Daniela Allosio borgata Banda, 8 - 10050 Villar Focchiardo (To) Per arrivare all’atelier "Il refettorio dei frati" in cui trove-remo le opere di Daniela Allosio si seguono i cartelli per la Certosa di Banda. Marzio Dall’Acqua, critico d’arte e direttore dell’Archivio di Stato di Parma, ha immaginato che i suoi lavori facessero parte "di un erbario stralunato ed elegante" cogliendone anche l’aspetto analitico che im-provvisamente si apre a ludiche impennate. Giovanni Cor-dero, direttore della rivista Iride.to , ha scritto su di lei: "La sua figurazione ... procede verso una stilizzazione arcai-cizzante che trasfigura verso un’iconologia sottilmente erotica e vitalistica … ora è esplicito il metodo: un proce-dere verso una pittura tridimensionale e installativa otte-nuta attraverso il processo di sovrapposizione successiva di materiali eterogenei, con sedimentazioni e cancellature, con coperture e segni di annullo, con pressioni e trasmu-tazioni Daniela Allosio sancisce il suo patto con l’arte … e affida ad una sottile foglia d’oro il compito di sintetizza-re, con la forza della metafora ... sa riunificare l’Oriente con l’Occidente, il contemporaneo con la storia". I suoi colori potrete incontrarli intorno a voi, mentre sarete per strada, guardando la montagna bruna che ci offre profon-de ombre come ferite e lampi di luce sugli alberi svettanti, fateci caso mentre raggiungerete questo posto rétranché, o come diremo noi, fuori dal mondo. Foto Avanzo
La sensazione che potrebbe lasciarvi è che percorrere strade secondarie vi può portare in luoghi importanti. 12 |
Rosy Arnaldi Ametista
via Argonne, 6 - 10133 Torino (atelier) “Per capire le opere di Ametista bisogna non fermarsi alla prima impressione,
ma sforzarsi di andare oltre l’apparen-za. (Ho scritto capire ben sapendo
che è un termine im-proprio. In questo caso si tratta piuttosto di decifrare un linguaggio simbolico,
di leggere una poesia ricca di alle-gorie, di metafore).”. (Renzo Guasco)
(Giorgio Auneddu) Da parecchi anni mi dedico alla pittura basata sul
colore attraverso il quale cerco di esprimere le sensazioni inte-riori
della vita. Per i lavori con la creta, amo cercare per-sonalmente la creta
nei luoghi più disparati, cuocio queste terrecotte nel forno a legna che
raggiunge i 950-1000 gra-di. Per il colore sulle terrecotte, uso la cenere
di graspi di uva e di fiori: in questo modo mi avvicino sempre di più alla
natura in quanto, non usando l’elettricità, non inquino.
Il mio studio è stato realizzato dentro le cantine: è un po-sto raccolto, silenzioso, il pavimento è stato creato con piastrelle di terracotta fatte a mano e cotte col forno a legna. 13
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