CrashCat

A VOLTE CADONO... ANCHE DA NOI

di Giuseppe Stilo



E' il 13 dicembre del 1884. Su un prato presso Sorisole, paese collinare situato sette chilometri a nord di Bergamo, un "corpo sfavillante" scende dal cielo e si abbatte su di esso. Questo è il primo, sorprendente - anche per la data da noi così remota -, di una serie di fenomeni di possibile matrice ufologica verificatisi in Italia e che dalla primavera del 1995 si è scelto di catalogare ed analizzare costituendo un progetto di ricerca denominato CrashCat.

Esso include l'insieme delle segnalazioni italiane della caduta apparente di corpi volanti verso la superficie terrestre o quella dell'acqua e sicuramente o probabilmente impattati con esse. Insomma, uno studio di potenziali UFO-crash.

Da questa analisi si è comunque deciso di escludere le segnalazioni di quelle cose cadute dal cielo tradizionalmente ricondotte alla cosiddetta fenomenologia fortiana (che include ad esempio cadute di blocchi di ghiaccio, di pesci o di altri animali, di sostanze vegetali, sabbiose o gelatinose, ecc.).

A scanso di equivoci, occorre precisare che questo lavoro non intende in alcun modo scimmiottare l'attuale moda americana per i cosiddetti dischi volanti precipitati, bensì costituire un'occasione di studio per episodi che sembrano presentare peculiarità tali da rendere utile un'analisi specializzata.

Ad esempio, una delle caratteristiche di questo tipo di casistica è rappresentata dal fatto che in una proporzione elevatissima di occasioni (il 75% circa) la natura stessa degli eventi si presenta potenzialmente allarmante e dunque tale da provocare il rapido intervento di organizzazioni pubbliche per valutare dal punto di vista della sicurezza quanto si sta verificando. Così, nel caso della caduta di corpi, si segnala la mobilitazione anche di mezzi imponenti (motovedette, elicotteri ed aerei da ricognizione, unità dell'Esercito, dei Carabinieri o della Marina, della Protezione Civile), qualche volta con modalità e in circostanze tali da indurre a pensare che s'intenda mantenere celato all'opinione pubblica il motivo di tali attività.

In altri termini, quella inclusa nel CrashCat è una casistica che, come in poche altre occasioni, vede l'opportunità per l'ufologo - a prescindere dalla natura dei fatti - di chiedere ed ottenere documenti ed informazioni sulle azioni intraprese dalle autorità pubbliche: un processo sempre interessante e che sfocia in risultati a volte contraddittori e comunque da approfondire.

Finora, il CrashCat comprende 102 segnalazioni. Esso sono classificate secondo le seguenti quattro categorie: a) corpi visti cadere al suolo e individuati o recuperati (52 casi); b) corpi visti cadere al suolo e non individuati o recuperati (15 casi); c) corpi visti cadere in acqua (31 casi); d) recupero di presunte entità, con o senza ritrovamento di velivoli caduti (4 casi).

Per buona parte di questi fatti è stato finora possibile avanzare - con un grado più o meno elevato di attendibilità - delle spiegazioni ragionevoli. Com'era previsto, spesso i testimoni si allarmano, e ritengono di dover associare a fenomeni ufologici le cadute di palloni sonda o di mongolfiere, di meteoriti, di parti di veicoli pilotati o telecomandati o (assai più raramente) di parti di satelliti artificiali e, non ultimo, burle e falsi, realizzati a volte con precisi riferimenti alle mode ufologiche del momento.

Non si può tuttavia passare sotto silenzio il fatto che una proporzione significativa di crash (circa il 31% dei casi) presenta tuttora aspetti oscuri, degni di essere esaminati con cura dagli studiosi.

Per quanto riguarda la loro valutazione, tuttavia, ho ritenuto che nessuno di questi casi sia al momento classificabile come ufologico, ma debba rientrare piuttosto nella categoria informazioni insufficienti. Infatti, nell'ambito di interesse, da un lato sono finora pochissime le inchieste approfondite e che abbiano trovato un minimo di riscontri concreti, dall'altro è facilmente comprensibile che l'assegnazione dell'etichetta di UFO-crash (con tutto ciò che comporta anche sotto il profilo emotivo per il pubblico e per gli stessi ufologi) richieda ben altri elementi probatori rispetto a quelli di cui disponiamo.

Si deve notare inoltre che una buona parte dei casi valutati nel gruppo informazioni insufficienti riguarda casi della terza categoria, cioè oggetti visti cadere in acqua, per la loro stessa natura verificabili con molta maggior difficoltà rispetto agli altri.

Un'altra peculiarità del catalogo è che esso include i frequenti casi in cui testimoni attendibili vedono precipitare aerei - spesso in fiamme - che poi si rivelano assolutamente sconosciuti ed irrecuperabili per chiunque.

Per puro dovere di cronaca, si ricorda che il CrashCat ospita anche alcune storie (allo stato attuale non si può fare a meno di darne questa definizione) su cadute di veri e propri dischi volanti con conseguenti catture di alieni, vivi o morti. La prima tra queste vicende si riferisce all'"omino verde" che sarebbe stato fatto prigioniero in Puglia intorno al 1910-15; la seconda a "sei alieni" (!) catturati dall'Esercito nel 1959 in una località "115 chilometri a nord di Roma". La terza è relativa ad un asserito coinvolgimento di alcuni Vigili del Fuoco veneti in una cattura ed infine l'ultima fa riferimento all'abbattimento un corpo non identificato nei cieli del Piemonte nel 1974, con conseguentie "autopsie su cadaveri" in una base statunitense della provincia di Savona.

Anche ques'ultimo tipo di storie improbabili viene sottoposto agli approfondimenti e ai controlli di nostra possibilità, tenendo ben presente come troppo spesso si rivelano invenzioni pure e semplici, oppure il frutto di sensazionalismo a buon mercato, basato su dicerie prive di elementi di riscontro.





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