Alle soglie del terzo millennio la sfida al cancro, nelle sue varie
espressioni, si sta facendo sempre più serrata e spesso vittoriosa.
Le sconfitte però sono purtroppo ancora tante, troppe, sempre brucianti.
Nell’ambito dei tumori solidi dell’organismo umano, il carcinoma della
gola ( comprendendo in tale distretto la laringe, la faringe e l’esofago
cervicale) presenta una notevole incidenza, pari circa al 10-12%
E’ molto più frequente nei maschi rispetto alle femmine, per
motivi spesso legati alla diversa esposizione ai vari fattori di rischio.
Le cause di tale malattia sono tristemente note: il fumo di tabacco
( sigarette, sigaro, pipa) ed il consumo di bevande alcoliche (vino,
liquori, birra) sono i fattori predisponenti maggiori, specie quando assunti
in associazione.
In uno studio internazionale condotto in Europa su 1150 casi, a cui
hanno contribuito Torino e l’Italia Settentrionale, è stato evidenziato
che nei forti fumatori che assumano anche bevande alcooliche il rischio
di ammalarsi di cancro alla gola è dalle 50 alle 100 volte superiore
rispetto a quello presentato dai non fumatori e non bevitori, o anche dai
modesti fumatori e bevitori.
Altri fattori sono stati chiamati in causa seppur con un peso minimo:
le radiazioni e l’esposizione cronica, per motivi di tipo professionale,
a polveri di nickel ed asbesto.
L’età più colpita è quella matura, con un
picco di incidenza per il sesso maschile fra i 50 ed i 65 anni.
I sintomi che si devono prendere in considerazione per una corretta
opera di diagnosi tempestiva sono frequentemente sottostimati dai pazienti,
in quanto confusi con banali sintomi legati ad irritazione o raffreddamento:
- l’abbassamento di voce o raucedine, persistente oltre 10- 15 giorni
- il bruciore di gola od anche solo un fastidio nel deglutire cibi
di varia solidità, persistente oltre 10-15 giorni
- la comparsa di ghiandole ingrossate nel collo, persistente oltre
10-15 giorni
- la sensazione di presenza di qualcosa di estraneo e fastidioso nella
profondità della gola, persistente oltre 10-15 giorni.
La diagnosi di queste forme tumorali è abbastanza semplice ed
immediata nel corso della visita otorinolaringoiatrica mentre per quanto
riguarda la terapia, che oggi risulta molto ben codificata, si raggiungono
nelle forma iniziali, percentuali di completa guarigione nell’80-90% dei
casi.
Di fronte a tali evidenze, la Scuola del Prof. Alberto Sartoris, ordinario
di Otorinolaringoiatria alla I Clinica Universitaria di Torino, ha sempre
aderito con entusiasmo alle iniziative di Prevenzione Secondaria e di Diagnosi
Tempestiva, che rappresentano il fiore all’occhiello dell’Associazione
per la Prevenzione e Cura dei Tumori in Piemonte.
Le ragioni che a distanza di oltre 13 anni dall’inizio dell’attività
continuano ad incoraggiarci nel potenziamento degli sforzi nell’ambito
della prevenzione del cancro della gola sono riassumibili nei seguenti
punti.
Dagli studi epidemiologici pubblicati sulla malattia in oggetto
la provincia di Torino presenta tassi di incidenza fra i più alti
al mondo.
- La diagnosi di tumore alla gola si effettua con facilità
e con pochissimo fastidio per il paziente grazie ad una visita
otorinolaringoiatrica,
completata dall’utilizzo ormai routinario della tecnologia endoscopica
a fibre ottiche.
- Si conosce alla perfezione l’identikit delle persone maggiormente
a rischio per il tumore alla gola: maschio, fumatore ma anche bevitore,
di età oltre i 50 anni, con qualche sintomo di diversa entità
ma perdurante da oltre 20 giorni circa.
- La terapia, specie per tumori in fase iniziale, permette percentuali
di guarigione sbalorditive, superiori a quanto di regola si può
ottenere in altre branche dell’oncologia.
- La sensibilità e l’innocuità, in termini di rischio,
della visita otorinolaringoiatrica periodica permettono di programmare
una periodicità annuale che garantisce nella maggioranza dei casi
la diagnosi degli stadi precancerosi.
Questi 5 motivi, uniti alla non indifferente opera di prevenzione primaria
rappresentata dal poter dialogare con i nostri utenti sui problemi alla
salute derivanti dall’assunzione di sostanze cancerogene e nocive rappresentano
una sfida al cancro della gola, un avversario tanto subdolo quanto facilmente
raggiungibile con la diagnosi precoce e la conseguente terapia.
Questo è quindi il messaggio che chi opera nel mondo della Prevenzione
può e deve inviare agli utenti sempre più sensibili alle
problematiche della propria salute: i soggetti a rischio dovrebbero ridurre
il consumo dei fattori predisponenti, consultare lo Specialista Otorinolaringoiatra
almeno una volta all’anno, prestare molta attenzione ai campanelli d’allarme
che l’organismo ci manda.
La sfida è aperta, le armi e le conoscenze non mancano, grazie
anche ad iniziative di Volontariato come quella: "Dedica un Sabato alla
tua salute".
A noi medici spesso può mancare una collaborazione fondamentale,
quelle dei pazienti, che devono sentire più vicini e propri questi
messaggi. Una visita tempestiva ci permette di vedere prima e di intervenire
prima, quando la malattia non è grave o è ancora allo stato
di precancerosi.
La sfida del 2000 al cancro della gola può quindi essere riassunta
in un piccolo slogan:
- ricercare all’interno di gruppi di rischio ben prestabiliti
- diagnosticare in sicurezza e sempre prima
- curare ottenendo sempre maggiori risultati, ma con la certezza di
poter rendere alle famiglie ed alla società un soggetto guarito
e con un’ottima qualità di vita.
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