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Il 24 e 25 settembre 1999 si è svolto il Convegno internazionale La scena degli addii. Morte e riti funebri nelle società occidentali contemporanee: di taglio interdisciplinare, il convegno ha affrontato il tema della crisi dei riti funebri tradizionali, con una particolare attenzione per le nuove esperienze rituali presenti oggi in Europa. Questo convegno è il primo di una serie di convegni sui temi della morte che la Fondazione Fabretti organizzerà ogni due anni. Convegni 2000 24 novembre 2000 2 dicembre 2000 Convegni 2001 28 e 29 settembre 2001 Si é tenuto, nella sala Conferenze dell'Archivio di Stato di Torino, il convegno Perfezione e finitudine. La concezione della morte nelle utopie in età moderna e contemporanea, organizzato dalla Fondazione Fabretti in collaborazione con il Centro interdipartimentale di Studi sull'Utopia dell'Università di Bologna e il Dipartimento di Storia dell'Università di Torino. Il convegno, di impostazione interdisciplinare, ha indagato i rapporti concettuali tra i due temi: da un lato la morte, il limite dell'umano per eccellenza; dall'altro l'utopia che, in quanto costruzione di una società altra e migliore di quella data, mette in campo varie strategie per attutire, neutralizzare o ignorare proprio l'impatto della morte. La prima sezione (pomeriggio di venerdì 28 settembre) intitolata La morte e l'Utopia: temi e problemi, di carattere prettamente teorico, ha toccato, oltre al tema generale della concezione della morte, quello della salute, della malattia, della vecchiaia e dell'eutanasia; dei riti funebri e dei cimiteri; della metempsicosi. La seconda sezione (sabato 29 settembre 2001) ha affrontato la concettualizzazione della morte in utopia attraverso i secoli, indagando gli autori che hanno riflettuto con metodologie diverse e in differenti aree geografiche, a partire dal Rinascimento, fino alle distopie e alla fantascienza in età contemporanea. Convegni 2002 6 dicembre 2002 La
Fondazione Fabretti ha organizzato una giornata di studi sul tema "La
letteratura guarda la morte. Lo scrittore, la vecchiaia, e la fine della
vita". In tutti i secoli vi sono stati grandi scrittori e pensatori
che hanno raggiunto un'età elevata, e le riflessioni che essi hanno lasciato
sulla vecchiaia e sulla morte, propria e altrui, sono sempre stati oggetto di
profonde meditazioni. Si pensi, nel Novecento, a Une mort très douce di Simone de Beauvoir, a La mort de ma mère di Albert Cohen, al De Senectute di Bobbio. Il convegno si è proposto di esaminare
alcuni testi letterari del nostro tempo particolarmente significativi per una
meditazione sulla morte, e al contempo anche di raccogliere testimonianze di
scrittori e scrittrici o artisti che hanno parlato della loro creatività in
rapporto alla propria finitudine.
Nel
guardare alla vecchiaia e alla morte, lo scrittore non può peraltro prescindere
dal farsi specchio, magari deformante, delle concezioni della morte prevalenti
nel contesto in cui vive: oltre alla soggettività dello scrittore, è stata
dunque in questione, nella riflessione che abbiamo proposto in questa
giornata, anche uno sguardo attento e critico sulle condizioni in cui
si vive la vecchiaia e la prospettiva della morte nella società contemporanea. Convegni
2003 Si è tenuto, presso l’Archivio di Stato della
Città di Torino, il convegno Moralizzare la morte. Riti e luoghi
del morire nella società del XIX secolo. Il
programma del convegno.
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