piccola CARTA della Libertà

La maggioranza delle persone sorde nel mondo si considera una minoranza linguistica e culturale. Questo punto di vista ha guadagnato il sostegno delle recenti ricerche sulla sordità e nella letteratura scientifica. Dimenticare i bisogni linguistici e culturali dei Sordi significa osteggiare, limitare e danneggiare una crescita sana e responsabile del Sordo secondo le sue potenzialità individuali. Segnaliamo che in Italia la condizione delle persone sorde non è soddisfacente, né in ambito educativo né in ambito sanitario. La discriminazione linguistica della Lingua dei Segni ha provocato disastri nel tessuto sociale della comunità sorda italiana non permettendo, tranne a rari fortunati, il raggiungimento di eguali opportunità nella comune società. Riteniamo che esistano responsabilità gravi e preoccupanti da parte di chi aveva l'obbligo civile, morale e sociale di occuparsi dei bambini sordi.

Per cui richiediamo:

che si riconosca la Lingua Italiana dei Segni (LIS) come prima lingua delle persone sorde;

che si provveda all'insegnamento gratuito di tale lingua ai genitori e familiari dei bambini sordi;

che si creino o si recuperino scuole ove la Lingua dei Segni sia lingua di istruzione, per coloro che vorranno iscriversi. Queste scuole accetteranno personale sordo preparato oltre a quello udente opportunamente formato. Dovranno essere abbastanza grandi da assicurare un ambiente linguistico e sociale ricco e vario. Saranno inclusi nei programmi gli argomenti relativi alla storia dei sordi, alla loro cultura e tradizione, per provvedere ai prerequisiti per un'identità culturale;

che sia sostenuta e finanziata la ricerca sulla Lingua dei Segni nei suoi aspetti linguistici, culturali, pedagogici, comunicativi, artistici ecc., coinvolgendo le Università e gli Istituti di Ricerca; che, soltanto dopo aver realizzato i servizi atti a permettere al Sordo una possibile parità di opportunità nella società di tutti, si aboliscano le elargizioni e le provvidenze erogate al solo titolo della sordità, mantenendo i sussidi per le persone sorde bisognose come nel caso di qualsiasi altro cittadino. Tali fondi recuperati, ed altri se non sufficienti, siano destinati al potenziamento dei servizi ed in particolare all'efficienza del servizio gratuito, od a basso costo, di interpretariato;

che, in seguito alla realizzazione dei punti precedenti, si aboliscano le liste speciali ed il collocamento obbligatorio per le persone sorde, si favoriscano programmi adeguati di formazione professionale, si faccia obbligo il ricorso all'interprete quando richiesto. Si sostengano, inoltre, la libera impresa delle persone sorde, la cooperazione e le iniziative delle associazioni che promuovono la crescita culturale e sociale sia dei Sordi che dell'ambiente udente in cui i Sordi vivono;

che tutti i precedenti punti siano oggetto di leggi dello Stato;

che i ministri intervengano al più presto presso la Comunità Europea per confrontare ed adeguare le leggi, per richiedere ed ottenere i finanziamenti previsti e permettere l'attuazione dei programmi finora trascurati.

documento presentato e sottoscritto dalla Coop. DIRE alla riunione del Coordinamento Nazionale dei gruppi per la Lingua dei Segni ed il Bilinguismo - Roma 1995

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