La Conferenza Inter Governativa

Torino, 29 marzo 1996

Iniziative pubbliche in occasione dell'apertura della CIG

Che cos'è la Conferenza Inter Governativa?

Una conferenza dei governi degli Stati membri sarà convocata nel 1996 per esaminare le disposizioni del Trattato stesso per il quale è prevista una revisione.

Cos'è nel Trattato dell'Unione Europea (TUE) (il cosiddetto Trattato di Maastricht) è prevista la Conferenza Inter Governativa (CIG) che si apre a Torino il prossimo 29 marzo. A distanza di cinque anni dalla firma, il TUE ha dimostrato indubbi pregi, primo fra tutti il tentativo di un approccio alla costruzione dell'Unione Europea non limitato agli aspetti economici e monetari. Accanto alla spinta forte verso l'Unione Economica e Monetaria (UEM), il TUE ha infatti rafforzato i poteri del Parlamento Europeo e la legittimità della Commissione Europea, tentando di avviare un processo di riduzione del cosiddetto deficit democratico; ha aumentato le competenze dell'Unione Europea, aprendo nuovi campi all'azione comunitaria, pur nella difficoltà di superare la gelosa difesa della propria sovranità da parte dei singoli Stati membri; ha indicato alcuni percorsi per un ulteriore allargamento della competenza comunitaria e per una maggiore presenza politica unitaria dell'Europa sulla scena mondiale.

Sul piano dell'attuazione tuttavia molte sono state le lacune e le debolezze. La stessa architettura del Trattato basata sui cosiddetti tre pilastri, uno comunitario - principalmente orientato alla costruzione dell'UEM come premessa (presunta) dell'unione politica - e due intergovernativi, Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) e collaborazione in materia di Giustizia e Affari Interni (GAI: comprende temi che vanno dalla lotta alla criminalità organizzata, alle politiche sull'immigrazione e l'asilo) ha di fatto confermato l'esclusiva competenza dei Governi nazionali su argomenti di estrema importanza impedendo la costruzione di una autentica politica comunitaria e consentendo invece l'uso di un sostanziale diritto di veto dei singoli stati in materie come la lotta contro la povertà e l'esclusione o le politiche culturali.

Se quindi la missione originaria della CIG poteva apparire di semplice cosmetica, nel corso di questi anni è divenuto sempre più evidente che si tratta di un appuntamento cruciale per il futuro dell'Unione Europea. Nei prossimi anni l'Europa dovrà costruire l'UEM, mettere a punto una politica comune estera e di difesa, la cui assenza è stata clamorosamente segnalata dall'impotenza di fronte alla guerra in ex-Jugoslavia, affrontare l'allargamento dell'Unione ai Paesi dell'Europa Centrale ed Orientale (PECO) che porterà ad un'Unione composta da 25/30 Stati. Tutto questo non sarà possibile senza un sistema istituzionale adeguato e maggiormente democratico, senza un riavvicinamento delle Istituzioni europee ai cittadini e senza il rafforzamento e l'effettiva realizzazione della cittadinanza europea, come già è stato rilevato nel documento preparatorio del Gruppo di riflessione (Gruppo di Messina).

La CIG è quindi un primo passo, ma di straordinaria importanza, in vista del quale sono state presentate proposte di revisione da parte sia delle Istituzioni europee (Consiglio, Parlamento, Commissione) sia degli attori sociali.


pagina a cura di L. Scagliotti, Centro di Iniziativa per l'Europa