Salone del Libro
Torino, Lingotto Fiere, 22 - 27 maggio 1997

Salone del Libro, lunedì 26 maggio 1997, ore 19, sala 500

Pulp è un termine che rischia una facile e precoce usura; ciò nonostante è l'aggettivo (o il sostantivo) che meglio esprime tendenze contraddittorie che agitano e attraversano un pò tutta la produzione culturale di massa, dal cinema al fumetto, dalla letteratura alla televisione.
Negli anni '30 indicava un genere di letteratura marginale e dozzinale, scritta su cartaccia (pulp, appunto); ora esprime qualcosa che sta a metà tra lo splatter, l'orgia di sangue e crudeltà e l'ironia anche involontaria; tra la TV verità e spazzatura e la cronaca vera, condita con una buona dose di cinismo.
Per un fatto quasi necessario, la venatura pulp colora a tinte forti tutta la produzione comica e satirica degli ultimi anni, ed è stata fatta propria dagli autori per descrivere il vuoto e la disgregazione di questo tempo (il feroce Maurizio Milani, l'eccessiva Luciana Littizzetto, il camaleontico Bebo Storti). Parallelamente è il tratto comune che spiega le fortune editoriali di personaggi come Dylan Dog e di una folta schiera di giovani scrittori italiani ben rappresentati da Bruno Ventavoli e Aldo Nove che guardano al thriller con molta, e compiaciuta, ironia.

Intervengono: Claudio Chiaverotti, sceneggiatore; Luciana Littizzetto, attrice e autrice; Maurizio Milani, attore e autore; Andrea G. Pinketts, scrittore; Bebo Storti, attore e autore; Bruno Ventavoli, giornalista e scrittore.