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a cura di Mimmo D'Agostino
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COMUNICATO PER LE  RSU

I  “NUOVI MODELLI  NEL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE”
( La sedicente sperimentazione Moratti - Regione Piemonte )

 E’ stata predisposta dalla Direzione Regionale una bozza di convenzione tra istituzioni scolastiche e centri di formazione professionale , per dare attuazione al progetto di far frequentare il primo anno delle superiori presso la formazione professionale  e di far assolvere così l’obbligo scolastico (il progetto come sapete dovrebbe riguardare ca. 200 alunni e coinvolgere  10 C.F.P.).

 La CGIL Scuola è assolutamente contraria a questa bozza per i seguenti motivi:

  1. Anche se l’istituto è titolare dell’obbligo scolastico, risulta evidente che i ragazzi vengono tolti dalle loro classi e frequenteranno  i centri di formazione.
  2. Non c’è nessuna garanzia che una parte del percorso sia affidato all’istituzione scolastica.
  3. Anche i docenti dell’istituzione  scolastica sarebbero coinvolti “uti singuli” nel progetto, su designazione del Dirigente Scolastico.
  4. Alla scuola resta la certificazione degli esiti finali , ma rischia di essere solo una presa d’atto.
  5. Tutte le decisioni, compresa quella della frequenza, sono prese da una commissione tecnico-scientifica  ( 1 funzionario della Regione  (Presidente) , Direttore del C.F.P., Dirigente scolastico, 1 docente dell’istituto e 1 docente di C.F.P.)
  6. Anche i criteri di valutazione degli esiti  sarebbero determinati dalla Commissione di cui sopra.
  7. Di fatto viene esautorato il ruolo del Collegio dei docenti e  dei consigli di classe.  Di questi alunni la scuola avrebbe memoria solo alla fine dell’anno!

Noi non siamo contrari ad esperienze di sistema formativo  integrato che individuino tutte le soluzioni più idonee per costruire un percorso articolato, in grado di intervenire efficacemente anche per combattere il fenomeno della dispersione scolastica. Progetti di questo tipo già esistono nella nostra regione. A queste si sarebbe dovuto guardare, facendo tesoro delle esperienze maturate. La  distrazione del Ministero verso queste esperienze è quantomeno sospetta: si vuole in realtà costruire un sistema  duale, abbassando  l’obbligo scolastico a 14 anni .

 Riteniamo che qualsiasi sperimentazione di integrazione di sistemi debba rispondere ai seguenti requisiti generali:

  1. Elaborazione congiunta del progetto da parte dell’Istituzione scolastica e del C.F.P.
  2. Il curricolo deve essere strutturato con una equilibrata composizione interna tra istruzione e formazione, in modo da consentire all’allievo di continuare l’anno successivo il percorso di istruzione.
  3. Il progetto e le risorse destinate dalla scuola sono parte integrante del P.O.F. e devono essere approvati dagli Organi Collegiali della istituzione scolastica.
  4. Il giudizio di idoneità a proseguire il percorso scolastico deve restare al consiglio di classe della scuola.
  5. In assenza di approvazione formale del progetto e della convenzione gli allievi continuano il percorso regolare degli studi previsto dall’istituzione scolastica cui sono iscritti.

 Nei prossimi giorni le pressioni affinché le scuole diano il loro benestare al progetto Moratti-Regione saranno molto forti  nelle vostre scuole. Vi invitiamo a discuterne a fondo con i colleghi e ad approfondire puntigliosamente i molti aspetti ambigui della bozza di convenzione inviata dalla Direzione regionale.

Oggi un allievo o due, domani un doppio canale che svuota l’istruzione tecnica e professionale di  stato!

 TORINO, 22.10.02

                                            CGIL SCUOLA PIEMONTE

Il Cnos - Fap del Piemonte invia una comunicazione agli iscritti al sindacato della scuola, denunciando "ostacoli" frapposti dal sindacato sulla strada della sperimentazione e, presentandosi come unico soggetto a cui stanno a cuore i giovani, li invita a fare pressione nei confronti delle organizzazioni sindacali  affinché prevalga la sua "giusta causa". 

CGIL SCUOLA PIEMONTE

Agli iscritti alla Cgil Scuola
A tutti i lavoratori del CNOS-FAP

In riferimento alla comunicazione inviata agli iscritti al sindacato dal delegato regionale del CNOS-FAP, Sig. Guido Bombarda, con la quale accusa il sindacato, in particolare la Cgil scuola, di  ostacolare la cosiddetta “Sperimentazione dell’assolvimento dell’obbligo”,  è utile sottolineare che la Cgil scuola, assieme a Cisl e Uil scuola, ha assunto sulla questione una posizione critica e nel contempo ha avanzato proposte idonee per costruire un percorso utile a combattere la dispersione scolastica.

 Le proposte avanzate dal sindacato, ignorate dal Ministro Moratti, intendono dare, anche su questo terreno, un contributo alla costruzione di un sistema formativo integrato, a cui peraltro la stessa legge sull’elevamento dell’obbligo scolastico e quella sull’obbligo formativo fanno riferimento. 

 E’ questo un obiettivo utile per ridisegnare un sistema formativo, che superi alcune delle attuali criticità, nel quale la formazione professionale possa mettere in campo, utilmente ed in stretta collaborazione con la scuola, le sue specifiche competenze, come da anni la Cgil scuola va ripetendo .

Gli ostacoli incontrati dalla sperimentazione, a cui si riferisce il delegato regionale del CNOS-FAP,  non sono certamente imputabili ad una legittima e democratica, ancorché decisa, opposizione sindacale, semmai sono la conseguenza di atti contrari alla legge 9/2000  sull’obbligo scolastico. L’accordo tra la Moratti e la Regione Piemonte non è supportato da alcuna legge – lo stesso Ministro alla data attuale non ha emesso il tanto annunciato Decreto sulla sperimentazione -  e mette a rischio di violazione di legge le famiglie ed i dirigenti scolastici.

Alla Cgil scuola stanno a cuore assieme il futuro della formazione professionale e dei giovani  ed è per questo che da molti anni si batte per la riforma del sistema di istruzione e di formazione professionale e per la costruzione di un sistema formativo integrato.

 E’ opportuno, per la rilevanza delle questioni in discussione, essere più sereni e rispettosi delle altrui opinioni, senza avviare inutili crociate e risibili appelli agli iscritti al sindacato per “una presa di posizione” e per  “contrapporre le giuste cause”.

 Torino 25.10.2002

 Per la Cgil Scuola Piemonte -  Formazione Professionale - 
                        Mimmo D’Agostino

 

 

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