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Giovan Battista Viotti

Un violinista vercellese alle corti europee

I Solisti Veneti e Tartini, The English Concert e Händel, I Musici e Vivaldi: non sono rari gli esempi di formazioni musicali di prestigio che abbiano legato in modo indelebile il proprio nome a un particolare musicista. È il caso anche della Camerata Ducale, orchestra nata nel 1992 per iniziativa di Guido Rimonda e Cristina Canziani. L'autore in questione, in questo caso, è il vercellese Giovan Battista Viotti, e la "Camerata Ducale" non era altro che l'orchestra (attiva nel '700 presso la corte dei Savoia) nella quale il giovane Viotti mosse i primi passi di quella che sarebbe stata una strabiliante carriera di violinista e di compositore. Dopo anni intensissimi ma turbolenti trascorsi prima a Parigi e in seguito — messo in fuga dalla Rivoluzione Francese — a Londra, Viotti venne, dopo la sua morte nel 1824, immediatamente quanto ingiustamente relegato nel dimenticatoio. E questo nonostante avesse rappresentato per decenni il vertice dell'arte violinistica mondiale (precursore di Paganini) e le sue opere fossero senz'altro degne di figurare al fianco di quelle di Boccherini, Cimarosa, Cherubini e non di rado anche di Mozart. Ma l'ondata romantica travolse tutto, anche le oltre trecento composizioni viottiane, che tranne rarissime eccezioni, non vennero più eseguite. Questo fino a quando le ricerche della Camerata Ducale, perseguite per anni in archivi e biblioteche di tutta Europa — una vera e propria "caccia al manoscritto" — non hanno riportato alla luce un patrimonio storico-musicale di primissimo ordine. Per fortuna, in questo caso, i ricercatori sono anche musicisti: di qui alla decisione di dedicare un'intera stagione concertistica a Viotti, ambientandola a Vercelli e Torino (le due città italiane più legate alla sua figura), e di intraprendere la monumentale registrazione su CD (etichetta Bongiovanni) dell'opera omnia viottiana, il passo è stato veramente breve. Un'iniziativa che rende dunque la città di Vercelli protagonista di un'avventura culturale in cui si fondono storia, musica e memoria.

Progetto Viotti: L'Arco Incantato

Le stagioni concertistiche della Camerata Ducale si articolano in concerti mensili, ognuno dei quali propone prime esecuzioni assolute moderne di partiture viottiane affiancate ad importanti composizioni dell'epoca, tra le quali significative testimonianze musicali piemontesi (Pugnani, Somis, Celoniat ecc.). I concerti si tengono nei luoghi storici più importanti e caratteristici di Vercelli, dal Salone Dugentesco al Teatro Civico, alla basilica di S.Andrea e si replicano a Torino.
Nota importante: i concerti, organizzati con il sostegno della città di Vercelli e della Regione Piemonte, sono ad ingresso gratuito, tranne alcune — pochissime! — eccezioni.

Il Violino di Viotti - 1780

Gli studiosi e i musicologi sanno bene che fu proprio Viotti nel 1780 ad inventare l'arco moderno (realizzato da Tourte nello stesso anno). Ma ben pochi sanno che il compositore vercellese non si limitò all'arco: disegnò, infatti e quasi sognò ad occhi aperti un nuovo tipo di violino. Uno strumento mai visto prima, il cui profilo si avvicina idealmente alla pura essenza dell'arte violinistica: un "otto" continuo dal quale il suono fluisce senza ostacoli, una forma morbida lineare, femminile.
Ma non restò solo un sogno: nel 1818 il liutaio Chanot di Parigi lo costruì e, naturalmente, lo regalò al suo ideatore. Ma Viotti era ormai troppo vecchio e deluso per potersi finalmente esibire in pubblico con il violino che aveva sempre desiderato suonare. Uno strumento che non ebbe la fortuna che meritava, tanto da sparire successivamente dal Conservatorio di Parigi nel corso degli avvenimenti bellici di inizio '900.
Il Maestro liutaio Dario Vernè l'ha ricostruito per noi, dandoci così modo di rappresentare nella sua forma più completa l'arte di Giovan Battista Viotti.

la firma di Giovan Battista Viotti