TEXAS, U.S.A. - Voci dal Braccio della Morte

          Ultimo aggiornamento: 06/12/2010
   

TEXAS - PROCEDURA DI ASSEGNAZIONE DELLA CONDANNA

Ci sono due parti in un processo capitale - la fase in cui si decide la colpevolezza o l'innocenza e poi la fase in cui si stabilisce la punizione. Durante la seconda fase l'accusa cerca di presentare prove che dimostrino l’impossibilità della riabilitazione del condannato (ad esempio precedenti penali o di cattiva condotta). La difesa cerca invece di presentare prove "mitiganti" (cioe' fattori che inducano a non scegliere di mandare a morte il condannato). Per svolgere il suo compito, che è quello di decidere se mandare o meno un uomo nel braccio della morte, secondo le norme vigenti la giuria e' tenuta a informarsi leggendo il seguente documento.

ISTRUZIONI DELLA CORTE RIGUARDO ALLA PUNIZIONE

Con il verdetto che avete reso in questo caso, avete riconosciuto l'imputato colpevole di reato capitale, come richiesto dall'accusa. Vi informiamo che la colpevolezza per reato capitale comporta obbligatoriamente una sentenza alla massima pena detentiva o una sentenza di morte.

E' adesso vostro compito considerare tutte le prove di questo caso e rispondere alle domande che vi vengono poste. Tali domande verranno definite "questioni" in questo documento, dovrete rispondere ad esse con un "Si'" o con un "No"; la punizione da infliggere all'imputato dipendera' dalle vostre risposte alle questioni. Dovrete considerare solo la condotta e lo stato mentale dell'imputato nel determinare le vostre risposte a queste Questioni speciali.

Vi rendiamo edotti che  l'accusa deve dimostrare la veridicita' della prima e della seconda questione al di la' di ogni ragionevole dubbio. Non e' obbligatorio che l'accusa dimostri la prima e la seconda questione al di la' di qualsiasi dubbio, e' necessario altresi' che le prove portate dell'accusa escludano tutti i "ragionevoli dubbi" riguardo alla prima e alla seconda questione.

Un "ragionevole dubbio" e' un dubbio originato dalla ragione e dal senso comune a seguito di attento e imparziale esame di tutte le prove inerenti al caso. E' quel genere di dubbio che farebbe esitare una persona ragionevole ad agire negli affari piu' importanti che la riguardano.  Prove al di la' di ogni ragionevole dubbio devono essere, quindi, prove con un carattere di convincimento tale da indurvi a fare affidamento su di esse e ad agire in base ad esse senza esitazione nei piu' importanti affari che vi riguardano.

Nel decidere riguardo alla prima questione dovete considerare tutte le prove ammesse nella fase di colpevolezza od innocenza e nella fase di punizione, comprendendo le prove relative al passato dell'imputato o al suo carattere o alle circostanze in cui e' stato commesso il reato che depongano pro o contro l'irrogazione di una sentenza di morte.

La giuria non potra' rispondere "Si'" alla prima questione a meno che non ci sia unanimita' di decisione da parte dei singoli giurati. La giuria non potra' rispondere "No" a tale questione se almeno dieci giurati non concorderanno sulla risposta; pero' i dieci giurati non devono necessariamente concordare su quali prove abbiano determinato la risposta negativa alla questione.

La prima questione e' la seguente:

Voi ritenete sulla base delle prove al di la' di ogni ragionevole dubbio che esista una probabilita' che l'imputato potrebbe commettere atti criminosi di violenza che costituirebbero una continua minaccia alla societa'?

Se avrete risposto "Si'" alla suddetta questione, allora rispondete alla seguente questione. Se avrete risposto "No" alla prima questione, o se non siete in grado di rispondere alla prima questione, allora non rispondete alla seguente.

La seconda questione e' la seguente:

Ritenete sulla base delle prove al di la' di ogni ragionevole dubbio che l'imputato abbia provocato la morte della persona deceduta, o che intendesse uccidere la persona deceduta o un'altra persona, o che prevedesse che una vita umana sarebbe stata tolta?

Risponderete a questa questione speciale "Si'" o "No".

Non potete rispondere "No" a meno che non vi sia accordo totale da parte dei giurati e non potete rispondere "Si'" se almeno dieci giurati non concordano con la risposta affermativa. La giuria pero' non deve necessariamente concordare su quali siano le particolari prove che determinano la risposta affermativa.

Se avete risposto "Si'" alla precedente questione, allora dovete rispondere alla questione n. 3 qui di seguito riportata.

La terza questione e' la seguente:

Dichiarate se, prendendo in esame tutte le prove, incluse le circostanze del reato, il carattere dell'imputato e il suo passato e la colpevolezza morale personale dell'imputato, c'e' una sufficiente  circostanza mitigante o ci sono sufficienti  circostanze mitiganti da permettere che venga emessa una condanna alla massima pena detentiva piuttosto che una sentenza di morte.

Rispondendo a questa terza questione la giuria dovra' esprimersi con "Si'" o con "No". Tale questione non potra' avere risposta negativa a meno che tutti i giurati non concordino unanimemente, e non potra' avere risposta affermativa se almeno dieci giurati non concordano in tal senso, anche se non occorre che i dieci giurati concordino su quali particolari prove abbiano determinato la risposta affermativa.

Vi istruiamo, nel rispondere a questa terza questione, di considerare "fattori mitiganti" tutte quelle prove che inducano un giurato a considerare l'imputato meno degno di riprovazione morale o di morte. Vi informiamo che se la giuria fornira' risposte affermative alla prima e seconda questione e negative alla terza, questa Corte condannera' a morte l'imputato. Se la giuria dara' risposte negative in merito alla prima o seconda questione o una risposta affermativa riguardo alla terza, la Corte
condannera' l'imputato alla reclusione a vita nella Divisione Istituzionale del Dipartimento di Giustizia Criminale del Texas.

Riguardo alla legge dell'uscita sulla parola, vi informiamo che un prigioniero condannato a morte non puo' ricevere la liberazione sulla parola. Un prigioniero che sia stato condannato a vita a seguito di un reato capitale non potra' essere rilasciato sulla parola fino a quando non sara' trascorso un effettivo periodo di carcerazione di 40 anni di calendario, indipendentemente dalla buona condotta. Non dovete considerare la legge sulla possibilita' di uscita sulla parola o la maniera in cui
verrebbe applicata a questo specifico imputato nel rispondere alle questioni speciali.

Vi informiamo che l'imputato puo' testimoniare in suo proprio favore se scegliera' di farlo, ma se decidera' di non farlo, questo fatto non dovra' essere da voi considerato come una circostanza contro di lui ne' dovra' pregiudicarlo in alcun modo.    Voi siete i giudici esclusivi dei fatti provati, della credibilita' dei testimoni e del peso da attribuirsi alle testimonianze, ma siete tenuti a
ricevere la legge dalla Corte, cosa che avviene tramite il presente documento, e ad essere governati dalla medesima.


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