X-Files

Extraterrestri, esperimenti governativi, o cos'altro?

I COMPLOTTI DI X-FILES

a cura di Paolo Toselli



Vi ricordate quando X-Files era solo un telefilm come tanti altri? Ora per molti si è trasformato in un evento-culto, ma non soltanto.

Conclusa la scorsa primavera con ampi ascolti la programmazione su Italia 1 della seconda serie, il telefilm, che vede protagonisti due agenti dell'FBI alle prese con fenomeni paranormali, alieni e congiure governative, si prepara a ripartire con nuovi episodi dalla fine di settembre.

Anche le videocassette hanno ottenuto un successo inaspettato di vendita, con al primo posto i tre episodi inediti, a tema ufologico, raccolti sotto il titolo The Unopened File, che hanno raggiunto le 67.000 copie vendute.

Ottimi risultati, 30.000 copie vendute, ha parimenti riscontrato il mensile per appassionati della serie, X-Files, curato da Pasquale Ruggiero e Francesco Cinquemani. Loro è stata l'idea di proporre al pubblico italiano, oltre alla traduzione del fumetto ispirato alla serie televisiva, anche articoli scritti da giornalisti e ricercatori su argomenti misteriosi che fanno da sfondo alle avventure di Mulder e Scully. Peccato che anche qui, come capita nelle riviste "misteriosofiche" che sono spuntate come funghi di recente nelle nostre edicole, si sono improvvisati esperti personaggi poco qualificati che hanno millantato esperienze sul campo e spacciato racconti di fantasia per realtà, a scapito di una corretta divulgazione.

Al di là del merito di aver riportato le tematiche ufologiche alla ribalta, con modalità tuttavia discutibili, la serie televisiva ha però contribuito a far sì che sempre più numerose persone, soprattutto tra i giovani, si siano convinte che i fatti narrati corrispondano in gran parte a realtà. Niente di più errato: a tal proposito è dovuto intervenire in varie occasioni lo stesso Chris Carter, produttore esecutivo e ideatore di X-Files. Valga per tutte la sua dichiarazione rilasciata lo scorso anno alla rivista Mad Movies: "Si crede che io abbia detto che i files da noi trattati siano tutti reali. Non è così. Ciascuna storia è dovuta al 99% alla nostra immaginazione. Per il restante 1% fate voi...".

Di fatto gli episodi a cui fanno riferimento le varie puntate del telefilm sono ampiamente romanzati e anche se, a volte, vengono citati fatti e situazioni reali (o pseudo tali) si tratta sempre di espedienti per rendere più interessante la trama che comunque è pura finzione.

A partire da settembre, Italia 1 propone i nuovi episodi della terza stagione, la cui programmazione si è ultimata negli Stati Uniti a inizio estate. Anche questa volta, in parte di essi, sono contenuti ampi riferimenti a tematiche ufologiche (per lo più del genere che va per la maggiore negli States, ovvero Area 51, "rapimenti" ed accordi segreti tra governo americano e alieni) che sembrano molto graditi dal pubblico in generale.

Già dalla seconda serie, le indagini di Fox Mulder e Dana Scully sembrano incentrarsi maggiormente su una ossessiva cospirazione governativa che pare nascondere ai comuni mortali l'evidenza di un contatto extraterrestre ed esperimenti su DNA umano e alieno. Malgrado tutto ciò sia designato a rappresentare solo una delle tante tematiche della serie, la "mitologia" della cospirazione, come la definisce anche Carter, si è sviluppata con una forza inarrestabile. Tant'è che episodi a sé stanti, in cui Mulder e Scully indagano su eventi paranormali non correlati alla cospirazione, col tempo hanno pesato sempre meno, e fungono un po' da intermezzo.

"Fin dall'inizio della serie - sottolinea Carter - la ricerca della verità su quanto il governo può o non può conoscere circa l'esistenza degli extraterrestri è stata la spina dorsale dello spettacolo". Ed in effetti, gli unici episodi che hanno una sequenza logica sono proprio quelli riferiti alla mitologia degli X-Files.

E i primi tre della nuova stagione appartengono proprio a questo filone. Anasazi inizia in New Mexico dove un ragazzo Navajo trova quello che sembra essere un cadavere alieno. Nel frattempo, un pirata informatico riesce a sottrarre dagli archivi della Difesa alcuni files segretissimi che dimostrerebbero il collegamento tra il governo americano e gli extraterrestri e consegna il dischetto a Mulder, il quale scopre che anche suo padre è stato coinvolto sin dalla fine degli anni '40 in progetti governativi mai resi noti, ma viene assassinato proprio mentre gli sta rivelando il segreto mantenuto sino a quel momento. Mulder raggiunge la riserva Navajo dove scopre un carro merci sepolto nella sabbia con all'interno numerosi cadaveri di presunti alieni. Ma non fa in tempo ad esaminarli che viene chiuso all'interno del vagone da una squadra di militari che è intenzionata a sopprimerlo. Ritenuto morto, Mulder è tratto in salvo da un anziano Navajo che lo cura per lungo tempo. Scully si concentra sul suo rapimento cercando di saperne di più sull'"impianto" che ha estratto chirugicamente dal suo collo, e dopo che anche sua sorella viene uccisa si decide a non fidarsi più di nessuno. Mulder torna alle sue indagini e scopre che Skinner, il suo capo, che ormai sta dalla loro parte, è in possesso del dischetto coi files segreti. I due agenti rintracciano un altro membro della cospirazione internazionale, uno scienziato nazista che era stato condotto negli Stati Uniti subito dopo la guerra attraverso l'operazione Paper Clip, il quale potrebbe essere responsabile dei supposti esperimenti col DNA alieno. Lo scienziato rivela l'esistenza di un importante archivio presso uno stabilimento abbandonato del West Virginia. E di fatto i due si trovano di fronte ad un gigantesco schedario contenente informazioni mediche su decine di migliaia di persone. E' qui che Mulder e Scully trovano i dossier con i dati di Samantha, la sorella scomparsa di Fox, e della stessa Scully.

Il tema della cospirazione ritorna col nono episodio. In Nisei Mulder ordina per posta da un distributore della Pennsylvania una videocassetta dell'autopsia di un alieno (!). Incuriositi dalla vicenda, i due si recano in quello stato, ma solo per scoprire che il rivenditore del video era stato ucciso, probabilmente da un diplomatico giapponese il quale era in possesso di foto da satellite che ritraevano una nave che poteva essere stata coinvolta nelle operazioni di recupero di uno scafo alieno dal fondo dell'oceano. Tutto ciò conduce Mulder a supporre che test segreti su DNA umano e alieno erano stati condotti da scienziati giapponesi, mentre Scully, come al solito, non ne resta convinta. In possesso del diplomatico era anche una lista di iscritti di un'associazione ufologica. Gli agenti prendono appuntamento con due dei componenti, che riconoscono Scully come una di loro e la conducono all'ospedale, dove un altro "rapito" era sul punto di morte per un cancro non diagnosticato: secondo i due chiunque era stato "rapito" sarebbe stato destinato a morire nelle stesse condizioni. Intanto Mulder si ritrova a inseguire un misterioso treno su cui degli scienziati parevano condurre esperimenti su di un extraterrestre. Nell'episodio seguente accade un colpo di scena: gli esperimenti effettuati su quel treno possono essere il proseguimento di test iniziati in tempo di guerra e condotti su prigionieri civili. Nel frattempo, Scully, alla ricerca di dati a proposito dell'"impianto" (microchip) da lei rintracciato nel suo collo, scopre che non è di provenienza aliena, ma al contrario è stato costruito nel West Virginia. Qui trova i resti di una comunità di lebbrosi e nei pressi si imbatte nel vagone di un treno simile a quello contenuto nel video dell'autopsia del presunto alieno. Scully comprende che lei stessa è stata tenuta prigioniera in un luogo simile durante la sua esperienza di abduction e conclude che i rapimenti alieni non esistono: si tratta semplicemente di una cortina di fumo creata dal governo americano per coprire la più grande menzogna di tutti i tempi, ovvero che il governo conduce esperimenti con radiazioni su esseri umani. Secondo l'agente inviato per neutralizzare Mulder, la creatura sul treno era un prototipo di soldato che doveva essere immune all'effetto di radiazioni o armi biologiche: una notevole marcia indietro rispetto alle tesi proposte negli episodi precedenti.

Ma con la quindicesima puntata, Piper Maru, e la successiva, Apocrypha, sembra tornare tutto come prima: i due agenti continuano le indagini su un possibile recupero di uno scafo alieno dal fondo dell'oceano, constatando che un analogo episodio sarebbe già accaduto cinquant'anni prima, nello stesso luogo. In quell'occasione, che doveva riferirsi al recupero di una bomba atomica, accadde qualcosa di strano che uccise pressoché tutti i membri dell'equipaggio. Stessa sorte segna l'operazione presente, con la sopravvivenza di un solo uomo che risulta tuttavia infestato da un non meglio identificato bubbone nero, una sostanza che si trasferisce da persona a persona sino a che non si impadronisce di un agente dell'FBI, il quale conduce Mulder e Scully nel luogo dove era tenuto nascosto l'oggetto recuperato dal fondo dell'oceano. Questi eventi sembrano di nuovo dar ragione alle convinzioni di Mulder. La sostanza scura che è passata dal marinaio a sua moglie e poi all'agente non pare somigliare ad alcun organismo visto sulla Terra, ma lo scafo recuperato era un'astronave aliena o un aereo militare sperimentale come ritiene Scully?

Forse non lo sapremo mai, ed è proprio in questo continuo alternarsi di dubbi e certezze che si conclude anche la terza stagione di X-Files, non prima di proporci un singolare episodio in cui viene esplorata tutta la soggettività della nostra percezione di realtà: mettendo in discussione le asserzioni su ciò che conosciamo, mette in scena una parodia delle politiche presenti all'interno del mondo ufologico, dagli effetti della commercializzazione della stessa ufologia (a cui X-Files ha in parte contribuito) alla paranoia della disinformazione governativa sino al fenomeno delle abduction e l'uso indiscriminato dell'ipnosi regressiva. Che ai produttori sia venuto uno scrupolo di coscienza?



[tratto da: UFO - Rivista di informazione ufologica n. 18, luglio-dicembre 1996
semestrale a cura del Centro Italiano Studi Ufologici
© CISU, casella postale 82, 10100 Torino, tel. 011 3290279, fax 011 545033]



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