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A partire dagli ultimi anni del secolo i contatti con l'Africa si intensificano e sono sempre più numerosi i viaggiatori e gli esploratori piemontesi nel Continente: fra gli altri Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, esploratore in Africa orientale-centrale, promotore di sperimentazioni agricole in Somalia ed Elena di Francia, Duchessa d'Aosta che trascorse lunghi periodi della sua vita, lontana dal marito e dai figli, viaggiando in Africa (vedi foto). Numerosi missionari cattolici e protestanti sceglieranno in quegli anni la via di propagandare la fede cristiana nel centro dell'Africa; viaggiarono i rappresentanti di commercio e gli scrittori-giornalisti come Edmondo De Amicis, insieme a molti altri mossi da ragioni ed interessi diversi. Viaggiò in Africa solo con la fantasia, invece, Emilio Salgari (Verona 1862 - Torino 1911), il più grande scrittore di avventure italiano. In Africa sono ambientati numerosi suoi romanzi (I predoni del Gran deserto, Le caverne dei diamanti, La Costa D'avorio) , fra cui il primo pubblicato in volume, La favorita del Mahdi, che racconta un'appassionata storia d'amore ambientata in Sudan durante la rivolta contro gli angloegiziani. Anche ne I drammi della schiavitù, erotismo ed esotismo si intrecciano alla denuncia dello schiavismo, come in Gli scorridori del mare. Salgari trasse materiale sullo schiavismo da Verne, White Baker, Beecher Stowe e anche dal vercellese Franzoj, che in Africa c'era stato davvero. Vai al Percorso espositivo |