Visitate gli spazi dove nasce l'Arte!

Testi introduttivi del libro guida
di Aperto Torino 2002


OGGETTO:
Testi introduttivi del libro guida di Aperto Torino 2002 (A.per.To - Artisti per Torino): "Ateliers degli Artisti".

« Introduzione di Angela Calella Benlupo - Presidente Associazione Aperto Torino
  Aperto Torino
Un viaggio presuppone una meta ma ciò che ci aspetta spesso è inimmaginabile. Il mio cammino mi porta a verificare una rete capillare di ateliers che si concretizza nella composizione di un archivio (il libro guida di Aperto Torino) inerente alla caratterizzazione ed alla localizzazione topografica degli stessi. Indagare, curiosare e studiare il luogo dove l'artista cerca una espressione propria: questo è l'obiettivo di Aperto Torino. Il luogo privilegiato con cui veniamo a contatto, dove l'artista compie la propria creazione, ci trasporta inevitabilmente in una dimensione di storie vissute.
Aperto Torino crea occasioni per incontrare ed incontrarsi per tutti coloro che apprezzano l'arte nei suoi linguaggi distinti e variamente interpretabili dalla personale e propria sensibilità, capacità di coglierli e saperli leggere.
L'atelier, visto come spazio chiuso o aperto, dove si costruisce e ad un pensiero si fa prendere corpo, diviene oggetto della mia analisi per approfondire un tema spesso collaterale nella presentazione dell'artista. Lo studio, grande o piccolo, la sua scelta (ovunque, la propria casa, una cantina, una soffitta, un laboratorio, un'officina, un'antica cascina, un cortile, un portico, un giardino, un prato incolto ... uno spazio virtuale) e tutto ciò che contiene (i pennelli, gli scalpelli, i colori, gli odori, la polvere ... i ricordi) ci illumina sull'identità dell'artista.
Aperto Torino è un invito a visitare l'ambiente, il luogo e lo spazio che l'artista sceglie per poter esprimere se stesso e promuovere un dialogo ed una conoscenza.
Aperto Torino (A.per.To - Artisti per Torino) si ripropone nella III edizione dal 2 al 20 maggio 2002. Ogni artista partecipante aprirà il proprio atelier soltanto per un giorno. Dalle ore 17 alle 22 ogni giorno gli ateliers degli artisti invitati, residenti in Torino e provincia, saranno visitati da pubblico, critici e artisti che vorranno conoscerne meglio l'opera.
Aperto Torino nasce dallo sviluppo di un interessante dialogo con progetti analoghi in Italia e in Europa, che porterà al coinvolgimento di enti culturali e ateliers internazionali al fine di ottenere una reciproca conoscenza, interscambio e legame per la divulgazione di luoghi ed occasioni di creazione artistica contemporanea.
Il libro guida di Aperto Torino 2002, in forma ridotta, intende sintetizzare gli appunti di questo insolito viaggio fra gli spazi dove nasce l'arte e offrire indicazioni precise per incontrare su appuntamento gli artisti.
Si ringraziano gli artisti per la loro attiva partecipazione, coloro che hanno collaborato a promuovere Aperto Torino e quanti attraverso questa esperienza vorranno avvicinarsi all'Arte.
Angela Calella Benlupo »

« Introduzione di Massimo Alfano - Direttore Galleria Ultime Frontiere
  Il piacere come primum movens
Superata la fase pionieristica di proposta e di spiegazione ai primi artisti contattati di ciò che è Aperto Torino, trascorsa l'edizione che ne costituiva l'espressione in una veste definitiva ci avviciniamo alla fase più importante che è quella della maturità dell'iniziativa, fase in cui si può finalmente valutare ciò che è stato Aperto Torino ma soprattutto ciò che sta dando alla città.
È questo un aspetto che era stato giustamente messo in secondo piano dalla necessità di verificare in primis quanto l'iniziativa poteva dare al pubblico ed agli artisti in termini di conoscenza reciproca e di piacere ludico all'interno dell'arte.
Indubbiamente il piacere di una passeggiata attraverso la città ed attraverso gli atelier che essa ospita ci porta ad una dimensione di valutazione personale che troppo spesso è passata in secondo piano.
Il piacere come primum movens era stato giustamente individuato nell'iniziativa viennese ma non era forse emerso con altrettanta presenza nell'esperienza torinese: la passeggiata attraverso gli atelier può veramente diventare un altro tipo di passeggiata da inserire nei propri programmi; potrebbe essere la più esplorativa delle passeggiate possibili in città per alcuni, un modo per vedere che cosa stanno facendo persone che si conoscono ma con cui non c'è l'occasione di incontrarsi così facilmente, un semplice momento di diletto artistico lontano dagli schemi abituali oppure il primo appagamento di una naturale e giusta curiosità per chi ancora non è venuto a conoscenza dell'esistenza di questa iniziativa.
Per quanti hanno invece partecipato come pubblico frequentando le edizioni precedenti, diventa interessante vedere non solo quali nuovi artisti si sono uniti ad Aperto Torino ma anche cosa sia cambiato negli altri atelier e quale sia l'esperienza che questi artisti stanno compiendo.
È un bel regalo che Aperto Torino sta facendo alla città di cui porta il nome perché accanto alle tante cose che ci sono in città e che cadono nel non visto, non letto o peggio, abituale, c'è anche la possibilità di portare alla luce qualcosa di importante rendendolo visibile, leggibile ed interpretabile, allontanandolo dal rischio del consueto.
In altre parole potrebbe essere chiamato arricchimento.
Massimo Alfano »

« Introduzione di Giorgio Auneddu - Storico dell'Arte
  Lo studio dell'artista
Questa breve guida degli studi degli artisti che operano in Torino e provincia costituisce, così come è stata ideata, un particolare viaggio dentro il mondo dell'arte, nel cuore segreto degli ateliers degli artisti.
Un invito a sostare, chiacchierare e conoscersi secondo un fitto programma che per tre settimane consente al pubblico, ad ammiratori, curiosi ed amici di poter varcare la sacra soglia dello spazio creativo. Un invito aperto a tutti per conoscersi, per conoscere quello spazio dell'arte, quello spazio dell'artista che costituisce il suo studio, la sua officina, il suo ordine e il suo disordine, il suo autoritratto: quel genius loci ovvero luogo più autentico, ove viene quotidianamente praticato un mestiere e spesa una vita per l'arte.
Lo studio dell'artista, spesso vera e propria "casa d'artista", se non proprio "santuario", diviene il tempo, lo spazio, il luogo, ove meglio che altrove, l'artista si propone più autenticamente, sensibilmente, esistenzialmente come verificatore, osservatore di se stesso, della sua esistenza, del suo operato, del suo incessante operare. La casa d'artista o una parte di essa, come lo studio, tende sempre a tradursi in una sorta di ritratto di chi la abita, e costituisce sovente il migliore autoritratto dell'artista, forse il più interessante, il più rivelatore poiché più sincero, più introspettivo, più privato ... forse il più indiscreto.
Olga Gambari sulle pagine de La Repubblica (03.05.2000) in occasione della prima visita agli studi degli artisti ricordava che "una volta era consuetudine frequentare gli atelier degli artisti. Erano luoghi dove si andava per vedere e per incontrare, scambiando opinioni e discutendo. Da quella memoria, ormai letteraria, è nata l'idea di Angela Calella Benlupo: avvicinare la gente comune a quelle officine dove idea e materia si trasformano in opere d'arte…". Gli studi, dove gli artisti vivono ed operano, sono altrettanti inviti a conoscere meglio gli stessi autori, gli stessi artisti, la loro personalità, non sempre rivelata nelle opere.
Gli studi degli artisti sono essenzialmente un problema storiografico, non un problema di cronaca, che la storia dell'arte o la critica contemporanea, spesso dimentica di rilevare e non coglie come utile e necessaria alla stessa conoscenza dell'arte ed alla stessa biografia degli artisti. Da Leon Battista Alberti, che fu il primo autore postclassico ad accennare alle abitazioni, alle case, agli studi degli artisti, a Filippo Brunelleschi, a Francesco di Giorgio Martini e Leonardo da Vinci che portarono considerazioni di ordine pratico sugli studi d'artista: "finestra del pittore e sua comodità, qualità del lume. Lo spazio limitato di una stanza giova alla concentrazione spirituale dell'artista.", così i Serlio, Lomazzo, Vasari ... ed altri teorici e storiografi e, tra gli artisti, gli stessi Rubens, Rembrandt, Goya, Delacroix, Courbet, Renoir, De Chirico (e a Torino Casorati, Cremona, Paulucci, Saroni, Calandri, Soffiantino ...) tutti sentirono il fascino dello studio dell'artista e ne hanno lasciato memoria e preziosa testimonianza di vita.
Giorgio Auneddu »


Associazione Aperto Torino - Presidente Dott.ssa Angela Calella Benlupo
Via Belfiore, 50 - 10125 Torino - Tel. 011.65.75.25 - Cell. 333.50.888.44
E-mail: aperto@arpnet.it - URL: www.arpnet.it/aperto


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