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Rassegna stampa

NordSudOvestEst

Libertà di stampa: Swaziland

Il re padrone

Il 22 giugno scorso il re di Swaziland (piccolo Stato indipendente all'interno del Sudafrica) ha firmato un decreto che rinforza il controllo del monarca sulla stampa. Il decreto conferisce al "ministero competente" la possibilità di proibire una pubblicazione senza "fornire ragioni", né seguire una procedura legale. Il testo chiude anche una battaglia giuridica che opponeva, da diversi mesi, il re all'Alta corte, secondo cui la chiusura del mensile The Nation e del settimanale The Guardian, considerati critici nei confronti del regime, sarebbe stata illegale. Il decreto sopprime anche la possibilità di essere liberati sotto cauzione nei casi di minaccia alla sicurezza dello Stato, e precisa che i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario sono sotto l'autorità del re. "L'ultima monarchia assoluta del continente è anche uno dei regimi che più censura la stampa e i giornalisti" ha scritto Robert Ménard, segretario generale di Réporters sans frontières, chiedendo al re di annullare il decreto e permettere una stampa libera e indipendente. L'organismo chiede alle autorità di ratificare il Patto internazionale per i diritti civili e politici, che garantisce la libertà di espressione. (Réporters sans frontières)

Perù

Toledo presidente

Alejandro Toledo sarà il nuovo presidente del Perù. Nel ballottaggio del 3 giugno scorso si è aggiudicato il 52% dei voti distaccando l'ex presidente Alan Garcia al 48%. Il giorno successivo, il governo peruviano ha creato la Commissione per la verità, chiamata a indagare sugli abusi contro i civili perpetrati nel paese negli ultimi 20 anni. L'organismo prenderà in esame sia i crimini di natura terroristica sia quelli contro l'umanità, verificatisi dal maggio del 1980 al novembre del 2000 (almeno 1.600 i casi di violazioni in questo periodo). Anche Alan Garcia è già stato denunciato per crimini contro l'umanità. Intanto l'ex presidente Alberto Fujimori, accusato di corruzione e narcotraffico, ma anche di essere coinvolto in stragi, ha ottenuto la nazionalità giapponese e sarà più difficile per il nuovo governo peruviano ottenere l'estradizione. È andata peggio per il suo braccio destro, Vladimiro Montesinos, ex capo dei servizi segreti, arrestato in Venezuela e riportato in patria. È accusato di corruzione, appropriazione indebita di fondi statali, traffico di armi, riciclaggio di denaro sporco e di aver comandato le cosiddette squadre della morte. Intanto il Perù è piegato per il terremoto che ha colpito il sud del paese: dati parziali contano 115 morti, circa 1.400 feriti e 190 mila persone coinvolte. (Misna)

Russia

Rifiuti nucleari cercasi

La camera bassa della Duma, il parlamento russo, ha approvato tre disegni di legge che permettono l'importazione di rifiuti nucleari. Adesso le tre proposte di legge andranno al vaglio della Camera alta e del presidente Putin, i quali le approveranno quasi sicuramente. Secondo il governo, il progetto farà guadagnare alla Russia 21 milioni di dollari in dieci anni, mentre gli ambientalisti sostengono che la cifra è sproporzionata rispetto ai rischi e ai danni che ne deriveranno e che non è sufficiente per giustificare il programma. Per raggiungere quella cifra la Russia dovrebbe importare circa 20 mila tonnellate di rifiuti con un prezzo di 1.000 dollari al chilo, anche se il Minatom (Ministero dell'energia nucleare) non è mai riuscito a concludere un contratto per più di 620 dollari al chilo. (Acea)

Senegal

Il premier è donna

Il primo ministro senegalese, signora Mame Madior Boye, ha annunciato il 10 maggio a Dakar la composizione del suo nuovo governo, poco dopo la proclamazione ufficiale dei risultati delle legislative del 29 aprile da parte del Consiglio costituzionale. Le votazioni hanno confermato il nuovo corso politico del Senegal, iniziato nel marzo del 2000 con l'elezione di Abdoulaye Wade, sostenuto dalla coalizione Sopi (=cambiamento). Il partito socialista, al potere da 40 anni, ha dovuto accontentarsi di 10 seggi su 120, mentre il Sopi ne ha conquistati 89. Nel nuovo governo, il partito democratico senegalese ha ottenuto una decina di ministeri su un totale di 24, tra cui le Forze armate e l'Economia e Finanze. Oltre al primo ministro, l'esecutivo conta cinque donne. Sono anche stati inclusi alcuni esponenti della società civile. Madior Boye, magistrato ed ex guardasigilli chiamata alla guida del Consiglio dei ministri nel marzo scorso dal presidente Wade, è stata riconfermata dopo le legislative. (Misna)

Giamaica

Terra e violenza

Domenica 17 giugno, il padre Martin Royackers, quarantunenne gesuita canadese, aveva tenuto l'omelia sulla violenza che squassa la Giamaica: 453 persone sono state uccise sull'isola dall'inizio dell'anno, fra cui 3 sacerdoti. Quattro giorni dopo, giovedì 21 mattina, il gesuita è stato trovato con una pallottola nel petto, presso la chiesa cattolica di S. Teresa, di cui era responsabile, ad Annotto Bay, una piccola città nel nord-est della Giamaica. Insieme a Jim Webb, superiore regionale della Giamaica, padre Martin era impegnato in un progetto di sviluppo teso a favorire lo sfruttamento, per la produzione di cibo, di terreni incolti di proprietà governativa. All'inizio di giugno, all'ufficio del progetto era arrivata una telefonata che minacciava di morte i due religiosi. Le minacce erano relative alla richiesta presentata al governo di concedere 60 acri di terra per gli agricoltori locali. (Gesuiti del Canada)

Volontari per lo sviluppo - Agosto-Settembre 2001
© Volontari per lo sviluppo