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PROGETTO
DI RICERCA INTERNAZIONALE
Medicina, morte e società
in età moderna e contemporanea
Il Comitato
scientifico della Fondazione Fabretti (composto da Roberto Beneduce, Francesco
Campione, Giorgio Cosmacini, Alfredo Milanaccio, Alessandro Pastore, Francesco
Remotti, Marina Sozzi) ha approvato l’apertura di un nuovo filone di
ricerca, quello della tanatologia medica. Si tratta di affrontare molteplici e
interconnesse tematiche: le teorie e le considerazioni che i medici di età
moderna e contemporanea hanno sviluppato sul tema della morte, non solo nei
loro trattati scientifici, ma in altre fonti (lettere, autobiografie, memorie,
documenti privati); i problemi della morte apparente e della morte improvvisa;
i mutamenti nel tempo dell’interpretazione sia delle cause di morte che
dell’accertamento della morte; l’evoluzione storico-sociale delle figure
dei medici e dei pazienti/morenti e della loro reciproca relazione; il
rapporto tra medicina ufficiale e altre riflessioni sulla salute (la medicina
popolare, la ‘ciarlataneria’, eccetera); l’influenza della medicina su
altre discipline (ad esempio la filosofia nel XVIII secolo); l’importanza
dello sviluppo dell’anatomia nella riflessione sulla morte; le ricadute
delle concezioni sociali del corpo sulla medicina; la medicina in tempo di
guerra; il confronto, sul tema della morte, tra medicina occidentale ed altri
approcci, eccetera.
Questa
indagine va dunque a dissodare un campo fino ad oggi trascurato, con
l’intento di mettere a fuoco un volto inedito della medicina occidentale,
rivelandone anche storiche carenze: indagando, cioè, le più profonde ragioni
dello stratificarsi di una mentalità che identifica la figura del medico
unicamente come colui che combatte la morte, e non come colui che le si oppone
quando è possibile, ma che anche l’accompagna quando è ineluttabile
(ruolo, quest’ultimo, che ancora Francesco Bacone attribuiva al medico).
Tra gli
interrogativi-chiave di questa ricerca, dunque, saranno tenuti presenti gli
aspetti della formazione del medico in relazione alla morte nella prassi
clinica contemporanea, approfondendo in particolare le cause della percezione
della morte come pura sconfitta, ancora oggi molto diffusa, percezione che
impedisce, in molti casi, un corretto approccio al paziente terminale; senza
trascurare, al contempo, i rilevanti segnali di una tendenza contraria che
emergono negli ultimi anni, col movimento degli hospice
e la cultura delle cure palliative, ed il loro duplice versante, farmacologico
e psicologico.
La ricerca
non sarà infatti di carattere prettamente storico, o di storia della
medicina: filosofia, sociologia e antropologia sono competenze presenti nel
gruppo di ricerca internazionale selezionato (Italia, Francia, Svizzera).
Dalla sua origine il comitato scientifico della Fondazione Fabretti lavora con
la consapevolezza che ogni ricerca sui temi della morte non può che avere una
dimensione interdisciplinare. La tanatologia, infatti, come già notava
l’antropologo Louis-Vincent Thomas, non è un campo del sapere definito, con
un suo statuto identificabile. E’, piuttosto, il punto di snodo di un
colloquio tra saperi diversi sulla morte, il luogo teorico in cui tale
colloquio diviene possibile.
La ricerca,
coodiretta e coordinata dal professor Giorgio Cosmacini e dal professor
Georges Vigarello, prevede di coprire un arco cronologico che comprenda la
riscoperta dei trattati medici di Ippocrate e Galeno nel Rinascimento
spingendosi fino all’età contemporanea. Gli studiosi che parteciperanno al
progetto lavoreranno su epoche storiche di loro competenza, e nell’ambito
della propria disciplina (storia, storia delle idee o delle mentalità,
sociologia, antropologia, eccetera). Avrà una durata di due anni, e sarà
articolata in diversi momenti:
- il
lavoro individuale degli studiosi coinvolti nella ricerca;
- i seminari
interni, trimestralmente organizzati dalla Fondazione Fabretti, con lo scopo
di mantenere la coesione metodologica e interpretativa degli studiosi, di non
perdere di vista l’interrogativo centrale della ricerca, di aggiornarsi sui
progressi compiuti e di mettere in comune strumenti e fonti;
- le lezioni
o conferenze, ulteriore sede di confronto e di scambio per gli studiosi. Tali
lezioni saranno richieste ad esperti italiani o stranieri di storia della
medicina e della sanità, o di storia, antropologia e sociologia della morte,
e saranno aperte al pubblico e adeguatamente pubblicizzate.
- infine,
alla conclusione dei due anni, la presentazione dei risultati della ricerca in
un convegno pubblico, e la
pubblicazione di un volume collettaneo.
La ricerca si
avvarrà anche del contributo di un borsista, il cui lavoro sarà orientato
alla produzione di un saggio sulle tematiche del progetto, e delle ricerche di
eventuali laureandi, che vorranno dare alla loro tesi un titolo compatibile
con il progetto di ricerca.
Tale ricerca,
inoltre, costituirà un fondamentale arricchimento del bagaglio culturale
della Fondazione, la quale, oltre agli obiettivi strettamente scientifici, si
propone anche scopi di carattere formativo e didattico, sia in ambito
sanitario (dove da vari anni è in corso una stretta collaborazione con la
Rete Oncologica Piemontese sui temi dell’educazione alla morte) sia con
iniziative rivolte all’intera cittadinanza. Gli studiosi stessi che avranno
partecipato alla ricerca potranno contribuire validamente alla
sensibilizzazione della classe medica sui temi dell’accompagnamento al
morente e sulle implicazioni culturali di tale delicato compito.
Elenco degli
studiosi
Direzione
del gruppo di ricerca
prof. Giorgio Cosmacini
(Università Statale di Milano, Università Vita-Salute San Raffaele di
Milano)
prof.
Georges Vigarello
( Sorbonne, Ecole des
Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) Institut
Universitaire de France, presidente Bibliothèque Nationale de France)
Gruppo di ricerca
prof. Alessandro Pastore
(Università di Verona)
prof .
Vincent Barras
(Université de
Lausanne e Université de Genève)
prof.ssa
Elisabeth Belmas
(Université de Paris
13 - Villetaneuse)
prof.ssa Maria Luisa Betri
(Università Statale di Milano)
dott.ssa Maria Canella
(Università Statale
di Milano)
prof.ssa
Dominique Memmi
(CNRS;
Université Paris 8)
dott. ssa Serenella Nonnis
( EHESS, Sorbona, Parigi)
dott. Ivo Quaranta
(Università di Bologna)
dott.ssa Marina Sozzi
(Fondazione Fabretti
di Torino)
prof.ssa
Anne Rasmussen
(Université Louis
Pasteur, Strasbourg 1;
EHESS)
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