Luciana Penna

via Pietro Micca, 8 - c/o Ist. Ottico Thomke - 10122 Torino
corso Antony, 17 - 10093 Collegno (To)
tel. 011.53.80.64 - tel 011.411.61.87

... Credo che la bellezza, in arte, sia il risultato di una ca-pacità di selezionare - sintetizzare, trasfigurare e riformu-lare (anche le brutture). Ha dei punti in comune con le “cose”, ma le trascende, sarebbe proprio povera se fosse solo una rappresentazione puntuale, se non lasciasse al-l’osservatore spazio interpretativo, ... ma anche se non portasse i risultati di una capacità “tecnica”.

“Un’assidua esigenza di ricerca e, insieme l’urgenza di accordare la sperimentazione all’esito conchiuso, cioè alla qualità espressiva dell’immagine: sono queste le costanti che emergono in tutta evidenza ad una verifica dell’opera, dipanata in un arco di vent’anni. ... Dalle soluzioni croma-tiche arricchite per raffinati Interventi si è indirizzata ver-so materiali extra - tradizionali scelti volta per volta in vir-tù delle facoltà evocative insite in essi, governando ogni gesto nel segno di una estrema lucidità ...”.

(Carlo Munari)

Atelier di Luciana Penna

Lo studio fotografato si trova sotto l’Istituto Ottico Thom-ke in via Pietro Micca, 8 a Torino. E’ il mio punto d’in-contro con amici, è la base per le mie (rare) uscite in città. Qui posso lavorare solo quando lo stato d’animo sta cavalcando un’onda alta, da dove non subisce il disturbo delle interferenze esterne. Altrimenti preferisco l’isola-mento senza orari del mio piccolo appartamento, fra in-finite stratificazioni di materiali vari, attrezzature d’ogni genere, una gran luce e la vista sulle montagne, dove pos-so proseguire nella notte le elaborazioni silenziose. Per me il luogo del lavoro non è la fonte dell’ispirazione, ma deve avere la funzionalità che consente di compiere la materia-lizzazione del pensiero. ...

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Gianna Piacentino

via Montemagno, 39 - 10132 Torino
tel. 011.819.25.05 - email: carosso@polito.it

Il mio percorso artistico inizia con un vivo interesse per l’informale. Passo poi a un uso dello spazio più rigoroso, a delle vere e proprie architetture che successivamente vengono sostituite da parti di figura. Unisco questo inte-resse per la figura a quello per le tradizioni religiose popo-lari. Da questo punto incomincia la vera e propria figura-zione: particolari ingranditi, uso della parte per il tutto, co-lori brillanti e complementari, mai naturalistici. Immagini prelevate da ambiti disparati e fuse a formare una sorta di narrazione visionaria: apparizioni e/o fantasie proiettate su una superficie, che si pongono come atemporali nel conte-nuto e che vertono sull’eros nei suoi aspetti rituali e sim-bolici. La staticità delle immagini sottolinea questa atem-poralità, così come l’inserimento delle stesse in uno spazio del tutto mentale esclude ogni realismo nel senso classico, rivolgendosi a una realtà interiore e atemporale.

Atelier di Gianna Piacentino

Occupo questo studio da circa dieci anni. E’ vicino alla abitazione ma totalmente indipendente il che consente, contemporaneamente, autonomia e risparmio di tempo. Prima di lavorare, di solito inizio nel primo pomeriggio, accendo la radio su un programma di musica classica, fumo una sigaretta, osservo il lavoro iniziato il giorno pri-ma o un vecchio lavoro e, immancabilmente, noto qualco-sa in cui, prima, non avevo pensato. Questo rituale mi permette di accedere ad una dimensione temporale del tutto diversa dal resto della giornata e di entrare comple-tamente nell’opera.

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