simbolo della mongolia

ITALIA - MONGOLIA


VIAGGI IN MONGOLIA

itinerari

tra le popolazioni nomadi

della steppa

organizzazione tecnicain collaborazione con
Itinerari progettati da:
Paola Perotti & Uliano Albertinetti




TOUR DELLA MONGOLIA E PECHINO - 21 GIORNI

TRA I MONASTERI DELLA MONGOLIA - 15 GIORNI

per informazioni
ASSOCIAZIONE ITALIA MONGOLIA - TORINO tel - fax 011 856231
RICHIEDETE L'OPUSCOLO ILLUSTRATIVO
per prenotazioni
VIAGGIARE ETLI - TORINO - Via Principe Amedeo 28/H - tel. 011 8122122

TOUR DELLA MONGOLIA E PECHINO - 21 GIORNI

Un indimenticabile viaggio tra i nomadi della Mongolia, riuniti nella grande festa del Naadam, tra gli allevatori di cammelli del deserto di Gobi e alla ricerca degli ultimi allevatori di renne.

tra gli eredi di Gengis Khan

La Mongolia paese di altopiani, steppe e deserti è terra più di viaggiatori che di turisti. Circondata da due potenti vicini, Cina e Russia, lontana da conflitti e da tragedie che la portino alla ribalta della cronaca internazionale, la Repubblica di Mongolia, immensa regione incastonata nel cuore dell’Asia, è tra i paesi più sconosciuti dell’Asia e forse uno dei luoghi più affascinanti del mondo. Con i suoi due milioni di abitanti ancor oggi in gran parte nomadi, sparsi nelle steppe e nei deserti grandi cinque volte l’Italia, conserva l’eredità del più grande impero che la storia del mondo abbia mai visto e del più geniale e sagace condottiero, molte volte emulato ma mai eguagliato, Gengis Khan.

PARTENZA: 7 luglio 1996 da Milano con voli di linea Finnair e Miat - Mongolian Airlines

PROGRAMMA DI VIAGGIO: NADAAM - KARAKORUM - GOBI - KHOVSGOL

dal 7 al 27 luglio
Viaggio in Mongolia tra i nomadi della steppa e gli ultimi allevatori di renne del Nord in uno scenario naturale di grande fascino.
(1° giorno - Domenica)

Partenza da Milano con volo di linea Finnair per Helsinki, proseguimento immediato per Pechino. Pernottamento a bordo.

(2° giorno - Lunedì)

Arrivo a Pechino in mattinata. Nel pomeriggio ci attende il volo OM della Miat che in circa due ore ci porterà ad Ulan Bator capitale della Mongolia. Dopo il disbrigo delle formalità doganali e la sistemazione in hotel, potrà essere effettuato un primo giro della città, con le sue case di architettura sovietica e circondata, in periferia, dalle tipiche yurte, le tende di feltro delle popolazioni nomadi. Pernottamento in albergo.

(3° giorno - Martedì)

Partenza in pullman per Bayangobi a circa 280 km ovest di Ulan Bator. Il soggiorno è previsto in un accampamento di yurte (ger in mongolo), una sistemazione che permetterà di apprezzare le accoglienti tende di feltro locali e la dolcezza d’animo della popolazione mongola.Visita al monastero di Erdene Zuu ed all'area di Karakorum, zona suggestiva sul piano paeseggistico e ricca di storia. Qui le armate di Gengis Khan sostavano per il pascolo estivo, ed in questi dintorni sorse la prima capitale dell’impero gengiskaniade, Karakorum. Dell’antica città non rimangono che pochi frammenti intorno al maestoso monastero buddhista di Erdene Zuu, circondato da 108 stupa e costruito verso il 1580 sullo stesso sito della gloriosa città. Andando a zonzo per la steppa sui pratici e spartani pulmini si avrà modo di conoscere usi e costumi dei nomadi che la abitano e di bere con loro una tazza di kumiss (airag in mongolo), la bevanda nazionale mongola conosciuta e apprezzata fin dall’antichità.Pernottamento in ger.

(4° giorno - Mercoledì)

Ritorno ad Ulan Bator, il cui antico nome era Urga. Visita al Museo Nazionale. Tempo libero a disposizione per girare liberamente in città. Pernottamento in albergo.

(5° giorno - Giovedì)

Partecipazione per le strade di Ulan Bator alla cerimonia ufficiale di apertura delle gare per la festa nazionale del Naadam. Si tratta di un festival che risale a molti secoli fa e per assistervi il popolo nomade giunge da ogni parte della Mongolia. I partecipanti fanno sfoggio delle loro ataviche capacità di cavalieri, lottatori e arcieri gareggiando tra di loro e dimostrando una abilità e un coraggio che sono fondamento della vita di un popolo nomade. Per seguire la competizione equestre ci si sposterà poi alla periferia di Ulan Bator. Il giorno di inizio del Naadam è l’11 luglio ma le competizioni si protraggono per due giorni. E’ questa anche un’ottima occasione per vedere sfilare per le strade di Ulan Bator la gente mongola, nei suoi migliori abiti tradizionali di seta e velluto dai colori sgargianti, festante e orgogliosa di avere saputo mantenere con il progresso la dignità delle proprie tradizioni. Pernottamento in albergo.

(6° giorno - Venerdì)

Giornata a Ulan Bator con possibilità di partecipare al Naadam. Visita al Monastero di Gandan, antica scuola lamaista della città e centro spirituale e sociale della antica Urga. In serata cena di gala per festeggiare la fine dei giochi. Pernottamento in albergo.

(7° giorno - Sabato)

Giornata da trascorrere a Ulan Bator visitando la città. Tempo libero a disposizione. Nel pomeriggio spettacolo folckloristico del Balletto Nazionale presso il Teatro cittadino. Pernottamento in albergo.

(8° giorno - Domenica)

Volo il mattino presto per Gobi resort. Dopo la steppa il deserto. Gobi (in mongolo significa deserto) è una immensa distesa desertica con dune di sabbia che nascondono resti fossili di animali preistorici come i dinosauri. Si vedranno mandrie di cammelli bactriani allo stato brado, e se fortunati, rari animali che popolano il deserto come antilopi, cavalli selvatici e non di rado in lontananza il leopardo delle nevi. Pernottamento in ger.

(9° giorno - Lunedì)

Una escursione alla Valle di Yol, la valle delle aquile a poche decine di chilometri dal campo, darà refrigerio dopo il caldo torrido del deserto. Camminare inerpicandosi per una stretta valle su di un piccolo ghiacciaio consentirà di apprezzare il contrasto con la durezza della vita del deserto di Gobi dove si registrano, tra estate ed inverno, sbalzi di temperatura anche di 90 gradi. La sera, al campo, avvolti dal più assoluto silenzio e sotto una cupola di stelle vasta fino all’orizzonte, si crea talvolta una atmosfera particolare quando, in lontananza si odono i canti delle genti del posto. Pernottamento in gher.

(10° giorno - Martedì)

Escursione nell'area di Bayanzag, dove numerose spedizioni paleontologiche hanno lavorato per portare alla luce i resti fossili di dinosauri i cui scheletri sono esposti al Museo di Scienze ad Ulan Bator. Possibilità di incontrare famiglie nomadi di allevatori di cammelli che vivono nel deserto che, al contrario di quanto si possa pensare, è ricco di pozzi di acqua che rendono possibile la sopravvivenza a uomini e animali. Pernottamento in gher.

(11° giorno - Mercoledì)

Volo di ritorno per Ulan Bator. Visita al Museo di Scienze Naturali. Tempo libero a disposizione. Pernottamento in albergo.

(12° giorno - Giovedì)

Trasferimento in pullman per Ondor Dov, a circa 50 chilometri dalla capitale. Visita al parco naturale di Manzshir, il parco naturale più antico del mondo, popolato di marmotte e moltissimi altri animali, dove sorgono le antiche rovine di un monastero che ospitava circa 300 lama. Accanto al vecchio è stato da poco ricostruito un nuovo monastero ed i monaci stanno ricominciando ad officiare. Pernottamento in ger nel campo di Ondor Dov.

(13° giorno - Venerdì)

Ritorno ad Ulan Bator in pullman. Visita a Terelji, dolce luogo di villeggiatura e di riposo, a circa 65 chilometri est da Ulan Bator. Pernottamento in albergo.

(14° giorno - Sabato)

Volo per Moron al mattino prestissimo, che ci porterà nella zona della taiga siberiana della Mongolia dove è situato il più grande lago della Mongolia che i mongoli sono soliti chiamare “mare”. Si tratta di un lago, simile per fauna e flora al lago Baykal, circondato da altissime montagne.Trasferimento in jeep al campo turistico di yurte situato sulle rive del lago. Pernottamento in ger.

(15° giorno - Domenica)

Escursione al lago Khovsgol che, ricco di salmoni, copre un’ area di circa 1300 chilometri quadrati, la zona è forse una delle aree che meglio nasconde i segreti della Mongolia. Trekking sulle sponde del lago circondato da rilievi ricoperti di foreste e da immense distese verdi qua e là punteggiate dalle candide yurte. Per chi ne ha voglia, invece, ci si potrà spingere, con una guida locale, su per le montagne dove si possono incontrare gli ultimi allevatori di renne che ancora popolano la zona. Chi invece deciderà di rimanere sulle sponde del lago potrà lasciarsi incantare dal rilassante panorama del blu intenso delle acque che si fonde con il colore terso del cielo mongolo, spezzato solo dal verde della natura e dal bianco delle yurte. Pernottamento in ger.

(16° giorno - Lunedì)

Partenza in jeep per Moron. Lungo il percorso sono previste soste presso i locali allevatori di cavalli. Nel pomeriggio visita della città ed dell museo locale. Tempo libero a disposizione. Pernottamento in albergo.

(17° giorno - Martedì)

Volo di ritorno per Ulan Bator. Ultima visita della città e dei musei. Tempo libero a disposizione per shopping. Pernottamento in albergo.

(18° giorno - Mercoledì)

Trasferimento all’aeroporto dove il volo Miat della mattina ci porterà a Pechino. Arrivo all’aeroporto di Pechino dopo circa due ore di volo, disbrigo delle formalità doganali. Trasferimento in città e sistemazione in albergo. Resto della giornata a disposizione. Pernottamento in albergo.

(19° giorno - Giovedì)

Giornata a disposizione per giri in città o escursioni alla Grande Muraglia. Pernottamento in albergo

(20° giorno - Venerdì)

Trasferimento all’aeroporto di Pechino.Volo Finnair per Helsinki. Arrivo nel primo pomeriggio. Trasferimento in città e sistemazione in albergo. Resto della giornata a disposizione. Pernottamento in albergo.

(21° giorno - Sabato)

In mattinata trasferimento libero all'aeroporto ed imbarco sul volo Finnair per Milano.


TRA I MONASTERI DELLA MONGOLIA - 15 GIORNI

Un viaggio unico in luoghi remoti dove la spiritualità non vive solo nei monasteri ma anche tra i gesti quotidiani degli allevatori nomadi sulle rotonde colline in cui vivono gli ultimi sciamani

la storia segreta dei mongoli

La Mongolia è un paese di grande spiritualità, convivono culti animisti con le loro arti sciamaniche e grandi templi buddisti lamaisti. Anche il nome Dalai Lama è di origine mongola, fu Altan Khan ad usarlo per la prima volta insignendo il Lama Sonam Ghyamtskho del maestoso titolo. Accanto ai monasteri lamaisti con i loro riti e magici suoni si trovano, nei luoghi più impervi e difficili, gli ovoo, grandi tumuli di pietre all'apice dei quali vengono issate bandierine propiziatorie, usati ancor oggi nella credenza popolare per ingraziarsi gli spiriti del luogo. "E' nell'assoluto silenzio dell'immensa steppa, vasta come un mare, che l'uomo sente la presenza del supremo dio che osserva l'essere umano piccolo come un granello di sabbia: il Cielo eterno al quale la Terra è sposa."

PARTENZA: 4 agosto 1996 da Milano con voli di linea Alitalia e Miat - Mongolian Airlines

PROGRAMMA DI VIAGGIO: SELENGE - KARAKORUM - GOBI - SHILIIN BOGD

dal 4 al 18 agosto
Viaggio in Mongolia tra i nomadi della steppa alla ricerca delle tracce della loro antica cultura.
(1° giorno - Domenica)

Partenza da Milano con volo di linea Alitalia per Mosca, proseguimento immediato per Ulan Bator. Pernottamento a bordo.

(2° giorno - Lunedì)

Arrivo a Ulan Bator in mattinata. Dopo il disbrigo delle formalità doganali e la sistemazione in hotel, potrà essere effettuato un primo giro della città, con le sue case di architettura sovietica e circondata, in periferia, dalle tipiche yurte, le tende di feltro delle popolazioni nomadi. Pernottamento in albergo.

(3° giorno - Martedì)

Partenza in pullman per Bayangobi a circa 280 km ovest di Ulan Bator. Il soggiorno è previsto in un accampamento di yurte (ger in mongolo), una sistemazione che permetterà di apprezzare le accoglienti tende di feltro locali e la dolcezza d’animo della popolazione mongola.Visita al monastero di Erdene Zuu ed all'area di Karakorum, zona suggestiva sul piano paeseggistico e ricca di storia. Qui le armate di Gengis Khan sostavano per il pascolo estivo, ed in questi dintorni sorse la prima capitale dell’impero gengiskaniade, Karakorum. Dell’antica città non rimangono che pochi frammenti intorno al maestoso monastero buddhista di Erdene Zuu, circondato da 108 stupa e costruito verso il 1580 sullo stesso sito della gloriosa città. Andando a zonzo per la steppa sui pratici e spartani pulmini si avrà modo di conoscere usi e costumi dei nomadi che la abitano e di bere con loro una tazza di kumiss (airag in mongolo), la bevanda nazionale mongola conosciuta e apprezzata fin dall’antichità.Pernottamento in ger.

(4° giorno - Mercoledì)

Ritorno ad Ulan Bator, il cui antico nome era Urga. Visita al Museo Nazionale. Tempo libero a disposizione per girare liberamente in città. Pernottamento in albergo.

(5° giorno - Giovedì)

Volo il mattino presto per Gobi resort. Dopo la steppa il deserto. Gobi (in mongolo significa deserto) è una immensa distesa desertica con dune di sabbia che nascondono resti fossili di animali preistorici come i dinosauri. Si vedranno mandrie di cammelli bactriani allo stato brado, e se fortunati, rari animali che popolano il deserto come antilopi, cavalli selvatici e non di rado in lontananza il leopardo delle nevi. Prima di rientrare al campo converrà fare una sosta ristoratrice al monastero di Mandakh , per ritemprare il corpo e anche la mente. Pernottamento in ger.

(6° giorno - Venerdì)

Una escursione alla Valle di Yol, la valle delle aquile a poche decine di chilometri dal campo, darà refrigerio dopo il caldo torrido del deserto. Camminare inerpicandosi per una stretta valle su di un piccolo ghiacciaio consentirà di apprezzare il contrasto con la durezza della vita del deserto di Gobi dove si registrano, tra estate ed inverno, sbalzi di temperatura anche di 90 gradi. Possibilità di incontrare famiglie nomadi di allevatori di cammelli che vivono nel deserto. La sera, al campo, avvolti dal più assoluto silenzio e sotto una cupola di stelle vasta fino all’orizzonte, si crea talvolta una atmosfera particolare quando, in lontananza si odono i canti delle genti del posto. Pernottamento in ger.

(7° giorno - Sabato)

Volo di ritorno per Ulan Bator. Visita al Monastero di Gandan, il grande monastero e scuola buddista di Ulan Bator. Nei primi anni del secolo fu anche residenza ufficiale del XIII° Dalai Lama.Tempo libero a disposizione. Pernottamento in albergo.

(8° giorno - Domenica)

Partenza in pullman il mattino presto per il monastero di Amarbayasgalant, a circa sei ore (360 km) di viaggio dalla capitale. Per raggiungere la nuova località, nel nord del paese, si attraverserà una steppa di affascinante quanto selvaggia bellezza. Trasferimento al campo. Tempo libero per trekking ed escursioni. Pernottamento in gher.

(9° giorno - Lunedì)

Visita al Monastero di Amarbayasgalant a circa 7 chilometri dal campo. Si tratta del secondo monastero più importante in Mongolia subito dopo quello di Erdene Zuu. L’edificio è immerso in un dolce scenario naturale negli ultimi contrafforti della taiga siberiana. Costruito nel 1727 - 1736 da Zana Bazar, il maggiore ed eminente artista religioso e uomo di cultura della Mongolia, è stato ristrutturato nel 1992 dall'Unesco. Una cosa da sottolineare è che le pitture presenti all’interno del monastero pare fossero preparate con polvere di perle mescolata a pietre semipreziose. Sarà anche possibile assistere alle funzioni della mattina ed incontrare i monaci che vi abitano.Trekking pomeridiano e visite ad alcune famiglie nomadi allevatori di cavalli. Pernottamento in ger.

(10° giorno - Martedì)

Trasferimento alla cittadina di Darkhan la terza, in ordine di grandezza, in Mongolia. Breve visita della città, del Museo locale e del Monastero. Subito dopo si riparte per fare ritorno ad Ulan Bator. Pernottamento in albergo.

(11° giorno - Mercoledì)

Volo per Dariganga, distretto situato in un singolare altopiano contraddistinto da decine di piccoli coni vulcanici. Trasferimento al campo turistico vicino al lago Ganga. Nell’estremo est della Mongolia costituita da dune di sabbia dorata, laghi, sorgenti d’acqua minerale, montagne e valli, questa provincia rappresenta per i mongoli un vero prodigio della steppa. Si potrà visitare in questa zona un sito storico veramente unico, considerato sacro per molti secoli dagli abitanti di Dariganga, chiamato Altan Ovoo (Ovoo d'oro). A pochi chilometri, nella Valle di Khurgiin Khundii, sarà possibile vedere una zona archeologica costituita da statue di pietra risalenti almeno al 1000 a.c. erette, pare, in memoria di donne che furono costrette a sposare contro la loro volontà uomini che non amavano. Pernottamento in ger

(12° giorno - Giovedì)

Visita al monastero. Trekking lungo le dune di sabbia. Escursione lungo il lago, luogo di rifugio per migliaia di specie di uccelli, e pranzo all'aperto con grigliata sulle rive del lago. Nel pomeriggio vissita a degli allevatori locali Pernottamento in ger.

(13° giorno - Venerdì)

Trasferimento in pullman ai piedi del monte Shilyin Bogd, 1778 m., che torreggia tra gli altri monti di Dariganga. E’ tradizione in Mongolia che colui che desideri elevare il suo spirito salga a vedere l’alba dalla sommità del monte. Da qui si può scorgere non molto lontano la frontiera che divide la Mongolia dalla Cina e la zona dove Gengis Khaan era solito far pascolare i suoi cavalli. Pic-nik in montagna, nel pomeriggio visita alle grotta di Talyn, una delle più grandi in Mongolia, che si estende per 193 metri ed è composta di 7 camere attigue. Ciò che rende particolare questa grotta è il fatto di avere un pavimento di ghiaccio che assomiglia ad uno specchio e delle pareti di pietra marrone brillanti come le lacche cinesi. Pernottamento in ger.

(14° giorno - Sabato)

Volo di ritorno per Ulan Bator. Ultima visita della città e dei musei. Tempo libero a disposizione per shopping. Pernottamento in albergo.

(15° giorno - Domenica)

Trasferimento in mattinata all'aeroporto dove il volo MIAT della mattina ci portera a Mosca e di lì in coincidenza con il volo Alitalia a Milano.


Per ricevere informazionisui viaggi:

soyombo.gif mongolia@arpnet.it


Per tornare alla pagina iniziale: