Riaperto dopo circa cinquant'anni, nel marzo 1995, il Rifugio di piazza Risorgimento è il più grande per dimensioni dei 30 realizzati in quel periodo.

I locali sotterranei hanno una superficie complessiva di circa 700 mq. e, malgrado i lunghi anni in cui è rimasto chiuso, salvo per le radici degli alberi della piazza che hanno ostruito uno dei due accessi e la presenza di umidità, si presenta in ottime condizioni.

La struttura realizzata in cemento armato è costituita da tre gallerie parallele larghe circa 4,5 metri lunghe 40 metri i cui muri hanno uno spessore di 80 centimetri, otto passaggi mettono in comunicazione i tre camminamenti.

Ora il Rifugio è parte integrante di un grande progetto di Riqualificazione Urbana che prevede la costruzione di un parcheggio pertinenziale e la sistemazione di piazza Risorgimento.

Tale progetto, promosso dal Comitato di Riqualificazione Borgo Campidoglio Borgo Vecchio è ora gestito, per l'ottenimento della concessione edilizia, dalla Campidoglio Società Cooperativa a.r.l., formata da residenti che, in sintonia con il Comitato Campidoglio, vogliono contribuire a migliorare la qualità urbana dell'intera zona.

Una specifica convezione tra Cooperativo e Comune di Torino garantirà il recupero integrale del Rifugio Antiaereo, presupposto di base per poter cominciare ad notevolmente superiori elaborare un progetto per un moderno ed efficace utilizzo dello spazio.

In considerazione degli aspetti del rifugio antiaereo è sembrato interessante ipotizzare un suo utilizzo pubblico per restituire alla città una struttura che le ha caratterizzato in un particolare momento storico e permettere ai cittadini l'elaborazione di nuove esperienze culturali a partire dalla memoria della guerra.

Scendere 12 metri sotto terra e trovarsi in una struttura pressoché intatta implica un coinvolgimento emotivo del visitatore che sarà più facilmente predisposto alla ricezione delle situazioni proposte che saranno vissute e non solo visitate.

• Realizzare una struttura museale dove collocare definitivamente la mostra "Torino in Guerra"
• Creare un laboratorio per l'introduzione delle nuove tecnologie nella fruizione museale: tra cui la riproduzione virtuale, in un apposito bunker, dell'esperienza di incursioni e bombardamenti aerei
• Costruire un centro di documentazione informatizzato sui crimini di guerra in tempo di pace.