TEXAS, U.S.A. - Voci dal Braccio della Morte

          Ultimo aggiornamento: 06/12/2010
   

ESECUZIONI DI MALATI MENTALI

ALCUNI FATTI:

Le malattie mentali sono definite come “tutte le condizioni caratterizzate dal danno alle normali condizioni cognitive, emozionali, causate da fattori sociali, psicologici, biochimici, genetici o altri, come infezioni o traumi al cervello”.

Dei 38 Stati che prevedono la pena di morte solo in 18 proibiscono l'esecuzione di persone che hanno un ritardo mentale. Dal 1976, però, sono stati giustiziati almeno 34 prigionieri che mostravano questo handicap.

L'esecuzione di ritardati mentali viola comunque la Risoluzione 1989/64 del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, adottata il 24 maggio 1989, che salvaguardia i diritti umani di coloro che rischiano la pena capitale. Con tale Risoluzione si raccomanda agli Stati membri delle Nazioni Unite di non ricorrere alla pena di morte per le persone che soffrono di ritardo mentale o hanno una comprovata competenza mentale estremamente limitata.

Le Nazioni Unite hanno adottato la norma nel 1984 (“The United Nations Safeguards Guaranteeing Protection of the Rights of those Facing the Death Penalty”). Nel 1997 hanno emanato un apposito documento (“Special Rapporteur on Extrajudicial, Summary or Arbitrary Executions”) per sollecitare i governi che ancora praticavano esecuzioni di malati mentali e minorenni ad adeguarsi agli standard adottati internazionalmente. Nel 2000 la commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno ribadito ufficialmente il richiamo. Gli Stati Uniti hanno continuato a portare avanti questa pratica, in aperta violazione degli standard internazionali.

D'altro canto, secondo la Corte suprema degli USA, però, l'esecuzione di ritartdati mentali non è incostituzionale: nella sentenza adottata nel 1989 con 5 voti a favore e 4 contrari, la Corte stabilì che “non vi [era] prova sufficiente di un consenso nazionale contro la pena di morte nei confronti di persone con ritardo mentale, per concludere che essa [fosse] categoricamente proibita dall'Ottavo Emendamento”. All'epoca, solo uno Stato proibiva l'esecuzione di prigionieri con ritardo mentale. Nel 2001 sei stati (Arizona, Colorado, Connecticut, Florida, Missouri, North Carolina) hanno adottato questo provvedimento per evitare che altri schizofrenici o paranoici vadano a finire in mano al boia.

Come recente sviluppo sulla pena di morte per i minorati mentali, ricordiamo che il 20 giugno 2002 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha giudicato incostituzionale infliggere la morte a coloro che hanno problemi di ritardi mentali, poiché la costituzione americana, nell' Ottavo Emendamento, vieta espressamente di infliggere pene crudeli o inusitate. Con questa pronuncia, che ha spaccato profondamente il massimo organo giudiziario americano (formato da nove giudici supremi, sei dei quali oggi si sono pronunciati a favore, tre contro), i ritardati che compiono reati così gravi come l'omicidio saranno sì processati, ma non andranno incontro a una pena che nei loro confronti risulta essere “crudele” e “inusitata”: avranno, quindi, salva la vita. Questa decisione, però, è solamente teorica, in quanto non sono mancate condanne a morte di ritardati e minorati mentali negli Usa.

Mancano, comunque, dati numerici attendibili sulla percentuale di malati di mente fra gli oltre 3.700 detenuti nei bracci della morte delle carceri statunitensi, in quanto ogni Stato stabilisce un livello di Quoziente Intellettivo (Q. I.) al di sotto del quale l'imputato viene giudicato un “ritardato mentale” che non è uguale in tutti e 38 gli Stati sostenitori della pena capitale

E’ stato stimato che la percentuale di detenuti con seri problemi mentali sia tra il 5 e il 10%.

Ricerche mediche hanno dimostrato che la maggioranza dei detenuti del braccio della morte ha problemi mentali dovuti a malattie o traumi, e un vasto numero di loro ha sperimentato storie di gravi abusi fisici o sessuali.

Nel caso Atkins vs. Virginia (2002) la Corte Suprema si è pronunciata dichiarando contrarie all’ottavo emendamento della Costituzione Americana la condanna a morte di persone insane di mente, giudicandola inutile ai fini della deterrenza verso i crimini.

Mentre è considerato incostituzionale giustiziare le persone dichiarate insane di mente, tutte quelle con problemi o malattie mentali non sono protette dalla legge. Il grado di incapacità mentale durante i processi è spesso stabilito in modo arbitrario o con periti di parte che hanno interesse a chiudere il caso il più velocemente possibile. In alcuni casi gli imputati sono stati sottoposti a cure psichiatriche con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni mentali fino al punto in cui potessero essere ritenuti responsabili, e quindi permettere la condanna a morte.

Gli esperti di malattie mentali hanno sottolineato che la maggior parte dei soggetti colpiti da ritardi e deficit mentali sono particolarmente suggestionabili  e, anche a causa del desiderio di piacere, rilasciano dichiarazioni e confessioni inaffidabili, a volte del tutto false, di cui non sono inoltre in grado di comprendere le conseguenze. Negli ultimi anni numerosi condannati dichiaratisi colpevoli sono stati completamente scagionati da test oggettivi quali la prova del DNA o la confessione del vero colpevole. Alcuni di essi erano stati nel frattempo giustiziati.

Standard internazionali dei diritti umani:

Le leggi internazionali proibiscono l’esecuzione di malati mentali, e la maggior parte dei paesi del mondo hanno messo la pratica fuori legge.

 

MALATI MENTALI GIUSTIZIATI DAL 1976 AL 2001 NEGLI U.S.A.

NOME

 

STATO

RAZZA

DATA ESECUZIONE

1. Arthur F. Goode, III

FL

BIANCA

04/05/84

2. Ivon Ray Stanley

GA

NERA

07/12/84

3. James Dupree Henry

FL

NERA

09/20/84

4. Morris Odell Mason

VA

NERA

06/25/85

5. James Terry Roach

SC

BIANCA

01/10/86

6. Jerome Bowden

GA

NERA

06/24/86

7. Willie Celestine

LA

BIANCA

07/20/87

8. John Brogdon

LA

BIANCA

07/30/87

9. Horace Dunkins

AL

NERA

07/14/89

10. Alton Waye

VA

NERA

08/30/89

11. Johnny Ray Anderson

TX

BIANCA

05/17/90

12. Dalton Prejean

LA

NERA

05/18/90

13. Ricky Ray Rector

AR

NERA

01/24/92

14. Johnny Frank Garrett

TX

BIANCA

02/11/92

15. Billy Wayne White

TX

NERA

04/23/92

16. Nollie Lee Martin

FL

BIANCA

05/12/92

17. Ricky Lee Grubbs

MO

BIANCA

10/21/92

18. Cornelius Singleton

AL

NERA

11/20/92

19. Robert Wayne Sawyer

LA

BIANCA

03/05/93

20. William Henry Hance

GA

NERA

03/31/94

21. Mario Marquez

TX

LATINA

01/17/95

22. Willie Clisby

AL

NERA

04/28/95

23. Varnell Weeks

AL

NERA

05/12/95

24. Girvies Davis

IL

NERA

05/17/95

25. Sylvester Adams

SC

NERA

08/18/95

26. Barry Lee Fairchild

AR

NERA

08/31/95

27. Walter Milton Correll

VA

BIANCA

01/04/96

28. Luis Mata

AZ

LATINA

08/22/96

29. John Earl Bush

FL

NERA

10/21/96

30. Frank Middleton

SC

NERA

11/22/96

31. Terry Washington

TX

NERA

05/06/97

32. Tony Mackall

VA

NERA

02/20/98

33. Reginald Powell

MO

NERA

02/25/98

34. Robert Carter

TX

NERA

05/18/98

35. Dwayne Allen Wright

VA

NERA

10/14/98

36. Ronald Yeats

VA

BIANCA

04/29/99

37. Norman Lee Newsted

OK

BIANCA

07/08/99

38. Raymond James Jones

TX

NERA

09/01/99

39. David R. Leisure

MO

BIANCA

09/01/99

40. Charles Anthony Boyd

TX

NERA

08/05/99

41. Willie Sullivan

DE

NERA

09/24/99

42. Oliver Cruz

TX

LATINA

08/09/00

43. Wanda Jean Allen

OK

NERA

01/11/00

44. Robert Clayton

OK

BIANCA

03/01/01

 

Stati che vietano la condanna a morte di persone mentalmente ritardate:

(*) Lo stato di New York non ammette la condanna a morte dei minorati mentali a meno che si trovino in carcere al momento del delitto.

(Fonti: Death Penalty Information Centre, American Civil Liberties Union)

 

ALCUNI ESEMPI:

Un esempio di cura del detenuto per rendere possible la condanna a morte è Charles Singleton, giustiziato in Arkansas il 6/1/2004. Era uno schizofrenico paranoico, che soffriva di disturbi psicotici come ad esempio “una voce costante che minacciava di ucciderlo”. Alla fine degli anni 80 ha cominciato a soffrire di allucinazioni; era convinto che la sua cella fosse occupata da demoni e che i suoi pensieri potevano essere rubati mentre leggeva la bibbia. Spesso si definiva "L'anima di Dio" e "Dio e giudice supremo". Era convinto che l'esecuzione sarebbe stata solo un problema di blocco del respiro, e che un giudice avrebbe potuto farlo riprendere a respirare - un chiaro caso di non comprensione della natura della condanna.

Nel 1997 le autorità carcerarie ottennero dal tribunale l'autorizzazione a sottoporlo a cure mediche per renderlo capace di intendere e volere, dicendo che era diventato un pericolo per se stesso e gli altri; l'avrebbe anche reso convenientemente in grado di subire l'esecuzione. Gli avvocati di Singleton presentarono un ricorso, sostenendo che costituzionalmente lo stato non poteva sottoporre il detenuto a cure forzate e poi ucciderlo. Nell'ottobre del 2001 la corte d'appello stabilì che Singleton era condannato all'ergastolo senza possibilità di perdono.

Lo stato fece ricorso, e nel febbraio 2004 venne respinta la richiesta di sospendere l'esecuzione. La corte disse che dato che Singleton si stava "curando volontariamente" il problema della sanità mentale non riguardava la sua sentenza.

ALTRI ESEMPI

Kelsey Patterson

Kelsey Patterson fu giustiziato il 18 maggio 2004 per un duplice omicidio, commesso nel 1992. Patterson aveva un lunga storia di seri disturbi mentali. Gli fu diagnosticata inzialmente una schizzofrenia paranoica nel 1981, e i suoi sintomi, cioè allucinazioni, depressoni, paranoia, confusione mentale, alterazione dei sensi e delle emozioni furono ben documentati.

Una giuria stabilì che Patterson era in grado di essere sottoposto a processo, malgrado avesse dato segni di squilibrio nell'udienza preliminare e durante il processo del 1993, interrompendo più volte il procedimento con frasi confuse e farneticazioni su complicate cospirazioni contro di lui. Era decisamente chiaro che era incapace di intendere e di volere, e che gli era anche impossibile organizzare la sua difesa o permettere a qualcuno di sostenerla. In più, vari testimoni e parecchi giudici coinvolti nel procedimento dichiararano che era indubbio che soffrisse di schizofrenia paranoica. Ma nonostante la sua grave malattia mentale, e il suo comportamento al processo, Patterson fu comunque giustiziato.

James Colburn

James Blake Colburn fu giustiziato dallo stato del Texas il 26 marzo 2003. Anche lui era uno schizofrenico paranoico, con una documentata storia di malattia mentale. In più, soffriva di stress post-traumatico per essere stato violentato da adolescente. Colburn aveva compiuto diversi tentativi di suicidio durante gli anni, e aveva una lunga storia di abusti di droga durante l'adolescenza. Al tempo dell'omicidio, Colburn era "attivamente psicotico" e nella sua confessione firmata dichiarò che "aveva sentito delle voci che gli dicevano che quest'omicidio sarebbe stato un modo per poter tornare in prigione". Il suo stato era talmente evidente che nell'arringa iniziale il pubblico ministero dichiarò "sentirete le prove del fatto che l'imputato è uno schizofrenico paranoico.... sentirete che dichiarò di aver sentito delle voci, ascolterete le sue dichiarazioni registrate. Trema. Lo stato non ha intenzione di negare niente di tutto questo...". Nonostante questa chiara ammissione, l'avvocato della difesa non chiese alcuna perizia psichiatrica, e la giuria emise una condanna a morte.

Pernell Ford

Pernell Ford venne giustiziato dallo stato dell'Alabama l'1/6/2000 per l'omicidio di due donne durante una rapina nel 1983. Ford aveva 18 anni all'epoca della sua reclusione. Dall'età di 6 anni Pernell Ford aveva passato lunghi periodi in istituti di cura per le malattie mentali, e a 13 anni gli erano stati prescritti potenti barbiturici anti-psicosi e anti-depressione. Durante l'adolescenza aveva tentato il suicidio più volte, in vari modi inclusi l'overdose, l'impiccagione e l'avvelenamento. Aveva tentato di uccidersi anche nel braccio della morte.

Poco prima del processo, Ford aveva licenziato i suoi avvocati. Era stato dichiarato capace di difendersi da solo nonostante la sua giovane età, la sua educazione limitata, il suo quoziente d'intelligenza di 80, e la sua storia di problemi menttali. L'unica difesa che presentò fu che Dio sarebbe intervenuto al processo per riportare le vittime in vita. Per la maggior parte del tempo delle udienze, Pernell Ford rimase silenzioso e assente. Non ci furono obiezioni, richieste di riesame, interrogatori di testimoni.

Al momento della sua condanna, Pernell Ford si vestì con un lenzuolo bianco, in stile toga-party, con un mantello fatto da un asciugamano. In un lungo discorso, chiese al giudice di portare in aula le bare delle vittime così Dio avrebbe potuto resuscitarle di fronte ai giurati. Dopo averlo condannato a morte, il giudice disse a Ford che per legge avrebbe avuto diritto in automatico a una richiesta di appello. Pernell Ford rispose che non ne voleva.

L'esecuzione di Ford venne fissata inizialmente nel luglio del 2009, ma la sua morte fu ritardata da un avvocato d'ufficio, che presentò una richiesta di analisi del suo stato mentale. Davanti alla corte, Ford sostenne che era in grado di lasciare il braccio della morte attraverso la "traslazione" e che aveva visitato il paradiso e altri posti in giro per il mondo mentre ufficialmente era in prigione. Disse di avere milioni di dollari depositati in un conto svizzero, che sarebbero serviti al mantenimento di 400.000 mogli dopo la sua esecuzione e che sarebbe divenuto parte della Santissima Trinità. La corte dichiarò Ford capace di intendere e volere a Novembre, e respinse l'appello. Il Governatore Don Siegelman respinse una richiesta di clemenza presentata dall'avvocato d'ufficio LaJuana Davis, che esponeva la storia dei problemi mentali di Ford.

(Fonte: American Civil Liberties Union)

 

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