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Il secolo delle donne?
Salone del Libro
Torino, Lingotto Fiere, 16 - 21 maggio 1996

Presentazione della nona edizione


Consapevole che le prospettive del futuro dell'editoria sono strettamente legate alle novità della tecnica e del mercato, il Salone ha costruito un'esposizione e un programma cercando di individuare quali sono i possibili sviluppi e gli aggiornamenti necessari ad un mercato che si deve adeguatamente confrontare con le nuove tecnologie.


Lo schema espositivo suggerisce un percorso di visita molto omogeneo ed è articolato in tre padiglioni allineati, collegati al Centro Congressi attraverso il padiglione 5 (quest'anno dedicato alle attività editoriali e culturali delle Regioni d'Italia e d'Europa). Sempre nel padiglione 5, si può trovare un'area relax dedicata alla lettura: i libri scelti hanno partecipato al Festival del Primo Romanzo, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Salone del Libro e il Dipartimento Regionale degli Affari Culturali della regione francese Rhone Alpes.


Iniziative promozionali specifiche sull'editoria tecnico-scientifica, sui fumetti, sull'editoria videografica, sulla multimedialità - mantenendo inalterati l'attenzione e lo spazio all'editoria di varia - faranno da cornice alle aree espositive medesime.
Nell'area tecnico-scientifica (ubicata nel padiglione 1) vi sarà un centro di documentazione con una banca dati inerente al settore. L'area fumetto sarà nel padiglione 1 e l'area home video nel padiglione 2.
Per il settore multimediale (padiglione 3) saranno presenti sia la categoria che opera nel campo dell'edutainment (le iniziative di questo ambito si concentreranno presso lo spazio denominato Medialab) sia quella che fornisce i servizi professionali agli editori.
Lo Spazio Multimedia, utile per la presentazione e la riflessione sui prodotti multimediali in genere, sarà collocato nella stessa area espositiva.
La fantascienza - da quella classica fino alle frontiere del cyberpunk - sarà oggetto di un'area allestita ad hoc (padiglione 2) e di una serie di approfondimenti che ha come comune denominatore questo genere narrativo e cinematografico.
Il pubblico potrà consultare un Centro di Documentazione Bibliografica nel padiglione 1.


Mille metri quadrati di esposizione saranno dedicati per la prima volta alle riviste. In una grande area del padiglione 3 si potranno trovare più di 600 delle 4.000 riviste nazionali: un panorama vivace e completo di un settore estremamente vitale dell'editoria italiana.


Per ciò che concerne la proposta culturale, prosegue nel 1996 l'idea del "novantacinque%" che intendeva avviare un bilancio progressivamente approfondito, anno per anno, di questo nostro secolo.
L'interrogativo che farà da filo conduttore per gran parte del programma culturale ha come titolo Il secolo delle donne? ed ha coinvolto istituzioni, stampa periodica e quotidiana ed editori.
Il Centro Congressi, che offre sale di capienza variabile dai 1.900 a 50 posti, ospita circa 120 iniziative, prevalentemente organizzate intorno al tema; quasi altrettante sono ospitate tra lo Spazio Incontri (riservato ai libri, alle collane, alle letture) e lo Spazio Multimedia (dove si avvicendano le presentazioni dei prodotti multimediali degli espositori).


Il visitatore si ritroverà nella città del libro, questa volta dedicata alle donne, in vie e viali nominate pensando a grandi donne del Novecento con una novità: 18 artisti under 40 esporranno nelle piazze del Salone installazioni e sculture.


La frantumazione dell'immaginario femminile scaturita dal Novecento ed il suo ricostituirsi in maniera complessa in un'identità nuova, è rispecchiata dal marchio del Salone 1996: un collages di tante diverse citazioni pittoriche, affianca il tradizionale libro blu e verde inventato da Armando Testa. Un collages di immagini femminili dipinte da uomini nel corso di questo secolo.
Si possono riconoscere, ad una attenta analisi:
Pellizza da Volpedo (Quarto Stato, 1901), Pablo Picasso (Les demoiselles d'Avignon, 1907), Fritz Lang (Metropolis, 1926), Matisse (Nudo rosa, 1935), Fernand Legér (Femme Lisant, 1949), Andy Warhol (Marilyn, 1964), Roy Lichtenstein (Natura morta, 1972), Allen Jones (Disegno, 1973), Geoges Pichard (Marie-Gabrielle in Oriente, 1980).


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