Il tema delle insolvenze e dei mancati pagamenti è, purtroppo, sempre all’ordine del giorno. Le statistiche attestano che in Italia ogni ora:


- 
2 società falliscono

- 40 aziende cessano l’attività

- vengono rilevati oltre 200 protesti

 

Le nostre famiglie che si preoccupano del futuro ci hanno scongiurato: ma non potreste per una volta cercare di farvi qualche amico anziché soltanto nemici?

Poi ci siamo guardati e ci siamo sentiti un pò mollicci, dovremmo vergognarci, ci siamo detti; meglio una bugia che la codardia. Ed eccoci qui, lontani dagli sguardi dei nostri cari a lavorare sotto le scrivanie come dei cospiratori carbonari.

Si ringraziano per la collaborazione
il Comune di Torino e la Provincia di Torino, e in particolare


                    
 


Verso la “Rambaudi Industriale S.p.A.”

“Senza alcun preavviso o richiesta di accordo, gli impegni da voi presi per i pagamenti sono improvvisamente cambiati passando da 60 a 120gg, questi si sono trasformati in 150 che si sono trasformati in piani di rientro semestrali, i piani di rientro si sono trasformati in storno fatture senza preavviso; infine ci sono pervenute questa mattina (forse per errore) nostre fatture da voi registrate con la nota: "da non pagare".
La fattura di storno di cui sopra porta la data del 29.11.96 a noi recapitata mezzo fax il 10.12.96. Come facciamo a registrare regolarmente questa fattura avendo un regime contabile iva mensile?
Nella confusione i vostri responsabili tecnici credono che non esista nessuna fattura di storno e quindi continuano a chiederci di lavorare.
Sembra che ad oggi il giochetto delle fatture di storno inviate esclusivamente via fax senza preavviso il giorno prima di rispettare degli impegni, non sia ancora terminato.
La nostra situazione finanziaria, considerando che le fatture sono state anticipate in banca attraverso vostra cessione del credito, è tragica (ci sono quattro dipendenti che non sanno se venire a lavorare domani mattina).
Come da documentazione a vostre mani tutti i lavori sono stati eseguiti previa offerta e successiva trattativa (sempre a ribasso) a cui sono seguite le bolle di consegna la verifica tecnica dei lavori in sede e la vostra firma sulle nostre fatture per autorizzare la cessione del credito per l'anticipo bancario. 




Verso la Comunità Europea


To 31/10/1996 
Gentile Redazione, 
Vorremmo sottoporre alla Vostra cortese attenzione una vicenda che ci sta particolarmente a cuore: Abbiamo partecipato alla gara pubblica “INFO 2000” organizzata dalla Comunità Europea la cui commissione avrebbe finanziato progetti con lo scopo di promuovere, sfruttare e valorizzare le nuove tecnologie multimediali in un contesto Europeo nel settore pubblico e privato.
Le proposte dovevano arrivare entro le ore 17.00 del giorno 13/09/1996 in buste chiuse e con il doppio imbustamento.(in modo che si possa rispedire il progetto al mittente senza aprirlo)
Telefonicamente l’ufficio preposto alla raccolta delle buste ci confermò che sarebbero state accettate anche le buste
 pervenute dopo tale scadenza solo se i timbri postali o i documenti corriere avessero dimostrato che la partenza era avvenuta entro la sopramenzionata scadenza. La nostra proposta è partita alle ore 16,30 del 13/09/1996 con DHL speciale aereo (£. 1.600.000) arrivando quindi in Luxemburgo alle ore 10,40 del giorno 14/09/1996. 
Il giorno 19/09/1996 lo stesso ufficio menzionato prima, ci comunica per iscritto che la nostra proposta non può essere presa in considerazione perchè arrivata dopo il termine stabilito, ma allegata alla lettera non troviamo la nostra busta chiusa.
Telefoniamo immediatamente al responsabile dell’ufficio chiedendo spiegazioni; ci risponde che per questa chiamata la regola non consente 
di accettare per nessun motivo buste arrivate dopo la data e l’ora stabilite; a malincuore ma con serietà e serenità di chi vuole rispettare le regole accettiamo la decisione, quindi chiediamo che fine abbia fatto la busta;”... la busta è stata aperta come facciamo con tutte d’altronde e se proprio la rivolete indietro fate una richiesta scritta...”. 
Inviamo una raccomandata, 43 fax e 11 messaggi di posta elettronica, prima di ricevere una risposta alle nostre domande dal Responsabile del Progetto Info2000.
La risposta arriva .....per fax, ma non ci soddisfa.
Inviamo un’altra raccomandata, altri 14 fax e 4 messaggi di posta elettronica
 con un tono un po' più convincente e finalmente lo stesso responsabile risponde.... via fax ammettendo che nel regolamento mancava la clausola rispetto alla proprietà delle proposte e che la prossima volta staranno più attenti! 
Come associazione culturale il nostro compito nonchè obbligo primario è quello informativo, vorremmo che non capitasse ad altri lo stesso “disguido” se così si può definire.
E infine una piccola considerazione: ....ma non eravamo noi italiani in Europa ad essere considerati sull’allegrotto andante? ovvero pressapochisti ....... alla faccia! 
Tutto ciò che è stato raccontato è ampiamente suffragato da documenti originali. 
A tutti Voi vanno comunque 
i nostri migliori auguri ed i saluti più cari.