Nascita ed evoluzione del
servizio antincendio della città di TORINO

L'AMBIENTE DOMESTICO

Abbiamo visto sinora quali sono state le cause, riferite più in generale alla struttura cittadina, che per tutto il Medioevo ed anche oltre hanno frequentemente messo a repentaglio la sicurezza urbana; ora restringendo il campo di osservazione, entriamo con l'immaginazione nell'ambiente domestico del periodo per esaminare, dal suo interno, quelle che potevano essere le eventuali fonti di rischio.
Tra le disposizioni del comune di Torino emanate sempre nell'ambito della ricerca di una maggiore sicurezza, ne troviamo una che potremmo definire, vista oggi, scontata; si proibiva infatti, e possiamo pensare per l'inavvedutezza della gente causa di qualche incendio, di accendere il fuoco vicino a materie facilmente infiammabili, come la paglia e il fieno, depositate all'interno delle abitazioni.
Tuttavia le responsabilità di tanti e gravi incendi, che nel medioevo spesso assumevano dimensioni catastrofiche, non potevano essere interamente imputabili all'inosservanza delle misure di sicurezza da parte dei semplici cittadini; ricordiamo che le maggiori responsabilità erano da attribuirsi alla struttura stessa della città e delle case.
Senza dimenticare però che anche l'inesistenza di una minima forma organizzata di protezione, che poteva essere offerta da organizzazioni per la difesa dal fuoco, era motivo di pericolo. Un altro potenziale pericolo di incendi era dato dalla mancanza dei vetri alle finestre, a causa della quale il vento poteva circolare liberamente all'interno delle abitazioni causando spiacevoli inconvenienti.
Non di rado venivano emanate disposizioni comunali che vietavano l'accensione di fuochi nelle case durante le giornate ventose.
Questo avveniva perché nelle abitazioni, e sino alla fine del secolo XIII vi era l'abitudine di accendere il focolare per uso domestico, scoperto e al centro della stanza, in uno spazio quasi mai delimitato e a contatto delle travature e delle coperture di paglia dei tetti.
Questa stanza cosiddetta "caminata", era caratterizzata da un'apertura del tetto da cui fuoriusciva rapidamente il fumo. Solamente con la diffusione dei camini, avvenuta dopo la seconda metà del '300, il fenomeno mutò.
Inoltre dal Cinquecento la situazione mutò ancora, per l'introduzione del vetro e dalla sua maggiore disponibilità messa in atto dalla produzione degli artigiani veneziani.

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