Umanità nella tragedia. I Vigili del Fuoco nella seconda guerra mondiale

La prima incursione su Torino, quella della notte del 12 giugno 1940, che lambì di pochissimi metri la Caserma Centrale, pose subito la necessità di decentrare ulteriormente le sedi di soccorso verso la cintura e la provincia, alfine di evitare o per lo meno limitare il loro coinvolgimento nei bombardamenti aerei.
Vennero istituiti dei "Posti di Prevenzione", piccoli presidi dislocati presso le più importanti sedi di istituzioni politiche ed economiche cittadine come la Regia Prefettura e la Banca d'Italia, nonché presso importanti edifici storici come il Palazzo Reale, il Palazzo Madama e il Palazzo Chiablese.


Per la protezione delle delicate e vitali attrezzature come i centralini telefonici e le stazioni Radio Trasmittenti, la cui integrità era indispensabile per poter garantire la continuità del soccorso anche durante i bombardamenti, vennero predisposti dei rifugi antiaerei e delle opere murarie di rinforzo nella Caserma Centrale.

Anche per la protezione del personale di soccorso vennero predisposti dei rifugi. Ne furono costruiti sei, tutti ad opera degli stessi vigili, dislocati presso la Caserma Centrale, i distaccamenti del Lingotto e di Pinerolo, e presso i distaccamenti di guerra Rebaudengo, Lucento e Ghidini.


Il più grande, tuttora esistente presso la ex Caserma Centrale di Porta Palazzo, aveva uno sviluppo di 153,50 metri lineari ad una profondità di dieci-dodici metri.
Vennero costruiti tutti con caratteristiche antibomba le cui pareti e volte avevano uno spessore di 25 cm. fra mattoni e calcestruzzo. Per la costruzione di un rifugio di circa 50 metri lineari (Lingotto, Ghidini, Pinerolo, Rebaudengo e Lucento) occorrevano in media dai 20 ai 30 metri cubi di legname, dai 20.000 ai 26.000 "mattoni forti", e dai 120 ai 500 quintali tra cemento e calce.
Il costo si aggirava da un minimo di £. 45.000 per il rifugio del Ghidini ad un massimo di £. 70.000 per quello del Lingotto. I progetti relativi furono curati dagli ufficiali: Ing. Sala e Geometri Cruto, Borghesio e Testanera, del Comando di Torino.

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