Umanità nella tragedia. I Vigili del Fuoco nella seconda guerra mondiale

L'ORGANIZZAZIONE DEI VIGILI DEL FUOCO DI TORINO
NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Alla nostra dichiarazione di guerra dell'11 giugno 1940 a Francia e Gran Bretagna, gli inglesi reagirono con una tempestività sorprendente, tanto da bombardare Torino e Genova a sole ventiquattr'ore dall'inizio ufficiale del conflitto.
Quell'incursione della notte tra l'11 e il 12 giugno, seppur blanda per via delle poche bombe sganciate sulle due città, ridimensionò precipitosamente i sogni della tanta sbandierata "guerra lampo".
I morti - 17 solo a Torino - erano lì tra le macerie a scuotere tutti, a confermare che quella non sarebbe stata una guerra facile, sebbene gli illusori quanto roboanti proclami dei mesi precedenti, avessero disegnato un ottimale scenario militare della nostra nazione.
Nella realtà la nostra capacità bellica e la situazione economica erano ben distanti dalle effettive esigenze di una guerra troppo sottovalutata.
Ma questa ormai è storia; Mussolini suggestionato dalla rapidità della conclusione del conflitto, sbagliò del tutto i suoi calcoli.
Le bombe dell'11 giugno diedero uno scossone a tutte le strutture preposte alla difesa civile come l'U.N.P.A. e la P.A.A., ma non solo; anche i vigili del fuoco, colti di sorpresa, dovettero fare i conti con gli effetti di una situazione sottovalutata e inaspettata, tanto che si rese necessario richiamare in gran fretta un alto numero di vigili del fuoco volontari.
Intanto la situazione sociale per la precarietà del vivere sotto molti aspetti, scivolava sempre più verso l'aperta ribellione al regime. Gli effetti disastrosi della guerra si manifestavano in tutte le direzioni, non ne furono risparmiati anche i vigili del fuoco che forse più di altri, per il tipo di ruolo svolto, accusavano le enormi difficoltà del momento.
< Il soccorso doveva essere portato a tutti i costi! Nuovi distaccamenti furono istituiti soprattutto a Torino, mentre in provincia molti distaccamenti preesistenti ma volontari, divennero a servizio continuativo attraverso la mobilitazione di tutto il personale appartenente.

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