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La fase pre-romana |
La conquista romana |
L'età medioevale |
Da Testona a Moncalieri |
La fase pre-romana |
In un manoscritto di Domenico Forneris, Testona è definita come
una delle più antiche città del Piemonte. Come ci hanno ricordato
le manifestazioni dello scorso ottobre, però, Testona è stata
finora ritenuta tradizionalmente "soltanto" millenaria, poiché a
mille anni fa risalirebbe la torre campanaria della Chiesa Parrocchiale
di S. Maria della
Scala , ma soprattutto perché sarebbe databile intorno al 996
un importante documento scritto in cui l'imperatore Ottone III assegnava
ufficialmente al vescovo torinese Amizone una serie di corti signorili,
tra cui era appunto inclusa Testona.
Il territorio testonese fu però sicuramente abitato fin da tempi molto più antichi. Sulle colline locali, infatti, sono stati rinvenuti utensili ed altri reperti che testimoniano la presenza di insediamenti umani in epoca neolitica. Successivamente, a Testona si insediarono tribù di popoli Liguri,
appartenenti in prevalenza ai gruppi etnici degli Statielli e degli Eburati.
Pare che il loro villaggio fosse già allora un centro di grande
importanza per gli scambi commerciali della zona.
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La conquista romana |
Verso il III sec. a.C. i Romani, che avevano appena intrapreso la conquista
della Val Padana, sentirono la necessità di avere numerosi avamposti,
facilmente difendibili, piazzati nei punti strategici della zona. Per questo,
oltre a fondare numerose colonie, essi si impadronirono di alcuni villaggi
già esistenti, rendendoli adatti ai loro scopi
tattici. Tra queste
località ci fu proprio Testona, che i Romani trasformarono in un
castrum, cioè in un attrezzatissimo accampamento militare.
A quei tempi, quella che sarebbe diventata Augusta Taurinorum - la moderna Torino - era un agglomerato di villaggi posto sulla sponda sinistra del Po ed occupato da un popolo di stirpe celto-ligure, i Taurisci. Per costringere i Taurisci alla sottomissione, i Romani li avevano isolati
dal vicino popolo dei Salassi, cui erano alleati da lungo tempo. A convincere
i Taurisci alla resa definitiva, però, non fu solo la sconfitta
dei Salassi ad opera dei Romani, ma soprattutto la presenza dei formidabili
presidi militari romani di Eporedia (oggi Ivrea) e di Testona. Infatti
i Taurisci non temevano di essere attaccati da est, dove li proteggeva
una vasta zona di paludi e foreste impraticabili, ma di trovarsi stretti
"a tenaglia" da un assalto proveniente in contemporanea da Eporedia, a
nord, e da Testona, a sud-ovest.
Una volta consolidato il loro dominio sull'intera regione, i Romani trovarono naturale affidare a Testona, data la sua posizione strategica, il compito di controllare i traffici diretti oltre le Alpi. In seguito Testona, densamente popolata, divenne un oppidum, ossia una
cittadina cinta da mura e munita di una poderosa fortezza, il
Castelvecchio.
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L'età medioevale |
La posizione strategica di Testona - punto cruciale del transito commerciale
verso Torino e la Francia, soprattutto grazie alla presenza di un ponte
sul Po all'interno del suo territorio - le permise anche di trarre,
dalle vicende politiche dei grandi comuni della zona, vantaggi impensabili
per un piccolo centro quale effettivamente era.
L'importanza di Testona, derivante più dal potere delle sue alleate
che non dalla sua effettiva ampiezza, è del resto confermata dal
fatto che, intorno al 1226, le città della Lega Lombarda, avversarie
di Federico II, invitarono ufficialmente la città ad unirsi a loro.
I motivi per cui Testona accettò potrebbero essere molteplici:
sicuramente per dimostrare la sua superiorità alla rivale Chieri,
che era rimasta alleata all'imperatore insieme alla potente città
di Asti, ma soprattutto per opporsi all'eccessiva influenza esercitata
da conte Tommaso I di Savoia, partigiano di Federico II, cui l'imperatore
stesso aveva concesso un notevole potere su Testona come ricompensa per
la sua fedeltà.
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Da Testona a Moncalieri |
All'interno della Lega Lombarda, i Testonesi accettarono di stipulare
un accordo con i Torinesi, avversari di Asti, spinti ancora una volta dal
desiderio di trovare alleate contro la città di Chieri, cui proibirono
contemporaneamente l'utilizzo dei mulini sul Po presenti nel territorio
testonese.
Per questo gli Astigiani e soprattutto i Chieresi decisero di punire duramente Testona, spalleggiati da Tommaso I di Savoia e dallo stesso imperatore Federico II. Secondo la tradizione, le due città si allearono a Genova e piombarono improvvisamente su Testona durante la notte precedente il 24 giugno 1228, depredandola e radendola completamente al suolo. I Testonesi fuggirono allora verso la collina e si stabilirono a Moncalieri, all'epoca un piccolo villaggio controllato dai Cavalieri Templari, composto unicamente da una fortezza, qualche casupola e la primitiva chiesa di Sant'Egidio con l'annesso ospedale. Grazie all'aiuto del conte milanese Uberto da Uzeno, che mosse contro Tommaso I di Savoia per conquistarne le terre, i Testonesi ampliarono ed abbellirono il centro moncalierese e lo circondarono di mura poderose, facendone la loro nuova patria. Un'efficace sintesi di questi avvenimenti è riportata anche dalla
lapide posta sul pilastro sinistro della Porta Navina (o Porta Mediolanensis)
a Moncalieri, su cui si può leggere:
"IN TEMPI
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