Musiche della Reggia di Venaria Reale

Home page
PROspettive
RETROspettiva 1
RETROspettiva 2
Contatti
Link

 

 
Presentazioni / Introductions
Testi / Texts
Autori e interpreti / Autors and interpreters

 


 

 


Le Musiche della Reggia di Venaria Reale, “foto-musica con foto-suoni”® di Riccardo Piacentini sono incise su CD (RG 00015) prodotto dalla Rive-Gauche Concerti. Interpreti: Tiziana Scandaletti, soprano; Mario Tento, bass-baryton; Sandro Cappelletto, voce narrante; Academia Montis Regalis.

Musiche della Reggia di Venaria Reale [Music for Venaria Reale Castle], Riccardo Piacentini's “foto-musica con foto-suoni”® are recorded on CD (RG 00015) producted by Rive-Gauche Concerti. Interpreters: Tiziana Scandaletti, soprano; Mario Tento, bass-baryton; Sandro Cappelletto, speaker; Academia Montis Regalis.
 

Presentazione di Giampiero Leo, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte e di Alberto Vanelli, Direttore Regionale ai Beni Culturali

Accedere oggi all’interno del complesso de La Venaria Reale significa addentrarsi in un immenso cantiere che si muove quotidianamente ormai da quattro anni: lo sguardo viene inevitabilmente immerso in chilometri di ponteggi ed impalcature, e ovunque si scorgono macchinari e gru che senza sosta si spostano diretti da decine di ingegneri ed architetti con centinaia di addetti ed operatori al seguito.

Percorrere la Reggia di Venaria significa anche introdursi in un ambiente sonoro ricco di fascino, dove proprio il ritmo dei colpi di cantiere riesce a far intuire ed evocare le prospettive, i colori e le forme di ciò che "era" e che sta di nuovo per "essere". Questa particolare sonorità, disseminandosi negli spazi aulici del complesso, restituisce ad essi forma e vitalità: il CD Musiche della Reggia di Venaria Reale intende proporla come un’ideale visita acustica, realizzata attraverso un suggestivo assemblaggio fra i suoni naturali carpiti dal cantiere e quelli acustici ricreati da strumenti barocchi originali, intervallati da autentiche musiche barocche suonate e poi registrate sempre negli spazi della Reggia, sotto la direzione artistica del maestro Riccardo Piacentini.

Il CD è dunque una documentazione straordinaria del work in progress de La Venaria, una sorta di straordinario reportage sonoro sul progetto di recupero e riqualificazione dell’ex-complesso sabaudo che, fortemente voluto e promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Piemonte, rappresenta una delle più rilevanti operazioni di valorizzazione di un patrimonio culturale in atto in Europa.

Introduction by Giampiero Leo, , and Alberto Vanelli, Regional Manager for Cultural ...

Entering the complex of the Venaria Reale Palace today we find ourselves in an enormous building site that has been in daily activity for four years now: our gaze is inevitably caught up in kilometres of scaffolding, all about us we see machinery and cranes, constantly in motion, directed by dozens of engineers and architects with hundreds of staff and operators to carry out their instructions.

Visiting the Venaria Palace also means moving into a sound setting of great fascination, where the rhythm of the tools calls up images and ideas of perspectives, colours and shapes of what "was" and what is soon "to be" again. This distinctive sound quality, spreading through the noble spaces of the complex, restores form and vitality to them: the CD Musiche della Reggia di Venaria Reale seeks to offer this sound as an ideal acoustic visit, created with an evocative combination of natural sounds gleaned on the building site and of the acoustic sounds recreated by original baroque instruments, punctuated with authentic baroque compositions played and then recorded in the spaces of the Palace itself under the artistic direction of Riccardo Piacentini.

The CD is thus an extraordinary testimony of the "work in progress" of Venaria, a sort of extraordinary "sound report" on the project of recuperation and restoration of the former-Savoy complex. This project, actively encouraged and sponsored by the Ministry of Cultural Heritage and Activities and by the Piedmont Region, represents one of the most significant operations of renovation and enhancement of cultural heritage in Europe today. (tr. Timothy Alan Shaw)
 

Presentazione di Attilio Piovano, musicologo

Un CD dal contenuto davvero inconsueto, volto alla sonorizzazione della barocca e sabauda Reggia di Venaria attualmente in fase di restauro: oggi il cantiere culturale più vasto d’Europa, come da più parti è stato notato, ed in un futuro prossimo luogo di fruizione artistica a 360 gradi. Due gli autori piemontesi di epoche e stile diametralmente distanti, il barocco Giovanni Lorenzo Somis ed il contemporaneo Riccardo Piacentini cui si deve l’operazione di sonorizzazione della Reggia medesima, ideale percorso sonoro di visita attraverso i vari luoghi cardine del sito sabaudo – dalla Torre dell’Orologio alla Galleria di Diana, dai cortili alla cappella – attraverso una sagace ricostruzione sonora con materiali di diversa matrice abilmente rifusi in un tutt’uno organico.

Sono le sonorità d’antan d’una settecentesca Sonata da camera per violino e basso continuo ad aprire il CD. Illustre esponente della famiglia Somis, ancorché meno noto del sommo Giovan Battista, il fratello Giovanni Lorenzo, pittore e musicista, attivo dapprima a Bologna in S. Petronio e quindi, dal 1724, suonatore nella banda militare del re di Sardegna, fu in seguito assunto in qualità di violinista presso la torinese Cappella Regia, incarico che tenne dal 1732 sino al pensionamento nel 1770. A parte il giovanile soggiorno bolognese, raramente si allontanò da Torino; è documentato un unico viaggio a Parigi nel ’53. Agiato ed amante della vita di corte, possedette una "vigna" ovvero una villa sulla collina torinese. Chissà s’ebbe mai occasione di esibirsi tra le mura della Reggia di Venaria o di frequentarne i convivi? Piace immaginarlo, anche se la circostanza – certo verosimile – risulta solo probabile, ma non è suffragata da alcun documento. Ciò nonostante una sua opera espressamente prescelta funziona a meraviglia quale "portale" incoativo alla Reggia stessa. Tagliata in tre movimenti e scritta nell’allora inedita tonalità di mi bemolle maggiore, la Sonata qui inclusa appartiene alla bella silloge dell’op. II. Uno slanciato e bipartito Allegro assai vi figura in prima posizione; pagina dalle vaste escursioni intervallari, nonché impreziosita da festoni di terzine, si presenta ragguardevole per l’esplorazione d’un vasto itinerario tonale. Vi fa seguito un intenso Andante nella brunita tonalità di do minore, intessuto d’inflessioni ricche di pathos ed emozionanti trasalimenti. A chiudere in serenità interviene uno scorrevole Allegro in guisa di giga dalle aitanti figurazioni che paiono suggerire eleganti movimenti di danza, ideali per una cornice in bilico tra opulenza barocca e rococò.

Ma il vero piatto forte del CD è Picander 2004 di Piacentini, articolata composizione – ovvero «azione tragicomica» secondo quanto recita il sottotitolo – per soprano, bass-baryton, flauto, archi, cembalo e "foto-suoni" che l’autore stesso definisce «una divertita parodia sui nuovi mecenati della cultura e sull’odierna crisi delle committenze». Il lavoro, che con arguzia e compiaciuto divertissement accosta recitativi, duetti swingati, intermezzi puzzle ricchi di humour (come il primo fitto di riconoscibili stilemi vivaldiani deformati da una lente cubista o il sapido Baccànone, ma forse occorrerebbe ri-scrivere Bach-cànone per rendere ancor più palese il gioco linguistico con riferimento al grande Kantor di cui Picander fu librettista), si conclude da ultimo con un irresistibile Concertato finale dall’insistito cin-cin, secondo la miglior tradizione settecentesca di cui Piacentini realizza una saporosa satira restaurando un filone ch’ebbe eccelsi esempi in Prima la musica poi le parole del Casti posto in musica da Salieri, nel mozartiano Schauspieldirektor o ancora nel celebrato Impresario in angustie di Cimarosa o nelle Cantatrici villane del Fioravanti, giù giù fino alla ottocentesca e divertente Prova di un’opera seria di Francesco Gnecco, maestro di Paganini. La partitura si presenta «corredata da una nutrita schiera di "foto-suoni" – avverte ancora l’autore – registrati sul campo tra l’inverno 2003 e la primavera 2004 durante i lavori dell’imponente cantiere della Reggia di Venaria Reale» ovvero la tramatura sonora, per così dire più tradizionale, appare interpuntata da materiali "captati" con rabdomantica sensibilità tra le pieghe del lavoro quotidiano, per cui c’è spazio per rumorose sonorità di martelli pneumatici e caterpillar, ma anche per più delicati rintocchi di scalpelli o remoti scalpiccii o ancora impercettibile grattare di raschietti e fantomatici cigolii. Sicché il lavoro medesimo «funge da artistico reportage sonoro, in cui strumenti particolarmente significativi della nostra tradizione musicale e "strumenti" altrettanto significativi dell’edilizia contemporanea si contrappuntano, non senza sorprese, in un rinnovato esempio di "foto-musica con foto-suoni"® – orientamento di cui Piacentini è convinto e attivo assertore – parte del più ampio progetto di sonorizzazione ambientale commissionato dalla Regione Piemonte alla Rive-Gauche Concerti».

Insomma un modo intelligente e creativo per "contaminare" con lepida arguzia materiali dissimili, armonizzandoli in un linguaggio colto, eppure fruibile con gusto sin dal primo ascolto, lontano da sterili sperimentalismi, eppure scevro altresì di corriva banalità. Un modo per rendere palpabile il senso dello scorrere inesorabile del tempo attraverso le sale della Reggia, in cui piace immaginare con un bonario sorriso crinoline e fruscianti abiti da sera di settecentesca memoria, cui rimanda la Sonata di Somis, poste a reagire con un linguaggio di natura smaccatamente contemporanea, ed ancor più con le "immagini" sonore del cantiere, fotografato nel suo divenire. L’alter ego musicale di un gigantesco work in progress quale si configura il restauro stesso? Perché no. All’ascoltatore-visitatore il piacere di ri-creare i propri percorsi, musicali, mentali e per così dire topografici, cui la musica, con la sua conclamata ed innegabile asemanticità, non fa che aggiungere quel quid di emozione che solamente i suoni riescono ad evocare. Ben più della parola o delle immagini con la loro assertiva univocità. E scusate se è poco.

Presentazione di Attilio Piovano, musicologist

A CD with truly unusual contents, created to provide an accompanying soundtrack for the baroque "Reggia di Venaria", built in the 17th century and used as a summer residence for the Savoy royal family. Today, as has so widely been noted, the most extensive cultural workshops in Europe, and in the near future is to become a site with a rich and varied artistic offering. Two Piedmont artists of diametrically opposed periods and styles are responsible for the operation of producing a sound-commentary for the palace: the baroque Giovanni Lorenzo Somis and the contemporary Riccardo Piacentini. The operation consists in an ideal sound itinerary accompanying us through the various key points in the Savoy site, from the Clock Tower to the Gallery of Diana, from the courtyards to the chapel, using an ingenious reconstruction of sound materials of differing patterns skilfully blended into an organic whole.

The CD opens with sounds of yesteryear in an eighteenth-century Chamber Sonata for violin and basso continuo. An illustrious member of the Somis family, though less well known than the great Giovan Battista, his brother Giovanni Lorenzo, painter and musician, worked first in Bologna at San Petronio’s then, from 1724, played in the King of Sardinia’s military band, and was later employed as a violinist at the Cappella Regia in Turin, a post which he held until his retirement in 1770. Apart from his stay in Bologna in his youth, he rarely roamed far from Turin – a single trip to Paris is recorded in 1753. A well-to-do lover of court life, he possessed a "vigna", a residence on the hills above Turin. Did he ever, we wonder, perform at the Reggia di Venaria or take part in its feasts? We should like to think so, though this not improbable circumstance is not supported by any documentary evidence. A specifically chosen work by Somis, nonetheless, works marvellously as an introductory "portal" to the palace. Divided into three movements in the then unused key of E flat major, the Sonata on our disc belongs to the beautiful set of the opus II. A dashing two-part Allegro assai opens the work – a page of vast interval excursions, embellished with festoons of triplets, remarkable in its exploration of a vast tonal itinerary. There follows an intense Andante in the burnished key of C minor, threaded with inflexions of rich pathos and exciting leaps. A serene conclusion comes with a flowing Allegro in the guise of a gigue with robust figures that seem to suggest elegant dance movements, ideal for a setting between baroque opulence and rococo.

The real pièce de résistance of the CD, however, is Picander 2004 by Piacentini, a complex composition – or «tragicomic action» as the subtitle says – for soprano, bass-baryton, flute, strings, harpsichord and "foto-suoni", a work which Piacentini himself defines as «a whimsical parody on the new patrons of culture and today’s lack of commissions». With wit and satisfied divertissement, the composition combines recitative passages, duets in swing-style, humorous jigsaw intermezzi (like the first one crammed with recognisable Vivaldi stylistic features deformed by a cubist lens, or the delightful Baccànone, perhaps it might be renamed "Bach canon" to make more explicit the play on words which refers to the great Kantor whose librettist Picander was) and closes with an irresistible Concertato finale with its insistent toasting cheers, in the finest eighteenth-century tradition of which Piacentini produces an appetizing satire and restores a model that had outstanding examples in Prima la musica e poi le parole by Casti set to music by Salieri, in Mozart’s Schauspieldirektor or again in the famous Impresario in angustie by Cimarosa and in Fioravanti’s Cantatrici villane, and on down to the amusing nineteenth-century Prove di un’opera seria by Francesco Gnecco, Paganini’s tutor. The score is "fitted with a rich host of "foto-suoni" [sound photos] – the composer informs us – recorded in the field between winter 2003 and spring 2004 during the work on the impressive building site of the Reggia di Venaria Reale", that is to say what we might call the more traditional sound weave appears punctuated with material "captured" with the fine feeling of the water-diviner amidst the folds of daily work, thus there is room for the noisy "sonorities" of pneumatic hammers and caterpillars, but also for the delicate ringing of chisels or distant shuffling, the imperceptible scraping of metal tools and fantastic creaking. Thus the work itself «serves as an artistic sound reportage, in which particularly significant instruments of our musical tradition and equally significant "instruments" of the modern building trade are set in counterpoint, not without surprises, in a renewed example of "foto-musica con foto-suoni"® [photo-music with photo-sounds] – a direction of which Piacentini is convinced and active advocate – part of the wider-reaching project for providing ambient sound accompaniment which the Province of Turin has commissioned of Rive-Gauche Concerti».

All in all an intelligent, creative and delightfully witty way to "contaminate" dissimilar materials, harmonising them in an idiom which is cultured but can still be enjoyed even at a first listening, standing well apart from sterile experimentalism yet no less free from any smug banality. This is a way to render palpable the sense of the inexorable passing of time through the halls of the Reggia, where, with a kindly smile, we should like to imagine the crinoline and rustling evening dresses of the eighteenth century that Somis’ Sonata directs us to, set to react with a decidedly contemporary idiom and all the more so with the sound "images" of the building site, photographed as it moved on. The musical alter ego of a gigantic work in progress just like the restoration itself? Why not. The listener-visitor is offered the pleasure of recreating his own paths, musical, mental and, we might say, topographical, and the music with its boldly proclaimed, undeniable non-semantic nature can but add that dose of emotion that only sounds can conjure up. Much more so than words or pictures with their assertive certainty. No small deal! (tr. Timothy Alan Shaw)

 

testi

• La Cappella di Sant’Uberto: "Sonata a tre"
Per volontà magnifica di Sua Altezza Vittorio Amedeo II si decide di ampliare e abbellire la Reggia di Venaria Reale… Per ricchezza e strategia, la Sabauda Maestà intende renderla più comoda, più degna, più regale. Fornirla di saloni dall’acustica meravigliosa, di ambienti luminosi che si vogliono «bene disposti per tutte le stagioni», pronti a ricevere la fonte del sole...
Filippo Juvarra corona il desiderio sovrano: la Cappella di Sant’Uberto, grande come una chiesa, oggi sconsacrata, è un autentico gioiello della sua architettura. Ancora oggi vi suonano musici e strumenti di epoche lontane… e vicine.

• La Torre dell’Orologio e la Corte d’onore
La Torre dell’Orologio è il portale sonoro della Reggia...
Oltre quell’arco si entra nella Corte d’onore: un tempo divisa in due cortili, dal Settecento un unico grande scenario, per un teatro da inventare.

• La Reggia di Diana e la Stanza dei Telamòni
Amedeo, Amedeo, signor architetto Amedeo di Castellamonte, faccia meravigliosa lei codesta corte, progetti dunque un nuovo complesso e grande attorno e oltre il vecchio cuore della Casa, la Reggia di Diana. I suoi spazi risuonano ancora, magnificamente…
Progetti, lavori, maestri, operai, arredi, danari, eppure… Vittorio Amedeo II, sovrano in ascesa tra le medio-piccole corti d’Europa, non è contento: Venaria non è abbastanza Reale, priva – la trova ancora priva – di quello che si richiede per la maestà di una residenza degnamente sabauda, grandiosa e altisonante…
Michelangelo signor Architetto Garove e lei Maestro Juvarra ricevete dunque l’incarico di ampliare ancora. L’orizzonte del bello e anche del lusso sarà il solo limite del vostro budget. Ecco gli appartamenti settecenteschi, la Stanza dei Telamòni…

• La Galleria di Diana: "Picander 2004"
I Padiglioni di Garove e, in mezzo, il «teatro di luce» della Galleria di Diana...
Feste regali davvero si terranno nella Galleria di Diana, divina di cacce amorose. Anche le danze, i musici, si paghino – mai abbastanza, signori – i migliori da Torino, si chiamino i melodici virtuosi da Venezia, gli armonici da Lipsia, i danzanti elegantissimi dalla Reggia, ideale cugina nostra, di Versailles.

• I Giardini reali
I Giardini reali… Oasi di incantate geometrie… Come l’Adagio di una sonata.

• Il Belvedere Alfieri
Se questa Reggia intende rappresentare il mondo, questo e quell’altro, bisognerà allora congiungere l’immagine terrena di Diana con quella di gioia eterna evocata da Sant’Uberto…
Il Belvedere Alfieri: da quassù si ascoltano, si dominano tutte le voci della Reggia: i suonatori gagliardi della Corte d’onore...
i flauti, i cembali, gli archi, le danze della Galleria di Diana…
i suoni celesti della Cappella di Sant’Uberto…
Ora sì, ora Sua Altezza pensa di poter essere contento. Attraversa la Reggia e, dietro a lui, i suoi architetti dicono: guardatelo, sembra in Paradiso, un po’.
 

Picander 2004

Testo di Riccardo Piacentini, parodiato da Picander

Personaggi: La Putta, Picander, I Musici, I Foto-suoni

• SIGLA
La Putta:
Dov’è? dov’è?
I Musici: Dov’è chi?
La Putta: Picander! La festa sta per cominciare e lui non ha scritto una riga.
I Musici: Oooooh! Andiamolo a cercare!

• RECITATIVO I
La Putta:
Qua non si capisce niente. Dovevo restare a Venezia in orfanotrofio, a cantare; sì, a cantare con quel prete di Vivaldi, e invece no: mi mandano a cantare qua.Aaaaa... La musica c’e’ (è questa qua!) ma le parole... le parole dove sono? Dov’è Picander?
I Musici: Eccolo, eccolo! Eccolo qua!
Picander: Eccomi, eccomi! Eccomi qua!

• RECITATIVO II
La Putta:
Picander mio bello, ci sono o non ci sono queste parole?
Picander: Parole... parole... E che ci vuole? Le scriviamo subito, le parole. Chi dobbiamo festeggiare? ... Chi? Lui!?
La Putta: Di più, di più... Più in alto.
Picander: Per tutti i Kaiser! L’eccellentissimagnificarcititolatosignore!! Sua committenza delle committenze! ... Tu canta, io scrivo.

• DUETTO DELLE VOCALI
La Putta:
A... e... i... o... u...
Picander: A... a... a Te... A... a... a... arcititolato Signore! E... e a tutti i tuoi parenti: mogli, amanti, figli e nipoti. I... i... i... inneggiamo a Te, nostro Arcititolato Signore! I... Inneggiamo! O... o... oggi è un giorno straordinario, memorabile... Un giorno che la birra o il vino non faranno dimenticare. Forza flauti e archi... Suonate! E voi, cimbali, tintinnate! Tin... tin... tin...
La Putta: E bravo Picander!

• INTERMEZZO IA

• ARIA DI BACCO, O BACCANALE I
Picander:
Ho finito le parole. Sentite...
La Putta: Arcititolato signore, committenza delle committenze... ascolta questo incauto baccanale! «Grande genio è il nostro Bacco, / dio o musico chi sa? / E geniale è il suo prodotto: / vino o musica sarà! / Tu, signore generoso, / non deludere le attese, / altrimenti noi piantiamo / un immondo gran baccano; / baccanale! – vorrai dire; / no – io dico – gran baccano!»

• INTERMEZZO II

• DUETTO "SWINGATO" DI BACCO, O BACCANALE II
La Putta e Picander: Arcititolato signore, committenza delle committenze... ascolta questo piccolo "dolcesinuoso" baccanale!
«Ïo scrivo e tu canti... / ïo canto e tu scrivi... / Bacco: che musico d’incanto! / Committenze noi vogliamo, / no no no nessun baccano; / solo amici e tanti auspici.»
Picander: E tu, arcititolato signore delle committenze, ascolta quest’altro brano, che in canone fu scritto affinché più volte lo ascolti, a diritto e rovescio, avanti e indietro.

• INTERMEZZO III

• RECITATIVO III
La Putta:
Qua comincia a capirsi... voi che dite? Qua comincia il grande baccanale, il baccanale dei baccanali. E’ ora di festeggiare: brindiamo! Cìn cin cin pròsit evvìva! E voi, Musici, suonate! Cimbali, ritintinnate!! Tin... tin... tin...

• CONCERTATO FINALE DI BACCO, O BACCANALE III
Tutti:
Cìn cin cin pròsit evvìva!
La Putta e Picander: «Suonare... cantare... scrivere... / Ognuno qui bene vede / che, se non c’è chi lo chiede, / il nostro Bacco divino / non fa musica né vino! // Suonare... cantare... scrivere... / Per ché Bacco lo farà? / Committenza, civiltà, / civiltà del bel sentire, / committenza... progredire! // Estetica malandrina, / tu vuoi insegnare che l’arte / è solo un gioco di parte; / che l’artista non ha scopo / ed è in crisi prima e dopo!»
 

Texts

• The St Uberto Chapel: "sonata for three instruments"
At the request of His Highness Vittorio Amedeo II it has been decided that the Palace of Venaria Reale shall be extended and embellished…
For richness and strategy, his Savoy Majesty intends to render the palace more comfortable, worthy and regal. To provide it with halls with magnificent acoustics, and spaces filled with light "well disposed for every season", ready to receive the source of sunlight…
Filippo Juvarra crowns this sovereign desire: the St Uberto Chapel, as big as a church, now deconsecrated, is a true jewel of his architecture. Still today it hosts musicians and instruments of times past and … present.

• The Clock Tower and Court of Honour
The Clock Tower is the sound portal of the Palace…
Through the arch we enter the Court of Honour: once divided into two courtyards, since the eighteenth century a single grand set, for a yet-to-be-invented theatre.

• The Palace of Diana and the Telamòni Hall
Amedeo, Amedeo, good sir architect Amedeo of Castellamonte, make this court a marvel, plan a grand, new complex around the old heart of the House, the Palace of Diana. Let its halls ring out once again, magnificently…
Projects, work, masters, workers, furnishings, money, yet… Vittorio Amedeo II, a rising figure amid the medium-small courts of Europe, is not satisfied: Venaria is not sufficiently Royal, lacking – he still deems it lacking – in what is required for the majesty of a worthy Savoy residence, grand and pompous…
Good sir architect Michelangelo Garove and you Master Juvarra are thus charged with the task of extending it further. The horizon of beauty and luxury shall be the only limit to your budget. Here are the eighteenth-century apartments, the Telamòni Hall…

• The Gallery of Diana: "Picander 2004"
Garove’s Pavillions and, in the middle, the "theatre of light" of the Gallery of Diana…
Truly royal celebrations will be held in the Gallery of Diana, divine goddess of amorous hunts. Dances, musicians shall be paid – never highly enough, gentlemen – the finest from Turin, let us summon the virtuoso melodists of Venice, the harmonists of Leipzig, the elegant dancers of the Palace, our ideal cousin of Versailles.

• The Royal Gardens
The Royal Gardens… Oases of enchanted geometry… Like the Adagio of a sonata.

• The Alfieri Belvedere
If this Palace is to represent the world, this world and the world beyond, then the earthly image of Diana must be linked to that image of eternal joy evoked by St Uberto…
The Alfieri Belvedere: from its heights we command all the voices of the Palace: the bold players of the Court of Honour… the flutes, the harpsichords, the strings, the dances in the Gallery of Diana…
The celestial sounds of the Chapel of St Uberto…
Now at last, now His Highness believes that he is satisfied. He crosses the Palace and, behind his back, his architects say: look at him, he seems to be in Paradise, a bit.
 

Picander 2004

Text by Riccardo Piacentini, a parody on Picander

Characters: The Girl, Picander, The Musicians, The Sound-photos

• SIGNATURE THEME
The Girl:
Where is he? Where is he?
The Musicians: Where is who?
The Girl: Picander! The celebration is about to start and he hasn’t written a line.
The Musicians: Oooooh! Let’s go and look for him!

• RECITATIVE I
The Girl:
I can’t make any sense of it all here. I should have stayed in the orphanage in Venice, and sung; yes, sung with that priest Vivaldi, and now look: they’ve sent me here to sing. Aaaaah... We’ve got the music (this is it!) but where are the words... where are they? Where is Picander?
The Musicians: Here he is, here he is! Look!
Picander: Here I am, here I am! Look, I’m here!

• RECITATIVE II
The Girl:
Dear Master Picander, have you or haven’t you got the words?
Picander: Words... words... Is that all? We’ll write them straightaway, the words. Who are we to celebrate? ... Who? Him!?
The Girl: More, more... More important.
Picander: By all the Kaisers! His admirabletmagnifcentmosthonourablordship!! His commissionship of commissions! … You sing, I’ll write.

• DUET OF THE VOWELS
The Girl:
A... e... i... o... u...
Picander: And this for you ... A... a... a... admirable Lord! Extended ... to all your relatives: wives, lovers, children and grandchildren. I... I... I... sing in praise of you, our admirable Lord! I... In praise! O... oh... oh, what an extraordinary, unforgettable day this is... Unforgettable, unswept away by beer or wine. Come now pipes and strings... Play! And you, cymbals, peal! Tin... tin... tin...
The Girl: Well done, Picander!

• INTERMEZZO I

• BACCHUS’ ARIA, OR BACCHANAL I
Picander:
I’ve finished the words. Listen...
The Girl: Admirable Lord, commissionship of commissions ... listen to this reckless bacchanal! "Our Bacchus is a great spirit, / god or musician, who knows? / And spirit is in his product: / be it wine or music! / You, munificent lord, / do not disappoint our expectations, / for if you do we shall / truly make an unholy din; / holy! – you mean; / no – what I say- an unholy din!!»

• INTERMEZZO II

• BACCHUS’ "SWING" DUET, OR BACCHANAL II
The Girl and Picander:
Admirable Lord, commissionship of commissions... listen to this "sinuous-sweet" little bacchanal! "I write and you sing... / I sing and you write... / Bacchus: what enchanting music! / We want commissions, / no no no no fuss; / just friends and best wishes."
Picander: And you, admirable Lord of Commissions, listen to another piece, written in canon, so that you will hear it over again, to and from, backwards and forwards.

• INTERMEZZO III

• RECITATIVE III
The Girl:
Now you start to understand... don’t you? This is where the grand bacchanal starts, the bacchanal of bacchanals. It’s time to celebrate: let’s raise our glasses! Cìn cin cheers pròsit hurrah!! And you, musicians, play! Cymbals, peal! Tin... tin... tin...

• BACCHUS’ CONCERTATO FINALE, OR BACCHANAL III
All:
Cin, cin, cheers, pròsit hurrah!!
The Girl and Picander:
«Play...sing… write... / You see quite clearly all of you/ that if nobody asks him to, / our godly Bacchus divine/ makes neither music nor wine!! // Play… sing…write... / Why should Bacchus do so? / Commission, culture, / the culture of good listening, / commission... progressing! // Rogue aesthetics, / you would teach us that art / is but a chance to play our part; / no purpose has the artist for / he’s in a crisis now as before!»

 

Autori e interpreti

Riccardo Piacentini è «polimorfo homo musicalis [...] compositore-esecutore-saggista-organizzatore». La sua attività compositiva spazia dal teatro musicale (Mal’akhim, eseguito in prima a Vancouver e ripreso a Torino con l’allestimento del Teatro Regio e la diffusione nazionale RAI; 7x7+7. Otto filastrocche per voce di mamma, illustratori e nastro magnetico, programmato dall’Accademia Santa Cecilia di Roma, dal Centro Busoni di Empoli, dall’Ilkhom Theater di Tashkent etc.) alle sonorizzazioni di ambiente ("foto-musica con foto-suoni"®, complici Tiziana Scandaletti e Sandro Cappelletto, per l’VIII e IX Biennale Internazionale di Fotografia di Torino, il Museo Ferroviario di Bussoleno, le miniere di Traversella, da cui i CD Musiche dell’aurora, Shahar, Arie condizionate, Treni persi, Mina miniera mia). Autore di saggi musicologici e testi didattici, è titolare di Composizione al Conservatorio di Alessandria e fondatore e direttore artistico della Rive-Gauche Concerti. Con Tiziana Scandaletti ha formato il Duo Alterno, promuovendo la musica italiana nel mondo e incidendo per l’etichetta Nuova Era lavori inediti di Ghedini, Casella, Alfano e per la Curci Du Dunkelheit di Manzoni. Nei numerosi viaggi all’estero registra e archivia foto-suoni.

Tiziana Scandaletti è diplomata con il massimo dei i voti in Canto al Conservatorio di Vicenza e laureata con lode in Storia della Musica all’Università di Padova. Specialista nella musica del Novecento e contemporanea, ha curato incisioni per RAI, RSI, Radio Vaticana, Radio Nazionale Uzbeca, le televisioni dell’India e del Kazakistan e per le etichette Ariston-Ricordi, Curci (Du Dunkelheit di Giacomo Manzoni, a lei dedicato), Datum-Stradivarius, Edipan, Nuova Era (quattro CD con liriche di Giorgio Federico Ghedini, Alfredo Casella e Franco Alfano). Ha collaborato con il Teatro alla Scala, la Fondazione Arena di Verona, la Sagra Musicale Umbra (prima mondiale di Grido di Ennio Morricone), il Teatro Comunale di Bologna e quello di Modena, l’Accademia Nazionale Santa Cecilia, il Festival Torino Settembre Musica, I Teatri di Reggio Emilia... e con molte istituzioni straniere. Oltre a Manzoni e Morricone, per lei hanno scritto, tra gli altri, James Dashow, Alessandro Solbiati, Fabio Vacchi, Dmitri Yanov-Yanovski. Con il compositore e pianista Riccardo Piacentini ha formato il Duo Alterno, attivo dal 1997 con concerti e master-class sulla vocalità contemporanea in Argentina, Australia, Belgio, Canada, Cina, Corea, Danimarca, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, India, Indonesia, Kazakistan, Macedonia, Norvegia, Singapore, Stati Uniti, Svezia, Uzbekistan, esibendosi alla Sibelius Akatemia di Helsinki, al Centro Cultural San Martìn di Buenos Aires, alla Cinemateket di Oslo, al Chongdong Theater di Seoul, all’Ilkhom Theater di Tashkent (Uzbekistan), al Festival Memorie Sonore di Stoccolma, alla Ethical Society di Philadelphia, al Gedung Kesenian Theater di Jakarta, alla Levine School of Music di Washington, alla Rutgers State University of New Jersey, alla Academy of Music e alla UBC di Vancouver, all’Università di Aarhus (Danimarca), alla University of Maryland in Baltimore County etc. Ha pubblicato saggi specialistici di musicologia per Cleup, Curci, Il Saggiatore, Il Santo, Neri Pozza e Il Mulino. Insegna Musica vocale da camera al Conservatorio di Rovigo.

Mario Tento si è diplomato in Canto sotto la guida di Susanna Ghione presso il Conservatorio di Cuneo e in Musica Corale e Direzione di Coro sotto la guida di Sergio Pasteris presso il Conservatorio di Torino. E’ laureato con il massimo dei voti in Estetica musicale alla Facoltà di Scienze della Formazione (Corso di laurea in D.A.M.S.) dell’Università di Torino. Ha seguito corsi di perfezionamento con Enzo Dara e Ugo Benelli, preparando e portando in scena le opere Prima la musica poi le parole di Antonio Salieri e Il Matrimonio segreto di Domenico Cimarosa. Il suo repertorio lirico comprende opere quali Le Nozze di Figaro di Mozart, Il Barbiere di Siviglia di Rossini, L’Elisir d’amore e Don Pasquale di Donizetti, Gianni Schicchi di Puccini e altre, ma spazia anche nel genere contemporaneo, per il quale ha debuttato nel ruolo dell’Arcangelo Michele nel dramma spirituale in un atto e tre quadri Mal’akhim di Riccardo Piacentini, rappresentato in prima italiana e in forma scenica con la diffusione nazionale RAI presso la Cattedrale Metropolitana di Torino (dicembre 1998), successivamente riproposto in forma oratoriale per le celebrazioni dell’Ostensione della Sacra Sindone (settembre 2000). Il suo repertorio cameristico comprende una vasta scelta di arie antiche, brani sacri e Lieder. Ha ricevuto un premio speciale al concorso per giovani cantanti lirici "Roero in musica" presieduto da Magda Olivero.

Sandro Cappelletto, scrittore e storico della musica, è nato a Venezia nella seconda metà del Novecento. Laureato in Filosofia, ha studiato armonia e composizione con il maestro Robert Mann. Tra le sue principali pubblicazioni, la prima biografia critica di Carlo Broschi Farinelli (La voce perduta, EDT, 1995), un’analisi della Turandot (Gremese Editore, 1988), una biografia di Beethoven (Newton Compton, 1986), un saggio su Gaetano Guadagni (Nuova Rivista Musicale Italiana, 1993), un’inchiesta sugli enti lirici italiani (Farò grande questo teatro!, EDT 1996). Per la Storia del teatro moderno e contemporaneo (Einaudi, 2001) ha scritto il saggio Inventare la scena: regia e teatro d’opera. Nel 2001 ha curato, con Pietro Bria, Wagner o la musica degli affetti (Franco Angeli Editore), raccolta di scritti wagneriani di Giuseppe Sinopoli. Autore di programmi radiofonici e televisivi per le frequenze RAI, e di lavori teatrali (Solo per archi; Poiché l’avida sete, Quel delizioso orrore; Vostro devotissimo Wolfgang Amadé), ha scritto testi per il teatro musicale di numerosi compositori italiani: Ambrosini, Corghi, D’Amico, Lupone, Morricone. Frequente è la collaborazione con Riccardo Piacentini e la sua poetica dei foto-suoni. E’ docente al corso di laurea in "Economia e gestione delle arti" dell’Università di Ca’ Foscari. Accademico dell’Accademia Filarmonica, ha diretto su invito di Giuseppe Sinopoli il settore drammaturgia e didattica del Teatro dell’Opera di Roma. Giornalista professionista, collabora ai quotidiani "La Stampa" e "Le Monde". Dal giugno 2001 è vice-direttore artistico della Scuola di Musica di Fiesole.

La Fondazione Academia Montis Regalis diede vita a Mondovì nel 1994 ai Corsi di Formazione Orchestrale Barocca e Classica, con la finalità di offrire a giovani musicisti italiani e stranieri la possibilità di fare un’esperienza nel campo della musica antica, unica nel suo genere in Italia, secondo criteri storici e con l’utilizzo di strumenti originali. Nacque così l’Orchestra Academia Montis Regalis, che dall’anno della sua fondazione è stata regolarmente diretta dai più importanti specialisti internazionali nel campo della musica antica:Ton Koopman, Jordi Savall, Christopher Hogwood, Reinhardt Goebel, Chiara Banchini, Monica Huggett, Lucy van Dael, Luigi Mangiocavallo, Enrico Gatti, Alessandro De Marchi e molti altri ancora. All’attività formativa l’Academia ha affiancato una intensa attività concertistica. Negli anni successivi è stata invitata da Festival e Istituzioni quali l’Unione Musicale di Torino, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, la rassegna "Musica e Poesia" di San Maurizio di Milano, gli Amici della Musica (Perugia, Firenze, Padova), la Giovine Orchestra Genovese, Torino Settembre Musica, il Conservatorio Reale di Bruxelles, l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, il Teatro dell’Opera di Lille, il Teatro Municipale di Losanna, il Festival di Montreux etc. Da alcuni anni l’Academia Montis Regalis collabora con il Teatro Regio di Torino con cui ha realizzato nel marzo del 2001 la Passione secondo San Giovanni di Bach; con il Coro del Teatro ha inoltre avviato un progetto pluriennale che prevede l’esecuzione di alcune tra le più significative Cantate di Bach nell’ambito dei concerti dell’Unione Musicale di Torino. Nel corso delle prossime stagioni sono previsti gli allestimenti e le incisioni su CD di opere teatrali di Vivaldi, Haendel, Pergolesi e Rossini. I teatri coinvolti sono il Teatro Regio e il Teatro Carignano di Torino, il Teatro degli Champs-Elysées di Parigi, il Teatro de La Monnaie di Bruxelles, il Teatro dell’Opera di Halle. Da alcuni anni l’Academia Montis Regalis ha affidato il ruolo di direttore principale ad Alessandro De Marchi. Grazie alla collaborazione con l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte presieduto da Alberto Basso, l’orchestra ha iniziato un impegnativo progetto discografico con la casa francese "Opus 111", con la quale ha registrato sinora dieci CD che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali. Dello stesso progetto fa parte l’incisione dei manoscritti vivaldiani conservati presso la Biblioteca Nazionale di Torino, primo dei quali la Juditha Triumphans. A questo primo CD ne sono seguiti altri tre con i Concerti per flauto e archi, i Mottetti per voce sola e archi e l’opera Orlando Finto Pazzo.


 
 

Rive-Gauche Concerti
Tel. e fax +39.(0)11.6614170
Strada degli Alberoni 12/22, 10133 Torino (Italia)
rgauche@arpnet.it

Copyright © 1998, Rive-Gauche Concerti
Data di creazione 20 aprile 2005
Ultimo aggiornamento 2 gennaio 2010

Copyright © 1998, Rive-Gauche Concerti
Creation April 20th 2005
Last update on January 2nd 2010

 

Home page
PROspettive
RETROspettiva 1
RETROspettiva 2
Contatti
Link