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Il ruolo dei mass media nel "caso Voronezh"

di Gian Paolo Grassino

Il comunicato stampa della TASS che ha diffuso la notizia del caso di Voronezh ha avuto un effetto dirompente sui mass media di tutto il mondo scatenando, oltre che un ovvio interesse per il fatto in sé, una serie incredibile di analisi e di commenti che hanno spaziato dai perché sociali e politici di una vicenda così singolare nell'Unione Sovietica della perestrojka, alle problematiche sulla possibilità di vita extraterrestre.

PERCHE' TANTO CLAMORE

Come parecchi hanno sottolineato, l'eccezionalità dell'evento non sta soltanto in un incontro del terzo tipo dalle tinte così fantascientifiche e neppure nel fatto che, dopo anni di quasi totale black-out sull'argomento, siano ricominciate a giungere dall'Unione Sovietica notizie di avvistamenti UFO. Il fatto nuovo - e questo sì veramente unico - è che era stata la stessa TASS, l'organo ufficiale del potere sovietico, quello più restio a comunicare alcunché, a dare notizia della vicenda, dandogli quindi un imprimatur assolutamente inaspettato per un avvistamento ufologico.

Il ruolo attivo svolto dall'agenzia ufficiale sovietica ha spiazzato un po' tutti i commentatori che, se da una parte erano abituati a giudicare la TASS reticente e carente sulle informazioni a sfondo politico, dall'altra, proprio a causa della ferrea censura (che in passato non permetteva di comunicare all'estero nessuna notizia che si scostasse dall'immagine di una nazione perfetta e funzionante, neppure quelle di disastri naturali), erano abituati a prestare la massima attenzione alle poche notize di cronaca che giungevano in Occidente, verificate e soppesate una per una.

Nel frattempo però le cose in Russia sono cambiate, almeno a livello di circolazione dell'informazione, in modo radicale e la glasnost ha tangibilmente significato la lenta trasformazione (ancora in atto) dalla TASS e delle altre agenzie sovietiche da organi del potere a strumenti d'informazione veri e propri, con le caratteristiche (e i limiti) di quelle occidentali.

E' successo così che, già negli scorsi mesi, sono cominciate a giungere dalla Russia notizie di cronaca di ogni tipo, specchio di una quotidianità che comprende, all'Est come all'Ovest, dalla "nera" alle notizie curiose, dalla politica al costume, fino appunto agli UFO. Nel comunicare la notizia di Voronezh, così come ha anche ribadito in un'intervista un funzionario dell'agenzia sovietica in Italia, la TASS non ha fatto altro che riprendere un'informazione raccolta ed approfondita da un suo corrispondente locale, esattamente come avrebbe fatto (e fa) qualunque agenzia di stampa occidentale, senza con questo dare alla notizia nessuna enfasi o nessuna credibilità in più di quella derivante dal fatto stesso.

Purtroppo molti commentatori, in Italia e all'estero, sono caduti in una "trappola mentale" che si sono costruiti da soli e, credendo ancora di trovarsi di fronte alla "vecchia" TASS, hanno caricato l'avvistamento di Voronezh di significati e aspettative più grandi di quelli di una notizia interessante e singolare, ma ancora carente di particolari.

Come conseguenza di ciò, abbiamo così assistito ad un ingiustificato ed assurdo attacco al giornalismo russo, alla attendibilità degli stessi russi e addirittura alla loro "scarsa fantasia", capace solo di "inventare" un racconto simile ai "B-movies" americani degli anni '50, quando non ispirato direttamente ai "marziani con tre occhi" del celebre programma/scherzo radiofonico di Orson Welles. Qualcuno addirittura ha avuto il coraggio di parlare di effetti deleteri della glasnost, quasi che se la libertà avesse, come certi farmaci, delle controindicazioni.

Questo atteggiamento supponente, oltre ad essere indice di un'estrema superficialità nell'affrontare le tematiche ufologiche, non è in realtà motivato nei fatti, poichè questi stessi giornalisti che si sono divertiti a sorridere sui "marziani vaporizzatori" di Voronezh non si accorgono che i loro stessi giornali trattano con ancora maggiore superficialità e pressapochismo ogni notizia ufologica, riportata a volte senza nessun tipo di verifica o controllo, spesso non sapendo neppure distinguere tra ricerca ufologica e contattismo, sempre alla ricerca dell'articolo "di colore".

Non si capisce poi perchè la notizia di Voronezh (al di là di ogni analisi sull'avvistamento) debba avere meno dignità e rispetto delle ben più stravaganti teorie di Strieber e Hopkins (ben diversamente recensite sugli stessi giornali italiani). Oppure perchè la stessa notizia negli Stati Uniti debba essere accolta con scetticismo quando invece vengono accettati e seguiti da milioni di persone i ben più mirabolanti ed incredibili racconti a base di channeling dell'attrice Shirley McLaine sulle sue oltre 100 vite precedenti.

In realtà quello che emerge è uno dei tanti limiti del nostro sistema informativo, che è abituato a dividere in categorie rigide di giudizio fatti e situazioni. Con molta tranquillità l'Est è stato "etichettato" come culturalmente arretrato e quindi, di fronte ad una notizia in realtà del tutto simile e paragonabile a centinaia di altre riguardanti incontri ravvicinati del terzo tipo e riportate dai giornali di tutto il mondo, non si è stati capaci di valutare i fatti con tutti i limiti e i dubbi seri che il caso presentava, ma solo di lanciarsi in una critica di costume del tutto fuori luogo.

PERCHE' LA RUSSIA?

Rimane comunque l'interrogativo del perchè tanto clamore per questo ed altri avvistamenti ufologici in una Russia, come quella di oggi, piena di problemi e ricca di contraddizioni.

Anche in questo caso, gli "esperti" di turno non hanno avuto problemi a proporre la loro soluzione, consistente nel ritorno di tensioni mistiche e di desiderio di irrazionalità emersi grazie alla maggior libertà di pensiero introdotta dalla perestrojka. Le stesse altre notizie "curiose" riportate nell'articolo di Edoardo Russo (il guaritore televisivo, l'avvistamento dello yeti, ecc) sarebbero a loro volta segni di questo bisogno represso di non-razionalità, quando non addirittura di una volontà politica del potere di distogliere l'opinione pubblica sovietica dai tanti problemi irrisolti in campo sociale ed economico.

In opposizione a questo tipo di analisi, riteniamo invece che è veramente difficile analizzare in modo preciso una situazione variegata e complessa come quella sovietica attuale, con tutto un mondo standardizzato che muore per lasciare spazio ad un altro, fino a ieri sommerso, mosso da aspirazioni e ideologie ancora tutti da scoprire: proprio per questo non è possibile accettare giudizi arbitrari e "complessivi" che cercano strade troppo semplici per spiegare una situazione viceversa complicatissima.

Come riportato nell'articolo di Gianni Favero, infatti, il caso di Voronezh non è isolato, ma si colloca in un crescendo di segnalazioni e di incontri ravvicinati che si sono succeduti negli ultimi mesi (che sono stati completamente dimenticati dai nostri commentatori, nonostante le notizie fossero state riportate da parecchi giornali italiani nei mesi di giugno e luglio). Allo stesso modo l'ufologia in URSS non è una moda recente, ma esiste un interesse sommerso per l'argomento, sincero e costante, che si è andato via via consolidando nel corso degli anni.

E' evidente che l'avvento della perestrojka ha fatto riemergere delle richieste religiose e irrazionali che difficilmente un materialismo di regime può cancellare, ma l'impressione è che per gli UFO (ed anche per altre tematiche) non si tratti affatto dell'importazione di modelli occidentali e di una loro passiva accettazione, ma piuttosto di una interpretazione originale ed autonoma di argomenti di generale interesse. Il movimento di cambiamento che sta attraversando tutti i paesi dell'Est è un processo dalle molteplici componenti che mischia tradizioni antiche, ideologie imposte per decenni e irrinunciabili necessità economiche e culturali:: necessariamente guarda all'Occidente, ma allo stesso tempo ha una sua propria "personalità", in parte ancora incerta ed in evoluzione. Tentare di sintetizzare tutto ciò per trovare una spiegazione ad hoc per degli avvistamenti ufologici è impossibile quanto assurdo.

A riprova della particolarità che comunque caratterizza l'ufologia in Russia basta ad esempio soffermarsi su come lo stato burocratico abbia imposto ai gruppi ufologici sovietici una crescita all'interno del sistema, sotto l'egida di questa o quella associazione riconosciuta, con una situazione di semi-ufficialità che è evidentemente diversa da qualunque altra situazione in Occidente e che presuppone approcci e sviluppi comunque difficilmente paragonabili ai nostri.

E IN ITALIA?

In Italia l'"effetto Voronezh" è stato forse ancora più esplosivo che altrove, tanto che i nostri giornali, dopo i primi giorni di forte interesse, hanno comunque continuato per una settimana a riportare tutte le notizie a carattere ufologico provenienti dalla Russia.

E' stato quindi interessante seguire sulle pagine dei nostri quotidiani l'incalzare delle notizie e l'accavallarsi di commenti che, partendo dal fatto specifico di Voronezh, hanno però fornito una chiara immagine di cosa i nostri giornalisti, scienziati e sociologi pensino del problema UFO.

Una prima domanda che viene spontanea è perchè la strabiliante notizia di Voronezh ha avuto una tale risonanza nel nostro Paese. La risposta è probabilmente da cercare nel contenuto che hanno assunto negli ultimi mesi tutte le notizie provenienti dall'Europa dell'Est (e dall'Unione Sovietica in particolare), che sono state ricollegate alle nostre vicende interne politiche ed in particolare al dibattito che si è sviluppato attorno al PCI.

Vi è poi il fatto che l'avvistamento di Voronezh è giunto in periodo di forte interesse per la Russia da parte di tutto l'Occidente, che in Italia si è tradotto con una vera e propria "moda" che va dagli orologi dell'Armata Rossa, all'incremento dei corsi di lingua russa, all'uso pubblicitario della stessa immagine di Gorbaciov: insomma il terreno ideale per scatenare i tanti nostri commentatori in elucubrazioni più o meno coerenti e valide.

Oltre al già citato atteggiamento poco lusinghiero sull'avvistamento di Voronezh, dobbiamo rilevare che il ritorno in prima pagina degli UFO ha riaperto il "solito" dibattito sugli extraterrestri che riaffiora in occasione di ogni significativa notizia ufologica.

La prima considerazione che possiamo trarre è che, nonostante tutti gli sforzi e tutti i cambiamenti che l'ufologia ha affrontato negli ultimi anni, per i giornalisti e anchorman televisivi parlare di UFO significa esclusivamente parlare di visitatori extraterrestri e della loro probabile inesistenza, senza sentire neppure il bisogno di andare al di là della notizia ed analizzarla in modo più complessivo ed approfondito.

Ricordiamo, ad esempio, il fatto che gli stessi commenti si sono basati su quattro o cinque comunicati stampa di fonte sovietica (diligentemente ricopiati da tutti i quotidiani italiani) senza neppure attendere, se non una corrispondenza diretta di qualche inviato, quantomeno qualche approfondimento da parte delle fonti sovietiche: il tutto all'insegna di un giornalismo sempre più di superficie, slegato da qualunque analisi dei fatti.

In secondo luogo è sconcertante rilevare che i termini del dibattito sulla vita extraterrestre continuano ad essere gli stessi ormai da anni. Astronomi, fisici, sociologi, psicologi, uomini di scienza che auspicheremmo più attenti alle modificazioni del mondo che li circonda non hanno saputo andare al di là di affermazioni banali e scontate del tipo "Perchè hanno scelto Voronezh e non il Cremlino per manifestarsi all'umanità?", "Non è accettabile pensare che degli esseri abbiano superato distanze astronomiche per fermarsi e ripartire subito dopo", di considerazioni sulla inconsistenza delle prove prodotte dagli ufologi sulle visite sul nostro pianeta degli extraterrestri oppure ancora dei richiami d'obbligo al "rasoio d'Occam" e alle spiegazioni naturali per liquidare l'intero argomento ufologico.

E' veramente triste ancora una volta ritrovarsi a constatare come la superficialità di queste persone nell'avvicinarsi all'ufologia faccia totalmente perdere di vista i reali termini del problema UFO, che non sono certo più quelli "extraterrestrialisti" degli anni '50. Ormai l'ufologia è qualcosa di ben diverso dall'"attesa degli extraterrestri" e, dopo anni di approfondimenti epistemologici e ripensamenti metodologici, può presentarsi come lo studio di un fenomeno calato a fondo nel nostro sociale e nel nostro quotidiano, le cui componenti "umanistiche" forse da sole bastano a farne un fenomeno di per sé originale.

Purtroppo la mancanza di informazione sull'ufologia non è bastata a consigliare una maggior attenzione nei giudizi e così i nostri "esperti", partiti per criticare l'arretratezza dei russi e dei loro extraterresti da "Ultimatum alla Terra" e l'inconsistenza del problema UFO, hanno finito loro stessi per mostrarsi disinformati e superati nei fatti sia dagli avvistamenti sovietici, sia da ciò che oggi vuole rappresentare l'ufologia.

Per concludere, il "caso Voronezh" oltre ad aprirci una finestra su un'ufologia ancora poco conosciuta come quella sovietica, ci ha fornito ulteriori motivi di riflessione sul ruolo dell'informazione, in grado sia di "gonfiare" una segnalazione di avvistamento di alcuni ragazzini sia anche di "inventare" sopra a questa l'analisi di un'intera società.

Voronezh, infine, ribadisce la necessità di far uscire l'ufologia dal ghetto nella quale la si vorrebbe confinare e di proporre un confronto al mondo scientifico sul suo stesso piano della serietà e del metodo. Un confronto ad esempio con il "negativismo distruttivo" di Piero Angela che, lanciatosi in azzardati commenti ed ipotesi di un "falso", sulla poco scientifica base del solo primo comunicato stampa della TASS, si è giustificato affermando che "Chi indaga su queste cose, non ci crede". Ebbene ci piacerebbe poter avere sia lui che gli altri "scettici" del suo stampo al nostro fianco a studiare sul campo e magari anche a spiegare i singoli casi (come noi facciamo) piuttosto che a pontificare gratuitamente in nome di una Scienza che, nelle loro parole, sembra sempre più una fede.

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[© 1990 CISU - tratto da UFO - Rivista di informazione ufologica del Centro Italiano Studi Ufologici n. 8, aprile 1990]


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