Sicilia '95

Gli avvistamenti siciliani dell'estate 1995

I PALLONI DI MILO

di Antonio Blanco



Preceduto da alcuni sporadici avvistamenti regionali di non particolare rilevanza e dalla segnalazione dell'UFO filmato ad Ibiza da alcuni connazionali in vacanza, il 20 agosto 1995 si è verificato in Sicilia un piccolo flap al quale la stampa locale non ha mancato di dare un certo risalto, forse anche perché in parte mossa dal desiderio di aggiungere qualcosa di proprio all'argomento ufologico nell'attesa della tanto pubblicizzata proiezione in Italia del famoso filmato di Santilli. Così nei giorni immediatamente seguenti agli avvistamenti, i principali quotidiani dell'isola (La Sicilia ed il Giornale di Sicilia) e le emittenti televisive ad essi collegati (Antenna Sicilia,Teletna e TGS) hanno diffuso la notizia della serie di avvistamenti riportati da diverse località della Sicilia in un arco di tempo dalle ore 10 alle 22.30 circa e che riassumiamo di seguito con l'aggiunta delle segnalazioni indipendenti da noi raccolte successivamente.

Contrada Rocca Ficuzza, Caltabellotta (AG), dalle 10 alle 12. ll naturalista Antonio Vanadia osserva, prima ad occhio nudo poi con un binocolo, un oggetto che descrive "di forma rotonda, con la superficie corrugata come se fosse rivestito da carta stagnola raggrinzita o plastica, chiaramente riflettente la luce del sole, con due lunghe aste e due strisce spiegazzate simili alle fettuccine di un aquilone pendenti dalla parte inferiore". L'oggetto rimane visibile per circa due ore, innalzandosi pian piano di quota fino a perdersi alla vista. (Fonti: La Sicilia, ediz. di Agrigento, del 23/8/95; La Sicilia, ediz. regionale del 23/8/95; nostra indagine)

San Giuseppe Jato (PA), h. 12.00 circa. Un agente della polizia stradale, Giuseppe Lo Greco, filma dalla sua abitazione "una strana macchia bianca sullo sfondo azzurro del cielo". (Fonte: Giornale di Sicilia del 22/8/95; nostra indagine)

Contrada Vassallaggi, San Cataldo (CL), h. 12.30. La famiglia Aiera (padre, madre, figli, nuore e nipoti) avvista e riprende con una videocamera una "sfera bianca luminescente" alta in cielo e apparentemente immobile. (Fonti: Giornale di Sicilia, ediz. Caltanissetta/Gela, del 24/8/95; nostra indagine)

San Leone (AG), h. 13.30 circa. Alain e Nadine C. osservano ciò che descrivono rispettivamente come un oggetto di forma circolare apparentemente coperto da una pellicola di alluminio avente alle estremità come dei fili o filamenti, e come un palloncino da fiera di colore grigiastro e luccicante. Ad entrambi l'oggetto appare immobile in cielo e molto distante. (Fonte: nostra indagine)

Nicolosi (CT), dalle 16.30 alle 16.00. Il sig. Alberto C., insieme alla moglie ed alcuni altri parenti, nota alto e immobile in cielo "un punto, come un palloncino di forma grossomodo sferica, di colore argento o metallico chiaro" che la moglie descrive e disegna con una forma più ovalizzata (come una sorta di mongolfiera) "con una massa scura appesa ad un'asta pendente dalla parte inferiore". Il sig. C. scatta anche una fotografia all'oggetto, dalla quale però, a causa della grande distanza del!o stesso, non è stato possibile ricavare niente di significativo. (Fonte: nostra indagine)

Gravina di Catania (CT) h. 16.30 circa. Di ritorno verso Catania, un cognato del sig. Alberto C., che aveva anch'egli osservato l'oggetto da Nicolosi, nota che lo stesso è ancora visibile benché appaia adesso più spostato verso est. (Fonte: nostra indagine)

Siracusa, h. 22.30 circa. Un docente di scuola superiore insieme alla moglie ed altri due amici, nonché altre decine di persone, osservano una forte luce sul mare prima stazionare, poi volare via veloce e subito dopo una seconda avvicinarsi e riallontanarsi alla stessa maniera della prima. (Fonte: Giornale di Sicilia del 22/8/95)

Alla luce della simiglianza delle varie descrizioni forniteci dell'oggetto osservato, è subito apparso chiaro che potessero essere tutte riconducibili ad uno stesso stimolo visivo, benché percepito in maniera soggettivamente diversa a seconda delle condizioni in cui si sono svolti i singoli avvistamenti e delle capacita visive ed osservazionali dei singoli testimoni (si vedano al riguardo gli schizzi prodotti da alcuni di loro). Pertanto le nostre indagini sono state subito indirizzate verso la ricostruzione del percorso compiuto da quello che sembrava essere lo stesso UFO avvistato da località ed in momenti diversi, ed orientate alla verifica delle varie ipotesi esplicative possibili.

Tra queste la principale, tra l'altro avanzata attraverso la stessa stampa che aveva dato notizia dei singoli avvistamenti, formulata dal dr. Salvatore Serio, direttore dell'Osservatorio Astronomico di Palermo, secondo il quale il presunto UFO osservato altro non era che un pallone aerostatico lanciato dalla base di Birgi dell'Agenzia Spaziale Italiana.

La suddetta tesi, subito apparsa coerente con la ricostruzione generale del caso e le testimonianze raccolte (apparente staticità dell'oggetto, permanenza in alta quota dello stesso, colore, forma e particolari descrittivi, tanto più che in diversi casi i testimoni hanno usato, tra le altre, l'espressione "palloncino" per descrivere l'oggetto), è stata da noi verificata grazie alla collaborazione della dr.ssa Falvella della base di Milo (TP) dell'Agenzia Spaziale Italiana e del dr. Cosentino della sede di Roma, coordinatore e responsabile dei progetti di lancio dei palloni sonda in Italia, che ci hanno fornito tutti gli elementi atti a fare chiarezza ed a rendere concreta l'identificazione del presunto UFO (letteralmente tale, cioè "oggetto volante non identificato", per quanti lo avevano visto, ma non riconosciuto).

Dalla stazione di Milo (presso Birgi, Trapani) I'Agenzia Spaziale Italiana ha effettuato nel corso della scorsa estate (che è la stagione più adatta per poter sfruttare i venti monsonici) quattro lanci. Il primo, a giugno, fallito. Il secondo (il 29/7/95), il terzo (il 10/8/95) ed il quarto (quello del 20/8/95 inerente gli avvistamenti in oggetto) con successo. Per ciascun lancio è stato utilizzato un solo pallone di tipo stratosferico, differente dai comuni palloni sonda per le dimensioni (quelli stratosferici sono molto più grandi) e per il colore (i primi sono bianchi ed a seconda delle condizioni di luce possono apparire grigi, opalescenti e metallici; i secondi marroncini).

ll secondo ed il terzo lancio avevano come scopo l'effettuazione ad alta quota di osservazioni astronomiche ed il rilevamento di dati astrofisici, ed il fatto che in entrambi i casi i palloni siano stati lanciati verso la Spagna ha impedito che dessero origine ad avvistamenti nostrani. Il quarto lancio è stato invece effettuato verso l'interno della Sicilia, con meta ultima il tratto di mare compreso tra Catania e Siracusa, nelle cui acque era previsto il recupero del carico del pallone. Scopo del lancio era infatti effettuare un test di sganciamento in mare di una capsula spaziale del peso di 3.000 chili.

Il lancio, programmato per le ore 7 del mattino, è in realtà avvenuto con circa un'ora di ritardo, cioè verso le 8, a causa della laboriosità delle operazioni di gonfiaggio del pallone il cui diametro, a pieno regime di elio, può estendersi addirittura fino a circa 200-300 metri.

Il pallone in questione recava il proprio carico appeso ad una robusta catena lunga 250 metri. Inoltre era dotato di sistemi di sicurezza anticrash (lo sono tutti i palloni il cui carico deve essere recuperato) e di strumenti telemetrici e di radiocomando che ne assicuravano il controllo da terra.

Sfruttando in maniera opportuna le correnti d'aria ed i venti in quota, il pallone ha quindi attraversato la Sicilia da ovest verso est, viaggiando ad una quota oscillante tra i 23 ed i 18 km. e seguendo un percorso che lo ha in effetti via via portato ad essere visibile dalle varie località dalle quali sono stati effettuati gli avvistamenti in oggetto nei tempi indicati, fino a completare il suo viaggio intorno alle 18, allorché è avvenuto lo sganciamento in mare della capsula spaziale.

A questo riguardo va osservato che proprio la notevole altitudine a cui si trovava il pallone stratosferico, se da un canto non ha oggettivamente permesso ai testimoni di rendersi conto della vera natura del presunto UFO, da un altro ha reso possibile il fatto che anche da località distanti l'oggetto sia stato avvistato in orari quasi concomitanti.

Essa inoltre giustifica il fatto che, nonostante la giornata ventosa, l'oggetto apparisse quasi stazionario (cosa che ha disorientato alcuni dei testimoni): i venti in quota sono infatti generalmente differenti da quelli al suolo.

E' invece doveroso sottolineare che rimangono tutt'ora alcune incertezze relativamente all'ultimo avvistamento della serie, quello avvenuto a Siracusa. All'ora indicata dai testimoni, infatti, il pallone stratosferico aveva già completato da parecchio la sua missione; inoltre i movimenti repentini compiuti dalle luci osservate in questo caso dai testimoni non possono in alcun modo adattarsi all'andatura ieratica classica dei palloni sonda in genere.

Il solo modo di far rientrare anche quest'ultimo caso nella spiegazione del pallone stratosferico è in effetti quello di ipotizzare che i testimoni abbiano osservato le luci di uno o più elicotteri che manovravano sul mare perché impegnati nelle operazioni di recupero del carico sganciato dal pallone in questione.

Nell'impossibilita però (nella quale finora ci siamo trovati) di poter interrogare i diretti testimoni del caso (che dopo aver raccontato in forma anonima la propria esperienza ad un giornalista amico hanno rifiutato qualunque altro contatto esterno), è evidente che non ci è possibile pronunciarci in merito in maniera definitiva.

In conclusione vorremmo far rilevare come anche questa vicenda abbia dimostrato che nella stragrande maggioranza dei casi i testimoni sono persone del tutto normali che, vincendo il proprio pudore, decidono di sfidare il ridicolo della gente raccontando semplicemente ciò che hanno visto e null'altro. In nessuna delle testimonianze rilasciateci è infatti possibile ravvisare alcun elemento aggiunto solo per fare effetto: tutti hanno descritto solo quello che hanno visto! Anche se per cause svariate non sono stati in grado di riconoscere ciò che vedevano ed hanno fatto ricorso ad espressioni apparentemente diverse, ma in effetti tutte riconducibili all'immagine di un corpo tondeggiante, gonfio, corrugato, raggrinzito, ricoperto di un tessuto o di una plastica, con una o due aste pendenti ed una massa scura sospesa al di sotto. Insomma, seppure ciascuno a modo proprio, tutti hanno descritto ciò che l'oggetto era, cioè un pallone stratosferico.

Quest'esperienza dovrebbe quindi insegnarci ad ascoltare con maggiore rispetto quello che i testimoni di un avvistamento UFO ci raccontano, senza prendere nulla per oro colato perché le inesattezze possono essere dietro ogni angolo, ma comunque consapevoli del fatto che la gente vede in cielo cose che le sono estranee e che desidera il nostro aiuto per capire di cosa si tratti.

A questo sono tesi i nostri sforzi.



[tratto da: UFO - Rivista di informazione ufologica n. 18, luglio-dicembre 1996
semestrale a cura del Centro Italiano Studi Ufologici
© CISU, casella postale 82, 10100 Torino, tel. 011 3290279, fax 011 545033]



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