Il Piemonte resta a galla

 

Personalmente sono sempre stato un po' critico sulla formula con cui si disputa il campionato italiano a squadre, soprattutto per quanto riguarda la Serie A. Una sola partita a turno, con molteplici trasferte «fuori casa», mi pare ottimo per le serie più basse, dove in genere si rimane nell'ambito della propria regione e si ha occasione di conoscere altri giocatori ed altre strutture, magari divertendosi con qualche scampagnata, ma è diseconomico e troppo impegnativo per la realtà dei circoli scacchistici italiani quando si gioca nelle serie superiori e bisogna magari impegnare giocatori professionisti per più settimane ed affrontare lunghi viaggi di centinaia di chilometri in una giornata, per risparmiare sulle spese; preferirei un sistema «alla francese», pochi turni concentrati in week end in cui si disputano più partite.

Ma i fatti sembravano smentirmi: nelle ultime edizioni erano sempre più numerose le squadre di A1 e di A2 che potevano schierare forti giocatori ed affrontare spese non indifferenti, ed anche il numero complessivo delle compagini che disputavano il campionato era in netta crescita, mentre semmai era proprio e solo il Piemonte a registrare decrementi ed abbassamenti di livello qualitativo.

Con una parziale soddisfazione posso dire che nel 2001 si è verificato l'opposto.

Sale nettamente il numero delle squadre in Piemonte -ben 14 nella sola Promozione, che in altre regioni risulta ormai quasi azzerata-, con la presenza di giocatori di spicco in molte compagini.Qualche esempio: per Vallemosso hanno giocato il MI Lanzani ed il MF Quendro; per la Sst i GM V. Georgiev e Lazic ed il MI Mrdja; per il Casseta Popular il GM Todorov, il GMF Sedina, il MF De Santis ed il compianto MI Vujovic -che proprio nel Campionato italiano a squadre ha disputato la sua ultima partita, una patta contro Fabrizio Molina, che sfortunatamente ha acquisito un valore «storico» per l'improvviso decesso del Maestro slavo, avvenuto pochi giorni dopo-; e per Trino Vercellese hanno giocato di volta in volta il MI Colovic e le forti giocatrici bulgare Alekseva, Voiska, Djingarova e Chilingirova. Inoltre tutti o quasi i gironi cui partecipavano squadre piemontesi hanno visto scontri combattuti e poche defezioni.

Al contrario a livello nazionale direi che si è registrato da un lato un calo nel numero delle squadre, dall'altro uno svolgimento della massima serie, la A1, francamente più che deludente.

Basti dire che nel girone sud su sei squadre ben due -Potenza e Napoli Averno- si sono ritirate già al nastro di partenza; mentre il C.S. Perugia, forse per economizzare, non si è presentato nel caso di una trasferta «lontana» come quella di Palermo, e di fatto sono stati disputati solo cinque incontri sui quindici previsti. Nel girone nord le cose sono andate solo un po' meglio: l'Udinese si è ritirata dopo il primo turno, mentre il Canal Cocquio ha disputato la metà degli incontri schierando solo tre giocatori anziché quattro.

Non proprio un torneo appassionante o ad alto livello. Pochissimi fra l'altro i giocatori di spicco presenti: fra i GM, oltre agli italiani Godena e Mariotti, si può ricordare esclusivamente la comparsa -e per una sola partita ciascuno- di Tkachiev, Hubner e Skembris. Non molto se facciamo il confronto con altri campionati a squadre di Stati europei.

Alla fine nel girone nord hanno acquisito il diritto di partecipare alle finali Marostica e Reggio Emilia, l'Udinese è stata retrocessa insieme ad Arzignano, mentre è stata ottima la prova della piemontese Vallemosso, che con Lanzani e Quendro, ma soprattutto con Ubezio e Rodighiero decisivi negli scontri diretti, si è conquistata tenacemente il diritto a rimanere nella massima serie.

Nel girone sud scontato il successo di Montecatini, la squadra toscana va in finale insieme a Palermo, che schiera in prima scacchiera il nostro Spartaco Sarno; retrocesse senza aver giocato Potenza e Napoli.

Le finali, per una scelta discutibile, verranno disputate in questo mese di giugno, con un giorno in comune con la semifinale del Campionato italiano individuale di Limone Piemonte: probabilmente si avrà un abbassamento del livello qualitativo di entrambe le manifestazioni.

Serie A2

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