Durante i viaggi di turismo responsabile, il gruppo di viaggiatori ha l'occasione di
dedicare alcune giornate alla conoscenza diretta delle comunità locali e delle azioni che
con loro svolgono le ong italiane e i loro partner nel paese.
Sono in genere giornate molto ricche di stimoli, anche contraddittori.
Non è infatti facile in poche ore comprendere il faticoso percorso verso l'auto-sviluppo
compiuto durante anni di collaborazione tra le ong straniere, le associazioni locali e le
popolazioni.
Spesso si viene immediatamente colpiti dalle "realizzazioni" più tangibili,
come pozzi, scuole, campi coltivati, mentre, senza nulla togliere a ciò che si vede,
spesso i risultati più importanti dei progetti sono nella formazione, nella crescita
delle capacità dei gruppi contadini a gestire economicamente le attività, nel
miglioramento del ruolo della donna all'interno della famiglia e del villaggio.
Risultati che sono sovente il frutto di tentativi, esperimenti e talvolta fallimenti.
Ma quali sono le principali caratteristiche dei programmi di sostegno all'auto-sviluppo?
Proviamo qui ad elencarne alcune. Prima di tutto i progetti si basano principalmente sulle
risorse locali: umane, tecniche e finanziarie. Sono cioè a misura del contesto, cercano
di apportare dall'esterno quanto è essenziale al raggiungimento degli obiettivi, ma si
fondano il più possibile sulle capacità delle persone e della realtà del posto.
Che siano progetti agricoli o sanitari, di promozione della donna o altro richiedono in
generale un accento particolare sulle attività di formazione e di accompagnamento per
rendere durevoli i risultati, una volta terminato l'appoggio esterno. Sono percorsi di
solidarietà, che hanno bisogno di tempi lunghi, dell'ordine della decina di anni. E si
sviluppano in realtà complesse, dove altri attori e istituzioni molto più potenti
(Stato, mercato mondiale e locale, forze politiche, sociali e religiose) agiscono seguendo
i loro interessi. Per questo sono sfide difficili, contro problematiche immense. In genere
l'ong italiana costruisce i progetti insieme a un cosiddetto "partner locale",
che può essere una ong del posto, un gruppo, un'organizzazione di base, un Comune o
istituzione statale, oppure una diocesi. Questo tipo di relazione di
"partenariato" costituisce una ricchezza perché due idee e culture si
incontrano, ma spesso "non è tutto rose e fiori" e nasconde tensioni e
interessi diversi, che a volte possono portare a separarsi perché non si condividono
principi di fondo dell'azione. Ma i progetti sono anche questo; tentativi di instaurare
uno scambio culturale tra Nord e Sud, con le difficoltà che questo comporta.
Queste poche righe invitano quindi il "turista responsabile" a vivere con
maggior interesse la conoscenza delle esperienze di solidarietà delle ong nel mondo, ma
anche ad avere occhio critico per leggere oltre ciò che si vede, capire che "non è
tutto oro ciò che luccica" e che a volte "l'essenziale è invisibile agli
occhi", cioè i risultati più importanti sono nella capacità e dignità delle
persone e nelle relazioni costruite tra di esse e tra i popoli di cui facciamo parte.
Federico Perotti
Ufficio programmi Cisv
In continua evoluzione ...Chi ci segue dall'inizio di questa avventura, si sarà accorto che ogni anno il numero
dei viaggi è in aumento. E mentre stiamo preparando questo catalogo, si stanno
concretizzando nuove proposte verso l'Europa dell'Est. Consigliamo quindi chi è
interessato a conoscere sempre il quadro completo delle proposte di collegarsi al sito www.viaggisolidali.it oppure di
contattarci in sede a Torino (011/4379468). |
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Marzo 2002
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