In diretta dal Salone

VENERDI' 22 MAGGIO 1998

COMUNICATO STAMPA N.23


PRESENZE IN CIFRE DI GIOVEDÌ 21 MAGGIO 1998

24.000 le presenze registrate nel primo giorno d'apertura dell'undicesimo Salone del Libro al Lingotto di Torino. Sono compresi in questa cifra 3.900 operatori professionali.
Lo scorso anno erano state raggiunte, nel primo giorno d'apertura, 23.000 presenze, di cui 4.041 operatori professionali.

Il primo giorno di apertura del Salone lo Spazio Under 16 ha raggiunto le 2.000 presenze e sono stati consegnati 1.500 Passaporti del Lettore.

Torino, 22 maggio 1998



COMUNICATO STAMPA N. 24


PRESENZE REGISTRATE NEL PRIMO GIORNO D'APERTURA
DELL'UNDICESIMO SALONE DEL LIBRO DI TORINO


Presenze totali '98
Presenze totali '97
Operatori professionali '98
Operatori professionali '97
Giovedì 21
24.000
23.000
3.900
4.041



COMUNICATO STAMPA N.25


LETTURA: LE ETA', LE POSSIBILITA', I CAMBIAMENTI

"Si legge poco, e in particolare leggono poco i giovani"… è un tormentone che le statistiche (generosamente citate in questo Salone) non ci risparmiano ad ogni cifra. L'importante è andare oltre il semplice dato, ci dicono dal Premio Grinzane Cavour, per cercare le cause e le possibili soluzioni. Giovanni Peresson spiega che non è più utile valutare "quanti libri vengono letti": oggi si deve riflettere su un consumo culturale generale, che giunge attraverso molteplici supporti. I dati relativi ai libri debbono quindi essere letti in relazione ad un contesto più ampio. L'editoria sta riflettendo quindi sulla nuova produzione per lettori bambini e per lettori in "età della ragione". Sono stati trascurati i giovani tra i 14 ed i 20 anni, dove si rileva il "calo più significativo, nonostante l'incremento dell'istruzione". Per lo più la lettura viene concepita come un'attività connessa alla scuola (le vacanze non determinano maggiore dedizione), ed emerge un approccio utilitaristico: i giovani lettori italiani dichiarano di leggere "per migliorare l'espressione scritta e orale" o per "essere aggiornati". Da una parte viene chiamata in causa la Scuola, per l'incapacità di comunicare agli studenti la passione per la lettura. Ma l'editoria, dal canto suo, stenta a trovare soluzioni alla mancanza di titoli specificatamente indirizzati a questa fascia di età. Alberto Manguel analizza l'evoluzione storica del leggere, alla ricerca di affinità e differenze tra la gente umana e la mente elettronica. Una tra le tante: "La lettura silenziosa non ci meraviglia più", invece nel IV secolo "Leggere ad alta voce era considerato non solo normale, ma addirittura indispensabile per la completa comprensione di un testo" in cui erano assenti spazi e punteggiatura. Il computer oggi può "leggere silenziosamente", oppure ad alta voce" attraverso una tecnologia multimediale. A cosa tende la lettura, o meglio, quali prospettive tecnologiche cambieranno il nostro futuro di lettori? "L a tecnologia non retrocederà, continua Manguel, ma, nonostante gli innumerevoli testi che profetizzano il declino della carta stampata, nemmeno la quantità di libri nuovi che vengono stampai ogni anno sembra diminuire". E allora, tra breve, un solo minicomputer da tenere in palmo permetterà di leggere un libro, ascoltare musica, giocare. Non c'è da aver paura della tecnologia, "ciò che mi chiedo è, invece, questo: in questi nuovi spazi tecnologici, con questi antefatti che coesistono con il libro, come riusciremo a continuare ad essere capaci di inventare, di ricordare, di imparare, di classificare, di rifiutare, di dubitare, di esultare, di contrastare, di gioire? In che modo continueremo ad essere lettori attivi invece che passivi?"

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 26


Studenti aprite l'ipertesto!


C'era uno dei 40 mitici saggi della commissione creata dal ministro Berlinguer per ridefinire i saperi fondamentali, Roberto Maragliano, nell'incontro di RAI Educational La multimedialità nella scuola (Sala verde ore 11). Dietro un titolo laconico si aggira un argomento scottante: 6 dei 40 saggi hanno preparato un documento passato all'esame del Consiglio dei Ministri per indicare, o definire, elementi fondamentali della formazione della scola del 2000: cosa insegnare e cosa apprendere, e di conseguenza come farlo. Per Maragliano si parla soprattutto di complessità, multidisciplinarità e nuove tecnologie. Mescolare i saperi fare sì che l'uno sia strumento d'apprendimento per l'altro e che insegnanti di diverse discipline si ritrovino insieme ad insegnare nelle stesse ore, con mezzi diversi. Per Lucio Russo, autore di Segmenti e Bastoncini (Feltrinelli) si parla di abbattimento del fondamentale metodo deduttivo della tradizionale formazione. "Non è uno scontro tra umanisti e scienziati" dice Renato Parascandolo, vicedirettore di Rai Educational "ma di come tramandare la cultura tutta". Per Russo la confusione sta nel fatto che "chi è contrario a questa mitizzazione delle nuove tecnologie venga identificato con un reazionario. Io non sono contrario all'inserimento degli strumenti. E non sono contrario al superamento dei "cassetti" dei saperi, separati gli uni dagli altri, come eredità dell'illuminismo. Ma sono anche convinto che la scienza debba produrre modelli concettuali fondati su processi induttivi e deduttivi, insieme: se voglio studiare l'astronomia non posso solo far vedere immagini su un monitor devo prima preparare, raccontare la storia, come si è arrivati a sapere e come sono fatti gli strumenti che ci permettono di vedere. Oggi come oggi, lo dice anche Eco, uno dei 40 saggi" continua Russo "esistono pochi prodotti multimediali veramente buoni. Per fare un lavoro serio c'è bisogno di uno sforzo economico che nessun prezzo di cd-rom potrà mai coprire." E Parascandolo ricorda al proposito che "la multimedialità non può essere solo il cd-rom "è una contraddizione in termini, quello è solo un mezzo: serve la radio, la televisione, il libro, Internet: così si crea diffusione di sapere e economia di scala." "Il sistema scolastico attuale non ha i presupposti per accogliere una rivoluzione in breve tempo" dice il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Nadia Masini "Per prima cosa perché c'è bisogno di un riconoscimento di competenze diversificate che gli insegnanti non sono in grado di accettare: la loro resistenza consiste anche nel fatto che si trovano spiazzati dall'essere meno capaci dei loro alunni. Questo è un fatto. Perciò servono più azioni: formazione degli insegnanti, riconoscimento del nucleo essenziale di cose che un ragazzo deve sapere uscito da scuola, prolungamento del periodo scolastico. È di questa mattina l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del passaggio dagli 8 ai 10 anni di scuola dell'obbligo." Alberto Contri consigliere di amministrazione Rai incalza "Io sono a capo della divisione Interactive, eppure sono disincantato: in tutto il mondo si sta lavorando per realizzare un vero prodotto multimediale, per ora non ce ne sono. Quello in cui credo è l'uso di più mezzi. Vorrei antenne paraboliche in ogni scuola. E voglio lavorare a creare un televisione che tenga presente che il 78% degli italiani non supera la licenza media inferiore. La divulgazione è un'arte difficilissima, ma è fondamentale. E la mia idea di apprendimento si sposa con quella di Russo: i nostri manager con formazione classica battono su tutti i fronti gli americani che da sempre propugnano il metodo induttivo.

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 27


Per un'identità nazionale

Sono gli oggetti e i gesti della vita quotidiana, le idee e le azioni, collettive ed individuali degli uomini, i luoghi dell'immaginario, della geografia e della storia ad aver costruito, nel tempo, l'identità nazionale italiana. Di identità nel senso più inclusivo del termine si occupa una nuova collana "fra storia e presente" de Il Mulino, diretta da Ernesto Galli della Loggia che l'ha presentata in L'identità nazionale italiana (sp. Autori C, ore 11) insieme agli autori Giuseppe Berta, Pietro Dorfles, Aldino Monti e Lucetta Scaraffia. Ciascuno di essi, seguendo un proprio itinerario storico, ha cercato di individuare o di smentire determinati fattori di autoidentificazione nazionale. Di braccianti e della loro realtà povera e dolente, in riferimento ad un testo della collana, ha parlato Aldino Monti, presentandoli come laboratorio e "luogo sociale da cui è nato il movimento operaio", che pure non riuscì a "trasformare le passioni rivoluzionarie in passioni democratiche". Come e quanto incida una trasmissione televisiva pubblicitaria sulle immagini, sui valori, sui gusti di una popolazione ha cercato di spiegare Piero Dorfles illustrando il suo Carosello, vera e propria cartina di tornasole di un ventennio fondamentale della nostra storia nazionale, quella che va dal '57 al '77. Ma un'identità è anche e soprattutto, ha puntualizzato la Scaraffia, un'insieme di contraddizioni, non ultima quella che contrappone l'Italia cattolica ed "intransigente" al nuovo stato laico ed usurpatore, ben simboleggiata da Loreto, il santuario mariano più importante d'Italia, specchio della nosra storia ed identità religiosa. L'incontro si è concluso con un interrogativo avanzato da Berta su Mirafiori, (stereotipo produttivista dominio del taylorismo e della catena di montaggio" prima ed "universo ingovernabile" poi) e sul destino, tanto incerto quanto affascinante, delle grandi concentrazioni industriali.

Torino 22, maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 28


Siamo piccoli ma cresceremo

O meglio, siamo piccoli e rimarremo tali ma con più forza e importanza. Questo in sostanza il quadro tracciato dall'incontro Piccola editoria: dubbi e speranze dalla prossima legge (ore 13 spazio autori C) in cui il presidente dell'Associazione Italiana Librai, Francesco Flaccovio e Enrico Jacometti dell'Associazione Italiana Piccoli Editori, hanno raccontato alla presenza della presidente Mercedes Bresso, come le due associazioni abbiano trovato un'intesa, anche nel lavoro nelle commissioni dei Beni Culturali. Dopo l'analisi efficace di Paola Dubini docente di Economia alla Bocconi, che ha spiegato che c'è di fatto spazio per grandi e piccole e aziende, perché le prime hanno dalla loro l'economia di scala e il potere negoziale, ma le seconde hanno la marcia dell'innovazione, della flessibilità e della velocità di cambiamento, oltre che ad una potenzialità di specializzazione da usare come risorsa, Flaccovio ha raccontato che l'intesa con la piccola editoria è solo il prrimo passo del processo di promozione, informazione, informatizzazione e produzione che la collaborazione deve raggiungere. I librai intendono sostenere la piccola editoria, essendo tutelati dai rischi che questo comporta. "Per questo la legge che verrà dovrà rimettere il libro al centro con la precisa intenzione di salvaguardali tutti" ha detto Jacometti "Quindi destinando le risorse anche ai piccoli e medi editori. Nei nostri lavori in commissione, sia per i nostri rappresentanti che per quelli dei librai, il medio imprenditore è stato il primo pensiero, e i due problemi che quest'ultimo deve affrontare, scarsa visibilità e inaccessibilità ai finanziamenti. Per questo si è chiesta la possibilità di accedere a fondi di garanzia riconosciuti a veri e propri progetti editoriali, come per il cinema (non avendo l'editore altro bene che il catalogo) e un'intesa con alcune librerie fiduciarie che si impegnino a tutelare i diritti di visibilità, quindi a partire da una adeguata esposizione e informazione al lettore. Mi sembra fondamentale" ha aggiunto Flaccovio "che in queste commissioni gli operatori di una stessa filiera abbiano lavorato insieme per gli interessi comuni". È poi intervenuto Claudio Messina che nel '94 a Belgioioso aveva proposto un'idea che è stato chiamato a trasformare in proposta di legge per Rifondazione Comunista. Il titolo ora è Rilancio della lettura in Italia e parte dal presupposto che bisogna incrementare i lettori prima che i libri: "Se il mercato è sempre più ristretto e la scelta meno ampia vuol dire che non c'è mercato. E non sta alle case editrici crearlo. Per questo il primo passo - dopo la struttura della scuola e la didattica, ovviamente - sono le detrazioni per l'acquisto e poi il sostegno degli editori più in difficoltà nella fase di stallo: i piccoli. Un esempio è credere nell'editoria di progetto come il fantasy o il giallo, prodotto di nicchia che rischia di scomparire sotto i best seller e poi nei magazzini."

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 29


Fine di una querelle

"Un libro stampato è un mondo ordinato": così ha esordito l'editore Vanni Scheiwiller parlando del Diario postumo di Eugenio Montale (sp. Autori C, ore 12) e degli Atti del seminario ad esso dedicati pubblicati dalle sue edizioni All'Insegna del Pesce d'oro. Della polemica fin troppo lunga sull'autenticità delle carte, che si trascina da quest'estate, Scheiwiller ha detto, con tono "ludico e divertito", di non voler parlare, liquidando la questione in termini di "batracomiomachia tra giornalisti e filologi, tra rane e topi nel Giardino dei Finzi Contini", per poi passare al testo di Montale, un libro "dedicato agli amici per sopravvivere nel loro ricordo". Tre "vestali di Montale" sono poi intervenute all'incontro. La filologa e scrittrice Maria Corti, anche e soprattutto in veste di Direttrice e Fondatrice del Fondo Manoscritti di Pavia, si è presentata come "testimone oculare di alcuni momenti importanti del lavoro di Montale negli anni '70" ed ha sottolineato, del Diario postumo, sia il "gusto molto montaliano della beffa e dello stupore" suscitato dall'idea che il poeta ebbe di un confronto col "fantasma di se stesso", sia la grande novità poetica che ne fa un quarto e mai studiato "momento creativo", caratterizzato dalla sperimentazione linguistica, da un'originale "ironia gioiosa", e dal recupero lessicale di termini rari (come "futurazione" mutuato da Leibniz). Rosanna Bettarini, filologa e studiosa di Montale, si è poi soffermata sugli Atti del convegno, interessanti, a suo dire, in quanto raccolta di "voci di poeti per un poeta", e sulla poesia Il pesce pilota, compresa nel volume. Annalisa Cima ha, infine, concluso affermando che "il Diario è essenzialmente un libro che non è stato letto", da questo ha letto Secondo testamento lasciando la parola a Montale.

Torino 22, maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 30


TESTE FRA LE NUVOLE; ANZI, FRA LE STELLE

"La matematica è in primo luogo cultura, creatività, intelligenza, un ponte tra scienza, umanesimo, filosofia, arte e vita" ha detto Franco Pastrone, direttore del Dipartimento di Matematica dell'Università di Torino. Proprio per promuovere la matematica, perché "un giorno chi afferma spudoratamente di non capirne nulla si debba vergognare di questa affermazione" è nata l'iniziativa Leggere di scienza, progetto di divulgazione della cultura scientifica nella scuola superiore a cura del Salone, di Galassia Gutenberg, Medialibro e del Provveditorato agli Studi di Torino. Sulle pareti dello stand "matematico", gestito da Mathesis Associazione Subalpina, sono appese una breve storia per immagini dell'osservazione di Marte, alcune fotografie dei nuovi telescopi orbitali, una scheda di presentazione dell'A.D.A. (Associazione per la Divulgazione dell'Astrofisica) ed un depliant dei periodici di Matematica in Italia e a Torino. Sugli scaffali sono esposte le ricerche e i lavori degli studenti delle scuole superiori torinesi che hanno cercato di spiegare ai loro "colleghi più piccoli" quanto hanno scoperto: divulgazione fatta dai ragazzi, insomma. Al centro dello spazio tecnico-scientifico (che comprende gli stand della Fondazione Sigma-Tau, del Centro Scientifico Editore, di C. G. Edizioni Medico Scientifiche dell'AAM Azienda Acque Metropolitane) è stato allestito un mini-planetario gonfiabile di materiale sintetico, visitabile su prenotazione (durata della visita 20 min.), che riproduce più di 3000 stelle; l'allestimento è di Extramuseum Divisione Scientifica di Torino.
Sempre nell'ambito di Leggere di scienza, durante l'incontro Sai leggere la matematica nella realtà? (sp.autori A, ore 11), coordinato dalla professoressa Micaela Bava, sono stati presentati gli elaborati delle 20 scuole che hanno partecipato alla gara "Matematica e realtà". Si tratta di studi sulle diverse applicazioni possibili della matematica al mondo esterno, dal supermercato (prezzi, sconti, calorie) alle stazioni, dallo smaltimento dei rifiuti all'inflazione, alle prenotazioni nelle USL.
Gli Osservatori astronomici, oltre alle attività di ricerca, si pongono l'obiettivo di divulgare la conoscenza e la passione per l'astronomia. A questo proposito sono intervenuti i direttori degli Osservatori di Torino (Attilio Ferrari), di Napoli (Massimo Capaccioli) e Palermo (Salvatore Serio). Corsi d'aggiornamento per insegnanti, conferenze, mostre fotografiche, musei degli strumenti astronomici antichi: le iniziative di promozione, ormai collaudate, raccolgono un pubblico di appassionati attorno al fascino del cielo e delle stelle. A Torino, la prossima estate, 40 studenti delle Scuole Superiori parteciperanno ad un periodo di istruzione ed esperienza diretta della ricerca. (Spazio autori A ore 14).
Di stelle hanno parlato anche il matematico Piergiorgio Odifredd, il letterato Gian Luigi Beccaria, l'astrofisico Massimo Capaccioli ed il poeta Alessandro Parronchi nel corso dell'incontro La poesia dell'universo, a cura del Salone del Libro, coordinato da Piero Bianucci (Sala blu Lavazza, ore 15). "Poesia è il linguaggio carico di significato al massimo grado" ha esordito Odifreddi arrivando a parafrasare niente meno che Dante e la sua descrizione del cielo delle Stelle fisse. "Dal punto di vista matematico l'universo dantesco è un'ipersfera, recente sviluppo della geometria" ha continuato Odifreddi, "ma quale miglior modo per parlare di luce, energia e materia di una formula matematica, magica ed universale come E=mc² ?". Beccaria ha invece preso le difese dei letterati per i quali "più della luna su cui l'uomo ha messo piede conta la luna che l'uomo ha nella mente e nel cuore", quella leopardiana "geocentrica", e quella pascoliana del "silenzio astrale, dell'abisso in cui la terra sta precipitando". Da linguista Beccaria ha parlato delle parole che l'uomo ha dato, nel tempo, al cielo stellato, parole che ci permettono di "misurare la distanza enorme che separa il cielo di oggi, - quello dello scienziato, homo nominans che inventa nuovi termini - dai cieli di uno ieri poi non tanto lontano, tutto ancora popolato da forze occulte e misteriose". Capaccioli si sofferma sull'"universo che l'uomo vede con gli occhi, cioè sul cielo stellato, che la modernità è drammaticamente riuscita a cancellare". Il cosmo gli appare splendido, incorruttibile, immutabile e perfetto, l'ambiente ideale "di una ricerca delle origini, luogo privilegiato in cui l'uomo si rifugia quando gli pende l'affanno". La parola è passata poi ad un poeta delle stelle, contemporaneo, vivente e perciò vibrante al massimo grado, Parronchi che ha letto, in una breve selezione di componimenti, una "Scorciatoia per la luna", parlando dello sputnik, di Gagarin, dell'astrologia e del "perenne fruscio dell'universo".

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 31


Scuola: dalle pagine di carta alle videate del web... qualcosa sta per cambiare nella Scuola? Bruceremo definitivamente i libri di testo in un rituale rogo liberatorio ? L'esperienza dei Net-books arriva ad un punto di svolta con il libro Educare on line. Gli autori Valter Cortelazzo, Carlo Ellena, Michele Fabbri, Carlo Infante, Paolo Manzelli, Roberto Maragliano, Germano Paini e Alessandro Rabbone, da diversi punti di vista, affrontano il problema di un'educazione basata sulla creatività e sull'aggiornamento tecnologico. Alcune soluzioni, sull'onda dell'interazione e dell'interconnessione emergono nel mare magnum del multimediale. Li indica Paini: utilizzare il web non solo per ricevere informazioni, ma soprattutto per produrne, cooperare per economizzare e condividere i mezzi, superare il semplice uso del computer "per scrivere e per imparare a programmare". Si è ancora fermi, dice Cortelazzo, ad una proposta informatica indirizzata al business, e non a reali situazioni educative. Gli insegnanti, dalla loro parte, sono ancora legati ai programmi tradizionali, e vedono nell'utilizzo del laboratorio multimediale un impedimento, quando non una perdita di tempo.
Under 16 on Net@work. Un punto (nodo?) d'informazione ed esperienze multimediali attira la partecipazione dei più piccoli al padiglione Under 16. Sono comprese in questo spazio alcune possibilità di comunicazione attiva: la navigazione Internet, la redazione della rivista Zai.net, il net-box per partecipare al gioco Che libro sei?, le trasmissioni in Real Audio ad opera di X Flash, l'esperienza di prodotti multimediali edutainment (education + entertainment), l'atelier renga net per esercizi di scrittura on line, la mappa in progress per l'esplorazione del Salone.

Si chiama X Flash l'esperienza di "radio senza radio" presente al Salone: un gruppo di transfughi di Radio Flash si dedica attualmente alla trasmissione in Real Audio, il sistema che permette l'ascolto di suoni attraverso Internet. Interventi in diretta, musica, l'energia dei giovani partecipanti Under 16 diventa argomento di comunicazione telematica, con possibilità di ascolto sul proprio computer all'indirizzo http://www.asie.it/xflash.

L' Accademia Internazionale Arti e Media propone corsi inerenti alle attività artistiche connesse alle nuove tecnologie. Un corso biennale di formazione e specializzazione in arti, tecnoscienze e media, si affianca a corsi estivi di tipo intensivo, a corsi tematici brevi e ad iniziative d'aggiornamento per insegnanti.

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 32


Horror picture show

"Ho una certa difficoltà a capire i giochi, a parte il poker che pratico abitualmente" dice Andrea G. Pinketts al duello letterario con Stefano Massaron organizzato da Addictions (Sp. Autori C ore 16.30). "E poi" aggiunge "a causa di una maledizione di uno sciamano ho esaurito la vena creativa". All'incontro si presentava Humus l'antologia di manipolazione da parte di giovani autori di scrittori latini. "Alcuni hanno reinventato i testi" dice Massaron "Raul Montanari, che era anche l'unico che sapeva il latino tra noi ha tradotto letteralmente. Pinketts ha avuto in consegna i Carmina priapea, perché per l'argomento sembrava il più indicato". Le poesie reinventate da Pinketts parlano di sigari inumiditi, spolpamenti e mutande. E molto oltre. Lo spazio autori C si affolla. Poi si parla di Residui il libro di Massaron, un horror urbano "in cui i tossici diventano hanno preso il posto dei vampiri, perché invece di bucarsi, bucano gli altri: un horror pieno di spunti metafici" commenta l'istrione Pinketts con cappellino e camicia giallo fluo. Poi si appostano alle due lavagne e dal pubblico parte il suggerimento "era una notte buia e tempestosa..."
Dopo un paio di minuti uno ha tirato fuori un raccontino su quattro scambisti nel parco, l'altro un risveglio in una stanza sconosciuta...

Italian Graffiti

Ma forse gli scrittori di domani saranno più pronti all'invenzione estemporanea. Nello spazio di Gianni Ippoliti a Radio RAI, tra i fogli da lasciare con l'inizio di un romanzo (centinaia di foglietti per l'iniziativa Chi ben comincia) troviamo Giammaria, 15 anni, che inizia anche lui con "Era una notte buia e tempestosa quando un grido si espanse era un uomo brutto e storto con una paresi sulla faccia o che si era morso la lingua. Entrò nella casa del dottor Faussone e lo trovò con un coltello conficcato in un occhio". Un dicianovenne dichiara che l'argomento del suo racconto è "me" e attacca "La notte era finita, la bottiglia anche, mi alzai incamminandomi per la solita strada". Angelo 57 anni, fuochista di professione, inizia "La prima goccia di sudore cominciava a scendere. Cosa avevo sognato? Il lavoro." Andrea, di 15 anni, professione tifoso granata, parla di furti storici "Era il 2° tempo e al 27° Mikatovic insaccava il goal più bello della storia madrilena. La Juve che aveva rubato tutto il campionato tornava a casa sconsolata. Finalmente giustizia era fatta".

Torino, 21 maggio 1998


COMUNICATO N. 33


Miti a confronto

Ulisse vince Icaro 171 a 67; Orfeo arriva soltanto terzo con 55 voti. Questo il risultato del concorso promosso da La Stampa-Tuttolibri (in risposta alla domanda: a che mito ti senti più vicino?) e presentato da Nico Orengo nel corso di una disinvolta chiacchierata sui miti condotta dalla coppia Fruttero &Lucentini. Vincitore di un volume della Utet abbinato al concorso è stato proclamato Mauro Cescatti, autore di "Ulisse sono io", una breve composizione a giustificazione della sua scelta. All'incontro promosso per l'occasione sono intervenuti anche Carlo Carena, Giuseppe Conte e Guido Davico Bonino che sono passati senza soluzione di continuità dall'Eldorado a Robinson Crusoe, dal Faust a Don Giovanni. "Il mito è impulso ad andare avanti", ha detto Davico Bonino, è classico e moderno, è luogo ed animale che accompagna da sempre e per sempre l'uomo. Conte gli ha risposto per le rime: il mito non è la norma, ma l'eccezione, è nordico, (i "paria della mitologia" ha detto Carena), sudamericano ed africano. Come quello che racconta, subito dopo, e che ha per protagonista un allevatore di mucche disperato perché i suoi animali sono diventati sterili; invocando il cielo, costui viene a scoprire che è una stella-donna ad avergli rubato il latte; decide di sposarla pur di riavere la preziosa bevanda per le sue mucche ed accetta di sottoporsi ad una condizione, quella di non guardare dentro ad una cesta. Ovviamente non resisterà alla curiosità, e trovato il cesto vuoto, otterrà in risposta, che esso conteneva lo "spirito". Come a dire che il mito non è solo il racconto, ma il suo "sostrato cosmico e religioso" (Conte). Intervento finale e a sorpresa di De Crescenzo che stupisce e diverte con un'altra favola mitologica egiziana.

I miti al Salone... Cresce l'interesse dell'editoria per i miti. Bastano quattro passi attraverso gli stand per rendersene conto. Imperversano, ad esempio, le saghe nordiche: mentre giunge al suo quarto capitolo la storia dei Drenai che la Casa Editrice Nord (pad. 2, stand H33) pubblica con il titolo Waylander dei Drenai di David Gemmel, la stessa casa editrice ha pubblicato Elric: la fortezza della perla di Michael Moorcock, (che aveva come precedente Elric di Melniboné, oltre ottocento pagine dedicate al ciclo di Eric,) e Alec di Kerry di Lynn Flewelling. Novità di maggio, sempre della Casa Editrice Nord, il Romanzo di Taliesin, il Romanzo di Merlino, il Romanzo di Re Artù di Stephen Lawhead. Anche Mondadori (pad. 2, stand E14-F15) ha scelto di seguire le vicende della Tavola Rotonda e del santo Graal pubblicando Excalibur. La torre in fiamme di Bernard Cornwell, senza però trascurare un altro filone "trainante" con Kheops. L'inferno del giudice di Christian Jacq, autore del fortunatissimo ciclo di Ramses. L'Egitto, la sua storia, letteratura, religione, arte è, ancora, al centro de Il dono del Nilo di Alfredo Luvino, pubblicato da Ananke (pad.3 stand J31) e de Il mistero dei testi delle piramidi di Gamal Ghitani, appena uscito da Giunti (pad. 2 stand G50-H47).

Torino, 21 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 34


Brividi al Salone

Con la lente d'ingrandimento puntata sul giallo, per cercare di capire cos'è, nel FILO GIALLO del Salone Il giallo, il noir, il thriller (sala gialla ore 18) c'era una sorta di stato maggiore del genere. Ma la parola "genere", in realtà, non si dovrebbe più usare: da questo presupposto parte Carlo Lucarelli che coordina l'incontro: "nel giallo e dal giallo si dipartano molte strade letterarie. Strade che vanno e vengono ma sempre dalla realtà". "I giallisti sono degli inquirenti modello" dice Marco Neirotti, autore de La vocazione del falco (Mondadori) e giornalista de La Stampa. "Lo stesso Lucarelli nel suo programma televisivo sul giallo analizza i delitti con un'analiticità molto più accurata di quanti fanno cronaca in diretta. Senza arrivare all'eccesso di Patricia Cornwell che si farebbe sottoporre ad un'autopsia per essere ancora più precisa, i giallisti sono i veri analizzatori della realtà. Quello che era la fiction del giallo qualche tempo fa ora è realtà." Per Laura Mancinelli, che viene dalla filologia e dalla letteratura tedesca "scrivere gialli è un divertimento. I miei sono gialli assurdi. Sono una giallista dell'ultimora" dice la Mancinelli "che quasi scrive parodie del giallo: nella mia prima storia c'erano tre cadaveri, nessun morto e nessun assassino, nel secondo c'erano due morti ma non erano quelli importanti e un assassino che forse non ha ucciso nessuno... Non conosco la realtà del crimine e non sono mai entrata in un commissariato. Scrivo per divertirmi." Non accetta la definizione di specchio della realtà la Mancinelli. Allora il giallo non si può proprio definire? Josè Pablo Feinmann, geniale, comico beffardo (provate a leggere Cinebrivido, Marcos y Marcos), dice che in argentina "un giallo è letteratura di serie B. Dobbiamo fugare quest'idea. Il giallo è letteratura. Non è mera cronaca della realtà. È interpretazione della realtà. L'autore racconta la realtà, più se stesso, le proprie paure, i propri angeli. Certo la realtà è già forte di per sé" aggiunge Feinmann. "In Argentina si è appena ucciso un personaggio che non era stato identificato e che si presumeva fosse il nodo di connessione tra mafia e politica: si è sparato in faccia per rendersi irriconoscibile." Andrea G. Pinketts ricorda che il noir nasce da E. A. Poe "un visionario e un padre della logica, analitico e assurdo. Nel 1840 ha scritto i racconti della Rue Morgue tracciando il profilo del criminale che la polizia statunitense ha usato un secolo dopo per capire la psicologia del dinamitardo Mat Bomber, imprendibile. Noi siamo i pittori di una realtà che deve avvenire. Anzi, noi diamo una mano alla realtà impossibile di oggi affinché diventi credibile. Un riconoscimento viene finalmente dall'accademia" continua Pinketts "pare che un sociologo per la Treccani si stia occupando finalmente del giallo. Bhe! Vorrei solo ricordare che noi giallisti è da un po' che ci occupiamo di sociologia." Continua Jean-Claude Izzo un'autorità del "genere" che ironizza "Si sente dire peccato sia un giallo, poteva essere un romanzo. E poi per vendere i romanzi d'amore dicono si legge come un giallo. Il giallo, il noir attecchiscono perché sono vicini alla realtà, la anticipano: io vedo noir, penso noir e scrivo noir. Non si può vivere bene in questa realtà. Guardo la cronaca e riscrivo quelle storie: Victor Hugo diceva che la forma è solo il fondo che viene alla superficie." Vero, questo soprattutto per Massimo Carlotto "I giallisti hanno questa grande capacità di passare da un genere all'altro" dice Lucarelli "E l'esempio di Carlotto ci ricorda anche che un certo giallo racconta la realtà oscura, con un approccio che potrebbe definirsi politico". Il suo Le Irregolari (e/o) è la storia della lotta delle madri Argentine per i loro desaparecisos. "Il giallo deve adeguarsi ai cambiamenti. Indagare in questa realtà è una sfida. Le nuove trasformazioni della criminalità, i cambiamenti della mafia cinese, tailandese, italiana vanno presi come spunti per raccontare. E magari anticipare." Per Beppe Ferrandino che ha scritto Peicle Il Nero il noir è una vera e propria risorsa per la trama: "là dove un romanzo d'amore o d'altro genere si complica si sudano sette camicie per superare l'impasse, nel noir con un'acrobazia della vicenda la trama fila via. Anche più appassionante."
L'indagine prosegue nello spazio autori B (ore 21) con Giallo e noir nel Mediterraneo: se non si può parlare di genere non si può nemmeno parlare di scuola. L'incontro è proprio un confronto tra le differenze del non-genere di autori che si specchiano sul mare nostrum: dall'Alligatore di Carlotto alla Marsiglia di Izzo.

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 35


Dicono che un libro al giorno... un primo bilancio di fine secolo prende simpatica forma nella serie di libretti Un secolo giorno per giorno - Un giorno davvero speciale. Scegliete la data (quella del vostro compleanno, o di una data importante...), cercate il volumetto corrispondente e leggete: profilo astrologico, ricorrenze di avvenimenti storici, curiosità, record sportivi, personaggi. E' un'idea Parole di cotone, già nota per aver vestito un vasto pubblico con le sue t-shirt di letteratura, volti e frasi celebri. Arriva, fresco fresco per il Salone, anche Le parole del mare, piccola enciclopedia nautica, dove i termini più comuni del gergo vengono raccolti (e spiegati) tanto in italiano che in inglese. Edizione tascabile e bifronte.
Come estrarre un tappo di sughero accidentalmente spinto nella bottiglia ? Come utilizzare il motore di una vecchia lavatrice ? Come rigenerare le palline da ping pong ? Si possono scoprire queste ed altre furbizie nel libro "Trucchi & segreti" della collana I bricolini disponibile da Edita. La specializzazione di questa editrice è il manuale fai-da-te. Non solo consigli per impiegare in modo utile il proprio tempo libero, ma soluzioni intelligenti per riciclare, risparmiare, riutilizzare... insomma: per "ri-".

Non so che dire... capita sovente, e forse nelle occasioni più importanti... Viene in soccorso l' Associazione costruttori di idee Maigret & Magritte con la sua nuova serie di Madrigali: biglietti da compilare e regalare, con la speranza che tornino indietro per continuare una sorta di dialogo scritto... Altre idee ? I biglietti supplichevoli pour les amours débutant's. La definizione degli autori ? "Sono piccole provocazioni illustrate per scuotere le relazioni amorose dal loro torpore. Minuscole stilettate inferte a fin di bene…". Soluzioni utili per uscire dall'inflazione adolescenziale del TVTTTTB.

Oh, solo un pensierino... è l'espressione giusta per i micromessaggi d'auguri (circa 2 cm x 3), con tanto di busta, esposti da Il libraio delle stelle con molta altra attrezzeria dedicata a chi ama ex libris, matite di legno, pennini e affini.

Sembra una goccia, ma non lo è. Spiegano che (ma si potrà scrivere ?) è una cacchina di Arale. E Arale è un personaggio di fumetto giapponese che, camminando... insomma... le semina, le raccoglie con un bastone e se le porta in giro. Sempre presso lo stand Star Shop conosciamo un altro personaggio tutt'altro che normale: si chiama Rioga un uomo che, bagnandosi, diventa un maialino nero dal nome P-Chan. E, dicono, c'è anche un uomo che, bagnandosi con acqua calda, diventa donna e questa, bagnandosi con acqua fredda, ridiventa uomo. Miracoli d'oriente...

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 36


E SE LA CAUSA FOSSE…


Uno spettro si aggira per le librerie… è Internet: scrittura sul web, siti di libera consultazione (e riproduzione) d'opere d'autore, discussioni per posta elettronica… Riuscirà il libro a sopravvivere ad un attacco tecnologico così violento? Caso più unico che raro, un libro è diventato di carta dopo essere stato scritto su Internet. Utilizzando la rete è nato "50 racconti brevi brevi rimedio polivalente per la consolazione dalla noia", per i tipi dell'editore Ellin Selae, curatore della tavola rotonda Internet: complice o antagonista del libro?. Schieramenti chiari fin dai primi minuti: Chiara Berlinzani, residente in Bolivia, usa Internet per scrivere, contattare, acquistare libri. Franco Del Moro, direttore editoriale dell'Ellin Selae, demonizza a spada tratta tutto ciò che succede on line: diminuisce la capacità di concentrazione, di interiorizzazione, crea comportamenti deviati (l'uso degli pseudonimi lo testimonia) e dipendenza (devi scaricare la posta elettronica tutti i giorni…). Internet è ben lontano, quindi, dalla neutralità che si attribuisce ai mezzi di comunicazione. Nel mezzo, Sebastiano Malatesta, critico letterario per la rivista Ellin Selae, confessa di aver usato Internet solo tre volte, e di non essere quindi molto competente: valutando i pro e i contro, si trova nel mezzo: "e non so - aggiunge - cosa ho davanti". Altre parole tonanti provengono da Del Moro: "il libro fa pensare, e per questo fa paura. Molti hanno cercato in passato di toglier di mezzo i libri perché la gente non pensasse. Oggi si è capito che è meglio bruciare i libri nella testa della gente piuttosto che nelle piazze. Poco per volta i mezzi di comunicazione provocano questo abbassamento, senza che ce ne si accorga…".
Un dibattito acceso e partecipato porta a intervenire molti degli autori dei 50 racconti.
Tre affermazioni che fanno pensare:
"La vera rovina della lettura è l'Antologia scolastica. Ben venga la stampa a richiesta, dove gli insegnanti possono crearsi i libri di testo in base agli studenti che si trovano di fronte."
"Non si può paragonare Internet alla televisione. La televisione in tutte le case è uguale: nel mio palazzo siamo in tre a usare Internet e i nostri approcci al mezzo sono diversissimi".
"Mi è venuta la voglia di scrivere dopo aver trovato su Internet il sito di Fabula (un sito dove si scrive e ci si confronta sulla letteratura)".
Internet sì, Internet no. Tutti sono d'accordo che è ancora presto per tirar conclusioni.
E allora: Internet forse.

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 37


DENTRO, FUORI. ACCANTO


La piramide di libri per i detenuti comincia a delinearsi. La montagna incantata frutto della collaborazione del Salone con la Libreria Belgravia e i volontari dell'Arci Solidarietà e della Caritas ha contato e catalogato circa 500 libri regalati alle biblioteche delle carceri. Libri di ogni genere: saggi, romanzi, fumetti, anche tanti libri per bambini (regalati da ex insegnanti) per tutti i piccoli detenuti che seguono le mamme in carcere. Fa impressione vedere libri così diversi, con mille intenzioni dietro ad ognuno. E fa anche un certo effetto sapere che dopo la consegna di ieri e dei giorni precedenti da parte di alcune case editrici (La Rivisteria, Lighea, Cittadella, Il Grappolo, Mandragola, Manni, Gruppo Abele, Sellerio, Eleutheria, Editing & Print, e/o, fino ad ora), oggi solo privati hanno fatto il loro gesto di solidarietà. Alcune delle motivazioni sono raccolte nelle cedole che i donatori consegnano ai volontari che si occupano di tenere un "diario del donatore": età, professione, opinioni. I messaggi vanno da "un libro è un modo per far crescere la fantasia e scappare col pensiero" a "la cultura è libertà", fino al messaggio di un 74enne ex detenuto che ricorda che la differenza determinante del significato della parola carcere sta tra chi la dice da fuori e chi la dice da dentro.

Libri che vanno in carcere. Libri che vengono dal carcere. Tra questi il volume della collana Ai Margini delle Edizioni Il Grappolo, Fili blu -Lettere dal carcere presentato nell'incontro Sconfinamenti letterari (spazio autori B ore 19.30) con una prefazione di Dacia Maraini: un testo vibrante scritto da uomini finiti nell'inferno della galera. Il libro è stato curato dalla pittrice pisana Athe Gracci e da Ovidio Bompressi.

Di Bompressi esce un volume di poesie L'angelo nell'angolo presentato lunedì (spazio autori A) dalle Edizioni Piero Manni: componimenti dal periodo di reclusione di Pisa.
E a proposito di detenzioni eccellenti, a Adriano Sofri parla Antonio Tabucchi in La gastrite di Platone (Sellerio): la risposta ad una "bustina" di Umberto Eco di qualche tempo fa intitolata Il primo dovere degli intellettuali: restare silenziosi quando non servono a niente. Tabucchi, parlando idealmente ad Adriano Sofri, fa una lunga riflessione, con spunti storico-filosofici, sull'argomento, cercando di superare l'immediatezza del dibattito per guardare più in là.

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 38


LIBRI IN VIAGGIO, NEL TEMPO E NELLO SPAZIO


L'hanno donato anche a Marella Agnelli la mattina dell'inaugurazione il libro col catenaccio: Selecta (pad. 3 L82) fa il servizio del book on demand, servizio basato sulla stampa digitale saltando a piè pari i passaggi intermedi che separano il testo su file dal libro rilegato, facendo diventare un business quello che ora è un problema: il massimo vantaggio economico si ottiene infatti con 300/500 copie, permettendo di realizzare progetti editoriali ora improponibili (prove di tiratura per sondare il mercato, il meglio del fuori catalogo, gli esperimenti dei librai-editori, la stampa d'autore…). La promozione dell'idea è affidata ad un libricino in cui la frase Libri al volo. Come aprire la gabbia della programmazione editroriale è sottolineata da un lucchetto (vero) con annessa chiave.

Ancora libri in bassa tiratura, ma di tutt'altro genere, quelli di Stradivarius presso l'editore Bardi (pad. 2 stand F1): volumi rinvenuti nei mercatini, in vecchie soffitte e in botteghe antiquarie vengono rilegati con tavole di legno pregiato, illustrate con figure pirografate e colorate ad acquarello, trasformando vecchi libri sgangherati in pezzi unici da esposizione.

Dagli editori "atipici" ai distributori "alternativi". Due soluzioni inedite: Librarsi, stand Araba Fenice (pad. 3 E68-F77), è una specie di circolo virtuoso del "vendilibro", presentato in anteprima al Salone: sul meccanismo del passaparola, ogni ragazzo lettore riceverà per ogni copia acquistata una seconda copia dello stesso titolo da regalare o vendere, dimezzando il prezzo di copertina: una catena di Sant'Antonio, senza sfortune.

Infine, dopo i fiori e i dolci, anche i libri approdano al servizio del recapito a distanza: Prime Target che ha inventato Regalibro (pad. 1 stand C14) proviene da un'esperienza decennale di Interflora. Con la stessa professionalità che funziona ormai da anni del recapito a distanza di fiori, finalmente viaggeranno anche i libri di qualsiasi editore o autore, nazionale o internazionale. Si entra nel negozio di libri che espone il marchio, si rilasciano i dati della persona alla quale regalare un libro e il gioco è fatto.

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 39


VITTORIE VIRTUALI


Sotto l'occhio attento di Luca De Biase, giornalista di Panorama, coordinatore dell'incontro e della giuria che ha selezionato i dieci siti, si è aperto l'incontro-premiazione Cult 1998, il miglior sito del Salone. Ha introdotto la presentazione dei dieci siti da parte degli stessi artefici (spazio multimedia, ore 18.30), il consigliere di amministrazione RAI Alberto Contri, che dopo un breve discorso sull'era dei computer e sull'abilità delle nuove generazioni rispetto all'utilizzo dei nuovi media e dopo una carrellata sui siti RAI, ha lasciato la parola ai rappresentanti di Edizioni Ambiente, Anonima fumetti, Carmen Covito, Fabula, Manifestolibri, Liber Liber, Pensieroscientifico, Pickwick e infine Delos Cyberzine e Parnaso. Quest'ultimo è il sito che ha ricevuto meno voti, anche per una sciagurata ruspa che due giorni fa ha tranciato i fili della sede all'Isola d'Elba. Vincitore assoluto, con il doppio dei voti del secondo arrivato - oltre 2000 voti nei primi due giorni del Salone - è stato invece Delos Cyberzine, una fanzine di fantascienza, amatissima dai giovani navigatori.

Torino, 22 maggio 1998


COMUNICATO STAMPA N. 40


RIDERE LEGGENDO


Secondo i monitoraggi sono stati in 850, 600 seduti e 250 in piedi, ad assistere alla performance-spettacolo-lezione della Banda Osiris (Sala blu Lavazza, ore 21) nel corso della quale si sono via via materializzati Lella Costa, Paolo Rossi, David Riondino e Luciana Littizzetto. Mentre i "musici" dissertavano fantasiosamente sui grandi compositori trasformando Fra Martino in una litania bretone e cantando Stand by me in latino, gli attori hanno parlato di letteratura, memoria e vita (Lella Costa), hanno recitato con epico slancio ballate di sapore ariostesco scritte in endecasillabi incatenati e visioni in terzine (il Somnium Veltronis di Riondino), hanno inventato una Milano centro del più grande mercato di "spaccio di poesia", dove ci si balla con Montale e Quasimodo cercando di non farsi prendere dalla "polizia antipoetica e dai cani antilirici" (Paolo Rossi). Il tutto a dimostrazione del fatto che si può, a volte, sorridere anche parlando di cose serie perché "ridere soprattutto è cosa umana" (Rabelais).

Torino, 22 maggio 1998



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