FORMAZIONE PER LE FUNZIONI-OBIETTIVO (28/1/2000)

 

Il Ministero della P.I. ha organizzato un incontro nazionale, articolato nelle due giornate di 24 e 25 gennaio u.s. sul piano di formazione per le funzioni-obiettivo, rivolto ai responsabili di progetto individuati nei Provveditorati.

L'obiettivo è stato duplice: da una parte realizzare una ricognizione delle scelte professionali ed organizzative operate dalle scuole sulle quali progettare il percorso di formazione previsto dal contratto; dall'altra sensibilizzare sul piano culturale ed operativo i referenti periferici rispetto alla nuova strategia della formazione definita dal contratto.

I corsi per le funzioni-obiettivo si collocano in questo contesto di forte innovazione che cerca di connettere strettamente la formazione all'esperienza professionale, particolarmente all'esercizio della funzione, perseguendo un sostanziale rinnovamento delle metodologie a partire dall'analisi dei bisogni, superando l'organizzazione di routine per la costruzione, pur nella gradualità, di un sistema qualificato di formazione.

Qualche considerazione di merito:

1. La progettazione dei corsi per le funzioni-obiettivo ha come riferimento il documento tecnico varato dall'Osservatorio nazionale in data 29.12.99.

2. Tale documento rappresenta, oltre che un supporto alla progettazione, uno strumento volto ad assicurare l'omogeneità necessaria a livello nazionale, pur in presenza di inevitabili esigenze di adeguamento alla complessità territoriale.

3. Il modulo formativo da organizzare a livello locale (20 h) potrebbe anche precedere la fruizione del modulo nazionale (10 h) la cui progettazione, affidata dal M.P.I. alla BDP, si avvale di un supporto didattico tradotto in CD rom, articolato in due sottomoduli di 5 ore centrati l'uno sull'autonomia e l'altro sulle specifiche funzioni. Sarà possibile anche una fruizione personalizzata via Internet.

4. L'organizzazione delle attività di formazione poggia su due nuove condizioni previste dal contratto: l'adeguamento a standard organizzativi e di costo e l'accreditamento dei soggetti esterni.

In merito agli standard è stato realizzato, appena, l'accordo sulla loro definizione operativa ai sensi dell'art. 11 del CCNI e sarà rapidamente diffuso il testo sottoscritto.

Sull'accreditamento è in corso il confronto OO.SS.-M.P.I. che si dovrà concretizzare con l'emanazione di un decreto i cui tempi non saranno strettissimi, comunque difficilmente compatibili con i tempi di avvio dei corsi.

Il CCNI offre lo strumento dell'art. 14: nello specifico del livello territoriale la contrattazione decentrata è chiamata ad individuare i criteri che sottostanno a possibili collaborazioni (art. 14, comma 6 CCNI) con agenzie di formazione; inoltre, in questa fase di transizione tra vecchio e nuovo, può essere comunque preso in considerazione, per esigenze di fattibilità, il ricorso a soggetti che, per provata e qualificata esperienza, con tutta probabilità saranno accreditati.

Crediamo che le scelte in tal senso si debbano connotare non ideologicamente, ma in ordine alla presenza ed alla disponibilità di competenze, in un sistema magari misto di gestione, coniugando esperienze ed opportunità innovative.

Vista la rilevanza che assume la formazione per le funzioni-obiettivo in relazione alle attese dei docenti incaricati, ma più in generale ed emblematicamente in relazione alla sperimentazione di modi e forme per fare buona formazione, invitiamo le strutture territoriali a sviluppare l'iniziativa nei confronti dell'Amministrazione periferica, particolarmente per:

1) l'acquisizione di dati informativi sull'attribuzione delle funzioni-obiettivo, anche in relazione all'intesa del 4.11.99;

2) la dislocazione dei corsi sul territorio;

3) l'affidamento di responsabilità di coordinamento, di tutoraggio, di animazione per la conduzione dei corsi;

4) l'uso delle risorse attribuite alla provincia (ricordiamo che si tratta di finanziamenti in quota nazionale);

5) l'attivazione del tavolo di negoziazione per l'individuazione dei soggetti da accreditare.

Siamo interessati, come struttura nazionale, a qualsiasi informazione venga ritenuta utile dalle strutture in merito alle realizzazione di questa esperienza.

Depositiamo, se può essere utile, la C.M. 356/D dell'11.1.2000 contenente le indicazioni operative per i Provveditorati agli studi.

 

 

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