“Musiche dell'aurora” e “Shahar”

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Le Musiche dell'aurora per soprano, flauto basso e supporto digitale sono state scritte da Riccardo Piacentini per sonorizzare l'VIII Biennale Internazionale di Fotografia. Benché finalizzate a questo specifico obiettivo, possono essere ascoltate autonomamente. (Ciò di fatto accade alla maggior parte delle musiche occidentali, la cui sorte è di nascere contestualizzate, per poi vivere, semmai vivano, decontestualizzate.)

Musica prima (Shahar) – presente anche in un secondo CD edito da Curci con il numero di catalogo E. 11351 C. in una doppia versione: per flauto basso solo e per flauto basso, soprano e “foto-suoni” –  e Musica seconda (Chorsu bimbo) hanno coinvolto l’autore in un appassionante lavoro di ricerca, nel quale sono stati registrati e filtrati elettronicamente materiali sonori derivati dalle più diverse quotidianità. In Musica prima (Shahar) si è trattato di suoni carpiti clandestinamente ad alcuni mercati popolari di tradizione, da quello di Porta Palazzo a Torino al Chorsu Bazar di Tashkent, dal quale Piacentini con il suo DAT ha estratto i profumi sonori.

Sono stati carpiti anche suoni aeroportuali, precisamente dall’aeroporto di Frankfurt in Germania, o ancora suoni di banale tran tran cittadino, nella fattispecie per le vie di Napoli, per dimostrare che il caos reale così come quello apparente, e non di rado l'emarginazione, possono celare in sé una sorprendente armonia. In Musica seconda (Chorsu bimbo) ai suoni del Chorsu Bazar si aggiungono i gesti di un bambino, con la sua voce bella ed espressiva, nonché le sue azioni sonore opportunamente missate con il precampionamento di timbri la cui origine acustica viene parzialmente stravolta e virtualizzata, come il file rouge di un discorso che vuole essere prima di tutto rigorosamente sintattico e musicale, nell’utopica (ma forse non tanto) pretesa di coniugare la dimensione schematica della scrittura con la vita reale del suono.

Il titolo dell'VIII Biennale Internazionale di Fotografia, L'Occidente imperfetto, ha suggerito all'autore la retrogradazione del suo più immediato significato. L'imperfezione non è un limite; è l'unica possibilità di redenzione. Solo l'imperfezione può consentire al nostro Occidente di attingere a nuova vita, di scoprire una volta di più la sua aurora. Questo è il prodigio dei nostri giorni: che il sole, malgrado tutto, sorge ancora. (r. p.)

Gli interpreti delle Musiche dell'aurora, incise su CD prodotto dalla Rive-Gauche Concerti in collaborazione con la Fondazione Italiana per la Fotografia, sono il soprano Tiziana Scandaletti, la flautista Anna Maria Morini e il piccolo Leonardo. L'editing e la regia del suono sono dello stesso Riccardo Piacentini.

Esecuzioni:
• Torino, VIII Biennale Internazionale di Fotografia, Palazzo Bricherasio, settembre - ottobre 1999;
• Helsinki, Finnish Museum of Photography, Cable Factory, 2 novembre 1999;
• Lille, Transphotographique, Maggio 2001.

Alcune recensioni...

Dal mensile “Suonare News” di gennaio 2001:

“Una suggestiva composizione di Riccardo Piacentini pensata per la sonorizzazione di un’importante esposizione fotografica [...] Ci sembra un’ottima cosa che i compositori si cimentino con questo genere di lavori, soprattutto se ciò avviene con questo rigore e questi esiti. E cioè con un brano che potrebbe tranquillamente affrontare l’esecuzione “live” in un concerto. Riccardo Piacentini dimostra una rara competenza nel trattamento dello strumentario scelto. Una serie di minuzionse indicazioni in testa alla partitura conducono il flautista e la cantante all’esplorazione di una ricchissima tavolozza di timbri cangianti, emissioni particolari, sottili polifonie.” (Giovanni Gioanola)

Dal quotidiano La Stampa del 25 marzo 2000:

“Riccardo Piacentini è un attivissimo compositore-esecutore-saggista-organizzatore. La Curci gli dedica un’uscita della sua nuova collana “Campi sonori”: partitura e compact insieme. “Shahar” per flauto basso, soprano (Tiziana Scandaletti) e supporto digitale, è il brano che ha sonorizzato l’ultima Biennale di Fotografia di Torino. Talento eclettico e febbrile il suo, come risulta anche da “Mal’akhim” (Angeli), dramma spirituale nato nel 1997 e pubblicato da Rive-Gauche Concerti in collaborazione con gli Enti locali piemontesi: zampate di inventiva strumentale convivono con soluzioni, soprattutto narrative e vocali, più minimali.” (Sandro Cappelletto)

 

 


 
 

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Data di creazione 19 febbraio 2000
Ultimo aggiornamento 4 gennaio 2004

 

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