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GENERI




Punk


One, two. three... four: quattro "fratelli" newyorkesi - è il 1974 - sparano a tutta velocità una sorta di Rock'n'Roll (così appare al pubblico) leggero e divertente, oltre che incazzato. Non è una fucilata a salve: è forse un nuovo sesantotto. Il termine nasce dal gergo della strada e indica l'emarginato, o chi è in condizioni materiali insostenibili ed è rifiutato dalla società. Ironicamente il caso assegna ad un gruppo di "figli di papà" - i Sex Pistols - imbevuti di teorie situazioniste, il compito di incendiare i palchi inglesi. Dietro a quei tre scalcinati accordi si cela un astio, un rancore insopprimibile nei confronti di tutte le istituzioni Inglesi. La regina sarà la prima a farne le spese. Il "fai quello che vuoi" dei Led Zeppelin viene portato alle estreme conseguenze e calpesta tutto ciò che incontra. Ma il punk '77 è anche l'anarco-rock dei Crass, le nevrosi di Patti Smith e la rabbia "sandinista" dei Clash che, nei primi anni '80 chiude la stagione del punk politico. Un evento culturale che costringerà la società urbanizzata a ripensare se stessa non più soltanto in termini di legalità, ma come libera espressione di individui e culture diverse. Una rivoluzione del costume nata da qualche canzone e da una pernacchia.




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