SCHEDA 5
Consentire a categorie rese più "grandi" di avere maggiori risorse da investire sul territorio rappresenta il quarto obiettivo, rispetto al quale viene proposto:
- semplificare la struttura contrattuale, riducendo l’importanza del contratto nazionale di categoria per grandi accordi intercategoriali;
- completare il processo di accorpamento categoriale già avviato (10 - 11 federazioni al prossimo congresso);
- snellire le strutture nazionali e regionali di categoria (nonché la contrattazione), affidando compito intercategoriali alla confederazione nazionale e decentrando compiti di coordinamento nazionale a dirigenti regionali di categoria;
- rendere univoci e omogenei per tutte le categorie le norme su canalizzazione delle risorse, predisposizione bilanci, ecc.
I problemi:
- rispetto ai punti a) e c): il modello organizzativo di ogni categoria non più essere che simmetrico e corrispondente ai livelli contrattuali dei settori di lavoro rappresentati. Le proposte avanzate appaiono semplificatorie rispetto al processo di autonomia delle scuole, al trasferimento di compiti e funzioni a Regioni ed EE.LL. ed alla riarticolazione territoriale dei poteri dell’amministrazione - non colgono la pluralità della rappresentanza dei lavori in campo (scuola statale, non statale, FP) - si può ipotizzare uno squilibrio di ruoli tra categoria e confederazione. Ciò può produrre un indebolimento del ruolo politico-contrattuale del livello categoriale regionale e delle funzioni politiche, istituzionali e contrattuali del livello centrale, per sua natura in stretto rapporto con le istituzioni parlamentari e il ministero, a garanzia del sistema nazionale di istruzione e della unitarietà contrattuale
- rispetto al punto b): appare necessaria una verifica dei processi di fusione categoriali avvenuti nel passato congresso, allo scopo di consolidare le nuove federazioni nella loro capacità rappresentativa e nella loro organizzazione, dentro una condivisa cultura confederale.
Torna alla PAGINA PRECEDENTE