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GENERI




Hip-Hop


Con questo termine non si indica soltanto un genere musicale, ma un'autentica cultura elaborata dai ragazzi dei ghetti afroamericani sul finire degli anni `70, di cui la musica è solo un aspetto. Per cui a rigore serebbe errata anche l'equazione che comunemente viene fatta tra hip-hop e rap, in quanto il rap è unicamente lo stile vocale della musica hip-hop, caratterizzato non dal canto, ma dalla declamazione di versi su una base fortemente ritmica, perlopiù di derivazione funky. Questo stile ha preso le mosse dai djs delle black radio di New York, che già vent'anni fa praticavano il talk-over cioè improvvisavano la presentazione dei dischi parlandoci sopra. Precursori del rap furono anche i LAST POETS, ensemble di cantastorie metropolitani che nello stesso periodo inneggiavano all'orgoglio di razza della gente di colore (blackness), con uno stile a metà tra il parlato e il cantato, su un tappeto musicale di sapore jazzistico. Peraltro il ruolo dei dee-jays fu preponderante specie all'inizio, in quanto la strumentazione dei primi rappers consisteva semplicemente in un campionatore e un giradischi per gli scratches, mentre il rapper (più propiamente MC, cioè Master of Ceremonies) improvvisava rime al microfono. Date queste caratteristiche, fin dal principio la parola assunse grande importanza, più che per il rock agli albori: la cosiddetta old school proponeva basi molto scarne, per cui l'abilità del rapper stava soprattutto nella sua capacità di snocciolare versi in velocità, con un contenuto che soddisfacesse almeno il bisogno di intrattenimento del pubblico e possibilmente ne solleticasse l'orgoglio di razza (a quei tempi il rap era seguito quasi al 100% da neri). Pre questo tra i prime movers del fenomeno troviamo GRANDMASTER FLASH e MELLE MEL, più votati all'entertainment, ma anche veri e propri ideologi del Black Power come i PUBLIC ENEMY ("Public Enemy No.1" fu praticamente il primo singolo hip-hop di successo) e il gruppo della Zulu Nation da cui prese il volo gente come AFRIKA BAAMBATAA. Nato nella East Coast, l'hip-hop negli anni `80 raggiunse rapidamente la West Coast, da cui uscirono gli NWA (Niggers With Attitude), con il seminale album d'esordio "Straight Outta Compton". Contemporaneamente il rap usciva prima dai confini del ghetto, grazie al successo dei bianchi BEASTIE BOYS, n. 1 di vendite in USA con l'album "Licensed To Ill"; poi raggiungeva il grande pubblico anche in Europa con il classico degli AEROSMITH "Walk This Way", in una versione che assommava il cantato della band di Steven Tyler e il rapping dei RUN DMC (tra l'altro fu il primo esempio di commistione fra hip-hop e rock). Parallelamente alla sua diffusione l'hip-hop assumeva nuove sfaccettature, tra queste il gangsta rap (oggi evolutosi in G-Funk), nato con il singolo "Fuck The Police" degli NWA e sviluppato, a NWA ormai sciolti, dai reduci di quell'esperienza (EAZY E e DR. DRE): i cardini sono liriche molto violente, esplicite e misogine innestate su ritmi (grooves) più lenti e melodici. Altri filoni sono il jazz-rap, portato avanti prima da ATRIBE CALLED QUEST e poi da GURU (con gli album "Jazzmatazz Vol 1-2"), nel cui alveo si colloca addirittura l'ultimo album prima della morte di un gigante del jazz come MILES DAVIS; il rap-metal, codificato dalla cooperazione tra ANTHRAX e PUBLIC ENEMY per il brano "Bring The Noize" e frequentato poi nelle sue varianti da innumerevoli bands tra cui RAGE AGAINST THE MACHINE e BIOHAZARD. In Giamaica invece la pianticella dell'hip-hop viene trapiantata nel fertile terreno del reggae dando origine al raggamuffin (stile vocale simile al rap con basi di reggae più o meno classico), che vede tra i principali esponenti YELLOWMAN, SHABBA RANKS e BUJU BANTON. Sul finire degli anni `80 l'hip-hop, ormai giunto in tutto il mondo, inizia a crearsi delle scene nazionali: originale e innovativa è la scena francese che parte da MC SOLAAR e MASSILIA SOUND SYSTEM, recentemente fotografata nella sua evoluzione dalla colonna sonora del film "La Haine" . Ma è in Italia che si assiste, tra il 1991 e il 1993 a una vera e propria ubriacatura di rap e ragga, dopo i miseri inizi del genere affidati al JOVANOTTI prima maniera. L'opera di gruppi di djs e rappers come ONDA ROSSA POSSE, insieme con il crescere del fenomeno dei centri sociali porta al sorgere di decine e decine di posse: qui, come già negli USA, appaiono delle somiglianze con il punk, nel senso che la ridotta strumentazione e l'apparente facilità di composizione dei brani convincono molti giovani che chiunque possa fare del rap. Ovviamente la maggior parte di essi non andrà oltre un singolo appena decente, ma ciononostante tra chi è partito o comunque passato dall'hip-hop/ragga troviamo elementi di valore come ALMAMEGRETTA, ASSALTI FRONTALI, CASINO ROYALE e USTMAMO'.
A livello mondiale i nuovi dominatori in fatto di qualità e vendite sono FUGEES (rap con spezie soul e reggae, morbido e orecchiabile ma di ottima fattura), BUSTA RHYMES, gli eroi del G-Funk 2-PAC e BONE THUGS-N-HARMONY. Resistono purtuttavia pionieri come i PUBLIC ENEMY e militanti di lungo corso come ICE CUBE e ICE T. Comunque l'influenza dell'hip-hop è entrata in profondità in tutto il campo del crossover, la musica che si muove alla frontiera tra il rock "classico" e generi come il funk, l'hardcore punk, la techno, il reggae/dub. E questo non solo nell'ambito strettamente musicale (come non citare FAITH NO MORE e RED HOT CHILI PEPPERS?): persino un esempio stupido come il fatto che gran parte delle bands metal e hardcore abbiano adottato il cappellino con la visiera sulla nuca, tipico dei ragazzi del ghetto degli anni `80, da la misura di come la cultura hip-hop sia ormai patrimonio comune della musica rock in senso lato.




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