Cosa se ne sarebbe potuto fare dei soldi: aveva gia' tutto quello che gli interessava. E pensare che talvolta i gitanti che giungono sulla baia dicono: "Che bella quest'isola, ma non c'è niente". Loro hanno tutto, giungono stracarichi verso le undici, sbarcano e vanno via verso le diciotto. A noi lasciano soltanto il ricordo di qualche bella ragazza che se ne ritorna a casa puntualmente. I bagni migliori si fanno prima e dopo queste ore di punta. Mia madre era nata nell'isola della Maddalena: e' come immergermi nelle mie radici. Per questo ho fatto anche un quadro intitolato "La nascita delle isole gemelle". Dove sono in compagnia di mia sorella gemella.
Fin dalle prime pagine nasce un feeling, perché avvertiamo l'amore della autrice per la sua esposizione chiara e semplice, che è anche amore per il lettore. Siamo presi per mano per capire "Cos'è la filosofia". Segue una panoramica che mette in rapporto questa disciplina con la religione, la scienza, l'arte, la società, la storia e la pratica. Nella seconda parte del volume c'è una "Traccia dello svolgimento storico della filosofia occidentale". Cosi' riceviamo un po' di quelle "coordinate" che cercavamo. E l'emozione di sentire "scorrere nella nostra testa" come in un computer il pensiero di tanti filosofi, iniziato due millenni e mezzo fa , ha il sopravvento. Non siamo piu' un'isola..! Ma, paradossalmente, di questo pensiero, apprezziamo piu' l'aspetto poetico che quello puramente intellettualistico. La poesia nella filosofia? Una sorta di multimedialita'? Ed entrambe, centrano con il cielo stellato di quest'isola? Nel capitolo "Filosofia e società" ci dice De Maria: "...ogni filosofia rinvia in modo esplicito...o sottende implicitamente ma sempre una concezione dell'uomo. Cio' vale anche per le filosofie che si sono dette "contemplative", le quali accentuano invece la singolarita' dell'uomo e, al limite, la sua insularita' rispetto al mondo e alla societa'". Ma ci si puo' immergere nel mare del villaggio globale di Internet con questa frequente propensione per l'insularita'? Ci dovremo tornare su...!
Ci interessa subito sapere che strumento di indagine stiamo consultando. E' benvenuto quindi l'articolo intitolato "I compiti della filosofia": in un' intervista di quasi cinquant'anni fa, Norberto Bobbio lo chiede a Nicola Abbagnano ed Antoni Banfi. Piu' avanti, (pag. 161) Roberto Esposito ci presenta, ne "L'armonia dei contrari", testi inediti, di poesia e prosa, bellissimi, di René Char e Martin Heidegger tradotti da Valerio Magrelli. Poi c'è "Dio, l'ornamento", con sottotitolo "La storia della salvezza annunciata dalla Bibbia si realizza nella storia mondana. Il senso della religiosita' post-moderna e l'eredita' di Giocchino da Fiore", di Gianni Vattimo (pag. 187). Sempre sul nostro tema: "L'assurdo e la rivolta di Camus", di Paolo Flores d'Arcais, (pag. 201)e "Fine della filosofia?", di Lucio Coletti ( pag. 263).
Per quanto riguarda la situazione nel campo dell'arte contemporanea, leggiamo "Da Hegel a Duchamp", di Massimo Cacciari, sul volume, "Duchamp dopo Duchamp", edito da Tema Celeste, che contiene altri articoli interessanti.
Certo queste pagine sono difficili, potrebbero essere più accessibili, ma per primi dobbiamo starcene zitti, perchè spesso dicono che le nostre opere grafiche siano di difficile lettura. Pensiamo che quando il fruitore di un'opera è lasciato piu' libero, fa una sforzo per capirla a modo suo, se la inventa e diventa anch'egli artista.Umberto Eco, in "Opera aperta", Tascabili Bompiani, a proposito di questa poetica, ci parlava di "Opera aperta come proposta di un "campo" di possibilita' interpretative, come configurazione di stimoli dotati di una sostanziale indeterminatezza, cosi' che il fruitore sia indotto a una serie di "letture" sempre variabili; struttura, infine, come "costellazione" di elementi che si prestano a diverse relazioni reciproche". Un primo passo verso la interattivita'? Uno successivo lo stiamo tentando: invitiamo il fruitore ad intervenire sulle opere virtuali presenti nella mostra che si puo' vedere attivando la voce Virtual Gallery, alla fine di questo racconto in Internet.
.
Nichilismo. Mi fa paura il solo termine, perche' so che fa soffrire e per istinto l'ho sempre combattuto. Quindi, con diffidenza, inizio la lettura dall'ultimo capitolo: "Oltre il nichilismo". E avrei voluto che questo fosse il titolo. Per cercare di leggere in positivo, come fa talovolta il pittore che dice la verita' giocando con i colori, in uno sforzo continuo per sfuggire alla morsa del nulla. Volpi, che e' uno del mestire..., dice:"Nutriamo nei confronti del nichilismo la stessa convinzione che vale per tutti i problemi filosofici: essi non hanno soluzione ma storia". Noi, che facciamo un altro mestiere, sentiamo da sempre il fascino e la tentazione di questo tarlo, ed accetteremo la sua compagnia come una sfida. A volte ce lo terremo buono pregandolo di lasciarci almeno il piacere del cielo stellato, a volte cercheremo di inchiodarlo al muro, racchiuso in un'opera, dicendogli per burla: "Se ti nascondi ti scovo e ti rappresento, e se non ci sei ti invento io". Chissa' quante volte ci fara' distruggere le opere che stiamo facendo. Perche' di fronte a lui tutto e' poco significativo, o banale, o comico, o ridondante.. Ma ne finiremo molte, ed a modo nostro ce lo butteremo dietro le spalle.
E pensare che quest'anno, a Coluccia, dopo una terribile siccita' che aveva dimezzato il numero delle mucche, erano seguite pioggie abbondanti allontanando lo spettro della fame. Anche gli animali erano piu' belli, le tracce dei cinghiali ovunque. I vitelli piu' robusti. I tori neri , timidissimi con gli uomini ed arzilli con le loro partner, sempre con le froge arricciate in su e gli occhi rovesciati all'indietro, sprizzanti di vita.
Beato il Sanna, la sua vita un senso lo ha avuto. Non ha costruito nulla, ma da solo ha difeso strenuamente quello che aveva ereditato: un capolavoro al quale non si puo' aggiungere o togliere una sola pennellata senza rovinarlo. Lui, da solo. Adesso vedremo cosa faranno gli altri. Noi cantiamo, nel villaggio globale di internet, nel mondo della tecnologia piu' avanzata, un piccolo mondo di poesia in cui la tecnologia non è mai entrata. E con le mani continueremo ad inventare isole. Magari usando materiali e colori meno antichi della sabbia.
Italo Zopolo
Inizio articolo- Ariele Magazine-
Il Centro Culturale Ariele è un'Associazione che partecipa al
Servizio Telematico Pubblico del Comune di Torino: http://www.arpnet.it/~torre