In convenzione con l’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei
Tumori in Piemonte, presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino
è iniziato dal 7 febbraio 1998 un progetto di prevenzione
gratuita dei tumori dell’apparato urinario e genitale maschile in età
pediatrica.
Per il Piemonte si tratta della prima esperienza che coinvolge
bambini dagli 0 ai 16 anni, come soggetti di un servizio di prevenzione
relativo a patologie oncologiche ed anche dell’attività dell’Associazione
legata alla campagna nota con il nome "Dedica un Sabato alla Tua Salute".
Ed è di sabato appunto che si svolgono le visite specialistiche
(dalle 8.30 alle 12.30) dai medici della Divisione di Urologia Pediatrica
diretti dal prof. Marco Bianchi. Durante il consulto, se il medico lo riterrà
strettamente necessario, procederà ad un immediato studio
ecografico-vescicale.
L’Associazione partecipa al progetto coordinando l’attività
di segreteria per gli appuntamenti, che quindi dovranno essere effettuati
telefonicamente presso la sede dell’Associazione dal lunedì al venerdì
dalle 9.00 alle 13.30 (al numero 011-8173973). Sempre l’Associazione contribuisce
con un sostegno economico, per l’acquisto di attrezzature scientifiche,
ricerche e studi, partecipazione a congressi e viaggi di aggiornamento
professionale, che è assegnato alla Divisione di Urologia dell’Ospedale
Regina Margherita di Torino. A questo si aggiunge un versamento a favore
del personale infermieristico che presta la sua opera il sabato mattina.
L’importanza della prevenzione
Nel campo della cura dei tumori risulta fondamentale un’azione di prevenzione
mirata a controllare e quindi tempestivamente trattare l’eventuale insorgenza
della malattia. Nel bambino l’azione preventiva estremamente importante
è attuata da sempre dal pediatra: il concetto di prevenzione è
alla base della sua preparazione culturale e professionale. Nell’ambito
delle visite da parte del pediatra di base è oltremodo importante
un controllo atto ad evidenziare l’insorgenza di masse addominali o
retroperitoneali.
Infatti la maggior parte dei tumori solidi infantili trova origine dai
primi momenti dell’organogenesi manifestandosi con la presenza di una massa
palpabile.
L’ambulatorio di prevenzione dei tumori dell’apparato urinario e genitale
maschile potrà rappresentare un ausilio al pediatra soprattutto
per i pazienti a rischio ed un punto di informazione e sensibilizzazione
per le famiglie.
I tumori dell’apparato urinario e genitale maschile riguardano il rene,
la via escretrice urinaria superiore, la vescica, la prostata ed i testicoli.
Tra questi, per frequenza o per specifiche condizioni di rischio rivestono
particolare importanza i tumori del rene e del testicolo. Il nefroblastoma,
tumore renale, rappresenta la neoplasia più comune dell’apparato
urinario in età pediatrica. Dai dati epidemiologici si presume che
in Italia l’incidenza sia di 70 nuovi casi all’anno, che rappresentano
il 7,8 per milione della popolazione tra il 1° anno di età e
14°. Il picco di frequenza si manifesta a 3 anni e il 75 per cento
dei bambini ha meno di 5 anni. Nel 1997 presso la nostra Azienda sono stati
trattati 10 bambini con tumore renale.
Dunque il nefroblastoma colpisce soprattutto il bambino piccolo: questa
precocità di presentazione della malattia nulla ha a che vedere
con quella diagnostica. Infatti la maggior parte dei bambini affetti da
tumore renale si presenta in buone condizioni generali di salute, ma con
una massa addominale palpabile o addirittura con l’addome e il fianco disteso:
tali segni possono essere a volte evidenziati dalla mamma durante le operazioni
di toilette quotidiana.
Esistono condizioni particolari come familiarità, sindromi,
associazioni malformative, che permettono di identificare pazienti a più
alto rischio di sviluppo di un tumore renale. Il tumore può presentarsi
come forma ereditaria.
Nei pazienti con questa forma, la possibilità di trasmissione
del tumore ai discendenti è approssimativamente del 30%. Malformazioni
renali come anomalie di fusione, ectopie, duplicazioni, ipoplasia sono
presenti nel 4,5% dei pazienti con nefroblastoma; in particolare è
da segnalare l’associazione tra questo tumore ed un rene a ferro di cavallo.
Anomalie dei genitali esterni sono state riportate nel 28 per cento
dei pazienti con tumore bilaterale.
Vi sono ancora bambini con sindromi malformative o delle anomalie
come l’assenza congenita dell’iride o l’emiipertrofia, che sono a rischio
aumentato di sviluppare un tumore renale.
In tutte le condizioni a rischio accentuato di sviluppo di un tumore
renale, precedentemente considerato, è opportuno tenere il bambino
sotto stretta sorveglianza clinica e monitoraggio ecografico almeno sino
all’età di 5 anni.
La prognosi di questa neoplasia è notevolmente migliorata negli
anni a seguito dei rilevanti progressi terapeutici compiuti in tale campo.
La terapia multimodale (chirurgica, chemioterapica, radioterapica)
ha portato la sopravvivenza, libera da malattia a 5 anni, dal 5 per cento
dell’inizio secolo all’85 per cento attuale, se si considerano complessivamente
i vari stadi del tumore. Prendendo in esame solo i soggetti diagnosticati
al 1° stadio, cioè precocemente, la sopravvivenza è del
96 per cento. Anche in questo campo la diagnosi precoce è di fondamentale
importanza: permette una percentuale maggiore di guarigione e di ridurre
l’invasività terapeutica, problema ancor più sentito in età
pediatrica.
I tumori del testicolo costituiscono circa il 2 per cento di tutti
i tumori solidi nel bambino. Due sono le condizioni che lo rendono a rischio
di sviluppare una neoplasia testicolare: le ambiguità genitali,
in cui la possibilità di una trasformazione maligna a carico dei
testicoli è elevata; ed il testicolo ritenuto. Questo infatti ha
statisticamente oltre 40 volte la potenzialità di sviluppare una
neoplasia rispetto ad un testicolo naturalmente disceso nello scroto.
Anche se queste trasformazioni maligne insorgono in età adulta
è evidente l’importanza di informare correttamente i genitori a
seguire con controlli periodici questi pazienti soprattutto nel periodo
puberale.
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