di Jean David Mihamlé
da Yaoundé
Yaoundé, cinema teatro Abbia. Hostess seducenti, in pantaloni che esaltano le forme generose e t-shirt aderenti, stampate con i colori di L&B: la marca della British American Tobacco (Bat) in Camerun. Il sorriso facile, l'andatura lasciva da modelle, i gesti fini; le ragazze infilano delicatamente centinaia di sigarette in centinaia di bocche di adolescenti. L'operazione "una degustazione" fa parte di quelle che gli specialisti chiamano "vendite promozionali". Secondo il dottor Dipoko, che si occupa della lotta anti tabacco al ministero camerunese della sanità pubblica, la scelta del luogo non è fortuita. Organizzando le operazioni di "degustazione" in sale cinematografiche e discoteche, "sono i giovani a essere i principali bersagli". L'obiettivo è innanzitutto quello di far provare ai neofiti il piacere del fumo, per poi suscitarne l'attrattiva e crearne la dipendenza. In effetti, con una popolazione di 15 milioni di abitanti, composta per il 70% da giovani, i venditori di sigarette possono contare su un mercato di circa 10 milioni e mezzo di consumatori potenziali.
Secondo gli osservatori, la strategia utilizzata dai venditori di tabacco si avvicina a una guerra psicologica, in cui i giovani partono svantaggiati. La pubblicità appare come una vera e propria "arma letale", un cocktail esplosivo che utilizza ogni mezzo per raggiungere l'obiettivo. La strategia è rapportarsi in modo familiare con i propri "bersagli", adottando lo stile di vita dei giovani. In concreto, visto che il mondo è invaso dalla globalizzazione, o meglio dall'americanizzazione culturale, si segue la tendenza. Viene cristallizzato nell'inconscio collettivo un prototipo di fumatore. Giovane, appassionato di musica rap e fun e di pallacanestro. Vestito con ampi jeans, maglietta aderente e giubbotto, un linguaggio a scatti. Per le ragazze vanno di moda gonne corte e leggere, maglie attillate che lasciano intravedere un ventre piatto... Ecco il ritratto del giovane alla moda, il branché, lo yo , come è chiamato in Camerun. Un modello da seguire; altrimenti si vive sfasati con il mondo, in modo anacronistico rispetto al proprio tempo. Di qui lo slogan travolgente di L&B, rivolto agli ultimi scettici che esitano ad abbracciare i valori degli yo: "join us on the move". Traduzione: unitevi al movimento. "Nel corso delle feste rap sponsorizzate da Bat - confessa Albert Massoussi, un giovane rapper di Yaoundé (che, con gran sorpresa dei suoi compagni, ha smesso di fumare) - le sigarette ci sono gentilmente distribuite da Bat. Su un centinaio di persone, il 90% fuma. Lo si fa per essere nel movimento, per essere come gli altri. Oggi - sottolinea - la maggior parte dei miei amici sono fumatori".
Nella loro ricerca sfrenata di fumatori, i mercanti di sigarette si mostrano
particolarmente audaci. Su un cartellone pubblicitario della Bat datato 1999, si vede un
bambino in età scolare che gioca a pallacanestro (sport alla moda) in mezzo ad alcuni
adolescenti. L'interpretazione dei militanti anti tabacco: non si è mai troppo giovani
per iniziare a fumare. A causa delle vive proteste della sezione camerunese dell'Unicef, i
"sigarettieri" hanno dovuto sottrarre il cartellone alla vista del pubblico. Ma
poco importa, visto che i muri di scuole e licei sono regolarmente tappezzati di manifesti
che vantano i benefici del tabacco, in tutta impunità.
E che dire dell'asse stradale fra Douala e Yaoundé? Di gran lunga la via più frequentata
del Camerun (con una media di circa mezzo milione di passeggeri al giorno). Secondo il
dottor Dipoko, su questa strada si sviluppa molto stress. E i mercanti di sigarette lo
sanno. Ecco perché, se a queste condizioni si aggiunge il martellamento pubblicitario, i
viaggiatori (fra cui molti giovani) sono tentati di accendere per la prima volta una
sigaretta. E quello che è peggio è che solo da due anni i pacchetti di sigarette hanno
la scritta "Il consumo di tabacco è dannoso alla salute". Però non compare
alcuna indicazione sul tasso di tossicità delle sigarette.
Oltre alla pubblicità, è la sponsorizzazione la seconda "arma letale" dei
mercanti di sigarette. La Bat si è affermata nel corso degli anni come principale sponsor
dei giochi universitari in Camerun. Per l'ultima edizione nel '99 a Buea, nel sud-ovest
del paese, l'azienda offriva "chiavi in mano" un completo sportivo
all'università locale. Inoltre, la società industriale di tabacco del Camerun (Sitabac),
concorrente di Bat, ha contribuito per il 50% alla costruzione di una stazione radio
commerciale (Suellaba 105 Fm) nella città di Douala.
Vento in poppa dunque per le sigarette in Camerun; e per più di una ragione. Il peso
delle industrie del tabacco è considerevole in un'economia fragile e con seri problemi di
finanziamento. La sola Bat ha generato 5 miliardi di franchi camerunesi di imposte,
offerto un impiego a 230 persone e speso un miliardo di franchi (3 miliardi di lire) in
pubblicità.
La Sitabac assicura rendite sostanziali ai coltivatori. Conseguenza: questi tralasciano la
coltivazione del cacao, in passato considerata la principale fonte di reddito. Oggi, un
contadino di Bokito riesce a mettere da parte in un anno un milione di franchi camerunesi
(3 milioni di lire), l'equivalente del salario annuo di un funzionario pubblico.
Ma sono le connivenze politiche a costituire la migliore carta dei mercanti di
sigarette. Un ritratto in formato gigante del capo di Stato camerunese troneggia nella
fabbrica di prima trasformazione di tabacco a Bokito. "È il nostro protettore"
afferma un operaio. "Il presidente direttore generale di questa società è un membro
influente del comitato centrale del Rdpc (Raggruppamento democratico del popolo del
Camerun), il partito al potere". È per questo che si intravedono regolarmente dei
gadget pubblicitari della Sitabac negli incontri politici del Rdpc.
Allo stesso modo, la partecipazione nel 1996 di cinque membri del governo camerunese a una
semplice cerimonia di consegna di medaglie per il lavoro agli impiegati della Bat la dice
lunga sulle relazioni fra le autorità e l'industria del tabacco.
Di fronte a questa dimostrazione di forza, le ong in lotta contro il tabacco appaiono come
poveri zimbelli. Secondo il dottor Dipoko, sono inesistenti, "dei mendicanti".
In queste condizioni i colossi del fumo hanno vita facile. Non sembra lontano il giorno in
cui la Bat oltrepasserà la produzione record del 1998 di 20 milioni di stecche di
sigarette.
Volontari per lo sviluppo -
Marzo 2001
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