Per riuscire a competere efficacemente è necessario disporre delle informazioni giuste al momento appropriato. Dopo il telefono - a tuttoggi lo strumento principe per scambiare informazioni - il computer, e le sue evoluzioni, permettono forme di distribuzione delle informazioni e di commercio straordinarie, che aprono possibilità di business non solo per i grandi giganti delleconomia. Il capitolo illustra questo scenario e quali sono le intenzioni del paese leader mondiale, gli Stati Uniti.
Nella maggior parte dei casi, la tecnologia viene vista come qualcosa di astratto che entra improvvisamente nella vita di tutti i giorni per rivoluzionarla. La tecnologia, viene insegnato nelle università, è una variabile esogena che permette di abbattere i costi oppure di introdurre nuove opportunità di business.
Ovviamente le cose non sono così semplici.
Il percorso che una nuova tecnologia compie è spesso molto lungo e non sempre le potenzialità offerte vengono comprese dal mercato.
Le autostrade elettroniche, mezzi attraverso i quali le informazioni possono giungere nelle nostre case, non sono una novità degli ultimi mesi, contrariamente a quanto linteresse dimostrato dai media potrebbe far pensare. Esistono, in varie forme, da alcuni anni, nel caso di Internet si parla addirittura di decenni. La novità, ancora una volta fornita dalla tecnologia, sta nella possibilità di fare viaggiare su queste autostrade vari tipi di informazioni contemporaneamente, lasciando allutente la possibilità di decidere quali sono i messaggi di suo interesse e di influenzarne il contenuto.
A questo proposito, è necessaria una piccola precisazione. La parola informazione va intesa nel senso più ampio possibile: è informazione un telegiornale, un catalogo con immagini e suoni, un film, un bilancio, i risultati delle partite di calcio.
Analizziamo le possibilità tecnologiche utilizzando la figura, che mostra landamento del settore a livello macroeconomico, per settori industriali.
I settori coinvolti in questa rivoluzione sono tre e sono rappresentati da cerchi: in alto i fornitori di informazioni, cioè i tradizionali media, che vengono raggruppati nel cerchio contenuti. In questo cerchio ci sono ad esempio film, documentari, articoli di giornali, libri e musica.
A sinistra troviamo il cerchio forma, che rappresenta la macchina che ci permette di utilizzare i contenuti, cioè vedere animazioni, leggere notizie e ascoltare musica. Tecnicamente è un computer, ma laspetto esteriore potrà essere molto differente. Ad esempio, molti videogiochi da casa non hanno nulla da invidiare ad un computer dellultima generazione.
Questa possibilità permette di raggiungere le case dei cosiddetti tecnofobi, i quali non sono interessati a possedere un computer (anzi, talvolta ne sono spaventati), ma che possiedono e utilizzano un videoregistratore oppure uno stereo, entrambi apparecchi che potrebbero con poche modifiche entrare nel cerchio forma.
Abbiamo i contenuti e la forma, ora il problema è fare arrivare i contenuti alla forma, in ultima analisi, nelle case.
Questo è il compito del terzo cerchio: la distribuzione. Chiunque abbia dei cavi, di qualsiasi tipo, potrebbe diventare distributore. I più grossi protagonisti sono le aziende di telecomunicazioni, ma non bisogna scordare, ad esempio, le TV via cavo.
La possibilità di digitalizzare qualsiasi tipo di informazione, film, musica e testo ha portato ad un naturale avvicinamento di questi tre cerchi: si parla di convergenza digitale. Il ragionamento seguito è questo: visto che è possibile trasformare un film in una serie di bit, perché non si spediscono queste informazioni allutente? Lui potrà decidere, proprio come si fa al computer, quali ricevere e quali no.
La parte che vediamo al centro è quella che viene oggi chiamata la TV-I, che riunisce le caratteristiche di tutti e tre i settori industriali.
È comprensibile che, partecipare a questo grande mercato stimato in 3.000 miliardi di dollari entro il 2012, cioè entro 17 anni, le aziende di un cerchio tentino ad ogni costo di collaborare con quelle degli altri cerchi.
Spesso questo tipo di scenario viene brevemente indicato come Autostrada digitale, cioè un sistema attraverso il quale le informazioni viaggiano fino allutente. In realtà il problema è direttamente connesso con il cerchio Distribuzione (lautostrada), ma ormai è utilizzato per descrivere tutto il ventaglio di possibilità che si affacciano.
Detto molto semplicemente, una autostrada digitale è il mezzo (non necessariamente costituito da una sola tecnologia) con il quale si distribuiscono informazioni digitali in una data area (nel caso citato lAmerica, ma sempre più spesso si ragiona con unottica tendenzialmente planetaria).
In realtà una buona parte dellautostrada elettronica esiste già e può raggiungere (in teoria) la casa o lufficio di gran parte degli abitanti del pianeta: tutti, infatti dispongono almeno di un telefono, che, pare, potrà essere, almeno in parte dellEuropa, il mezzo più probabile per contattare i potenziali utenti.
Negli Stati Uniti, decisamente più avanzati rispetto al resto del mondo, il 60% delle case sono già collegate con la TV via cavo ed il 90% delle case ha un cavo che passa nellisolato, perciò facilmente cablabile. Questo probabilmente sarà il mezzo primario per realizzare le autostrade elettroniche.
Attualmente le informazioni giungono alle persone attraverso due tipi di mezzi: letere (televisione e telefoni cellulari) e via cavo (telefoni tradizionali e televisioni via cavo), ma se è vero che lo spazio nelletere è limitato, è giusto che questo venga utilizzato da chi ne ha veramente bisogno, il telefono e le comunicazioni radio ad esempio. Per tutti i mezzi portatili è necessario non essere collegati ad un cavo. Si capisce, allora, che un mezzo che sta fisso in salotto, come il televisore, può venire benissimo collegato ad un cavo.
Nei prossimi anni vedremo quindi il consolidarsi di una inversione, profetizzata alcuni anni fa da Nicholas Negroponte: il telefono passerà dal cavo alletere e la televisione, e la sua evoluzione, dalletere al cavo.
Attualmente gli utenti della data highway devono avere un computer per poter scambiare dati in forma digitale, ma in futuro utilizzarne uno così come adesso lo intendiamo (monitor e tastiera) non sarà necessario: si potrà, ad esempio, utilizzare un semplice telecomando.
Centinaia di miliardi di dollari, privati e pubblici, saranno necessari, nel prossimo decennio, per intrecciare un sistema di comunicazioni mondiale.
Chi beneficerà di questo investimento? Per gli utenti business le autostrade digitali (ma tendenzialmente si dovrà parlare di una sola autostrada che unisce tutto il mondo) rappresentano un sogno finora proibito: un sistema per raggiungere facilmente ed economicamente milioni di clienti e fornitori, per contattare più efficacemente i dipendenti, recuperare informazioni che possono servire per un prodotto vincente. Le applicazioni permesse dallautostrada, come ad esempio la videoconferenza, la condivisione di documenti o la posta multimediale, possono ridurre drasticamente le spese di viaggio e incoraggiare il lavoro mobile. Queste, è bene ricordarlo, sono solo una piccola parte delle opportunità che una rete di comunicazione di questo genere offre.
Ovviamente, ci sono piccoli disaccordi su come questa grande autostrada dovrà funzionare.
Gli attori desiderosi di creare la data highway - compagnie telefoniche, TV via cavo, costruttori di computer, fornitori di contenuti da trasmettere (editori, operatori televisivi e cinematografici, servizi on-line) e la comunità Internet - portano al tavolo tecnologie differenti e diversi punti di vista. Ovviamente queste differenze influenzano anche la forma che potrebbe avere il prodotto finale.
Se ad ognuno di questi si chiede che forma avrà lautostrada digitale, si riceveranno risposte molto differenti tra loro, coincidenti, guarda caso, con i piani strategici dellazienda.
Una volta digitalizzato il messaggio, cioè trasformato in una serie di numeri, questo è pronto per essere spedito. Una serie di numeri, appunto, viene trattata dal computer sempre allo stesso modo. Il fatto che questi numeri rappresentino una voce, unimmagine oppure un suono, semplicemente non importa.
Da una decina danni utilizziamo la digitalizzazione nel campo musicale. Il CD non è altro che il contenitore di questa digitalizzazione, è il mezzo sul quale sono stampati una serie di numeri, proprio come un concetto è stampato sulle pagine di un libro. Nulla, se non il tempo necessario, impedisce di fare passare questo concetto attraverso i fili del telefono, leggendolo allaltra persona. La tecnologia disponibile oggigiorno abbatte drasticamente i tempi di trasmissione dellinformazione.
Lossatura principale (in inglese la backbone, cioè la dorsale) dellautostrada digitale userà tutti i sistemi di comunicazione per larghe aree oggi conosciuti, incluse le fibre ottiche (le migliori per svolgere questo tipo di compito), i satelliti e le microonde. Gli utenti si collegheranno alla dorsale usando i cavi telefonici, i cavi coassiali delle TV via cavo, fibre ottiche e letere. Tutti i dati che lutente richiederà saranno depositati su computer chiamati server, che saranno computer di tutte le classi e dimensioni. Gli utenti, infine, spediranno e riceveranno le informazioni con i mezzi più disparati, da normali computer a portatili, da televisioni appositamente modificate a una nuova generazione di telefoni detti intelligenti includendo in questa rassegna anche strumenti del tutto innovativi come i PDA (Personal Digital Assistant), una specie di taccuino-agenda-fax digitale portatili.
Come si può notare, di carne al fuoco ce nè, forse troppa.
Analizziamo, cercando di chiarire un poco le idee, i vari mezzi candidati a trasportare il traffico di informazioni.
A fine gennaio 94 il presidente Clinton, parlando al Congresso nel discorso dello Stato dellUnione, ha sottolineato la necessità di approvare le nuove norme sulle telecomunicazioni entro la fine dellanno. Sarà anche necessario - ha detto - lavorare con le industrie private affinché ciascuna classe, ciascuna clinica, ciascuna biblioteca, ciascun ospedale in America sia collegato in unautostrada informatica nazionale entro lanno 2000".
Non sono state poche le difficoltà trovate fino ad oggi da questa amministrazione lungo la strada della riforma delle telecomunicazioni per lera della Convergenza Digitale, la Digital Collision.
Oggi è chiaro che lo scopo dellamministrazione non è quello di progettare il futuro mercato dellinformazione, bensì di fornire i principi che modelleranno detto mercato, quindi di fornire le regole per guidare la difficile transizione verso un mercato delle informazioni aperto. In questa direzione lamministrazione Clinton/Gore si impegna a garantire, durante la transizione, la disponibilità, il costo contenuto e la diversità delle informazioni e delle tecnologie informatiche man mano che le forze del mercato rimpiazzano regole e modelli giuridici che non sono più appropriati.
La National Information Infrastructure, o NII, porterà in milioni di case, secondo le idee dellamministrazione statunitense, informazioni che arricchiranno la vita economica, sociale e politica della gente. Innanzitutto lo scopo principale delliniziativa legislativa di cui il Vicepresidente Albert Gore è paladino è fare in modo che questa tecnologia venga utilizzata per promuovere leducazione, la sanità e laccesso alle informazioni .
Liniziativa legislativa di cui parliamo parte dallassunto che nuove tecnologie e forze di mercato hanno portato alla convergenza di industrie delle comunicazioni in passato separate, e che questa nuova convergenza necessita di un nuovo programma che permetta agli USA di rimanere leader dellera informatica.
Linfrastruttura viene quindi considerata vitale per la pubblica utilità perché:
Liniziativa legislativa promuove ciò che viene indicato come una rete interattiva a banda larga, ovvero una rete che permette a vaste quantità di informazioni di viaggiare in entrambe le direzioni.
Il progetto di autostrada elettronica nelle intenzioni del governo americano deve rispondere ai seguenti requisiti:
Nel piano dellOpen Platform, un elemento che viene preso particolarmente in considerazione è il decodificatore. Oggi gli utilizzatori pionieri dellautostrada elettronica, coloro i quali utilizzano MClink, Internet, Compuserve, e gli oltre 50.000 BBS nel mondo, fanno affidamento su personal computer come loro strumenti primari per laccesso. Domani, la maggior parte di quelli che utilizzeranno linfrastruttura informatica dipenderanno da un elettrodomestico informatico consumer, molto probabilmente unevoluzione degli attuali decodificatori per pay TV. Invece di selezionare soltanto i canali, servirà ad avere accesso ad una quantità di servizi interattivi.
Affinché questi servizi si possano sviluppare per soddisfare la varietà dei bisogni degli utenti, si considera critico che questi decodificatori intelligenti, praticamente dei computer multimediali, vengano progettati secondo standard aperti (come ad esempio il VHS: tutti i produttori di videoregistratori sono in concorrenza su uno stesso standard disponibile liberamente a tutti). Proprio come nel mondo dei personal computer, gli standard aperti porteranno sempre più alla nascita di applicazioni innovative. Gli standard chiusi, invece, daranno agli operatori di reti la possibilità di frustrare lo sviluppo di nuove applicazioni, con detrimento per gli utenti finali.
Vediamo ora le tecnologie disponibili a tutti coloro che già oggi desiderano avere una piccola visione di questo futuro.
Le tecnologie disponibili oggigiorno sono principalmente due: il computer, collegato alla linea telefonica, ed i videogiochi. La televisione Interattiva avrà delle caratteristiche prese da entrambi.
Con un computer allacciato alla linea telefonica è possibile utilizzare due tipi diversi di servizi, dalle caratteristiche ben diverse: la rete Internet ed i servizi On Line. Trascurando le caratteristiche tecniche generali, considereremo solo quelle inerenti il commercio di beni e servizi.
Analizziamo brevemente le caratteristiche di Internet: una rete nata per scambiare dati tra le università, che solo recentemente si è aperta alle aziende private.
In questo momento Internet sta vivendo una fase di passaggio: da struttura di servizio per un numero relativamente ridotto di ricercatori è diventata una rete mondiale che offre servizi a 30 milioni di utenti (in crescita dellotto per cento al mese). Lesigenza di connessione da parte di operatori commerciali, inizialmente multinazionali (per scambiare posta elettronica tra le varie sedi), ma ormai da parte di imprese di ogni dimensione, ha fatto nascere una prima generazione di fornitori di accesso ad Internet che accettano traffico a scopo di lucro (assolutamente vietato sulle reti a scopo di ricerca). Questo, insieme alla disponibilità di interfacce grafiche amichevoli verso lutente e allapparizione di servizi sempre più sofisticati, ha innestato un circolo (non è ancora chiaro se virtuoso o vizioso) attuale: Internet è considerata il settore in maggior crescita nellinformation tecnology, per cui nessuno vuole rimanerne fuori, a cominciare dalle grandi compagnie telefoniche (vedi gli accordi Sprint-France Telecom-Deutsche Telekom, Bt-Mci, Unisource-At&T).
I problemi nascono proprio dalle origini di ricerca di Internet. Lestrema libertà di scambio di informazioni, vitale per le università ed i centri di ricerca, impedisce di controllare la qualità di ognuna di esse: in parole povere se tutti possono liberamente dire ciò che pensano, non necessariamente tutti diranno cose sensate. O, nel caso del commercio, nessuno può garantire la serietà del negozio che mi trovo di fronte.
Questo è un grosso problema, poiché, specie allinizio, il consumatore si avvicinerà a questo tipo di acquisti con una certa diffidenza, e se non troverà da parte del negoziante la massima serietà, si allontanerà da questo tipo di acquisti.
Oltre a ciò Internet offre vantaggi non trascurabili: tutti i suoi utenti sono già dotati di un computer e quindi sono già in grado di ricevere informazioni di vario genere, inclusa la televisione interattiva. A questi utenti, perciò, non si richiede di adattare la propria televisione con un nuovo apparecchio (come sarebbe nel caso delle televisioni via cavo) ma semplicemente di pagare per le informazioni ricevute. A ciò si va a sommare il fatto che gli utenti sono in qualche modo già addestrati ad utilizzare questo tipo di tecnologie, non così per il normale telespettatore, che spesso trova unoperazione ad alto contenuto scientifico programmare il videoregistratore.
Va detto che la capillarità di Internet, 30 milioni di utenti in tutto il mondo, sta spingendo molte aziende a colmare i difetti, in particolare la scarsa sicurezza.
Il numero di computer, e quindi di potenziali utenti, sta crescendo esponenzialmente: il 1994 è stato lanno in cui, negli USA, il numero dei computer venduti per il mercato casalingo ha eguagliato quello del mercato business, e nel 1996 il numero di PC supererà quello dei televisori.
Sempre negli Stati Uniti, nel 67% delle case si possiede o si prevede di acquistare un computer.
Il problema sta nellaltra parte della percentuale. In una ricerca di Odyssey, pubblicata sul numero di settembre 94 da Fortune, si prevede che il 90% dei non-utenti di PC molto difficilmente cambierà il suo status.
Vediamo ora le caratteristiche dei Servizi On Line, un servizio che viene organizzato da un proprietario, a scopo di lucro. Per accedere a questo servizio pago un abbonamento e così fanno tutti coloro che vogliono vendermi qualcosa. Lorganizzatore del servizio garantisce (qui sta la grande differenza rispetto ad Internet) la serietà di tutti gli inserzionisti, da una parte, e la solvibilità degli utenti dallaltra, i quali, per poter utilizzare il servizio, devono possedere una carta di credito.
Questi due tipi di servizi sono comunque accomunati dal fatto di essere utilizzabili esclusivamente da chi ha un computer.
Questi sono i pregi e difetti della soluzione computer + telefono che è caratteristica comune sia di Internet che dei servizi online.
I videogiochi, daltro canto, hanno le caratteristiche che ai computer mancano: assoluta semplicità. Non è necessaria alcuna conoscenza di tipo informatico. Questa è una caratteristica che la TV-I dovrà avere se vorrà conquistare il mercato. Non tutti hanno la necessità di utilizzare un computer, per costoro la soluzione verrà da una tecnologia simile a quella dei videogiochi, dove la conoscenza tecnica necessaria è limitata allinserimento di una spina nel televisore e laltra alla corrente elettrica.
Da queste due tecnologie nasce la TV-I.
La televisione Interattiva permetterà agli utenti di selezionare, proprio come si fa al computer, quali sono le informazioni che ci interessano e, se necessario, di richiedere approfondimenti su un argomento.
In ogni caso chi comanda è lutente.
Attualmente lunica possibilità data al telespettatore è quella di cambiare canale. La rete televisiva decide che cosa, secondo gli esperti, il pubblico apprezza e cerca di accontentarlo. Essendo la programmazione degli spettacoli fissa, il cosiddetto palinsesto, bisognerà sacrificare gli interessi di alcuni per soddisfare una presunta maggiore platea.
Lapplicazione che sembra più vicina in termini di tempo è il Video On Demand, cioè la facoltà di poter ordinare dei film direttamente a casa nostra. Io decido che film vedere e quando. Posso pagare il prezzo intero oppure, se accetto la pubblicità, un prezzo ridotto. Posso decidere di vedere il telegiornale di una settimana fa oppure un documentario che spiega levoluzione della specie pincopallino (che attualmente, se trasmesso, lo sarebbe intorno alle due di notte).
Immaginate di avere a disposizione laccesso ad una enorme videoteca e agli archivi delle più importanti televisioni del mondo. Laccesso, lingua permettendo, sarà a livello mondiale, poiché, una volta digitalizzato, il messaggio può essere spedito con una modica spesa in qualunque parte del mondo. Chi ha accesso ad Internet conosce bene questa incredibile possibilità: ricuperare una informazione a Pisa piuttosto che in Australia è assolutamente indifferente sia in termini di costo che, traffico permettendo, in termini di tempo.
Questa è una delle applicazioni più banali della interattività, cioè della capacità dellutente di spiegare al fornitore di informazioni quali sono i suoi gusti e che cosa desidera gli sia offerto.
La possibilità che più affascina tutti, produttori e consumatori, è il commercio elettronico . Si potrebbero svolgere gli acquisti più noiosi e ripetitivi, quelli che non danno più nessuna emozione, senza muoversi da casa in modo da guadagnare tempo prezioso. Oppure si potrebbe acquistare un prodotto che non è disponibile vicino a casa, oppure avere un prezzo migliore... Gli esempi possono essere molti. Altre interessanti possibilità che la TV Interattiva permetterà sono listruzione a distanza, i giochi a più persone...
Abbiamo visto che, con il computer collegato al telefono, è possibile già adesso accedere ad informazioni in tutto il mondo.
Con la TV I il concetto di palinsesto, lorario con cui gli spettacoli sono programmati, scomparirà, per essere sostituito da quello di offerta di informazioni. Tutto è disponibile, io devo decidere se e quando vederlo.
Ma chi ha il tempo di analizzare tutte le nuove uscite?? Chiunque prova un senso di smarrimento quando, ad esempio, entra allinterno di una videoteca o di una libreria senza avere una idea precisa di cosa comprare.
Avere poca scelta deprime, averne troppa scoraggia. Ed è per questo che spesso ci si rivolge al libraio di fiducia, oppure, inconsciamente, alla pubblicità: per sfoltire lofferta e per semplificare e sveltire la scelta.
Chi ha già sperimentato le meraviglie di Internet conosce bene questo problema: spesso il problema non è rappresentato dalla penuria di informazioni, ma dallopposto. Non si ha fisicamente il tempo, ne la voglia, di analizzare tutta la mole di documenti disponibili. Si prova nostalgia della familiare figura del libraio, che funge da guida nel mare di libri (informazioni) disponibili, filtrando solo quelli che soddisfano i nostri gusti.
Nel caso della Televisione Interattiva, ci vorrebbe un persona che guarda 24 ore su 24 le nuove uscite e che conosce perfettamente i miei interessi e mi avvisa se cè qualcosa che fa per me. Una specie di critico personalizzato che, appena accendo la televisione, mi informa se è uscito un film dazione, un documentario sulla Bosnia, il bilancio di un concorrente e tutto ciò che mi potrebbe interessare.
Il concetto è allo studio e sono disponibili i primi prototipi.
Il suo nome è Agente, inteso in maniera letterale, cioè come colui che agisce in vece nostra.
Tecnicamente, sarà un programma che osserva il nostro comportamento e, una volta assimilatolo, cercherà di anticiparlo. Immaginate di avere un maggiordomo che vi osserva tutti i giorni. Come i nobili sanno, il perfetto maggiordomo è quello che riesce ad anticipare i desideri del suo padrone senza essere invadente. Questa dovrà essere una caratteristica base dellagente.
Chi utilizza, sul proprio computer, un programma di scrittura o un foglio elettronico dellultima generazione prova quotidianamente la sensazione di smarrimento che si prova in libreria: i comandi disponibili sono troppi, molti dei quali inutili, e spesso si rinuncia a conoscere le caratteristiche dellultima versione, utilizzando sempre gli stessi comandi disponibili da anni. Lutente non si accorge di un vero miglioramento del programma da una versione allaltra, se non per lenorme ammontare di spazio occupato su disco. Il margine di sviluppo non è quindi visto in un ampliamento delle funzioni, che sono già adesso troppe, ma in una semplificazione nelluso delle stesse. Si incominciano finalmente a vedere degli aiutanti che, poco per volta, spiegano le novità e aiutano a correggere comportamenti sbagliati.
Un grosso passo avanti è fornito dalla guida fornita con gli ultimi computer: si ha disponibile una guida attiva, che suggerisce come ovviare ai problemi più comuni.
È chiaro che questo tipo di tecnologia è agli albori, ma comunque fornisce prospettive interessanti.
Legato a queste eccitanti possibilità vi è una minaccia: cosa succederebbe se questo agente, invece di limitarsi a fare il maggiordomo efficiente, si trasformasse in una spia e passasse le nostre informazioni personali alle aziende? Sarebbe come se qualcuno piazzasse una telecamera in casa nostra e osservasse il nostro comportamento. Oppure se le scelte effettuate per noi dal nostro agente fossero influenzate dalla pubblicità? Come sempre, a nuove eccitanti possibilità sono contrapposti rischi, laltra faccia della medaglia. I progettisti sono consci di questi problemi e stanno cercando di ovviarli. Daltronde anche il comune telefono aveva, ed ha tuttora, alcuni inconvenienti, che, però, non gli hanno impedito di imporsi. Basti ricordare che, quando il telefono era stato proposto come mezzo di comunicazione di massa, in Inghilterra (e dove, altrimenti?) si era prontamente formata una associazione che si opponeva fieramente a questa tecnologia. La loro giustificazione era molto semplice: ogni volta che rispondiamo al telefono è come se facessimo entrare in casa qualcuno che non conosciamo e che non ha bussato.
Unultima riflessione riguarda i contenuti. Purtroppo, non è stata ancora inventata una tecnologia che trasforma un programma noioso in uno interessante. Questa sarà la più grossa sfida dei prossimi anni: trasformare la televisione di massa in tante televisioni di nicchia.
Abbiamo visto i settori industriali coinvolti, le tecnologie che sono disponibili e le modalità operative della TV-I, ora vediamo come queste influiranno sulla comunicazione.