare un cancro del colon sia aumentato di 2-3 volte nei parenti di primo grado di un paziente affetto da cancro o polipi adenomatosi del grosso intestino. Nel suo caso, ad esempio, sarebbe utile  programmare, tra i 45-50 anni una colonscopia di controllo.
Il comitato scientifico"

19 novembre 2004 Christian sesso M, anni 30 "microfocolaio di metaplasia intestinale"

"Gentili,

mi è stato diagnosticata , a seguito di gastroscopia, una gastrite cronica media, iperplasia follicolare e microfocolaio di metaplasia intestinale. non c'è reflusso. c'è elicobatterio, sto eradicando l' elicobatterio. Vorrei sapere se devo preoccuparmi. Ho trent'anni-maschio.

cordialmente."

risposta

"L'eradicazione dell'HP e' sicuramente utile. Potra' vedere piu' dettagliatamente in altre risposte precedenti come la metaplasia intestinale, se non vi e' segnalazione di atipie, non e' da considerarsi una precancerosi."

17 novembre 2004 Pietro.pda "gastrite cronica atrofica"

"Ho eseguito in data 21.10, a seguito di reiterati e continui disturbi digestivi, una EGDscopia di cui riassumo i risultati.

ESAME: agevole introduzione dello strumento in esofago che mostra mucosa iperemica a livelli del terzo distale. E' presente ernia iatale da scivolamento delle dimensioni di una noce. Stomaco normoconformato ed esente da alterazioni a livello del corpo. La mucosa antrale appare diffusamente iperemica ed erosa. Biopsie: 1,2 Antro 3,4 Corpo

BIOPSIA ENDOSCOPICA: Descrizione microscopica: 1) frammenti di mucosa antrale, caratterizzata da edema del corion, focale rarefazione dei lumi ghiandolari, scarso infiltrato infiammatorio linfopasmadellulare. Alcune foveole ed alcuni tubuli ghiandolari mostrano rivestimento di tipo intestinale, con cellule caliciformi ed assorbenti. 2) Frammenti di mucosa fundica, caratterizzata da edema e stravasi emorragici superficiale del corion.

DIAGNOSI: 1) Gastrite atrofica, con metaplasia intestinale superficiale e dei tubuli ghiandolari. 2) Reperto non specifico Negativa la ricerca di Helicobacter pylori

Vorrei avere informazioni circa i rischi di evoluzione in cancro. Si tenga presente che ho sospeso il Lansox 30 solo 24 ore prima dell'esame e che soffro, praticamente da sempre, di colon irritabile che si manifesta con frequenti diarree e spasmi intestinali. Sono maschio, 44 anni, vita sedentaria e pranzo come e dove capita... Grazie."

risposta

"Gent. Piero.pda, il suo rischio di sviluppare un cancro gastrico è praticamente sovrapponibile a quello della popolazione generale. Tuttavia è utile monitorare la sua gastrite che nel tempo, se lasciata a sé e supportata anche da disordine alimentare, potrebbe darle qualche problema in più. Il comitato scientifico"

17 novembre 2004 Pino 944 sesso M anni 60 "Carcinoma urorietale"

"Sono diabetico - iperteso - grosso fumatore,  operato in data 12/10/2004, dall'esame istologico è risultato : "Carcinoma urorietale papillare di alto grado (G3) con focolai di infiltrazione della lamina propria nei frammenti inviati . - UICC , 2002 :T1" sono stato dimesso dopo tre giorni dall'operazione e mi è stata prescritta una "Immunoterapia Endovescicale" con immuno BCG perchè affetto da "Neoplasia superficiale di alto grado della vescica e sottoposto a intervento di TURB" - In data 04/11/2004 sono stato sottoposto ad endoscopia che ha rivelato una presenza diffusa di sangue nella vescica tanto da non rendere ben visibile l'eventuale residuo del carcinoma in quanto era molto esteso .- Sono in attesa di essere chiamato , attesa la scarsa disponibilità di posti letto , per essere sottoposto , eventualmente , a nuova operazione gradirei sapere quanto segue : 

A) l'eventuale presenza di residui di carcinoma sono visibili solo attraverso l'endoscopia ? (certo che non è una passeggiata); B) ultimato il ciclo di immunoterapia che percentuale di ricaduta esiste ? C) a quali esami e con che frequenza è opportuno controllarmi ? Grazie e distinti saluti"

risposta

"Gentile Signore, da quanto descritto si tratta di una malattia tumorale vescicale che richiede un attento monitoraggio clinico-strumentale per definire il beneficio dalla terapia endovescicale con BCG. Attualmente la cistoscopia resta un accertamento insostituibile per valutare la presenza di zone sospette o francamente tumorali da resecare o biopsiare, il Suo Urologo di fiducia stabilirà i tempi e le modalità più opportuni per un follow-up accurato. Ancora, penso sia opportuno un controllo TAC se non ancora eseguito. Nel Suo caso è imperativo che Lei smetta di fumare. L'immunoterapia con BCG nei tumori superficiali della vescica, nei Pazienti che rispondono a tale terapia, ha dato buoni risultati in termini di allungamento del tempo di recidiva (la malattia può ripresentarsi nel tempo: se si seguono i controlli periodici e la malattia è superficiale è sufficiente la resezione ed eventuali cicli di mantenimento o richiamo con BCG, altrimenti verranno presi in considerazione altri tipi di terapia). Spero di aver risposto alle Sue domande e resto a disposizione per eventuali chiarimenti."

16 novembre 2004, Marco "neoplasia gastrica"

"MIO FRATELLO DI ANNI 37 NEL NOVEMBRE 2003 HA SCOPERTO TRAMITE UNA GASTROSCOPIA DI AVERE UN ADENOCARCINOMA OPERATO URGENTEMENTE IL 17-11-2003 HA PERMESSO DI EVIDENZIARE VOLUMINOSA NEOPLASIA ANTRALE GASTRICA INFILTRANTE LA SIEROSA SI EVIDENZIANO INOLTRE ADERENZE TRA IL GRANDE EPIPLON E LA PARETE ADDOMINALE A LIVELLO DELLO SFONDATO DI DUGLAS BIOPSIA DEL PERITONEO PARIETALE POSTERIORE A LIVELLO DELLA RADICE DEL MESENTERE RISULTATO POSITIVO PER INFILTRAZIONE ADRNOCARCINOMATOSA TIPO CELLULE AD ANELLO CON CASTONE PERTANTO SI è PROCEDUTO A GASTRECTOMIA PARZIALE (Più DI TRE QUARTI) ED ANASTOMOSI GASTRO-DIGIUNALE ANTEROMESOCOLICA

DIAGNOSI LINFONODO DELLA ARTERIA GASTRICA SINISTRA CON INFILTRAZIONE

ADENOCARCINOMA INFILTRANTE DI TIPO MUCINOSO A CELLULE AD ANELLO CON CASTONE DELLO STOMACO PT4 G3 PN1 IL DECORSO POST-OPERATORIO è STATO REGOLARE CON BUON RECUPERO SIA SUL PIANO FUNZIONALE CHE METABOLICO VIENE DIMESSO IN BUONE CONDIZIONI GENERALI TERAPIA IN ATTO ALLA DIMISSIONE : MEPRAL 1CPR, TORADOL30 SE HA DOLORE,. SOTTOPOSTO HA 8 CICLI DI CHEMIO TERAPIA Più INSERITO PORTER PER INFUSIONE CONTINUA FINITO IL CICLO IN SETTEMBRE 2004 SOTTOPOSTO AI CONTROLLI ESAMI SANGUE, TAC, PET, GASTROSCOPIA RISULTATO TUTTO NEGATIVO CONTROLLI OGNI 3 MESI . LE MIE DOMANDE SONO: CHE RISCHIO C’E DI UN RITORNO DELLA MALATTIA, QUALI SONO LE SUE POSSIBILITà DI VITA, VISTO CHE I DOTTORI AVEVANO DATO AL MASSIMO 3 MESI? UN ULTIMA COSA DURANTE IL TRATTAMENTO CHEMIOTERAPICO LUI HA SEMPRE MANGIATO SENZA TROPPI PROBLEMI, FINITA LA TERAPIA SI ALIMENTA POCO perché LO STOMACO E' PICCOLO E Più DI TANTO NON RIESCE A MANDAR Giù ED HA IL PROBLEMA DEI SUCCHI GASTRICI CHE LI VENGONO Su COSì VOMITA INFATTI HA PERSO PESO. C’E UNA DIETA? E PER I SUCCHI GASTRICI COSA Può FARE? GRAZIE PER UNA VOSTRA RISPOSTA E MI VOGLIATE SCUSARE SE SONO STATA TROPPO PROLISSA"

risposta

"Putroppo un carcinoma gastrico, variante istologica "a cellule a castone", pT4 pN1 G3 ha sicuramente una prognosi infausta anche se la storia clinica di suo fratello ha smentito (solo per quanto riguarda il periodo di sopravvivenza) le previsioni dei medici curanti. Il peggioramento attuale delle condizioni generali e le difficolta' al transito alimentare fanno ragionevolmente temere una ripresa di malattia, anche se potrebbero essere solo un esito dell'intervento, giustamente di tipo demolitivo. Un dietologo forse puo' aiutare ad alleviare i sintomi attuali di Suo fratello. Cordiali saluti"

15 novembre 2004 Davide sesso M anni 42 Torino "gastrite con metaplasie intestinali"

"Gentile associazione in seguito a gastroscopia mi e stata riscontrata una gastrite antrale erosiva con metaplasia intestinale incompleta di 2 livello.HPnegativo Mi sto curando con Axagon 40 mg per un mese e poi con Axagon 20 mg per altri due mesi.Vorrei sapere se la cura puo fare regredire la malattia,e se la metaplasia intestinale comporta sempre un atrofia gastrica o meno visto che nel referto non e stato specificato, Ringrazio."

risposta

"Una terapia con Inibitori della Pompa Protonica (come l'Axagon), che inibiscono la secrezione acida gastrica, puo' efficacemente curare una gastrite, almeno per quanto riguarda la componente "erosiva".

Per quanto riguarda la metaplasia intestinale, vi sono gia' molte risposte sul sito dell'associazione (es. risposta del 23 maggio 2003) a cui rimando.

Essendo la Sua metaplasia "incompleta" e' sicuramente indicato un regolare controllo da un gastroenterologo con endoscopie periodiche.

Cordiali saluti"

13 novembre 2004 RITIC, sesso F, anni 35, Perugia "Gastrite antrale"

"Ho fatto una gastroscopia per dolori persistenti allo stomaco e l'esito della biopsia è il seguente: FRAMMENTI SUPERFICIALI DI MUCOSA GASTRICA ANTRALE CON FLOGOSI CRONICA(++) ATTIVA (+) E TESSUTO LINFATICO ASSOCIATO. H.P. (+) ERNIA IATALE DA SCIVOLAMENTO.LIEVE ERITEMA DELLA MUCOSA ANTRALE.GASTRITE ANTRALE ERITEMATOSA. VORREI SAPERE SE E' GRAVE LA SITUAZIONE E IN PAROLE POVERE CHE COSA HO. E SE CI SONO CIBI CHE DEVO EVITARE.GRAZIE DELLA VOSTRA ATTENZIONE E DELLA VOSTRA RISPOSTA."

risposta

"Gent.ma RITIC, la situazione non è drammatica, ma non va sottovalutata. La presenza dell´Helicobacter Pylori è la probabile causa della sua gastrite. È utile quanto prima iniziare la terapia per la sua eradicazione, perché è riconosciuto essere una delle cause dell´ulcera gastrica. Chieda al gastroenterologo di fiducia o al suo medico di famiglia il protocollo di trattamento che si basa sulla diversa combinazione di antibiotici ed inibitori della pompa protonica. I protocolli terapeutici sono diversi (ad es. duplice terapia con inibitori di pompa protonica + amoxicillina o macrolidi o triplice terapia con antisecretori + 2 antibiotici). Al termine della cura, comunque, andrà poi verificata la sua efficacia con un semplice esame (il "breath test" o test del respiro). I consigli igienico-alimentari per la "buona salute" del nostro stomaco (non suffragati però da evidenti studi clinici) sono quelli di evitare per quanto possibile i comportamenti e l´assunzione di cibi e/o farmaci potenzialmente irritativi: · Succhi di frutta; · Cibi grassi e piccanti; · Pepe (il solo alimento che studi obiettivi indicano come dannoso); · Caffè (anche quello decaffeinato); · Alcool, che stimola la secrezione acida, possibilmente assunto in piccole quantità e diluito; · Fumo; · Farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Qualora si rendesse necessaria una loro assunzione, mai effettuarla a stomaco vuoto.

Il comitato scientifico".

9 novembre 2004 Tony, sesso M, anni 37 Serrastretta (CZ) "Gastrite erosiva con HP+ e papilloma"

"Gent. dottori, causa continuo calo ponderale inspegabile (e saliva mattutina spesso impastata di sangue), ho effettuato vari esami tutti nella norma fino a che, con la EGD scopia è venuto fuori: "Esofago: regolare - cardias in sede. Stomaco: mucosa iperemica con pliche edematose ed erose. Piloro: centrale - pervio Bulbo e D: Indenni da lesioni

Nel tratto prossimale papilloma - polipectomia.

Terapia prescritta: Veclam/Zimox x 1 sett. (2cp/die cad.); Axagan x 30 gg (2cp/die per una settimana, poi 1cp/die).

L'esame istologico (biopsia stomaco ed esofago) ha successivamente diagnosticato: 1) gastrite cronica microerosiva con atrofia ghiandolare lieve e focale; iperplasia rigenerativa, HP correlata. 2) Papilloma squamoso.

Oggi, a poco più di un mese dall'esame, la situazione sembra essere migliorata. Il peso è leggermente aumentato e la saliva si è pressochè regolarizzata.

Gradirei conoscere se possibile: - Importanza del problema: possibilità di guarigione totale o della sua ripresentazione nel tempo; - Alimentazione consigliata, per il breve o per il lungo periodo; - Possibile derivazione da / sbocchi in altri tipi di malattia - Altri Vs. eventuali pareria

Grazie anticipatamente"

risposta

"Gent. Tony, la cosa più importante da fare è controllare se l'eradicazione dell'HP è avvenuta con successo (attraverso il "breath test" o test del respiro). Quindi effettuare un nuovo controllo endoscopico a 6-12 mesi. I consigli igienico-alimentari per la "buona salute" del nostro stomaco (non suffragati però da evidenti studi clinici) sono quelli di evitare per quanto possibile i comportamenti e l'assunzione di cibi e/o farmaci potenzialmente irritativi: · Succhi di frutta; · Cibi grassi e piccanti; · Pepe (il solo alimento che studi obiettivi indicano come dannoso); · Caffè (anche quello decaffeinato); · Alcool, che stimola la secrezione acida, possibilmente assunto in piccole quantità e diluito; · Fumo; · Farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Qualora si rendesse necessaria una loro assunzione, mai effettuarla a stomaco vuoto.

Il comitato scientifico"

9 novembre 2004 Alessandro "Ves elevata"

"Chiedo un suo parere: mio padre 75 anni da circa due mesi ha la VES molto elevata.L'unico sintomo iniziale e' stato dei dolori alle ossa, essendo un paziente che soffre di artrosi alle gambe e alle braccia.Abbiamo con il medico, fatto degli accertamenti clinici come degli esami del sangue, delle urine,dei raggi x al torace.Gli esami ematologici ripetuti per due mesi hanno rilevato la Ves prima di 120, poi 80 dopo un mese e oggi 110.Secondo lei da che cosa dipende tutto ciò e che cosa ancora possiamo fare

Grazie"

risposta

"La VES è un esame del tutto aspecifico e il suo aumento può essere dovuto a moltissime cause. In particolare le patologie infiammatorie,infettive e oncologiche possono causare questi valori elevati. Credo sia corretto il comportamento del medico curante, a cui continuerei ad affidarmi per il futuro monitoraggio della situazione clinica."

5 novembre 2004 Roberto P 67, sesso M,  Reggio Emilia "Richiesta di informazioni su adenocarcinoma"

"Vi scrivo per ricevere alcuni approfondimenti. Mia suocera di anni 70 circa un mese fa ha subito un intervento di :

Duodeno-cefalo-pancreasectomia per neoplasia del coledoco terminale (neof.sull'ansa digiunale-parete pancreas ectopico) + peritoneo. -Linfonodo del tronco celiaco.

Descrizione macroscopica: Percengono in formalina in contenitori distinti: 1) Frammento fibroadiposto di cm 2 da cui si isolano alcuni linfonodi. Il materiale viene prelevato in toto in 1 inclusione. (prelievo A) 2) Pezzo chirurgico costituito da segmento di stomaco misurante cm11 e cm17 rispettivamente lungo la piccola e la grande curva, segmento duodeno-digiunale di cm16 di lunghezza e segmento di pancreas di cm10 di asse maggiore. La sierosa perigastrointestinale è diffusa iperemica. All'apertura la mucosa gastrica è macroscopicamente indenne: la papilla duodenale appare rilevata. Specillando la papilla, si reperta il coledoco, di circa 4 cm di lunchezza, la cui mucosa è integra: il coledoco si continua col dotto epatico, di cm.2 di lunchezza, e con il dotto cistico di cm. 1,9 di lunchezza, che appare ectasico ed obliteratoda una formazione vegetante di cm.1,1 di asse maggiore, estesa fino al margine di resezione chirurgico. Tale neoformazione, obliterando il dotto cistico, impronta anche il dotto epatico, senza infiltrarlo e, in parte, protrude nel coledoco. La superficie esterna del digiuno mostra una rilevatezza polipoide grigiastra di cm.1,1 di diametro. Al taglio il tessuto pancreatico è macroscopicamente indenne. Dal tessuto peri-pancreatico si isolano alcuni linfonodi. Nello stesso contenitore perviene frammento di tessuto adiposo omentale di cm.31 di asse maggiore, macroscopicamente indenne. Si preleva in parte come segue: B: margine di resezione chirurgico sul dotto cistico. C: margine di resezione chirurgico sul dotto epatico. D: dotto cistico. E,F,G: dotto cistico e dotto epatico. H: dotto cistico alla confluenza con il coledoco. I,L: coledoco e tessuto pancreatico. M: papilla di Vater. N: margine di resezione pancreatico. O-R: linfonodi peri-pancreatici. S: linfonodo peri-gastrico. T: parete gastrica. U: rilevatezza grigiastra sulla parete duodenale. V,Z: tessuto adiposo omentale.

Diagnosi istologica: 1) Quattro linfonodi reattivi. 2) Adenocarcinoma mediamente differenziato, verosimilmente insorto su adenoma tubulo villoso con displasia grave. La neoplasia corrisponde alla lesione vegetante del dotto cistico e si estende ad un linfonodo percistico; la neoplasia inoltre raggiunge il margine di resezione chirurgico sul dotto cistico. Il tessuto fibroadiposo circostante, il dotto epatico, il coledoco ed il pancreas sono liberi da neoplasia. Pancreatite cronica. Gastrite cronica atrofica attiva. Un frammento di pancreas ectopico nel prelievo U. Linfonodi peripancreatici reattivi (7 linfonodi esaminati). Tessuto adiposo amentale lebero da neoplasia.

Le mie domande ora sono:

In che stato la malattie si trova. Può la malattia avere intaccato altri organi. Che percentuale di avere una recidiva ci sono. Esiste e se occorre una terapia per evitare l'insorgere di una recidiva. Se esiste una casistica di quanti anni di vita rimangono.

Grazie"

risposta

" La possibilità di una recidiva sono elevate, essendo presente un interessamento linfonodale e l'impossibilità chirurgica ad una radicalità dell'asportazione del tumore per una infiltrazione del dotto cistico. Non vi sono documentate e certe terapie che riducano tale rischio, anche se vi sono studi per valutare l'eventuale efficacia di cicli di chemioterapia (in particolre con gemcitabina, oxaliplatino, 5 fluorouracile, irinotecan) e/o radioterapia. Non è possibile esprimere alcuna previsione circa la sopravvivenza, che dipende oltre che dalla malattia dalle condizioni cliniche generali della paziente valutabili solo nel corso di una accurata visita medica."

3 novembre 2004 Daniele Sassari "Adenocarcinoma mucosercernente"

"Salve sono Daniele da sassari.ieri mia madre è stata sottopposta ad  intervento  per prelievo bioptico a livello polmonare di infiltrazioni necrotiche.dopo  l'estemporanea è emersa la diagnosi di Adenocarcinoma mucosercernente di  cui però non si conosce l'origine primitiva.vi è inoltre una massa  retroperitoneale  di 9x6x3 cm, che provoca un dolore alla schiena che viene riferito anche  agli arti inferiori.so che si tratta di un tumore al 4° stadio, mi  potreste  dare un consiglio?"

risposta

"Gentile Signore Daniele, da quanto ho letto ritengo che la lesione  polmonare possa essere una metastasi da neoplasia occulta la quale ha già  determinato una localizzazione retroperitoneale. Ritengo possa essere utile eseguire una PET/TC onde poter evidenziare la  possibile localizzazione primitiva.A sua disposizione per qualsiasi aiuto. "

2 novembre 2004 Ing M  " tumore al colon"

"Salve, mio padre, 62 anni senza altre patologie, a seguito di mucorrea e dolori intestinali ha effettuato una coloscopia (lesione vegetante stenosante il lume) che ha evidenziato un tumore del colon a circa cinquanta cm dall'orifizio anale, all'altezza del sigma. Successivamente sono stati effettuate la tac e un'ecografia addominale e sono state individuate quattro piccole lesioni definite metastasi epatiche. Ora mio padre sarà operato per l'asportazione della massa e l'ablazione delle metastasi. Quanto è difficile l'intervento? Quante probabilità di sopravvivenza ha negli anni? Quale sarà la sua qualità della vita dopo l'intervento? Grazie. Vi prego di rispondermi anche al mio indirizzo, grazie."

risposta

"Gent. Sig., la difficoltà dell´intervento dipende da diversi fattori (condizioni generali e, patologie correlate in primis), ma la resezione intestinale è un operazione "importante" ma routinaria nei centri di chirurgia generale. La qualità di vita, dopo la convalescenza nel postoperatorio, dovrebbe normalizzarsi. Tutto dipende però dalle cure a cui dovrà andare incontro suo padre. La prognosi, infatti, dipende dall´istologico definitivo che ci dà il grado di malignità della lesione. A giudicare dai dati che riferisce il tumore ha "sconfinato" (le metastasi epatiche lo confermano). In questo caso sarà utile consultare un oncologo per studiare un programma terapeutico di chemioterapia.

Il comitato scientifico"

OTTOBRE  2004

31 ottobre 2004 Paolo "Alimentazione post-operatoria"

"Salve, io sono stato operato di tumore al testicolo il 16 settembre adesso ho la risposta istologica: primo stadio (pt1), senza invasione ematica nè linfatica forma mista: 60% teranoma, 30% carcinoma embrionale, 5% sacco vitellino, 5% coriocarcinoma. Adesso il primario che mi ha operato mi ha consigliato di fare una pet ai linfonodi, per vedere e personalizzare la terapia il secondo intervento, ai linfonodi me lo ha per ora escluso. Ho letto su internet che questo esame si basa sull'iniezione di fdg (fluoro desossi glucosio) e riesce a mettere in risalto quelle cellule tumorali che rispetto alle altre si nutrono di una maggiore quantità di zuccheri io mi chiedo allora solo 1 cosa, se io limito gli zuccheri nella mia attuale alimentazione in qualche modo prevengo la crescita delle eventuali cellule ancora a giro che ci possono esser nonostante la tac negativa, i rx al torace negaitvi e i markers riscesi tutti sotto i valori critici, per un discorso di probabilità e di non infallibilità degli esami? Perchè non si dice niente a proposito dell'alimentazione post operatoria? In effetti la mia forma mista era molto assortita, so che in genere le forme miste sono a 2 componenti in genere per questo capisco che ci sia voluto molto tempo peccato però che la risposta è timbrata 21 ottobre e se non mi sbattevo le scatole io il 27, chissà quanto tempo la avrebbero lasciata lì a riposare..... Cm grazie della prima risposta Aspetto anche questa Ultima cosa, provo a dare una spiegazione logica del fatto che non mi facciano radioterapia invece della chemio oltre al fatto che evidentemente dalle ricerche avranno visto che quelle cellule sono più sensibili alla chemio credo che avere la potenzialità di 4 diverse cellule a giro per il corpo renda evidente come agire con 1 tipo solo di radiazione sia anche a livello di probabilità meno efficace, mentre operando con la chemio che so in genere essere usata anche a ben 3 componenti diverse alza la fascia di cellule diversificate colpibili......o sbaglio? Questa è una mia interpretazione ingegneristica...cmq aspetto notizie.........so che avrete molte mail immagino ma ogni minuto in meno che mi farete aspettare satà cmq gradito......ancora tutto sommato non sono guarito immaginatevi un pò come ci si senta..... grazie e a presto."

risposta

"La risposta ("ingegneristica") che lei si è dato a proposito della radio e della chemio è sostanzialmente corretta. Riguardo all'assunzione di zuccheri invece non ritengo che ridurne l'assunzione abbia un impatto sull'evoluzione della malattia. Gli zuccheri sono componenti essenziali della nutrizione e vanno assunti in quantità bilanciata con lipidi e proteine. La PET utilizza questa caratteristica ma non vi è correlazione con l'assunzione di zuccheri esogeni. A livello alimentare sicuramente i frutti con elevato tenore vitaminico hanno un effetto protettivo, piu' come prevenzione, sui meccanismi anti ossidanti che possono in qualche modo agire come fattori di promozione della attivazione in senso cancerogeno delle cellule. In bocca al lupo per il futuro e non esiti a contattarci in caso di necessità, distinti saluti"

30 ottobre 2004 Sandro "Bruciori nella minzione"

"ho bruciori nella minzione, che risulta frequente, 10-12 volte al giorno, bruciori all'ano, su indicazioni del medico di base pensando ad una cistite ho fatto 10 giorni con noroxin 400mg e poi altri 10 con pipram, a parte sollievi momentanei non ho ottenuto molto, fatto esame urine ed urinocoltura da cui è risultato tutto negativo, e io sono qui ancora con sti disturbi che spesso non mi lasciano dormire ho 39 anni adesso andrò dall'urologo se non è cistite che cosa può essere?

grazie"

risposta

"I disturbi che lei riferisce sono molto aspecifici e rientrano in un quadro sintomatologico denominato "disturbi minzionali irritativi". La terapia intrapresa è stata altresì aspecifica e necessita di un controllo dell'efficacia: verosimilmente, visto che non ha risolto il problema è necessario un approfondimento. Innanzitutto clinico, eseguendo un esame obiettivo che comprenda la esplorazione rettale e la palpazione dei testicoli e degli epididimi. Poi è necessario approfondire le indagini eseguendo un esame citologico dell'urina con tre campioni, un esame del liquido seminale ed una spermicoltura, una ecografia prostato-vescicolare trans rettale e scrotale. Sicuramente l'urologo cui il suo medico la invierà in consulenza potrà seguirla correttamente."

28 ottobre 2004 Davide, sesso M, anni 42, Torino "Gastrite con metaplasia"

"Gentile associazione sono Davide 41 anni Torino, in seguito a gastroscopia mi e stata riscontrata una gastrite antrale erosiva ,la biopsia riporta in zona antrale focolai di metaplasia intestinale incompleta di tipo 2. HP negativo.Mi sto curando con Axagon 40 mg per un mese e poi con Axagon20 mg per ulteriori due mesi. Vorrei sapere se la terapia e in grado di fare regredire la malattia, e inoltre se la metaplasia intestinale comporta sempre una gastrite atrofica visto che nella biopsia non e stato riportato. Anticipatamente ringrazio."

risposta

"Gent. Davide, la terapia che sta seguendo è certamente efficace sullo stato infiammatorio della mucosa del suo stomaco. Al termine della cura la scomparsa dei sintomi ed un eventuale controllo endoscopico ci diranno il grado di regressione e di guarigione della sua gastrite erosiva. Per quanto riguarda invece la metaplasia intestinale (condizione per cui le cellule parietali e principali della mucosa gastrica sono sostituite con cellule epiteliali di tipo intestinale, a vario grado di differenziazione), questa accompagna frequentemente il quadro di gastrite cronica atrofica. Il comitato scientifico"

28 ottobre 2004 Gianni 33, sesso M, anni 71 "ADENOMA TUBOLARE CON DISPLASIA GHIANDOLARE"

"Dopo avermi asportato un polipo al retto, dalla colonscopia, mi è stato diagnosticato un " ADENOMA TUBOLARE CON DISPLASIA GHIANDOLARE"  Vorrei sapere qualcosa in più, in attesa cordialmente saluto.."

risposta

"Gent. Gianni 33,

 i polipi intestinali sono rilevatezze circoscritte della mucosa intestinale. L´adenoma è un tumore benigno dell´epitelio ghiandolare della mucosa intestinale. Dalla diagnosi posta non ci segnala se il grado di displasia è lieve, moderato o grave. Questo elemento suggerirebbe la frequenza con cui dovrebbe eseguire controlli endoscopici. 

A basso grado il controllo va fatto dopo 5 anni, a grado lieve dopo 3 anni, ad alto grado ogni anno. Il comitato scientifico"

28 ottobre 2004 Albatros sesso F, anni 55 "metaplasia intestinale"

"Mi è stata rilevata la presenza di Helicobacter; inoltre, il risultato della biopsia è il seguente: "Lembi di mucosa gastrica fundica con gastrite cronica superficiale e focolaio di metaplasia intestinale, e lembi di mucosa gastrica antrale con segni di cronica infiammazione" Che significa esattamente? Poichè mia mamma è morta di liposarcoma intestinale, quali probabilità ho che il tutto si evolva in cancro? Grazie anticipatamente Albatros

risposta

"Per quanto riguarda la "gastrite" a la "metaplasia intestinale", vi sono gia' molte risposte sul sito dell'associazione (es. risposta del 23 maggio 2003) a cui rimando.

Sarebbe opportuno che il patologo specificasse se la Sua metaplasia intestinale e' "completa" o "incompleta" e se e' presente displasia. Questo per poter decidere la frequenza di eventuali regolari controlli da un gastroenterologo con endoscopie periodiche.

In ogni caso non vi e' alcun rapporto con il liposarcoma intestinale per cui e' deceduta sua madre

Cordiali saluti"

26 ottobre 2004 Cristina sesso F, anni 75 "metaplasia intestinale completa"

"Cristina ha eseguito la gastroscopia con il seguente referto: esofago ben canalizzato, mucosa d'aspetto normale. Stria Z a 39 cm dall'AD, cardias continente. Di aspetto normale la mucosa corpo-fundica; in sede antrale la mucosa iperemica, con chiazze pallide (metaplasia?) si eseguono biopsie. Peristalsi valida, contenuto gastrico contaminato da bile. Piloro pervio, normoconformato e normocinetico. Mucosa bulbare e della 2^ porzione.  

Dall'esame istologico il giudizio diagnostico è il seguente: lembi di mucosa gastrica di tipo antrale e fundico (prevalente) con gastrite cronica attiva moderata, metaplasia intestinale completa e atipie probabilmente reattive (H. Pylori ++).
Chiedo un Vostro parere sulla gravità della malattia, sulle possibili conseguenze e le terapie più opportune.
Grazie"

risposta

"Gent. Cristina,
la gastrite cronica attiva, con positività per l´Helicobacter Pylori, si gioverà della terapia per l´eradicazione di questo fastidioso batterio, causa dello stato infiammatorio della mucosa del suo stomaco. Il trattamento generalmente si basa sulla diversa combinazione di antibiotici ed inibitori
della pompa protonica, secondo diversi protocolli. Chieda, in merito, al suo gastroenterologo o al suo medico di famiglia. Al termine della cura andrà poi verificata la sua efficacia con un semplice esame (il "breath test" o test del respiro).

Il comitato scientifico"

26 ottobre 2004 Tony sesso M anni 37 Serrastretta (CZ) "Gastrite erosiva con HP+ e papilloma"

"Gent. dottori, causa continuo calo ponderale inspiegabile (e saliva mattutina spesso impastata di sangue), ho effettuato vari esami tutti nella norma fino a che, con la EGD scopia è venuto fuori: "Esofago: regolare - cardias in sede. Stomaco: mucosa iperemica con pliche edematose ed erose. Pilero: centrale - pervio Bulbo e D: Indenni da lesioni

Nel tratto prossimale papilloma - polipectomia.

Terapia prescritta: Veclam/Zimox x 1 sett. (2cp/die cad.); Axagan x 30 gg (2cp/die per una settimana, poi 1cp/die).

L'esame istologico (biopsia stomaco ed esofago) ha successivamente diagnosticato: 1) gastrite cronica microerosiva con atrofia ghiandolare lieve e focale; iperplasia rigenerativa, HP correlata. 2) Papilloma squamoso.

Oggi, ad un mese circa dall'esame, tuttavia, il calo ponderale continua ad esserci (la saliva si è pressocchè regolarizzata).

Gradirei conoscere se possiblie: - Importanza del problema: possibilità di guarigione totale o della sua ripresentazione nel tempo; - Alimentazione consigliata, per il breve o per il lungo periodo; - Possibile derivazione da / sbocchi in altri tipi di malattia - Altri Vs. eventuali pareri

Grazie anticipatamente per qualsiasi informazione potrete fornire."

risposta

"Quanto descritto non giustifica di per se' il calo ponderale. Da valutare con visita diretta se e' il caso di studiare altri distretti corporei. Di piu' non e' possibile consigliare via e-mail

Cordiali saluti"

25 ottobre 2004 Beneduce  "Adenocarcinoma prostatico"

"Gentile associazione, il papa' di mia moglie di anni 73, residente in provincia di Napoli, cominciava da un po' di tempo,ad avere disturbi minzionali,dopo una ecografia prostatica, siamo stati da uno specialista urologo, il quale ha ritenuto opportuno fare una biopsia prostatica lobo dx e lobo sx,e dal risultato dell'esame istologico si evince questa diagnosi: "IN ENTRAMBI I CAMPIONI SI OSSERVA IL QUADRO DELL' ADENOCARCINOMA PROSTATICO 3+3=6 SECONDO GLEASON" attualmente è in cura con lo stesso specialista urologo con:ANDROCUR 100 a tempo indeterminato,+DECAPEPTIL 3.75 OGNI 28 GG a tempo indeterminato. 

LE NOSTRE DOMANDE: CI HANNO DETTO CHE NON SI PUO' ASSOLUTAMENTE OPERARE, PERCHE'? COSA SIGNIFICA 3+3=6 SECONDO GLEASON? CON QUESTA TERAPIA IL PAZIENTE AVVERTE UNA FORTE STANCHEZZA,SUDORAZIONE BOCCA AMARA E COMINCIA A PERDERE CHILI,DEVE CONTINUARE,E' NORMALE IN QUESTA FASE DELLA TERAPIA? SECONDO LEI E' GIUSTO IL PARERE DI UN'ALTRO PROF? MAGARI FUORI NAPOLI? IN TUTTO CIO' COSA CI CONSIGLIA FARE, COME COMPORTARCI? GRAZIE!

ATTENDIAMO URGENTI RISPOSTE E GRANDI SPERANZE"

risposta

"L'età superiore ai 70 anni, e le condizioni generali del paziente che non conosco (ipertensione? diabete? patologia bronco-polmonari?) in genere controindicano un intervento chirurgico ed inducono ad orientarsi verso altri aspetti terapeutici. Mancano però dei dati importanti: il valore del PSA al momento della diagnosi (cioè prima della biopsia), l'esame obiettivo della prostata alla esplorazione rettale (malattia palpabile o meno) sono tutti dati estremamente importanti che possono orientare verso una scelta terapeutica o l'altra. La terapia che il collega ha iniziato è appropriata (Blocco Androgenico Massimo). Il punteggio di Gleason è un punteggio con il quale si esprime il grado di malignità di un tumore prostatico, nel caso specifico la somma di 6 è ancora favorevole. Vista l'età del paziente si potrebbe optare per un trattamento radicale mediante radioterapia conformazionale che può essere iniziato in qualsiasi momento ma a condizione che la malattia sia confinata all'interno della prostata. Per questo una consulenza radioterapica può essere effettuata.

restando a disposizione per ulteriori chiarimenti, distinti saluti" 

25 ottobre 2004 Domenico "Eteroplasia pancreatica"

"Volevo sapere il termine eteroplasia pancreatica diagniosticata a mia madre da una ecografia al pancreas. Nella diagnosi il dott.dice :Pancreas evidenziato in parte per meteorismo, con presenza tra corpo e coda , di formazione espansiva solida disomogenea, di cm 3.82x2.50 con circonferenza di cm 10.0 che ingloba in parte la vena splenica e la vena mesentelica superiore.

L'arteria mesentenica, allo stato, non risulta infiltrata. E' presente qualche piccola immagine linfonodale satellite. L'esame con color doppler evidenzia una vascolarizzazione afferente Winsung non ectasico. L'arteria mesenterica presenta normale velocità massima (0,60m/s), con RI(resistance index) o.77. Volevo sapere inoltre se per questo intervento si puo' aspettare un mese Grazie"

risposta

"Si tratta probabilmente di una forma tumorale pancreatica di cui in assenza di esame istologico non è possibile definirne caratteristiche e comportamento clinico.La riuscita dell'intervento dipende dalla possibilità di essere radicali nell'asportazione. In questo caso l'infitrazione delle vene mesenterica e splenica pregiudica tale possibilità più dell'eventuale attesa per l'intervento."

23 ottobre 2004 Marco 38 sesso M "Problemi alla prostata"

"Mi sono sottoposto ad un controllo periodico (check-up), e nel referto dell'Ecografia all'addome si legge: "La prostata, esaminata con scansioni sovrapubiche, presenta diametri di 39 x 26 mm e calcificazioni in esiti flogistici".

Vorrei capire se mi devo preoccupare: non avverto alcun dolore ne soffro di alcun altro disturbo relativo all'apparato urogenitale, e non ricordo neppure di aver sofferto per qualcosa in particolare di recente. E' bene fare qualche ulteriore esame? Quali sono i disturbi hai quali avrei dovuto (e dovrei in futuro) eventualmente fare piu' attenzione?

Ringrazio anticipatamente per la consulenza. Saluti."

risposta

"Le calcificazioni prostatiche, specie in sede periuretrale, sono reperti molti comuni all'esecuzione di una attenta ecografia prostatica, in genere esprimono processi infiammatori pregressi che non hanno dato segni clinici. Non credo siano necessari ulteriori approfondimenti data l'età giovane e la totale assenza di disturbi minzionali, erettili e di eiaculazione.

Non esiti a contattarmi in caso di ulteriori informazioni o chiarimenti, distinti saluti"

22 ottobre 2004 Macri "Adenocarcinoma grosso intestino G2"

"Buona sera, mi sono appena ritrovata in un brutto sogno senza alcun tipo di preavviso.....

Circai 1 mese fa il medico di famiglia ha consigliato a mio papà una visita dall'urologo vista l'età (69 anni) ed il fatto che aveva spesso bisogno di andare in bagno. L'urologo ha riscontrato una piccola maresca e gli ha consigliato una visita chirurgica. Il chirurgo ha consigliato per scrupolo una colonscopia ed ecco la brutta notizia: è risultato essere presente un probabile polipo, che dall'esame istologico (durante la colonscopia è stata effettuata una biopsia) si è capito essere un "adeno carcinoma del grosso intestino (G2)". All'ospedale volevano subito ricoverare mio papà per l'operazione, ma lui preferisce farsi visitare a Candiolo e ha prenotato una visita per la prossima settimana.

Il punto è che vorrei avere una idea più precisa di quello che ci sta succedendo e che mi sembra comunque abbastanza grave: 1) cos'è effettivamente, e quanto grave è fra i diversi tipi di cancro, un adeno carcinoma del grosso intestino? 2) cosa significa G2? 3) se a Candiolo ci volesse molto tempo per trovare posto per l'operazione, che penso sia meglio fare il prima possibile, a chi posso rivolgermi per una visita a Torino in modo da accelerare i tempi?

Vi ringrazio fin da ora per l'aiuto che sono sicura mi darete."

risposta

"Cara MACRI

Mancherebbero due informazioni per una risposta piu' completa : > la sede del carcinoma > e'stata eseguita una semplice biopsia o una polipectomia?

Una considerazione : non so in quale ospedale volessero operare Suo padre (puo' darsi fosse un ottimo centro) ma condivido pienamente la scelta di farsi visitare in un Centro Specializzato come Candiolo. L'ho gia' piu' volte scritto nelle mie risposte, ma non mi stanchero' mai di ripeterlo, il carcinoma del colon-retto deve essere essere trattato in centri specilizzati che possano offrire oltre all'esperienza e all'aggiornamento specifico, se del caso, una cura multidisciplinare completa (ovvero associazione eventuale con chemio- o radio-terapia)

Scusi la lunga premessa, e veniamo alle risposte :

1) Un adenocarcinoma del grosso intestino (colon-retto) e' un carcinoma che nasce dalle ghiandole della mucosa (il rivestimento interno del lume intestinale, a contatto con le feci). In almeno il 95% dei casi e' preceduto da un adenoma benigno (detto polipo adenomatoso per la sua forma fungoide), che successivamente cresce e si trasforma in adenocarcinoma. Fra tutti i carcinomi e' sicuramente un tipo di cancro che offre le maggiori possibilita' di guarigione (non le do le percentuali perche' dipendono dallo stadio e da altri fattori, ma nei casi piu' favorevoli superano il 90%).

2) G2 = moderatamente differenziato. E' un indice, molto dipendente dal patologo che lo esamina e che puo' esssere differente in diverse zone dello stesso tumore, di quanto il tessuto tumorale si discosti da quello normale. La grande maggioranza dei carcinomi colo-rettali sono classificati G2. Nei fatti ha un significato (negativo) il riscontro di tumore G3 (scarsamente differenziato) o G4 (del tutto non differenziato o anaplastico)

3) Sono sicuro che a Candiolo potranno offrire a Suo padre un trattamento in tempi ragionevolmente brevi. Comunque, se lo desiderasse, puo' rivolgersi al Gruppo Interdisciplinare Cure per i Tumori del Colon-Retto del Polo Oncologico Torino Est, di cui sono responsabile, presso l'Ospedale San Giovanni Antica Sede, via Cavour 31, Torino. Puo' conttattare il nostro Centro Accoglienza e Servizi (C.A.S.) - sig.ra Gobbi - telefonicamente (specificando che vi e' una diagnosi di carcinoma gia' effettuata) al 011.633.3975 (oppure al cellulare operativo della signora Gobbi 333.522.8238, se le linee normali fossero occupate) che le organizzera' il percorso diagnostico-terapeutico in tempi brevissimi."

19 ottobre 2004 Astrid "Microcitoma polmonare"

"Egregio dottore, mio zio Giuseppe, ha 42 anni e gli hanno diagnosticato microcitoma polmonare con metastasi ossea plurima. Qusto é l'esito della scintigrafia, ed inoltre adesso gli faranno un ciclo o forse due chemioterapia. La mia domanda é: Ci sono centri specializzati dove poterlo portare per debellare questo male? E se così non fosse , quanto tempo gli resta? Noi ci troviamoa Caserta, vi prego rispondetemi presto, tutto é accaduto nel giro di una settimana, siamo disperati"

risposta

"Il microcitoma polmonare è una malattia molto aggressiva e la chemioterapia è la terapia da effettuare come prima scelta. Esistono in Campania ottimi centri per il trattamento dei tumori polmonari per cui credo possa essere ben seguito nella vostra regione.

Disponibile per ulteriori informazioni."

19 ottobre 2004 Paolo "PAPILLOMA VESCICALE"

"Buongiorno, a mio papà, dopo cistoscopia, è stata diagnosticata una voluminosa (max 4 cm) neoformazione papillare sessile trigonale.Collo sollevato come da adenoma. 

Referto TAC: "si conferma riscontrata parete post vescicale lesione parietale sessile protrudente nel lume vescicale di tipo neoformato della estenzione massima prossima ai 4 cm interessante la parete a tutto spessore con spessore lesionale massimo di 2,5 cm circa. Non sono grossolanamente apprezzabili segni di infiltrazione del grasso perivescicale pur affiorando presumibilmente la lesione a livello sottosieroso.La lesione interessa per contiguità marginalmente gli ostii ureterali senza evidenti segni di stasi urinaria a monte. Si estende cadualmente fino a livello del collo vescicale posteriore. E' presente piccola bolla gassosa in vescica da esiti endovescicali . Apparentemente regolare prostata e vescichette seminali. Piccolo linfonodo iliaco a dx delle dimensioni di poco inferiori a 1 cm.Non lesioni evidenti a carico dei parenchimi e delle ulteriori stazioni linfonodali a domino retroperitoneale. tenue aspetto di ipervascolarizzazione globulare superficiale aspecifico al 5° segmento epatico e microlesione ipodensa presumibilmente microcistica per quanto non caratterizzabile date le dimensioni millimetriche al 3° segmento epatico. Dopo tutte queste indicazioni, è possibile sapere di cosa si tratta e come si puo' intervenire? il chirurgo vuole asportare tutta la vescica perchè il posizionamento del papilloma non gli consente di intervenire endoscopicamente. So che bisogna aspettare l'esame istologico ma è possibile sapere se ci sono buone speranze di guarigione? 

Se potesse anche rispondermi a queste altre domande le sarei infinitamente grato: 1) Cosa ne pensa del fegato? 2) Il linfonodo puo' essere ingrossato a causa dell'infiammazione/infezione in corso o necessariamente è ingrossato per una micrometastasi? 3) Quanto è grande di solito il linfonodo iliaco dx? La ringrazio infinitamente. "

risposta

"In relazione alla diagnosi cui suo padre è stato oggetto vi è da fare le seguenti considerazioni: la neoformazione vescicale diagnosticata con la cistoscopia e di seguito confermata con la TAC è, per il momento, una diagnosi di presunzione e deve essere necessariamente completata con una diagnosi istologica che si può ottenere mediante resezione endoscopica della neoplasia (resezione che ha in tal senso un intento sia diagnostico che terapeutico). 

Con l'esito dell'esame istologico è poi possibile programmare una strategia terapeutica che può, e nel caso specifico probabilmente così sarà, portare ad un intervento demolitivo di asportaazione della vescica. La diagnostica andrà comunque completata con l'esecuzione di una scintigrafia ossea total body per escludere la presenza di metastasi ossee. Circa il dato TAC di sospetta lesione del linfonodo iliaco ciò è dubbia ma potrebbe rappresentare un fattore sfavorevole: normalmente i radiologi identificano alla TAC linfonodi di diametro superiore al centimetro, in questo caso questo dato può indurre a sospettare che si tratti di un linfonodo metastatico, ma il dubbio rimarrà sino all'esecuzione della linfadenectomia ed all'esame istologico intraoperatorio del linfatico in oggetto (N.B. la linfadenectomia è uno dei tempi dell'intervento demolitivo di cistectomia radicale). 

Personalmente non condivido la scelta di procedere direttamente con un intervento radicale senza prima aver effettuato una valutazione endoscopica in anestesia con resezione della neoplasia e valutazione dell'esito dell'istologico, ma bisogna tenere in considerazione che l'aspetto endoscopico di un tumore della vescica è molto importante in quanto il medico ha già una valutazione dettata dall'esperienza di ciò a cui si trova di  fronte. Resto a disposizione per ogni Suo ulteriore chiarimento ritenga necessario. Distinti saluti"

14 ottobre 2004 Maurizio "Colorito giallastro"

"salve sono un operaio di atitech Alitalia Capodichino (NA), purtroppo ho mamma ricoverata all'ospedale Cardarelli di Napoli, per accertamenti dovuti allo strano colorito giallastro di tutto il corpo ed dimagrimento rapido e sintomi di vomito continuo. Scrivo questo messaggio per avere al più presto un vostro recapito per parlare con uno dei vostri specialisti perchè attraverso accertamenti fatti si ha il sospetto di sintomo di tumore. Io stesso con la vostra collaborazione se possibile porterò direttamente in aereo mia madre da voi per ceck-up approfondito. Aspetto al più presto vostre notizie,  cordiali saluti."

risposta

"A Napoli esistono ottimi centri per il trattamento dei tumori gastroenterici, qualora l'approfondimento diagnostico in corso dovesse accertare la presenza di una neoplasia. Disponibile comunque per ulteriori informazioni."

13 ottobre 2004 Elenaf anni 32, sesso F  "Gastropatia antrale erosiva con HP positivo"

"caro dottore, in base ad una operazione di bay-pass gastrico oggi ho fatto  una gastroscopia e la diagnosi è gastropatia antrale erosiva con hp  positivo.per me che sono un insegnante sembra strano, ma è turco.mi chiedo  che cosa ho, cosa devo evitare, come è possibile che ne soffra, da cosa  scaturisce.ho fatto sempre abuso di bevande gassate, ma non caffè,alcol o  cibi piccanti.fumo circa 10 sigarette al giorno e adoro i dolci.la  ringrazio  sentitamente per le risposte esaustive che fornisce.

risposta

"Sarebbe necessario sapere quale tipo di by-pass gastrico e' stato eseguito e perche' e' stato eseguito.

In ogni caso una gastrite antrale erosiva e' un'infiammazione dell'antro (l'ultima porzione dello stomaco prima del piloro) con piccole erosioni (non vere e proprie ulcere) che puo' e sarebbe meglio curare assieme all'eradicazione dell'H.P. (Helicobacter Pylori). Se dalle biopsie non sono state rilevate atipie, NON la si deve considerare una precancerosi."

11 ottobre 2004 Giuseppe "Mesotelioma sarcomatoide"

"Il trattamento sinora eseguito è ottimale. Centri per la terapia della sua malattia si trovano in Emilia Romagna a Ravenna (Dr.Marangolo) e in Piemonte a Casale Monferrato (Dr. Castagneto)."

risposta

"Gent. Associazione le sarei grato se potesse inviarmi i vostri consigli in merito alle eventuali terapie consigliate per la seguente diagnosi riscontrata all'età di 76 anni : FBS: non lesioni nelle diramazioni bronchiali esplorabilli TAC torace addome: idropnx postero-basale dx con scollamento anche del lobo medio; ispessimento a placca non calcifico della pleura parietale con aspetto mammellonato che si estende dall'apice fino alla regione sottoscapolare, dotato di enhancement dopo m.d.c.. Dubbia immagine ipodensa al polo splenico superiore. Cisti renali corticali e parapieliche bilaterali. Eseguita VATS con lisi aderenze e biopsie pleuriche sulle due superfici pleuriche il cui esame istologico è compatibile con mesotelioma sarcomatoide. Eseguita pleurodesi chimica con talco in polvere 6 gr. Richiesta radioterapia sul tramite del prefresso drenaggio toracico. Terapia consigliata: Toradol cp 1 cp al bisogno. Ringrazio anticipatamente per la consulenza e rimagno in attesa di una Vs. cortese risposta." 

8 ottobre 2004 Arwen anni 27 sesso F "Tumore al pancreas"

"Salve, Vi prego gentilmente di indicarmi un istituto, non importa se italiano od europeo, che sia il migliore nel trattamento del tumore al Pancreas. Vi ringrazio anticipatamente"

risposta

"Occorrerebbe conoscere se si tratta di una neoplasia operabile o no. Il chirurgo italiano con maggior esperienza è a Verona, ma ottimi chirurghi sono presenti per questa patologia anche presso l'ospedale Molinette.

Disponibile per ulteriori informazioni."

7 ottobre 2004 Oriana, sesso F, anni 46 Ancona "Adenocarcinoma"

"A seguito colonscopia eseguita il 5/10 per controllo, dopo intervento di resezione del sigma e di parte del retto per adenocarcinoma infiltrante la tonaca sottomucosa eseguito nel febbraio 2004,  con risultato istologico negativo anche a livello dei linfonodi, mi è stato riscontrato e rimosso un polipo sessile di circa 1 cm nella regione ciecale con ansa diatermica mediante mucosectomia. Sono in attesa del risultato istologico. Vorrei chiederVi se la nuova lesione può riferirsi alla precedente, se anche questa può avere probabilità cancerogene e se non ritenete sia il caso di effettuare terapie anche preventive per il rinnovarsi delle stesse patologie. Vi sarei molto grata per una Vs. urgente risposta. 

Vi ringrazio per il Vs. aiuto."

risposta


"Gent.ma Oriana,
a volte i polipi non "viaggiano" da soli ed è possibile il riscontro di più lesioni con diverso grado di degenerazione (nel suo caso è molto più probabile che quello ciecale sia un adenoma e non un altro adenocarcinoma).
L´unica terapia preventiva è quella di effettuare controlli endoscopici nel tempo.
Il comitato scientifico"

5 ottobre 2004 Davina 70 sesso F anni 34 "Nodulo iperplastico tiroideo"

"Sono stata sottoposta 15 gg fa a totale asportazione della tiroide e del nodulo che si era formato sul lobo sinistro che misurava 58 mm. L'esame istologico ha diagnosticato un "nodulo iperplastico". Vorrei sapere, visto che nessuno è stato in grado di spiegarmi se la formazione di questo nodulo sia riconducibile a fattori scatenanti particolari a parte le ripetute gravidanze, se posso considerare conclusa la "disavventura" oppure se dovrò comunque aspettarmi la generazione di nuove formazioni nodulari nel corso del tempo. Grazie"

risposta

"Se la tiroidectomia è stata totale non vi è più il rischio di noduli tiroidei. Naturalmente occorre monitorare la funzionalità tiroidea e impostare una corretta terapia sostitutiva. E' utile un riferimento presso un ambulatorio endocrinologico"

1 ottobre 2004 Marco, sesso M, anni 31"Dolore al testicolo"

"Da alcuni giorni avverto un fastidio nel basso ventre parte sinistra, simile al dolore che si prova dopo aver ricevuto un colpo ai testicoli (il classico mal di pancia da pallonata tanto per intenderci). Questo fastidio viene procurato sia toccando o spostando leggermente il testicolo sinistro che da seduto in posizione immobile attraverso brevi e leggere scosse. A volte il fastidio si estende anche specularmente dietro la schiena dalle parti del rene sinistro. Devo preoccuparmi? Il mio grosso problema e' che attualmente dovro' rimanere in Kuwait per circa un mese pertanto non avro' grosse possibilita' di farmi vedere da un medico. Grazie per l'attenzione."

risposta

"Gentile Signore, da quanto descrive e, soprattutto, senza la possibilità di visitarLa è difficile fare una diagnosi, ma verosimilmente potrebbe trattarsi di una epididimite (infiammazione o infezione di una struttura della via seminale) o di una cisti dell'epididimo infiammata. Pensare ad una colica renale risulta difficile visto che il dolore testicolare può essere da Lei provocato con piccoli movimenti. Per ultimo occorre escludere una ernia inguinale o sub-torsioni testicolari. Le consiglio comunque di farsi visitare per una valutazione approfondita per escludere patologie più serie come sub-torsioni testicolari, penso che medici in Kuwait siano presenti. Le auguro di risolvere presto il Suo problema. Cordiali saluti."

SETTEMBRE  2004

27 settembre 2004 Maria "Reperto macroscopico"

"Se possibile vorrei sapere se il reperto istologico con:

DIAGNOSI ADENOMA TUBULARE CON DISPLASIA LIEVE POLIPO DI CM. 0,7 è cosa preoccupante o meno diagnosi codificata A P3-Y2201 T-59600 M-82110

Sesso M. ETA' 52 i controlli devono essere ogni quanto tempo? Grazie di una risposta. E' possibile avere una risposta"

risposta

"Gent. Sig., non si evince dalla sua lettera se la colonscopia è stata effettuata fino al cieco e dove è stato reperito il polipo. La displasia lieve è quella a più basso grado di modificazione (nel tempo). Se quindi l´esame endoscopico è stato eseguito nella maniera corretta e non ha familiarità per tumori intestinali può effettuare il prossimo controllo non prima di 3 anni. Il comitato scientifico"

27 settembre 2004 M.A. sesso M anni 52 "Adenoma tubolare con displasia lieve"

"Se possibile vorrei sapere se il reperto istologico con:  DIAGNOSI ADENOMA TUBULARE CON DISPLASIA LIEVE  POLIPO DI CM. 0,7 è cosa preoccupante o meno diagnosi codificata A P3-Y2201 T-59600 M-82110,  i controlli devono essere ogni quanto tempo?  Grazie di una risposta."

risposta

"Un adenoma tubulare del colon-retto (lo suppongo, anche se non e' stato comunicato ne' l'organo ne' la sede) con displasia lieve del diametro inferiore a 1 cm non ha manifestato ancora tendenza alla trasformazione in carcinoma. A maggior ragione, essendo stato rimosso, non potra' creare problemi in futuro.

E' necessario eseguire a tempi brevi, se non fosse gia' stata eseguita, una coloscopia totale fino al cieco, per evidenziare e rimuovere lesioni polipose a monte. E' utile una nuova coloscopia totale fra un anno circa perche' vi e' un rischio del 5 - 10 %, anche nelle mani del miglior endoscopista, di non scoprire piccoli polipi. Se dopo un anno si ha un colon-retto "pulito" i successivi controlli possono essere ogni 4 -5 anni, perche' un colon che ha prodotto un polipo adenomatoso puo' produrne in teoria altri nel futuro che vanno riconosciuti e rimossi prima di una trasformazione carcinomatosa.

N.B. : L'intervallo indicato puo' essere ridotto in base a una eventuale familiarita' per carcinomi o adenomi colo-rettali o altri tumori geneticamente correlati. In caso di familiarita' e' indispensabile consultare uno specialista ed eventualmente un genetista."

24 settembre 2004 Carlotta sesso F, anni 70 "adenomi tubolari"

"Egregi signori scrivo per sottoporVi in caso di mia madre:

in seguito a diarrea è stato sottoposta il 15 settembre a colonscopia e ad asportazione di n.2 polipi sessili localizzati rispettivamente nel colon trasverso e nel retto. L'esame istologico descrive:due frammenti di 0,2 cm di asse maggiore, adenomi tubolari con displasia di basso grado.Sul referto della colonscopia è scritto "non necessario follow-up. Gradirei conoscere: trattasi di tumore? è sufficiente l'intervento effettuato? dovrà sottoporsi in seguito a controlli e con che approssimativa scadenza? esiste una connessione con il fatto che mia madre è in cura da 18 anni per neoplasie vescicali operate sempre per via endoscopica e non infiltranti? sono ,in quanto figlia, a rischio per tali patologie del colon? grazie per l'attenzione."

risposta

"Gent.ma Laura, gli adenomi sono tumori benigni. Il grado di displasia (nel caso di sua mamma il più basso grado di displasia) indica la probabilità che il polipo se lasciato a sé possa, nel tempo, degenerare e trasformarsi in un carcinoma. Se l´asportazione è stata completa non ci sono problemi: la letteratura internazionale non consiglia ulteriori controlli endoscopici nel tempo (personalmente, invece, le suggerirei una colonscopia a 3-5 anni). Non penso a possibili correlazioni con la patologia vescicale, mentre è accertato un certo grado di familiarità. Questo significa che lei (di cui non conosciamo l´età) dovrebbe, indicativamente, sottoporsi ad un esame endoscopico intorno ai 45-50 anni di età.

Il comitato scientifico"

24 settembre 2004 Luca "Dimensioni carcinoma gastrico"

"Mi interessava sapere se le dimensioni di 15 mm per un carcinoma gastrico sono indicative dello stadio in cui si trova il tumore. anticipatamente ringrazio"

risposta

"Gent. Sig., le dimensioni sono un elemento importante per la stadiazione, ma certamente non l'unico dato utile, anzi. Di un tumore sono fondamentali la morfologia, la sede, il grado di invasione degli strati più profondi, l'eventuale metastatizzazione ai linfonodi o ad altri organi. Tutti questi elementi insieme ci dicono il grado di aggressività della neoplasia ci permettono di preparare la strategia terapeutica più efficace per combattere la malattia.

Il comitato scientifico"

22 settembre 2004 Serenissima "EPATITE C E ADENOCARCINOMA"

"Porgo alla vostra attenzione il caso di mio padre: operato al cuore 3 anni fa (3 by pass) 16 GIUGNO 2004 operato per adenocarcinoma T3N1M0 di tipo G2. L'intervento è stato radicale. Dopo circa 10 giorni dagli esami risulta EPATITE C. I medici propongono la radioterapia e scartano la chemioterapia. La mia domanda: esistono reali controindicazioni alla CHEMIOTERAPIA in un paziente affetto da epatite C??????? Debbo consultare altri oncologi per altri pareri??? Esistono tipi di chemioterapia adatte alla situazione?? Grazie"

risposta :

"Mancano dati importanti. Come minimo : - sede del tumore - eta' del paziente - grado di attivita' dell'epatite C e stato della funzionalita' epatica"

20 settembre 2004 Samam, sesso F, anni 36 "Adenocarcinoma gastrico"

 "Samam, donna 36 anni. Buongiorno, vi scrivo per dei dubbi che ho a riguardo della seguente situazione: mia mamma, di 65 anni, dopo essersi sottoposta ad ecografia dell'addome di routine per essere operata di colecisti, è stato rilevato un ispessimento gastrico in zona pilorica; il risultato successivo della gastroscopia ha messo in rilievo una poliposi diffisa nella parte alta dello stomaco (in zona pilorica non c'era nulla, quindi il tutto è stato scoperto in modo casuale). Dopo l'esame istologico è stata sottoposta a gastrectomia totale, riporto alcuni dati: 

Risultati tac prima dell'operazione (avvenuta 7 mesi fa): tutto negativo tranne " Per quanto riguarda lo stomaco, si riconosce un evidente ispessimento delle pareti in regione antrale che sembrano svilupparsi, dal punto di vista tc, sul versante endocavitario mentre sono conservati i tessuti adiposi perigastrici. 

Referto del pezzo operato: trancia gastrica di cm 13 lungo la piccola curvatura e cm 26 lungo la grande curvatura, con diametro trasverso di cm 6, pervenuta già sezionata. La mucosa gastrica presenta aspetto granuloso, con area rossastra lievemente rilevata, a livello del corpo, del diametro massimo di cm 1.5, che dista cm 5.2 dal margine di resezione prossimale e con piccola area rosea contigua, lievemente rilevata, del diametro massimo di 0.5 cm. Adeso alla grande curvatura lembo di omento di cm 43 x 20 x 1 con aree emorragiche. Isolati 19 linfonodi perigastrici. Adenocarcinoma grado 2-3 dello stomaco con diffusi aspetti papillari e con occasionali cellule ad anello con castone; la neoplasia infiltra la parete del viscere fino a giungere focalmente alla tonaca sottosierosa e si associa a diffusa permeazione dei linfatici peritumorali. Margini di resezione chirurgica ed omento indenni da neoplasia. Metastasi neoplastiche emboliche, parziali e massive in 6 su 19 linfonodi perigastrici, con focale estensione ai tessuti molli perilinfonodali. Stadio patologico: pT2, pN1 (a seguito del completamento della stadiazione, Mo). Diagnosi finale: cod. 1513 tumori maligni del fondo. 

La paziente è stata dimessa chirurgicamente guarita e sottoposta a terapia adiuvante (è al 4° ciclo). 

Domande: tenendo conto di questi dati sapreste dirmi se ci sono delle speranze che non vi siano recidive? So che è una malattia aggressiva, ma dalla vostra esperienza vi sono casi con questo quadro clinico in cui la malattia non si è più presentata? E' vero che se non si ripresenta entro 4/5 anni è poco probabile che si ripresenti? Scusate se sono stata prolissa ma questi dubbi mi assillano e non posso fare domande ai medici davanti a mia madre. Vi ringrazio davvero tanto, vi auguro buona giornata."

risposta

"Gent.ma Samam, i controlli nel tempo, effettuati con diverse indagini diagnostiche (Es. ematochimici per il monitoraggio dei marcatori tumorali, ecografia, TAC, PET) ci possono dire se la malattia è andata in remissione o è sotto controllo. Diventano fondamentali anche per la scoperta precoce di un'eventuale recidiva di malattia: più precocemente la si scopre, più tempestiva è la terapia e migliori i risultati. Per tutte le malattie, anche aggressive, un intervento oncologicamente radicale potrebbe essere risolutivo. I controlli sono generalmente più concentrati nei primi anni e vanno diluendosi via via: più tempo passa e minori sono le probabilità di un ritorno di malattia. Si affidi all'equipe di oncologi che ha in cura la mamma. Sapranno certamente consigliarle tempi e modi per l'esecuzione degli esami di follow up.

Il comitato scientifico"

18 settembre 2004 Paga, sesso M, anni 67 "Gastrite cronica atrofica con metaplasma intestinale"

"Ho 67 anni e fumo. Da anni soffro di disturbi gastrici. Ho di recente effettuato una gastroscopia, a seguito della quale mi e' stata fatta la seguente diagnosi: gastrite cronica atrofica con metaplasma intestinale, inoltre Helicobacter Pylori positivo (sto facendo una cura di antibiotici per questo). Vorrei che mi spiegasse con parole semplici la diagnosi di cui sopra, e se esiste comunque un cura per guarire definitivamente.

Vi riferisco inoltre testualmente l'esito della biopsia: a) BIOPSIE ANTRO: due frustoli di mucosa gastrica antrale con gastrite cronica: infiammazione(2), attivita' (2). atrofia (1) e metaplasia intestinale multifocale di tipo completo. Helicobacter pylori (3). f) BIOPSIE FONDO: due frustoli di mucosa gastrica di tipo fundico con gastrite cronica: infiammazione (1), attivita' (0), atrofia (0). Helicobacter pylori (1).

Rimango in attesa di vs risposta e vi ringrazio."

risposta

"Gent. PAGA, la sua è una condizione abbastanza comune: un'infiammazione della parete gastrica causata dalla presenza di un insidioso batterio, l'Helicobacter Pylori. È molto importante che segua con scrupolo la cura per la sua eradicazione. In questo modo evitiamo che nel tempo possa causare ulteriori danni a carico del suo stomaco. Sarebbe utile a distanza di 1 mese dal termine della terapia effettui un esame particolare, il breath-test o test del respiro per accertarsi della reale efficacia di antibiotici e inibitori di pompa.

Il comitato scientifico"

17 settembre 2004 Francesca "Recidiva e metastasi. La differenza"

"Nella risposta a “Monica” del 10 settembre u.s. dichiarate che: “in presenza di metastasi qualunque terapia non ha più effetto curativo ma solo palliativo”.

Tutte le persone colpite a questo punto saranno molto spaventate. Vorrei una delucidazione in proposito. Quando si parla di metastasi è come dire recidiva o non è la stessa cosa?

Conosco tante persone vive e in assenza di malattia dopo una recidiva.

Mi auguro che vogliate rispondere alla mia domanda.

Ringrazio anticipatamente"

risposta

"Recidiva e metastasi sono termini pressochè equivalenti, il primo termine viene utilizzato più spesso per indicare una ripresa di malattia vicina alla sede primitiva del tumore, il secondo indicando più spesso una ripresa a distanza. Per quanto riguarda il termine "cure palliative", ne ho fornito una definizione strettamente medica, perchè anche in presenza di metastasi è possibile con le terapie mantenere un controllo sul tumore e avere lunghi intervalli liberi da malattia."

15 settembre 2004 Ada "ADENOCARCIROMA IN PARTE ULCERATO"

"A MARITO DI ANNI 54 A SEGUITO DI ACCERTAMENTI E' STATO DIAGNOSTICATO UN

ADENOCARCIROMA

MI E' STATO COMUNICATO CHE NON E' OPERABILE E CHE NON CI SONO TERAPIE PER LA SUA GUARIGIONE MI E' STATA CONSIGLIATO UN CICLO DI "CHEMIOTERAPIA PER ALLUNGARE UN PO' LA VITA" DISPERATA ED INCREDULA (MIO MARITO NON HA MAI LAMENTATO ALCUN DISTURBO FINO AD UN MESE FA') VORREI SAPERE SE ESISTONO TERAPIE ALLA CURA DEL SUO MALE E DOVE E' POSSIBILE PRATICARLE. DI SEGUITO TRASCRIVO I REFERTI DELLE ANALISI SVOLTE, RINGRAZIO PER L'AIUTO CHE VORRETE DARMI

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TAC ADDOME COMPLETO SENZA E CON MDC FEGATO DI DIMENSIONI AUMENTATE DIFFUSO INTERESSAMENTO DEL PARENCHINA EPATICO AD OPERA DI MULTIPLE FORMAZIONI NODULARI CONFLUENTI A BASSA DENSITA' DI SIGNIFICATO SECONDARIO. NON SI EVIDENZIANO ALTRE ALTERAZIONI DENSIOMETRICHE DI ANALOGA NATURA IN CORRISPONDENZA DEI RIMANENTI ORGANI PARENCHIMATOSI DELL'ADDOME SUPERIORE. VOLUNINOSA TUMEFAZIONE PARENCHIMATOSA A MARGINI POLILOBULATI DEL COLON DX AD ORIGINE DAL PIANO VALVOLARE ILEO-CECALE. SINGOLI ELEMENTI LINFONODALI IPERPLASTICI SI OSSERVANO NEL GRASSO PERI-VISCERALE E LUNGO IL DECORSO DEI VASI ILEOCOLICI. INA LACUNA IPODENSA DI POSSIBILE SIGNIFICATO POLIPOIDE DI 2 CM CIRCA DI DIAMETRO E' APPREZZABILE A LIVELLO DEL TERZO MEDIO DEL SIGMA. ASSENZA DI VERSAMENTO LIBERO IN ADDOME E DI NODULAZIONI PERITONEALI DI RILIEVO CON LA METODICA. REOERTI COME DA ETEROPLASIA COLICA CECO-VALVOLARE CON SECONDARIETA' EPATICHE.

ESAME ESOFAGO GASTRO DUODENO SCOPIA AGEVOLE INTRODUZIONE DELLO STRUMENTO ESAME CONDOTTO FINO ALLA SECONDA PORZIONE DUODENALE CHE APPARE INDENNE. IL BULBO E' AMPIO E MOSRTA UN'AREA EROSIVO-ULCERATIVA SULLA PARETE POSTERIORE. PIòORO REGOLARE. MUCOSA ANTRALE VARIEGATA E LIEVEMENTE IPEREMICA: BIOPSIE. NULLA ALL'ANGULUS, CORPO E FONDO GASTRICO. PLICHE FUNDICHE ISPESSITE E FACILMENTE PROLASSANTI. ERNIA JATALE. ESOFAGO INDENNE. BIOPSIA ANTRO GASTRICO. DIAGNOSI: GASTRITE CRONICA SUPERFICIALE ATTIVA E MICROEROSIVA. POSITIVA LA RICERCA DI HP (TIPO DI COLONIZZAZIONE: PENETRAZIONE INTER ED INTRACELLULARE. QUANTITA' PRESENTE: +++).

ESAME PAN COLON SCOPIA REFERTO ENDOSCOPICO AGEVOLE INTRODUZIONE DELLO STRUMENTO. ESAME CONDOTTO FINO AL FONDO CIECALE, RICONOSCIUTO DALLA VALVOLA. A TALE LIVELLO, PROPRIO AL DI SOTTO DELLA PLICA PREVALVOLARE, SOTTO IL LIPOMA, SIREPERTA UNA LESIONE VILLOSA, IRREGOLARE, DI CONSISTENZA AUMENTATA, AD AMPIA BASE D'IMPIANTO, FRAGILE E FACILMENTE SANGIUNANTE ALLE PRESE BIOPTICHE EFFETTUATE PER TIPIZZAZIONE, L'ESPLORAZIONE DEGLI ALTRI SEGMENTI COLICI CONSENTE DI ESCLUDERE ULTERIORI GROSSOLANE FORMAZIONI MA EVIDENZIA, A CIRCA 20 CM DAL CANALE ANALE DI USCITA, UNA FORMAZIONE POLIPOIDE PEDUNCOLATA, ATESTA MORIFORME ED A LUNGO PEDUNCOLO.

BIOPSIA NEOFPRMAZIONE CECALE. DIAGNOSI: ADENOCARCIROMA IN PARTE ULCERATO.

ECO-COLOR-DOPLLER-CARDICO SEZIONE DESTRE ED ATRIO SINISTRO NEI LIMITI. SCLEROSI DELLA RADICE AORTICA. LIEVE INSUFFICENZA MITRALICA E TRICUSPIDALE. VENTRICOLO SINISTRO NELLA NORMA CON BUONA CONTRATTILITA' GLOBALE.

SCINTIGRAFIA OSSEA NORMALE ATTIVITA' OSTEOMETABOLICA IN TUTTI I SEGMENTI SCHELETRICI STUDIATI CON SEGNI DI ARTROSI ALLE ARTICOLAZIONI SCAPOLO-OMERALI SENZA EVIDENZA DI LESIONI OSSEE DI TIPO RIPETITIVO."

risposta

"Gentile sig.ra Ada

Purtroppo devo confermare che Suo marito e' affetto da un carcinoma di IV stadio, per il quale non e' possible una guarigione.

Questo non vuol dire che non possa essere curato in modo da prolungare il piu' possibile la vita in condizioni soddisfacenti. Chiaramente in queste situazioni bisogna attentamente valutare il rapporto fra costo (inteso come "sofferenze" connesse le terapie chirugiche e chemioterapiche) e beneficio (inteso come periodo di prolungamento di vita in uno stato "accettabile" per il paziente)

Nulla di preciso si puo' dire senza avere visitato il paziente e avere esaminato direttamente le radiografie, ma e' ipotizzabile la possibilita' di un intervento chirurgico di resezione del tumore primitivo + un incannulamento dell'arteria epatica in modo da fare pervenire chemioterapici direttamente al fegato, associata o meno a una chemioterapia sistemica.

E' un trattamento che molti centri oncologici in Italia possono eseguire. A Torino c'è il Gruppo Interdisciplinare Cure per i Tumori del Colon-Retto Ospedale San Giovanni A.S., via Cavour 31 di cui sono responsabile. Se lo desidera puo' contattarmi direttamente tramite l'Associazione"

11 settembre 2004 Alessandro, sesso M, anni 20  "Varicocele"

"Salve ho 20 anni e mi sono operato da poco di varicocele di 1 livello. l'intervento risale al 06-09-2004 ho solo una domanda che mi gira nella mente: quanto deve passare per ricominciare ad avere rapporti sessuali??? grazie"

risposta

"Gentile Signore, non penso che alla data attuale possano sussistere problemi, tutto dipende dai consigli forniti dal suo Urologo Curante e dal raggiungimento della guarigione completa. "

11 settembre 2004 Adriano anni 46, sesso M "GASTROSCOPIA - GASTRITE CRONICA ATTIVA SUBATROFICA"

"DALLA GASTROSCOPIA MI E' STATA FATTA UNA BIOPSIA CHE RIASSUMO: 

MATERIALE PERVENUTO E/O QUESITO DIAGNOSTICO: 

 1) BIO MUCOSA GASTRICA ANTRO 2) BIO MUCOSA GIUNZIONE ESOFAGO-GASTRICA (SOSPETTO BARRET) 

DESCRIZIONE MICROSCOPICA/DIAGNOSI:  

1) GASTRITE CRONICA ATTIVA SUBATROFICA, AD IMPRONTA MICROEROSIVA, DI GRADO  MODERATO CON NODULO DI IPERPLASIA LINFOIDE 2) MINUTI FRAMMENTI DI MUCOSA DI TIPO ESOFAGO CARDIALE CON MODICI INFILTRATI FLOGISTICI CRONICI ASPECIFICI DEL CORION QUALI SONO I RISCHI E LA POSSIBILE EVOLUZIONE ?? GRAZIE, PER OGNI RISPOSTA."

risposta

"Mi sembra di capire che il sospetto di esofago di Barret (una precancerosi) fosse un sospetto dell'endoscopista, non confermato dall'esame istologico/microscopico. La gastrite cronica senza atipie non puo' essere considerata una precancerosi, ma essendo attiva merita di essere curata.

Il tutto pero' deve essere correlato con il quadro clinico generale. si affidi al suo gastroenterologo di fiducia."

10 settembre 2004 Monica "Carcinoma mammario e recidiva al polmone"

"Buongiorno! Sono molto preocccupata per una mia amica  di 35 anni (ha due bambine piccole)  

Nel 2003 scopre per caso una nodularità: la prima  diagnosi è di una ciste benigna, e lo conferma l'ago  aspirato. Il suo medico chiede comunque che le venga  tolta e al momento dell'operazione si scopre che è un  carcinoma papillare PT t2, grado G3 lv 6\17.Viene  eseguita una dissezione ascellare di 1° e 3° livello e  una quadrantecotmia. Segue la chemio di 6 cicli  protocollo FEC dal 27\05\03 al 10\09\03.

Ma al  controllo dell 19\03\2004 la TAC rivela una recidiva  al polmone e precisamente due nodularita di c.ca 2 cm.  diam in sede retro sternale e una di 2,5 cm. diam. nel  lobo superiore in sede parailare. A sx a ridosso della  superficie mantellare sono presenti modularità  iperdense di 0.5 diam. In sede ilare bilateralmente si  rilevano alcune modularità di meno 1 cm. diam di  natura linfonodali. A livello mediastinico, in sede  paratracheale e aortica nodularità di natura analoga  di meno 1 cm. diam.  

Dal 6\04\04 comincia il secondo ciclo di chemio che viene  fatta con GEMCITABINA 1000,VINORELBINA 25, GEMCITABINA  1000,VINORELBINA 25, E NAVELBINE che finisce il  3\08\04.  A metà ciclo la 2° TAC rivela che a parte i piccoli  linfonodi ilari che sono immodificati, gli altri  appaiono ridotti. La 3°TAC eseguita a fine chemio  rivela però che ha subito un aumento dimensionale il  nodulo situato in campo medio di destra. Non sono  invece visibili i noduli mantellari, mentre  immodificati appaiono i linfonodi ilari e il nodulo in  sede retrosternale.  Ora le hanno consigliato un tipo di chemio tipo  TAXANI. 

Esistono altre possibilià e che prospettiva di  vita ha con questo quadro? Grazie"

risposta

"I taxani sono senz'altro tra i farmaci più attivi nel trattamento del tumore della mammella, quindi considero corretta l'indicazione al trattamento. Per quanto riguarda la prognosi, in presenza di metastasi qualunque terapia non ha più effetto curativo ma solo palliativo."

10 settembre 2004 Ariel "Disturbi intestinali"

"Mia madre, 57 anni, da circa due mesi presenta una serie di disturbi intestinali, diarrea con perdita di sangue e muco, alternati a periodi di stitichezza, dolori addominali e al retto, le feci non sono mai compatte, spesso sottili. Visto l'importanza dei sintomi è stata prescritta una colonscopia, eseguita non totalmente per i dolori che accusava mia madre durante l'esame. È stato comunque esaminato l'intestino fino all'ascendente destro escluso... L'esame è stato favorevole. Il medico ha consigliato un eventuale clisma opaco, pur non ritenendolo necessario. I sintomi non sono comunque regrediti... Cosa mi consigliate? È necessario completare l'esame con il clisma opaco? Ci può essere una possibilità che la colonscopia non abbia evidenziato una patologia esistente? Grazie mille per l'attenzione"

risposta

"I sintomi riferiti sembrano importanti ed e' necessario arrivare a una diagnosi sicura, con tutti gli esami necessari. Tali esami possono essere decisi solo da chi ha la possibilita' di visitare direttamente la paziente. Per lo studio del colon dx potrebbe essere piu' indicata una coloscopia virtuale oppure la ripetizione di una coloscopia tradizionale ma in narcosi.

Cordiali saluti"

9 settembre 2004 Maria "Adenocarcinoma"

"Vi ringrazio per la sollecita risposta che, a suo tempo mi avevate dato , ora vi disturbo nuovamente per il seguente problema : mio marito, sottoposto alla terapia post-operatoria di : N. 3 cicli di chemioterapia (secondo il protocollo da Voi proposto) N. 25 sedute di radioterapia, al termine altri N. 3 cicli di chemioterapia, dovrà ora essere operato per due ernie inguinali, in quanto il Radioterapista consultato, dichiara che devono necessariamente essere rimosse, perchè la radioterapia potrebbe causarne la strozzatura . L'intervento è stato programmato a pochissimi giorni di distanza dall'inizio del secondo ciclo di chemioterapia, per la quale si parla di un eventuale rinvio. A Vs. parere è una proposta accettabile, oppure esiste un'alternativa ? Ancora grazie per l'aiuto prezioso che ci fornite."

risposta

"La necessita' di operare un'ernia inguinale puo' essere valutata soltanto visitando il paziente. Comunque il ritardo dell'inizio di un ciclo di chemioterapia di una settimana per un intervento minore non puo' compromettere l'esito finale.

Cordiali saluti"

7 settembre 2004 F.L. di AL "Tumore al colon"

"Buongiorno.  ho già inviato una mail ad Agosto, quando il servizio è sospeso, e non sono  sicuro che vi sia pervenuta.  Il quesito è il seguente. Mia madre, di anni 65, è stata operata mesi fa di tumore al colon; ha  terminato da poco un ciclo di chemioterapia e a settembre deve effettuare le  "classiche" visite di controllo.  E' stato chiesto ai medici dell'ospedale dov'è in cura (Civile di  Alessandria) se fosse opportuno sottoporsi all'esame della nuova macchina  Pet Tc, recentemente acquistata in Piemonte. La risposta è stata che non è opportuna questa visita in quanto la macchina  darebbe risultati "falsati".  La domanda è se sia corretta detta risposta; se sono ancora più "sicuri" i  tradizionali esami di controllo ovvero se a questi si può aggiungere anche  un esame con la nuova attrezzatura.  Ringrazio anticipatamente.  Vorrei anche la risposta al mio indirizzo"

risposta

"Non mi risulta che sia gia' stata indagata l'utilita' della PET e/o  della PET-TC nel follow-up (cioe' nella diagnosi precoce di ripresa di  malattia tumorale in assenza di sintomi che la facciano sospettare) dopo  intervento radicale per carcinoma del colon-retto. Al momento attuale la PET e' un esame di seconda linea che puo' (talora)  dirimere quesiti non risolti da esami piu' "tradizionali" come la TAC e la  Risonanza Magnetica per alcuni tumori, fra cui il carcinoma colo-rettale. Al di fuori di questa indicazione non andrebbe usata, se non nell'ambito  di studi controllati. Cordiali saluti"

7 settembre 2004 Iella "Tumore del pancreas"

"Desidererei sapere se in Sicilia esistono centri per combattere il tumore al pancreas. Mio padre di 60 anni e' stato operato un anno fa di adenocarcinoma maligno al pancreas di circa 1,5 cm senza metastasi. l'intervento e' stato eseguito al policlinico di Messina,  oltre ad aver asportato tutto il pancreas hanno tolto anche il duodeno la coleciste e il coledolo. Mio padre ha eseguito poi un ciclo di chemioterapia, molteplici controlli TAC, OCTOSCANN che non hanno evidenziato metastasi. Purtroppo a distanza di un anno sono ricomparsi sintomi preoccupanti (dolori addominali, dimagrimento non eccessivo e dolori alla schiena) e l'oncologo vorrebbe fare una risonanza magnetica perche' anche se non vi sono lesioni al fegato ha riscontrato una sofferenza di esso e un ispessimento dei tessuti nella zona del peritoneo dietro la vescica. Vorrei sapere se affidandoci alla struttura ospedaliera su citata siamo in buone mani o se esistono strutture all'avanguardia per il tumore su citato. Grazie

risposta

"Riteniamo che il Policlinico di Messina sia in grado di provvedere alla definizione diagnostica-terapeutica del paziente. Purtroppo non è infrequente a distanza di 1 anno avere segni di recidiva di malattia, malgrado l'intervento chirurgico e la chemioterapia eseguita. Il Comitato Scientifico"

6 settembre 2004 Thomas "Metaplasia intestinale incompleta"

"Buon giorno, Vi ho già scritto il 5 maggio e di conseguenza mi avete risposto. Grazie delle informazioni datemi. Vi riscrivo in quanto è da esporre nuovamente il caso:

Reduce da una gastroscopia mi hanno diagnosticato una gastrite antrale con la seguente biopsia: focale area di metaplasia intestinale incompleta, edema della lamina propria, nessun hp.

L'ultima volta (5.5.2004) non ho potuto specificare "completa o incompleta", in quanto il medico me l'ha notificato solo ora. Data la nuova biopsia ora sono un paziente a rischio tumore? Metaplasia intestinale incompleta è un grave rischio?

Vi sarei grati di riceverne risposta.

Grazie, Thomas"

risposta

"Gent. Thomas, No. La metaplasia intestinale incompleta è lo stadio precedente nella totale sostituzione delle cellule della mucosa dello stomaco con quelle di tipo intestinale per effetto dell'infiammazione cronica della parete gastrica. Faccia con serenità un controllo endoscopico tra un anno.

Il comitato scientifico"

6 settembre 2004 Giò 50 “Adenocarcinoma nel sigma “

"Salve, volevo delle informazioni in merito al problema scoperto improvvisamente di mia madre che il 25 maggio inseguito a forti dolori addominali e ricoveratosi in ospedale ed operata di urgenza in ospedale con prima diagnosi di peritonite stercoracea e seguente stenosi verosimilmente neoplastica nel sigma .

L’ intervento chirurgico tramite laparotomia mediana xifo-prebica, con resezione sinistra sec. Hartmann (colostomia temporanea,con moncone rettale in sede intraperitoneale ha messo in luce un adenocarcinoma.

L’esame istologico del tratto di colon sinistro di cm 12 con presenza, nel III° medio , di neoformazione vegetante a scodella, di cm 3,0 di diametro massimo, infiltrante a tutto spessore la parete, e stenosante il lume, ha riportato successivamente la seguente diagnosi:

ADENOCARCINOMA, MODERATAMENTE DIFFERENZIATO, INFILTRANTE LA PARETE COLICA FINO ALLA SOTTOSIEROSA.

RIME DI SEZIONE NON INTERESSATE DAL PROCESSO NEOPLASTICO.

MASSIVE METASTASI IN 3/12 LINFONODI LOCOREGIONALI ESAMINATI.

G2; pT2 ;pN1; pMx.

STADIO c1 sec DUKES STADIO C1 sec ASTLER E COLLER

Per ulteriori complicazioni del caso e il suo stato di salute debole ( terapia intensiva di rianimazione, varie emorragie ecc.) mia mamma fino alla data odierna non si è potuta sottoporre a nessun controllo e terapia post operatorio.

Le mie domande sono :

1 Si può guarire dalla malattia senza ricorrere a terapie?

2 Che esami bisogna fare prima di iniziare una terapia?

3 Necessita la chemio? Di che tipo?

4 In base alla sua diagnosi, la terapia (farmaci, dosi, tempi, ecc. ) è sempre la stessa a prescindere dal centro specializzato scelto ?

5 Facendo tutte le dovute cure che percentuale ha di sopravvivenza in termini temporali?

Grazie per il vostro aiuto, Vi invio i miei più cordiali saluti. La figlia."

risposta

"Gent.ma Giò 50,

1) Se l'intervento è oncologicamente radicale si può guarire. 

2) Indagini diagnostiche che valutino la presenza o meno di metastasi a distanza (che cambierebbe il tipo di terapia da effettuare); ematochimici di routine per la valutazione di una buona funzionalità epatica e renale in grado di smaltire i farmaci assunti. 

3) Il se è necessaria la chemioterapia va concordata con l'oncologo. Non siamo a conoscenza dell'età della mamma, elemento discriminante per un eventuale approccio chemioterapico. Dalla storia clinica la paziente non sembra un soggetto ideale da poter sottoporre a terapie particolarmente aggressive. Bisogna evitare qualunque approccio terapeutico che possa ritorcersi come un boomerang e nuocere alla sua salute. 

4) Ci sono dei protocolli standard per ogni tipo e grado di tumore. Si modulano e personalizzano in base alla malattia, al paziente e al suo stato di salute attuale. 

5) Lasci le percentuali agli addetti ai lavori e si affidi ai consigli dell'equipe di oncologi che segue sua mamma. Sapranno consigliarle il programma terapeutico o di controllo più idoneo al suo caso.

Il comitato scientifico"

5 settembre 2004 Larry 60 sesso M anni 44 "Prevenzione per un quarantenne"

"Ho ricevuto la rivista Nuova Speranza in cui si parla di prevenzione. Ritengo che sia veramente la strada principale da seguire nella lotta contro  il tumore. 

Vorrei effettuare delle visite preventive ma mi sono posto questo problema: alla mia età (44 anni) quali sono ragionevolmente, le patologie da controllare? Esistono indicazioni di età alle quali cominciare i controlli o è opportuno farli già tutti? Mi aiutate a risolvere questo dubbio? Grazie"

risposta

"Naturalmente i controlli preventivi e le visite per una diagnosi tempestiva  consigliabili dipendono anche dall'anamnesi familiare, dalle abitudini e  stili di vita, dall'anamnesi personale.  Può essere comunque utile effettuare una visita per la prevenzione dei  tumori  cutanei. Dopo i 50 anni vi è indicazione ad un controllo per quanto riguarda  i tumori colo-rettali.  Se è un fumatore è utile un controllo che riguardi le prime vie respiratorie  e l'apparato bronco-polmonare, oltre ad una attenzione a eventuali sintomi  vescicali.  E' ancora dubbio e in fase di studio l'utilità dell'esecuzione del PSA per  lo  screening del tumore prostatico. L'esame è consigliabile in presenza di > familiarità della malattia.Se è senza sintomi alla sua età è comunque sufficiente una buona visita medica.  il Comitato Scientifico"

AGOSTO  2004

17 agosto 2004 Daffinya sesso F anni 36 Roma "esofagogastrodenoscopia"

"Ho fatto l'esofagogastrodenoscopia,  la risposta è nulla da segnalare a carico dell'esofago.ipotonia cardiale, la mucosa gastrica è normale, la mucosa del bulbo è iperemica con alcune minute erosioni.nulla a carico del bulbo e della seconda porzione duodenale esame istologico in corso, grazie anticipatamente"

risposta

"Gent. Daffinya,

l'incompletezza dei dati a nostra disposizione (manca il referto dell'esame istologico) permette di dare solo un giudizio deduttivo sullo stato di salute del suo stomaco. Si evince una certa lassità della valvola tra l'esofago e lo stomaco (ipotonia cardiale) interpretabile come possibile precursore di un'ernia jatale. L'infiammazione della mucosa bulbare può essere invece l'espressione dell'attività di un batterio, l'Helicobacter Pilory (HP), che causa, a lungo andare, una sofferenza della mucosa gastrica che va adeguatamente trattata se non si vuole incorrere in possibili complicanze. L'ultima risposta, però, ce la può dare solo l'esame istologico effettuato sulla campionatura bioptica che le è stata fatta in corso di gastroscopia. Qualora risultasse positiva all'HP si rivolga ad un gastroenterologo o al suo medico di famiglia per impostare il trattamento idoneo ad eradicarlo e programmare successivamente un controllo che verifichi l'efficacia della cura.

Il comitato scientifico"

16 agosto 2004 Antonio anni 45 sesso M "Ernia jatale"

"Gent.li Dottori, circa 4 anni fa mi fu diagnosticata una ernia iatale ,durante questi anni ho assunto il lansoprazolo (zoton) da 15 mg due cap al giorno,Seguendo questa terapia ho tenuto benissimo sotto controllo il tutto, purtroppo da 3 mesi i dolori sono ripresi ,allego i risultati dell ultima gastroscopia effettuata 20 giorni fa, 

ERNIA IATALE CON DISCINENZA CARDIALE E FLUSSO GASTROESOFAGEO IN ATTO, MA DI MODESTA ENTITA, CARDIAS A CM 41 CAMBIO MUCOSA A 39.5 NON ESOFAGO DI BARRET NON ESOFAGITE MUCOSA DI ASPETTO REGOLARE PILORO SPASTICO PARETI BEN DISTESE BULBITE CONGESTIOEROSIVA NON SANGUINANTE 

STO SEGUENDO LA TERAPIA DI ESOPRAZOLO CON 40MG E ALLA SERA ZANTAC DA 300, MA DOPO 5 GIORNI DI COMPLETA SPARIZIONE DEI SINTOMI , ESSI SI SONO RIPRESENTATI COME PRIMA, HO PROVATO ALTRI INIBITORI DELLA POMPA , MA SENZA ALCUN RISULTATO, SONO MOLTO PREOCCUPATO PERCHE' NON RIESCO A VENIRNE A CAPO.......

VORREI SAPERE SE QUESTE LESIONI POSSONO COMPLICARSI IN COSE PIU' GRAVI E SOPRATUTTO SE ESISTONO ALTRI FARMACI PER ELIMINARE QUESTO PROBLEMA .. SENTITI SALUTI

risposta

"Gent. Sig. Antonio, in base ai dati a nostra disposizione sembra che i suoi disturbi siano legati alla concomitanza dell'ernia jatale e della gastrite erosiva associate ad una possibile malattia da reflusso gastro esofageo senza flogosi. Gli esami per far diagnosi di malattia da reflusso sono oltre alla gastroscopia, l'Rx transito EGD, la manometria esofagea, la ph-metria delle 24 ore ed eventualmente anche la bilimetria che studi eventuali reflussi biliari quali possibili causa di disturbi. Questa patologia beneficia di un trattamento farmacologico e/o chirurgico. Non si affidi, però, al fai da tè, ma cerchi presso l'ospedale di zona un gastroenterologo che la segua lungo tutto l'iter diagnostico-terapeutico.

Il comitato scientifico"

15 agosto 2004 Dario "Fibrosi retroperitoneale"

"Buona sera a tutti,  vi scrivo in quanto ho un mio carissimo  parente di 56 anni, affetto da una malattia rara, la fibrosi retroperitoneale.- Sono molto preoccupato come del resto tutti i suoi ed i miei familiari in quanto è già dal mese di Febbraio 2004, che ha incominciato a sottoporsi a innumerevoli cure . Le stesse sino ad ora non hanno portato nessun giovamento però allo  stato della sua salute anzi , pare che lo stia pian piano consumando. Poichè sconosco la materia, volevo chiedervi se era possibile farlo sottoporre ad un eventuale intervento chirurgico e se potevate mettermi a conoscenza sui centri specializzati esistenti in Italia che si occupino della cura di questa tremenda malattia. Esiste un sistema per poter evitare di dover continuamente portare le sacche che gli creano innumerevoli disagi? Infine per concludere, siete a conoscenza di altri casi? come si sono risolti? Spero prendiate in considerazione la mia richiesta, in attesa di vostre delucidazioni, vi porgo i miei distinti saluti."

risposta

"La fibrosi retroperitoneale può creare dei gravi problemi come nel caso del  paziente. Di fondamentale importanza è la definizione diagnostica e quindi  istologica del quadro (essendo malattia rara sono pochi i Centri e le  Anatomie Patologiche in grado di effettuare una diagnosi accurata). Allo  stesso modo un eventuale intervento chirurgico di asportazione deve essere affidato a Centri selezionati. Presso l'ASO San Giovanni Battista -  Molinette di Torino  sono presenti chirurgie ospedaliere e universitarie in grado di affrontare  anche le eventuali complicanze.  Se necessario possono contattarci.  Riguardo alla prognosi il richiedente ha fornito pochi elementi per essere  più precisi.  Il Comitato Scientifico"

12 agosto 2004 Cristian "Lesione adenomatosa"

"Mia madre è stata operata a seguito del ritrovamento di un polipo con displasia ad alto grado tramite polipectomia.

L'esame istologico riporta questo, lesione adenomatosa con focolai apicali con displasia ad alto grado. Escissione incompleta per presenza di elementi ghiandolari con displasia a basso grado in corrispondenza del margine escissionale.

Il medico dell'ospedale Sacco di Milano vorrebbe che mia madre a settembre rientrasse in ospedale per controllare che tutto si stato asportato... mia madre è preoccupata convinta di avere un tumore, potreste darmi qualche delucidazione in merito all'esame istologico! Vi ringrazio anticipatamente Saluti "

risposta

"Come si puo' leggere in risposte precedenti, una lesione adenomatosa con displasia di alto grado e' una lesione benigna che e' in via di trasformazione in carcinoma. Nel caso di sua madre l'asportazione ne ha ovviamente interrotto la trasformazione e puo' considerarsi guarita, ma: 

1 - l'interessamento del margine di sezione puo' far temere che nella stessa sede si formi un altro adenoma, per cui e' necessario, come consigliato, un controllo endoscopico a breve termine della sede della polipectomia; 

2 - un colon che abbia prodotto un polipo adenomatoso puo' produrre altri adenomi, per cui sono indispensabili controlli endoscopici periodici per la diagnosi precoce (e l'asportazione) di nuovi polipi prima di una loro eventuale trasformazione in carcinoma.

Cordiali saluti"

4 agosto 2004 Simona "ETP gastrico con metastasi al fegato"

"Mio padre sta facendo che mio terapia ma prima di ogni flebo fanno, naturalmente, gli esami del sangue per vedere se è tutto OK: stamattina, dopo il prelievo è stato chiamato per avvisarlo che domani non potrà fare la flebo in quanto i globuli bianchi sono troppo bassi: cosa significa? E’ normale, ovvero dovuto alla terapia oppure può dipendere da qualcos’altro?

Grazie"

risposta

"E' normale che durante la chemioterapia ci possa essere una riduzione dei globuli bianchi, in tal caso si rinvia il ciclo sino alla normalizzazione dei valori.

Il Comitato Scientifico"

3 agosto 2004 Alessandria "PET-CT e cancro al colon"

"Buongiorno. Il quesito che pongo è il seguente. A Dicembre del 2003 mia madre (65 anni) è stata operata di cancro al colon all'Ospedale Civile di Alessandria; ha terminato un ciclo di chemioterapia e a settembre dovrà effettuare la seconda visita di controllo. Da informazioni assunte risulta che la nuova strumentazione "PET-CT" non sia adatta (attendibile) per l'effettuazione di questo tipo di visite successive di controllo. Vorrei sapere se ciò è esatto e se attualmente sono ancora la "cosa migliore" gli esami di controllo attualmente in uso. Ringrazio anticipatamente per la risposta."

risposta

"La PET TC, è un valido strumento di diagnostica per immagini, per la ristadiazione in corso di follow up terapeutico e nel monitoraggio della risposta a cure chemio/radioterapiche. Ma non è il solo strumento che abbiamo a disposizione. Ancor oggi i marcatori tumorali, l'ecografia, la TAC e la RMN sono indagini che rappresentano un valido ausilio per il controllo della malattia.

Il comitato scientifico"

2 agosto 2004 Teresa "Tumore al fegato"

"Bungiorno, mio suocero (età 61) è stato operato 4 mesi fa al fegato x un tumore a detta dei medici primordiale; con l'operazione è stata quindi riscontrata una cirrosi molto brutta (il suo fegato è molto malato e sta stringendo la vena porta).

Dopo l'operazione le cellule tumorali erano 80 dopo tre mesi 480 quindi abbiamo ripetuto gli esami del sangue ed in + ha fatto la PET globale E' stata riscontrata una concentrazione del liquido elevata nel fegato (sempre x il problema della cirrosi) e due focolai ai polmoni uno in quello destro e sulla zona paravertebrale di linea secondaria

Cosa sono i focolai? e cosa significa di linea secondaria? Che cosa si può fare x curare questi focolai e soprattutto la sua 'brutta'cirrosi? mi potete dare una speranza Vi prego grazie"

risposta

"I focolai di captazione alla PET sono di solito aree in cui sono presenti cellule tumorali e quando sono secondari individuano aree metastatiche.

Per dare un giudizio più dettagliato occorrerebbe avere a disposizione la documentazione clinica. Il quadro presentato fa propendere comunque per una situazione molto grave difficilmente sottoponibile a una terapia che possa modificare la prognosi, anche se possono essere prospettati trattamenti che controllino i sintomi e di supporto per migliorare la qualità di vita."

LUGLIO  2004

31 luglio 2004 Michele "Papilloma intro anale"

"Vorrei porre una domanda.Prima pero devo illustrare la mia situazione dall'inizio.Allora siccome faccio uso di supposte per andare in bagno un giorno si e uno no (per la precisione dulcolax) ho avuto paura che questo mi comportasse danni all'ano o all'intestino e cosi mi sono fatto visitare da uno specialista. Lui visitandomi ha trovato nella zona dell'ano delle ragadi, moroidi di 3 grado pero secondo lui non c'era altro ma per essere sicuro mi ha asportato un pezzetto e ci ha fatto fare l'esame istologico dal quale risultava questa diagnosi: iperplasia verruciforme dell'epitelio squamoso con spiccata ipercheratosi senza atipie, si consiglia follow-up.Lo specialista ha visto e secondo lui non era nulla di grave.

Dopo 2 anni ci sono tornato per un controllo e mi ha trovato un papilloma intro anale ma mi ha detto che la situazione per il resto era la stessa e che non c'e nulla di grave pero adesso lui mi ha consigliato di farmi togliere chirurgicamente questo papilloma e già che ci sono anche moroidi e ripulire un po la zona, mi ha detto che non era una cosa da fare con urgenza ma di programmarla fra due o tre mesi per eliminare il problema.

Ora io mi chiedo se questo papilloma è come dice lui nulla di preoccupante o se sia un tumore, non voglio mettere in dubbio la capacita del mio specialista però se non è preoccupante perche me lo fa togliere?E poi se anche fosse un tumore benigno si può trasformare in maligno? E dopo quanto tempo? Ma poi come sono fatti questi papillomi che io non lo posso vedere me lo dite? E poi secondo voi è venuto dall'uso frequente di supposte? Ringraziandovi spero che possiate rispondere ai miei dubbi e darmi tranquillità, grazie."

risposta

"Gent. Sig. Michele, è possibile che un uso smodato di presidi sanitari, come supposte e clisteri, a lungo andare causino un'irritazione del canale anale e del suo epitelio. Le emorroidi di III grado sono passibili di intervento chirurgico. La sua stitichezza inoltre con l'aumento della pressione pelvica durante la spinta evacuativa può nel tempo far peggiorare la congestione emorroidaria fino al IV grado. Quello che lei chiama papilloma ha tutte le caratteristiche della papilla anale ipertrofica, patologia benigna che a volte (se di grandi dimensioni) può rendere difficoltoso l'alvo. Tuttavia solo l'esame istologico sul pezzo può dirci se non si tratti di un piccolo polipo del canale anale. Si affidi allo specialista o se quello che ha consultato non risponde alle sue aspettative, lo cambi."

29 luglio 2004 Luigi sesso M  "Gastrite cronica duodenite erosiva in fase attiva negativa la ricerca h.p"

"Vorrei sapere per cortesia il significato e la cura di quanto segue: reperto macroscopico e\o microscopico : due frustoli di mucosa pilorica con iperplasia foveolare focale. Negativa la ricerca per Helicobacter Pylori. In cura da 6 mesi con Lucen 40 e da circa 2 mesi anche con l'aggiunta di una compressa di Valpinax 

In attesa di una risposta sentitamente ringrazio"

risposta

"Gent. Sig., l´iperplasia riscontrata sulla mucosa del suo stomaco a livello del piloro (in prossimità cioè della valvola che fa da passaggio tra lo stomaco e il duodeno) è un termine che descrive la patologia di cui soffre: la gastrite cronica, malattia peraltro piuttosto comune. 

Anche se non lo menziona nella e.mail a giudicare dai farmaci che sta assumendo, e dal loro dosaggio, presumo che soffra di epigastralgie e/o di reflusso gastro-esofageo (dolori e bruciore). Se così fosse si affidi alle competenze di un gastroenterologo che possa personalizzare la terapia ottimizzando anche i tempi per eventuali successivi controlli endoscopici. È buona norma per salvaguardare lo stato di salute del suo stomaco limitare, per quanto possibile, l´assunzione di succhi di frutta, cibi grassi e piccanti, pepe, caffè (anche quello decaffeinato), alcool, fumo, e soprattutto farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e gli antinfiammatori non steroidei (FANS) (comunque mai a stomaco vuoto). Il comitato scientifico"

28 luglio 2004 Cecilia "Carcinoma mammario"

"Buongiorno,

Una mia cara amica di 50 anni purtroppo e' stata colpita da carcinoma mammario con diagnosi istologica di tipo C5, nonostante la precedente mammografia eseguita meno di un anno fa fosse risultata negativa.

Ha alcuni linfonodi colpiti e durante la tac sono state purtroppo riscontrate delle metastasi al fegato (almeno 3 di dimensioni di 18mm) e lesioni multiple ad entrambi I polmoni. Per questo motivo l'intervento e' stato posticipato e ha eseguito un ciclo di chemioterapia (6) a base di adriamicina e taxolo.

ll controllo con la TAC ha ora evidenziato la sparizione delle metastasi al fegato e polmoni e nei prossimi giorni dovrebbe essere operata al seno.

Volevo sapere quali sono le sue possibilita' di sopravvivenza e se l'eliminazione delle metastasi si puo' considerare definitiva

Grazie anticipatamente"

risposta

"Gentile Signora Cecilia, Purtroppo in presenza di metastasi, anche dopo regressione da chemioterapia come sembrerebbe nel caso in questione, possiamo parlare solo di terapia palliativa e non più curativa. L'aspettativa di vita è variabile, da alcuni mesi ad alcuni anni a seconda dei casi, talora anche con buona qualità della stessa. Il Comitato Scientifico"

27 luglio 2004 Kiadm sesso F anni 25  "Malattia di Crohn"

"E' da mesi che eseguo esami ed ancora non mi hanno dato una risposta. Ho avuto coliche a distanza di due mesi con dissenteria e perdita di muco  marrone  e sangue....  

Gli ultimi esami:COLONSCOPIA TOTALE: ....Note di colite aspecifica ECOGRAFIA COMPLETA ADDOME:....Si segnala un ispessimento 4mmcirca della  parete del cieco e dell'ultima ansa ileale(circa per 5 cm) animata da scarsi  movimenti peristaltici....Sono apprezzabili alcuni linfonodi mesenterici  d.9mm  ESAME ISTOLOGICO: Prelievi valvola ileocecale: Mucosa prevalentemente  conservata  e focolai di distorsione ghiandolare ove sono presenti infiltrati  infiammatori.  Si tratta di infiltrati costituiti da elementi linfatici sparsi e da  granulociti  prevalentemente eosinofili. L'epitelio....a tratti con cariocinesi per  attività  rigenerativa otrotipica....  Il gastroenterologo fino ad ora mi ha detto che sospetta un morbo di  Crohn... ma io vorrei solamente capire i risultati di questi esami...non mi è stato  spiegato nulla e sono tutti termini (quelli che ho riportato) che vorrei  capire. Grazie anticipatamente per la risposta, spero che almeno voi possiate  aiutarmi  a capirci qualcosa. "

risposta

"Gent. signora, E' molto verosimile che Lei abbia una malattia di Crohn dell'ileo terminale.  Tale malattia rientra nelle "Malattie Infiammatorie Intestinali" (si usa  generalmente l'acronimo inglese I.B.D.). Non e' un tumore ed e' quindi una  patologia benigna, anche se talora richiede cure protratte nel tempo e  interventi chirurgici. Per raggiungere una diagnosi piu' sicura si puo' eseguire un : - Rx Clisma del tenue  - Una ileoscopia retrograda (una coloscopia facendo penetrare l'endoscopio  nell'ileo terminale) con ileografia perendoscopica. Distinti saluti "

27 luglio 2004Maria "Adenocarcinoma"

"Mio marito ,69 anni, in data 14-7, è stato sottoposto ad intervento chirurgico di resezione anteriore del retto sec. tecnica di Knight-Griffen, per "adenecarcinoma G2-G3/T3-N2-M0". Ci è stato detto che la situazione è preoccupante in quanto si tratta di un tumore aggressivo in un soggetto che, nonostante l'età, è in buona forma fisica: E' realistica questa previsione, oppure possiamo sperare in un ricupero? Tra tre o quattro settimane dovrebbe iniziare il trattamento chemioterapico, che, sempre a detta dei medici, sarà molto pesante. A Vs. parere come dovrà essere impostato questo trattamento ?Oppure sarebbe meglio iniziare con la radioterapia? Grata per la risposta, ringrazio."

risposta

"Gent. Maria,

Un paziente di 69 anni, operato per un adenocarcinoma colorettale pT3 pN2 M0 G2-3 ha :

il 15 % di probabilita' di essere vivo senza malattia tumorale in atto (cioe' di essere guarito) se si sottopone alla sola chirurgia;

il 32 % di probabilita' di essere guarito se esegue dopo l'intervento chemioterapia adiuvante con Fluoro-Folati

il 45 % di probabilita' di essere guarito se esegue dopo l'intervento chemioterapia adiuvante con Fluoro-Folati + Oxaliplatino

Questi dati sono forniti dal sito della Mayo Clinic di Rochester U.S.A.

Ne consegue che la situazione di Suo marito e' certamente seria ma ha comunque, facendo un trattamento adeguato, 1 probabilita' su due di guarire completamente.

L'indicazione alla radioterapia dipende dalla sede dove era situato il tumore: - se era un tumore del sigma o del retto superiore (retto intraperitoneale) non vi e' indicazione a radioterapia, - se era un tumore del retto medio o inferiore (retto extraperitoneale) vi e' indicazione a radioterapia (molto meglio sarebbe stato farla pre-operatoriamente)

In ogni caso la radioterapia non sostituisce la chemioterapia ma si affianca ad essa.

I migliori auguri"

27 luglio 2004 Aledar sesso F "Carcinoma gastrico"

"Buongiorno, oggi è stato operato mio padre di anni 62, compiuti a giugno, per un carcinoma gastrico. Il medico ha dichiarato di aver dovuto asportare tutto lo stomaco e parte dell'esofago perché già intaccato dal tumore. Unica nota positiva, nonostante i dubbi pre-intervento, è di essere riusciti a toglierlo. Sicuramente non sarà facile ora la sua vita, ma che prospettive ha di sopravvivere? All'apparenza pare che gli organi vicini non siano stati intaccati, ovviamente per la certezza si dovrà prima aspettare la biopsia e sicuramente il tempo farà da padrone. Ora si lamenta per il dolore, è stato portato in rianimazione per la prima notte (il medico dice per maggior sicurezza). Non è stato un intervento facile, è durato 4 ore e lui stesso ci ha detto di aver cercato di pulire tutto. Inutile dire che sono veramente molto preoccupata. Cosa dice la Vs. esperienza? Possiamo sperare di averlo ancora con noi per un po' di tempo? Aggiungo che la diagnosi è avvenuta forse tardi, ma lui stava bene, un po' male allo stomaco, ma era addirittura aumentato di peso! Quindi niente che facesse pensare al peggio. Il male allo stomaco che non passava nonostante le pastiglie, dopo circa un mese di cura, ha indotto il medico curante a prescrive una gastroscopia. Forse non sono stata molto esauriente, ma spero comunque di averVi dato informazioni utili per un Vs. opinione. Ringrazio infinitamente per la disponibilità ed auguro Buon Lavoro a tutti Voi."

risposta

"Gent. signora,

La condizione necessaria per guarire (o comunque avere un lungo periodo di sopravvivenza) da un carcinoma gastrico e' che si possa eseguire un intervento chirurgico radicale.

Questo e' stato fatto e cio' e' molto positivo.

La prognosi si potra' definire solo in base all'esito del'esame istologico sui tessuti asportati.

Distinti saluti"

27 luglio 2004 Silvestro "Neoplasia Vegetante del Retto"

"Vorrei avere notizie, alla diagnosi: NEOPLASIA VEGETANTE DEL RETTO. grazie"

risposta

"Neoplasia = Tumore. Puo' essere maligno o benigno Vegetante = Protrude nel lume del retto (come una specie di fungo) Retto = e' l'ultima parte dell'intestino, lungo circa 15 cm, fino all'ano

La prognosi dipende da molti fattori, ma per i carcinomi del retto la sopravvivenza e la qualita' di vita del paziente dipendono significativamente da quale chirurgo il paziente scegliera' di farsi operare.

Tranne che in caso di occlusione o di grave emorragia in atto (eventi comunque rari nel carcinoma rettale) non vi e' una grande urgenza per l'intervento, quindi la scelta del chirurgo puo' essere fatta con oculatezza e pazienza.

Come ho gia' scritto molte volte, UN TUMORE DEL RETTO DEVE ESSERE ASSOLUTAMENTE CURATO IN UN CENTRO SPECIALIZZATO PER QUESTA PATOLOGIA.

Non so dove Lei o il Suo Parente / Conoscente abiti, ma se lo gradisce, puo' contattarci direttamente

Gruppo Interdisciplinare Cure (G.I.C.) Tumori del Colon Retto - Polo Oncologico Torino Est S.S.D. Chirurgia Oncologica e Terapie Biomediche Applicate Ospedale San Giovanni A.S., v. Cavour 31, 10123 Torino tel. ospedaliero 011 633 3782"

26 luglio 2004 Carmine, sesso M anni 37 "Malattie neoplastiche ereditarie del colon retto"

"Chi vi scrive è un uomo di 37 anni affetto da poliposi del colon come anche  mia sorella (38 anni)!  Nostra madre (65 anni) e il fratello (70 anni) sono stati operati della  stessa patologia, all'Ospedale Umberto I di Roma all'incirca 15/20 anni fa:  Ringraziando DIO, adesso va tutto bene anche perché il retto non gli è stato  asportato (quindi si può parlare tranquillamente di una vita abbastanza  normale).  I medici parlano di "poliposi del colon familiare" e che tutti i componenti  della famiglia si devono sottoporre a periodici controlli (colonscopia).  L'ultima mia colonscopia ha dato i seguenti risultati: "L'esame viene  condotto fino al cieco. Nel sigma sono presenti 2 micropolipi sessili che  vengono asportati per l'esame istologico. Nel resto del colon sono presenti microsalienze di 1, 2 mm. che richiedono il controllo endoscopico fra un > anno".  Il mio esame istologico è il seguente: Frammenti di mucosa del grosso  intestino esenti da alterazioni istologiche di rilevo. L'ultima colonscopia di mia sorella ha dato i seguenti risultati: "L'esame  viene condotto fino al cieco. In tutti i segmenti esplorati sono presenti  numerosissimi polipi della grandezza variabile da una capocchia di spillo a  1, 2 mm.. Vengono eseguite biopsie su dette formazioni nel cieco,  nell'ascendente, nel traverso, nel discendente, nel sigma e nel retto".  L'esame istologico di mia sorella è il seguente: 1) Micropolipo cieco; 2) Micropolipo acendente;  3) Micropolipo traverso;  4) Micropolipo discendente;  5) Micropolipo sigma;  6) Micropolipo retto.  1) Due frammenti di mucosa del grosso intestino uno dei quali con i  caratteri istologici dell'eadenoma tubolare del grosso intestino con  displasia dell'epiteto ghiandolare, l'altro assente da alterazioni  istologiche di rilievo.  2, 5) Frammenti di mucosa del grosso intestino riferibili a microadenoma  tubolare del grosso intestino con displasia di basso grado dell'epitelio  ghiandolare;  3) Un frammento di mucosa del grosso intestino esente da alterazioni  istologiche rilievo;  4) Un frammento di mucosa del grosso intestino esente da alterazioni  istologiche rilievo;  6) Materiale insufficiente per l'allestimento dell'esame istologico. 

Le mie domande sono le seguenti:  1) C'è in tutta Italia un centro specializzato per questo tipo di patologia? Un centro all'avanguardia per questa poliposi del colon familiare? 2) Quando ci si sottopone ad una colonscopia, quanti polipi possono essere  asportati? Non mi riferisco alla grandezza, bensì al numero. Prima che ci  si lascia andare alla "legge del taglione" è possibile preservare l'uso del  colon bonificandolo con la colonscopia, oppure è meglio tagliare? Come avete  potuto osservare i polipi sono piccolissimi (il più grande risulta essere 2  mm.). Gli esami istologici hanno evidenziato una natura benigna di tale male  quindi si può bonificare il tutto??  3) Il nostro colonscopista, parla di un futuro "taglio" del colon con  bonifica del retto ("Ci bastano 15/20 cm.") così da evitare l'ano  artificiale!! Mi chiedo: se si può bonificare il retto, perché non si può  bonificare la parte restante del colon?? Non si dovrebbe evitare di operare  finchè c'è un briciolo di possibilità che il tutto possa essere demandato  nel futuro?' 4) Navigando ho potuto constatare che si sta sperimentando, anche in Italia,  nuovi metodi di prevenzione; cito testualmente un articolo del Prof. Pasquale SPINELLI, direttore di Endoscopia dell'Istituto dei Tumori di Milano, pubblicato sul Corriere della Salute riguardante la poliposi del colon familiare: "Recentemente sono state messe a punto nuove strategie  basate sulla somministrazione di farmaci antinfiammatori che, bloccando  l'azione di enzimi necessari alla trasformazione tumorale delle cellule,  avrebbero azione preventiva sulla formazione di nuovi adenomi e sulla loro cancerizzazione! Anche in Italia abbiamo cominciato a sperimentare questo  nuovi metodi! Mi chiedo: - Su che cosa si sta sperimentando? Su animali o sull'uomo? - Chi sta sperimentando? E' possibile sapere un recapito, un e-mail o un > indirizzo? - Se si sta sperimentando sull'uomo, quali sono gli effetti collaterali? > - Come si fa per entrare nella sperimentazione come "cavia"?  - E' possibile avere notizie dettagliate?  Grazie per la gentile collaborazione "

risposta

"Egr. sig. Carmine Inizio con le risposte ai suoi quesiti. 

1) In Italia vi sono sicuramente molti centri specializzati nei malattie neoplastiche ereditarie del colon-retto (la Poliposi Adenomatosa Familiare  [F.A.P.] e' una di queste). Da quanto scrive nella Sua lettera, ho la sensazione, forse sbagliata, che  lei non sia seguito in un Centro Specializzato. Non so dove Lei abiti, ma se lo gradisce, puo' contattarci direttamente tramite l'Associazione, siamo a Torino nell'Ospedale San Giovanni Antica Sede.

2) e 3)  Un colon-retto affetto da F.A.P. continua a produrre polipi adenomatosi per  tutta la vita del soggetto e una cosiddetta bonifica, anche se  apparentemente completa ha un carattere solo temporaneo e mai risolutivo.  Non ha NESSUN SENSO cercare di bonificare periodicamente il colon perche' :  a) una coloscopia con polipectomie e' un esame invasivo e non del tutto  esente da rischi.  b) anche nelle mani di un coloscopista abile ed esperto vi e' la concreta  possibilta' di non riconoscere e lasciare in sede uno o piu' polipi, anche  di non piccole dimensioni. Questo per la conformazione anatomica del colon.  che ha numerose curve e pliche che formano delle specie di tasche. c) non sempre gli adenomi hanno la forma di polipo (cioe' di vegetazione  simile a un fungo), talora possono essere piatti, piu' difficilmente  riconoscibili e non asportabili. Una F.A.P. non curata esita inevitabilmente (100 % dei casi) in carcinoma  del colon-retto  Sottoponendo un colon a semplice sorveglianza non si alcuna certezza di  prevenire il cancro, anzi si puo' tranquillamente dire che si ha la certezza  che, prima o poi, si formera' un carcinoma infiltrante.   Quindi la F.A.P. DEVE ESSERE CURATA e la cura e' solo chirurgica

Per inciso, rispondendo alla domanda (4), vi sono farmaci (fra l'altro sono  i "banali" antiinfiammatori dall'aspirina ai COX-2 inibitori), ma nella  F.A.P. sembra che possano solo ritardare nel tempo l'evoluzione della  malattia e abbiano un significato principalmente quando viene conservato il  retto.  Anche nel nostro centro si stanno sperimentando tali farmaci. Fintanto pero' che non si avranno dati sicuri, la terapia farmacologica non potra' essere  considerata un'alternativa seria alla chirurgia. 

 Veniamo quindi alla terapia chirurgica, della quale mi sembra che i Suoi curanti abbiano idee nebulose. E' ormai accettato in tutto il mondo che l'unico intervento corretto per la cura della F.A.P. e' la PROCTOCOLECTOMIA TOTALE CONSERVATIVA. Questo intervento, "inventato" alla fine degli anni '70 (quasi 30 anni fa !!), comporta l'asportazione di tutto il colon e di tutto il retto con conservazione degli sfinteri anali e con un'anastomosi ileo-anale. Viene  quindi asportato in toto l'organo che puo' produrre un carcinoma e viene nel  contempo mantenuta una funzione evacuativa per via anale, senza ano  artificiale. E' certamente un intervento complesso che richiede una ottima tecnica chirurgica e un chirurgo "dedicato" a questa patologia. Vi sono situazioni in cui e' corretto proporre un intervento "minore": la "colectomia totale con conservazione del retto e ileo-retto anastomosi"  (l'intervento a cui sono stati sottoposti Sua madre e Suo zio) :  - nei pazienti giovani, (sotto i 20 anni) programmando in un tempo successivo il completamento del trattamento chirurgico con l'asportazione del retto;  - nei pazienti ad elevato rischio operatorio  - nella F.A.P. cosiddetta "attenuata". Forma di F.A.P. caratterizzata da  comparsa nell'adulto, con un numero minore di polipi.  In caso di colectomia totale, la sorveglianza del retto residuo e' molto  piu' semplice ed efficace della sorveglianza del colon.  Il fatto che i Suoi parenti abbiano avuto un buon successo con la sola colectomia non contraddice quanto detto sopra. Come concetto generale, quando si definisce una cura (sia chirurgica che  medica) ottimale, significa che e' la cura che da' le massime probabilta' di guarigione, non e' detto che cure differenti siano votate all'insuccesso  (ovviamente dipende dalle situazioni), ma sicuramente offrono minori  probabilita' di guarigione.   Se mi trovassi di fronte a una paziente come sua sorella, non esiterei a  proporre una proctocolectomia conservativa da eseguire quanto prima. Invece per quanto riguarda Lei personalmente, tenuto conto di una coloscopia  del tutto negativa a 37 anni, e' sicuro di avere ereditato da Sua madre la F.A.P. ? Quando e come Le e' stata fatta la diagnosi ? Le e' stato fatto un test genetico ? Spero di essere stato esauriente e, soprattutto, chiaro. Distinti saluti"

24 luglio 2004 Fulvio sesso M anni 73 "Adenocarcinoma infiltrante alla vescica"

"Buongiorno, questa è la seconda e_mail che le invio. Nella sua risposta mi chiedevate maggior chiarezza soprattutto sull'esame istologico.Comunque spiego nuovamente la mia situazione. Sono un signore di 73 anni che a Maggio ha subito un'operazione alla vescica. Il campanello di allarme, al quale all'inizio non avevo dato molta importanza (forse per disinformazione), che mi ha fatto scoprire di avere un tumore è stato quello che in gergo viene definito "ematuria macroscopica". Ho sentito il parere di più dottori: alcuni sostenevano l'ipotesi di effettuare una resezione totale della vescica, altri invece sostenevano che l'apparente "polipetto" poteva essere asportato con metodi diversi dall'operazione. Io, per fortuna, ho deciso di non effettuare una resezione totale della vescica perchè, anche secondo il parere del mio medico di base, sarebbe stato troppo scioccante per un uomo della mia età e non so se avrei potuto sopportare l'idea di dover vivere gli anni che mi rimangono con un catedere, oppure di dovermi operare nuovamente per una ricostruzione. così mi sono operato, i dottori hanno estratto la massa tumorale e hanno inviato un campione ad analizzare per l'esame istologico, come da prassi. Fin dall'inizio, però, avevano comunicato ai miei familiari il sospetto che non si trattasse di qualcosa di benigno, anzi tutt'altro! L'esito dell'esame istologico, infatti, ha purtroppo confermato le loro teorie. Si trattava di un ADENOCARCINOMA INFILTRANTE A TUTTO SPESSORE IL PERITONEO. 

Naturalmente essendo preoccupatissimo e non avendo idea di cosa si trattasse mi sono documentato privatamente (temendo che i dottori non volessero farmi allarmare più di tanto). Ho letto su internet che solitamente un adenocarcinoma può essere sconfitto con cicli chemioterapici o attraverso la radio, che rispetto alla chemio è più localizzata. Dopo pochi giorni, i dottori che mi avevano operato mi hanno comunicato che in brevissimo tempo avrei dovuto iniziare la radio terapia, in quanto, soffrendo di insufficienza renale, non potevo procedere con la chemio. Ora è circa un mese che faccio la radio, ma ho delle domande da porvi, anche solo per essere più tranquillo e più consapevole della mia condizione e delle mie speranze di guarigione. Credete che una radio senza una chemio nel mio caso possa risolvere? e' possibile che se la radio non avrà sul mio male l'effetto dovuto dovrò procedere ad una resezione totale della vescica o potrei ripetere il ciclo di radio terapia? Un adenocarcinoma è davvero la più brutta forma di tumore? Durante la radio ho dei disturbi come bruciori di stomaco continui, sintomi di spossatezza e diarrea, è normale avere questi effetti collaterali? vi prego, questa volta, di rispondermi in modo più dettagliato. Vorrei esprimere tutta la stima che ho nei confronti di Associazioni che come la vostra non abbandonano la gente nei momenti difficili... io sono diventato socio nella mia città e sono finalmente consapevole dell'importanza della prevenzione nei giovani, spero che la ricerca ottenga grandi risultati per le generazioni future.. Il tumore sta diventando una malattia troppo frequente, dobbiamo sconfiggerla attraverso la sensibilizzazione della gente..tutti, da un momento all'altro, potremmo ritrovarci in situazioni difficili,dobbiamo essere pronti ad affrontare qualsiasi ostacolo. Grazie ancora, e perdonatemi per essere stato un po' prolisso nell'esposizione del mio caso. Distinti saluti, Fulvio!

risposta

"Gent Signore, occorre che queste domande vengano fatte al Radioterapista perchè è la persona competente per darle le risposte più precise. Se per questa malattia è stata proposta una radioterapia è segno che vi sono speranze di un beneficio di tale cura, sicuramente al termine del ciclo verrà effettuata una diagnostica per immagini per comprendere la situazione e si valuterà l'iter successivo. Di certo la radioterapia può dare effetti collaterali come quelli da Lei descritti ed anche in questo caso il Radioterapista le suggerirà eventuali farmaci se necessari. Cercare di rispondere in modo preciso alle Sue domande esula dalle mie competenze e non ho dati aggiornati come quelli in possesso dal Radioterapista che la segue. Cordialità Il Comitato Scientifico"

22 luglio 2004 Simona  "ETP gastrico con metastasi al fegato"

"A mio padre è stato trovato un tumore allo stomaco che ha metastasi al fegato: poiché la situazione è molto grave non è stato possibile effettuare l’operazione ma prima stanno provando ad effettuare dei cicli di chemioterapia per vedere se è possibile marginare tale espansione.

I cicli di chemioterapia si svolgono con delle flebo (day Hospital)+15gg di compresse+altre flebo (day hospital)+15 gg di interruzione.

Vorrei sapere se può andare al mare e per quanto tempo e cosa può fare: su tale aspetto ci sono dei pareri contrastanti in quanto qualche oncologo ci dice che è meglio di no in quanto l’aria di mare con lo iodio può peggiorare la situazione e qualcun altro ci dice che può fare quello che vuole: potete darmi il vostro parere in merito?

Grazie per la risposta"

risposta

"Non vi sono controindicazioni ad andare al mare. Bisogna tenere in considerazione che la chemioterapia può causare riduzione delle difese immunitarie, perciò occorre una maggiore attenzione alle infezioni, può dare astenia e debolezza, perciò non si devono rischiare nuotate al largo da soli e infine è possibile una maggiore fotosensibilizzazione cutanea, quindi cautela nell'esporsi troppo al sole.

Buona vacanza al papà"

22 luglio 2004 Polpetta "Adenocarcinoma al colon"

"Mia mamma (70 anni), ha subito un intervento per l’asportazione di un polipo al colon che in realtà si è rivelato un adenocarcinoma (C2) che aveva già intaccato i linfonodi. Le è stato asportato anche l’ovaio sinistro nel quale erano presenti due metastasi. L’intervento, sotto il profilo chirurgico, è stato risolutivo: la TAC eseguita dopo circa 1 mese non ha evidenziato ulteriori metastasi. Ora mia mamma è sottoposta a terapia chemioterapica.

In prima battuta ci è stato detto che per l’ovaio non si trattava delle cosiddette “metastasi a distanza” perché in realtà si era ammalata per vicinanza al colon. La cosa quindi ci aveva abbastanza tranquillizzato. Ora che sono più informata sulla malattia e sul suo livello di gravità (molto alto) non ne sono più tanto sicura, anche perché in un consulto con un diverso oncologo il tumore è stato classificato come T3N2M1. Volevo se possibile un vostro parere e sapere se è vero che in casi del genere la terapia non è curativa ma serve solo a prolungare il tempo libero da malattia.

Grazie"

risposta

"L'intervento eseguito alla paziente è di solito risolutivo e le metastasi all'ovaio sx erano probabilmente per contiguità. In questi casi la chemioterapia riduce notevolmente l'insorgenza di recidive e quindi aumenta la sopravvivenza. Numerose sono a tal riguardo le evidenze scientifiche". Il Comitato Scientifico

21 luglio 2004 Dic75 Firenze "ETP al colon ascendente"

"Salve, scrivo per conto di mio zio. A sua mamma è stato diagnosticato un etp al colon ascendente con nodulo tumefatto a carico  della vena mesenterica, è stata eseguita un'operazione in cui però la massa  non è stata rimossa a causa delle metastasi addominali, è stata però a praticata  una deviazione fra lo stomaco e l'intestino. Dato che non sono state date  speranze di guarigione volevamo sapere se esistono cure particolari o centri  specializzati a cui rivolgersi. Siamo a disposizione per ogni altra  informazione  che può servire... attendo risposta, grazie "

risposta

"Gent "dic75", I dati forniti sono insufficienti per esprimere un parere. Da un punto di vista puramente teorico, potrebbe essere proposta una  chemioterapia intensiva e, se vi fosse una risposta, cercare di effettuare  un intervento resettivo associato a chemioipertermia peritoneale  intraoperatoria.

Per proporre un qualsivoglia trattamento e' pero' indispensabile avere un  quadro clinico completo e diretto (visitare la paziente, prendere visione  delle radiografie e degli altri esami strumentali, del referto operatorio e  degli esami istologici ...). 

A Torino c'è il Gruppo Interdisciplinare Cure (G.I.C.) Tumori del Colon Retto - Polo Oncologico Torino Est - Ospedale San Giovanni A.S., v. Cavour 31, 10123 Torino  tel. ospedaliero 011 633 3782, di cui sono responsabile, può contattarmi direttamente tramite l'Associazione."

20 luglio 2004 "Polipi del retto"

"SONO UNA SIG.RA DI 38 ANNI CHE DA 14 ANNI FA POLIPECTOMIE PER POLIPI DEL RETTO (AMPOLLA RETTALE) Da 3 mesi dopo una polipectomia durante la quale ho sentito molto dolore e perdita di sangue abbondante accuso dei dolori all'altezza del sacro. Mi è stat fatta una RM con esito negativo. I dolori continuano ed il medico dice di fare una tac. Vorrei sapere ha cosa serve questo esame? Si può vedere lo spessore delle pareti intestinali (in quanto il mio gastrenterologo dice che si sono consumate facendo le varie polipectomie)? Eviste un'intervento per togliere questo problema e che conseguenza comporta? Cordiali saluti"

risposta"

Gent. sig.ra

Dubito che una TAC fornisca informazioni maggiori rispetto a una RM. Potrebbe sottoporsi a un'ecografia transanale o a un'ecoendoscopia, che, forse, fornirebbero dati utili.

Cordiali saluti"

16 luglio 2004 Silvana "Polipo rettale"

"Nel ringraziarVi per il servizio che rendete a tutti i cittadini, volevo sottoporVi un quesito. Mia madre (59 ANNI) si è appena sottoposta ad una colonscopia, la quale ha  evidenziato la presenza di un grosso polipo a circa 10 cm dal retto.  Vi scrivo esattamente cosa c'è scritto sulla DIAGNOSI:  "IN CORRISPONDENZA DEL RETTO DISTALE PRESENZA DI QUALCHE PICCOLO POLIPO. A  10 CM DALL'ORIFIZIO ANALE SI RISCONTRA UNA FORMAZIONE PRODUTTIVA DI ASPETTO  POLIPOIDE DI CIRCA 8 CM DI DIAMETRO MOLLICCIA FACILMENTE SANGUINANTE:  BIOPSIA (BOCCETTA N°1), NELLE ADIACENZE DELLA BASE D'IMPIANTO SI RISCONTRA  UNA LESIONE PIù MOLLICCIA SU CUI VENGONO ESEGUITE ALTRE BIOPSIE: (BOCCETTA > N° 2). NON ALTRE LESIONI AL CIECO. CONCLUSIONE:GROSSA LESIONE POLIPOIDE DEL  RETTO." SIAMO ORA IN ATTESA DELL'ESAME ISTOLOGICO, VORREI PERò DA VOI SE POSSIBILE,  MAGGIORI INFORMAZIONI SU QUESTA MALATTIA E SULLE CONSEGUENZE CHE NE POSSONO DERIVARE.  VI SAREI GRATA SE MI RISPONDESSE NEL PIù BREVE TEMPO POSSIBILE. RINGRAZIANDOVI ANTICIPATAMENTE, VI SALUTO CORDIALMENTE."

 risposta 

"Gent. Sig.ra, Dalla descrizione che ha fornito, sembrerebbe trattarsi di un polipo  adenomatoso del retto. Quando ricevera' questa risposta probabilmente avra' gia' avuto una diagnosi  istologica, anche se una biopsia endoscopica non sempre da' una diagnosi  definitiva. Di per se' un adenoma colo-rettale e' un tumore benigno (il termine "polipo"  indica solo la forma protrudente nel lume intestinale. Non tutti i polipi  sono adenomi, esistono anche i polipi non tumorali -iperplastici, infiammatori ...-. Non tutti gli adenomi protrudono nel lume intestinale,  esistono anche gli adenomi "piatti"). 

 L'adenoma si forma per una mutazione genetica nelle cellule che compongono  le cellule delle ghiandole del colon-retto, per cui tali cellule perdono il  controllo della loro moltiplicazione che avviene in modo eccessivo.  L'adenoma puo', anche se non obbligatoriamente, trasformarsi in carcinoma,  cioe' in tumore cosiddetto maligno (cosiddetto perche' in realta', se curato  adeguatamente, si puo' avere una guarigione completa in piu' della meta' dei  casi). E' accettato che i carcinomi colo-rettali non familiari siano l'esito di una  progressiva trasformazione :  MUCOSA NORMALE  >ADENOMA  >GRANDE ADENOMA >CARCINOMA. Ogni passaggio e' dovuto a successive alterazioni genetiche che si sommano  alle precedenti. Se non compare l'alterazione genetica successiva il  processo si puo' arrestare spontaneamente.  

Un adenoma di 8 cm e' un GRANDE ADENOMA e deve essere trattato comunque come  si fosse gia' una trasformazione carcinomatosa in atto.  In una risposta a un recente quesito potra' vedere come le possibilita' di  trattamento siano molteplici e debbano essere adattate al singolo paziente.  L'unico concetto fondamentale e' che una neoformazione del retto deve  essere curata in un centro specializzato per questa patologia. Non so dove Sua madre abiti, ma se lo gradisce, puo' contattarmi  direttamente, tramite l'Associazione, sono Responsabile del Gruppo Interdisciplinare Cure (G.I.C.) Tumori del Colon Retto - Polo Oncologico Torino Est  Ospedale San Giovanni A.S., v. Cavour 31, 10123 Torino  tel. ospedaliero 011 633 3782 Cordiali saluti "

16 luglio 2004 "Prurito anale"

"Mio padre di anni 65 è affetto da proctite ulcerosa da 5 anni. Assume regolarmente mesalazina supposte alternando con pentacol. Ultimamente avverte un forte e fastidioso prurito al retto. Per questo prende una crema EURAX il cui effetto non è più sufficiente. Esiste qualche alternativa per eliminare tale bruciore? Confidando in una vostra risposta , vi porgo Cordiali Saluti "

risposta

"Il prurito anale e' un sintomo tanto banale quanto difficile da curare. Nulla si puo' consigliare senza visitare il paziente."

15 luglio 2004 Francesco "Marker tumorali"

"Cosa e' il marker tumorale?

Cosa significa l'auento del marker durante una chemioterapia? "

risposta

"Si definiscono biomarkers tumorali circolanti tutte quelle sostanze che, dimostrabili nei fluidi biologici, costituiscono un segnale della presenza e dello sviluppo di una neoplasia.Come per altri metodi diagnostici,non sempre forniscono informazioni inequivocabili sulla presenza d tumore. Come regola non vengono utilizzati nello screening ( in corso ampio dibattito nella comunità scientifica circa l'utilizzazione del PSA nel tumore prostatico). Nell'approccio diagnostico iniziale può essere giustificato solo in casi molto particolari ( ad es. tumori del testicolo).L'impiego più razionale e proficuo consiste nell'interpretare le loro modificazioni nel tempo mediante il confronto di dosaggi seriati ( ad es. il CEA nel Carcinoma del Colon Retto).L'aumento nel corso della chemioterapia può essere segno di progressione della malattia ed inefficacia della terapia.

Il Comitato Scientifico"

15 luglio 2004 Silva "Disturbi allo stomaco"

"GENTILE DOTTORE, HO 48 ANNI , QUEST'ANNO HO INIZIATO AD AVERE DISTURBI ALLO STOMACO, HO FATTO ENDOSCOPIA DIGESTIVA + BIOPSIA L'ESITO E' IL SEGUENTE: ERNIA JATALE DA SCIVOLAMENTO GASTROPATIA DIFFUSA: A.B FRAMMENTI DI MUCOSA GASTRICA DI TIPO ANTRALE E TIPO CORPO SEDE DI PANGASTRITE CRONICA ATTIVA ATROFICA, AD IMPRONTA MICROEROSIVA CON IPERPLASIA FOVEOLARE RIGENERATIVA, DI GRADO MODERATO, HP CORRELATA HO EFFETTUATO LA TERAPIA DI ERADICAZIONE CON BREATH TEST  NEGATIVO  DIFFERENZA C13/C12 1.95   PERO' PURTROPPO I MIEI PROBLEMI RESTANO QUELLI DI PRIMA.  SPESSO HO DOLORI RETROSTERNARLI, SENSAZIONE DI NODO IN GOLA , UN REFLUSSO MINIMO ECC  COSA DEVO FARE? CHE TIPO DI ALIMENTAZIONE DEVO SEGUIRE'? LE PREMETTO CHE FUMO!  LA RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE  CORDIALITA' "

risposta

"Gent. Silva,

Si faccia visitare da un gastroenterologo che, verosimilmente, le prescrivera' una terapia per il reflusso gastroesofageo e le dara' tutti i consigli dietetici del caso.

A proposito, smetta di fumare !"

12 luglio 2004 Camoscino seguito richiesta info del 21 giugno 2004

"Gentili Dottori ..... grazie per la risposta inoltratami .

Non so se posso permettermi di chiedervi ancora una piccola cosa.... io ci tento se poi potete: bene, altrimenti grazie lo stesso .

L'altro giorno abbiamo avuto l'incontro con l'oncologo il quale ha previsto una chemio precauzionale secondo lo schema Machover.

La terapia prevede una "flebo" dal lunedì al venerdì poi per tre settimane a riposo. Praticamente su un mese cinque giorni di chemio per un totale di 6 mesi.

Ci hanno detto che non perderà i capelli, che non avrà vomito...... forse un po' di diarrea.

Fin qui tutto bene.... ma hanno subito evidenziato un GROSSO PROBLEMA che ci ha messo in crisi - domattina dobbiamo tornare e dare una risposta....... mio papà (e non solo lui) è fortemente combattuto.

Vi spiego:

Circa una settimana dopo l'intervento, mio papà ha avuto un episodio di TIA. Praticamente una bella mattina (ancora in ospedale) si è svegliato con poca sensibilità al braccio destro. Gli han fatto la TAC e poi l'eco color doppler dei tronchi sovraaortici: Risultato del secondo esame: Al bulbo carotideo destro presenza di una placca fibro-calcificata che determina una stenosi del 30-40%. A sinistra presenza di una placca fibro-lipidica al bulbo carotideo che condiziona un restringimento del lume vasale del 60%circa

La situazione attuale del braccio di mio papà è: durante la giornata, per qualche breve minuto, perde di sensibilità. Non tanto ma per farvi un esempio, se in quel momento dovesse firmare non riesce .

L'oncologo ci ha perciò evidenziato che questo tipo di chemio potrebbe procurare una seconda ischemia... Mio papà non ha avuto parole per qualche minuto, dopo di che ha detto: se dovete farmi "prevenire" una malattia prospettandomene un'altra che mi ridurrebbe ad una larva, preferisco non fare la chemio ...... Mio papà sta prendendo da diverso tempo un farmaco che si chiama tipo Ticlid ..... proprio perchè da tempo era in cura per questo restringimento delle carotidi . Ne prende una compressa al giorno.

L'oncologo ha ribadito dicendo che lui non poteva scegliere per mio papà. Ha detto che se si fosse trattato di un suo parente avrebbe consigliato di fare la chemio ma che comunque ogni individuo deve decidere cosa fare della propria vita.

Avremmo dovuto iniziare la prima chemio questa mattina ma l'oncologo ci ha lasciato anche oggi per decidere. Morale: abbiamo passato un fine settimana con dubbi e domande alle quali non sappiamo dare risposta. Domattina alle 11,30 torneremo in ospedale e se mio papà avrà deciso di fare la chemio, inizieranno subito con un dosaggio al 75%, caso contrario chiuderebbero la cartella.

Cosa ne pensate????

Ancora grazie per l'attenzione Cordiali saluti"

risposta

"Gent. "Camoscino"

Data la severita' dello stadio del carcinoma, penso che valga la pena affrontare la chemioterapia, anche con i possibili rischi di effetti collaterali importanti."

7 luglio 2004 Stefania "Adenocarcinoma mucinoso piccolo intestino"

"Buongiorno, mio padre paziente dializzato accusava dolori addominali da fine  dicembre 2003; ha eseguito in gennaio la gastroscopia con esito  favorevole, a febbraio la colonscopia con esito favorevole, poi dato che i  dolori continuavano e anzi diventavano più intensi ha effettuato una  endoscopia con videocapsula per monitorare il tenue. Da questo esame è  emersa una occlusione a carico dell'ultima ansa ileale e per questo è stato  da subito operato.

L'esito è di un adenocarcinoma mucinoso dell' intestino  ileo infiltrante la sierosa, è esente la parete intestinale, T4 N1 MX con  ascite neoplastica; la massa di cm.4 è stata asportata totalmente ma il  chirurgo ci ha riferito che permangono numerosi puntini grandi al massimo come chicci di riso.  Ci ha anche detto che secondo lui il tumore era  indiagnosticabile in modo preventivo in quanto ha appunto una propagazione a puntini a suo avviso rarissima che non poteva essere rilevata da nessun  esame neanche dalla Tac; questo mi fa supporre che il tumore primitivo sia  esterno al lume dell'intestino a puntini e solo successivamente abbia  occluso l' ileo, lei cosa ne pensa?  o è la massa il tumore primitivo che poi si è propagato a puntini??   mi può spiegare come può avvenire la propagazione di un tumore?? 

2) per arrivare a una situazione del genere partendo da uno stato di mucosa normale quanto tempo ci vuole?  le chiedo questo perchè circa 10 anni fa per 3-4 anni ha avuto grossi problemi addominali (coliche, spasmi accompagnati da anemia cronica, marcatori perfetti) per i quali dopo numerosi ricoveri non si era mai trovata una spiegazione (era stato eseguito anche il clisma del  tenue con esito positivo e la tac addominale con esito positivo);  poteva il  tutto essere riconducibile al sorgere del tumore???

3) la colonscopia poteva arrivare a monitorare l' ultima ansa del tenue? 

4) è vero che si tratta di un tumore raro sia per la sede sia per il modo  in cui si presenta?? Adesso mio padre si è rimesso bene e inizierà dei cicli di chemioterapia  con il fluororacide, c'è la possibilità che il tumore regredisca o che  comunque si possa frenare e tenere a bada e il fatto che adesso si presenta  a puntini e non a massa lo rende più attaccabile???

5) le sembra che l' iter medico di diagnosi sia stato corretto????

grazie cordiali saluti"

risposta

"Cara signora Stefania,  I carcinomi del piccolo intestino sono effettivamente rari (un carcinoma del  tenue ogni circa 100 carcinomi del colon-retto)  Inoltre sono difficili da diagnosticare perche': 

a) dato che il contenuto del tenue e' liquido, il tumore deve occludere  quasi tutto il lume intestinale per dare difficolta' di transito. Spesso,  come e' avvenuto per Suo padre, la diagnosi viene fatta solo in fase di  occlusione franca.  

b) il tenue e' difficile da studiare. Solo di recente le microcapsule hanno  migliorato significativamente le possibilita' diagnostiche.

c) data la loro rarita' si prende in considerazione la loro possibile esistenza solo dopo che gli esami per la ricerca di tumori piu' frequenti  hanno dato esito negativo.

 Non e' quindi eccezionale che, come purtroppo nel caso di Suo padre, la  diagnosi si abbia solo quando il tumore e' in fase avanzata.  Il tumore nasce dalla mucosa (il rivestimento piu' interno della parete  intestinale, a contatto con il materiale alimentare/fecale) e cresce sia  verso l'interno del lume intestinale (provocando alla lunga un'occlusione) sia verso l'esterno invadendo gli strati muscolari e sierosi della parete  intestinale fino a raggiungere la cavita' peritoneale, dando, come in Suo  padre, la cosiddetta "carcinosi peritoneale" (cioe' i "puntini  metastatici"). Questa situazione avanzata e' considerata senza speranza di guarigione. Da alcuni anni e' pero' stato messo a punto un trattamento, la  chemio-ipertermia peritoneale introperatoria, che ha permesso, nei casi responsivi, sopravvivenze superiori ai 5 anni. L'efficacia di tale terapia, che rientra nella medicina ufficiale, e' stata riconosciuta nei maggiori congressi oncologici mondiali ed e' gia' stato  pubblicato uno studio di fase 3 (studio prospettico randomizzato) che ne  dimostra la superiorita' rispetto alla chemioterapia sistemica. Questo tipo di trattamento si esegue in pochi centri in Italia, fra cui quello in cui lavoro (SSD Chirurgia Oncologica e Tecnologie Biomediche  Avanzate - Resp. dott. C. Zanon - ASO San Giovanni Battista di Torino , Presidio San Giovanni A.S., via Cavour 31, 10123 Torino tel 011 633 3782). 

Penso che Suo padre possa giovarsi di questo trattamento. Se lo desidera, non esiti quindi a contattarmi anche personalmente tramite l'Associazione. Cordiali saluti "

4 luglio 2004 Amleto 61 "Tumore allo stomaco GIST"

"Vi rimando la stessa email che ho mandato il 25 di giugno ma che sino ad ora non ho avuto risposta è gradita anche una risposta privata grazie

"Mia moglie e nata il 2 febbraio del 1952 provincia di venezia Buon giorno, Mia moglie è stata operata circa 7 mesi fà da un tumore allo stomaco denominato "GIST" gli sono stati asportati i 2/3 di stomaco all'esame istologico la mitosi è del 5% non c'e' metastasi nel pezzo di stomaco asportato e ne nei linfonodi regionali la grandezza della lesione era di 15x5 si è sottoposta a PET ad aprile il risultato è negativo alle ecografie del fegato ci sono alcune ipodensità millimetriche l'ultimo esame è stato alla fine di maggio una gastroscopia di controllo " lo stomaco è resecato al quarto prossiminale ed anastomizzato termino- lateralmente con digiuno cavità gastrica con discretta quantità di liquido tinto di bile Mucosa gastrica del moncone liscia lucente e di collore arancio, pliche gastriche distensibili. Stoma ampio con mucosa di aspetto normale di eseguono prelievi bioptici all' anastomosi " ( reperto macroscopico 3 fr.li > cm 0.3 diagnosi gastrite cronica transizionale, ad intensità lieve H.P. NEGATIVO.) DOMANDE Alla luce delle varie analisi fatte si può dire che per ora mia moglie sia indenne da metastasi? ho letto molti articoli sul Gist ma tutti sono nefasti l'aspettativa di vita non supera i 5 anni questo è vero devo prepararmi al peggio? so chè c'è un farmaco per questo tipo di tumore ma è solo per chi ha già la metastasi non ci sono cure preventive tipo chemioterapia radioterapia, per questo tipo di tumore perchè è resistente a questo tipo di cure io sono disperato e ho una paura fottuta di perdere la persona che amo e mi sento impotente. vi ringrazio per l'attenzione e porgo distinti saluti"

risposta

"Caro "amleto 61"

I tempi di risposta del sottoscritto e degli altri consulenti (tutti "volontari" che offrono la loro esperienza a titolo del tutto gratuito) possono dipendere da vari fattori fra i quali l'urgenza clinica della risposta stessa che talora puo' influenzare alcune decisioni del paziente o della persona che comunque si rivolge a noi.

Nel caso di Sua moglie non vi e' nulla da fare che "aspettare e sperare". Quanto di utile si poteva e si doveva fare e' stato fatto (anche brillantemente, direi)

I GIST sono tumori rari, la cui classificazione anatomo-patologica e' stata rivista di recente. Non vi sono ancora criteri microscopici per prevedere se il singolo GIST (senza metastasi) che sia stato asportato sia un tumore a crescita essenzialmente locale (e quindi guaribile con la chirurgia) o un tumore con potenzialita' metastatizzanti. Pertanto e' difficile fare previsioni attendibili sulla prognosi.

Se il diametro maggiore del tumore era di 15 cm, come credo di avere capito, certamente il rischio di malignita' e' elevato. Si tratta pero' di RISCHIO DI MALIGNITA', NON di una certezza di prognosi infausta. Pertanto la speranza di un buon futuro e' comunque ragionevole.

Un'ultima considerazione sul follow-up, inteso come esami di controllo in un paziente operato per cancro senza che presenti sintomi di ripresa della malattia neoplastica. Il follow-up si basa sull'ipotesi che se una eventuale metastasi viene diagnosticata precocemente possa essere curata piu' efficacemente e si possa prolungare significativamente la vita del paziente. Una condizione perche' questa ipotesi sia vera e' che la metastasi sia curabile in qualche modo, chirugicamente o con chemioterapia. Questo presupposto non vi e' nel caso dei GIST, pur avendo dimostrato il farmaco denominato STI 571 una certa efficacia nella terapia delle metastasi. Pertanto se Sua moglie e' inserita in uno studio, come dovrebbero essere tutti i pazienti con "tumori rari", e' ragionevole effettuare gli esami di controllo previsti dal protocollo. In caso contrario sono da valutare con attenzione i pro (anticipazione diagnosi di metastasi con solo possibile migliore curabilita', rassicurazione in caso di esami negativi) e i contro (anticipazione di una diagnosi di prognosi infausta, stress legato agli esami soprattutto in caso di risposte "dubbie") di un follow-up.

Cordiali saluti"

GIUGNO  2004

30 giugno2004 Janisa "Neoplasia cerebrale"

"Salve a chi leggerà questa email e a cui porgo il mio ringraziamento Mi avvicino a questo argomento da persona ignorante in materia e indirettamente coinvolta, lo faccio perché credo che in questo tipo di situazione l'informazione sia un modo per sentirsi utili e dare sostegno alle persone malate. Mio cognato che ha 26 anni è stato operato il 10 giugno al San Giovanni Bosco di Torino per un sospetto medulloblastoma. Da tempo soffriva di mal di testa che nei 15 gg precedenti all'intervento erano accompagnati da vomito. e' stato tutto molto veloce perché solo il giorno prima dell'intervento abbiamo sentito la parola tumore. L'operazione è riuscita bene secondo il neurochirurgo e il 2 luglio pross. sosterrà la visita presso il centro tumori di Torino, alle Molinette. 

Di seguito le allego copia del referto istologico su cui ho ancora diversi dubbi. Visto che in un primo momento si parlava di medulloblastoma come mai nel giudizio diagnostico questo non viene nominato? Con un tumore di questo tipo quante probabilità di sopravvivenza ci sono? La ringrazio e le pongo i miei più cordiali saluti."

risposta

"Gli ependimomi sono caratterizzati da una variabilità istologica che oscilla tra forme apparentemente benigne a forme più aggressive. L'esame istologico allegato farebbe propendere per una forma più aggressiva. 

L'invio al Neuro oncologo rappresenta la soluzione migliore per valutare tutti i fattori prognostici ed esprimere con maggior precisione indicazioni terapeutiche e/o probabilità di sopravvivenza. Il Comitato Scientifico"

29 giugno 2004 Lucia, sesso f, anni 38 "Accertamenti diagnostici"

"Gentile Dottore, sei mesi fa dopo aver curato con scarsi risultati una forma di raucedine con antibiotici e aspirina,  mi è stato diagnosticato un lieve riflusso gastroesofageo e consigliata una terapia con antiacido. Il disturbo è scomparso nell'arco di due settimana assumendo Riopan gel prima dei pasti per alcuni giorni.
Da un mese a questa parte oltre ad occasionali tosse e abbassamento di voce, è ricomparso un fastidioso senso di occlusione in gola, che scompare al momento dell'assunzione di cibo, ed è occasionalmente accompagnato da crampi allo stomaco. Il medico di famiglia ha prescritto nuovamente Riopan gel e richiesto una gastroesofagoduodenoscopia. 

E' necessario questo esame? Dovendo assentarmi per lavoro e successivamente per le ferie posso attendere fino all'autunno o c'è maggiore urgenza?
Riopan va assunto prima o dopo i pasti (il foglietto illustrativo ed il medico di famiglia danno indicazioni opposte)?
Ringrazio anticipatamente per i consigli e la comprensione"

risposta

"Gent.ma Sig.ra Lucia,
a necessità di eseguire l'esofagogastroduodenoscopia è legata al fatto che in questo modo si può dare un nome preciso ai disturbi che accusa ed improntare di conseguenza una terapia idonea alla patologia accertata.
L'urgenza di eseguire la gastroscopia è rapportata all'intensità dei sintomi riferiti. Se le è sufficiente assumere farmaci che interferiscono sulla secrezione acida come il magaldrato (Riopan) per calmare i suoi disturbi può certamente attendere il rientro dalle ferie per eseguire l'esame endoscopico. Il Riopan Gel va assunto generalmente quattro volte al dì, una bustina un'ora dopo i pasti principali ed un'ora prima di coricarsi. Il dosaggio va comunque ridotto a quello sufficiente a controllare la sintomatologia.

 Il comitato scientifico."

28 giugno 2004 Germano, sesso M, "Polipo sessile"

"Ho 43 anni ed a seguito di dolori addominali il mio medico curante mi ha fatto eseguire un clisma a doppio contrasto, la cui diagnosi è stata: "l'indagine mostra nel tratto medio del colon discendente, costante immagine di piccole dimensioni adesa alla parete intestinale, compatibile con polipo sessile." Ora il mio medico mi fa fare un esame endoscopico. Sono preoccupato per questo tipo di esame e vorrei farlo eseguire in un centro specializzato. Potete darmi qualche suggerimento. Ringrazio in anticipo per la risposta"

risposta

"Gent. Sig., la polipectomia endoscopica è pratica comune nelle divisione di gastroenterologia ed endoscopia digestiva. Chieda se nel suo ospedale di riferimento c'è personale medico che svolge tale pratica (generalmente se non risiede in un piccolo centro abitato i nosocomi di medie dimensioni sono attrezzati per farlo). 

E' consuetudine eseguire la polipectomia in regime di Day Hospital presentandosi con gli esami di sangue recenti (emocromo + coagulazione).

Il comitato scientifico."

27 giugno 2004 Luigi "Recidiva"

"A mio padre nel 1997 e' stata eseguita una cistoprostato vescicolectomia con confezione di neovescica ileale ortopedica, con guarigione chirurgica. Dopo le normali problematiche relative al tipo di operazione: un mese fa e' dovuto tornare in ospedale a causa di un restringimento dell'imbocco ureterale nella neovescica. Questo si e' venuto a sommare ad una dilatazione della neovescica che causava un ristagno con relative infezioni batteriche. L'analisi istologica ha evidenziato una recidiva, infiltrante e differenziata. La diagnosi del 97 fu di carcinoma vescicale G3 t2 non Mx. Mi e' stata prospettata la chemioterapia, oppure un nuovo intervento con la completa asportazione della neovescica e relativo sacchetto, seguiti da chemio e radio. Ora, mio padre ha 73 anni e nonostante negli ultimi giorni e' costretto a praticare l'autocateterismo e' forte e resistente. Quale delle due opportunità secondo lei e' da tentare? Quali sono le modalità e le conseguenze della chemio nel caso specifico di mio padre? Mi scuso per le eventuali imprecisioni e spero in una sua gentile risposta."

risposta

"Il caso clinico è complesso e in questi casi solo la visita clinica del paziente può far consigliare la soluzione ottimale.

Se è possibile un intervento radicale della recidiva sicuramente è la migliore possibilità per controllare l'evolversi della malattia, in quanto la chemioterapia non è in grado di eradicare completamente la neoplasia e in presenza di una neovescica presenta anche una maggiore tossicità.

Se l'intervento chirurgico non può però essere radicale si può suggerire una chemioterapia con probabilità di risposta in circa il 50% dei casi, con la possibilità di aumento di sopravvivenza e di controllo di eventuali sintomi, ma non è prospettabile la guarigione.

Disponibile per ulteriori informazioni.

Cordiali saluti."

25 giugno 2004 Amleto 61 "Tumore allo stomaco GIST"

"Buon giorno, Mia moglie (nata il 2 febbraio del 1952) è stata operata circa 7 mesi fa da un tumore allo stomaco denominato "GIST" gli sono stati asportati i 2/3 di stomaco all'esame istologico la mitosi è del 5% non c'e' metastasi nel pezzo di stomaco asportato e ne nei linfonodi regionali la grandezza della lesione era di 15x5 si è sottoposta a PET ad aprile il risultato è negativo alle ecografie del fegato ci sono alcune ipodensità millimetriche l'ultimo esame è stato alla fine di maggio una gastroscopia di controllo " lo stomaco è resecato al quarto prossiminale ed anastomizzato termino- lateralmente con digiuno cavità gastrica con discretta quantità di liquido tinto di bile Mucosa gastrica del moncone liscia lucente e di collore arancio, pliche gastriche distensibili. Stoma ampio con mucosa di aspetto normale di eseguono prelievi bioptici all' anastomosi " ( reperto macroscopico 3 fr.li > cm 0.3 diagnosi gastrite cronica transizionale, ad intensità lieve H.P. NEGATIVO.) 

DOMANDE Alla luce delle varie analisi fatte si può dire che per ora mia moglie sia indenne da metastasi? ho letto molti articoli sul Gist ma tutti sono nefasti l'aspettativa di vita non supera i 5 anni questo è vero devo prepararmi al peggio? so chè c'è un farmaco per questo tipo di tumore ma è solo per chi ha già la metastasi non ci sono cure preventive tipo chemioterapia radioterapia, per questo tipo di tumore perchè è resistente a questo tipo di cure io sono disperato e ho una paura fottuta di perdere la persona che amo e mi sento impotente. vi ringrazio per l'attenzione e porgo distinti saluti"

risposta

"I Tumori stromali del tratto gastroenterico (GIST) originano tipicamente nel tratto gastroenterico ( stomaco nel 60-70% dei casi).In fase localizzata sono suscettibili di eradicazione chirurgica. Nel caso della moglie del ns interlocutore l'assenza di metastasi, i margini di resezione indenni e la % di mitosi rientrano nei fattori prognostici favorevoli. Si può affermare che la paziente sia priva di malattia in atto. Sono in corso studi per verificare l'opportunità di un trattamento "adiuvante"  dopo l'intervento chirurgico.... è troppo presto per conoscerne i risultati. Nei casi inoperabili o recidivi che esprimono un recettore tirosino-chinasico (KIT) la terapia con "Imatinib" nome commerciale Glivec è risultata molto efficace. Il Comitato Scientifico"

24 giugno 2004 Paola seguito richiesta info del 16 giugno 2004

"Gentile Dottore, come già le ho scritto a mio padre era stato detto di aver finito i cicli  di chemio; nell'ultima seduta gli è stato detto che dovrà continuare (credo  per lo stesso numero di cicli) però con un altro farmaco, perchè la cura  prevedeva un tot di sedute con un tipo e un tot con un altro.E' la procedura  standard in questo tipo di tumore o significa qualcosa in particolare?  Grazie"

risposta

"Gent. Signora,  non esiste una procedura standard al momento per questo tipo di malattie con i chemioterapici: vi sono procedure che danno percentualmente delle buone  risposte e su queste evidenze in base al decorso clinico vengono effettuati  cicli anche con farmaci diversi per cercare di avere la migliore risposta  del Paziente. Occorre parlare di questo con l'Oncologo Curante (è la persona  che applica questi farmaci nel modo più idoneo) per capire il perchè una  terapia va prolungata o il farmaco va sostituito. Di solito l'impiego di farmaci diversi può aumentare l'effetto terapeutico. Cordialità" 

24 giugno 2004 Francesca sesso F anni 33 Milano  "Adenocarcinoma intestinale"

"Gentili corrispondenti, mi è capitata tra le mani questa mattina la lettera di dimissioni di mio suocero (63 anni) dopo un mese di ricovero per, a mio sapere,  l'asportazione  di un paio di polipi nell'intestino, ed invece la lettera riporta: "Adenocarcinoma intestinale del cieco e del sigma" e come intervento  "Emicolectomia destra e resezione del sigma". Come terapia: "Si consiglia proseguimento terapia ipertensiva". Mio marito gli ha prenotato una visita oncologica per il 1° Luglio. Cosa devo pensare ? E' grave ? Sulla lettera di dimissioni avrebbero dovuto scrivere qualcosa su una eventuale chemio/radioterapia in caso di necessità o è un qualcosa che si dice solo a voce al parente più stretto ?  Spero di poter ricevere una risposta in merito perchè mio marito mi sta  tenendo tutto nascosto e vorrei vederci chiaro senza dover affrontare il  discorso con lui che evidentemente non se la sente di affrontarlo adesso avendo perso la mamma 4 anni fa per lo stesso tumore. Grazie. "

risposta

"Cara Francesca, Vorrei darLe un consiglio non "tecnico" ma sicuramente "professionale",  basato sulla mia esperienza di chirurgo oncologo :  "Rispetti la riservatezza che Suo marito ha voluto, senza cercare di  ottenere informazioni per vie traverse. Vivendo assieme avra' molte  occasioni per penetrare dolcemente in quel guscio protettivo di silenzio che  Suo marito si e' creato" 

 Come considerazione generica si puo' dire che una diagnosi di adenocarcinoma  e' sempre una situazione "seria", ma che, data la sede dei carcinomi, offre  comunque possibilita' concrete di una guarigone completa. Cordiali saluti"

23 giugno 2004 Gianni anni 57 sesso M "TAC polmonare"

"Ecco l'esito di un esame eseguito in data 26/05/04): Sottili strie fibrotiche a sede apicale ed in regione basale omolateralmente.Campi polmonari simmetrici con omogenea distribuzione della rete vascolare. Visibilità in corrispondente del segmento anteriore del lobo superiore di destra adeso alla pleura parietale omolaterale di due formazioni nodulari millimetriche che appaiono del tutto immodificate nelle dimensione rispetto al precdente controllo TC del torace del 08/05/2004. Conservata pervietà delle principali diramazioni bronchiali. Piccoli elementi linfonodali millimetrici a significato non patologico si apprezzano in ascellare da ambo i lati nella loggia del Barety. Potrebbe spiegarmi cosa significa? C'è un tumore?

Scusatemi se vi scrivo per la terza volta ma sono un pò preoccupato. Aggiungo che le 2 tac sono state fatte per prevenzione8(non ho nessun sintomo) essendo stato un fumatore fino ad un mese fa'. Accetto anche una risposta diretta.Grazie mille!"

risposta

"Dal referto TAC non emerge un chiaro segno di presenza di malattia evolutiva. Le piccole formazioni nodulari e i piccoli linfonodi presenti, seppur immodificati, potrebbero essere meritevoli di approfondimento diagnostico, considerata anche l'anamnesi di fumo di tabacco. Il consiglio che possiamo dare e di far esaminare le immagini dal Curante o se ritiene da uno pneumologo, che insieme all'esame clinico potrà esprimere un giudizio più preciso.....soprattutto in questi casi la visita medica ed il colloquio con il Curante sono indispensabili -"

22 giugno 2004 Lucio, sesso M, "CEA e carcinoma mammario"

Gent.ssimo Dottore, una mia conosente di 53 anni, operata di carcinoma mammario all'inizio del  2003 con diagnosi di tipo G2, con un solo linfonodo sentinella positivo,   termina le cure chemio e radioterapiche alla fine del 2003.  In gennaio 2004 il CEA aveva un valore di 1,7, mentre a giugno pari a 2,4. Che cosa può significare? A completamento del quadro riporto che trattasi di persona con sintomi di menopausa molto persistenti, che assume il farmaco TAMOXIFENE, il test dei  recetori è risultato positivo ed il marker CA 15/3 è pari a 9. Grazie e distinti saluti.

risposta

"Il CEA è un marker tumorale non specifico per il monitiraggio del tumore  alla mammella e quindi normalmente non utilizzato con questa indicazione.  Piccole oscillazioni come quelle indicate non hanno alcun significato. "

21 giugno 2004 Camoscino "Adenocarcinoma intestinale"

"Buongiorno egregio dottore,

sottopongo subito la mia domanda:

mio papà', 70 anni, è stato recentemente operato di tumore all'intestino. Esito dell'intervento: Emicolectomia sinistra, comprendente parte del trasverso, la flessura splenica ed il colon discendente.

Diagnosi: Neoformazione: Adenocarcinoma moderatamente differenziato G2 infiltrante il tessuto adiposo periviscerale

Margine distale - margine prossimale: Margini chirurgici indenni da infiltrazione neoplastica

Mucosa a distanza: Parete colica indenne da lesioni istopatologiche di rilievo

Formazione polipoide: Adenocarcinoma ben differenziato infiltrante la sottomucosa

Linfonodi alla legatura del peduncolo vascolare - Linfonodi pericolici: Metastasi a 14/19 linfonodi

Milza: Parenchima splenico indenne da lesioni istopatologiche di rilievo

Coda pancreatica (CG/ic,mbr,tr) : Parenchima pancreatico indenne da lesioni istopatologiche di rilievo

Snomed T-59300 M-81403 TNM pT3N2

Linfonodo arteria mesenterica - Linfonodo di cm. 0,5 (CG/ic):Metastasi da adenocarcinoma ad 1/1 linfonodo

E' a casa da pochi giorni. Siccome era da parecchio tempo in ospedale e si stava deprimendo notevolmente, i medici ci hanno acconsentito di portarlo a casa lasciandogli un drenaggio all'altezza della milza in quanto dopo alcuni giorni dall'intervento si sono accorti che c'era una raccolta di materiale (aveva febbre). Quotidianamente il drenaggio viene controllato e ogni due giorni ci rechiamo in ospedale per eseguire il lavaggio..... il materiale stà lentamente diminuendo.

Ho appreso oggi che il suo tumore è "brutto". Mi hanno detto che fino a quando ha il drenaggio non si può pensare di fare terapie ma che sicuramente ci sarà da fare la chemio.

La mia domanda è:

Secondo lei che tipo di chemio dovrà affrontare mio papà??? Visto che ha perso ben 14 kg. in più di 40 giorni di degenza in ospedale..... riuscirà a sopportare la terapia ed allo stesso tempo riprendere un po' di forze??? La chemioterapia in cosa consiste: sono flebo o pastiglie? Quante volte si fa in una settimana??? Vorrei fargli prendere la pappa reale o dei fermenti lattici per aiutarlo un po'...... si può???? Il medico (chirurgo) mi ha detto che i valori sono brutti. Purtroppo per poter parlare con l'Oncologo dovrò aspettare un po': vuoi il drenaggio, vuoi i tempi di attesa. Potrebbe descrivermi un po' più chiaramente la situazione???

In attesa di una risposta ringrazio infinitamente per l'attenzione."

risposta

"Cara "Camoscino"

Una premessa : La descrizione istologica dimostra che l'intervento chirurgico eseguito a Suo padre e' stato di ottima qualita'. Questo e' un punto fondamentale per sperare in una guarigione completa. Certamente quando si eseguono interventi correttamente allargati e demolitivi, il rischio di complicanze come quella di Suo padre e' maggiore, ma sono cose che si risolvono.

Una chemioterapia postoperatoria e' indispensabile perche' (secondo i dati della Mayo Clinic, USA) le probabilta' di guarigione sono (per un paziente dell'eta' di Suo padre con quel tipo di tumore) del 25 % circa con la sola chirurgia, mentre vengono raddoppiate con la chemioterapia adiuvante con lo schema FOLFOX.

Certamente si tratta di una chemioterapia da eseguire presso un centro specializzato con adeguate terapie di supporto."

20 giugno 2004 Emanuel 69 "Gastroscopia"

"Ho fatto la gastroscopia con il relativo esame istologico. L'esito di quest'ultimo e' il seguente: frammenti superficiali di mucosa gastrica di tipo antrale sede di metaplasia intestinale completa e fibrosi della lamina propria. Hp-. Vorrei conoscere il significato di questa diagnosi.

Grazie."

risposta

"Gent. Emanuel 69,

la metaplasia intestinale è la sostituzione delle cellule epiteliali gastriche di tipo ghiandolare e di superficie con cellule simili a quelle della mucosa intestinale, la fibrosi della lamina propria è la modificazione in senso fibrotico di questa struttura della mucosa gastrica fittamente stipata di ghiandole. La metaplasia intestinale rientra a tutti gli effetti nella categoria delle precancerosi. La condizione precancerosa esprime uno "stato" della mucosa gastrica in cui le possibilità che si sviluppi il cancro sono statisticamente superiori al normale. Tuttavia affinchè la probabilità di sviluppare un tumore dello stomaco diventi statisticamente più significativa occorre la copartecipazione di diversi altri fattori che alterano il microambiente della parete gastrica (alterazioni geniche, gastrite cronica atrofica, Helicobacter Pilori, polipi, ulcera gastrica, fattori ambientali come le nitrosamine, gli idrocarburi policiclici, le micotossine, diete ipersodiche e ad alto contenuto in amici o le esposizioni industriali). Un controllo endoscopico biennale è sufficiente a garantire una sorveglianza adeguata dello stato di salute del suo stomaco.

Il comitato scientifico."

18 giugno 2004 "Polipo  alla vescica"

"Buongiorno, Sono un signore di 73 anni , mi sono da poco operato alla vescica per la presenza di un "POLIPO". L'esame istologico mi ha dato la seguente risposta: Neoformazione vescicale infiltrante il peritoneo. MACROSCOPICA: neoformazione ulcerata di 22x20mm infiltrante a tutto spessore la parete 

DIAGNOSI:  adenocarcinoma diffusamente infiltrante 

Alla lettura della risposta mi sono allarmato; mi preoccupa il significato della parola INFILTRANTE: significa che la massa tumorale nonostante l'operazione era già estesa ad altri organi? o che sono già partite delle metastasi? Per quanto riguarda la cura, in questo caso avrò bisogno di CHEMIO terapia o RADIO terapia? 

Vi prego di rispondermi non appena possibile dato il mio stato morale oltrechè fisico. Grazie "

risposta

"Gentilissimo Signore, penso, da quanto ci scrive, che Lei si sia sottoposto ad intervento di  resezione vescicale endoscopica trans-uretrale, e così sia risultato l'esame  istologico descritto. Non comprendo perché Lei parli di "infiltrante il  peritoneo", è stata praticata una resezione profonda, comunque una malattia  vescicale infiltrante presuppone un trattamento chirurgico e, dove non è da  solo sufficiente, trattamenti radioterapici ed infine chemioterapici. Le  sarei grato per ulteriori informazioni sull'intervento della vescica che ha affrontato e soprattutto il referto istologico più preciso. "

16 giugno 2004 Paola  "Carcinoma vescica"

"Gentile dottore, le ho già scritto tempo fa perchè a mio padre di 68 anni è stato  diagnosticato  circa un anno fa un carcinoma infiltrante della vescica G3 scarsamente  differenziato  con metastasi intestinali. Ha effettuato circa 8 cicli di chemio (16 sedute) e sta molto meglio; quello che non capisco è che la TAC, a dir la verità  tutt'altro che chiara, dice che il tumore è rimasto invariato rispetto a  quella effettuata a Novembre 2003 e il commento della dottoressa è che va  bene così....In realtà il referto parla solo dei surreni, indicando una  neoplasia di cm 3,5 al surrene sinistro e di cm 2 al destro (a Novembre  era di 3 al sinistro ed il destro era nella norma). Ma allora perchè dice  che è invariato e soprattutto, io non vedo l'aspetto positivo, visto che  il tumore non si è assolutamente ridotto e quindi presumo continuerà ad  essere inoperabile.

Lei cosa ne pensa, si può dire che la terapia sia stata  efficace o no?  Vorrei anche sapere come mai la chemio è stata fatta in endovena quando  ho letto che per essere maggiormente efficace si inietta direttamente  nell'organo  interessato. Grazie mille. "

risposta

"Gentile Signora,  la chemioterapia, soprattutto il farmaco che viene utilizzato, viene  praticata in modi diversi per soddisfare criteri di efficacia a livello  dell'organo interessato, di tossicità minore , e per raggiungere le sedi  secondarie della malattia Da quanto scrive riesco a capire che la malattia  non si è ridotta, ma non è neanche aumentata (è poco chiaro il discorso  delle surreni). A questo livello di cure penso sia importante il discorso  della qualità di vita di suo padre: spero che la chemioterapia sia stata ben  tollerata e per il resto penso sia importantissimo un chiaro affidamento  alle cure del Vostro Oncologo di fiducia."

15 giugno 2004 Donata sesso F Lichen planus"

"Dopo una biopsia alla lingua mi è stato diagnosticato un lichen planus. vorrei sapere se a distanza di un anno devo sottopormi di nuovo a biopsia e che percentuale di rischio c'è che il lichen possa trasformarsi in tumore. grazie "

risposta

"Ogni persona a cui è stato diagnosticato un Lichen Planus orale dovrebbe fare 

1. un test per la diagnosi di positività al virus della Epatite C 

2. una visita specialistica presso un Centro di Patologia e Medicina Orale almeno una volta all'anno 

3. fare una terapia per il Lichen se vi sono dei sintomi , se non ci sono la terapia è inutile 

4.se la diagnosi sulla prima biopsia è sicura per Lichen non è necessario ripeterla 

5. la possibilità che insorga un tumore in bocca in un paziente con Lichen orale è debole ed è stimata essere intorno all'1% dei casi , fare delle biopsie ripetute per intercettarlo è inutile , solo la sorveglianza clinica da parte di uno Specialista è consigliabile (attenzione lo Specialista di riferimento è il Patologo Orale non altri! ) l'elenco dei centri in Italia si trova su www.sipmo.it "

13 giugno 2004 Sabrina, sesso F, Bitonto "Lichen"

"Mia madre ha 71anni. Per anni ha sofferto (a partire dal 1994 circa) a causa di ulcere sulle mucose orali - in particolare sulla lingua e sulla superficie all'interno delle guance- trattate inutilmente con vari farmaci sino a quando nel 2000 le è stato diagnosticato un lichen. La terapia somministratale da quel momento è costituita da SANDIMMUN Soluzione Orale, CLOBESOL e MYCOSTATIN. In una prima fase si nota un netto miglioramento. Successivamente la situazione diviene altalenante: periodi di relativo miglioramento si alternano a fasi di netto peggioramento. La situazione è ormai chiaramente cronica con frequenti episodi di bruciore e dolore e purtroppo mia madre rifiuta ulteriori controlli totalmente sfiduciata. Vorrei sapere se la terapia sinora seguita è adeguata e se, soprattutto, esistono nuove cure alla luce anche delle nuove scoperte che so, sono state fatte da un gruppo di studio guidato dal prof. Gandolfo. 

Resto fiduciosa di un Vs. cortese riscontro e Vi ringrazio infinitamente per l'attenzione che vorrete dedicare a questo caso. "

risposta

"Gentile Signora Purtroppo in questi casi è sempre molto difficile rispondere senza aver visitato il Paziente. Devo fare due importanti precisazioni ed una affermazione L'affermazione è che se Sua Mamma ha il lichen orale il caso non è diventato cronico, è sempre stato cronico per definizione in quanto questa malattia si comporta nel modo da Lei descritto in ogni persona affetta. La prima osservazione è che la terapia nel lichen ha il solo scopo di eliminare i sintomi (dolore , bruciore ed altri fastidi ) ma non la malattia (che rimane sempre silenziosamente presente) 

La seconda osservazione è che perchè la terapia sia efficace sui sintomi deve trattarsi proprio di Lichen orale e non di un'altra malattia , deve sapere che ci sono parecchie malattie della bocca che possono essere confuse con il Lichen (e che devono essere trattate in altro modo) Posso darle i seguenti consigli : contattare (se non lo ha già fatto) il centro di Patologia orale più vicino a Lei:

Prof. Gianfranco Favia Istituto di Odontostomatologiae Chirurgia Maxillo FaccialePiazza Giulio Cesare, 11BARITel. 39.080.5478621Fax. 39.080.278743 che è un esperto della materia

o , se vuole, il gruppo del Prof Gandolfo a Torino tel 011 6334000"

12 giugno 2004 Fabio "Tumore al pancreas"

"Sto Scrivendo che ho appena ritirato il Referto del mio Papà di 67 anni dimesso dal Gemelli di Roma con Prognosi Tumore al Pancreas (testa 3,2 cm) non Operabile Trascrivo Diagnosi Citologica chi mi può aiutare per capire, sembra che non è specificato che tipo di Tumore.

Diagnosi Citologica: 

MATERIALE EMATICO, ZOLLE DI MUCINA,TESSUTO FIBROVASCOLARE FRAMMISTI AI QUALI SI OSSERVANO AGGREGATI DI ELEMENTI PREVALENTEMENTE MUCOSECERNENTI SENZA EVIDENTE ATIPIE CELLULARI,CON DIFFUSI ASPETTI REGRESSIVI CELLULARI,IL QUADRO CINTOLOGICO DEPONE PER UN TUMORE MUCINOSO BEN DIFFERENZIATO.

Grazie per me è un vero aiuto visto che nessun Medico mi ha dato alcuna spiegazione"

risposta

"E' verosimile che si tratti di un Cistoadenocarcinoma mucinoso; di solito è un tumore a lenta crescita. Se invece venisse confermata la diagnosi di "Tumore mucinoso ben differenziato", ci stupisce la inoperabilità decretata dai Colleghi di Roma. Molto probabilmente alla TAC vi sono segni di infiltrazione/invasione locoregionale che rendono inopportuno l'intervento chirurgico. Quest'ultimo nei tumori maligni del pancreas viene riservato a dei casi molto selezioinati e soprattutto quando può essere garantita la radicalità chirurgica

Distinti Saluti"

11 giugno 2004 Pilgrim "Adenocarcinoma intestinale"

 

"Buongiorno.

Il mio compagno (46 anni) ha appena subito una gastrectomia totale dovuta ad un ulcera perforata e peritonite. E’ risultato essere un adenocarcinoma intestinale:

pT2 pN0 pMx

Ci hanno detto che probabilmente bisognerà fare una chemioterapia preventiva.

Ora: i dubbi sono molti e la paura tanta.

Visto che i linfonodi sono puliti, potrebbe essere che il mio compagno sia guarito? La chemioterapia preventiva avrà grosse conseguenze sul suo stato?

 

Ringrazio anticipatamente per il prezioso aiuto."

 

risposta

"Cara "Pilgrim"

Due premesse : - Un carcinoma perforato dello stomaco e' da classificare come pT3 - Sarebbe utile sapere se e' stato eseguito un esame citologico del liquido peritoneale, per mettere in evidenza eventuali cellule tumorali libere nel peritoneo

In ogni caso una chemioterapia sistemica e' prassi comune (e personalmente la consiglierei) anche se non vi sono sicure evidenze scientifiche della sua reale utilita'.

Dato che un carcinoma perforato dello stomaco ha un alto rischio di ripresentarsi con metastasi diffuse nella cavita' addominale (metastasi peritoneali), che spesso si diagnosticano solo un una fase ormai avanzata, a un mio paziente cosi' giovane con proporrei di eseguire 4 - 6 mesi dopo il termine della chemioterapia (anche in assenza di sintomi e con esami strumentali negativi) una laparoscopia diagnostica per fare un diagnosi precoce di eventuali metastasi peritoneali, e, nel caso, eseguire una chemio-ipertermia-intraperitoneale Questo approccio diagnostico-terapeutico deriva dalla mia personale esperienza, ma (tengo a sottolineare) non vi sono evidenze scientifiche della sua utilita'.

Cordiali saluti"

8 giugno 2004 Luciana, sesso F, anni 62  "Gastropatia atrofica severa dell'antro"

"Mi chiamo Luciana, ho 62 anni mi è stata diagnosticata questa malattia: Gastropatia atrofica severa dell'antro, bulbo cicatriziale. Che cosa significa? Può diventare un tumore o lo è già? Ho fatto la cura per l'eradicazione dell'helicobacter pilory con successo, vorrei sapere se la situazione dello stomaco può cambiare o se devo prendere coscienza di una situazione irreversibile . Ringrazio e saluto"

risposta

"Il tono della sua breve lettera esprime un grado di preoccupazione non giustificato, fortunatamente, dai dati che Lei fornisce.

a) Una gastropatia atrofica severa NON e' un tumore 

b) La possibilita' di evoluzione verso un tumore dipende dal fatto che, sulle biopsie endoscopiche che le hanno sicuramente fatto, sia stata riscontrata displasia o no, e se si' di quale grado 

c) L'eradicazione dell'Helicobacter Pilory puo' sicuramente migliorare la situazione locale 

d) Si puo' vivere tranquillamente con una gastrite cronica, anche se e' opportuno un controllo gastroscopico regolare nel tempo.

Si cerchi un gastroenterologo che Le dia fiducia, che ascolti i Suoi quesiti e che cancelli, se del caso, le Sue paure."

8 giugno 2004 Amica alfa "Ano proctite erosiva"

"Sono a chiedere informazioni maggiori per conto di una mia amica di 27 anni che dopo alcune analisi è stata riscontrata una malattia/patologia... che è la "ano proctite erosiva" Vi chiedo delle informazioni su questa malattia.... e proposte per delle cure o centri specifici per la cura di questa. In attesa di una Vostra risposta, Vi ringrazio anticipatamente."

risposta

"Gent. Sig.ra, la proctite erosiva è una patologia infiammatoria localizzata al retto e dal decorso clinico, generalmente, favorevole. L´aspetto è quello di una mucosa friabile ed edematosa, facilmente sanguinante, di aspetto granuloso in cui si possono riscontrare anche ulcerazioni e pseudopolipi. Gli aspetti istologici della malattia sono sovrapponibili a quelli della rettocolite ulcerosa, patologia che interessa, in maniera continua, il colon. I farmaci più utilizzati per il trattamento della proctite ulcerosa sono a base di steroidi e salazopirina. Il suggerimento è quello di concordare la terapia con un coloproctologo od un gastroenterologo. Se è un primo riscontro di malattia la terapia andrà protratta per 1-2 mesi dopodiché occorrerà ricontrollare con un´anoscopia, o meglio ancora con una rettoscopia, il grado di remissione della malattia e valutare se il caso di continuare, modificare tempi e dosaggio del farmaco o interromperne l´assunzione. In assenza di sintomi sarebbe comunque utile un controllo annuale.

Il comitato scientifico"

7 giugno 2004 Simona "ETP gastrico"

"Mio padre, 60 anni, è stato ricoverato in seguito ad una forte anemia (valore emoglobina 6,9).

In seguito ad una gastroscopia è stato rilevato una neoformazione gastrica ulcerata estesa che occupa la piccola curva gastrica. Inoltre i valori della cea sono di 14,3 (gli altri marker tumorali sono nella norma CA 19-9 Gica 13,4, Alfafetoproteina 1,8). Mio padre non ha mai sofferto né di dolori, né di problemi digestivi né altro: con questi valori si trata sicuramente di un tumore allo stomaco o potrebbe essere solo un’ulcera da curare?

Grazie"

risposta

"Cara Simona,

La diagnosi verra' fatta sull'esame istologico delle biopsie che sicuramente hanno eseguito durante la gastroscopia.

Purtroppo la descrizione endoscopica che Lei mi ha fornito e l'assenza di una sintomatologia precedente riferibile a lesione ulcerosa fanno presumere che si tratti di un carcinoma.

I markers tumorali, salvo che per pochi tumori (e fra questi non vi e' il carcinoma gastrico), non fanno "diagnosi" ma forniscono solo un elemento in piu' per diagnosi, prognosi e follow-up.

Cordiali saluti"

4 giugno 2004 Cirillo "Polipi intestinali con displasie"

"Esimio Comitato:

Con il presente messaggio vi esterno quelli che sono i miei dubbi, le mie preoccupazioni.

Mio padre ha 59 anni discreta salute, robusta costituzione, ( Solo una leggera forma di diabete “mellito”) Da circa 4 anni ha avuto delle perdite di sangue, ultimamente le perdite sono aumentate, pertanto ha deciso di sottoporsi a “colonscopia” .

Il 29/03/2004 è stata eseguita la colonscopia.

Referto Endoscopico: Retto ben distendibile con presenza a 6 cm circa dal margine anale esterno di lesione rilevata di aspetto villoso a larga base di impianto, di 14 mm. circa friabile e sollevabile dai piani sottostanti, a 10 cm. circa altra formazione polipoide sessile di 5 mm. circa. Si esplora il colon fino al ceco senza evidenziare altre lesioni degne di nota. Si esegue biopsia.-

Esito istologico: Frammenti di adenoma tubolo-villoso con displasia di grado moderato severo.

Pertanto si decide di asportare i vari polipi x via endoscopica.

Referto Endoscopico: (stumenti usati: Video Colon Olympus, ansa diatermica) Si localizza la formazione polipoide sessile a 10 cm. dal margine anale e si serra alla base con corrente di coagulazione, buona l’emostasi e recupero x l’esame istologico.

Retraendo lo strumento si evidenzia a 7 cm. dall’ano polipo sessile che viene escisso e recuperato. Si localizza l’altra formazione polipoide a 6 cm. circa dal margine anale, di 14 mm. circa, si infiltra vicino ai bordi con adrenalina (1:10) e si serra alla base con corrente di coagulazione asportando in più tempi. Esito esame istologico:

A) Polipo a 6 cm. dall’ano –frammenti di adenoma tubolo–villoso con displasia di grado severo.

B) Polipo a cm.10 dall’ano – polipo adenomatoso tubolo villoso con displasia di grado moderato-severo.

C) Polipo a 7 cm. dall’ano – frammenti di adenoma tubolo-villoso con displasia di grado moderato severo.

Alla luce di questo risultato, il medico che ha eseguito l’intervento ci dice che bisogna andare x gradi, e fissa la data del 03/05/2004 per togliere “quello che è rimasto”.

Fatto ciò si ha il seguente esito istologico:

Frammenti superficiali di mucosa intestinale ascrivibili ad adenoma tubolo-villoso con displasia severa.

Considerato detto risultato si fissa la data del 1 giugno per ulteriore controllo ed eventuale escissione di parti “restanti”

Referto endoscopico: Al controllo odierno si prosegue la procedura di escissione del polipo rettale, previa infiltrazione della base con adrenalina 1/10.000. La successiva condotta dipenderà dall’esito dell’esame istologico. (Siamo in attesa del terzo esame)

Considerato quanto sopradetto, io Vi chiedo:

1) Ritenete giusto questo modo di procedere?

2) Ho notato che qualche medico avrebbe preferito che si procedesse ad intervento chirurgico in quanto a suo dire il tutto sarebbe stato “risolutivo”

3) Allora Vi chiedo: QUALI SONO REALMENTE I RISCHI CHE CORRE?

4) Considerato che la displasia severa è “l’anticamera” della neoplasia, può il tutto malgrado questi interventi endoscopici continuare la sua evoluzione?

Ringraziando per la V/S cortesia.

Distinti Saluti"

risposta

"Egr. "Cirillo"

Mi scuso innanzitutto per il ritardo della risposta. Oggi avra' gia' avuto il risultato dell'esame istologico sugli eventuali prelievi dell'ultima endoscopia, che mi auguro sia stato del tutto negativo per residui adenomatosi.

Ora le risposte ai suoi quesiti :

1D) "Ritenete giusto questo modo di procedere?"

1R) Il comportamento dei curanti e' stato sostanzialmente corretto, anche se personalmente avrei ritenuto piu' opportuna un'asportazione dell'adenoma in un tempo unico e, soprattutto, in un pezzo unico. Tale asportazione eseguibile per via sottomucosa o "a tutto spessore" di parete rettale puo essere effettuata (lesione a 6 cm dal margine anale) per via chirurgica transanale, per via Microchirurgica Endoscopica Transanale (T.E.M.) o per via endoscopica (in quest'ultimo caso puo' essere eseguita solo un'asportazione sottomucosa).

Il vantaggio di un'asportazione "in blocco" (e non "a frammenti") di un adenoma e' soprattutto quello di fornire all'anatomo-patologo un "pezzo" su cui e' piu' facile eseguire una diagnosi corretta. La diagnosi differenziale fra adenoma con displasia severa e carcinoma non e' talora possibile su di un tessuto frammentato.

Inoltre prima di eseguire un'asportazione di una lesione rettale del diametro di 14 mm sarebbe obbligatoria un'ecografia transanale o un'ecoendoscopia, per mettere in evidenza se vi fossero eventuali segni di infiltrazione della parete rettale, che modificherebbero totalmente la diagnosi preoperatoria e il comportamento terapeutico

Ancora una volta si deve sottolineare che una lesione del retto, anche se di aspetto benigno, deve essere trattata in centri specializzati in questa patologia.

2D) "Ho notato che qualche medico avrebbe preferito che si procedesse ad intervento chirurgico in quanto a suo dire il tutto sarebbe stato "risolutivo" "

2R) Dipende da quale e' l'intervento chirurgico proposto: - se l'intervento proposto fosse un'asportazione chirurgica transanale, serebbe un intervento sicuramente indicato, come ho gia' detto prima. - se l'intervento proposto fosse una resezione anteriore del retto per via addominale, sarebbe un trattamento eccessivo (mortalita' operatoria dell' 1 %, per i migliori chirurghi) per una lesione di quelle dimensioni che non presentasse segni di infiltrazione parietale all'ecoendoscopia

3 e 4 D) "QUALI SONO REALMENTE I RISCHI CHE CORRE?" / "Considerato che la displasia severa è "l'anticamera" della neoplasia, può il tutto malgrado questi interventi endoscopici continuare la sua evoluzione?"

3 e 4 R) Al di la' di tutte le precedenti considerazioni penso che Suo padre non corra alcun serio rischio, a patto che si tenga sotto regolare e periodica sorveglianza endoscopica.

La necessita' di una sorveglianza endoscopica deriva dal fatto che : a) Vi e' sempre la possibilita' che rimangano microfocolai adenomatosi, che in futuro potrebbero evolvere. b) un colon-retto che ha prodotto tre adenomi e' verosimile che ne produca altri in futuro, che e' meglio diagnosticare e asportare prima che raggiungano le dimensioni di 1 cm.

E' inoltre importante una considerazione finale : i consanguinei di 1° grado di un soggetto che abbia prodotto adenomi del colon-retto con displasia grave (cioe' Lei, i Suoi fratelli e sorelle, i suoi zii e zie paterne) devono sottoporsi a coloscopie totali di prevenzione anche in assenza di sintomi.

Cordiali saluti.

Se mi volesse informare sull'esito dell'ultima rettoscopia e volesse ulteriori delucidazione mi puo' contattare tramite l'Associazione"

4 giugno 2004 Marilena seguito richiesta info del 31 maggio

"Ringrazio sentitamente per la veloce risposta, se mi è permesso vorrei capire meglio se è probabile che il nodulo polmonare possa essere una recidiva ( sembra che il polmone non sia una sede generalmente colpita da metastasi ). Se questo nodulo era già presente al momento dell’operazione, a Febbraio non avrebbe dovuto avere dimensioni più grandi?

Il quadro clinico che Le ho presentato, deve far pensare ad una prognosi sfavorevole?

Mi perdoni per le troppe domande, ringrazio di nuovo per la disponibilità."

risposta

"Il nodulo polmonare potrebbe essere una metastasi. Il polmone e' una sede tipica di metastasi per molti tipi di tumore, compreso quello gastrico. Un nodulo polmonare di pochi millimetri visto a una TAC a 1 anno dall'intervento potrebbe : a) essere stato gia' presente all'epoca dell'intervento, ma non visto alla TAC preoperatoria (le sezioni radiologiche di una TAC standard - non richiesta "a strati sottili" per sospetti specifici - sono separate di almeno 1 cm quindi una nodulazione sub centimetrica puo' causalmente essere presente fra 2 sezioni e non essere dimostrata dall'esame) b) non essere stato presente all'epoca dell'intervento ed essere cresciuto solo successivamente.

Nel caso a) e' improbabile che si tratti di metastasi, mentre e' probabile che si tratti di metastasi nel caso b). Non vi e' modo di saperlo se non seguendo l'evoluzione nel tempo.

Indipendentemente dalla natura del nodulo polmonare e di quello mediastinico, la presenza all'intervento di 9 linfonodi metastatici e' un fattore prognostico non favorevole. La speranza di una guarigione e' comunque, al momento, ancora ragionevole."

4 giugno 2004 Gaspare sesso M, "Neoplasia del retto"

"Mia madre di 69 anni il 17/05/2004 è stata sottoposta ad ad intervento chirurgico a Roma.  E' stata confermata la lesione neoplastica del retto (T4) non  resecabile, l'idronefrosi destro e le metastasi epatiche. Il colon  diffusamente dilatato e presenta altre due localizzazioni neoplastiche e stenosanti il lume a livello del colon traverso de del cieco.  Si è proceduto a ileostomia e cloctomia totale di necessità. Mi consigliano di un controllo oncologico.  vi chiedo se visto lo stato in cui si trova mia madre se la  chemioterapia può fare qualcosa di positivo. grazie"

risposta 

"Egr. Sig. Gaspare La mia risposta si basa su due premesse :  - la prima e' quella che Sua madre sia stata operata d'urgenza con un quadro  di occlusione intestinale.  - la seconda e' quella che Sua madre sia in discrete condizioni generali e,  in particolare, non abbia malattie associate /es. cardiopatia importante) Si tratta chiaramente, come di sicuro Le avranno detto i medici, di una  situazione estremamente grave con limitate possibilita' di cura.  A questo punto e' necessaria una scelta (che spetta soltanto a Sua madre,  informata della situazione): 

 1° ipotesi : nessuna terapia specifica ma solo il trattamento dei sintomi. 

 2° ipotesi : un trattamento integrato radio-chemioterapico e, sperabilmente,  nuovamente chirurgico, molto impegnativo con risultati purtroppo incerti.  Non credo che nessuna "via di mezzo" possa avere una concreta utilita'  La 1° ipotesi ha un importante svantaggio : la sede del tumore (retto)  comporta un'evoluzione locale dolorosa (per infiltrazione dei nervi della  pelvi) talora difficile da controllare con le terapie analgesiche. Nella seconda ipotesi il primo scopo e' quello di rendere resecabile (con  radio-chemioterapia) il tumore del retto, e asportarlo radicalmente,  eventualmente salvando, se ancora possibile, il rene idronefrotico.  Successivamente (o in contemporanea) trattare le metastasi epatiche con la  metodica piu' opportuna in base al loro numero, sede e dimensioni.  La risoluzione del problema locale del retto comporterebbe comunque un  importante miglioramento della qualita' della vita.  Ribadisco, come gia' detto piu' volte, che i tumori del colon, e soprattutto  quelli del retto, necessitano di un trattamento integrato che solo centri  specializzati che offrano la possibilita' di effettuare e coordinare i 3  cardini della terapia chirurgia, radioterapia e chemioterapia.  Per questo fine sono stati creati, almeno nella regione Piemonte, i Gruppi Interdisciplinari Cure (GIC).  

Personalmente ho l'onere del coordinamento dei GIC dei tumori del  colon-retto, quindi, se lo desidera, mi puo' contattare  tramite l'Associazione. Cordiali saluti"

3 giugno 2004 Andrew sesso M, anni 46  "Tumori gigantocellulari dell'osso"

"Vorrei sapere le conseguenze ed i rischi di un tumore gigantocellulare.

In particolare si tratta di un tumore gigantocellulare al pollice destro di circa 1 cm

Cordiali saluti"

risposta

"Di solito i tumori gigantocellulari dell'osso dopo l'asportazione non recidivano. In particolare le dimensioni e la sede del tumore segnalata rende ancora più tranquilla la situazione clinica che comunque richiede periodici controlli ortopedici. Il Comitato Scientifico"

3 giugno 2004 CISA "Metaplasia intestinale"

"Buon giorno. A mia moglie di 34 anni dopo una endoscopia pediatrica con biopsia è stata diagnosticato quanto segue mucosa gastrica del tipo corpo ed antro-pilorica: gastrite cronica  inattiva metaplasia intestinale completa (inferiore a 1/3 della mucosa).  Hp negativo  mucosa bulbare (frustoli superficiali): nulla di patologico. Segnalo che qualche anno fa era stato diagnosticata la presenza della Hp,  curato con antibiotici  Questa situazione deve allarmarci sulla possibile comparsa di tumori?  Esiste una cura farmacologica appropriata per tenere il fenomeno sotto  controllo? Come comportarsi?  ringrazio anticipatamente."

risposta

"Gent. CISA,  vorrei tranquillizzarla circa la possibile insorgenza di tumore gastrico: non è un evento così automatico. Tuttavia la gastrite cronica, benché  condizione abbastanza frequente, è la manifestazione di una sofferenza della  mucosa del nostro stomaco. La metaplasia intestinale poi indica la  sostituzione delle cellule della mucosa gastrica con cellule di tipo  intestinale ed è un effetto dell'infiammazione cronica della parete dello  stomaco. È importante pertanto salvaguardare il nostro stomaco vuoi con  l'aiuto di farmaci specifici (come gli antiacidi e gli inibitori di pompa  protonica) vuoi con uno stile alimentare adeguato. Attenzione quindi a: 

 · Succhi di frutta;  · Cibi grassi e piccanti;  · Pepe (il solo alimento che studi obiettivi indicano come dannoso); · Caffè (anche quello decaffeinato);  · Alcool, che stimola la secrezione acida, possibilmente assunto in piccole  quantità e diluito;  · Fumo;  · Farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e i farmaci  antinfiammatori non steroidei (FANS). 

Qualora si rendesse necessaria una  loro assunzione, mai effettuarla a stomaco vuoto. Il comitato scientifico. "

MAGGIO  2004

31 maggio 2004 Marilena, anni 32, sesso F "Metastasi secondarie"

"Mia madre ( 56 anni ) un anno fa , Aprile 2003, è stata operata per adenocarcinoma dell’antro dello stomaco, con stadiazione T3N2M0, con 9 linfonodi coinvolti;

1 linfonodo positivo sottopilorico su 9, 5 linfonodi della grande curva positivi su 25, 3 linfonodi della piccola curva positivi su 8.

L’intervento è stato radicale ed è stata fatta una chemioterapia precauzionale che però è stata ridotta nella dosi.

Ad un anno di distanza la prima Tac, fatta a Marzo, non ha messo in evidenza nessuna metastasi nella parte addominale, però a causa di un’immagine nodulare millimetrica, subpleurica, nel segmento anteriore del lobo inferiore del polmone destro ed un linfonodo subcentimetrico del mediastino anteriore è stata richiesta una nuova Tac nel mese di Giugno. Per entrambi le evidenze non è stato espresso un giudizio diagnostico date le dimensioni troppo piccole.

E’ possibile che si tratti di metastasi secondarie del tumore allo stomaco o di una formazione benigna ( mia madre non ha mai fumato ) ? Le metastasi potrebbero essere più di una ? Al momento dell’operazione il nodulo non era presente, il linfonodo sì, ma non è stato assolutamente considerato. In caso di metastasi ci sono possibilità di guarigione o come ho letto le possibilità sono poche. Era il caso di fare anche una PET."

risposta

"Metastasi a distanza da carcinoma gastrico sono effettivamente una situazione molto seria con limitate possibilita' terapeutiche.

Se le dimensioni del linfonodo mediastinico non si sono modificate dall'esame preoperatorio e' improbabile che si tratti di una metastasi. Ne', del resto, e' una sede tipica di metastasi. Un'immagine nodulare millimetrica potrebbe non essere stata vista nell'esame preoperatorio. Una PET non mette in evidenza lesioni inferiori ai 5 mm, per cui e' stato ragionevole richiedere prima un controllo TAC a 3 mesi da quello del marzo scorso."

29 maggio 2004 Antonio "Adenocarcinoma alla vescica"

"Cerco urgentemente informazioni su un adenocarcinoma a cellule chiare alla vescica di natura endometriosica. Sembrerebbe trattarsi di caso alquanto raro in quanto il carcinoma non  interessa utero ed ovaie ma solo la vescica. Avrei bisogno di ricevere informazioni aggiuntive su tale tipologia di cancro: terapia, statistiche, siti di riferimento ed i centri di eccellenza per la terapia sia a livello italiano che internazionale. Potreste aiutarmi? Ringrazio anticipatamente. "

risposta

"Scusandoci per il ritardo, la forma neoplastica indicata è sicuramente rara. Da quanto noto si può affermare il suo comportamento non si differenzia sostanzialmente dagli altri carcinomi vesccali e pertanto la prognosi  dipende  da molti fattori ( dimensioni, grading, infiltrazione , presenza di  metastasi....). 

Può essere utile consultare il sito www.raretumors.org. Il Comitato Scientifico"

28 maggio 2004 Marco - seguito richiesta info del 19 aprile

"In base a quanto mi ha risposto (del quale La ringrazio tantissimo), è  ragionevole ritenere che mio suocero possa vivere ancora qualche annetto? So  che è una domanda che non prevede una risposta certa, ma con le chemio  (folfox) che sta facendo sta soffrendo molto e mi piacerebbe dargli qualche  speranza fattiva e non considerarle come un mero palliativo. Grazie. "

risposta

"E' imprevedibile una prognosi, pero' e' possibile una sopravvivenza anche  prolungata nel tempo.  Penso che valga la pena di sopportare la chemioterapia adiuvante, che con lo  schema FOLFOX non dovrebbe supararei 6 mesi."

25 maggio 2004 Dilex, anni 30, Livorno "Papilloma vescicale"

"Mio padre, 56 anni, si sottoporrà per la terza volta nell'arco di circa 10 anni all'asportazione di papilloma vescicale individuato tramite cistoscopia dopo aver visualizzato ad occhio nudo sangue nelle urine. Essendo fumatore non intenzionato a smettere e negligente nel curarsi e nel seguire le terapie solitamente prescritte successivamente agli interventi, volevo sapere se le conseguenze di tale comportamento errato siano unicamente la comparsa di recidive (come lui pensa) o se ci possono essere conseguenze di altro genere e quali.

Grazie."

risposta

"Gentile Signore, purtroppo la malattia di Suo padre è una malattia che si può ripresentare nel tempo: quindi i controlli periodici radiologici, citologici e cistoscopici sono necessari per individuare recidive, asportarle ed analizzarle per vedere che la malattia sia sempre di tipo superficiale. Per fortuna pochi di questi tumori assumono nel tempo caratteristiche di invasività che richiedono cure più aggressive, ma resta imperativo seguire i controlli periodici consigliati dall'Urologo di fiducia.Non aderire alle terapie consigliate e non smettere di fumare può essere causa di recidive più ravvicinate e quindi non si sfruttano tutte le armi a nostra disposizione per affrontare tale malattia. Più recidive da bruciare in vescica necessariamente comportano più zone di fibrosi sulla mucosa vescicale come esito delle TURB e una malattia, non curata come consigliato (penso anche con farmaci a livello vescicale), che recidiva con più frequenza nel tempo potrebbe essume caratteristiche più importanti, ma questo è comunque difficile da predire. IMPORTANTE è affidarsi e seguire i consigli dell'Urologo di fiducia per avere i controlli e le possibili cure nei tempi giusti con la speranza di avere il massimo beneficio per il Paziente. Cordialità"

24 maggio 2004 Linda "69 anni maschio cancro intestino"

"A mio suocero circa 3 anni fa e' stato asportato parte dell'intestino per  un carcinoma di tipo b, a distanza di un anno ne hanno asportato un'altro  questa volta di tipo a, adesso ha fatto gli esami del sangue e il ca 19.9 e'  di 30,20 quando il max sembrerebbe di 30. Cosa significa e' da circa 4 anni  che ha smesso di fumare (non fumava molto), si puo' trattare di un nuovo  tumore o posso stare tranquilla.  Grazie, saluti "

risposta

"Il significato clinico dei markers tumorali differisce profondamente in base  al tipo di tumore e al tipo di marker. In ogni caso, per un qualsiasi esame ematico (sia esso un marker tumorale o  meno) un valore di neppure l' 1 % superiore al valore massimo "nomale" non  ha di per se' alcun significato patologico.

 Per la gran parte dei markers tumorali, fra cui il CA19-9, piu' che un  singolo valore assoluto sopra la norma (sempre che non sia molto elevato) ha  significato di allarme (si badi : di allarme, non di diagnosi) un aumento  progressivo dei valori. Inoltre, per la sua non elevata sensibilita' e specificita' il CA19-9  dovrebbe semplicemente non essere usato nella sorveglianza del carcinoma del  colon retto. 

 Per concludere, cara signora Linda, un valore di CA19-9 di 30,20 UI/ml (con  un valore normale fino a 30 UI/ml), non deve destarLe la minima  preoccupazione. Lo ricontrolli a distanza di due mesi dal precedente  prelievo e ci faccia sapere. Cordiali saluti "

 

22 maggio 2004 Dennis "Tumore dello stomaco"

"Buonasera, ho 28 anni e nel gennaio del 2003 ho effettuato una esofagogastroduodenoscopia all' I.R.C.C. di Candiolo (TO) con biopsie come faccio ogni due anni a partire dal '96 a seguito di una pregressa ulcera sottocardiale.

La diagnosi endoscopica riporta : Esofago: in sede distale linea Z lievemente irregolare per esofagite I° grado con flogosi prevalentemente giunzionale. Cardias beante per ernia iatale di ca. 1 cm Stomaco indenne da lesioni Duodeno regolare Il referto istologico riporta:

Biopsie tra giunzione gastro esofagea e linea Z (due minuti frammenti) : Mucosa esofagea con acantosi (1 frustolo). Mucosa di tipo gastrico con infiammazione cronica ed estesa metaplasia intestinale (1 frustolo). Helycobacter : negativo.

Il mio gastroenterologo mi ha consigliato la ripetizione degli esami nel febbraio 2005 e sono in cura a tempo indeterminato con esoprazolo da 20 mg dal quale però ultimamente trovo poco giovamento e con gaviscon compresse.

Cosa significa tutto questo?? Il mio è un quadro clinico particolarmente a rischio di sviluppo di un tumore?? La terapia è efficente o esiste qualche farmaco migliore?? E' possibile tenersi tranquillamente sotto controllo effettuando controlli meno invasivi??

Grazie per tutto il vostro operato"

risposta

"Gent. Sig. Dennis, concordo con il suo gastroenterologo di ripetere non prima del prossimo anno un ulteriore controllo endoscopico. L'esofagite di I grado non è di per sé una predisponente per il tumore esofageo, ma è comunque una condizione da non trascurare e da trattare adeguatamente. La terapia che sta seguendo pare adeguata al grado di infiammazione esofagea. Qualora i sintomi persistano, in accordo con lo specialista, potrebbe aumentare la dose dell'inibitore di pompa protonica che sta già assumendo (provando ad esempio anche solo per un breve periodo).

Il comitato scientifico."

21 maggio 2004 Polpetta "Adenocarcinoma al colon"

"Mia mamma (70 anni), ha subito un intervento per l’asportazione di un polipo al colon che in realtà si è rivelato un adenocarcinoma (C2) che aveva già intaccato i linfonodi. Le è stato asportato anche l’ovaio sinistro nel quale erano presenti due metastasi. L’intervento, sotto il profilo chirurgico, è stato risolutivo: la TAC eseguita dopo circa 1 mese non ha evidenziato ulteriori metastasi. Ora mia mamma è sottoposta a terapia chemioterapica.

In prima battuta ci è stato detto che per l’ovaio non si trattava delle cosiddette “metastasi a distanza” perché in realtà si era ammalata per vicinanza al colon. La cosa quindi ci aveva abbastanza tranquillizzato. Ora che sono più informata sulla malattia e sul suo livello di gravità (molto alto) non ne sono più tanto sicura, anche perché in un consulto con un diverso oncologo il tumore è stato classificato come T3N2M1. Volevo se possibile un vostro parere e sapere se è vero che in casi del genere la terapia non è curativa ma serve solo a prolungare il tempo libero da malattia.Grazie  "

risposta

"L'invasione dell'ovaio puo' essere :

a) Per diretta invasione del tumore primario : tumore e ovaio sono aderenti fra loro. In questo caso la classificazione e' T4 N2 M0 (oppure C2 secondo la classificazione di Astler Coller)

b) Per distacco di cellule tumorali dal tumore primario che hanno raggiunto l'ovaio per via ematica o attraverso la cavita' peritoneale : tumore e ovaio sono separati fra loro. In questo caso si tratta di metastasi ovarica e la classificazione e' T3 N2 M1 (oppure D secondo la classificazione di Astler Coller)

Solo la descrizione della situazione intraoperatoria da parte del chirurgo puo' dire quale sia la classificazione esatta.

La situazione e' comunque molto seria, ma la classificazione T4 N2 M0 offre maggiori speranze di possibile guarigione."

21 maggio 2004 Francina, sesso F, anni 30 Bergamo "Carcinoma ovarico"

"Vi riscrivo per aggiornarvi sulla situazione della mia mamma. Nel novembre 1998, all'età di 55 anni, mia mamma è stata ricoverata in ospedale per una sospetta neoplasia ovarica (presentava sintomi di astenia, anemia e un forte rigonfiamento addominale, valori CA 125 e CA 19.9 sballati). In data 02/12/98 ha subìto un intervento chirurgico di laparoisterectomia subtotale con annessietectomia; dopo l'intervento è stata sottoposta a 7 cicli di chemioterapia che hanno dato risultati soddisfacenti. 

Ogni sei mesi a partire dalla dimissione dall'ospedale, si è sottoposta a follow-up (credo che si dica così), comprendente TAC, ecografie e visita ginecologiche-oncologiche. Tutto è proceduto bene fino alla fine di ottobre 2003 ( buoni risultati per ecografia, visita ginecologica-oncologica,Tac..) 

In data 29/03/2004 si è sottoposta ai soliti controlli semestrali e l'ecografia ha evidenziato la presenza di una cisti addominale.pelvica di cm 10*14. Sono stati eseguiti gli esami del sangue specifici ( CA 125 = 10,5 CA 19.9= >70 ca) ed è stato subito disposto il ricovero. In data 29/04/04 mia mamma ha subito un intervento chirurgico di omentectomia, laparotomia esplorativa, asportazione di massa addominale-pelvica e asportazione di linfonodi. E stata dimessa venerdì 07/05/2004 con la prescrizione di effettuare 6 cicli di chemioterapie. Sul foglio di dimissioni è indicato come esito dell'esame istologico estemporaneo: carcinoma compatibile con carcinoma ovarico.( non abbiamo ancora avuto gli esiti dell'esame istologico). Il ciclo di chemioterapia che le hanno prescritto è a base di carboplatino e taxolo.( sul foglio c'era scritto recidiva K ovaio) Ieri ha fatto la prima chemioterapia e sembra che la stia sopportando bene ( non ha avuto nausea né vomito..ci hanno detto che al 100% i capelli cadranno tra 15 giorni..) 

Volevo chiedervi gentilmente quali sono le obiettive speranze di vita della mia mamma. Grazie mille per l'aiuto e la comprensione"

risposta

"Il tumore dell'ovaio ha una alta sensibilità alla chemioterapia ed il trattamento iniziato è quello standard di riferimento. La prognosi futura dipenderà dalla risposta alla terapia, che in questi casi può arrivare sino all'80%"

17 maggio 2004  Pinky "Adenocarcinoma polmonare in IV stadio"

"Quale è la chemioterapia indicata per un paziente maschio di 60 anni affetto da adenocarcinoma polmonare in IV stadio? Ci sono altre opzioni terapeutiche oltre la chemioterapia sistemica? Grazie"

risposta

"La terapia è stabilita dall'oncologo personalizzata al malato. In genere il IV stadio non è operabile. Il Comitato Scientifico "

17 maggio 2004 Michi, anni 44, sesso F "Nodulo al fegato"

Mi è stato riscontrato un nodulo iperecogeno delle dim. di 16 mm a carico del quarto segmento del fegato, dicono compatibile con angioma, solo che nell'ecografia di 6 mesi fa non c'era, mi devo preoccupare????, a distanza di 3 mesi dall'ultima ecografia vorrei farne un' altra,il medico dice che è il caso di aspettare ancora, ma io sono preoccupata perchè prima non era mai stato rilevato nulla al fegato. grazie per la risposta

risposta

Gli angiomi al fegato sono abbastanza frequenti e possono non essere evidenziati in precedenti ecografie. Attenderei sei mesi per eseguire un eventuale ricontrollo, naturalmente se non vi sono sintomi e il reperto è stato del tutto occasionale,come pare di arguire dal suo scritto.

16 maggio 2004 Giovanni il radioamatore "Richiesta notizie sul microcitoma"

"Ho un carissimo cugino a cui tengo moltissimo, mi ha riferito di essere in cura chemioterapica per un microcitoma mediastinico, il soggetto in questione ha l'età di 68 anni, ha lavorato per circa 25 anni nell'esercito italiano. Il medico curante, dopo circa quattro cicli di chemioterapia ha riscontrato via T.A.C. una riduzione della neoplasia, dovrà fere altri due cicli di chemio e poi dovrè sottoporsi a circa trenta sedute di radiazioni. Vorrei sapere la prognosi della malattia e se in qualche modo la neoplasia può regredire, vorrei altresì sapere, se la neoplasia è primaria o sono delle metastasi, dicono che la neoplasia mediastica sia dovuta a metastasi. Vi ringrazio."

risposta

"La prognosi è sfavorevole. La malattia può regredire, ma non si sa per quanto tempo. Se non vi sono ulteriori dati, non si può dire se la neoplasia è primaria.

Il Comitato Scientifico"

16 maggio 2004 Ernesto, anni 44, sesso M "Adenocarcinoma di tipo intestinale del duodeno"

"Mi chiamo Ernesto, 44anni, il 22.04.04, sono stato sottoposto ad intervento di duodenocefalopancreasectomia ed emicolectomia destra. L' esame istologico dice trattasi di adenocarcinoma di tipo intestinale del duodeno infiltrante la parete intestinale, il tessuto pancreatico contiguo e il tessuto adiposo peripancreatico. Parete colica indenne da lesioni. 45 linfonodi indenni. Chiedo: dovrò fare chemioterapia ? CHE aspettativa di vita ho ? vi ringrazio e saluto"

risposta

"Gli adenocarcinomi primitivi del duodeno sono tumori relativamente rari, per cui non vi sono linee-guida ben definite in letteratura. Dalla descrizione che lei fa dell'esame istologico dovrebbe trattarsi di uno stadio T4 N0 M0, per il quale una chemioterapia puo' essere indicata. Se i margini del pezzo asportato erano indenni da infiltrazione neoplastica e il tumore non aveva dato micrometastasi a distanza (cosa probabile data la negativita' dei linfonodi) lei ha buone probabilita' di essere del tutto guarito. La chemioterapia puo' aumentare tali probabilita'.

Cordiali saluti"

14 maggio 2004 Pier  "Erosione rilevata nello stomaco"

"Soffro da anni di frequenti mal di stomaco. Tutte le gastroscopie fatte hanno messo in evidenza gastriti. L'ultima ha evidenziato una erosione dell'antro dello stomaco. La biopsia effettuata sulla erosione parla di frammento superficiale di mucosa gastrica, limitato alle fossette che si presentano alquanto dilatate, talora ramificate con aspetto iperplastico; congestione dello stroma. Reperto di probabile iperplasia foveolare. Devo seguire una cura precisa? devo evitare alcuni cibi e bevande? Grazie "

risposta

"Gent. Sig. Pier,

nel suo caso specifico (erosione antrale su una base di gastrite cronica) vale la pena intraprendere una adeguata terapia con inibitori di pompa per 1-2 mesi e poi effettuare nuovamente un controllo endoscopico (che rivaluti l'esulcerazione segnalata effettuando nel contempo, visto che la sua e mail non ne fa menzione, una biopsia per la ricerca dell'Helicobacter Pylori, batterio responsabile di gran parte delle gastriti). Soffrendo di gastrite cronica le consiglio comunque di evitare l'assunzione (o farlo a stomaco pieno) dei farmaci che possono danneggiare ulteriormente il suo stomaco (aspirina e antiinfiammatori non steroidei o FANS) e di smettere di fumare (qualora lo facesse). Inoltre attenzione a non esagerare con i succhi di frutta, cibi grassi e piccanti, pepe, caffè (anche quello decaffeinato) e alcool.

Il comitato scientifico."

10 maggio 2004 "Reperto biopsia endoscopica"

"Sono una donna di 56 anni, dopo continui disturbi digestivi quali nausea,dolori di stomaco, mi sono sottoposta ad esame di gastroscopia del quale invio per esteso la biopsia endoscopica: mucosa gastrica di tipo antrale sede di gastrite cronica di grado severo, ad organizzazione follicolare, diffusamente attiva e focalmente erosiva, associata a metaplasia intestinale completa ed estesi aspetti iperplastico-rigenerativi e totalmente displastici dell'epitalio ghiandolare. Hp+++. L'intensa componente flogistica preclude un giudizio definitivo circa il grado e l'estensione della displasia. Vorrei sapere da voi un parere sul mio stato di salute ed una eventuale cura . In attesa di risposta cordialmente saluto."

risposta

"Gent.ma Sig.ra, dalla sua lettera si evince un grado severo di gastrite Helicobacter Pilori positivo. 

Se non vuole che la sua gastrite si trasformi in ulcera inizi al più presto la terapia per debellare il batterio responsabile del grave stato infiammatorio della mucosa del suo stomaco. Ci sono diversi protocolli di cura che durano alcune settimane (tutti comunque a base di antibiotici e inibitori di pompa). 

Chieda al suo medico di famiglia o al gastroenterologo di fiducia quello più tollerabile per lei (lei non menziona ad esempio se è allergica a qualche antibiotico). Al termine della terapia deve poi fare un esame (il breath test o test del respiro) per controllare di aver eradicato il batterio. 

Il consiglio comunque, visto il grado severo di gastrite riscontratele, è quello di effettuare un ulteriore gastroscopia di controllo a 3 mesi e di mettersi nelle mani di un buon gastroenterologo che la possa seguire nel tempo. Il comitato scientifico."

5 maggio 2004 Thomas sesso M, anni 38  "Gastrite antrale"

"Chiederei gentilmente una risposta di quanto sotto. Grazie

Buon giorno, ho 38 anni, maschio e sono reduce da una gastroscopia con referto istologico che dice la seguente cosa: gastrite antrale e la biopsia indica: focale area di metaplasia intestinale, edema della lamina propria, nessun helicobacter pylori.

Sono un paziente a rischio tumorale? Che devo fare in futuro? Vi sarei grati per una risposta.

P.S.Scusate il mio linguaggio, italiano non è la mia madrelingua.

Cari saluti, Thomas

risposta

"Gent. Sig. Thomas,

la gastrite non è di per sé a rischio di tumore, ma è una condizione infiammatoria che va curata per evitare che peggiori e possa essere precursore di eventi clinici più severi come l'ulcera. La metaplasia intestinale indica la sostituzione delle cellule della mucosa gastrica con cellule di tipo intestinale ed è un effetto dell'infiammazione cronica della parete dello stomaco. 

I consigli igienico-alimentari (non suffragati però da evidenti studi clinici) sono quelli di evitare per quanto possibile i comportamenti e l'assunzione di cibi e/o farmaci potenzialmente nocivi per la salute del nostro stomaco: 

· Succhi di frutta; · Cibi grassi e piccanti; · Pepe (il solo alimento che studi obiettivi indicano come dannoso); · Caffè (anche quello decaffeinato); · Alcool, che stimola la secrezione acida, possibilmente assunto in piccole quantità e diluito; · Fumo; · Farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). 

Qualora si rendesse necessaria una loro assunzione, mai effettuarla a stomaco vuoto. Ad un più sano stile di vita può giovare l'assunzione di omeprazolo 20 mg al giorno ed effettuare una successiva gastroscopia tra 12 mesi (con la ricerca di HP).

Il comitato scientifico."

APRILE  2004

30 aprile 2004 Gida "Adenocarcinoma al colon"

"Buon giorno,

mia mamma di 69 anni è stata sottoposta il 7 aprile scorso ad un intervento di emicolectomia sinistra allargata. L’esame istologico ha evidenziato un adenocarcinoma moderatamente differenziato infiltrante la parete del viscere fino all’adipe periviscerale, con metastasi parziali e massive di 8 linfonodi su 12. Le pareti distali dell’intestino sono risultate assenti da neoplasie: quanto è alta la probabilità che il tumore si ripresenti in altri organi?

Il 26 aprile ha iniziato la cura chemioterapica che prevede 2 infusioni di 22 ore circa ciascuna ogni 15 giorni per i prossimi 6 mesi.

Il fatto che sia passato così poco tempo dall’intervento può essere un vantaggio, nel senso che ci possono essere più probabilità di guarigione, oppure, visto che comunque il fisico è debilitato, potrebbe essere controproducente?

Grazie"

risposta

"Gent.ma Sig.ra Gida,

l'evidenza di metastasi ai linfonodi è segno che la malattia ha "sconfinato" un po' (purtroppo mancano alcuni dati dell'esame istologico, come la classificazione TNM, importanti per dare un giudizio più chiaro sul grado di gravità del tumore). Deduco dalla sua lettera che la stadiazione preoperatoria non ha rilevato la presenza di metastasi a distanza: questo è un segno prognostico favorevole. Ovviamente dopo un intervento demolitivo quale quello a cui sua mamma è stata sottoposta il fisico rimane debilitato: le forze tardano a ritornare, l'appetito è scarso, il morale è un po' sottotono. Tutto questo non è controproducente sull'efficacia del trattamento chemioterapico, ma occorre far in modo che lo stato psico-fisico del paziente sia al meglio per poter sopportare cicli di farmaci che a volte hanno anche qualche effetto collaterale. Ovviamente, se le condizioni generali del paziente lo permettono, prima si inizia la chemioterapia e prima i farmaci deputati al controllo della malattia cominciano ad agire.

Il comitato scientifico"

27 aprile 2004 Cocò sesso M anni 50 Bologna "Colangiocarcinoma"

"Ho 50 anni. Esattamente un anno fa sono stato operato a Bologna dopo una serie di vicissitudini per difficoltà di diagnosi, di colangiocarcinama variante di Klastings con origine dall'Ilo coinvolgente la confluenza a sviluppo dal dotto epatico di sx. Mi è stata resecata la via principale nel suo tratto distale, epatectomia sx ed esportaizone del caudato e confezionamento di duplice anastomosi intradotto digiunale (ramo biliare posteriore e dotto epatico di dx) su ansa alla Roux. Credo che chi mi ha operato sia stato semplicemente geniale........ vista la situazione in cui mi trovavo.... L'esame istologico è stato di: adenocarcinoma mediamente differenziato di origine dai dotti biliari intraepatici. La neoplasia infiltra il parenchima epatico, le strutture duttali biliari intraepatiche, le pareti vascolari artero-venose ed ampoamente i tronchi nervosi. La neoplasia raggiunge i margini chiurgici dei tuessuti moli a livello dell'Ilo epatico. E' presente un linfonodo indenne da infiltrazione neoplastica. Restante parenchima con quadro di epato-colangite cronica sclerosante. Indenne da neoplasia il prelievo sul legamento venoso. I tessuti fibroadiposi indenni da neoplasia- Il materiale inviato è costituito da tessuto fibroadiposo con vasi e nervi e da nodulo steatonecrotico e steatofagicocon reazione gigantocellulare da corpo estraneo(ero portatore di sondino) senza evidenza di neoplasia Frustoli di parenchima epatico di tessuto fibroadiposo con strutture duttali biliari sede di folcale infiltrazione di adeonocarcinoma nei tessuti molli periduttali.

Dopo l'intervento sono stato sottoposto a 12 cicli di chemioterpia precauzionale con desamtetosane, ondasetrone, oxaliplatino, acido folinico, fluorouracile.

Mi è stato detto che trattasi di un tumore che non lascia scampo, ma che l'intervento è stato ottimo ecc.

Fino ad ora sono stato veramente bene, ho recuperato tutto il peso precedentemente perso ed ho sempre una grande fame.

Il centro oncologico mi sottopone ad esami di routine ed a TAC ogni 6 mesi. Onestamente non so se è sufficiente. Sono gentilissimi, in particolare la Dr.ssa di riferimento è veramente OK, ma forse sono già un caso già dato per perso?

Di mia iniziativa mi sono fatto prescrivere degli esami ematochimici che sono risultati tutti ottimi (funzionalità epatica, CEA ecc.) con una unica eccezione la fosfatasi alcalina è di 320 su 280 (dopo l'intervento da 1500 era scesa a 240) Mi debbo preoccupare? è già indice da sola della ripresa del tumore? - possono esistere centri ecc. a cui eventualmente rivolgermi per un parere?.

Un grande grazie e ancora grazie"

risposta

"Pur trattandasi di una patologia neoplastica molto seria, la strategia terapeutica adottata, ci sembra corretta ed efficace. Il lieve aumento della fosfatasi alcalina potrebbe avere scarso significato, considerato l'intervento sul fegato e la concomitante epato-colangite sclerosante. La fosfatasi alcalina pur non potendo considerarla un markers tumorale, in questo caso potrebbe essere l'espressione di una ripresa della malattia loco- regionale o di un interessamento osseo. Una rivalutazione con ECO o Colangio RNM potrebbe essere utile, così come l'esclusione di localizzazioni secondarie ossee."

27 aprile 2004 Elax sesso F anni 24 "Dermatofibroasarcoma protuberans"

Sono una ragazza di 24 anni ,ho fatto una biopsia escissionale e mi è stato riscontrato all'inizio un istiocitoma,dopo l'intervento dove tutta la lesione era stata rimossa,si è scoperto che si trattava di un dermatofibroasarcoma protuberans,a distanza di un mese dall'ultimo referto, mi hanno contattato per rifare l'operazione perchè i margini di escissione chirurgica anche se liberi da lesione sono prossimi a questa.

Quant' è l'effettivo rischio di recidiva? non posso aspettare e nel caso in cui si ripresenti rintervenire?Saro grata di una vostra risposta. 

risposta

Il dermatofibrosarcoma protuberans viene considerato un sarcoma a basso grado, istologicamente simile ad un istiocitoma fibroso.

Più del 50% recidivano dopo la semplice escissione chirurgica,per tale motivo in linea di principio concordo con i Colleghi che hanno consigliato un nuovo intervento, ancor di più in questo caso che presenta i margini "prossimi" alla pregressa lesione.

Ovviamente non avendo notizie sulla sede d'insorgenza e sulle dimensioni della lesione, l'opinione espressa potrebbe essere riconsiderata.

27 aprile 2004 Francesca sesso F "Carcinoma ovarico"

"Per un carcinoma ovarico a cellule chiare ben differenziato per il quale non è stata assegnata nessuna terapia, dopo quanto tempo si può sperare di essere fuori pericolo e qual è mediamente il tempo di recidiva? Terapie quali vitamine (immun'age) possono essere di qualche aiuto? Grazie"

risposta

"Non è specificato nell'e-mail, ma l'assenza di chemioterapia post-operatoria farebbe pensare ad un I stadio di malattia, che ha una sopravvivenza a 5 anni anche superiore al 90%. Non risulta che vitamine o integratori di alcun tipo possano essere di aiuto."

26 aprile 2004 PS sesso F "Alterazione marker tumorali"

"A seguito di alterazione dei market tumorali (prima solo il CEA e successivamente il CA19.9) sono state eseguiti determinati accertamenti: TAC total body, eco epatiche, eco renali eco tiroide ed eco apparato uritogenitale: risultati tutti negativi, solo che il CA 19.9 ed il CEA risultano alterati. Che si consiglia, premesso che la paziente è stata 16 anni fa operata per un ca mammario con totale asportazione e che fino ad oggi era tutto ok? "

risposta

"Da quanto riferiscono, la paziente non ha effettuato una colonscopia o esofagastrocsopia, che in questi casi si impone. Il CEA e CA 19-9 frequentemente aumenatno nelle neoplasie dell'apparato gastro-enterico. Qualora anche tali esami risultassero negativi proporrei una Tomografia ad Emissione di Positroni (PET). Siamo disponibili a valutare la paziente,  previo accordi." 

24 Aprile 2004 - Adriana, sesso F., anni 33 "Referti gastroscopia"

"Poichè scorrendo tra le varie risposte da Voi date ai Vostri utenti ho potuto riscontrare una considerazione che potrebbe interessarmi, vorrei porVi una domanda circa la possibilità di trasformazione cancerosa a seguito delle seguenti diagnosi:

Referto gastroscopia: Esofago normale. Linea Z a 38 cm dalla AD. Cardias lievemente incontinente. Stomaco con aspetto ipotrofico a livello del fondo, non lesioni del copro, mucosa antrale iperemica con petecchia emorragica isolata. Si eseguono biopsie in antro per controllo e ricerca HP.

Piloro pervio a plastico. Nulla al bulbo e alla seconda porzione duodenale. Conclusioni: Incontinenza cardiale. Gastropatia iperemica antrale, biopsie (in corso)

Referto biopsia antro gastrico: Gastrite cronica atrofica lieve. HP: assente.

Vi ringrazio per l'attenzione che vorrete alla mia richiesta."

risposta

"Gent.ma Sig.ra Adriana,

tranquilla! La gastrite atrofica non è condizione assoluta di trasformazione carcinomatosa, però è una situazione di alterazione dello stato di "buona salute" della mucosa del suo stomaco che va curato e controllato perché lo stato di infiammazione gastrica può nel tempo anche peggiorare. Un buon gastroenterologo che la possa seguire è il miglior consiglio che le possiamo dare. Attenzione intanto a non eccedere in caffè, alcolici, spezie

Il comitato scientifico."

24 aprile 2004 milani03, sesso F anni 39 "Adenocarcinoma gastrico"

"Nell'ottobre del 2003 mia madre (80 anni) è stata ricoverata in ospedale per sospetta melena; dagli esami effettuati è risultata la seguente diagnosi: neoplasia antropilorica vegetante e sanguinante.

E' stata sottoposta ad intervento chirurgico di gastrectomia totale e linfoadenectomia D2.

L'esame istologico ha evidenziato la presenza di adenocarcinoma tubulare G2, intestinale secondo Lauren, esteso alla sottosierosa. I 67 linfonodi erano indenni da neoplasia. (T2N0M0G2)

L'oncologo non ha ritenuto necessario indicare alcuna terapia audiuvante. Sia il chirurgo che ha effettuato l'intervento sia il primario del reparto, e persino il medico di famiglia mi hanno rassicurata sulla prognosi, tuttavia vorrei sentire un vostro parere a tale proposito. Alla seconda visita prevista dal follow-up (4 mesi dopo l'intervento) gli esami ematochimici sono risultati buoni.

Ringrazio infinitamente per questo servizio che offrite ai cittadini e porgo cordiali saluti."

risposta

"Gent.ma Sig.ra Milani, reputo corretto l'iter terapeutico seguito da sua madre. In base all'istologico la prognosi è buona, ma la paziente deve comunque sottoporsi alle visite di controllo su indicazione del chirurgo o dell'oncologo che la seguono. Al momento concordo sull'opportunità di non sottoporre la paziente a cicli di chemioterapia per sopraggiunti limiti d'età e per la loro non certa efficacia sugli adenocarcinomi dello stomaco. Il comitato scientifico"

23 aprile 2004 Eugenius  "Piccola pallina testicolo sinistro"

"DOTTORE, SONO UN UOMO DI 42 ANNI, HO NOTATO UNA PICCOLA PALLINA SUL TESTICOLO SINISTRO, HO FATTO DEI CONTROLLI,LA DIAGNOSI E' STATA DI UN VERICOCELE CON UNA PICCOLA CISTI INFIAMMATA, VICINO AD ESSO, C'E' QUALCHE CURA DA FARE, MI PUO' DARE UN CONSIGLIO?.

PORGO DISTINTI SALUTI."

risposta

"Egregio Signore, dai controlli effettuati è stato riscontrato un varicocele + una cisti infiammata da quanto ci scrive: occorre un monitoraggio clinico nel tempo (controlli presso il suo Urologo di fiducia) e possono essere utili antiinfiammatori se indicati dal suo Urologo. La cisti, suppongo dell'epididimo, sono un riscontro frequente senza caratteristiche di urgenza, vengono rimosse nel caso di algie importanti. Cordialità "

23 aprile 2004 MD "Velocita dei tumori al colon"

"Sono un uomo di 34 anni soffro di una familiarità tale per cui mi si formano adenomi al colon genitore e genitore del genitore morti di cancro al colon

Sto facendo test genetici per scoprire se ci sono malattie già definite come FAP o HNPCC... ecc ma per ora non so ancora nulla.

2 anni fa mi hanno tolto un adenoma cancerizzato al colon fortunatamente non infiltrato e hanno operato tramite colonscopio. L'adenoma non era infiltrato oltre la mucosa e i medici mi hanno asportato l'adenoma senza rimuovere pezzi di intestino. Non ho fatto nessuna chemioterapia.

A novembre 2003 avevo alcune formazioni di un paio di mm (adenoma displasia lieve) marzo 2004 ritrovo un adenoma displasia Moderata infiltrato oltre la mucosa intestinale e il medico mi propone un intervento che asporta un tratto di colon. purtroppo la posizione dell'adenoma è vicino all'ano e l'operazione sarà un pò complicata.

Il mio dubbio è : In 6 mesi passo da un adenoma a displasia lieve di pochi mm and un adenoma displasia moderata che si estende per 3 o 4 cm piatto (6 -7 mm di spessore ) multilobato. Scoperto l'adenoma che si è formato in circa sei mesi devo attendere circa 2 mesi per poterlo asportare.... è un tempo ragionevole di attesa?

Gli adenomi displasia moderata hanno necessità di chemioterapia?

Si possono effettuare diete particolari che prevengono la formazione di tumori anche con persone che mostrano una certa familiarità

cordiali saluti"

risposta

"Gen.t Sig.,

direi che per un adenoma con displasia moderata può ragionevolmente attendere i due mesi previsti prima di sottoporsi all'intervento programmato, ma non posticiperei ulteriormente l'attesa. Nessuna chemioterapia è prevista per i polipi con displasia moderata. Gli scorretti comportamenti alimentari (molti grassi animali, poche fibre, frutta e verdura) pare siano responsabili di una percentuale importante di neoplasia intestinali. Nel suo caso specifico però siamo di fronte probabilmente ad un problema di familiarità che facilita la formazione di polipi intestinali e la trasformazione della mucosa del suo colon. Benché la dieta equilibrata forse non è, da sola, in grado di limitare i danni causati da ciò che pare scritto nel suo codice genetico, seguire un regime alimentare sano non può, però, che giovare, in un modo o nell'altro, alla sua salute.

Il comitato scientifico"

21 aprile 2004 silvestrienrico 73 sesso F anni 50 "Adenocarcinoma al colon"

"Salve,vorrei illustrarLe il mio problema... si tratta di un adenocarcinoma al colon situato a 23Cm dal retto, il  paziente in questione è di sesso femminile di 50 anni...  non sono al momento presenti metastasi e l'operazione con aspostazione di  questo è prevista a giorni...  la mia domanda è: " dopo l'operazione,bisognera' effettuare una terapia,tipo  chemio o radio o farmacologica...o con l'operazione si risolve tutto?"  grazie della cortese attenzione "

risposta

"Gent. Sig.,  fondamentale è effettuare un intervento chirurgico oncologicamente corretto. Solo in base all'istologico definitivo, che ci permette di definire meglio  l'aggressività del tumore, alle condizioni di salute generali della paziente  ed alla visita collegiale post-intervento del chirurgo con l'oncologo si  potrà poi decidere sulla condotta terapeutica più opportuna: se effettuare  solo controlli nel tempo (il cosiddetto follow up) o anche altro.  Il comitato scientifico "

19 aprile 2004 Marco "Adenocarcinoma del colon"

  "Mio suocero di 56 anni ha subito un intervento chirurgico ed il relativo  esame istologico è stato l seguente:"Neoformazione epatica-metastasi  epatica  di adenocarcinoma con aspetti mucinosi - A+B+C) Margini di resezione chirurgica liberi da neoplasia. D) Neoformazione: Adenocarcinoma  mucinoso,  a grado medio di differenzazione, infiltrante la tonaca muscolare E)  Linfonodi pericolaci: Metastasi linfoghiandolari di adenocarcinoma  mucinoso (9 linfonodi interessati su 13 esaminati) T2 N2 M1 G2 STADIO IV".

Altre informazioni:

La sede del tumore è il colon con metastasi epatica. L'intervento effettuato  è stato il seguente: "Laparotomia mediana. Mobilizzazione del lato destro  del fegato. Si reperta un piccolo nodulo sospetto a livello del IV segmento  epatico. Resezione del nodulo (esame istologico). Si reperta inoltre  neoplasia a carico del colon discendente. Mobilizzazione del colon sinistro  e della flessura splenica. Resezione colica ed anastomosi termino-terminale,  con suturatrice meccanica circolare (ILS33). Controllo dell'emostasi.  Drenaggio sottoepatico e loggia parieto-colica sinistra. Parete a strati".  La risposta dell'esame istologico è stata: "Neoformazione epatica -  metastasi di adenocarcinoma con aspetti mucinosi - A+B+C) Margini di  resezione chirurgica liberi da neoplasia. D) Neoformazione: Adenocarcinoma  mucinoso, ulcerato, a grado medio di differenziazione, infiltrante la tonaca  muscolare E) Linfonodi pericolici: Metastasi linfoghiandolari di  adenocarcinoma mucinoso (9 linfonodi interessati su 13 esaminati). T2N2M1G2  Stadio IV". CORTESEMENTE AIUTATEMI A CAPIRE IN MANIERA SCHIETTA E SINCERA COSA SIGNIFICA. Grazie. "

risposta

"Un Carcinoma del colon al IV stadio ha basse speranze di guarigione. Condizione necessaria per una possibile guarigione e' l'asportazione chirurgica del tumore primitivo e delle metastasi. Questo e' fortunatamente avvenuto per il paziente in oggetto, che dovra' sicuramente essere sottoposto a trattamento chemioterapico."

18 aprile 2004 Edumail Prato "Neoplasia vescicale"

"A mio padre di circa 78 anni già sofferente di cardiopatia dilatatoria  post-ischemica (ultima crisi preoccupante avuta circa un mese fa) è stata  fatta una cistoscopia, necessaria per presenza di sangue nelle urine, con  successiva biopsia ed i risultati sono i seguenti:  A) parete anteriore - B) neoplasia vesciale - C) parete laterale sx  A) due frammenti di parete vescicale di cui uno mostra una neoplasia  intrauroteliale e l'altro sede di carcinoma uroteliale di alto grado non  papillare, infiltrante il connettivo suburoteliale ed i primi fasci  muscolari superficiali.  B) - C) frammenti di partete vescicale con carcinoma uroteliale di alto  grado non papillare, infiltrante il connettivo suburoteliale. Si riconosce  tessuto muscolare indenne.  Si prospetta un intervento, con moti rischi, con asportazione completa della  vescica (senza ricostruzione).  Vi chiedo, visto l'età e i rischi, è possibile una cura alternativa  (radioterapia/chemioterapia ecc.) o un intervento endoscopico che riesca in  qualche modo a fermare per qualche anno ancora questo carcinoma. GRAZIE"

risposta

"Gentilissimo Signore, una cura alternativa è indicata quando sussistano controindicazioni a  terapie con intento guaritivo della malattia. Ogni procedura ha comunque  rischi e benefici da valutare in base alle condizioni del paziente. Pensare  di fermare per qualche anno, se possibile, la malattia, rischia di  posticipare una procedura a quando per altri motivi il paziente non la potrà  più affrontare: è difficile comprendere se è un bene fare cure palliative  rivolte ad una migliore qualità di vita oppure occorre rischiare per una  cura ad intento guaritivo. Sono molto importanti i suggerimenti del Vostro  Urologo di fiducia. 

Attendo Sue notizie e mi scuso per il ritardo nella risposta."

16 aprile 2004 Blond2004 "Infezione al pene"

Gentili dottori, a mio figlio di 20 anni, la settimana scorsa è venuto un brufolino sul pene che lui ha bucato con un ago. Il giorno dopo, era quadruplicato e aveva anche dolore all'inguine. Una visita al pronto soccorso ha rivelato una infezione,pronosticando che poteva essere sifilide, che una successiva visita dermatologica ha escluso. Mio figlio ha preso per tre giorni l'antibiotico, dopodichè essendo passato il dolore e riducendosi le dimensioni della piaghetta, lo ha interrrotto, Il dolore però è ricominciato e anche la parte lesa si è rigonfiata. Potrebbe essere solo per aver interrotto l'antibiotico? Non nascondo che la pulce nell'orecchio della sifilide è comunque sempre presente, secondo voi potrebbe far pensare?. Il ragazzo sostiene di aver avuto sempre rapporti protetti, non ha febbre e non ha altri segni. Vi ringrazio del tempo dedicatomi e invio i miei più cordiali saluti. BLOND2004

risposta

"Gentilissima Signora,

occorre sempre effettuare una cura completa come consigliato e quando non si assiste ad un vero beneficio occorre una rivalutazione medica con eventuale consulto specialistico.

Attendo Sue notizie e mi scuso per il ritardo nella risposta."

16 aprile 2004 Franz "Microcitoma polmonare"

"Cari amici, mio suocero è affetto da microcitoma polmonare con metastasi ossee ed encefaliche. Mi chiedo se il lavoro da lui svolto per una decina di anni (1972-1982) come tecnico di reparto all'intermo di una grande azienda della gomma (nel reparto venivano svolti i trattamenti con ammine aromatiche, nerofumo, talchi, ecc.) possa essere causa del tumore in questione e se vi sono studi clinici o indicazioni scientifiche che dimostrano tale correlazione per il microcitoma. Vi ringrazio e saluto cordialmente"

risposta

"Dovrebbe rivolgersi al INAIL chiedendo che accertino il rapporto tra il lavoro e l'insorgenza del tumore: verrà fatto un accertamente in genere adeguato ed obiettivo"

 11 Aprile 2004 -Salvo, sesso M, anni 26- " Displasia moderata-severa"

"Gentile Dott.,  in seguito alla comparsa di sintomi, quali sazietà precoce, mal di stomaco e senso di nausea con aumento della salivazione, ho effettuato una esofagogastroduodenoscopia. Le conclusioni diagnostiche citano:  gastrite non erosiva da definire istologicamente. Ulcera del canale pilorico(Forrest III). 

Dall'esame istologico effettuato sulla mucosa antro gastrico si evince la seguente diagnosi:  N.4 lembi di mucosa gastrica di tipo antrale parzialmente ulcerati e sede di flogosi cronica attiva associata ad iperplasia foveolare.  La presenza di fenomeni displastici di grado moderato-severo nel contesto del processo flogistico consigliano di rivalutare la lesione a breve termine dopo terapia. 

Terapia seguita: Pr./Lucen 40 mg cp, 1 cp al mattino per 2 mesi.  Desidererei conoscere la Sua opinione anche in merito ai comportamenti alimentari da assumere in questo contesto.  La ringrazio anticipatamente e Le porgo Cordiali Saluti."

risposta

"Gent. Sig. Salvo,

Condivido la terapia farmacologica consigliata e l'opportunità di rivalutare la lesione a breve termine. Per quanto riguarda i consigli dietetico-alimentari eviti di assumere farmaci a base di acido acetilsalicilico (aspirina) e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), di fumare e riduca l'assunzione di succhi di frutta, cibi grassi e piccanti, pepe, caffè e alcool."

Il comitato scientifico

10 aprile 2004 Fabio sesso M, Roma "Linfoma allo stomaco"

"Spett.le Associazione, Come si può interpretare questo referto? Linfoma a cellule B tipo Malt, interessante il fondo gastrico in pangastrite di grado severo in fase attiva da HP con assocaite metaplasie intestinale e atrofia ghiandolare di grado severo e micro focolaio di displasia epiteliale di alto grado / adeno carcinoma intramucoso in sede angolare. Grazie per la risposta."

risposta

"Gent. Sig. Fabio,

Lo stomaco è la più comune localizzazione extralinfonodale dei linfomi. La maggior parte dei tumori linfatici dello stomaco è costituita da linfomi non Hodgkin a cellule B. L'istopatologia classifica MALT quei linfomi interessanti gli strati più superficiale e ben differenziati. Circa il 50% dei linfomi gastrici MALT va incontro a regressione dopo trattamento antibiotico per eradicare l'infezione da HP (Helicobacter Pylori). Tuttavia nel caso sottopostomi si parla di un microfocolaio di adenocarcinoma, situazione, quindi, che cambia l'approccio terapeutico. L'intervento chirurgico e un eventuale ciclo di chemioterapia vanno personalizzati in base all'età del paziente, le sue condizioni generali e la stadiazione della malattia. Consulti, qualora non l'avesse ancora fatto, un buon Reparto di Chirurgia."

Il comitato scientifico

8 aprile 2004 Patrizia "Papilloma"

"Mio padre è stato sottoposto ad operazione endoscopica per la rimozione di un papilloma vascicale .Adesso siamo aspettando l'esame istologico ma i medici ci hanno prospettato la possibilita' di asportazione totale della vescica . Vorrei saper se esiste un centro specializzato nella ricostruzione di questo organo. Cordiali saluti

risposta

"Gentilissima Signora,

in tutto il mondo si effettuano interventi di cistectomia radicale, diverse sono le tecniche di ricostruzione con elementi intestinali di questo organo o la modalità di derivazione delle urine.

Molto dipende dall’esperienza dell’equipe urologica che cura Suo padre, dalle condizioni del Paziente: in Italia, penso, che ogni Divisione Urologica sia in grado di affrontare queste patologie e ricostruzioni.

Attendo Sue notizie e mi scuso per il ritardo nella risposta."

8 aprile 2004 Cecilia sesso F "Carcinoma mammario"

"Una mia cara amica di 50 anni purtroppo e' stata colpita da carcinoma mammario con diagnosi istologica di tipo C5, nonostante la precedente mammografia eseguita meno di un anno fa fosse risultata negativa. Ha alcuni linfonodi colpiti e durante la tac sono state purtroppo riscontrate delle metastasi al fegato (almeno 3 di dimensioni di 18mm) e lesioni multiple ad entrambi I polmoni. Per questo motivo l'intervento e' stato posticipato e ora sta eseguendo un ciclo di chemioterapia a base di adriamicina e taxolo. 

Volevo sapere quali sono le sue possibilita' di sopravvivenza. Grazie anticipatamente"

risposta

"Purtroppo in presenza di metastasi possiamo parlare solo di trattamenti palliativi ma non curativi. La durata della sopravvivenza varia in base alla risposta alla chemioterapia."

 6 aprile 2004 Gips Rimini "Neoplasia del colon destro"

"Gent.mo Dottore, vorrei sapere qualcosa di più su mio padre di 78 anni al quale è stato diagnosticato "Anemia da neoplasia del colon destro"  trattato chirurgicamente (emicolectomia destra) e dimesso con diagnosi: neoplasia della valvola ileocecale N+, anemia da sanguinamento cronico.  Ora l'esame istologico definitivo ha rilevato: adenocarcinoma moderatamente differenziato della valvola ileo-cecale, 3 linfonodi positivi su 14 esaminati. Dukes C1, Stadio 3B.  Cosa significa? Cosa comporta una eventuale terapia ? e quale terapia sarebbe consigliabile considerato che mio padre è sempre stato molto delicato di stomaco?  Grazie 

P.S.: potete anche rispondere a questa e-mail. Grazie "

risposta

Gent. Sig. Gips,

"L'intervento chirurgico di emicolectomia destra è l'operazione giusta da effettuarsi nel caso di un tumore della valvola ileocecale. Tuttavia l'istologico definitivo segnala una malattia di una certa gravità. L'età avanzata e le scarse condizioni generali del paziente indirizzerebbero di per sé solo verso terapie palliative di supporto (anche di bilancio nutrizionale). Le consiglio, comunque, di effettuare una consulenza oncologica che valuti l'eventuale possibilità di poter sottoporre il paziente ad un approccio terapeutico diverso."

Il comitato scientifico

2 aprile 2004 Libero sesso M anni 55  - Milano "Carcinoma mammario maschile"

Gent.mo Dottore, desidererei conoscere i fattori prognostici (favorevoli e sfavorevoli) nel carcinoma mammario in un uomo di anni 55 a cui è stato diagnosticato un carcinoma duttale infiltrante di cm 1,5 - con interessamento di n° 1 linfonodo del 1° livello. Intervento: operato il 4 febbraio 2004 - mastectomia totale con parziale dissenzione ascellare (n°17 linfondi del 1° livello). Questa è la sigla riportata nel referto istologico: PT1c N1 M0 - cerb-2 negativo - assenza di calcificazioni - ki 67= < 10% - G2 - presenza di recettori per estrogeni 80% e presenza di recettori per progesterone 70%.

Più precisamente ho bisogno di conoscere l'importanza delle percentuali di:

1) proliferazione cellulare ki-67 (immagino si debba sperare che sia bassa); cerb-2 negativo; il grado istologico; e di conseguenza quali fattori concorrono a determinare una prognosi favorevole e quali ne determinano una sfavorevole.

2) In considerazione delle elevate percentuali di estrogeni e di progesterone, sussistono delle concrete probabiltà di completa guarigione? Se si con quali percentuali?

3) Questo tipo di tumore, che interessa prevalentemente il sesso femminile è più aggressivo nell'uomo?

4) E' corretta la terapia che sto seguendo: Chemioterapia per 4 cicli a base di antracicline - e successiva somminitrazione del farmaco Tamoxifene?? La radioterapia nel mio caso non è necessaria?

RingraziandoLa anticipatamente, Le invio cordiali saluti.

risposta

Il trattamento eseguito e la terapia in corso sono quelli opportuni, non vi è necessità di eseguire radioterapia. 

L'alta espressione recettoriale (ER/PgR) rappresenta un fattore positivo e comunque le caratteristiche biologiche del tumore descritte consentono di porre una prognosi favorevole.

1 aprile 2004 GVA "Urografia"

"A seguito di una macroematuria, con due piccole coliche, dell'agosto scorso ho effettuato una ecografia ai reni e vescica con esito negativo. Successivamente, a Gennaio, ho fatto la citologia urinaria su tre giorni. Esito negativo. Non ho mai più avuto episodi di ematuria. Per tagliare la testa al toro, così ho detto il medico, sarebbe consigliabile una urografia. Ho timori per quanto riguarda reazioni al liquido di contrasto; sono asmatico.

Voi che ne pensate? E' vero, come mi è stato detto che, comunque la prima volta che ci si sottopone ad un liquido di contrasto, come nel mio caso, non si hanno mai reazioni spiacevoli?

GVA"

risposta

"Gentilissimo Signore,

occorre prudenza le reazioni allergiche possono verificarsi sempre, anche e soprattutto la prima volta, ed occorre una corretta valutazione del Radiologo prima dell’esecuzione dell’accertamento. Occorre comprendere se i benefici in forma di informazioni superano i rischi dell’accertamento. Oltre questo accertamento, se non è stata formulata ipotesi diagnostica di calcoli renali o renella, penso sia utile anche una uretrocistoscopia.

Attendo Sue notizie e mi scuso per il ritardo nella risposta."

MARZO  2004

31 marzo 2004 TCO99S450 "Gastrite cronica atrofica - Metaplasia intestinale"

" A mio padre (69 anni) di recente è stato diagnosticato:  - Gastrite cronica atrofica con attività - Focolaio di metaplasia intestinale dell'epitelio  Mio padre sta prendendo da circa 1 mese delle medicine che il medico gli ha detto di prendere per altre 8 settimane. Inoltre dovrà ripetere l'esame fra 2 anni.  Il medico, forse per non spaventarlo, non gli ha spiegato più di tanto di cosa si tratta.  Leggendo su alcun forum medici, credo di aver capito che si tratta di una forma pre-cancerosa.  E' vero? Si può regrederire da questo stato? Lo stile alimentare e/o di vita influenza la malattia? Come ci si deve comportare?  Grazie anticipatamente  Distinti Saluti

risposta

Gent. TCO99S450,

"Sia la gastrite cronica atrofica che la metaplasia intestinale che sovente l'accompagna (caratterizzata dalla trasformazione dell'epitelio gastrico normalmente secernente in epitelio intestinale assorbente e classificata in tipo I completa, tipo IIa completa e tipo IIb completa) sono considerati, insieme ad altri, possibili fattori predisponenti del tumore dello stomaco. Sono condizioni che possono migliorare anche se sovente rimangono immodificate. Fondamentale è il riscontro della presenza di HP (Helicobacter Pylori) un batterio che se non curato adeguatamente può peggiorare lo stato di gastrite atrofica e costituendo egli stesso un altro fattore predisponente al cancro gastrico. Ciò non significa affatto che suo padre svilupperà certamente, nel tempo, una neoplasia gastrica, ma solo che ha una probabilità maggiore che ciò possa accadere. Giustamente il medico che l'ha in cura ha programmato controlli periodici (che possono anche essere più stretti nel tempo) e una terapia farmacologica di cui, purtroppo, non posso esprimere giudizi non avendo specificato né il nome né il dosaggio dei farmaci."

Il comitato scientifico

27 marzo 2004 Paola72: "Carcinoma"

"Gentile dottore,  il netto miglioramento della sintomatologia di un paziente con carcinoma  della vescica infiltrante G3 con metastasi intestinali, dopo 3 cicli di  chemio, quasi fino a far scomparire ogni sintomo negativo, è indice di una  efficacia della stessa o è solo un'evoluzione "naturale" che hanno  mediamente la maggior parte dei pazienti, anche se in una fase molto  avanzata della malattia stessa. Inoltre, la chemioterapia, se positiva, può  dare solo un miglioramento della qualità di vita o addirittura rendere  operabile un tumore di questo tipo. Grazie."

risposta

"Gentilissima Signora, tutte le terapia che un medico propone sono orientate ad un miglioramento  della qualità di vita e sempre resta la speranza di raggiungere dei livelli > per effettuare delle cure con intento guaritivi e non solo palliativo.  Confido per Voi che la terapia effettuata abbia dato benefici ed aperto uno  spiraglio per una eventuale terapia chirurgica. Attendo Sue notizie e mi scuso per il ritardo nella risposta"

8 marzo 2004 Mylvius, anni 18 sesso M "Cause dei tumori"

"Spero di non sembrare troppo "ignorante" nel chiedervi questo:

Un tumore da cosa può essere causato? ovvero è un virus, un batterio o l'esposizione a specifiche sostanze che causano l'insorgere di un tumore?

e queste sostanze come possono causare un tumore?

Grazie anticipate"

risposta:

"Di solito un tumore riconosce più cause, per quanto riguarda le forme più frequenti come il cancro del polmone e del colon retto, tra i fattori di rischio più importanti ricordo l'abuso di fumo di tabacco e la dieta povera di scorie. 

Ovviamente vi possono essere fattori genetici, a volte anche ereditari, che possono predisporre alla malattia come ad esempio nei tumori della mammella. 

Tra le cause "fisiologiche" sono da considerare i processi d'invecchiamento delle cellule che, nelle società occidentali, giustifica il netto incremento dell'incidenza dei tumori conseguente all'aumento della vita media.

Molti fattori ambientali come l' esposizione a polveri per ragioni professionali (ad es. amianto ) o per contaminazioni ( radiazioni )possono concorrere ad aumentare il rischio di ammalare di cancro."

7  marzo 2004 Larry, sesso M, anni 42 "Può essere il caso di un controllo alla prostata"

"Da un pò di tempo mi capita che talvolta vengo colto da un improvviso  bisogno di minzione, da soddisfare con impellenza, anche se il  quantitativo  di urina si dimostra poi non così eccessivo. Preciso che comunque la minzione è regolare e senza dolori particolari.  Mi chiedo se è normale o se è opportuno sottoporsi a qualche controllo. Saluti "

risposta

"Gentilissimo Signore,  una sintomatologia irritativa della vescica impone una valutazione con  almeno l'esame delle urine + urinocoltura per eventuali infezioni e se Lei è  fumatore oppure fumava oppure svolge-eva attività lavorativa con esposizione  ad olii minerali, catrame, prodotti chimici, fonderie occorre anche una  citologia urinaria su 3 campioni. Nel suo caso penso sia quindi utile: esame  urine, urinocoltura, citologia urinaria su 3 campioni ed ecografia addome  completo. 

 Attendo Sue notizie e mi scuso per il ritardo nella risposta."

6 marzo 2004 Bibi sesso F "Esame allo stomaco"

"Salve. Vivo in Sardegna,sono stata operata da melanoma maligno nel polpaccio da nel 1998,dopo l'asportazione del melanoma nel 2003 mi è stato fatto un nuovo intervento hai linfonodi inguinali della stessa gamba,ora sto eseguendo una chemioterapia ogni 15 gg.. Il mio dubbio riguarda un esame allo stomaco che ho eseguito in questi gg.il referto è questo: Minuti frustoli di mucosa gastrica mostrano sclerosi del corion. focale ulcerazione della superficie mucosa, frequente metaplasma aneroide e displasia di alto grado dell'epitelio superficiale e ghiandolare. Ora il mio dubbio è, ho il cancro allo stomaco??? 

Volevo anche sapere se sarebbe necessario rivolgermi ad un centro specializzato.

Anticipatamente ringrazio."

risposta

"Oltre all'esame istologico sarebbe necessario conoscere perche' e' stata fatta la gastroscopia, che cosa si e' visto all'esame endoscopico e dove sono state fatte le biopsie.

In ogni caso una "displasia grave", pur non essendo un carcinoma, indica un'alterazione della mucosa che si sta trasformando verso un carcinoma. Pertanto il tutto deve essere attentamente valutato nel quadro clinico nel suo complesso, certamente presso un centro specializzato"

6 marzo 2004 RG "Carcinoma del colon"

" Hello prevenzione tumori, vorrei sapere, per cortesia, quanto tempo impiega un carcinoma del colon a dare , come primo sintomo, una perforazione intestinale in una persona > di 90 anni (partendo da una mucosa integra). Grazie"

risposta

"Gent. RG, la sua domanda non ha una risposta unica. 

Intanto non è corretto parlare di mucosa integra se questa è già interessata da un processo neoplastico. In secondo luogo le lesioni tumorali posso svilupparsi sia in superficie che in profondità. 

Questo vuol dire che possiamo trovare tumori intestinali che fortunatamente hanno interessato poco gli strati più profondi della mucosa colica o viceversa tumori più invasivi in profondità pur di diametro inferiore. La perforazione intestinale vera e propria con tutti i problemi che comporta è sovente corredata da sintomi più o meno evidenti come il dolore, il sanguinamento e/o la crisi subocclusiva. 

L'età ovviamente gioca a nostro sfavore perchè il paziente anziano a volte segnala in ritardo questi segni clinici premonitori con la conseguenza di sottoporlo ad un rischio chirurgico maggiore trattandolo in urgenza. 

Il comitato scientifico"

5 marzo 2004 Blond61 "Papilloma vescicale"

"Egregi dottori, un mio stretto parente è stato operato 2 anni or sono di papilloma vescicale. Si è sottoposto poi alle terapie mensili e tutto sembrava nella norma, fino a ieri quando alla visita di controllo (cistoscopia) gli sono state riscontrate delle frange papillari che potrebbero ostruire l'uretere.Gli hanno detto che dovrà rioperarsi, ma l'operazione, sarà come la precedente? quali reali problemi potrebbero esserci? Potrebbero forse togliergli la vescica o un rene? Questi sono i dubbi che più ci assillano e ai quali non abbiamo delle risposte. Potete aiutarci voi?grazie anticipatamente"

risposta

"Gentilissimo Signore,

per fortuna la maggior parte delle neoformazioni della vescica nascono superficiali e pochissime di queste nel tempo possono diventare invasive. Occorrono controlli periodici come Vi consiglierà il Vostro Urologo di fiducia con l’ausilio di esami anche radiologici.

Attendo Sue notizie e mi scuso per il ritardo nella risposta."

2 marzo 2004 Fabio, sesso M, anni 35 "Focolaio metaplasia intestinale; probabilita' di trasformazione"

Vorrei porre una domanda circa la probabilita' di trasformazione cancerosa a seguito di questa seguente diagnosi dovuta ad una biopsia a seguito gastroscopia. Specifico prima il referto della gastroscopia:  

Esofago: CILINDRICO, RIVESTITO DA MUCOSA, ROSEA E LUCENTE, INDENNE DA LESIONI.  CARDIAS: IPOCONTINENTE E RISALITO PER CIRCA 2 CM 

Stomaco: REGOLARE, BEN DISTENSIBILE,CON PLICATURA APPIANABILE:IL RESIDUO GASTRICO E' SCARSO, DI ASPETTO LIMPIDO:LA MUCOSA GASTRICA E' ROSEA, LUCENTE A LIVELLO DEL FONDO E CORPO, MENTRE A LIVELLO ANTRALE SI PRESENTA LIEVEMENTE IPEREMICA, CON ALCUNE PICCOLE SALIENZE SESSILI PREPILORICHE; IL PILORIO E' PERVIO, BEANTE.  

Ed ora il referto della Biopsia: LEMBI DI MUCOSA ANTRALE CON GASTRITE CRONICA LIEVE CON FOCOLAIO DI METAPLASIA INTESTINALE; HP ASSENTE. 

Vorrei far notare che la biopsia non specifica la presenza di atrofia: E' normale?  

Vi ringrazio per l'attenzione, nell'attesa Vs risposta Saluti 

risposta

Gent. Fabio, solo la gastrite cronica ATROFICA è considerata una precancerosi. Questo significa che in quel caso i controlli endoscopici devono essere fatti con cadenza periodica. Quindi, al momento, nessuna paura circa la possibilità che la tua lieve gastrite cronica si possa trasformare in cancro. La presenza poi di metaplasia intestinale è fenomeno abbastanza comune in condizioni di infiammazione cronica dello stomaco. Dalla lettera non si evince se ti è stata consigliata una terapia. 

Comunque sia, il consiglio è quello di ripetere tra 1 anno la gastroscopia per la valutazione dello stato di salute della mucosa del tuo stomaco. 

Il comitato scientifico

1 marzo 2004 Carlo "Adenocarcinoma al colon"

"Buongiorno con la presente Le voglio sottoporre il caso di mia madre affetta da adenocarcinoma al colon con successiva esportazione chirurgica e piccole metastasti epatiche. 

Oggi mia madre e stata dimessa dopo altre visite e dopo aver fatto due cicli chemioterapici come da protocollo e successivamente interrotti per tossicità, con metastasi diffuse al fegato. Abbiamo succesivamente chiesto l' intervento di un altro oncologo che le ha prescritto, visto le condizioni di salute cagionevoli, xelota da 500 mg ed ipertermia. Oggi mia madre dopo diversi cicli non mangia da 3 giorni e non beve e si presenta in gravi condizioni. 

Dall'ultimo esame della tac risultavano macchie al fegato in progressione al diaframma, questo circa 10 giorni fa, ci sono possibili altre strade da valutare e quali consigli mi dà circa anche dei riferimenti in zona (Pompei NA) per permetterle quanto meno di cibarsi o nutrirsi e quali possibili cause o medicinali possono favorirlo.

in attesa di un suo gradito riscontro in merito. Cordiali saluti"

risposta

"Purtroppo, dalle seppur limitate notizie fornite, il quadro clinico della signora è molto compromesso. Lo Xeloda è un farmaco attivo in queste forme, però se la paziente non si alimenta difficilmente può anche assumere le compresse del chemioterapico. 

Vi consigliamo di rivolgervi al Centro Tumori di Napoli, per valutare l'opportunità di continuare la terapia e per iniziare al più presto una terapia di supporto-sintomatica, magari in attesa di riprendere un trattamento specifico con altre modalità di somministrazione, ad esempio il 5 FluoroUracile in infusione continua. "

FEBBRAIO  2004

25 febbraio 2004 GP, "ecografia dell'addome"

"Mio padre ha 76 anni e alcuni hanno fai è stato operato per dei linfonodi al collo e perciò è sempre sotto controllo. A dicembre 2003 ha fatto la PET ed è risultata negativa, facendo poi controlli ed una ecografia dell'addome inferiore a febbraio 2004 hanno trovato un ispessimento focale vescicale in parte vegetante di aspetto eteroplasico nell'emivescica inferiore spesso max 1 cm. Attende di fare una cistoscopia tra dieci giorni circa. Lui sta bene, non ha sintomi tutte le analisi sono perfette, le sue urine perfette. Cosa mi dice? Io che sono la figlia ho tenuto un pò nascosto il pericolo sia a mia mamma che a mio padre. Grazie. aspetto con ansia vostra risposta"

risposta

"Gent. Signora, penso che sia giusto informare le persone dei propri problemi di salute: magari in forma semplice, senza inutili allarmismi consigliandosi con il Medico Curante. Il sospetto all'ecografia impone un controllo in visione diretta con esame cistoscopico: se si conferma una lesione vescicale questa viene asportata e una volta analizzata dal Patologo si valutano gli eventuali controlli successivi e le terapie più idonee. Cordialità "

23 febbraio 2004 Chantal "Inserimento in un programma di cura sperimentale"

"Gentile dottore., il 28 novembre mia madre è stata operata (resezione epatica V e VI segmento) per un colangiocarcinoma. 

Sono ancora presenti noduli nel IV, VII e VIII segmento. Poichè non esiste uno standard di chemio curativa, vorrebbe far parte di uno studio sperimentale. Vorrei sapere, dove, come e a chi rivolgermi. Grazie"

risposta

"Può rivolgersi ai Centri Oncologici di riferimento Regionali, se lo desidera anche al Centro Oncologico Ematologico Subalpino di Torino, ove è attivo un Ambulatorio dedicato a queste neoplasie per l'eventuale inserimento in protocolli sperimentali (Tel.011/6334791)."

21 febbraio 2004, John, sesso M, anni 70 "adenocarcinoma gastrico"

"Diagnosi: adenocarcinoma gastrico di tipo intestinale scarsamente differenziato, ulcerato, infiltrante. Descrizione macroscopica: n.5 frammenti + microframmenti (mm).  E' stato prospettato intervento chirurgico ma non terapie (chemio o radio).  

Ci è stato detto di non preoccuparci troppo: è davvero così? Ringraziamo anticipatamente."

risposta :

"L'intervento chirurgico e' l'unico trattamento per il carcinoma gastrico e ha un carattere di urgenza. Eventualmente puo' essere decisa una chemioterapia postoperatoria in base all'esito dell'esame istologico del pezzo asportato. Non vi e', di regola, indicazione a radioterapia. 

La prognosi dipende da vari fattori (estensione, interessamento linfonodale, sede all'interno dello stomaco). Si tratta comunque di di una patologia neoplastica seria e importante, che richiede un intervento in un centro specializzato."

20 febbraio 2004 Filomena "Effetti collaterali farmaci"

"Mio padre ha fatto la farmorubicina e per 15 giorni urinava sangue insieme a delle pellicine, ha preso l'antibiotico per 15 giorni e ha fatto la cistoscopia la quale è risultata negativa alle recidive. Vorre un consiglio e conoscere nei minimi particolari gli effetti collaterali della FARMORUBICINA.

risposta

Gent. Signore, purtroppo molti farmaci hanno effetti collaterali: la farmorubicina può provocare cistiti chimiche come verosimilmente è accaduto a suo padre, che regrediscono con terapia e sospensione del farmaco. Sicuramente sarà utile discutere il tutto con il Medico che ha proposto tale farmaco e valutare il successivo iter diagnostico-terapeutico per al malattia di base del Suo Caro. Cordialità 

20 febbraio 2004 Inonia63 sesso F, "Polipo duodenale"

"Per scoprire le cause di un'anemia ,  mio figlio(14 anni), ha eseguito diversi esami. Colonscopia con esito negativo, gastroscopia che ha evidenziato un polipo sessile nel bulbo duodenale, dopo il piloro parte alta, dimensioni mm 0,4-0,5. la biopsia di stomaco, antro, corpo e del polipo ha dato questo risultato:mucosa negativa.

Ha eseguito tenue seriato che dava riscontro radiologico di poliposi del tenue ed ha eseguito endoscopia capsulare che ha evidenziato il solo polipo nel bulbo mm 0'4-0,5 ed ha escluso la poliposi. Ha eseguito la polipectomia ma l'endoscopista ha avuto difficoltà ad afferrare il polipo con l'ansa diatermica, data la vicinanza del piloro. Ha trovato il polipo con superficie iperemica ed erosa ed ombellicatura centrale ricoperta di fibrina. Inoltre gli è sembrato di dimensioni aumentate mm 08-1cm  Mi ha dato cura con esopral e consigliato ripetere controllo endoscopico tra un anno. A distanza di sei mesi dall' endoscopia capsulare il polipo può essere cresciuto tanto? Devo anticipare o no il controllo? Di che tipo sono i polipi del bulbo duodenale? grazie

risposta

Gent. inonia63,

i dati a mia disposizione sono frammentari e un po' confusi. Parla di "eseguita la polipectomia", ma poi segnala che " l'endoscopista ha avuto difficoltà ad afferrare il polipo con l'ansa diatermica". Il polipo duodenale quindi è stato tolto o no? E neanche biopsiato? E se sì, che cosa dice l'istologico? 

Per quanto riguarda il tipo e la crescita del polipo va detto che in linea generale le formazioni polipoidi possono essere di diversa natura (ad esempio, tra gli altri, amartomatoso, adenoma, pseudoinfiammatorio, con diversi gradi displasia finanche alla trasformazione neoplastica) e un lieve incremento di dimensione di qualche mm in 6 mesi è normale, ma la cosa fondamentale è discriminare se il ragazzo è portatore o no di poliposi, perchè cambierebbe anche l'approccio terapeutico. Se non l'avesse ancora fatto si affidi alle cure di un buon gastroenterologo che possa riguardare con attenzione gli esami già eseguiti proponendo eventualmente la ripetizione di alcuni o l'esecuzione di altri accertamenti per arrivare ad una diagnosi certa e alla cura più idonea.

Il comitato scientifico

20 febbraio 2004 Bombetta sesso F, anni 40 "Biopsia III porzione duodenale"

Buongiorno, ho fatto una esofagogastroduodenoscopia con biopsia della III porzione duodenale. Mi è stata riscontrata una ernia iatale da scivolamento e la biopsia ha rilevato frammenti di mucosa intestinale di tipo duodenale con discreto infiltrato linfoplasmacellulare della tonaca propria. Non alterazioni a carico dei villi duodenali nei frammenti in esame. sono in cura con esomeprazolo da 20 mg la mattina e valpinax prima dei pasti principali. 

La mia domanda è cosa vuol dire la diagnosi della biopsia? grazie per la risposta. 

risposta

Gent.ma "bombetta",

l'istologico della biopsia duodenale chiarisce che la mucosa del suo duodeno è normale ad eccezione di un infiltrato pseudoinfiammatorio di comune riscontro.

Il comitato scientifico

19 febbraio 2004 Inonia63 "Polipi del bulbo duodenale"

"Ho letto che i polipi del bulbo duodenale sono di norma iperplastici, infiammatori e che raramemte tendono ad una neoplasia. Vorrei avere conferma di tutto questo.

Grazie della vostra disponibilità."

risposta

Un qualsiasi polipo del tubo digerente deve essere asportato o perlomeno biopsiato. Solo sulla base di un esame istologico puo' essere fatta una diagnosi, una prognosi e stabilita un'eventuale terapia.

14 febbraio 2004 Harmony1 sesso M, anni 24 "Autopalpazione testicoli"

"Sono un ragazzo di 24 anni. Ho sentito in un servizio televisivo che i tumori ai testicoli colpiscono soprattutto gli uomini tra i 20 e i 40 anni e che il miglior modo per prevenirlo è l'autotest. Da un anno ho alcune volte un prurito ai testicoli e ora ho notato che uno dei due è leggermete più grosso e presenta nella parte superiore una massa che si vede anche senza tastare, e che non è presente nell'altro testicolo. Vorrei dunque sapere se è normale e comunque quali sono le regole da sequire per l'autostest. Grazie per la cortese attenzione"

Cordiali saluti.

risposta

"Gent. Signore, Non esistono particolari regole per l'autopalpazione dei testicoli. Nel momento che si evidenzia una zona sospetta che prima non era presente occorre presentarsi subito dal proprio Medico Curante per una valutazione e se necessarrio per un qualsiasi sospetto sarà inviato dallo Specialista. 

Senza visita medica è impossibile escludere una malattia importante o una delle frequenti patologie scrotali benigne, l'utilità dell'autopalpazione è di verificare l'assenza di zone che prima non erano palpabili. Cordialità "

10 febbraio 2004 Giovanni, sesso M, "Rigonfiamento linfonodi inguinali"

"Gentile Onlus, da circa un mese ho riscontrato il rigonfiamento di un linfonodo nella  zona inguinale destra. Non ho avuto traumi recenti, nè ferite; ho però  riscontrato un'infiammazione della pelle sotto la pianta del piede (con  la comparsa periodica di piccole vesciche). Tastando il linfonodo in  questione, il mio medico ha parlato di una semplice infiammazione  (linfonodo piccolo e mobile, superficie liscia), anche alla luce del  fatto che sia le analisi del sangue sia quelle delle urine mostrano  valori nella norma.  Dopo 15 giorni di antinfiammatorio (Aulin), il problema sembrava essere  scomparso, cosicché ho ricominciato l'attività fisica (sono un giocatore  di pallavolo e mi alleno 5 volte a settimana). 3 giorni fa il linfonodo  è però tornato a gonfiarsi (ora è grande più o meno come una piccola  ciliegia), e ne è comparso un altro vicino leggermente più piccolo.  E' normale o devo preoccuparmi? Può essere l'effetto di qualche sforzo  eccessivo compiuto in allenamento? Oppure secondo voi è il caso di  effettuare qualche esame più approfondito? 

 Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione che vorrete dedicarmi. "

risposta

"Dalle notizie fornite è molto verosimile che l'origine dell'adenopatia possa  essere reattiva all'infiammazione cutanea del piede. Riterrei però opportuno, se persiste l'adenopatia, sottoporre il paziente ad  una rivalutazione clinica per escludere la presenza di altri linfonodi,anche  con un'ecografia inguinale e se venisse confermato il dato clinico utile > eseguire Rx Torace- Eco addome + Agobiopsia del linfonodo per una  tipizzazione più precisa. "

7 febbraio 2004 Kgrom, sesso M, anni 40 "Sospetto lipoma"

"Compirò 40 anni a giugno e qualche giorno fa mi sono sottoposto a colonscopia e gastroscopia per sangue occulto positivo. La gastroscopia ha prodotto il seguente referto: 

NULLA DI PATOLOGICO A CARICO DELL'ESOFAGO. MUCOSA GASTRICA IPEREMICA CON EROSIONI DEL BORDO PILORICO. EDEMA BULBARE CON EROSIONI. E qui nasce il primo ma sicuramente meno importante dubbio: GASTRITE O ULCERA? (aggiungo che il mio medico è stato molto evasivo sostenendo che si tratta sicuramente di due piccole ulcerette!!!)......La colonscopia ha invece evidenziato un sospetto LIPOMA all'altezza del colon cieco: mi è stata prenotato un clisma opaco e ciò mi ha preoccupato e non poco, anche se il medico che ha effettuato l'esame endoscopico mi ha più volte ripetuto (anche durante l'esame) che non c'è nulla di preoccupante. Non mi ha convinto purtroppo ed eccomi qua che cerco di capirci qualcosa.........MI SAREBBE DI GROSSO AIUTO UN VOSTRO PARERE. 

P.S. Aggiungo che la ricerca del sangue occulto mi è stata prescritta dopo che ripetute analisi di laboratorio avevano evidenziato una carenza di ferro ma le analisi effettuate prima degli esami endoscopici sono regolari. Grazie"

risposta

"Gent. kgrom,

per quanto riguarda la sua esofagogastroduodenoscopia devo attenermi al referto che non parla mai di ulcera ma, solamente di erosioni. Questo non vuol dire che il problema di una gastrite con erosioni sia da sottovalutare, anzi. Grande attenzione va posta al trattamento, con farmaci specifici, e al controllo nel tempo. 

Nella sua e.mail non fa menzione di una biopsia per la ricerca di Helicobacter Pylori, la cui positività modificherebbe il protocollo della terapia a cui sottoporsi. A riguardo della colonscopia forse ha dimenticato di riferirmi qualche dettaglio perché mi sfugge la necessità di effettuare anche un clisma opaco (esame che probabilmente non aggiunge nulla ai dati evinti dalla colonscopia) dal momento che lo strumento, a quanto pare, è riuscito ad esplorare tutti i distretti colici arrivando fino al cieco. Il sospetto lipoma, poi, è stato biopsiato o no?

Cordialmente Il comitato scientifico"

3 Febbraio 2004 Libera sesso F "Diagnosi di adenocarcinoma polmonare"

"A mio padre, di anni 66, è stato recentemente diagnosticato un "adenocarcinoma polmonare con verosimili secondarismi alle ossa", come evidenziato da pet e successiva risonanza magnetica che ha confermato interessamento di due vertebre (senza compressione midollare) e del femore, anche se solo in minima parte. L'esame del sangue (pso), e la tac all'encefalo sono, per fortuna, risultati negativi. La terapia consigliata è: chemioterapia per 6 mesi. Le mie domande sono: 

1) E' vero che questo tipo di tumore appartiene al tipo "non a piccole cellule" e pertanto dovrebbe avere una minore tendenza a diffondersi? 2) Da una tale diagnosi, cosa ci si deve aspettare: insomma, la terapia è puramente "palliativa" o può avere delle conseguenze significative (cioè oltre i 5 anni) sulla sopravvivenza? 3)Come mai non gli è stata consigliata anche la radioterapia? 4) Quali altre terapie, anche in sperimentazione, potrebbero essere utili a mio padre?

Grazie anticipatamente"

risposta

"L'adenocarcinoma con metastasi ossee si cura con la chemioterapia e con la radioterapia soltanto a scopo antidolore in determinati siti. Non vi sono per ora farmaci tali che consentano lunghe sopravvivenze anche se non si tratta di tumore a piccole cellule."

3 febbraio 2004 Carmen sesso F, anni 60 - Vibo Valentia "Nuove cure per il lichen planus"

"Sono una signora di 60 anni della provincia di Vibo Valentia. Da tre mesi mi è stato diagnosticato sulle mucose orali delle guance e sulle gengive un lichen che è stato trattato inutilmente con vari farmaci (colluttori antibatterici, antinfiammatori, antimicotici vari per uso topico) .Poichè il lichen continuava ad avanzare nella bocca, provocandomi un pò di bruciore e di dolore, mi sono rivolta a un dermatologo che mi ha prescritto il SANDIMMUN NEORAL : 3 capsule al dì e degli accertamenti di analisi al sangue e alle orine, da eseguire tra un mese.Desidero conoscere il Vostro parere sulla cura che mi è stata assegnata anche in considerazione del fatto che soffro di leggero diabete mellito, di saltuari innalzamenti della pressione e di alcuni episodi di cistite.Peso 90 kg e risulto positiva all'ANTI-HAV , ma negativa alle ricerche degli anticorpi per le altre epatiti .Giorno 23 gennaio," LEONARDO", la rubrica del telegiornale di RAI 3, CI HA PARLATO DI NUOVE CURE PER IL LICHEN che sono state scoperte di recente nella Vostra clinica odontostomatologica .

Vorrei conoscerle anche perchè sono per il momento impossibilitata ad affrontare il viaggio per arrivare a Torino. Mentre resto in fiduciosa attesa di una Vostra gentile risposta , Vi ringrazio e Vi ossequio."

risposta

"Gentile signora, in effetti ci sono state recenti innovazioni nella cura del Lichen orale, di cui il nostro centro a Torino è all'avanguardia, i farmaci che Lei ha citato sono di solito inefficaci o poco efficaci per questa malattia, ma , ovviamente, non ci è possibile prescrivere una cura a distanza. Se Lei non può venire da noi dovrebbe rivolgersi ad un centro specializzato. 

Il più vicino a Lei è il seguente : DR Gaeta Dipartimento di Discipline Odontostomatologiche Chirurgiche ed Ortodontiche Sezione di Medicina Orale Via De Crecchio 7 80100 Napoli 

Cordiali saluti"

2 febbraio 2004 Amy "Prevenzioni tumori al colon"

"Domanda: nel 1996 mio fratello (30 anni) morì per un carcinoma al colon.  Anche mia cugina (cugina da parte materna) morì per la stessa patologia nel 1998, a 48 anni (si ammalò a 45/46 anni).  Mia madre viene sottoposta regolarmente a controlli periodici preventivi (colonscopia). Dal '96 fino ad oggi le sono stati prelevati 4 polipi benigni, di tre/quattro millimetri.  Per me che sono sua figlia è consigliabile effettuare dei controlli periodici? Ogni quanto?  Ho 32, quasi 33. A scopo preventivo feci due colonscopie nel 96 e nel 98.  Grazie"

risposta

"Gent.ma Amy,

la sorveglianza endoscopica per pazienti con accertata familiarità per tumori del retto-colon è quanto mai controversa. È immotivato un controllo (follow up) strettissimo nel tempo se la prima colonscopia non ha evidenziato alcuna lesione. Secondo il programma di sorveglianza del St Mark's Hospital di Londra (ospedale di riferimento europeo ed internazionale in fatto di malattie di carattere coloproctologico) in considerazione della sua storia personale (il fatto ad esempio che la colonscopia del 1998 fosse negativa) il controllo va fatto ogni 5 anni, cioè quest'anno.

Cordialmente Il comitato scientifico"

2 febbraio 2004 Antonella, sesso F, anni 48 "Metaplasia intestinale"

"Mi è stata diagnosticata una gastrite cronica attiva con note di metaplasia intestinale in sede antrale (4biopsie) La ricerca dei bacilli elicoidali ha dato esito positivo (+++). Vorrei avere qualche informazione su cosa comporta e sulla cura. Grazie "

risposta

"Gent.ma Antonella,

il suo è un caso di infiammazione cronica della mucosa gastrica. È una situazione piuttosto frequente (la sua prevalenza aumenta con l'età e dopo i 50 anni la maggioranza della popolazione mostra segni di gastrite cronica). La gastrite cronica si accompagna frequentemente a quadri di metaplasia intestinale: le cellule parietali e principali sono sostituite con cellule epiteliali di tipo intestinale. La descrizione dell'Helicobacter Pylori nel 1983 ha costituito uno degli elementi più innovativi nello studio delle gastriti. Si ritiene infatti che la maggioranza dei pazienti con gastrite abbiano un'associata infezione da HP (e lei ne è un esempio). 

La gastrite cronica e l'infezione da HP possono insieme, nel tempo, causare lo sviluppo graduale di atrofia della mucosa dello stomaco, condizione che aumenterebbe un po' il rischio di displasia della mucosa gastrica. È importante pertanto iniziare una terapia volta all'eradicazione del batterio corresponsabile dello stato infiammatorio della mucosa del suo stomaco. I protocolli terapeutici sono diversi (ad es. duplice terapia con inibitori di pompa protonica + amoxicillina o macrolidi oppure triplice terapia con antisecretori + 2 antibiotici). 

Il gastroenterologo che le ha fatto la gastroscopia saprà indicarle i farmaci con la miglior compliance per lei. A distanza di tempo dal termine della cura dovrà poi sottoporsi ad un controllo sull'effettiva eradicazione dell'HP (Urea Breath Test o Test del respiro).

Cordialmente, Il comitato scientifico"

1 febbraio 2004 Francesca "Papilloma vescicale"

"Mio padre è stato recentemente operato di papilloma vescicale, attualmente stà seguendo le cure. In attesa del referto medico delle analisi, il chirurgo ci ha informato che il papilloma, non ha presentato problemi di esportazione e che il tessuto non era radicato alla parete vescicale, bensì, si presentava come una formazione compatta piuttosto grossa con una serie di  formazioni simili. Vorrei sapere se ci sono rischi di recidive e se, per conformazione, potrebbe essere un tumore maligno"

risposta

"Gent. Signora,  tutte le neoformazioni vescicali sono normalmente carcinomi, ma per fortuna  circa l'80% alla prima diagnosi non è invasivo, pertanto sono sufficienti  controlli programmati ed eventuali lavaggi vescicali con farmaci specifici  se indicati. Anche se superficiali hanno una tendenza elevata a recidivare  nel tempo anche dopo anni, ma tra questi ultimi quelli che possono diventare  invasivi sono per fortuna una bassa percentuale. Quindi, con conferma dell'esame istologico di malattia superficiale, un paziente con tumore  superficiale a cellule transizionali della vescica va seguito con controlli  cistoscopici, radiologici ed esami per almeno alcuni anni come le verrà  consigliato dal suo Urologo di fiducia. Cordialità "

GENNAIO 2004

31 gennaio 2004 ULU sesso M, anni 62 "Papilloma invertito alla vescica"

"Sono stato recentemente operato di papilloma invertito alla vescica (posizione laterale medio sinistro dimensioni minori di 1 cm.) sono un fumatore sano e il papilloma è stato diagnosticato casualmente all'interno di un check up con ecografia addominale.(solo lievi traccie di sangue nelle urine non evidenti a occhio nudo) 

esame istologico: a) papilloma invertito di mucosa vescicale b) frammento di mucosa vescicale con ectasia ghiandolare cistica codici a) M8120 papilloma uretrale T 74000 P3Y3843 b) M09350 solo descrizione morfologica T 74000 PSA totale 1,06 esame citologico urine privo di cellule atipiche

l'urologo mi ritiene l'unico caso nella sua esperienza di papilloma invertito vescicale non tumorale maligno e mi richiede un controllo semestrale con cistoscopia che io non intendo fare perchè molto doloroso ( la prima volta è stato dolorosissimo anche nei postumi, anche se con introduzione definita facile)

La domanda è: ci sono alternative all'esame citoscopico ?? ho sentito di recentissime attrezzature più efficaci della TAC nella diagnosi del tumore, avete notizie in merito? possono essere utili nel mio caso?"

grazie

risposta

"Gent. Signore, Al momento confermiamo che non esistono precise indicazioni come linee guida per il controllo in persone che hanno avuto diagnosi di papilloma invertito vescicale. Recenti studi hanno evidenziato l'importanza di controlli periodici perchè questa lesione benigna può raramente trasformarsi in qualcosa di più serio o precederne la comparsa. 

Indispensabile è che Lei smetta di fumare. Utile è un controllo dell'alta via escretrice (presenza di microematuria alla diagnosi). Ora il Suo Urologo Curante le proporrà accertamenti periodici per controllare la situazione in base al buon senso ed a quello che è descritto in letteratura. La cistoscopia non è attualmente ancora sostituibile con nuove metodiche anche radiologiche (visione diretta della superficie vescicale). Nel nostro centro chi non sopporta la cistoscopia senza anestesia viene sottoposto a cistoscopia in anestesia nella medesima Sede previa valutazione clinico-anestesiologica. Cordialità "

31 gennaio 2004  Alfia, anni 43 sesso F "Epatectomia dx allargata al IV posteriore, linfoadenectomia ilare, colangiocarcinoma" 

 

"Ho 43 anni e sono stata sottoposta ad intervento chirurgico lo scorso 25/11/03 come da diagnosi in oggetto. Considerato che: 

1) L'esame istologico estemporaneo ha repertato emboli neoplastici endovasali, ma il frammento inviato a parte risulta indenne da neoplasie, 

2) la scintigrafia ossea eseguita alcuni giorni fà non ha messo in evidenza niente, 

3) l'ecocolordoppler non ha osservato lesioni focali intraepatiche 

4) Adesso sto facendo un ciclo di chemioterapia 

5) la prossima settimana comincio anche ad assumere della LONGASTATINA e ZADAXIN 1.6

 

Gradirei sapere: 

1) come posso fermare eventuali metastasi 

2) se i linfonodi possono ricrescere e in quali altre parti 

3) se esistono macchinari o centri più specialistici per il controllo degli stessi 

4) posso fare anche della Ipertermia ?

cordiali saluti e ....Grazie"

risposta

"Il trattamento chemioterapico, purtroppo non meglio specificato, rappresenta una possibilità di "fermare eventuali metastasi"; i linfonodi possono "ricrescere" prevalentemente nelle vicinanze della sede del tumore primitivo;

i Centri Oncologici della Rete Oncologica Piemontese sono in grado di trattare tali neoplasie; l'ipertermia è un trattamento sperimentale, che per quanto noto alla comunità scientifica in questo tipo di tumore non aumenta la sopravvivenza e non riduce il rischio di recidive; comunque non rappresenta una controindicazione assoluta"

29 gennaio 2004 Rio, anni 54, sesso M "TCC linfonodale"

"Cara onlus: sono un maschio di 54 anni in buona salute: da circa 1,5 anni ho la diagnosi di  un carcinoma in vescica infiltrante i linfonodi. La cistectomia ha evidenziato un t4g3 e 4 linfonodi infetti. Dopo la  chemio  CIS+GEM x 4 mesi è rimasto al controllo un altro linfonodo. Altri 2 mesi  di  kemio cis + gem ed ora i linfonodi sono 4 inoperabili vicino alle vene  iliache. 

Probabilmente l'ultima possibilità é un tentativo di chemio di secondo livello, ma l'oncologo ha dubbi sul tipo e dose da  somministrare. Sapreste darmi un parere? Grazie"

risposta

"Gent. Signore, esistono diversi studi sperimentali di chemioterapia in seguito a  cistectomia con infiltrazione linfonodale che riportano buoni risultati in  termini di sopravvivenza come Cisplatino-adriamicina-ciclofosfamide (CISCA)  e M-VAC o M-VEC (metotrexate-vinblastina-adriamicina o  epirubicina-cisplatino): ma sono criticati per diverse ragioni. 

Altri studi più recenti con farmaci diversi non hanno ancora risultati a lungo termine.  Prima di esprimere un parere su una nuova proposta di chemioterapia avremmo  piacere di sapere se è già stata effettuata una valutazione radioterapica in  merito alla patologia descritta. Cordialità"

22 gennaio 2004 Paola "Carcinoma alla vescica"

"Vi scrivo per dare maggiori elementi sul problema posto. A mio padre e stato diagnosticato un carcinoma alla vescica e metastasi all'intesino. Riporto l'esito istologico prima della vescica e poi  dell'intestino:  "carcinoma scarsamente differenziato G3 infiltrante la parete muscolare"  "6 frammenti mucosa colica uno dei quali sede di infiltrazione  AB_ESTRINSECO da carcinoma scarsamente differenziato"  Mio padre e stato definito non operabile. I sintomi sono molto accentuati  (o diarrea o stipsi con forti dolori addominali, ecc.) e tra poco  proveranno  la chemio (che forse non potra continuare, avendo un solo rene  funzionante). Vi prego di essere estremamente sinceri: cosa ci dobbiamo aspettare e in che tempi? Grazie."

risposta

"Gent. Signora,  da quanto esposto non possiamo che constatare una situazione clinica  importante. Non esprimiamo una prognosi perchè: 1) non abbiamo visitato il  paziente e non conosciamo per certo la situazione generale, 2) se ci sarà un  tentativo di chemioterapia non sappiamo il tipo di risposta. Esistono, per  finire, malattie inguaribili, ma nessuna malattia è incurabile, soprattutto se pensiamo ad un fallimento della chemioterapia e si iniziano cure  palliative con particolare attenzione a migliorare i sintomi (esempio dolore) dove non si può sconfiggere la malattia, ma con grande beneficio  sulla qualità di vita del paziente. Cordialità "

20 gennaio 2004 "Velocità di crescita di un adenocarcinoma"

Vorrei sapere, per cortesia, quanto tempo impiega un adenocarcinoma del colon trasverso,ben differenziato a raggiungere le dimensioni di cm 6x4 e a dare metastasi linfonodali? Capisco che non è possibile rispondere con precisione, ma un conto è dire 3 mesi, un conto è dire 3 anni.

risposta

 Vi sono variazioni individuali molto alte. Inoltre bisogna stabilire: "quanto impiega" da quando ?  - da una situazione di mucosa perfettamente normale ?  - dall'inizio della trasformazione da adenoma in carcinoma ?  - dal momento in cui poteva essere fatta una diagnosi ? Se si tratta di un carcinoma "sporadico", cioe' se non vi sono altri  carcinomi del colon-retto fra i consanguinei, i tempi medi (e sottolineo  "medi") di crescita si possono valutare in :  - circa 3-5 anni per passare da una mucosa normale a un "grosso adenoma"  (diametro > 1 cm)  - altri 3-5 anni per passare da grosso adenoma (fase in cui si ha la trasformazione carcinomatosa) a carcinoma di quelle dimensioni e  metastatizzante. Normalmente la fase di adenoma e' asintomatica e la diagnosi puo' essere  fatta solo per mezzo di una coloscopia, eseguita per screening o per altre  motivazioni indipedenti dall'adenoma in se'. Nelle fasi successive la  variabilita' individuale e' troppo elevate per dare una qualsiasi  indicazione. 

19 gennaio 2004 Alba "Tumore alla pleura"

"A  mia suocera (55 anni) è stato diagnosticato un tumore alla pleura. Vorrei sapere quali sono i centri in Italia e all'estero all'avanguardia per questa tipologia di male.   Grazie "

risposta

"I Centri di riferimento per il trattamento trimodale( chirurgico-radiante-  chemio) sono 

ASO SanGiovanni Battista -Molinette ( Prof. Maggi, Pro. Ricardi,  Dr. Bertetto). 

 Al S.Luigi di Orbassano, il Prof. Borasio e il Prof. Dogliotti-Scagliotti. 

 A Casale Monferrato, dove l'incidenza dei tumori della pleura è 11 volte superiore al resto d'Italia per ragioni di esposizione ambientale, inoltre,  è attivo un Centro per lo studio e il trattamento dei mesoteliomi. Rivolgersi  alla Divisione di Oncologia. Dr. Bruno Castagneto."

17 gennaio 2004 Mum "Linfonodo mediastinico"

"A mia madre, 60 anni, affetta da adenocarcinoma all’ilo sinistro, in remissione completa da due anni, è stato riscontrato, nell’ultima Tac un linfonodo di 1,5 cm all’altezza della parete anteriore dell’aorta e dell’esofago. Immutata la situazione per il resto.

Di cosa si può trattare?

Come si fa a sapere se si tratta della malattia?

Nel caso fosse così si può trattare con radioterapia, visto che lei ne ha già fatta tantissima?

Grazie"

risposta

"Potrebbe trattarsi di una ripresa della malattia, anche se le dimensioni del linfonodo sono al limite del diametro ritenuto patologico dai radiologi. Utile eseguire una PET per avere informazioni sull' attività metabolica- proliferativa dell'adenopatia. Nel caso venisse confermata la recidiva, la Radioterapia, se non già eseguita, può essere una valida alternativa se non vi sono altre sedi di ripresa della malattia."

13 gennaio 2004 Claudia, sesso F, anni 25 "Papilloma vescicale"

Sono una ragazza di 25 anni, e scrivo per aver chiarimenti sul PAPILLOMA VESCICALE. E' appena stato diagnosticato a mia madre. Ma visti i precedenti - mia madre è stata operata al seno per un carcinoma, è stata sottoposta a chemioterapie e radioterapie - sono molto preoccupata. E' possibile che questo papilloma sia conseguenza del precedente tumore al seno? Grazie in anticipo

risposta

Gent. Signora, ci scusiamo per il ritardo nella risposta per problemi e-mail. I "papillomi" vescicali sono neoplasie che al momento attuale da quanto descritto in letteratura non sembrerebbe abbiano rapporti diretti di conseguenza con i tumori della mammella o con le terapie effettuate per tale patologia. Per fortuna l'80% di queste malattie vescicali alla diagnosi (NB sono comunque tutti carcinomi) sono di tipo superficiale e solo pochissimi di questi nel tempo possono diventare invasivi. 

Occorrono controlli periodici per escludere che la malattia recidivi (evenienza frequente, ma quasi sempre curabile con resezione ed eventuali lavaggi vescicali con farmaci appropriati) o che diventi più importante (per fortuna evenienza molto più rara) con necessità di terapie più aggressive. Cordialità. 

13 gennaio 2004 anni 69 sesso M "Adenocarcinoma del grosso intestino"

A mio padre è stato riscontrato " adenocarcinoma del grosso intestino". Di cosa si tratta esattamente e a cosa si andrà incontro?. Dovrebbe essere operato la settimana prossima. Grazie per l'interessamento.

risposta

Gent. Signore, la domanda che mi pone è molto complessa e gli elementi a disposizione troppo pochi per risponderle esaurientemente (ad esempio non so esattamente qual è la sede del tumore, quanto è grande la lesione, se dagli esami di stadiazione preoperatoria ci sono metastasi e quali sono le condizioni di salute generale di suo padre). Ogni parametro è importante, perchè cambiano le strategie di cura della malattia. In linea generale l'adenocarcinoma è il più comune tumore maligno del grosso intestino. Dopo l'intervento di resezione intestinale si effettua l'esame istologico definitivo su tutta la lesione per valutare il grado di invasione degli strati più profondi e l'eventuale interessamento dei linfonodi. Questo ci permette di classificare l'aggressività del tumore. Poi in base al colloquio interdisciplinare con l'oncologo si valuterà se è anche necessario iniziare un trattamento chemioterapico (considerando oltre che la necessità di fare della chemioterapia adiuvante anche le condizioni di salute del paziente e la sua età biologica e anagrafica). 

Comunque sia, dopo l'intervento chirurgico il paziente dovrà effettuare esami di controllo (esami del sangue, TC, ecografia, Rx torace) a scadenza programmata per alcuni anni.

10  gennaio 2004 Tullio "Carcinoma dell'endometrio"

"A mia madre, 71 anni, è stato fatta la seguente diagnosi:

"Carcinoma Papillare metastatico dell'endometrio con carcinomatosi peritoneale diffusa e Pelvi congelata. Sottoposta a laparotomia esplorativa con biopsia omentale e costruzione di ileostomia percutanea dx.

Ora deve sottoporsi a ciclo di chemioerapia e radioterapia.

Vi chiedo quale può essere l'approccio ottimale in un caso piuttosto serio come questo, le percentuali di sopravvivenza, e gli istituti più idonei a trattare casi simili.

Grazie - Cordiali saluti"

risposta

"Se le condizioni cliniche lo consentono si concorda con l'approccio chemio- radioterapico. 

Esprimere un giudizio sulla prognosi ed in particolare sulla sopravvivenza diventa problematico senza visitare la paziente. 

Per quanto riguarda i Centri per la cura, si consiglia rivolgersi a Centri Oncologici dotati delle "specialità di base" ed in particolare di Oncologia Medica e di Radioterapia."

9 gennaio 2004 Carol, sesso F, anni 50 "Polipo adenomatoso"

"Mi hanno asportato chirurgicamente una decina di giorni fa un polipo al retto di circa 5 cm ! il referto della biopsia e' : polipo adenomatoso di tipo villoso con displasia severa e alla base della resezione displasia moderata! si trattava di un tumore maligno? sono effettivamente guarita e fuori pericolo? e' sufficente un controllo tra tre mesi? grazie"

risposta

"Gent.ma Sig.ra Carol, la displasia severa non è ancora segno di malignità franca, ma di modificazione della mucosa che lasciata a sè può, con maggior probabilità rispetto alla displasia lieve o moderata, evolvere in carcinoma. Nel suo caso un primo controllo a tre mesi è un tempo giusto per una valutazione ed un'eventuale bonifica della base di resezione del polipo rettale. E' utile inoltre che esegua (se non lo avesse già fatto prima della polipectomia) una colonscopia totale che valuti lo "stato di salute" di tutti i distretti colici fino al cieco."

8 gennaio 2004 Brain sesso M anni 36 "Linfonodite cronica"

"Per circa tre anni ho avuto un lifonodo laterocervicale sinistro che periodicamente si gonfiava e poi ritornava praticamente alle dimensioni originali. Il gonfiore periodico è comparso nel mezzo di una prosta-vescicolite, ancora presente. Nel primo anno, in concomitanza con l'ingrossamento, sentivo un innalzamento della temperatura corporea (misurata a 36.9 - 37 ° con senso di malessere generale e spossatezza). Eseguita ecografia al collo, esito di linfonodo reattivo, tiroide nelle norma. Eseguita RX torace, tutto normale tenendo presente che sono un fumatore. Esame dei dosaggi ormonali tiroidei nella norma. Esami del sangue nella norma. I medici tranquillizzano e dicono che non si tratta di nulla di particolare. 

Dopo ancora un anno di gonfiori e fastidi al collo, decido di far asportare il linfonodo. Questo avviene il 18 dicembre 2003.

A seguito dell'operazione ho dolori in prossimità della ferita che si irradiano a tutta la spalla e scendono fino a metà schiena (lato sx). Muovo a fatica il braccio. Sembrano dolori di tipo muscolari, come contratture. Oggi, Dopo circa 3 settimane di antifiammatorio (OKI) sto un pò meglio, ma il dolore alla spalla e alla schiena persiste, specialmente durante i movimenti del braccio sx. La ferita è ancora gonfia e ho come la sensazione di "sentire" ancora il linfonodo asportato. Nel frattempo ho ricevuto i risultati dell'esame istologico del linfonodo: Linfonodite cronica aspecifica con istiocitosi dei seni. Immunoreattività: coerente con la diagnosi. Il mio medico di famiglia ha detto che non c'è nulla di grave e che, come mi ha consigliato ripetutamente in passato, avrei anche potuto tenerlo.  Ritenete che la cosa si possa definire conclusa e attendere che i dolori passino (sono forse effetti collaterali delle manovre chirurgiche??) o secondo voi servono ulteriori esami per inquadrare o escludere altre patologie. Ho letto della malattia di Rosai-Dorfman...ha senso. Sono abbastanza preoccupato. Grazie anticipatamente per una vostra risposta. "

risposta

"La storia clinica e l'esame istologico propendono per una infiammazione cronica linfonodale, quindi non per una malattia evolutiva. Utile un periodico controllo clinico dal Medico di Famiglia o da un Ematologo di fiducia."

2 gennaio 2004 Cristina "Metastasi ossea"

"In paziente di 86 anni in attesa di nefrectomia si è verificato un cedimento vertebrale (L4). RX Colonna: diffuse manifestazioni di spondiloartrosi con proliferazioni osteofitosiche saldate a ponte. Si rileva inoltre cedimento della limitante superiore di L4 con struttura ossea diffusamente addensata. Non alterazioni strutturali ossee focali del bacino. Coxoartrosi bilaterale con rima articolare conservata

Scintigrafia Whole body: L'indagine scintigrafica, effettuata con una acquisizione di tipo "whole body", eseguita dopo l'iniezione e.v. di tracciante osteotropo (MDP), ha permesso di ottenere una buona visualizzazione dello scheletro.

Si segnalano iperattività a livello della IV vertebra lombare ed a livello dell'articolazione sacro-iliaca di dx per le quali è utile un controllo radiologico mirato.

Niente altro da segnalare a carico dei rimanenti segmenti scheletrici esplorati

QUALE ALTRO ESAME (ECCETTUATA LA RMN IN QUANTO PORTATORE DI PACE-MAKER) PUO' ESSERE RISOLUTIVO PER ESCLUDERE UNA METASTASI?

IN CASO DI DUBBIO E' MEGLIO ASTENERSI DALLA NEFRECTOMIA? 

Grazie. Cristina"

risposta

"RISPOSTA ONCOLOGO: Oggetto: metastasi ossee - diagnosi. (from Chirra Susy) Considerata l'età della paziente effettuerei la prevista nefrectomia soltanto se strettamente necessaria e previa valutazione dell'istotipo con biopsia Eco o Tc guidata. Nel caso fosse assolutamente indispensabile l'intervento di nefrectomia,l'eventuale presenza di una possibile metastasi ossea vertebrale (L4) non rappresenta una controindicazione assoluta. Quest'ultima se dolente potrebbe essere trattata con radioterapia.

RISPOSTA DELL'ORTOPEDICO: L'esame più indicato sarebbe in prima istanza una TC mirata su L4 per una più completa valutazione della frattura. Scelta terapeutica adeguata sarebbe una vertebroplastica anche per quanto riguarda il controllo della sintomatologia dolorosa. A eseguire l'intervento qui a Torino sono i radiologi interventisti: contattare a tal proposito il Dott. Anselmetti c/o I.R.C.C. Candiolo. 

Questo per quanto riguarda l'indicazione terapeutica di pertinenza ortopedica: l'indicazione alla nefrectomia o meno va data dai coll. Oncologi."