Piemontesi in Africa: i Viaggiatori

 

 

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Hélène de France Duchesse d'Aoste, Voyage en Afrique, Milan, Paris, 1913
Tra i numerosi 'sudditi' del Regno Sardo che si recarono in Africa nel secolo scorso, troviamo un gruppo di savoiardi originari della valle della Maurienne, tra cui Antoine Brun Rollet, che compì viaggi di esplorazione alla ricerca delle sorgenti del Nilo.
Nello stesso periodo il giornalista vercellese Augusto Franzoj compie alcuni viaggi in Africa Orientale che gli offrono spunto per due romanzi. Segue Franzoj l'esploratore novarese Ugo Ferrandi, che progressivamente si trasforma in funzionario coloniale in Somalia.
Nel 1903 Ferrandi pubblicò una monografia dedicata a "Lugh. Emporio commerciale sul Giuba" edita dalla Società Geografica italiana a cui l'autore inviava dati e documentazione fotografica. L'esploratore piemontese Giacomo Bove prese parte alla missione ufficiale inviata in Congo dal Ministero degli Esteri nel 1885 per valutare l'ipotesi di un'iniziativa di colonizzazione italiana nella regione centro-africana. Scrisse: "Il solo permetterla mi sembrerebbe un delitto".

A partire dagli ultimi anni del secolo i contatti con l'Africa si intensificano e sono sempre più numerosi i viaggiatori e gli esploratori piemontesi nel Continente: fra gli altri Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, esploratore in Africa orientale-centrale, promotore di sperimentazioni agricole in Somalia ed Elena di Francia, Duchessa d'Aosta che trascorse lunghi periodi della sua vita, lontana dal marito e dai figli, viaggiando in Africa (vedi foto).

Numerosi missionari cattolici e protestanti sceglieranno in quegli anni la via di propagandare la fede cristiana nel centro dell'Africa; viaggiarono i rappresentanti di commercio e gli scrittori-giornalisti come Edmondo De Amicis, insieme a molti altri mossi da ragioni ed interessi diversi.

Viaggiò in Africa solo con la fantasia, invece, Emilio Salgari (Verona 1862 - Torino 1911), il più grande scrittore di avventure italiano. In Africa sono ambientati numerosi suoi romanzi (I predoni del Gran deserto, Le caverne dei diamanti, La Costa D'avorio) , fra cui il primo pubblicato in volume, La favorita del Mahdi, che racconta un'appassionata storia d'amore ambientata in Sudan durante la rivolta contro gli angloegiziani. Anche ne I drammi della schiavitù, erotismo ed esotismo si intrecciano alla denuncia dello schiavismo, come in Gli scorridori del mare. Salgari trasse materiale sullo schiavismo da Verne, White Baker, Beecher Stowe e anche dal vercellese Franzoj, che in Africa c'era stato davvero.

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