HANDICAP E MASS-MEDIA |
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Sbatti l'handy in prima pagina
di Viperix
Buongiorno a tutti! Sì, sono proprio io: il vostro rettile
preferito, Viperix! Ovvero, colui che riesce a dire tutto ciò
che i disabili pensano, ma non hanno il coraggio di dire.
Perché io al massimo corro il rischio di essere calpestato
un pochino, ma gli altri, destinatari dei miei morsi... Che stiano
attenti al mio veleno!
Ma bando alle ciance, che, anche se fatte da una splendida lingua
biforcuta, sempre ciance rimangono!
Bisogna che mi decida a parlarvi dell'argomento di questo pezzo:
i mass-media. Voi direte: e che ci azzeccano i mass-media con
i disabili? Ci azzeccano, ci azzeccano. Non so se avete notato
infatti, ma ultimamente il disabile è diventato di moda,
è corteggiatissimo, fa tendenza; insomma...
E' "in". Sarà la coscienza civile collettiva
che ha compiuto passi da gigante. Oppure, molto più probabilmente,
ci stiamo solamente avvicinando alle elezioni?
E quindi anche questa negletta fascia di poveracci che io degnamente
rappresento, diventa di colpo importante, perché si riveste
d'incanto dell'ambitissima qualifica di elettore.
E naturalmente, quando esiste un argomento importante e d'attualità,
ci vuole qualcuno che lo racconti, lo approfondisca, lo svisceri.
E, aggiungo io, lo distorca, lo confonda, lo mistifichi.
Perfetto, benvenuti nel magico mondo dell'informazione!
Eh, sì, diciamoci la verità: non sempre i mezzi
di comunicazione sfoggiano quella obiettività che dovrebbe
essere loro connaturata, per non parlare del senso della misura
nel proporre storie riguardanti l'handicap e del rispetto della
dignità dei soggetti posti sotto le luci dei riflettori.
Sì, lo so. Voi starete sicuramente pensando che se ho il
dente così avvelenato nei confronti del mondo dell'informazione
ci sarà una ragione. Chessò, le mie sempre frustrate
ambizioni giornalistiche, ad esempio...
Tutt'altro! Se io non vedo di buon occhio certi scribacchini o
telepennivendoli è solo per il loro modo di fare informazione,
approssimativa (quelli della carta stampata) o eccessivamente
spettacolarizzata (quelli delle tivù).
I nuovi idoli di queste categorie professionali si chiamano infatti
"Santa Tiratura" e "Divina Audience", ed a
loro tutto può essere sacrificato.
Tra le vittime sacrificali preferite, purtroppo, ci sono i disabili.
E se, come detto, i disabili sono di moda, sbattere il cosiddetto
mostro in prima pagina risulta ancora più comodo e facile.
"Venghino; venghino, siòri e siòre, da questa
parte potete ammirare il caso pietoso del giorno, nientepopodi-menochè
un disabile! Non ha sentimenti né qualità, ma ha
tanto bisogno! Nessuno ha potuto fare niente per lui. Ma noi,
grazie ai nostri potenti mezzi ed al vostro buon cuore, ci riusciremo!"
Ecco, la logica è questa. I tentativi di rendersi realmente
conto di quello che un disabile può riuscire a dare e valere
nonostante il suo handicap sono quasi nulli. Di questo argomento,
come di molti altri, non si parla per informare ma per impressionare.
E se permettete, questa mentalità arida e superficiale
non può che armare i miei aguzzi denti viperini di tanto,
tanto veleno.
Il vostro Viperix.
Articolo tratto da "Il Vampiro" n. 4 - maggio 1996.
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