La dura legge del Buholz

 

Si è conclusa il 15 Marzo dopo un mese e mezzo di fatiche la massima manifestazione cittadina: il campionato torinese open, la tradizionale competizione dei primi mesi dell'anno. La partecipazione è stata soddisfacente, anche se non più ai livelli di qualche anno fa, quando si superavano abbondantemente i 100 giocatori.

Questa edizione ha avuto due novità tecniche importanti: il nuovo tempo di riflessione, che è stato maggiormente apprezzato rispetto alla formula 1h x 20 + 1 h, per la migliore gestione della fase d'ingresso nel centro partita, e lo sdoppiamento del torneo dopo cinque turni. Quest'ultima formula, anche se già sperimentata da qualche anno nell'open Sada, è stata invece un po' controversa e forse causa di uno sfalsamento dei risultati della seconda parte del torneo.

La cronaca

Al nastro di partenza sedevano due Maestri e dodici candidati, e le previsioni della vigilia davano come vincitore finale un giocatore compreso tra le prime 6 teste di serie.

Come sempre in questo tipo di open i primi partivano lanciati e giocavano partite senza compromessi, anche per evitare di giocare la finale B. La prima sorpresa del torneo è stata l'eliminazione dal tabellone principale del campione uscente, il Maestro Giorgio Moncelli, unico giocatore in tutto il tabellone ad incontrare due C.M. ed un M. prima del 5º turno, con la sfortuna di un Buholz che lo relegava al 13º posto, primo degli esclusi.

Nel frattempo Franco Digiugno dominava letteralmente, col fantastico parziale di 6/6 e soprattutto con un gioco estremamente convincente che lo vedeva battere senza apparente sforzo giocatori dalle caratteristiche diverse anche se entrambi tosti quali Enrico Faraoni e Luca Fassio (un tifoso ha soprannominato il suo gioco "l'abbraccio del pitone").

Gli altri arrancavano e perdevano mezzi punti qua e là (purtroppo per quelli che di giorno lavorano, questa è una maledizione inevitabile) a conferma della durezza del torneo, in cui nessun risultato è mai dato per scontato: comunque il gruppo degli inseguitori all'inizio della seconda fase era formato da Umberto Scotti, Riccardo Diana, Enrico Faraoni, Luca Fassio, il mai domo Enrico Pepino ed il sottoscritto.

La prima battuta d'arresto per il leader della corsa avveniva al settimo turno, con una patta con Scotti, che forse poteva chiedere qualcosa in più dalla posizione raggiunta, poi sprecata nel finale rapido.

All'ottavo turno Di Giugno conduceva con 1 punto di vantaggio sul terzetto Scotti, De Barberis e Pepino. E qua è successo di tutto: io col Nero battevo Digiugno in una partita posizionale con finale di Torri (come a dire giocando sul terreno dell'avversario) e Scotti contro Pepino, dopo avere guadagnato un pezzo, perdeva in modo rocambolesco.

All'ultimo turno quindi si presentavano in tre ex aequo, con gli scontri Pepino-Digiugno e De Barberis-Diana (quest'ultimo aveva 1/2 punto in meno ma ancora remote possibilità di vincere il torneo, con una serie di risultati a lui favorevoli).

Due patte combattute lasciavano la decisione al Buholz: vittoria al sottoscritto che ha avuto, oltre a un po' di fortuna, il merito di crederci sempre (proprio Franco mi profetizzò che questo sarebbe stato l'anno della riconquista del titolo), davanti a Pepino e Digiugno. In questo modo ho bissato la vittoria di 10 anni fa, forse non nell'anno in cui ho maggiormente meritato, anche se in cuor mio potevo vantare qualche credito di fortuna (clamorosa la sconfitta del '96 contro Moncelli, nel campionato poi vinto da quest'ultimo, nel finale rapido, con la Donna di vantaggio).

Purtroppo la maggiore recriminazione è per Digiugno, che ha giocato bene, sempre in testa ed ha incontrato tutti i più forti. Ha avuto contro anche il ritiro dal torneo al 7º turno di un forte C.M. che gli avrebbe portato punti pesanti nello spareggio tecnico. Questo è effettivamente un punto negativo, che ritengo di dovere stigmatizzare con vigore laddove questo atteggiamento sia portato solo da un approccio del tipo: «gioco solo se vinco qualcosa» e che purtroppo in alcuni casi è ricorrente. Su questo argomento anche il Maestro Valerio Luciani ha avuto modo di esprimere diffusamente il proprio parere sulle principali riviste nazionali a fine anno scorso. Un apprezzamento va anche al secondo classificato che ha dimostrato grande combattività e che ha saputo ribaltare in almeno tre occasioni risultati che sulla scacchiera sembravano andare nella direzione a lui sfavorevole.

La finale B è stata vinta in scioltezza da Giorgio Moncelli con 7 punti, davanti a Roldano Bertagia, Enrico Giacomasso e Giuseppe Magnifico con 6,5.

Lunedì 22 marzo ha avuto luogo la premiazione, con torneo lampo di contorno vinto dallo specialista Enrico Giacomasso.

L'aspetto tecnico

Questo torneo come sempre si conferma essere la vera palestra che forma i giocatori torinesi. I giocatori di categorie nazionali che vi prendono parte non regalano mai niente se non dispiaceri ai giocatori sulla carta più quotati.

Anche quest'anno se ne è avuta la conferma: la finale A ha visto anche un giocatore di Terza nazionale (l'agguerrito Mauceri) ed oltre a Moncelli anche alcuni Candidati non sono riusciti a raggiungere le prime posizioni. E' quindi con piacere che si guarda l'arrivo di nuovi entusiasti: segnalo tra gli altri il giovane Malano che al suo primo torneo ha realizzato 2,5 punti, (stessa performance di qualche anno fa di un noto C.M.).

Il buon gioco messo in mostra nelle prime scacchiere ha denunciato la buona preparazione tecnica e teorica di molti; per converso il finale rapido richiede un approccio specifico, non troppo apprezzato dai "puristi". Questo tempo 1h 1/2 x 30 + 1/2h si è definitivamente dimostrato migliore di quello degli ultimi anni (1h x 20 + 1h) e la speranza è che si continui su questa strada (altro discorso si può fare per il campionato torinese assoluto, dove forse le buste potrebbero essere rivalutate).

Ultima nota: potrebbe essere simpatica una "Supercoppa" tra i due campioni torinesi, l'open e l'assoluto. Provai a proporla dieci anni fa ma Rivello rifiutò. Chissà che non possa nascere un'ulteriore tradizione?

 

Classifiche finali

Partite scelte

 

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