Armonia tonale

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Il testo Armonia tonale di Riccardo Piacentini è stato pubblicato nel dicembre 1999 dalla casa editrice milanese Curci. Lo si può richiedere ai rivenditori autorizzati di libri e spartiti musicali.

E' un testo didattico e funzionale di oltre 300 pagine, ricco di esempi e di esercizi, pensato per affrontare intelligentemente - con spirito critico ma anche senza inestricabili contorcimenti - lo studio dell'armonia nei Conservatori.

Il sottotitolo è: ad uso dei corsi tradizionali e sperimentali nei Conservatori. Le due legende che seguono, poste ad apertura del libro, bene illustrano le intenzioni di questa nuova consistente opera didattica.

Legenda 1
Questo libro ha un'ambizione, anzi due.
Essere una guida tecnica agile e precisa, oltre che documentata.
Insinuare punti di domanda laddove la materia rischierebbe di apparire illecitamente facile, ponendo in luce gli aspetti trasgressivi non meno di quelli canonici. Bisogna rendere ogni cosa più semplice possibile, non ancora più semplice (Einstein).
Il libro è corredato di 116 percorsi (leggi: esperienze progressive nel labirinto armonico), di una cospicua raccolta di materiali didattici e di 187 esempi storici e non.
L’obiettivo è di impostare con metodica progressività chi inizia (e vuole proseguire) lo studio dell'armonia tonale, proiettandolo sui molteplici livelli di fruizione che la complessità dell’argomento richiede.
Presupposto fondamentale è che regola e convenzione non sono altro che due termini ipocritamente simili: il prontuario della buona condotta e le facili regolette da manuale qui non interessano, né di fatto interessano gli allievi, che ad esse reagiscono in due modi: o le subiscono - in altri termini non reagiscono affatto - o le processano.
La disciplina, miscela sottile ed esplosiva di studio ed esperienza, non si è mai confrontata con regole asettiche e inespressive, ma più propriamente con convenzioni.
Queste sì vibrano e sono dense di significati, contrariamente a quanto spesso si crede. Le convenzioni cambiano perché sono vive e, mutando le circostanze, a queste vengono applicate secondo esigenze umane. In altri termini sono funzionali.
Persino il genio può prendere a calci tutte le regole che vuole, ma non le convenzioni.


Legenda 2
Undici suggerimenti di tipo pratico-orientativo.
• I percorsi, uniti alla realizzazione dei numerosi materiali didattici, sono stati concepiti in base a criteri di chiarezza e funzionalità. Servono a chi inizia lo studio dell'armonia tonale, ma anche a chi intenda proseguirlo.
• Lettura lineare, non modulare! Vale a dire che la proposta è prima di tutto una proposta di metodo, da seguire pagina dopo pagina, esercitazione dopo esercitazione.
• Le convenzioni cui il libro fa riferimento sono quelle dell’armonia tonale classica. Con questa locuzione si intende l’armonia riferita a un presunto standard mitteleuropeo che dal contrappunto armonico di Bach e dall’armonia contrappuntistica di Haendel si estende attraverso Haydn, Mozart e Beethoven fino ai più classici dei romantici (Mendelssohn, Schumann, Brahms...). Questa scelta è necessariamente parziale, come d'altronde tutte le operazioni di sintesi, ma è anche meno discutibile di altre.
• Le esemplificazioni conseguono a quanto detto. Tuttavia la loro singola consultazione potrà essere in più di un caso modulare, oltre che lineare. Una medesima esemplificazione sarà cioè applicabile a più esercitazioni.
• Tutti gli esempi d'autore sono tendenzialmente conformi alle edizioni originali (urtext). Laddove manchino dinamiche, fraseggi, agogiche etc. va inteso che ciò dipende dalle relative omissioni dei testi di origine. In qualche caso si sono apportate lievi modifiche, sempre segnalate da parentesi o note in piccolo o croci di addizione (+), al solo scopo di rendere (presumibilmente) più comprensibile e funzionale l'oggetto del riferimento.
• Nelle didascalie degli esempi d'autore si è scelto di indicare l'organico e la data di composizione. Quest'ultima è assente solo per le realizzazioni su corali luterani. Abbiamo verificato su più testi - didattici, enciclopedici e altro - per un uso convenzionalmente corretto degli elementi da riportare nelle didascalie, ma non abbiamo trovato concordanza di metodo neppure all'interno di una medesima enciclopedia. Ogni testo didattico, poi, si può dire che faccia a modo proprio. A fronte di questa evidenza, ho optato per un'impostazione relativamente personale, ma coerente.
• Molto spazio, in proporzione, è stato dedicato alla fase preliminare e a quelle cose minime che sembrano scontate e invece non lo sono affatto. La nostra convizione è che le basi sono incommensurabilmente più importanti di ciò che viene dopo e che esse andrebbero rinfrescate di tanto in tanto anche a chi crede di possederle. E' evidente, per altro, che i capitoli 1-3 non hanno altra funzione che quella di esplicitare nel modo più sintetico possibile alcuni punti cardine da approfondire in altri contesti (ad esempio un corso di acustica musicale o, più genericamente, di storia della musica), mentre i capitoli 4-10 hanno carattere più tecnico e specifico e, partendo da concetti elementari, introducono in maniera progressiva nella materia armonica.
• La seconda sezione del libro contiene una raccolta abbastanza ampia di materiali didattici, la cui pratica integra quella dei 116 percorsi disseminati lungo la prima sezione. Notevole riguardo si è avuto per l'armonia triadica e per le realizzazioni con attitudini rigorosamente funzionali e non modulanti. Inoltre, in buona parte dei materiali non sono state prese in considerazione le note ribattute, se non nel caso delle appoggiature preparate, preferendo concentrarsi su figurazioni strettamente correlate alla logica armonica prima che a quella motivico-figurale.
• Chiudono il libro tre ordini differenziati di indici, non per amore della catalogazione stocastica, ma per ragioni schiettamente funzionali. Gli indici, in particolare l’indice dei grassetti, hanno qui lo scopo di orientare l’allievo all’interno dei labirinti della materia armonica e anche di saggiarne il suo stato di conoscenza.
• E' vero che in questo libro non si è mai parlato, né esemplificato, di parole applicate alla musica, di connessioni alchemiche tra macroforma e armonia, di analisi schenkeriana e di (meta)analisi semiotica. Anche i criteri di storicizzazione sono stati, volutamente, tutt'altro che assillanti. Ma - ripetiamo - si è voluto dare una sintesi, una traccia di percorso schematico e strumentale, privilegiando i più scontati preliminari. Sono infatti le cose minime della digitazione armonica che per una volta sono sembrate interessanti, quelle stesse che conciliano la più prosaica delle convenzioni con i capolavori.
• Rilievo a parte meritano i 23 canti corali dalle Passioni di Bach, raccolta completa che integra i materiali didattici. Mentre per gli altri materiali viene fatto sempre esplicito rimando nella prima sezione del libro, questi sono stati trattati come vera e propria appendice, utilizzabile nello specifico caso in cui il programma di studio lo esiga. Qualche indicazione in più su questa scelta si troverà nell’introduzione ai canti corali stessi.
Da ultimo, devo uno shoenberghiano ringraziamento ai miei allievi, cui il libro è dedicato, e in particolare a quelli la cui pazienza ha eguagliato (e forse superato) le capacità didattiche.
(r. p. 1999)


 
 

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Data di creazione 19 febbraio 2000
Ultimo aggiornamento 4 gennaio 2004

 

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