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"Momento di pausa di un gruppo di
operai durante una campagna di scavo della Missione Archeologica Italiana ",
fotografia scattata da G. Marro (Museo di Antropologia ed Etnografia dellUniv. di
Torino) |
L'ambiente scientifico torinese è caratterizzato, a
partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, da un clima culturale vivace, aperto allo
sviluppo delle scienze 'positive' e del darwinismo. Nella sovrapposizione di interessi e
metodologie tipica di quel periodo, numerosi ricercatori si dedicano allo studio della
diversità umana, intesa nei suoi aspetti biologici, culturali ed ambientali.Nel 1873 il
geografo Guido Cora fonda a Torino la rivista Cosmos, che porta all'attenzione del
pubblico le esplorazioni condotte nelle regioni extraeuropee.
Nello stesso periodo Carlo Giacomini, che fonderà il Museo di Anatomia
dell'Università di Torino, si dedica allo studio sistematico dell'anatomia del
"negro", con l'obiettivo di estendere l'indagine a popolazioni non europee.
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Partecipe dello stesso clima culturale è Giovanni Marro, antropologo,
medico e psichiatra, che nei primi anni del Novecento svolge a Torino studi osteologici
sulle popolazioni africane, occupandosi in particolare degli egiziani antichi.
Cesare Lombroso, il fondatore dell'antropologia criminale, si occupa a
sua volta a più riprese di 'razze' africane.
Informazioni tratte dai pannelli della mostra
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