Aleandro Paganelli

via Boccherini, 16 - 10155 Torino
tel. 011.38.57.545 - cell. 347.172.33.90

Nasce a Torino il 30 marzo 1953
da madre veronese e padre riminese.


I miei colori nascono dall’arcobaleno dell’anima, cercano di esprimere i sentimenti più forti e contrastanti, le situa-zioni emozionali scatenate dal quotidiano, dal “personale”. La mia ricerca artistica è volta a narrare i sentimenti e le emozioni, ricorrerendo a mezzi simbolici ed espressionisti. Pittura e poesia si affiancano per meglio esprimere il mi-stero delle emozioni.

Atelier di Aleandro Paganelli

Da una variopinta umanità che contatto quotidianamente come medico artista scaturisce la mia espressione crea-tiva... a patto che si abbia la pazienza di leggermi ...

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Bruno Panebarco

via Ferrere, 10 - 10139 Torino
tel. 011.770.70.26 - cell. 347.924.88.11
email: snecandebu@libero.it

Nasce a Roma il 16 Marzo 1959. Attratto da sempre da ogni
forma artistica che gli consenta di esprimersi e comunicare
liberamente, nel corso degli anni si avvale di mezzi quali la
fotografia e la musica, la pittura, la scrittura o la performan-
ce teatrale per condurre una ricerca che, travalicando l'arte,
abbraccia tematiche di carattere esistenziale.


La mia sperimentazione, mettendo in discussione gli attri-buti che convenzionalmente qualificano l’opera pittorica, è volta a definire una nuova relazione fra il quadro e lo spa-zio fisico circostante. Adottando come supporto l’assem-blaggio delle parti ottenute dalla frantumazione di una la-stra di plexiglas, realizzo dipinti tridimensionali o sculture costruite da superfici piane variamente aggettanti.

Atelier di Bruno Panebarco

Sarà destino. Chiuso lo spazio espositivo “Ce n’est Qu’un Debut”, dove per cinque anni ho lavorato nell’annesso la-boratorio posto nel seminterrato di un palazzo vicino piaz-za Statuto, eccomi nuovamente in un cantinone, appena al di sotto della sede stradale. Per fortuna ha molte finestre che permettono alla luce di entrare copiosa e a me di os-servare il mondo, anche se dal basso verso l’alto. E’ un antro. Il ventre caldo e accogliente dove sprofondare nei momenti d’ispirazione, dove riflettere e creare. Non una “zona franca” come può sembrare o un posto particolare. No. E’ uno dei posti della vita. Ne fa parte integrante. C’è dell’altro. Al piano terra si trova un grande cortile che con la bella stagione diventa un laboratorio all’aria aperta. Tanto spazio per la naturale esigenza di lasciar correre le idee, vederle crescere e svilupparsi senza costrizioni.

L’arte, del resto, non accetta limitazioni!

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