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RIVOLUZIONE PERMANENTE.
EDUCAZIONE E FORMAZIONE CONTINUA NELLA SOCIETA' DIGITALE
(a cura di Anteprima Torino, Poliedra e Gruppo Entasis)
Salone del Libro, lunedì 26 maggio 1997, ore 11, sala Berlino
È indubbio che le nuove generazioni sono più disponibili a misurarsi con la multimedialità dato l'approccio sensoriale, più diretto, seguendo la linea filogeneticamente primaria alla conoscenza.
Le generazioni precedenti vivono invece il rapporto con le tecnologie digitali con disagio proprio perché i loro paradigmi cognitivi sono basati esclusivamente sul riconoscimento alfabetico e sull'uso del libro come unico medium del sapere.
In questi ultimi decenni il mass media televisivo ha però destabilizzato questa funzione creando una pericolosa inerzia culturale, invitando al passivo consumo di immagini pervasive.
L'elemento sul quale si intende centrare l'attenzione è nel fatto che la rivoluzione digitale può rimettere in gioco la componente cognitiva in relazione a quella percettiva, creando nuove forme di consumo culturale coniugate con le modalità di comunicazione avanzata, come quella interattiva.
I sistemi multimediali e le reti telematiche possono quindi ristabilire un equilibrio culturale attuando quel processo che già un Libro Bianco della Comunità Europea ha definito "verso la società cognitiva".
In questo quadro si inserisce qualsiasi strategia di sistema educativo che sempre più vedrà avvicinarsi i termini della scolarizzazione obbligatoria con quelli di una formazione continua e di un'educazione permanente funzionali alla riconversione produttiva: all'invenzione di nuovi modi di produrre e di apprendere.
È in questa nuova politica istituzionale per l'educazione e la formazione che s'intravede una delle iniziative più importanti per affrontare il futuro digitale.
Per superare le diffidenze che frenano lo sviluppo sociale della ricerca tecnologica.
Per promuovere una "rivoluzione permanente" che stimoli una continua riconfigurazione psicologica dei sistemi interpretativi, attivando nuove disponibilità cognitive, per "imparare ad imparare".
Introduce e coordina Carlo Infante, studioso di nuovi media.
Intervengono: Francesco Antinucci, dell'Istituto di Psicologia del CNR; Roberto Maragliano, dell'Università di Roma Tre; Mario Fierli, del Ministero della Pubblica Istruzione;
Peppino Ortoleva, dell'Università di Torino; Roberto Parodi, della Direzione Centrale Sviluppo Affari e Servizi STET.
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